Air-ia di sfida

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view post Posted on 5/10/2020, 17:01

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La mia pesca è e sempre sarà lo spinning, ma se c’è un pesce che mi ha spinto a continuare a tener d’occhio un’astina che scorre in balia della corrente di un qualsiasi corso d’acqua è il cavedano.
Chi mi conosce sa che per me esistono pochi pesci a cui dedico tempo oltre la spigola, la quale, oltre a qualche pelagico da ricercare in base alla stagione, occupa la maggior parte del tempo che dedico alla pesca.
La spigola mi ha sempre affascinato per la sua imprevedibilità, il suo essere lunatico rappresenta uno dei motivi per cui amo particolarmente questo predatore, è un pesce che mi ha insegnato ad avere poche certezze ma al contempo a capire che non per questo bisogna affidarsi al caso, ma che a volte premia più chi al caso, invece, affida le sorti di pescate superficiali.
Ma non ho mai amato affidare tutto al caso, altrimenti al posto di scrivere di pesca starei inserendo monete in una slot machine di un bar di provincia, avvolto da una cappa di fumo e di false speranze.
Ho sempre cercato di trovare una spiegazione ad ogni azione, senza fermarmi al solo giudizio del giusto o del sbagliato, come nella pesca, così nella vita, ho imparato a farmi domande, ma anche a comprendere il fatto che ad alcune non vi è risposta alcuna, e che forse lasciare le risposte alla sorte sarebbe la scelta più corretta.
Ma questo non vuole essere un trattato di psicologia comportamentale, è che semplicemente sono un paio d’anni che sento un’aria di sfida molto pesante, tra me e la pesca forse è cambiato qualcosa, cerco di sfidarla uscendone spesso sconfitto, cerco di diversificare, sperimentare, cerco forse semplicemente di ammazzare una monotonia già presente nella quotidianità.
La questione forse non è nemmeno tra me e la pesca, che effettivamente stava diventando un rapporto piatto e troppo spesso scontato, ma la vera sfida è nata da quando ho imbracciato più spesso una bolognese grigia in sostituzione di rapide monopezzo da sette piedi, il rapporto è cambiato in meglio con entrambe le pesche e di una ho potuto fare tesoro dell’altra.
Il rapporto si è complicato nuovamente quando ho sentito parlare del cavedano, quando ho letto intere pagine di racconti del buon Zelli, di Zaccaria, di Danilo e di altre pietre miliari di questa pesca, più volte ho pensato che dietro questo pesce si celasse un fascino particolare, ma non è facile per uno che è nato e che vive a dieci metri dal mare parlare di acqua dolce, sebbene a spinning abbia battuto più volte corsi d’acqua e laghi alla ricerca di trote, bass e anche cavedani, i quali mi erano sembrati fin troppo semplici da ingannare con le esche artificiali.
E’ iniziato così uno studio durato un bel po’ di tempo per capire dove, quando e come andare, e probabilmente questa è una di quelle domande che trova tante risposte o nessuna, ho solo capito che il cavedano dal punto di vista comportamentale assomiglia molto alla spigola, lo stesso pesce, nello stesso posto, può pretendere una moltitudine di approcci diversi che lo rendono affascinante.
Non avrei mai pensato di riempire intere scatole di galleggianti da 0,50g come da 8, mai avrei pensato di colmare il tempo libero a preparare tante lenze diverse, nemmeno di ritrovarmi a legare ami del 25 su fili dello 0,07 ma anche ami del 10 su uno 0,14.
Tutto per lo stesso obiettivo, il cavedano, che oramai classifico ad ex aequo con la spigola (così non si offende nessuno).
Quest’anno i livelli bassissimi dei corsi d’acqua rendono il tutto più difficile, ma con la mia fidata Punto del 99, nominata da alcuni amici come un “G-Wagon che resta umile”, non è un problema far contenti i benzinai e macinare km per scoprire sempre posti nuovi.
Così, che sia alba o tramonto, il lamento del 1.2 benzina e la continua, disperata e vana ricerca di un pulsante per l’aria condizionata (spero sempre che appaia magicamente una notte) mi accompagnano su sterrati improponibili alla ricerca del re del fiume.
Primo giorno di pesca della stagione, nemmeno metto piede sulla sponda che noto una ventina di pesci enormi fare razzia di qualsiasi cosa passi davanti al loro muso.
Talmente tanto attivi da rendermi attivo altrettanto. Cambio sette lenze diverse.
Quel giorno avevo proprio una gran voglia di consumare pallini, i pesci, invece, di percularmi e mangiare tutti i bigattini della pasturazione ma a snobbare l’unico innescato.
Va bene, non prendevo uno schiaffo così forte da quando provai a toccare il culo alla mia prima fidanzatina, ma almeno ora sono cosciente che sarà il primo di una lunga serie.
Seguono altre pescate blande, pesci piccoli in quantità ma nemmeno uno discreto.
Devo trovare uno spot diverso, pensavo tra me e me alle 4 del mattino mentre sorseggiavo il primo caffè della giornata.
Sono già in autostrada, non voglio seguire il navigatore ma solo l’istinto.
La scelta paga, ci lascio mezza marmitta e mezzo paraurti ma paga.
Inizio a pescare prima in un tratto dove ne vedevo in quantità e di taglia uscire da sotto una fitta vegetazione, ma con scarsi risultati.
Poi risalendo il fiume più a monte giungo in un posto completamente diverso.
Da 3g passo a una corrente molto più lenta da 0,75; prima passata, fiondata di bigattini e prima affondata decisa, pesce bello che mi fa innamorare sempre di più della mia Air, fresca del suo nuovo vestito cucito a regola d’arte da un maestro.
Seconda passata, trattengo e rilascio, affonda, secondo pesce bello, terza passata, ormai è tutto automatico, altro pesce bello, ne seguiranno una decina in tutto che devo cacciare con forza dagli erbai, e l’Air non aspetta nient’altro che questo momento, cacciare i muscoli senza cedere un cm di filo a questi pesci decisamente incazzati.
Ritorno nello stesso spot a distanza di pochi giorni, altro schiaffo, solo un paio di pesci discreti e minutaglia in quantità che alla prima pescata era del tutto assente.
Seguono altre pescate non degne di nota, bagno spesso anche la lenza nel sale per farla sentire a proprio agio ma senza risultati rilevanti se non qualche grosso pesce spezzato.
Qualche giorno fa ci sentiamo io e Mario per programmare una pescata, entrambi hater della “bella” stagione, preferiamo affrontare le ore fresche della giornata, ma decidiamo di vederci un paio di ore dopo per andare nello spot dove sono stato battezzato dai cavedani.
Mezzogiorno, giro tutta Salerno per cercare un paio di chili di bigattini che alla fine trovo, anche pietosi tra l’altro.
L’una, rigatoni al ragù.
L’una e venti, sono in tangenziale, completamente bloccata, ottimizzo il tempo e lego qualche amo per non pensarci, ma avendo finito un pacco da venticinque smetto di legarli e inizio a scoprire santi particolarmente rari e ricercati.
Sarei dovuto essere alle 2:30 in pesca, ma sono ancora a 2km da casa, ho più volte pensato di fare retro-front, lo ammetto, ma visto che senza aria condizionata si stava così bene con 40 gradi, decido di non rimandare l’appuntamento.
Ore 3:45, sono finalmente da Mario, alle 4 siamo sullo spot, peccato non ci sia una goccia d’acqua, sembra di stare sul set di un film di Sergio Leone, mancano solo cavalli e pistole.
Benissimo, e ora che facciamo? Ci sono solo 40 gradi all’ombra e non c’è nemmeno una goccia d’acqua, inizia un continuo sclerare e delirare, ci rifugiamo al fresco in un bar di paese, la prendiamo come sempre a ridere, finché parlando con un anziano del posto, mi dice di provare in un tratto poco distante. 
Salto in auto, arriviamo, effettivamente c’è acqua, 50cm di acqua sporca di questi tempi sono oro.
Tipico spot da carpe, iniziamo a prendere miriadi di scardolette quando alle 18, oramai dilaniato dal dispiacere, mi appoggio senza guardare su un rovo. Bestemmio, ho spine ovunque, ma:
“Mario, cavolo, è pieno di more! Ora cambio lenza e provo”
“Tu non stai bene”
“Hai ragione”.
E dal primo lancio in poi, è trascorsa circa un'ora e mezza che è stata più che sufficiente per riempire la nassa con pesci di taglia.
Pochi giorni dopo decido di ritornare in un posto poco più a monte, stavolta da solo, lascio alle spalle Salerno e i suoi 26 gradi alle 6 di mattina per arrivare un po' prima delle 7 sullo spot che invece mi accoglie con 10 gradi in meno, il livello del fiume sembra essere ancora più basso dei giorni precedenti, poche modifiche alla lenza, questa volta da 2,5g e sono in pesca.
Tra un pesce ed un altro e una pausa pranzo casereccia, in un attimo sono le 16:00, smonto tutto e vado ad alzare la nassa, o meglio, ci provo.
Conto 41 pesci in nassa di cui alcuni davvero notevoli più altri che hanno meritato la libertà prima di vederla.
Seguiranno altre pescate a cavedani con pesci però di taglia inferiore e anche in quantità inferiore, dopodiché sono costretto a fermarmi per una decina di giorni sia perché mi è ritornato un brutto dolore alla spalla ma anche perché il 24 settembre mi attendeva una commissione pronta a giudicarmi per la discussione della tesi di laurea.
Così, terminati i festeggiamenti, decido di regalarmi una AGS Tournament Bolo Limited RG70 e ricevo in regalo da triv73 ed altri cari amici, una bellissima carryall.
Il tempo purtroppo per una settimana sembra non aiutare, trombe marine e d'aria si abbattono sulla città insieme a tempeste di fulmini e temporali fortissimi che hanno causato grossi disagi alla città (per fortuna non alle persone), quindi ho modo di provare, seppur tardi, la nuova canna e in occasione del suo battesimo, oltre a qualche pesce di piccola taglia che prontamente ha ripreso la via del mare, perdo anche un grosso pesce che riesco ad avere in canna per un po' di tempo.
Mi scuso se alcuni cavedani possano apparire sporchi ma sono stati fuori dall'acqua per pochissimo tempo prima di ritornarci ed usavo una vaschetta di fortuna per contenere quelli che meritavano qualche fotografia.
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view post Posted on 5/10/2020, 18:15
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Bello constatare che cambiano i luoghi, cambiano i pesci, cambiano i salami, cambia l’inflessione dialettale...
...ma il “fuoco che arde” è sempre lo stesso :ok:

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view post Posted on 5/10/2020, 19:35
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I cavedani a bolo creano dipendenza, fossi in te modificherei questa parte La mia pesca è e sempre sarà lo spinning

Ps. pesci, report e canne secret
 
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view post Posted on 5/10/2020, 20:43

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CITAZIONE (Danilo-59 @ 5/10/2020, 20:35) 
I cavedani a bolo creano dipendenza, fossi in te modificherei questa parte La mia pesca è e sempre sarà lo spinning

Ps. pesci, report e canne secret

Grazie dei preziosissimi suggerimenti :emoticon_cincin.gif:
 
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view post Posted on 5/10/2020, 22:32
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Prima spigola a roubasienne

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Amico mio bellissimo racconto e soprattutto bellissime catture . Ora armati di Santa pazienza che le prossime notti non sono fatte per dormire... i miei amici branzini mi hanno suggerito di dirti ciò...ci conto👍🏻💪🏻
 
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view post Posted on 5/10/2020, 22:40
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Air e cavedani, spettacolare combinazione.
Belle catture,bravo te la cavi anche in acqua salata.
 
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view post Posted on 6/10/2020, 08:42

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Bel racconto, ben scritto, belle canne e soprattutto bei pesci!
Ora aspetto il prossimo report con una Spigola di taglia ragguardevole...
Se non sbaglio siamo al terzo passaggio alla Bolo, quest volta però mi sa che ti entrata nel sangue.
 
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view post Posted on 6/10/2020, 09:27
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Bellissimo report, pesci e foto!
Complimenti :clap1:
 
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view post Posted on 6/10/2020, 09:33
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HARRY LA CAROGNA

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Ho speso tutti i mie soldi in donne alcool e canne da pesca, il resto li ho sperperati.

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belle immagini di pesca vissuta
 
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view post Posted on 6/10/2020, 15:51
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Saltà i fòss per èl long

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Bel report Vito :clap1: :clap1: :clap1:
 
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view post Posted on 6/10/2020, 21:46
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Complimenti bei cavedanoni :)
 
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view post Posted on 6/10/2020, 21:52

adesso arranco meno :-)

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bellissimo report
 
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view post Posted on 7/10/2020, 14:47
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CITAZIONE (Vitosurf @ 5/10/2020, 21:43) 
CITAZIONE (Danilo-59 @ 5/10/2020, 20:35) 
I cavedani a bolo creano dipendenza, fossi in te modificherei questa parte La mia pesca è e sempre sarà lo spinning

Ps. pesci, report e canne secret

Grazie dei preziosissimi suggerimenti :emoticon_cincin.gif:

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Rod77
view post Posted on 7/10/2020, 15:55




Bel report belli scatti :clap1:
 
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13 replies since 5/10/2020, 17:01   613 views
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