Until the end

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    Titolo: Until the end
    Autore: Savannah Questionable
    Rating: NC17
    Avvisi: angst
    Genere: romantico, erotico
    Riassunto: Le campane della Chiesa cominciarono a suonare, e Tom baciò Danielle. Bill abbassò lo sguardo, mentre Gustav lo osservava preoccupato.
    Per Bill era cominciato l'inizio della fine
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    Declaimers
    : I Tokio Hotel non mi appartengono e da questa schifezzuola non guadagno un bel niente (e ci mancherebbe altro U.U)
    Un ringraziamento specialissimo va a Nephilim per il meraviglioso banner *.*



    image





    Prologo

    Fuori pioveva. Da due giorni non faceva altro, con il cielo coperto da nuvole grigie e minacciose, e il vento soffiava impietoso, come in tempesta; raramente si era visto un tempo del genere nel cuore di Amburgo.
    Sembrava quasi volesse riflettere l’umore di Bill, che se ne stava in piedi di fronte alla finestra della sua stanza, ad osservare fuori, con sguardo cupo, e non ancora vestito per la cerimonia. Sapeva che davanti agli altri avrebbe dovuto fingere, ma finché era solo, poteva benissimo mostrarsi in tutta la sua disperazione. La lacrima che gli scese sulla guancia tracciò lo stesso percorso della goccia di pioggia che scivolava sul vetro. Con un sospiro, vi appoggiò la fronte contro, chiudendo gli occhi truccati poco prima.
    Tom lo faceva per loro, ne era consapevole. Ma il pensiero che stesse per sposarsi per coprire la relazione con lui non lo consolava; anzi, se possibile, lo faceva stare peggio. Quando era iniziato tutto, sette anni prima, non si sarebbe mai aspettato che sarebbe andata a finire così. Aveva messo in conto ogni conseguenza di quell’atto così sconsiderato e perverso di amare suo fratello ed essere ricambiato, ma non quello. Non pensava sarebbe mai successo che uno dei due si dovesse sposare per respingere le accuse di incesto da parte di giornali e, soprattutto, delle fans più accanite. Già, le adorate fans li avevano portati alla rovina. La goccia che aveva fatto traboccare il vaso era arrivata appena un anno prima: un poliziotto in pensiore, che era stato un pezzo grosso del distretto di Amburgo, aveva confessato a un giornale che la polizia aveva cominciato ad osservare con più attenzione gli atteggiamenti "dei musicisti Tom e Bill Kaulitz, che spesso assumono comportamenti ambigui". Era stato un duro colpo, aveva ricevuto telefonate ed e-mail e alla fine erano arrivati alla decisione suicida del matrimonio. Era stata un'idea di Tom, Bill all'inizio era contrario. C'erano state liti e pianti finchè Tom, stramato, gli aveva detto: "Quando ci scopriranno e la nostra bolla esploderà, riuscirai a capire che avremmo potuto evitarlo". Bill aveva ceduto, e sapeva che Tom aveva ragione. Ma non questo non gli impediva di stare male.
    - Bill -.
    La voce di sua madre lo scosse dallo stato in cui era caduto. Si girò verso la porta, e trovò Simone elegantissima e, naturalmente, raggiante. Quando però vide Bill ancora in maglietta e boxer, alzò gli occhi al cielo: - Tesoro, tra un quarto d’ora devi essere in macchina con tuo fratello, ti conviene vestirti -.
    Bill annuì, con sguardo basso; Simone non si accorse di quello che provava, troppo occupata ad essere felice, e lanciandogli un’occhiata di incoraggiamento chiuse la porta, per poi scendere al piano di sotto.
    Bill, con lentezza estenuante, aprì le ante del suo armadio e tirò fuori lo smoking, buttandolo sul letto come se fosse stato uno straccio, e cominciando a spogliarsi. Non aveva voglia di piangere, ma un grosso nodo gli si era formato in petto. Ignorandolo, si infilò i pantaloni, guardandosi nello specchio appeso nella parte interna dell’anta lasciata aperta. Da quando l’idea del matrimonio era diventata realtà, era dimagrito paurosamente, più di quanto già non fosse. Mettendosi l’odiata camicia, diede un’occhiata al suo viso: il trucco era leggermente sbavato, e grosse occhiaie troneggiavano sotto gli occhi profondi, segno della sua mancanza di sonno man mano che la data si avvicinava.
    Lottò con la cravatta, non era mai stato un granché nel fare il nodo, e se l’era messa ben poche volte nella sua vita. Di certo, non avrebbe mai voluto mettersela in un’ occasione del genere. Non avrebbe mai neppure pensato. Anche se lui e Tom non fossero stati innamorati, entrambi avevano sempre detto che non si sarebbero mai sposati; ecco un’altra convinzione smentita. Ma la fidanzata di Tom, Danielle, era credente, e alla fine era stato più facile cedere.
    Danielle non era poi così male. Era una ragazza né bella né brutta, di quelle che per strada lasciano indifferenti, e anche caratterialmente non era particolarmente forte né seducente. In tanti si chiedevano cosa il famoso Tom Kaulitz avesse trovato in quella ragazzina un po’ svampita, ma Bill era contento così: nei discorsi egoistici e sofferenti che lui e Tom avevano fatto milioni di volte, con una persona di quel tipo sarebbe stato più facile continuare di nascosto la loro relazione.
    A quel pensiero, con uno scatto Bill si strappò la cravatta, buttandola sul letto e faticò a trattenere un urlo di disperazione. Stava soffrendo come un cane. Passò le mani tra i capelli che cadevano lunghi sulle spalle, e sospirò pesantemente.
    Qualcuno bussò alla porta.
    - Mamma, sono pronto! - disse, con tono esasperato. Ma ad aprire la porta fu Gustav, che se la chiuse immediatamente dietro le spalle. Bill abbassò lo sguardo e prese ad infilarsi le scarpe, senza dire una parola.
    Il batterista lo guardava di sottecchi, notando i gesti nervosi e il viso contratto.
    Si sedette sul letto accanto a Bill.
    - Ce la fai? - chiese, preoccupato. Sapeva ogni cosa, e sentiva il dolore dell’amico entrargli nelle ossa.
    - No - rispose Bill, con voce incrinata. - Ma devo -. Si girò verso di lui, con occhi lucidi, mentre Gustav gli stringeva forte la spalla. Lui sapeva ogni cosa fin dall’inizio; li aveva salvati dall’essere scoperti tante di quelle volte da avere perso il conto. Non li aveva mai giudicati, come sapeva fare un vero amico, anche perché era fermamente convinto che i due fratelli non potessero vivere uno senza l’altro. Neanche lui avrebbe mai potuto sospettare che sarebbero arrivati fino a quel punto.
    Bill, senza aver detto una parola e dopo essersi finito di vestire, si avvicinò alla porta, lanciandogli un’occhiata in tralice.
    - Andiamo? - chiese, quasi a se stesso. Gustav si alzò dal letto e mormorò:
    - Bill, lo so che non serve a niente ripetertelo, ma ricordati che lo fa per voi -.
    Il cantante annuì, ma i suoi occhi lasciavano trasparire una disperazione che non sarebbe andata via tanto presto.

    Bill entrò in macchina silenzioso, sedendosi nei sedili posteriori accanto a Gustav. Gli altri erano scesi dieci minuti prima, minuti nei quali Bill si era chiuso nel bagno a piangere. Poi si era sistemato il trucco ed era sceso. La sua recita non doveva perdere colpi, lo sapeva bene.
    David era alla guida, con un piccolo broncio; Georg l'aveva preso in giro tutta la mattinata: "Se si sposa persino Tom" gli aveva detto "vuol dire che c'è speranza anche per te". David l'aveva ringraziato con un pizzicotto alle costole. A volte era più bambino lui che i ragazzi.
    Tom era seduto nel posto accanto al guidatore, con un'espressione indecifrabile. Bill gli diede un'occhiata prima di sedersi, e per la prima volta non seppe neanche lui cosa passava per la testa di suo fratello.
    David, vedendo che tutti erano in auto, mise in moto e partì.
    - Siete silenziosi - fece notare alla band. Nessuno di loro rispose. C'era davvero una strana atmosfera. Tom, nervoso, si accese una sigaretta.
    - Non fumarmi in macchina - lo rimproverò David, lanciandogli un'occhiataccia. Tom non lo ascoltò neppure.
    Georg ridacchiò: - Tom, sei un po' agitato, o sbaglio? -. Lui si sforzò di sorridere: - Un po'. Io... non avrei mai pensato di sposarmi -.
    Nel dirlo, diede dallo specchietto retrovisore un'occhiata a Bill. Lo vide mordersi le labbra e piantare la fronte contro il finestrino, e si sentì male. Non voleva farlo soffrire, ma era l'unica soluzione. Se lo ripetè per l'ennesima volta. Era stata una sua idea, cazzo.
    Il resto del breve viaggio proseguì nel silenzio. David accese la radio, ma ad un'occhiata di Gustav la spense, sbuffando. Quest'ultimo continuava a fissare Bill. Non sapeva cosa avrebbe fatto il cantante dopo il matrimonio, quando tutto sarebbe stato reale. Sapeva solo che doveva stargli vicino.
    Finalmente, la macchina arrivò nel piazzale davanti alla Chiesa. Erano state messe delle transenne che limitavano le fans; quest'ultime comunque si sbracciavano e urlavano, contenute dalle guardie del corpo.
    - Quanti cuori infranti oggi - commentò David con un sorriso. Lo stomaco di Bill fece un sobbalzo. Gli veniva da vomitare.
    Scesero tutti e cinque dalla macchina, fecero appena un cenno di saluto alle fans. Entrarono a passo veloce in Chiesa, dove furono accolti da amici e parenti vari. Naturalmente Danielle, in quanto sposa, non era ancora arrivata.
    Simone, che era arrivata poco prima di loro, abbandonò i genitori di Danielle, con cui stava parlando e si diresse verso i figli.
    - Siete arrivati, finalmente -. Abbracciò forte Tom, anche se lo aveva lasciato solo venti minuti prima, e fece così anche con il resto della band.
    Si trattenne di più con Bill.
    - Sembri giù di morale - gli sussurrò la madre nell'orecchio. Bill alzò le spalle, e fece il sorriso più falso che gli fosse mai uscito dalla bocca. Simone stava per parlare di nuovo, ma venne chiamata dal prete. Gli fece un cenno e andò via. Bill, sollevato da quell'interruzione si diresse verso la prima panca, dove sarebbe stato accanto a Gustav e ai testimoni, David e Georg.
    Si sistemò nel posto più lontano dall'altare e diede uno sguardo in giro, squadrando gli invitati. Naturalmente c'erano tutti i pezzi grossi della Universal, qualche giornalista con cui erano più in confidenza, i parenti più stretti, persino una ex di Tom che era diventata una sua buona amica. C'era qualche persona di Loitsche, ma ben poche, e qualche amico di famiglia, che Simone aveva costretto ad invitare. E poi personalotà di spicco, come i coniugi Hamilton, che si erano sposati quattro anni prima e avevano già tre figli, Katy Perry, che era diventata loro amica recentemente, persino Pink, che per qualche mese era stata la "compagna di letto" di Georg, con cui lui aveva mantenuto buoni rapporti.
    Bill si voltò nuovamente verso l'altare e vide che il prete aveva chiamato a rapporto anche Tom. Sorrise appena al pensiero di quanto Tom, fino a pochi mesi prima, continuava a dichiarare che non avrebbe mai, mai, messo piede in una Chiesa per sposarsi.
    Distratto, notò solo dopo qualche secondo che Simone lo stava chiamando con un cenno della mano. Lui, trattenendo a stento uno sbuffo, li raggiunse.
    - Bill, ti volevo presentare il prete, Don Wolfgang -.
    Si strinsero la mano, ma Bill notò per l'ennesima volta che era stato giudicato immediatamente per l'aspetto; in particolare, gli occhi del prete si erano fermati sul trucco.
    Se l'uomo avesse saputo... Bill non pensava che ci potesse essere qualcosa di più blasfemo dei sentimenti che provavano lui e Tom. A quella riflessione, i suoi occhi si inumidirono di lacrime. Le trattenne e cercò una scusa per allontanarsi. Per fortuna Gustav, che aveva capito ogni cosa, li raggiunse: - Scusate, ma mi serve Bill per una consulenza, devo portarvelo via - e così facendo se lo trascinò lontano, di nuovo nella prima panca.
    - Bill, non puoi continuare così -. La voce di Gustav gli trapassò le orecchie. Il mal di testa lo stava uccidendo. Non rispose e diede un'occhiata all'orologio. Le nove meno dieci; presto sarebbe iniziata la cerimonia. Il suo cuore sprofondò nel petto. Si sentiva male. Con uno strattone, si divincolò dalla mano di Gustav che gli stringeva il polso, e si diresse verso una porta che sembrava quella del bagno.
    Aveva ragione. Entrò e vide che c'erano tre toilette. Si chiuse nella prima e cominciò a respirare profondamente.
    Pochi secondi dopo, sentì qualcuno entrare nel bagno.
    - Bill...-. Era Tom. Bill soffocò un singhiozzo, ma Tom lo udì ugualmente. Bussò alla prima porta. Senza emettere un suono, Bill aprì.
    - Scusa...- mormorò con voce spezzata. Non voleva rendere tutto ancora più difficile. Tom, si chiuse la porta alle spalle; il bagno era molto piccolo, e ci stavano a malapena, ma non gli importava.
    Lo abbracciò forte.
    - Non sai quanto mi dispiace, amore - sussurrò nel suo orecchio. Bill si abbandonò tra le sue braccia e lo strinse, aggrappandosi a lui.
    - Lo so che lo fai per noi - sussurrò tra le lacrime. - Lo so, ma non ce la faccio lo stesso. Non posso credere che stai per sposarti -.
    Tom a quelle parole, respirò profondamente, e baciò Bill con passione:
    - E' come se ci fossi tu lì con me - disse, con rabbia repressa nella voce - io sto per sposare te, non lei. Penserò a te tutto il tempo -.
    Gli uscì una lacrima che asciugò in fretta. Poi allontanò il viso da quello di Bill e gli strinse forte le braccia; si trovarono faccia contro faccia.
    - E' solo una copertura - disse sottovoce, ma con determinazione. - E' solo una copertura, lo sai, e...-.
    Sentirono la porta del bagno sbattere. Trattennero il respiro. Poi, per fortuna, la voce di Gustav:
    - Tom, sei qui? -.
    Tom diede un ultimo profondo bacio a Bill, ed uscì dal bagno, seguito dal fratello. Quando Gustav vide le loro espressioni, sospirò:
    - Danielle è fuori dalla Chiesa, sta per entrare. Forse è meglio se vai all'altare -. Uscì di fretta dal bagno, lasciando ai due fratelli gli ultimi istanti di intimità.
    Si guardarono, con la sofferenza negli occhi.
    Tom si avvicinò ancora una volta a Bill.
    - Ti amo - mormorò con voce roca.
    Bill chiuse gli occhi e annuì. Poco dopo, sentì la porta del bagno aprirsi e chiudersi nuovamente.
    Non potevano più tornare indietro.

    Bill si sistemò nella seconda panca, accanto a Gustav, ma nel posto più lontano dall'altare. Tom era in piedi di fronte al prete, girato verso il portone della Chiesa, e nell'edificio regnava il silenzio. Bill teneva lo sguardo basso; l'ultima cosa che voleva era guardare in faccia il fratello.
    All'improvviso, si sentirono dei passi sulla scalinata; tutti si voltarono, e una raggiante Danielle entrò in Chiesa, accompagnata dal padre. L'organo cominciò a suonare la marcia nuziale, e la ragazza camminò lentamente per il corridoio che separava l'entrata dall'altare. In uno scatto improvviso, Bill alzò gli occhi e si voltò a fissarla. Danielle era felice.
    Lo si vedeva dagli occhi che luccicavano di gioia, o dal sorriso che creava due fossette sulle guance. La sua felicità traspariva da ogni movimento. Per un attimo, Bill si pentì. Vide il suo mondo crollargli addosso, l'inganno disgustoso sgretolarsi, desiderò che Tom amasse davvero Danielle. Ma poi, quando i suoi occhi si posarono sul viso di Tom, contratto, imperniato di una felicità finta, quel desiderio scomparve.
    Lui amava Bill, e Bill amava lui. Nessuno dei due sarebbe sopravvissuto senza l'altro. E se Danielle ci fosse andata di mezzo... bè, sarebbe stata l'ennesima vittima sacrificale del loro amore.

    Bill tremava. Faticava a stare fermo, i denti battevano e le ginocchia cozzavano una contro l'altra. Tentava con tutte le sue forze di frenarsi, mordendosi a sangue il labbro e respirando a fatica. Per fortuna, l'attenzione di tutti era concentrata sui due sposi all'altare e nessuno badava a lui. Nessuno tranne Gustav, che gli stringeva forte il ginocchio e continuava a ripetergli a bassa voce: - Sta' calmo -. Simone aveva lanciato al figlio minore due o tre occhiate, ma pensava che fosse la classica gelosia fraterna quasi morbosa che Bill aveva sempre provato nei confronti di Tom. La donna pensava che tutto sarebbe finito una volta che Bill si fosse trovato una ragazza, o magari anche un ragazzo. Le sarebbe bastato che il figlio fosse felice.
    Intanto, la cerimonia era più o meno a metà che già Bill si sentiva soffocare. Sapeva di non poter uscire dalla Chiesa, avrebbe creato un piccolo scandalo, e sapeva anche che doveva mantenere, almeno per qualche ora, la sua maschera di cera, ma era praticamente impossibile. Suo fratello inginocchiato davanti a quell'altare, accanto a Danielle.. era una visione quasi insopportabile. Solo in quel momento si accorse di quanto avesse sbagliato a cedere. Probabilmente le cose, con le nozze, sarebbero solo peggiorate; sarebbero stati maggiormente controllati, avrebbero avuto una persona in più a sorvegliarli. E il fatto che probabilmente i giornalisti avrebbero smesso di fare veritiere insinuzioni non tolse a Bill il peso nel petto che provava in quel momento.
    Gustav lo distolse dai suoi pensieri.
    - Smettila di pensare - gli sussurrò con determinazione nell'orecchio, mantenendo la voce bassissima.
    - Non ce la faccio. Quanto manca alla fine? -. La sua voce era stata un soffio.
    - Un quarto d'ora, credo -.
    Bill annuì, e alzò lo sguardo verso Tom. Non riusciva a vedere il viso, ma le mani stringevano forte la stoffa dei pantaloni.
    - Non mi sento bene - mormorò. - Ho bisogno d'aria -.
    - Bill, resisti, manca poco, poi usciamo -. Gustav trattenne a stento uno sbuffo. Quella situazione stava logorando anche lui. E la parte più complicata della cerimonia non era ancora arrivata. Vide Bill contrarre il viso. All'improvviso, una strana luce gli illuminò gli occhi:
    - Sta facendo una cazzata - disse il cantante. - Adesso vado lì e interrompo tutto -. Detto questo, si alzò di scatto, pronto a compiere quella follia, ma la mano ferma di Gustav sul suo polso lo trattenne.
    - Tu stai facendo una cazzata -. Con una forte pressione, lo fece sedere nuovamente, mentre Simone li guardava con occhi interrogativi. Il batterista le fece segno che era tutto a posto, e poi piantò gli occhi di nuovo in faccia a Bill.
    - Adesso aspetti la fine della cerimonia, e poi ti accorgerai che è stata la scelta migliore. Stai qui e non fare stronzate, per favore -.
    Il viso di Bill si fece supplice, desiderando che Gustav non lo avesse fermato. O forse ne era sollevato. Non riusciva a ragionare. Gettò ancora un'occhiata intorno, per poi posare di nuovo gli occhi su Tom. Il rasta, come se sentisse il suo sguardo, girò impercettibilmente la testa. Il suo viso era contratto. Bill deglutì, senza riuscire a smettere di fissarlo.
    Il prete, intanto aveva fatto segno al paggetto di avvicinarsi. Il figlio di Franziska, la sorella di Gustav, si avvicinò all'altare con gli anelli. Gustav aveva tentato di convincere Franziska a non accettare la proposta di Danielle di avere Mark come paggetto, ma sua sorella gli aveva chiesto il motivo, e lui, non potendogli dire la verità, si era rassegnato.
    Gli anelli vennero posati sull'altare. Era giunto il momento della promessa.
    Bill sentì la gola chiudersi, e un' improvvisa voglia di vomitare. Si costrinse a stare seduto.
    Il prete pronunciò la formula di rito:
    - Danielle, vuoi tu prendere Tom come tuo sposo, essergli fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, e amarlo e onorarlo finchè morte non vi separi? -.
    Gli occhi di Danielle brillarono di gioia, e non ebbe esitazioni: - Sì, lo voglio -.
    Toccava a Tom. Gustav si morse le labbra e guardò Bill. Non stava affatto bene; era bianco come un cadavero e tremava.
    - Tom, vuoi tu prendere Danielle come tua sposa, esserle fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, e amarla e onorarla finchè morte non vi separi? -.
    Tom non rispose subito, e nella Chiesa il silenzio si fece ancora più profondo.
    Bill, per un breve, folle momento sperò che Tom dicesse di no.
    La sua speranza andò in frantumi:
    - Sì, lo voglio -. La voce del rasta risuonò per tutta la Chiesa, e gli invitati si sciolsero in un sospiro di sollievo.
    Le campane della Chiesa cominciarono a suonare, e Tom baciò Danielle. Bill abbassò lo sguardo, mentre Gustav lo osservava preoccupato.
    Per Bill era cominciato l'inizio della fine.



    Note autrice: Se state leggendo le note, vuol dire che siete sopravvissuti. *me stringe calorosamente la mano*.
    Ok, seriamente, non so da dove mi sia uscita questa storia. Semplicemente, una sera mi sono messa a scrivere e puff... è uscito il prologo! Forse è venuto un po' troppo drammatico, ma vogliamo fargli versare qualche lacrima alla nostra checca isterica preferita, sì o no? ;)
    Cooomunque, spero vi sia piaciuta xD Dovrei postare i capitoli successivi IN TEORIA ogni MERCOLEDì e SABATO, ma non sono questo granchè a rispettare le scadenze ;)
    Hasta la vistaaaaa,
    Scarlett



    Schieramento di Bill vs Schieramento di Tom
    Chi la spunterà?


    Schieramento di Bill:
    Kampf der Liebe
    Regen
    Barby's
    Vam Zimmer 483
    .Lully Style

    Schieramento di Tom:
    Aissha75

    Partecipate numerosi! :D

    Edited by Savannah Questionable - 29/7/2010, 19:58
     
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  2. _dOntCallMeBambOlina_
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    Credo che sia una gran cazzata, quella che sta facendo Tom.
    Boh.
    Per ora non posso dirti proprio nulla riguardo alla storia, se non che ho sentito la stretta al cuore che anche Bill credo abbia percepito.
    Uhm, fa alquanto male.
    Posta presto.

    PS: è ben scritta, come inizio non è per nulla male.

    Giorgia.
     
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  3. saki '95
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    Bella.Bella.Bella.
    Mi piace moltissimo, e come l'hai scritto ho sentito tutti i sentimenti di Bill.
    Mi piace molto come inizio, ed è scritta bene secondo me!
    Aspetto ansiosa il prossimo capitolo!
    Complimenti per la storia e a presto con un nuovo cappy!
     
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  4. cico90th
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    sonooooooooo in lacrime ma non sono di gioia :sigh: :sigh: :sigh: :sigh:
    bella come idea
     
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  5. Leben
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    La storia sembra molto intrigante. Ho letto il prologo senza mai staccare gli occhi dallo schermo. Complimenti
     
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  6. saki '95
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  7. vampifranci
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  8. scarlett93
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    Ma quanti bei complimenti xD Sono commossa *me annuisce convinta*
    Come ho detto nelle note, posterò ogni sabato, quindi fino al prossimo finesettimana... nisba xD
    Ho già pronti altri tre capitoli, ma so che se li posto ora poi vi farò aspettare settimane per gli altri che devo ancora scrivere (sono lenta), quindi il mio è un atto di pura generosità xD

    CITAZIONE
    Credo che sia una gran cazzata, quella che sta facendo Tom

    In effetti... o magari no! Chi lo sa.. buah buah buah
    Lo scoprirete nella prossima puntata ;)

     
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  9. cico90th
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    upone
     
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  10. saki '95
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    up!
     
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  11. scarlett93
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    Allora, se leggete nelle note, noterete che ho cambiato i giorni in cui posterò, aggiungendo, oltre al SABATO, il MERCOLEDì.
    Non perchè sia diventata improvvisamente veloce xD ma perchè mi sono accorta che parecchi capitoli non contengono avvenimenti eclatanti, ma sono solo capitoli cerniera per mandare avanti la storia fino ai punti salienti. Quindi mi sembra brutto farvi aspettare una settimana un capitolo che poi risulta deludente in quanto ad avvenimenti. Se posterò ogni mercoledì e sabato, sopporterete di buon grado un capitolo di transizione, e arriveremo prima ai capitoli succulenti xD xD
    A sabato xD
     
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  12. vampifranci
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    Che bello fra due giorni avremo il chap! *me saltella felice*
     
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  13. saki '95
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  14. Leben
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    upup titi
     
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  15. cico90th
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    ma perchè sempre il sabato sono via mi tocca leggere domenica ç_ç

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768 replies since 30/11/2009, 19:19   33490 views
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