Amici è "troppo italiano"

Uscito di giovedì pomeriggio in differita come l’ultimo degli scarti, Stefan Di Maria è fuori da Amici. Ha, infatti, perso la sfida con Arnaldo Santoro giudicata da Marco Mangiarotti, lo stesso che aveva dato una seconda chance alla pecora nera che fu, Marco Carta.

Ad Amici succede che uno obiettivamente scarsetto e arrogante come Antonio Mungari resista grazie ai privilegi da primo di classifica, mentre un’aspirante star da esportazione si veda osteggiata da tutti (discografici in primis). Stefan era l’anti-Amici: aveva una vocalità di raro appeal, una presenza scenica già molto matura. Non aveva una storia personale e un appeal come personaggio, ma in compenso si faceva notare per qualche problema di intonazione (come quelli di molti suoi colleghi, che invece vengono ripetutamente graziati dai discografici).

Eppure lo hanno preso di mira, gli hanno dato l’insufficienza ogni settimana e oggi guarda caso è uscito, contro un Arnaldo che vocalmente pare un suo clone, ma con una differenza a detta del sottoscritto: ha un’identità, a partire dalla fisionomia, più “italiana”. Arnaldo è tutto quello che Stefan non è stato e non sarebbe stato mai: vispo, malleabile e, soprattutto, in confidenza con la lametta da barba.

Stefan ha “solo” studiato canto in America, si è concesso una particina nella serie del momento Glee (ma a Mediaset l’hanno omesso) e ha alle spalle un background fatto di showcase e band underground. Per un programma da fanzine, forse era un po’ troppo.

Ma, a questo punto, quelli che cantano bene in inglese potrebbero non farli nemmeno entrare, anziché buttarli via alla prima occasione. A fare le spese dell’anti-esterofilia di Amici altri talenti delle scorse edizioni come i cantanti Jennifer Milan e Angelo Iossa, dal repertorio troppo ambizioso e internazionale per poter attecchire sul telespettatore medio del programma.

Il nuovo corso di Amici, archiviato il capitolo Stefan-tu-vuo-fa-l’americano-e-non-fa-per-noi? Trasformare Virginio Simonelli in un idolo delle ragazzine, sensibile, emarginato, piagnone, pur di fatturare al serale.