I CAVALIERI DI ARIANNA

Airbnb non paga le tasse in Italia: 779 milioni sequestrati

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view post Posted on 11/11/2023, 20:19     Top   Dislike
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I conti non tornano per Airbnb, stando alla contestazione della procura di Milano, che ha ottenuto dal giudice per le indagini preliminari un sequestro record, pari a più di 779 milioni di euro. Via libera alle operazioni della Guardia di Finanza, dunque, nei confronti di Airbnb Ireland Unlimited Company e tre soggetti, che nell’arco di tempo dal 2017 al 2021, hanno rivestito ruoli di amministrazione.

Tasse non pagate

Il focus della questione è legato a doppio filo con una legge del 2017, che prevede come le piattaforme facciano da sostituto d’imposta per gli host, ovvero i non professionisti che pongono i propri locali a disposizione per affitti brevi.

Stando alle verifiche fiscali condotte, Airbnb non avrebbe versato la cedolare secca in merito ai canoni di locazione breve, per una somma totale di 3.711.685.297 euro corrisposta dagli ospiti delle strutture messe a disposizione sulla piattaforma.

Una questione che ha radici profonde e non era affatto sconosciuta al colosso degli affitti brevi. La norma era infatti già stata impugnata dinanzi al Tar e al Consiglio di Stato, arrivando a coinvolgere anche la Corte di giustizia dell’Ue. Quest’ultima si è espressa lo scorso dicembre, stabilendo il pieno diritto dell’Italia a richiedere alle piattaforme di raccogliere informazioni e dati sulle locazioni effettuate. Soprattutto, però, di applicare la ritenuta alla fonte prevista dal regime fiscale.

Airbnb ha però avuto ragione in merito all’obbligo di designare un rappresentate fiscale. La Corte ha infatti giudicato ciò una “restrizione sproporzionata alla libera prestazione dei servizi”. Un verdetto che ha consentito alle indagini di proseguire, fino all’esito attuale.

Volontà di evadere il Fisco

La Procura ribadisce come l’evasione della cedolare secca sia frutto di una scelta aziendale ben precisa. Il colosso era infatti ben consapevole degli oneri previsti, dichiarativi e contributivi, introdotti fin dal 2017.

Si sottolinea come Airbnb abbia “assunto la deliberata opzione aziendale di non conformarvisi, con il fine precipuo di non rischiare la perdita di fette di mercato in favore della concorrenza, tenendo un comportamento apertamente ostruzionistico verso l’amministrazione finanziaria italiana, omettendo di eseguire alcuna dichiarazione di alcun versamento erariale”.

Una valutazione durissima, condivisa in pieno da Angela Minerve, gip di Milano, la cui firma è apposta sul provvedimento emesso ed eseguito del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza.

Il clamoroso sequestro da più di 779 milioni di euro nasce dalla necessità di ovviare al pericolo che tale somma, ritenuta oggetto di “illecito risparmio fiscale”, venga poi dispersa in toto. Un danno tanto per il mancato incasso del debito fiscale, quanto per gli altri operatori del settore, che regolarmente versano tale imposta.

Risposta e strategia di Airbnb

Ci siamo soffermati quasi esclusivamente sulla accusa, considerando il maxi sequestro attuato e il parere in merito alla vicenda della Corte di giustizia dell’Ue. È già stata diramata, però, la risposta ufficiale da parte di Airbnb.

Il colosso ha infatti in corso una discussione con l’Agenzia delle Entrate italiana, a partire da giugno 2023, al fine di risolvere questa annosa vicenda. La società si dice sorpresa e amareggiata dall’azione annunciata e attuata: “Siamo fiduciosi d’aver agito nel pieno rispetto della legge e intendiamo esercitare i nostri diritti in merito alla vicenda”.

Interessante, infine, il “memorandum” acquisito dalla Guardia di Finanza, che presentava quattro differenti scenari d’azione da poter intraprendere, dinanzi alle normative italiane su tale imposta:

- difendere la propria posizione, fronteggiando anni di contenzioso fiscale;
- abbandonare del tutto i pagamenti online, al netto di una contrazione dei ricavi;
- conformarsi alla normativa sulla cedolare secca, sfruttando un sistema di “adesione volontaria” da parte degli host;
- conformarsi integralmente alla normativa, con “rischio potenziale” di aumento dei prezzi degli annunci e, di conseguenza, perdita di quote di mercato.
 
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view post Posted on 13/12/2023, 20:48     Top   Dislike
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Airbnb ha firmato l’accordo con il Fisco, sarà sostituto d'imposta. Il colosso degli affitti brevi ha trovato una soluzione assieme all’Agenzia delle Entrate in merito alla ritenuta sui redditi degli host non professionali derivanti da locazioni brevi, ovvero la “cedolare secca”. Il periodo fiscale in questione va dal 2017 al 2021, per un pagamento totale di 576 milioni di euro. Ecco tutte le novità dell’accordo.

L’accordo

Airbnb tenterà di recuperare dagli host le ritenute fiscali per un determinato periodo di tempo. La notizia è stata resa nota da un comunicato dell’azienda che afferma che attualmente sta continuando il confronto costruttivo nei confronti delle autorità per quanto riguarda l’arco temporale che va dal 2022 al 2023. La multinazionale ha sottolineato che quello del Belpaese è un mercato importante. Questo accordo è importante e sottolinea, per Airbnb, che potrà continuare la collaborazione le autorità italiane di tasse, norme per le locazioni brevi e turismo sostenibile, a vantaggio degli host e degli ospiti.

Gli host

Nel Belpaese ci sono diversi host e più di tre quarti di loro hanno pubblicato un solo annuncio. Mediamente il guadagno per ogni soggetto di questo tipo ammonta a poco più di 3.500 euro. Due terzi di loro, ovvero il 59%, ha dichiarato che i proventi realizzati attraverso il business di Airbnb è fondamentale per le loro entrate economiche. Il 15% dei soggetti ha detto di avere un impiego nell’ambito sanitario, educativo o in quello della pubblica amministrazione. La maggior parte degli host della piattaforma si tratta di persone comuni che si affidano alla piattaforma per integrare il proprio reddito familiare. La speranza dell’azienda è quella che l’accordo con l’Agenzia delle Entrate e le recenti novità normative possano rendere più chiare le regole sugli affitti brevi per il futuro.

Il futuro

Per quanto riguarda il futuro, Airbnb specifica che nel mese di ottobre 2023, il Governo italiano ha presentato la Legge di Bilancio per il 2024. La normativa in questione specifica come le piattaforme sarebbero tenute ad applicare la ritenuta delle imposte sul reddito degli host non professionali in Italia. L’azienda dice di aver accolto positivamente la proposta e di essersi preparata nell’adempiere tramite l’introduzione di un meccanismo di trattenuta e versamento delle imposte sui redditi degli host rilevanti all’Agenzia delle Entrate.
 
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