IERI OGGI & DOMANI

Ah, la guerre...

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view post Posted on 25/2/2022, 09:52
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Trafficante di sogni

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Premesso che Putin secondo me è sovrapponibile a Totò Riina, alcune considerazioni sparse su quanto sta accadendo (ed è accaduto) in Ucraina
1) A Kiev nasce la Russia (i Rus di Kiev) e dal XV secolo circa buona parte di quel territorio è intraneo all’Impero Russo (alcune aree invece erano sotto il controllo del Granducato di Polonia e Lituania e dell’Impero Ottomano). L’ucraina indipendente prima del 1992 è stata una piccola parentesi agli inizi del ‘900;
2) I russi odiano gli ucraini almeno dalla IIWW, quando quest’ultimi aprirono un’autostrada ai tedeschi per l’Operazione Barbarossa e si arruolano in massa nelle milizie filonaziste (la prima strage di ebrei – oltre 35000 giustiziati - è del 1941 e avviene proprio in ucraina ad opera anche di milizie locali);
3) Dopo il collasso dell’URSS, l’Occidente – su pressione USA – ha progressivamente inglobato, prima nella NATO e poi eventualmente nella UE, Paesi e territori a ridosso del confine russo, riempiendoli di armamenti. I Baltici, gli ex Paesi del Patto di Varsavia (Polonia, Ungheria, Bulgaria, ecc.), parti della ex Jugoslavia (Croazia, Slovenia, Montenegro, Nord Macedonia).
Alcuni di questi nutrono un legittimo odio verso Mosca per l’occupazione e lo sfruttamento subiti in oltre 70 anni);
4) Qualche settimana fa, Putin ha organizzato un colpo di stato in Kazakhstan, insediando un governo fantoccio gestito direttamente da Mosca. Per tre giorni i media si sono occupati di vittime civili e micro focolai di resistenza. Poi tutto è scomparso, ritenendo la cosa “normale”. D’altra parte i kazaki stanno in Asia, sono un po’ atei e un po’ musulmani, cosa ce ne frega a noi occidentali di quello che (gli) fanno?
5) Le cronache degli ultimi vent’anni ci hanno parlato del regime ucraino non certo come di una democrazia evoluta. Repressione dura degli oppositori, giornalisti che scompaiono, ecc. Chi si ricorda di Yulia Timoshenko e della Rivoluzione Arancione?
6) Negli ultimi sette anni, la NATO, proprio in conseguenza del rafforzamento della sua presenza a est, ha speso 87 miliardi di dollari in armamenti (più del PIL annuo dell’Uruguay…).
7) La richiesta dell’Ucraina di entrare nella NATO ha senso solo in chiave antirussa (sollecitazione USA?); se invece vogliono far “crescere” il Paese, la strada è quella della UE;
8) Il premier ucraino non mi sembra particolarmente saggio: dopo che i russi sono entrati nel Donbass, ha pensato bene di intensificare i bombardamenti in quella zona. In più ha ribadito i propositi di cui al punto 7. Quando sei più piccolo e non sei Davide, bisogna ragionare molto prima di parlare o agire. E a volte può essere intelligente stare fermi e zitti per un po’;
9) A oggi, non esistono condizione di relazione per cui UE o NATO dovrebbero supportare militarmente l’Ucraina.

Edited by condor57 - 14/3/2022, 09:48
 
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view post Posted on 25/2/2022, 10:12
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Gutenberg

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Analisi perfetta.
Ci aggiungerei solo lo sfrenato nazionalismo ucraino (peraltro comune a tutti i paesi ex Patto di Varsavia ed ex Jugoslavia), roba da far vergognare un parà della Folgore.

PS
Naturalmente resta in primis il fatto che Putin è un criminale a piede libero.
 
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view post Posted on 25/2/2022, 13:06
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Mi associo, analisi perfetta. Riguardo ai punti 7 e 8 quando ho letto l'appello a velocizzare l'entrata nella nato fatto il giorno prima dell'invasione mi sono chiesto quale livello di idiozia si debba avere per fare una simile provocazione. Viene da pensare che sia stata fatta coscientemente per poi usare il vittimismo come arma di pressione verso l'occidente.
 
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view post Posted on 25/2/2022, 15:36
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CITAZIONE (condor57 @ 25/2/2022, 09:52) 
Chi si ricorda di Yulia Timoshenko?

Io. Un personaggio disgustoso, edizione ucraina del solito incrocio dell'est Europa tra populismi, nazionalismi criptofascisti e corruzione. Passerei coi cingoli sopra Putin, poi a lei e ai suoi camerati.
 
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view post Posted on 28/2/2022, 13:45
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mangusta emerita

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Interessanti le osservazioni del pennuto, anche se a mio modestissimo parere non proprio esaustive del problema.
Il punto primo non mi sembra così fondamentale. A parte che il condor ha dimenticato l’Austria che dalla fine del settecento ha avuto il possesso della regione di Leopoli, l’assenza di uno stato ucraino non è un unicum in Europa. La stessa cosa si può dire di paesi di cui nessuno si sognerebbe di contestare l’identità e l’indipendenza, come la Norvegia, la Finlandia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia. E a ben vedere anche l’Italia, che come stato autonomo ha cessato di esistere nel decimo secolo, quando re Berengario II fu sconfitto e deposto dall’Imperatore Ottone, e per tutto il medioevo è stata soggetta in parte al Sacro Romano Impero e in parte ad altre dominazioni straniere. Al tramonto dell’Impero è stata divisa in tanti staterelli che, con l’unica possibile eccezione della Repubblica di Venezia, hanno potuto esistere solo perché in qualche modo sotto la tutela di stati più potenti o direttamente assoggettati a questi.
Sul punto terzo gli avvenimenti attuali e quelli precedenti che hanno visto guerre in Georgia e in Cecenia sembrano dare ragione ai baltici e ai paesi che sono stati inglobati nella Nato: evidentemente nessuno si fidava dell’orso russo e non aveva poi tutti i torti. Ora non è che io sia proprio un fan sfegatato della Nato e nemmeno i baltici mi stanno troppo simpatici, ma se io fossi un abitante di Tallinn mi preoccuperei di inserire il mio paese in una alleanza tale da garantire la sua integrità, indipendenza e sovranità. Cosa che lo stesso condor conferma quando al punto ottavo dice che, se sei più piccolo e non sei Davide, non ti conviene rispondere alle aggressioni del vicino più grosso. C’è qualcuno che magari è portato a pensare che, se è più piccolo e non è Davide, magari gli conviene avere un amico bello grande e grosso in grado di difenderlo al bisogno.
Quanto a repressione dura e giornalisti che scompaiono, che dire di Anna Politkovskaja? E sì, Yulija Timoshenko, per carità, concordo al cento per cento con pennuti e camalli, però. Però non è mica che fosse peggio di satrapi come Lukashenko, Nazarbaev, Aliev o Karimov. Insomma: non è che le elezioni a Kiev fossero proprio uguali a quelle che si tenevano a Minsk o ad Astana, oggi Nur-sultan, guarda caso il nome di Nazarbaev.
Del punto 8 ho già parlato. Mi permetto solo di aggiungere: e cosa doveva fare il premier ucraino? Dire ai russi “prego si accomodi, faccia pure come se fosse a casa sua”, magari scusandosi per l’incomodo di aver dovuto impiegare i carri armati con quello che costa la benzina?
 
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view post Posted on 4/3/2022, 13:09
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Tutte considerazioni adeguate e di livello.

Forse il premier ucraino doveva giocare di strategia: no alla NATO, si alla UE. Un si che non prevede il dispiegamento di missili.
Sulla situazione "democrazia" nei Paesi ex sovietici, c'è un altro dato da prendere in considerazione.

In questi giorni gira, sia su FB sia su uozzapp, un testo che spiega "perché è importante l'Ucraina" e ne decanta la rilevanza mondiale per l'estrazione del ferro, per la produzione di grano, soia e mais, e via dicendo.
A questo punto viene da chiedersi: qual è il reddito pro-capite di un Paese così ricco di materie prime, fabbriche e agricoltura di base? Beh, l'Ucraina è al 133° posto nel mondo, dopo Tuvalu e Vanuatu. 3700$ annui, poco più della metà della Bielorussia, addirittura peggiorato rispetto al 2008... Ultimo posto in Europa come potere d'acquisto.

Danylo Hetmantsev, presidente della Commissione parlamentare per la Politica fiscale e doganale, oltre che consigliere molto ascoltato del presidente Volodimir Zelenskyj, un anno fa diceva "ci vorranno altri trenta o quarant’anni perché i salari degli ucraini raggiungano il livello di quelli dei polacchi o degli slovacchi”. E ha aggiunto: “Al momento la verità è che l’Ucraina è un Paese povero in Europa” e che “dobbiamo piuttosto pensare a come metterci al passo con l’Armenia o la Bielorussia”... non proprio due colossi economici!

Come diceva quello, la domanda nasce spontanea: con tutte quelle ricchezze e con i cittadini sostanzialmente poveri, dove finiscono i ricavi?
 
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mah. io sulla questione dei missili non sono proprio così convinto. mi si dirà degli Stati Uniti e di Cuba, però per prima cosa gli Usa non hanno mai invaso Cuba (Baia dei Porci? mica era una roba seria) né hanno mai bombardato L'Avana, e per seconda cosa - per me più importante - non siamo mica nel 1962. oggi un missile Trident lanciato da un sommergibile raggiunge la velocità di 20.000 km/h dopo due minuti dal lancio; se ipotizziamo che il sottomarino si trovi al largo di Danzica, un missile con testata nucleare può raggiungere San Pietroburgo in tre minuti e Mosca in meno di cinque. a questo punto l'eventuale dislocazione di missili in Ucraina mi sembra non costituire un problema così importante per la Russia.
poi, certo, non sono mica cieco, e il malgoverno dei politici ucraini lo vedo benissimo, così come vedo la presenza di nazisti nelle forze armate di quel paese. e mi vengono in mente le guerre della ex-Jugoslavia, dove tra fascisti croati, fascisti serbi, islamici di Bosnia e olandesi vigliacchi non riesco a trovarne uno buono nemmeno a pagamento.
quello che è sicuro in questo caso è che c'è un aggressore, la Russia, e un aggredito, l'Ucraina.
 
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view post Posted on 14/3/2022, 09:58
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CITAZIONE (A friend of mine @ 6/3/2022, 19:20) 
quello che è sicuro in questo caso è che c'è un aggressore, la Russia, e un aggredito, l'Ucraina.

questo è il dato certo.
Ma, nonostante questo, almeno qui in Italia si sono sviluppate tre direttrici di partecipazione.
1) stiamo con l'Ucraina e dovremmo aiutarli militarmente anche sul campo;
2) stiamo con l'Ucraina e vogliamo la pace, ma senza sporcarci le mani (cioè, sanzioni, soldi, eventualmente armi, ma niente truppe o supporti militari "ufficiali");
3) né con l'uno né con l'altro. E questa posizione è espressa da intellettuali soprattutto di area sinistra, alcuni di livello (Canfora), altri che appaiono anche un po' fuori di cotenna (Di cesare, Orsini). Questi, soprattutto la filosofa affermano di essere interessati solo alla pace perché entrambe le parti in causa hanno enormi responsabilità. Nonostante questa equidistanza vengono indicati come filoPutin, secondo il pessimo parametro che se non sei contro sei pro.

A margine, ci sono anche i veri sodali di Putin, che guarda caso si trovano tra novax, noGp, ecc.

Mi chiedo: può esistere un'altra posizione? Personalmente io non mi sento pro-Ucraina (anche per alcuni dei motivi che abbiamo espresso nei msg precedenti), ma mi sento molto anti Putin. E mi girano i coglioni a tourbillon quando leggo che lui è l'epigono del comunismo!
Per me è un nazionalista sovranista autoritario, quindi qualificabile come dittatore e pertanto da ribaltare!
 
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CITAZIONE (condor57 @ 14/3/2022, 09:58) 
CITAZIONE (A friend of mine @ 6/3/2022, 19:20) 
quello che è sicuro in questo caso è che c'è un aggressore, la Russia, e un aggredito, l'Ucraina.

questo è il dato certo.
Ma, nonostante questo, almeno qui in Italia si sono sviluppate tre direttrici di partecipazione.
1) stiamo con l'Ucraina e dovremmo aiutarli militarmente anche sul campo;
2) stiamo con l'Ucraina e vogliamo la pace, ma senza sporcarci le mani (cioè, sanzioni, soldi, eventualmente armi, ma niente truppe o supporti militari "ufficiali");
3) né con l'uno né con l'altro. E questa posizione è espressa da intellettuali soprattutto di area sinistra, alcuni di livello (Canfora), altri che appaiono anche un po' fuori di cotenna (Di cesare, Orsini). Questi, soprattutto la filosofa affermano di essere interessati solo alla pace perché entrambe le parti in causa hanno enormi responsabilità. Nonostante questa equidistanza vengono indicati come filoPutin, secondo il pessimo parametro che se non sei contro sei pro.

A margine, ci sono anche i veri sodali di Putin, che guarda caso si trovano tra novax, noGp, ecc.

Mi chiedo: può esistere un'altra posizione? Personalmente io non mi sento pro-Ucraina (anche per alcuni dei motivi che abbiamo espresso nei msg precedenti), ma mi sento molto anti Putin. E mi girano i coglioni a tourbillon quando leggo che lui è l'epigono del comunismo!
Per me è un nazionalista sovranista autoritario, quindi qualificabile come dittatore e pertanto da ribaltare!

Premetto che, senza voler discuterne fino all sfinimmento reciproco, che sono esistiti partiti comunisti ma che il comunismo non è mai stato di questo mondo, meno che che mai in Russia e in Cina, Putin è lsemplicemente un pazzo criminale, ma molto lucido, che tenta di ripristinare i vecchi confini imperiali per non restare schiacciato sia ovest che a est. Spero che muoia, il più presto possibile e, possibilmente, soffrendo. Mia convinzione personale, che non esprimo certo solo da oggi, è che la Russia, in una quantità di tempo da definire, diventerà una provincia dell'impero cinese. Scherzi dell'aritmetica: rapporto 1/10 sia per quanto riguarda il PIL (1,4 trilioni di dollari contro 14, 7), sia come popolazione ( 144 miloni di persone/ 1407 milioni).

Detto questo, io non sono e non posso essere pacifista. L'affermazione morale unilaterale non ha mai funzionato a nessuna latitudine e non è quella che ha premesso cambiamenti radicali. Avrei voluto vedere le bandiere colorate ai balconi dopo l'8 settembre, roba da ridere solo a pensarci. Posso solo esprimere una posizione in termini etici, e non sono semplicemente collocabile in nessuna dei tre macro orientamenti espressi. Io non sto né con la Russia, né con l'Ucraina (che, nel Donbass russofono, ne ha fatte di cotte e di crude, compreso l'omicidio del nostro Andrea Rocchelli) ma sto con le popolazioni di entrambi i contendenti, che saranno sicuramente le vittime (consapevoli, o no) dell'occupazione e delle sanzioni. In ultimo, fin dai miei sedici anni (questo per parafrasare il famoso monologo di Michele Serra), sono ostile al concetto stesso di nazione. Per me, sono sempre legge le parole di Pietro Gori: "nostra patria è il mondo intero". Fine.
 
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CITAZIONE (Il Camallo @ 14/3/2022, 17:19) 
CITAZIONE (condor57 @ 14/3/2022, 09:58) 
questo è il dato certo.
Ma, nonostante questo, almeno qui in Italia si sono sviluppate tre direttrici di partecipazione.
1) stiamo con l'Ucraina e dovremmo aiutarli militarmente anche sul campo;
2) stiamo con l'Ucraina e vogliamo la pace, ma senza sporcarci le mani (cioè, sanzioni, soldi, eventualmente armi, ma niente truppe o supporti militari "ufficiali");
3) né con l'uno né con l'altro. E questa posizione è espressa da intellettuali soprattutto di area sinistra, alcuni di livello (Canfora), altri che appaiono anche un po' fuori di cotenna (Di cesare, Orsini). Questi, soprattutto la filosofa affermano di essere interessati solo alla pace perché entrambe le parti in causa hanno enormi responsabilità. Nonostante questa equidistanza vengono indicati come filoPutin, secondo il pessimo parametro che se non sei contro sei pro.

A margine, ci sono anche i veri sodali di Putin, che guarda caso si trovano tra novax, noGp, ecc.

Mi chiedo: può esistere un'altra posizione? Personalmente io non mi sento pro-Ucraina (anche per alcuni dei motivi che abbiamo espresso nei msg precedenti), ma mi sento molto anti Putin. E mi girano i coglioni a tourbillon quando leggo che lui è l'epigono del comunismo!
Per me è un nazionalista sovranista autoritario, quindi qualificabile come dittatore e pertanto da ribaltare!

Premetto che, senza voler discuterne fino all sfinimmento reciproco, che sono esistiti partiti comunisti ma che il comunismo non è mai stato di questo mondo, meno che che mai in Russia e in Cina, Putin è lsemplicemente un pazzo criminale, ma molto lucido, che tenta di ripristinare i vecchi confini imperiali per non restare schiacciato sia ovest che a est. Spero che muoia, il più presto possibile e, possibilmente, soffrendo. Mia convinzione personale, che non esprimo certo solo da oggi, è che la Russia, in una quantità di tempo da definire, diventerà una provincia dell'impero cinese. Scherzi dell'aritmetica: rapporto 1/10 sia per quanto riguarda il PIL (1,4 trilioni di dollari contro 14, 7), sia come popolazione ( 144 miloni di persone/ 1407 milioni).

Detto questo, io non sono e non posso essere pacifista. L'affermazione morale unilaterale non ha mai funzionato a nessuna latitudine e non è quella che ha premesso cambiamenti radicali. Avrei voluto vedere le bandiere colorate ai balconi dopo l'8 settembre, roba da ridere solo a pensarci. Posso solo esprimere una posizione in termini etici, e non sono semplicemente collocabile in nessuna dei tre macro orientamenti espressi. Io non sto né con la Russia, né con l'Ucraina (che, nel Donbass russofono, ne ha fatte di cotte e di crude, compreso l'omicidio del nostro Andrea Rocchelli) ma sto con le popolazioni di entrambi i contendenti, che saranno sicuramente le vittime (consapevoli, o no) dell'occupazione e delle sanzioni. In ultimo, fin dai miei sedici anni (questo per parafrasare il famoso monologo di Michele Serra), sono ostile al concetto stesso di nazione. Per me, sono sempre legge le parole di Pietro Gori: "nostra patria è il mondo intero". Fine.

stranamente stavolta le posizioni un po' di tutti noi di questa riserva indiana sono quasi del tutto coincidenti. Che sia davvero la fine del mondo? :D:
 
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mangusta emerita

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Per tranquillizzare il coscritto, non siamo alla fine del mondo perché non tutte le posizioni qui dentro sono coincidenti.
Sono sicuramente d’accordo con il Camallo quando dice che la Russia è destinata a diventare una provincia, o forse una colonia, dell’impero cinese. E forse i tempi non sono poi così lunghi: credo che alla fine di questa vicenda il conto che Xi presenterà a Putin sarà molto, ma molto salato.
Su Putin comunista viene da sorridere anche a me, piuttosto lo vedrei come nostalgico della potenza e del ruolo dell’URSS e come seguace della dottrina brezhneviana della sovranità limitata, che continua ad esercitare seppure in uno scenario molto meno vasto di quello che aveva a disposizione il vecchio segretario. Se qualcuno vuole, può anche dare un nome diverso a questa politica e chiamarla zarista: non è che il risultato finale cambia di molto, e chissà che il buon vecchio Leonid nell’intimità non si facesse chiamare Zar.
Ma ad essere equidistante non ci riesco, e nemmeno a dichiararmi neneista come pure fanno molti politici e intellettuali anche di sinistra. La ragione?
Come dice sempre il mio parroco, si parva licet, la ragione sta nella Polonia del 1939.
Nel 1939 la Polonia non era certo un paese democratico, era una infame dittatura clerico-fascista, e pure aggressiva nei confronti dei paesi vicini. Senza ritornare al periodo 1919/20 quando il maresciallo Pilsudskij voleva realizzare la grande Polonia dal Baltico al Mar Nero e lo voleva fare con la forza delle armi (che peraltro non aveva), solo nel 1938 la giunta polacca aveva approfittato della crisi dei Sudeti innescata da Hitler per arraffare il suo pezzo di Cecoslovacchia, un territorio conteso fin dalla fine della guerra mondiale e assegnato poi alla Cecoslovacchia in seguito alle guerre del 1919/20.
Nonostante questo nel 1939 una posizione neneista tra Germania e Polonia era assolutamente impraticabile: stare con il popolo tedesco e con il popolo polacco implicava semplicemente fermare Adolf Hitler.
Ora mi si dirà che Putin, con tutto il male che se ne può pensare, non è Hitler, e va bene: non scateneremo una guerra mondiale, però quest’uomo va fermato e non si può rimanere equidistanti di fronte ad una aggressione.
 
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CITAZIONE (A friend of mine @ 15/3/2022, 10:03) 
Per tranquillizzare il coscritto, non siamo alla fine del mondo perché non tutte le posizioni qui dentro sono coincidenti.

Ora mi si dirà che Putin, con tutto il male che se ne può pensare, non è Hitler, e va bene: non scateneremo una guerra mondiale, però quest’uomo va fermato e non si può rimanere equidistanti di fronte ad una aggressione.

mi sa che non mi sono spiegato. Non si tratta di "equidistanza". Si tratta di aver capito le ragioni del conflitto, si tratta di condannare un testa di cazzo che (forse malato) pensa bene di lasciare quest'eredità al mondo, e che (qualunque ragione avesse) è passato dalla parte del torto.
Si tratta di aver capito però che i Signori del governo Ucraino non sono Robin Hood, che a suo tempo hanno fatto anche loro le loro porcate (con beneplaciti diciamo "Occidentali"), e che pur di essere aiutati dalla NATO vorrebbero tanto volentieri trascinarci in un conflitto atomico. Però fanno di tutto per apparire eroici e patrioti (e lo saranno pure, ma è la mossa più intelligente?) E questo, se permetti, fa un po' rodere il culo a tutti (mi sembra che anche gli altri abbiano più o meno detto la stessa cosa)

Il loro nazionalismo fa paura (io lo interpreto come residuo dell'URSS, che ha tolto a quelle popolazioni tutto l'immaginario, l'iniziativa privata, la religione, il progresso attraverso il lavoro, il guadagno (perché no) lasciando loro solo i concetti "Ucraina ce l'ha duro" o "Russia ce l'ha più lungo".


Io sinceramente spero che nessuno si faccia prendere dal sacro fuoco, che morire per due governi di merda sinceramente non mi fa tanto piacere.
Le vittime chiaramente fanno compassione a tutti (ma anche i fantaccini di leva mandati allo sbaraglio).
A rischio di essere egoista, però, dico che le vittime in Polonia e poi in Italia mi farebbero molto più pena, per non dire altro.

Quindi: Sul "modo di fermarlo" a Putin maledetto, forse ci sono le posizioni differenti che tu dici.
 
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view post Posted on 15/3/2022, 18:17
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ma io non ho detto che sono equidistante: è più complesso. Non sto con gli Ucraini (al netto delle vittime civili) e sono contro Putin (al netto dei danni che sconteranno i russi poveri, non certo gli oligarchi)
 
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view post Posted on 15/3/2022, 18:22
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CITAZIONE (condor57 @ 15/3/2022, 18:17) 
ma io non ho detto che sono equidistante: è più complesso. Non sto con gli Ucraini (al netto delle vittime civili) e sono contro Putin (al netto dei danni che sconteranno i russi poveri, non certo gli oligarchi)

apprezzo la tua sintesi, io ci ho messo venti righe a dire quello che tu hai detto in due.
 
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CITAZIONE (mysterytour @ 15/3/2022, 18:22) 
CITAZIONE (condor57 @ 15/3/2022, 18:17) 
ma io non ho detto che sono equidistante: è più complesso. Non sto con gli Ucraini (al netto delle vittime civili) e sono contro Putin (al netto dei danni che sconteranno i russi poveri, non certo gli oligarchi)

apprezzo la tua sintesi, io ci ho messo venti righe a dire quello che tu hai detto in due.

Quindi non siete equidistanti, ma neneisti. Che poi non ho mica ben capito la differenza, ma non importa.
Non a caso avevo fatto l’esempio della Polonia del 1939, un regime dittatoriale e aggressivo, nazionalista fino al midollo che non si era fatto nessuno scrupolo di prendere le briciole che aveva lasciato Hitler a Monaco nel 1938, roba che al confronto l’Ucraina di oggi sembra la Svizzera. Regime che non si era fatto nessuno scrupolo di invocare i trattati per coinvolgere Francia e Regno Unito in un conflitto mondiale.
Eppure nel 1939 non c’erano neneisti, e gli alleati entrarono in guerra con la Germania. Naturalmente nessuno pretende oggi che la Nato dichiari guerra alla Russia, però permettetemi qualche considerazione. Al di là di quello che si può pensare dei governanti ucraini, qui non c’è in gioco solo la loro sopravvivenza, e nemmeno solo la possibilità per tutti gli stati usciti dall’URSS di una vera libertà e indipendenza, che già sarebbe qualcosa di importante: immaginatevi un domani libere elezioni in Bielorussia e la cacciata di Lukashenko, il giorno dopo i carri armati di Putin sarebbero a Minsk a rimettere il satrapo al potere. Qui c’è in gioco la libertà dell’Europa, la possibilità di vivere in pace senza armarsi fino ai denti, la possibilità di commerci liberi da ricatti.
Per quanto ci possano stare antipatici i leader dell’Ucraina (ma non era simpatico nemmeno il generale Skladkovski), l’aggressione russa va fermata.
A mio modestissimo parere, s’intende.
 
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