Metal Detector per tutti

Fragilità...... di una buca.

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view post Posted on 15/5/2018, 13:45     +3   +1   -1
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White's M6 + Detech Sef 12x10

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Quando in ricerca di militaria abbiamo la fortuna di incontrare una buca pattumiera il pensiero è subito rivolto al recupero di pingui carnieri di grande ambizione collezionistica. Ma spesso non è così e le buche negativamente, si rivelano poco quantitative e di valore scarsamente interessante. Meno male che fra le due verità ne esiste anche una terza nella quale la promiscuità fa da padrona, promiscuità che a volte si rivela molto interessante per la qualità e soprattutto per la fragilità del materiale recuperato. E' il caso di questa nostra uscita di ricerca volta principalmente allo scavo di una buca spazzatura americana che ci ha regalato fra oggetti di scarso interesse, diverse fragili sorprese. Il contesto dello scavo è prerogativa di un'accampamento di truppe americane in accantonamento per un breve periodo di riorganizzazione prima dell'invio verso la Linea Gotica. La buca in oggetto faceva parte di un trittico di buche spazzatura di derrate alimentari. Nelle prime due buche scavate barattoli alimentari e bottiglie metalliche di birra formavano la massa predominante senza alcun altro oggetto di valore, ma come l'esperienza insegna conviene sempre portare a compimento tutti gli savi perchè a volte è proprio l'ultima buca, utilizzata prima della smobilitazzione, che veniva colmata dai GI con oggettistica personale o con scarti di magazzino rotti o non più utilizzabili. A quel tempo appiccato il fuoco, si provvedeva all'occultamento con nuova terra di riporto. Nel nostro caso il copione è stato ampiamente rispettato e forse è stata proprio la fretta dell'occultamento che ha reso possibile la conservazione dell'oggettistica più fragile facendo agire la buca come una vera e propria carbonaia. Data la mole della buca lo scavo è stato molto impegnativo, ma il prodigarsi delle giovani braccia di Enrick e di altri amici hanno permesso che il quantitativo più importante fosse reuperato al meglio dei modi. I "vecchi" sono stati relegati in veste di setacciatori e fotoreport.

LO SCAVO E GLI OGGETTI RECUPERATI.

Come sopra specificato la buca era alimentare e profonda. Purtroppo solo il primo strato era comprensivo di piccola oggettistica varia ed interessante, mentre lo strato profondo, pur dovendolo scavare, era palesemente e completamente riempito di barattoli di derrate alimentari M-Units nelle possibili tre versioni M1-Meat and Beans (carne e fagioli), M2-Meat and Vegetable Hash (carne e verdura spezzettata), M3-Meat and Vegetable Stew (stufato di carne e verdure) e di bottiglie metalliche di birra schiacciate e rotte (solo pochissime sono state recuperate integre e degne di essere trattenute). Pochissimo il vetro ed anch'esso formato in prevalenza da vasetti alimentari di nocciole sottovuoto. Uno, l'unico, particolarissimo, di carne macinata. Di pregio collezionistico anche la bottiglia contenente aceto.

LO SCAVO E IL RIPRISTINO.

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ALCUNI OGGETTI NEI PARTICOLARI.

La bottiglia di aceto, il piatto in ferro della gavetta modello 1943 di transizione e un pacchetto di cartone carbonizzato.

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Fibbie regolamentari da pantaloni per ufficiali e truppa.

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Tre oggetti di miscelanea personale.

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Oggettistica dell'igiene.

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Bottoni in plastica per impermeabile modello Raincoat synthetic resin coated.

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Collar disk per truppa di fanteria.

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GLI OGGETTI PIU' INTERESSANTI RIPULITI E CLASSIFICATI A CASA.

IL VETRO.

La bottiglia di aceto ripulita. Con l'etichetta così conservata non è di comune incontro da scavo.

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Il particolare vasetto di carne tritata. Ottima la conservazione della colorazione del tappo che dopo bagno in ossalico ci ha permesso di risalire al suo contenuto. Nei libri guida non compare nelle razioni standard, che sia una produzione di provenienza da mercato civile?
Il vetro è stato accidentalmente rotto durante lo scavo, ma conservando i vari pezzi è stato possibile riassemblarlo. Data la sua unicità il restauro è stato doveroso.

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Uno dei vasetti di nocciole sottovuoto.

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L'OGGETTISTICA PERSONALE.

I due collar disk di III° tipo meglio conservati.

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Una delle fibbie regolamentari per cintola di pantaloni da truppa.

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Una delle fibbie regolamentari per cintola di pantaloni da ufficiali.

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Il suo marchio di fabbrica.

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Il rasoio modello GEM Junior costruito dalla ditta GEM di Brooklyn (New York).

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Il portasapone in plastica di origine militare marchiato US. Incontro non comune dato lo scarso uso della plastica durante il periodo.

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Ciò che resta di un coltellino civile da tasca con le guancette in materiale plastico.

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L'OGGETTISTICA MEDICA.

Scatolina di ottone del pacchetto di medicazione First Aid Carliste Model prodotta dalla ditta Bauer & Black di Chicago.

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Rotolino di cerotto adesivo e scatolina di pastiglie di aspirina.

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Tutti gli oggetti fin qui presentati sono abbastanza interessanti da recuperare, ma il top dell'interesse e del recupero è senza dubbio l'incontro con il legno, la stoffa e la carta miracolosamente conservati. Qui di seguito la carrellata dei fragili oggetti che la buca ci ha regalto.

FUOCO E FUMO.

Prima che l'accendino metallico fosse inventato, per accendere fuochi e sigarette, erano di primaria importanza i fiammiferi. Nella WWII erano presenti entrambi i sistemi con priorità verso quest'ultimi che facevano parte anche delle dotazioni regolamentari. Nell'USArmy quelli di legno erano confezionati in scatoline realizzate in cartoncino o stiscioline di fine legno di balsa, mentre quelli ancora più fragili tipo Minerva erano realizzati e riuniti a strisce in pacchettini di cartoncino di uso prettamente da tasca che erano più che altro prerogativa dei fumatori. Recuperare in ricerca con il metal simili fragilità è cosa veramente miracolosa, ma lo è molto di più l'incontro con i pacchetti di sigarette. In questa nostra avventura abbiamo avuto la fortuna di assaporare entrambe le possibilità, uniche e mai condivise prima.

Il mucchiettto dei fiammiferi dopo la paziente ripulitura. La scatolina purtroppo è stata recuperata a pezzi e di non più possibile riassemblamento. La sua ricostruzione si è resa necessaria per valorizzare al meglio l'esposizione in bacheca del suo fragile contenuto. Dai pochi resti della scatola parrebbe trattarsi di fiammiferi facenti capo alla marca americana INDEPENDENTE SAFETY MATCH.

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Qui di seguito ciò che resta del pacchetto dei fragilissimi fiammiferi tipo Minerva e del più raro ad incontrarsi di scavo, pacchetto di sigarette tipicamente americane Lucky Strike. In tutti questi anni di ricerca è il primo in assoluto che recuperiamo. La sua conservazione del tutto miracolosa è dovuta essenzialmente alla protezione di un barattolo di vetro. La colorazione bianca è sinonimo di una produzione di guerra in quanto detti pacchetti, prima del conflitto erano in tinta verde. A causa dei risparmi energetici sulle vernici tale colore fu abolito all'entrata in guerra degli USA.
Entrambi gli oggetti rivestono, per la loro scarsità ed estrema fragilità, un grande interesse in una collezione di militaria da scavo. Ricomporli e preservarli è stato d'obbligo.

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Italia 25 luglio 1944. Soldato americano accende una sigaretta di un commilitone nippo-americano nel settore di Castellina (Livorno).

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PULIZIA NETTATORIA.

Per avere una sicura garanzia della funzionalità dell'arma era necessaria la costante pulizia nettatoria dei suoi componenti e della canna. In retrovia e negli accampamenti stabili il soldato provvedeva a tale compito con l'attrezzatura regolamentare quale la bacchetta metallica smontabile o di pezzo ed oliatori specifici, ma al fronte dopo i combattimenti si provvedeva a tale compito servendosi di un kit trasportabile nel calcio del fucile. Nel fucile americano Garand M1 tale kit era composto da un attrezzo multiplo per lo smontaggio del fucile e la pulizia della camera di cartuccia, da un tubetto cilindrico di plastica o di metallo contenente l'oliatore ed il set di pulizia della canna quale uno sgovolino e un cilindretto smontabile di ottone provvisto di cordicella, di un piccolo contenitore di grasso animale (ricavato dai Cani delle praterie) e da una o più piccole pezze di stoffa di cotone.

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Nello scavo della buca abbiamo avuto la fortuna di recuperare quasi al completo un kit di quest'ultima attrezzatura. Mentre per gli oggetti metallici e di plastica il recupero in integrità è cosa abbastanza comune incontrare delle pezze di cotone ancora conservate è cosa insolita e alquanto rara. Pur essendo bruciate le piccole pezze di cotone hanno mantenuto miracolosamente la loro elasticità tanto da permettere di essere ancora inserite senza rottura nell'asola del cilindretto di pulizia. Le buone condizioni di conservazione del cilindretto hanno permesso il suo smontaggio in modo da verificare l'utilizzo per il quale è stato concepito. Anche questi piccoli oggetti per la loro fragilità rivestono un buon interesse per una collezione di militaria di scavo.

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Nidrum (Belgio) dicembre 1944. In una zona fuori dai combattimenti un GI della 1st Infantry Division provvede alla pulizia della canna del suo fucile Garand M1.

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GIOCO.

Nei soldati in guerra il fumo ed il gioco costituivano dei deterrenti contro la solitudine e lo stress della battaglia. Durante la WWII anche i GI americani non ne furono immuni e oltre al fumo "bruciavano" la loro paga al gioco. Si ma quale genere di gioco. Libri e testi ce lo raccontano, ma nel nostro caso è lo scavo della buca che ci offre la risposta. Oggetti oltremodo delicati quei pochi recuperati possono essere considerati esaustivi per confermare le metodologie del gioco.

Scacchi.

Il recupero di un piccolo pomello di ottone che al momento del ritrovo è stato classificato quale oggetto di generica attrezzatura, dopo la ripulitura analizzandolo con più attenzione ci ha fatto protendere per un fine lavoro di trench art realizzato allo scopo di creare una pedina per il gioco degli scacchi. Infatti il taglio perfettamente spianato, effettuato per liberare il pomello da una maniglia od altra attrezzatura, sembrerebbe appositamente eseguito affinchè il sudetto possa stare in piedi in maniera perfettamente verticale in modo da essere agevolmente spostato. La zinigratura presente può avere ispirato il creatore a ritenere che tale pedina facesse capo al Re. Già in altre occasioni abbiamo avuto l'occasione di simili incontri ed adesso analizzandoli con la giusta ottica possiamo affermare e convalidare con verosimile sicurezza quanto sopra descritto. Nei GI americani il gioco degli scacchi era abbastanza praticato come dimostrato dal kit che era in uso nel periodo e di distribuzione nel mercato e negli stores.

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Nord Africa 1943. Due GI si afrontano in una partita a scacchi.

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Dama.

Ancora dalla buca l'indizio di un'altro gioco. Il recupero di una fragile pedina di legno, bruciata ma miracolosamente conservata, ci orienta verso il gioco della Dama. La pratica durante l'evolversi del conflitto non era molto diffusa, ed era relegata solamente a casi di adozione da parte di pochi singoli. Nelle retrovie invece era un gioco abbastanza praticato sia in sfide fra singoli che in veri e propri tornei di campioni con plurisfidanti. Comunque negli stores e nel mercato civile esistevano kit (diciamo volanti) di poco ingombro e di facile trasporto che potevano essere adoperati, dagli appassionati di questo gioco, anche in caso di invio nel teatro di operazioni.

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Foto d'epoca di un Tete a tete "damesco".

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1942. Foto di un torneo tra un campione dell'epoca e diversi sfidanti.

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Dadi.

Molto apprezzati per il pochissimo ingombro ed il loro veloce uso erano i dadi. Poterli portare agevolmente in tasca era prerogativa della possibilità di giocare anche al fronte quando il tempo a disposizione per il relax era veramente minimo. Il poter usufruire di questo relax era cosa molto apprezzata dai soldati e a giudicare dalle foto d'epoca anche i GI americani ne fecero molto uso. I soldi delle paghe, data l'incertezza della vita, erano un'ottimo deterrente per incentivare attraverso la speranza di veloci arrichimenti, scommesse e sfide contro possibili destini avversi. Con il recupero di questa piccola attrezzatura la buca ci ha reso protagonisti anche di questo. I dadi recurati sono stati realizzati artigianalmente con due blocchetti di bachelite levigata e lucidata ed anche la non precisa simmetria dei buchi che compongono le numerazioni, denota una lavorazione a mano. Purtroppo uno dei dadi è stato toccato dal fuoco che gli ha fatto perdere l'originale lucente levigatura che invece è presente ed integra nel suo risparmiato confratello. Questa coppia di dadi rapprenta un buon lavoro di trench art ed un ottimo incremento di collezione.

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Nella quiete delle camerate il gioco attirava diverse attenzioni.

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Al fronte era perpretato dove capitava, anche durante le pause dei combattimenti come dimostrano questi soldati di un Tank Destroyer Battalion al riparo del loro semovente M10 Wolverine.

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Carte.

Ma il pezzo più interessante che la buca ci ha regalato, riguarda "l'attrezzatura" del gioco che in assoluto è da sempre il più praticato: le carte. Anche se carbonizzato il pacchetto/scatolina di cartone contenente le carte è comunque completo di tutto il suo contenuto. Di peregrina pazienza, ma doveroso, il delicato intervento di separazione delle singole carte onde stabilirne il disegno e la marca di produzione. A causa della fragilità delle carte il lavoro di separazione di alcune di esse è stato abbastanza complesso, di grande attenzione e di fermezza di mano ma necessario per visionarne modello e disegni. Il risultato finale è stato abbastanza appagante, ma a causa della elevata carbonizzazione della carta non è stato possibile poterlo salvaguardare in maniera indissolubile, attraverso la plastificazione. Purtroppo il pacchetto resterà un oggetto di poca manipolazione e onde evitare il rischio di rotture, per salvagualdarne la tutela, verrà riposto in apposito contenitore fino ad una possibile futura esposizione.
Questo il quanto, con le carte visionate e la marca.

Il pacchetto dopo la pulizia.

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Il delicato intervento di separazione delle carte.

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Le carte visionate. Il miracolo della conservazione dei disegni è di evidente spettacolarità.

Il cinque di fiori.

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I sei di picche.

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Il sette di fiori.

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Il Fante di fiori.

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Il Fante di picche.

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La Dama di cuori.

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La Dama di denari.

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Il Re di fiori.

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Poi analizzando il disegno del retro delle carte comprensivo di un'aquila ad artigli spiegati e di una (visibile) stelletta.

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Siamo infine riusciti a risalire al modello Red White Blue Patriotic Playing Cards fabbricato dalla ditta Acme Industrial Company di Chicago (ILLINOIS), come dimostrato dal pacchetto d'epoca estrapolato dal web.

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Il gioco delle carte in alcuni scatti d'epoca .

Italia 26 ottobre 1944. Tre graduati americani ingannano il tempo durante una pausa dei combattimenti giocando a carte sul loro veicolo da ricognizione Scout M8.

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In zona di combattimento, armi alla mano una breve partita alla carta più alta ci poteva anche stare.

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Come pure durante l'attesa di uno spostamento di reparto sfruttando come tavolo da gioco un rocchettone di cavo telefonico.

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Ma era la calma ed il confort delle camerate che permetteva partite più lunghe e giochi più complessi tipo il Poker.

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Beh, che altro dire se non manifestare il proprio compiacimento per i fragili recuperi effettuati, recuperi che al di là del poco militare rivestono comunque un ruolo importante sia nella storia intrinseca dei soldati che nell'incremento di una se pur piccola collezione di militaria da scavo.

Sperando di aver fatto cosa gradita.......

Cordiali saluti a tutti e alla prossima.

Luciano&Enrico
 
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view post Posted on 15/5/2018, 14:15     +1   -1
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Grandioso Talpaman!!! Solo con la manata di collar mi hai ucciso :wacko: ! Scherzi a parte tutto bellissimo pedine dadi e carte da gioco realmente da svenimento! Complimenti a voi per il vero e proprio cratere ed anche per aver ripristinato perfettamente alla richiusura! :slEV2Sl:
 
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*monty*
view post Posted on 15/5/2018, 14:21     +1   -1




Spettacolo siete ripartiti alla grandissima.
 
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view post Posted on 15/5/2018, 16:33     +1   -1
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mamma mia che buca e che belle foto!! complimenti luciano!!! sempre ottimi post compliementi
 
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view post Posted on 15/5/2018, 16:46     +1   -1
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Anche a mio parere una buca molto ricca, penso ne possiate essere soddisfatti al 100%.

Vi mostro il vasetto di noccioline da voi recuperato, questo proviene da una vecchia casa della nostra zona

IMG_2984

Per coincidenza dalla stesso sgombero queste due figure degli scacchi americani , del set in foto da te postato

IMG_2986

2GoaB

Il gioco , come il fumo e la scrittura/lettura uno dei pochi passatempi dei soldati , da una discarica questa biglia forse facente parte dello stesso set in foto

IMG_2988

Ottimo recupero, tra i vetri top il Vicks .

Complimenti a tutta la squadra!
 
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view post Posted on 15/5/2018, 17:22     +1   -1
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Le carte da gioco :tfiRr: tutto bellissimo e grande cura, ma le carte da gioco fantastiche, prima o dopo c’è la farò.
 
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view post Posted on 15/5/2018, 17:27     +1   -1
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Che spettacolo Luciano :wub:

Altro che chiacchiere da Bar :D quando passa talpaman passa la storia..



IMG_20180515_182611
 
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view post Posted on 15/5/2018, 17:39     +1   -1

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Ritrovamenti da infarto, le carte I dadi i collar disk e le pedine sono bellissimi, pezzi affascinanti.... Complimenti vivissimi
 
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*monty*
view post Posted on 15/5/2018, 17:48     +1   -1




C'è scritto qualcosa sulla scatolina?
Assomiglia ad una mia ancora piena a mai completamente id.
Proveniente da una buca U.S.
scat1
 
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view post Posted on 15/5/2018, 18:03     +1   -1
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Uno spettacolo per gli occhi. Oggetti interessantissimi. Le carte per esempio sono qualcosa di unico. Complimenti a voi :OzOtPYD:
 
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view post Posted on 15/5/2018, 18:19     +1   -1
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Bellissimo post come sempre Talpaman. Buca ricca di oggettini uno più bello dell'altro! Complimenti! :OzOtPYD:
 
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view post Posted on 15/5/2018, 18:42     +1   -1
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CITAZIONE (*monty* @ 15/5/2018, 18:48) 
C'è scritto qualcosa sulla scatolina?
Assomiglia ad una mia ancora piena a mai completamente id.
Proveniente da una buca U.S.
scat1

Luciano per cortesia rispondendo a Monty potresti indicarci le misure della scatolina da te rinvenuta?

Grazie
 
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view post Posted on 15/5/2018, 23:25     +1   -1
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White's M6 + Detech Sef 12x10

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Grazie infinite a tutti per la calorosa partecipazione e per l'apprezzamento della discussione.
X monty e Muser.
Purtroppo sulla scatolina non sono visibili scritte ma la somiglianza con una di dimensioni minori recante la scritta Aspirin, ci ha orientato in quel senso.

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Comunque le dimensioni in centimetri della scatola sono le seguenti: 5,5x4,5x0,8.
Quelle della scatolina più piccola: 4,5x3,5x0,8.
Se non proprio Aspirina, la scatola della discussione doveva contenere degli anti infiammatori o anti dolorifici.
Un ringraziamento particolare a Mauser per l'interessante integrazione. Anche il gioco delle biglie doveva essere abbastanza praticato dai GI come dimostrato anche dai nostri recuperi effettuati in buche nel corso degli anni.

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*monty*
view post Posted on 16/5/2018, 06:07     +1   -1




Ottimo grazie per le info.
 
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view post Posted on 16/5/2018, 16:20     +1   -1
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Probabile produttore del vasetto di carme macinata ( davvero particolarissimo) la Wilson & Co

2Go7a

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Produzione per mercato civile ma anche "supporter" per US Army , locandina del 1944

Schermata_2018-05-16_alle_17_0
 
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