Cercatori d'oro?

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  1. lou grant
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    Ieri alla trasmissione di Fabrizio Frizzi "Soliti ignoti", c'era un signore di Bereguardo.

    Si è scoperto poi che era un "cercatore d'oro", anzi il campione del mondo della categoria.

    La cosa mi ha risvegliato qualche vago ricordo, ma vorrei conferma: nel Ticino si trova l'oro? C'è un'attività conosciuta di cercatori d'oro?

    Qualcuno ne sa qualcosa?
     
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    Fin dai tempi dei romani quasi tutti i corsi d’acqua che scendono dalle Alpi sono stati oggetto di ricerca dell’oro. Anche nel Ticino, come in tutti i fiumi pedemontani di Piemonte e parte della Lombardia, si può trovare oro. E in quantità non trascurabile: qualcuno ha calcolato che il fiume trasporta nelle sue acque, ogni giorno, pagliuzze d’oro per un valore tra 5.000 e 10.000 euro, a seconda della portata delle acque.

    Dagli scritti di Plinio il Vecchio si desume che, già in epoca romana, circa 30 mila schiavi venissero impiegati nell’estrazione dell’oro nelle zone alluvionali e moreniche della bassa Gallia (l’area del Piemonte e Lombardia occidentale). Ne sono testimoni grandi discariche, ancora presenti nella zona. Nel Parco del Ticino, nel territorio di Varallo Pombia, sono conosciute le vie Aureofondine: antiche miniere d’oro a cielo aperto che si presentano oggi come degli enormi cumuli di sassi ammonticchiati, lungo un percorso di quasi due chilometri.

    La storia della ricerca dell’oro ha attraversato tutte le civiltà e le popolazioni che si sono insediate lungo il fiume. Si è definitivamente conclusa nel secolo scorso, dopo tentativi di tipo industriale-speculativo compiuti da multinazionali estere. Nel corso della seconda guerra mondiale, comunque, cercatori locali avevano ripreso l’attività, abbandonata pochi decenni prima.

    Oggi la ricerca dell’oro alluvionale è una attività di tipo naturalistico-amatoriale; la \"potenzialità\" del Ticino è inferiore a una decina di grammi di pagliuzze per tonnellata di sabbia setacciata: non remunerativa per procedimenti di tipo industriale, ma fonte di emozioni, divertimento e soddisfazioni per i cercatori dilettanti. Pochi lo sanno, ma annualmente si tengono campionati mondiali di pesca all’oro, nei quali gli italiani si classificano abitualmente ai primi posti. E il Ticino, nel 1997, è stato sede di una di queste competizioni.

    La ricerca sui fiumi avviene utilizzando una attrezzatura semplice: stivali di gomma e una \"batea\" (la \"padella\" del cercatore) che abbiamo visto in tanti film americani. Talvolta vengono impiegati anche setacci e una \"canalina\": lo scopo di ogni attrezzo è sempre quello di eliminare la ghiaia e le frazioni più grossolane del sedimento.

    La batea è lo strumento principale per \"saggiare\" la sabbia aurifera; ha dimensioni e foggia che variano a seconda delle tradizioni in uso nei vari Paesi. La tecnica d’uso è semplice: una volta riempita di sabbia aurifera viene agitata in senso rotatorio, mantenendola a pelo d’acqua per favorire la graduale estromissione, in superficie, dei materiali più leggeri, trascinati fuori dall’acqua. Sul fondo si ottiene, dopo prolungati lavaggi, un sedimento scuro e pesante, dentro al quale si possono individuare le pagliuzze d’oro.

    Nei giacimenti alluvionali, infatti, l’oro si presenta prevalentemente sotto forma di minute pagliuzze, di dimensioni difficilmente superiori al millimetro, anche se talvolta si possono rinvenire piccole pepite. La metodologia di ricerca si basa sulla principale caratteristica fisica del metallo: l’elevato peso specifico. Il fiume, soprattutto nel corso delle piene, accumula sabbie aurifere nei punti dove la corrente perde di energia, in corrispondenza di anse e rientranze denominate \"punte\", per il loro aspetto. Sono zone di sedimentazione, di solito localizzate lungo le sponde, a forma approssimativa di triangolo con il vertice rivolto a monte: proprio qui si ha il massimo accumulo aurifero. Sempre grazie all’elevato peso specifico l’oro rimane sul fondo della batea durante i lavaggi, mentre sabbie più leggere sono man mano eliminate.

    È sempre emozionante vedere le pagliuzze d’oro comparire tra le scure sabbie sterili: una emozione che coinvolge sempre più cercatori che si riuniscono in associazioni e club, molto attivi soprattutto in provincia di Pavia.

    Pagina tratta dal sito della Parco del Ticino
    http://www.parcoticino.it

     
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  3. lou grant
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    Santino, sei fenomenale...

    Grazie!
     
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  4. MICHELE83
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    Buongiorno mi sono appassionato anche io come voi...sapete dirmi se in bassa friulana ci sono torrenti con presenza di oro?grazie a tutti

    Ci sono fiumi da noi con continua piena ,e secondo me potrebbe trasportare molta roba interessante...un fiume in particolare nasce in slovenia...a prescindere dalle mie idee da prime armi secondo voi da ste parti si trova qualcosa?buona giornata a tutti
     
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    Non siamo Pavia di Udine.
    Ciao
     
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    Secondo me si trova oro anche nei fiumi che scendono dalle dolomiti, come sembra di capire dal brano tratto dal parco del Ticino. Buona fortuna!
     
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    Assolutamente Pavia è piena d’oro, soprattutto nelle correnti in zona Fortunati...
    Pieno pieno
     
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  8. MICHELE83
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    Abbiamo un torrente come dicevo prima sempre in piena che nasce dalle parti della slovenia...nn so nulla di questa passione ma sono uno abbastanza sveglio e imparo subito diciamo...e in primis ho molta pazienza...se conoscete qualcuno che gia ha battuto questa zona scrivetemi pure...grazie e buona ricerca

    Anche l isonzo cmq molto promettente se dalle parti dolomitiche e o slovenia ci sono miniere...speriamo..io un giro me lo faccio
     
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7 replies since 24/6/2007, 12:48   430 views
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