| Continua l'esaltante ricerca in territorio dai molti enigmi. In brevi spazi si passa da reperti tipicamente USA a oggettistica di promiscua provenienza italo-americana. Ormai si può considerare consolidata la presenza di entrambe le militari nazionalità che a giudicare dagli ultimi recuperi è di chiara priorità italica. Il territorio, a causa della fitta ed ostica macchia, non è caratteristicamente facile da esplorare quindi, per formulare una possibile e veritiera classificazione, di presenze e attività a suo tempo espletate in loco, dovremo continuare ad insistere con ricerche pratiche e storiche. Questo è per adesso quello che abbiamo ancora raccolto.
Nella nuova uscita di questi giorni è stato il mio metal a carpire il primo segnale.
Dallo scavo della buca pattumiera il primo oggetto recuperato è stata questa attrezzatura d'ottone che una grossa radice aveva fatto sua.
La buca è risultata non troppo ricca e fra il solito tritame di barattoli di ferro e qualche vetro ci ha regalato altri pochi integri oggetti.
Poi in caccia libera, in due, anche se poco qualcosa è stato raccolto.
A fine ricerca ancora una coca a vista ha confermato la promiscuità presente in zona. Purtroppo il peso degli anni o a suo tempo il peso di qualche mezzo meccanico ce l'hanno consegnata rotta.
Gli oggetti ripuliti e classificati a casa.
I più interessanti della caccia libera.
I bottoni da battle dress inglese di due diverse fabbricazioni. Ottima conferma della presenza in zona di reparti italiani di collaborazione.
Il caricatore italiano per fucile mod.1891 raddrizzato. Il restauro è stato eseguito a seguito della insolita marchiatura, di fabbricazione civile di una non nota ditta RR e con strana data di fabbricazione M-35. Non ci è noto il significato della M, modello o lotto di produzione? Se qualcuno è a conoscenza chiediamo lumi. Effettivamente è il primo caricatore recuperato con dette sigle ed il fatto ci incuriosisce assai.
Ottimo lo stato di conservazione del conio, con residui di tracce dell' argentatura, della italianissima medaglietta religiosa della Madonna di Montenero.
Gli oggetti della buca trattenuti e la coca cola recuperata a vista.
La bottiglia rotta non aveva più niente da dire, riassemblata è ancora di apprezzabile figura.
Le dotazioni regolamentari italiane ripulite e disossidate. Il gavettino pur essendo in ottime condizioni di conservazione, visto la presenza di altri integri in collezione, è stato volutamente lasciato deformato come da recupero.
La manetta/rubinetto prima.
Dopo.
La manetta è stata fatta oggetto di restauro in quanto trattasi del rubinetto dell'asta della particolare bombola a pressione da tre galloni adoperata dal Medical Department USA per la disinfezione da contaminazione chimica, batteriologica e acaricida. In un contesto dove la presenza di diverse nazionalità, regolarmente inquadrate (collaborazionisti) o provenienti da campi di prigionia (POW), la regolare disinfezione era un doveroso obbligo sia per la tutela dell'igiene che per la garanzia della salute collettiva. Da quando ricerchiamo è la prima volta che ci è dato di incontrare un così, anche se umile reperto percui, per la nostra collezione, il suo restauro è stato doveroso.
Altro reperto di indubbio interesse collezionistico per la sua non consona reperibilità con il metal è questo fanalino da autoveicolo.
Recuperato dalla buca invaso da spessa e compatta ossidazione è stato fatto oggetto di laboriosa e pesante ripulitura tramite spazzola di acciaio e martellatura.
A fine lavoro tutti i componenti sono stati trattati con abbondante prodotto Paraloid B72 e vernice spray trasparente lucida.
Il fanalino riassemblato.
La presenza di vernice colore olive drab colloca indiscutibilmente il fanalino quale componente di mezzo militare, si ma di quale tipologia?
La risposta a questo ennesimo quesito ci è pervenuta analizzando i marchi presenti sul fanalino stesso. Il fanalino modello ARROW 47 costruito dalla ditta MT. HOLLY in New Jersey altri non era che la luce di posizione di un rimorchio pesante da camion, nel nostro caso sicuramente un GMC da 2,5 Ton. E anche questo reperto, per la sua unicità di recupero, rappresenta un buon incremento in una collezione americana da scavo.
Ma il pezzo più particolare ed enigamtico della mattinata è rappresentato dal primo oggetto recuperato dalla buca. Trattasi di un pesante timbro in ottone della nota banca Istituto di Credito Italiano filiale di Livorno.
La curiosità di capire come funzionasse e quale fosse la sua funzione nel contesto del ritrovo ci ha imposto la sua pulizia e disossidazione.
Il suo funzionamento era prettamente manuale con timbratura ad inchiostro a tampone. Tramite lo spostamento a scatto delle rotelle recanti lettere e numeri era possibile impostare a mano il numero del protocollo, la data, il mese e l'anno sul documento in corso.
Stabiliti i dati, l'inchistrazione del punzone avveniva attraverso un movimento meccanico manuale che provvedeva anche alla rotazione del punzone stesso. Tramite un pomello di legno (assente perchè marcito) innestato sul cilindretto solidale alla forcella esterna, dopo l'iniziale disinserimento della levetta di blocco della stessa, tirando verso l'alto si faceva ruotare il punzone che veniva sbattuto con decisione contro il tampone dell'inchiostro incastonato nella parte alta della incastellatura. Eseguendo la manovra contraria il punzone tornava in posizione pronto per la timbratura che era garantita dalla nuova chiusura della levetta di blocco della forcella. L'operazione veniva ripetuta a fine inchiosto sul punzone.
Resta da chiarire il mistero della presenza del timbro di un Istituto privato in ambiente militare e della sua funzione. Purtroppo dopo vane e pressanti ricerche non ci è dato di svelare il mistero perchè non abbiamo estrapolato nessuna notizia inerente tale inconsono ritrovo. Solo chi era presente al tempo potrebbe fornire una spiegazione in proposito, ma purtroppo anche in questo caso il tempo ci è tiranno e la longevità di chi potrebbe farlo difficilmente può arrivare a tanto. Rimarrà uno dei tanto misteri, pieni di congetture ed ipotesi, che nella ricerca di militaria sono comunque e sempre presenti. Non c'è da esserne delusi, anzi è proprio questo il fascino che invoglia a proseguire, la ricerca della verità che non sempre è dato di scoprire.
Salutissimi a tutti e alla prossima.
Luciano&Enrico
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