| Per chi potesse interessare, posto un articolo a mio avviso molto interessante che ci aiuta (per i poco esperti come me), a inquadrare i carburatori che utilizziamo sui nostri motori; chiedo scusa in anticipo se sto facendo un doppione di una discussione, ma non l'ho trovata sul forum, e comunque è un buon riassunto; Se si trovano inesattezze, prego gli esperti di intervenire in modo da affinare le nostre conoscenze; parte da concetti molto (fin troppo elementari) ma il proseguo a parer mio e' valido:
Dunque innanzitutto è bene dire che i carburatori sono universali, cioè tutti i modelli sono per tutti i motori 2 tempi in circolazione, per esempio un qualsiasi carburatore può essere montato su un Rs 250 cc come può essere messo su una motosega, il problema in questo caso è un altro, cioè quello di un motosega pur avendo le caratteristiche uguali a quello dell'Es 250 (ghigliottina, effetto venturi, getto max e min ecc...), non ha i presupposti per funzionare sull'Rs 250, in quanto è troppo piccolo, ha l'aria direttamente sul carburatore, nn ha tutte le regolazioni necessarie e i "servizi" adatti (vedi miscelatore automatico).
Ad esempio su un Rs 250 ci starebbero benissimo una coppia di PHBE 32, o anche dei PHBH 28, come pure 2 VHSB 34, ma a patto che sia elaborata, mentre su un motozappa ci sta un FHE 22/19 a farfalla, ma anche un PHBG 16, l'importante è che il diametro del pistone non sia mai inferiore al diametro del diffusore del carburatore, facevano eccezione le GP 50 cc di una volta bicilindriche, che avevano 2 cilindri di 22 mm di alesaggio ciascuno e montavano una coppia di carburatori da 26 mm, ma l'impiego di questi carburatori era in parte giustificato dal regime di rotazione elevatissimo, prossimo ai 25.000 giri/min.
Dopo questa breve introduzione passiamo al succo.
La prima lettera che trovate sta a significare il tipo di ghigliottina usata, ovvero P sta per "piston", S sta per "slide" e V sta per "valve", la seconda lettera in genere è la H, vuol dire semplicemente che il carburatore in questione utilizza il sistema venturi, la terza indica invece se il carburatore ha o no la pompetta di ripresa, quasi tutti non ce l'hanno, infatti di solito è la B, ma in caso contrario c'è la S, poi la quarta e ultima lettera serve per raggruppare la grandezza dei diffusori dei carburatori, infatti la G va da 15 a 21 mm, la L va da 22 a 26 mm, la H da 26 a 30 mm, la E da 30 a 36 mm, ma ci possono essere le lettere speciali tipo A o B, che vengono usate nei carburatori tipo VHSA, VHSB, VHST, SHBC, ma pur cambiando lettera, la sostanza rimane uguale, cioè servono solo per determinare il raggruppamento di grandezze.
Dopo queste lettere viene un numero, ossia il diametro del diffusore, ma dopo questo numero vengono altre 2 lettere, la prima, che può essere A o B, dice se l'attacco è rigido o elastico, la seconda D o S, indica dove sono posizionate le viti di regolazione, cioè se sono a destra D, viceversa, S. Possono trovarsi sigle speciali, tipo RS, o NS, ma qua diventa più complicato, in quanto indicano se il carburatore ha attacchi rigidi ed elastici allo stesso tempo, mi sembra inutile spiegare anche queste sigle in quanto la differenza è poca e sono piuttosto rare da trovare. Proviamo ora ad analizzare un carburatore molto diffuso, PHBG 21 AD
Questo è dunque un carburatore con il sistema ghigliottina "piston", che utilizza il sistema venturi (come quasi tutti i carburatori) , non ha la pompetta di ripresa e la g indica il appunto il raggruppamento di grandezza.
Il 21 indica i millimetri del diffusore mentre la A e D indicano un attacco rigido con viti di regolazione a destra.
Questo e' l'articolo. Grazie per l'attenzione. Gian
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