CITAZIONE (condor57 @ 14/3/2022, 09:58)
questo è il dato certo.
Ma, nonostante questo, almeno qui in Italia si sono sviluppate tre direttrici di partecipazione.
1) stiamo con l'Ucraina e dovremmo aiutarli militarmente anche sul campo;
2) stiamo con l'Ucraina e vogliamo la pace, ma senza sporcarci le mani (cioè, sanzioni, soldi, eventualmente armi, ma niente truppe o supporti militari "ufficiali");
3) né con l'uno né con l'altro. E questa posizione è espressa da intellettuali soprattutto di area sinistra, alcuni di livello (Canfora), altri che appaiono anche un po' fuori di cotenna (Di cesare, Orsini). Questi, soprattutto la filosofa affermano di essere interessati solo alla pace perché entrambe le parti in causa hanno enormi responsabilità. Nonostante questa equidistanza vengono indicati come filoPutin, secondo il pessimo parametro che se non sei contro sei pro.
A margine, ci sono anche i veri sodali di Putin, che guarda caso si trovano tra novax, noGp, ecc.
Mi chiedo: può esistere un'altra posizione? Personalmente io non mi sento pro-Ucraina (anche per alcuni dei motivi che abbiamo espresso nei msg precedenti), ma mi sento molto anti Putin. E mi girano i coglioni a tourbillon quando leggo che lui è l'epigono del comunismo!
Per me è un nazionalista sovranista autoritario, quindi qualificabile come dittatore e pertanto da ribaltare!
Premetto che, senza voler discuterne fino all sfinimmento reciproco, che sono esistiti partiti comunisti ma che il comunismo non è mai stato di questo mondo, meno che che mai in Russia e in Cina, Putin è lsemplicemente un pazzo criminale, ma molto lucido, che tenta di ripristinare i vecchi confini imperiali per non restare schiacciato sia ovest che a est. Spero che muoia, il più presto possibile e, possibilmente, soffrendo. Mia convinzione personale, che non esprimo certo solo da oggi, è che la Russia, in una quantità di tempo da definire, diventerà una provincia dell'impero cinese. Scherzi dell'aritmetica: rapporto 1/10 sia per quanto riguarda il PIL (1,4 trilioni di dollari contro 14, 7), sia come popolazione ( 144 miloni di persone/ 1407 milioni).
Detto questo, io non sono e non posso essere pacifista. L'affermazione morale unilaterale non ha mai funzionato a nessuna latitudine e non è quella che ha premesso cambiamenti radicali. Avrei voluto vedere le bandiere colorate ai balconi dopo l'8 settembre, roba da ridere solo a pensarci. Posso solo esprimere una posizione in termini etici, e non sono semplicemente collocabile in nessuna dei tre macro orientamenti espressi. Io non sto né con la Russia, né con l'Ucraina (che, nel Donbass russofono, ne ha fatte di cotte e di crude, compreso
l'omicidio del nostro Andrea Rocchelli) ma sto con le popolazioni di entrambi i contendenti, che saranno sicuramente le vittime (consapevoli, o no) dell'occupazione e delle sanzioni. In ultimo, fin dai miei sedici anni (questo per parafrasare il famoso
monologo di Michele Serra), sono ostile al concetto stesso di nazione. Per me, sono sempre legge le parole di Pietro Gori: "nostra patria è il mondo intero". Fine.