spero di trasmettervi le emozioni da me provate con questo racconto... anche se sarà difficiletratto da una storia veraNessuno mi crederebbe se gli dicessi che sono stato un mese lontano dal mare, contenendo la mia passione per la pesca fino a quando, carico, di stress e ansia, ho deciso di trovare il mio equilibrio e la mia serenità cimentandomi in una lotta corpo a corpo con la preda più affascinante che ci sia. Niente mi può trattenere è Sabato ed io, armato di tutto punto parto per la foce. La giornata è bella, scelgo il posto che più mi attira, preparo la canna e aspetto… il mare è lievemente increspato, bello e invitante come sempre, ma oltre a questo non si vede neanche l’ ombra di un pesce. Le ore passano ma la situazione non cambia… Il Principe dei cappotti è però abituato a tutto questo perciò il giorno dopo, pur non trovando nessuno che mi accompagni, riparto: stavolta la mia meta è il porto. Arrivo scelgo la mia postazione e comincio l’ attesa. Poco distante da me ci sono altri pescatori che si divertono con i saragotti, io invece… niente. Sono invidioso, sto rosicando come un maiale… aaarrggg loro si divertono… io no. Vorrei cambiare lenza e partecipare al gioco, ma il fatto che pasturino continuamente, cosa che a me non piace, e il pensiero che tradirei lo scopo per cui sono venuto mi spinge a desistere da questa decisione. Decido di spostarmi e di continuare, testardo come un mulo, ad attendere solo colei per la quale sono giunto qui alle 3 del mattino. È ormai l’ alba, ma io non desisto, spero che prima o poi verrà… le luci dell’ alba rischiarano le acque e proprio in quel momento qualcosa le increspa. Il galleggiante scompare, il cuore percepisce il tutto battendo a cento all’ ora, sono disorientato ed emozionato; è l’ unica toccata dopo tanta attesa, chiudo gli occhi e ferro!!! Zzzzzzzz il mulinello canta a squarciagola cedendo metri e metri di lenza. L’ adrenalina cresce, il pesce è forte, la lotta sarà lunga e difficile quanto nemmeno io immagino. L’ astuto pesce lotta, è in ballo la sua vita, tira, sfugge, cerca anfratti, tira, vuole slamarsi dalla lenza, la vuole spezzare, ora la asseconda per riprendere per qualche secondo le forze, ma poi la strattona di nuovo, non si vuole arrendere. Affiora sul pelo dell’ acqua, ma non si fa vedere, mentre cerco con tutte le mie forze di vederla, di stimare la sua stazza per contenerne le forze. Lo scenario è cambiato: prima io rosicavo nel vedere gli altri divertirsi, ora, invece, i pescatori si sono avviciniti ed assistono alla lotta. Io nemmeno me ne rendo conto impegnato come sono a cercare di farla affiorare e a stancarla quanto più possa che il tempo vola. Solo dopo venti minuti riesco a farla affiorare, ma in realtà capisco che è lei a farsi vedere perché mi vuole intimorire mostrandomi gli aculei dritti della pinna dorsale e guardando verso la riva con occhio scaltro il suo avversario. È grande, è forte, vuole intimorirmi. Io vedendola così decisa e forte, non so se forzarla o, come la ragione mi consiglia, di andarci cauto perché la montatura e troppo leggera per una preda così straordinaria. Il combattimento continua, ha capito che per lei sarà dura, ma , nonostante ciò, continua a sfoderare le sue armi per vendere cara la pelle. Ora va giù, ora va verso il largo, ora strattona con forza la lenza o la asseconda ma solo per rinnovare le forze, non ha intensione di arrendersi. Comincio a temere di perderla, le gambe mi tremano, l’ adrenalina si sta trasformando in angoscia; la prendo, la perdo, non so se ce la faccio, devo farcela. Dopo 40 minuti che per me sono stati solo 40 secondi intensissimi, la vedo affiorare dall’ acqua, non si vuole arrendere ma è stremata, ne approfitto, è il momento di prendere il guadino. Un pescatore si avvicina per aiutarmi, ma io non voglio che mi aiuti perché il combattimento deve essere solo tra noi, perciò gli faccio cenno di allontanarsi anche se lo vedo contrariato. Finalmente è mia e tutta la tensione diventa un incontenibile gioia, non solo mia, ma di tutti anche dell’ amico (che saluto se è un utente) che prima si era adirato. Di fronte ad una lotta così bella il dispiacere scompare c’è solo il desiderio di congratularsi e di ammirare una preda che è sempre la più astuta, la più bella, la più speciale per la capacità di lottare con tutti i mezzi a sua disposizione. Continuerò a pescare per altre 3 ore, ma il primo pensiero sarà tutto preso dal riesaminare momento per momento il combattimento con la regina. Un’ analisi attenta mi spingerà a nutrire un’ ammirazione straordinaria perché capisco che è stata lei ad affiorare in senso di sfida verso il suo avversario e che è stata lei ad arrendersi dopo averle provate tutte. Perciò è lei il pesce più affascinante, il più astuto, il più ambito… è lei la REGINA
un saluto a tutti
Edited by spigolaccio - 27/10/2014, 18:03