Tomb Raider | Lara Croft Global | Forum

Archeologia: News, Tutto ciò che riguarda l'archeologia e le scoperte più interessanti

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 22/5/2007, 18:50
Avatar


Group:
Admin Founder
Posts:
40,595
Location:
Milano

Status:
| Ghost |


Scoperta tomba di Erode il Grande

Israele, il ritrovamento a Herodium


image

Un gruppo di archeologi dell'Università ebraica di Gerusalemme guidato dal professor Ehud Netzer ha scoperto il sepolcro di Erode il Grande, il re imposto dai romani in Giudea nel 40 a.C. Il ritrovamento è avvenuto a Herodium, un sito archeologico non distante da Betlemme. Gli scavi erano iniziati nel 1972. Erode regnò per oltre 40 anni e il Vangelo secondo Matteo gli attribuisce la famosa "Strage degli innocenti".


"Abbiamo trovato la tomba di Erode a Herodium - ha spiegato Ehud Netzer, capo delle ricerche e massimo esperto di studi su Erode, con riferimento al palazzo che il re della Giudea aveva fatto costruire oltre 2mila anni fa a 12 chilometri a sud di Gerusalemme - E' una scoperta molto importante in primo luogo perché è un personaggio molto conosciuto, ma anche perché la sua storia risale all'epoca di Gesù".

Nato nel 73 avanti Cristo ad Aschelona, località oggi a sud di Tel Aviv, Erode fu nominato governatore della Galilea all'età di 25 anni e successivamente fu proclamato "re degli giudei" dal Senato di Roma nell'anno 40 avanti Cristo. Secondo gli storici, morì a Gerico nel 4 avanti Cristo, dopo una lunga malattia. Al suo nome è legata la "Strage degli innocenti", ovvero l'uccisione dei bambini maschi a Betlemme nel tentativo di eliminare un'ipotetica minaccia al suo trono che avrebbe costituito l'annunciata nascita di Gesù.

Fonte
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 21/6/2007, 20:39
Avatar


Group:
Admin Founder
Posts:
40,595
Location:
Milano

Status:
| Ghost |


Archeologia. Stele di Axum, tra un mese via ai lavori in Etiopia


(DIRE) Roma, 18 mag. - "L'Unesco mi ha assicurato che entro il mese di giugno il cantiere della stele di Axum sarà consegnato all'impresa che eseguirà i lavori di riassemblaggio e rinnalzamento del monumento". Lo ha affermato oggi a RaiUtile il segretario generale per il ministero dei Beni culturali, Giuseppe Proietti, secondo il quale i lavori per rimettere in piedi la stele di Axum, a ben due anni dalla restituzione del monumento all'Etiopia, saranno a breve sbloccati.

La stele di Axum, che Benito Mussolini portò a Roma nel 1937, è stata infatti restituita all'Etiopia nel 2005 e ancora oggi giace a terra nel parco archeologico etiope. La vicenda è stata affidata al coordinamento dell'Unesco ma l'operazione di smontaggio, trasporto e rinnalzamento è interamente a carico del governo italiano per un totale di circa 3,5 miliardi di euro. Proietti, nel corso del suo intervento a RaiUtile, ha spiegato che l'Unesco ha appaltato i lavori attraverso una gara pubblica, che è stata aggiudicata dalla stessa impresa italiana che aveva eseguito i lavori di disarticolazione della stele per consentirne il trasporto, la Lattanzi srl.

E a proposito delle obiezioni rispetto alla riuscita dell'operazione di ripristino della stele nel parco archeologico etiope, il segretario generale per il ministero dei Beni culturali ha aggiunto: "Ho fatto più volte sopralluoghi ad Axum e dovremmo essere in grado di riarticolare la stele nel sito prescelto: ne abbiamo tutte le garanzie tecniche. Non mi risulta- ha concluso- che la collocazione potrebbe danneggiare le altre steli presenti nel parco, anche se questa è la più alta e ne diventerà il simbolo".
Font
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 3/8/2007, 00:49
Avatar


Group:
Admin Founder
Posts:
40,595
Location:
Milano

Status:
| Ghost |


Identificata la più antica arte d’Egitto: ha 15,000 anni

image

Incisioni e disegni rupestri recentemente riscoperti nel sud dell’Egitto sono del tutto simili per età e stile alle pitture dell’Età della Pietra di Lascaux, Francia, e Altamira, Spagna, hanno dichiarato gli archeologi.

“Non è un’esagerazione parlare di Lascaux sul Nilo, ha dichiarato il capo della spedizione Dirk Huyge, curatore della Collezione Egiziana al Museo Reale d’Arte e Storia di Bruxelles, Belgio.

La forma d’arte è diversa da qualsiasi altro esemplare mai scoperto in Egitto. Le incisioni – stimate risalire a 15,000 anni or sono – sono state cesellate sui fianchi calcarei delle colline presso il villaggio di Qurta, circa 640 km a sud del Cairo.

Delle più di 160 figure scoperte fino ad ora, la maggior parte ritrae tori selvatici. La più grande misura circa due metri di ampiezza. Le scoperte del team saranno pubblicate sul numero di settembre della rivista inglese Antiquity.

Si tratta della “seconda scoperta” dell’arte di Qurta. Alcune delle incisioni erano state trovate nel 1962 da un gruppo di ricercatori dell’Università di Toronto, Canada. Il capo della spedizione, Philip Smith, aveva allora ipotizzato - in un articolo del 1964 della rivista Archaeology - che le figure risalissero al Paleolitico (da 2.5 milioni a 10,000 anni or sono). Gli esperti del Paleolitico, risposero allora che si trattava di pura follia – perché “l’Europa era la culla dell’arte”.

Le scoperte di Huyge dello scorso marzo attestano invece che Smith aveva ragione.

Le incisioni saranno esaminate alla ricerca di licheni e materiale organico chiamato “strato di vernice” che possano essere datati al carbonio, o sottoposti ad un altro processo conosciuto come datazione delle serie dell’uranio. Essendo le rocce costituite di materiale inorganico, non possono essere datate direttamente usando questi metodi.

Nel contempo, la scoperta ha sollevato una grande questione: come possano i popoli dell’Europa occidentale e del sud dell’Egitto avere prodotto forme d’arte così simili, e quasi contemporaneamente?

Benché le cave di Lascaux siano meglio conosciute per le immagini pittoriche di tori e mucche, la gran parte della produzione rupestre è comunque costituita da incisioni sulla pietra. E le incisioni di Lascaux sono virtualmente identiche a quelle di Qurta, ha sottolineato Hyuge.

“Non sto dicendo che l’arte delle grotte di Lascaux sia opera di egiziani, o che gli europei arrivarono in Egitto” ha dichiarato. “Ma l’arte è tanto simile da riflettere una mentalità simile, o un simile stadio di sviluppo” ha aggiunto.

Ora gli archeologi sono a caccia di nuovi reperti – potenzialmente più antichi.

“L’arte rupestre deve essere parte di un’evoluzione” ha dichiarato Huyge. “Vi deve essere arte più antica in Egitto… dobbiamo solo riuscire a trovarla. Credo che siti a cielo aperto come questo si trovino in tutto il Nord Africa”

Fonte





 
Web Contacts  Top
Sab85
view post Posted on 3/8/2007, 10:12




wow, è incredibile pensare che la mente degli uomini può essere così uguale a migliaia di km di distanza.... :o:
 
Top
Ranpyon
view post Posted on 4/8/2007, 12:08




Già, tutto ciò è molto interessante! ^__^
 
Top
Kitt.
view post Posted on 8/8/2007, 14:53




erano dei grandi, neanche ci immaginiamo ora con l'era tecnologica cosa sapevano fare con pochi mezzi a disposizione :08-:
 
Top
Ranpyon
view post Posted on 10/8/2007, 17:09




Verissimo! :02-:
 
Top
view post Posted on 30/8/2007, 11:02
Avatar


Group:
Admin Founder
Posts:
40,595
Location:
Milano

Status:
| Ghost |


Bronzi Riace: ritrovati 35 anni fa, ma forse erano tre

ROMA - I due famosi Bronzi di Riace erano forse tre. E' questa l'ipotesi che si fa strada a 35 anni dal ritrovamento dei due guerrieri greci, avvenuto il 16 agosto 1972 nel mare di Riace, a un centinaio di chilometri da Reggio Calabria. L'ipotesi di una terza statua è legata alle scoperte di un ricercatore di Vibo, Giuseppe Braghò, secondo il quale mancano vari reperti che erano con i bronzi. Ma soprattutto una foto inedita mostrerebbe la presenza di una statua diversa da quelle che conosciamo. Sulla vicenda indaga la magistratura e Braghò ha indicato ai carabinieri il nome di una persona che all'epoca casualmente avrebbe assistito alla trafugazione di uno scudo e una lancia e che è pronta a testimoniare. Ma non è tutto, perché Braghò é venuto in possesso anche delle bobine registrate con la voce di un uomo che nel 1981 sosteneva di essere stato il mediatore tra emissari del Getty Museum americano, interessati a reperti archeologici venuti in possesso di alcuni pescatori.
Il fatto, se fosse vero, sosterrebbe la tesi, peraltro sempre rigettata dal Getty Museum, che alcuni reperti archeologici legati ai Bronzi di Riace abbiano preso la via dell'America. Ogni cosa andrà dimostrata, naturalmente. Ma della storia dei Bronzi di Riace molte domande sono ancora senza risposta. Ad esempio, non è chiaro da dove provenissero. Forse un porto greco, ma quale? E dove erano diretti? A Roma? E quando sono finiti in fondo al mare? Perfino il ritrovamento delle due statue, il 16 agosto '72, da parte del turista romano Stefano Mariottini, sub dilettante che trascorreva le vacanze a Riace, fu messo in discussione da quattro ragazzi del posto che dicevano di averle avvistate per primi. La storia fini' in tribunale e vinse Mariottini. Erano statue di straordinaria bellezza, forse del V secolo a.C. Alte 2 metri e 1,98 , raffigurano due guerrieri nudi. Uno barbuto, atletico, di colore nero. Il secondo più robusto, con il corpo verdastro e più lucido, privo di un occhio. Le statue trasmettono una sensazione di potenza e armonia. Con scarsa fantasia, per distinguerle vennero denominate statua A e statua B. Da allora questi sono i loro nomi. Restaurate prima a Reggio e poi a Firenze, nel 1980 il Presidente Pertini le volle al Quirinale, dove accorsero migliaia di visitatori. Un milione di persone le videro a Reggio fra il 1981 e il 1982. Uno dei bronzi raffigura Tideo, eroe dell'Etolia, figlio di Ares. L'altro sarebbe Anfiarao, guerriero che profetizzò la propria morte a Tebe.
Secondo gli esperti, le due statue forse facevano parte di un gruppo di bronzi collocato nella piazza principale di Argo, un monumento agli eroi che fallirono nella conquista di Tebe, e ai loro figli che riuscirono poi nell'impresa. Il gruppo di Argo comprendeva dunque i bronzi di Riace e altre statue, una quindicina in tutto. Ma che ci facevano i Bronzi nel mare di Calabria ? E' probabile che le due statue fossero in viaggio verso Roma, ma un naufragio ha rovinato tutto. E le altre 13 statue erano tutte insieme ai Bronzi? Ed erano altrettanto belle? Qualche dubbio potrebbe toglierlo un'indagine approfondita sulla presenza di materiali metallici rilevata nel 2004 da una nave americana nella zona del ritrovamento. Il ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli ha appena dato il via libera a una spedizione scientifica per verificare che cosa c'é sotto i fondali di Riace. Torniamo al terzo bronzo. Secondo la ricostruzione di Braghò, Mariottini, in una relazione del 17 agosto 1972, parlava di "un gruppo di statue" e affermava che "le due emergenti rappresentano due figure maschili nude... sono di colore bruno scuro (...) e si conservano perfettamente, il modellato è privo di incrostazioni evidenti".
"A parte lo scudo che non c'é più - sottolinea Braghò - c'é una foto inedita che mostra un bronzo totalmente irriconoscibile per le incrostazioni, mentre le due statue sono definite dallo stesso Mariottini senza incrostazioni, anzi con modellato pulito. La foto mostra come il bronzo A non fosse affatto riconoscibile nei tratti. Allora qual è la seconda statua pulita cui fa riferimento Mariottini? Del resto, dell'esistenza del terzo bronzo si è sempre parlato senza però poterne dimostrare l'esistenza".
Fonte
 
Web Contacts  Top
Gatto*
view post Posted on 4/9/2007, 09:28




3 , che stranezza , a questo punto mi sa che erano anche di più , forse appartenevano a un Tempio :030-:
 
Top
view post Posted on 16/9/2007, 17:50
Avatar


Group:
Admin Founder
Posts:
40,595
Location:
Milano

Status:
| Ghost |


Addirittura di piu dici :058-: speriamo di non essere invasi dai bronzi ora :lol:

Riemerge sulla Via Emilia un’ara funeraria del I secolo d.C. perfettamente conservata

image

Duemila anni ma non li dimostra. È in eccezionale stato di conservazione l’ara funeraria riemersa a Modena nei giorni scorsi, un monumento in pietra calcarea a forma di parallelepipedo, alto un metro e 70, che presenta intatta l’iscrizione, la cornice e le decorazioni laterali.
L’importante ritrovamento è avvenuto a pochi metri dalla Via Emilia Est, all’altezza del sottopasso della ferrovia Modena-Sassuolo, durante gli scavi per la realizzazione di interrati.
Il tetto dell’ara è stato rinvenuto ad una profondità di poco più di un metro e mezzo dal piano di campagna mentre il basamento a gradoni su cui è collocata non è ancora stato messo in luce. Dall’iscrizione si evince che il monumento sia stato eretto, quand’era ancora in vita, da una liberta di origine greca, Vetilia Caia Egloge, che lo volle per sé, per il suo patrono Lucio Valerio Costante, decurione di Mutina, e per suo figlio, un liberto che ricopriva la carica di Apollinare e Augustale, una funzione sacerdotale legata alla celebrazione del potere imperiale documentata anche in altri monumenti modenesi. L’epigrafe è incorniciata da un elegante motivo vegetale ed è coronata da due pulvini decorati; lungo i lati minori dell’ara, spiccano le decorazioni rituali di una patera (piatto) e di un urceus (brocca), simboli delle libagioni in onore dei defunti.
Per quanto notevole, comunque, questo ritrovamento è tutto fuorché una sorpresa. Le necropoli romane si distribuivano lungo le strade consolari e gli archeologi sanno che qualsiasi scavo nei pressi della via Emilia può intercettare delle sepolture, a maggior ragione in questa zona di Modena che già in passato aveva restituito altri importanti monumenti funerari.
Per questo il cantiere, posto in un’area sottoposta a vincolo di controllo archeologico preventivo nel PRG di Modena, è stato controllato fin dall’inizio dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e i lavori di scavo, sotto la direzione scientifica del Soprintendente Luigi Malnati e dell’archeologo Donato Labate, sono stati coordinati sul campo da Cristina Palazzini, della ditta Archeosistemi di Reggio Emilia.
Nel prossimi giorni si completerà lo scavo del monumento e delle relative sepolture mentre per la collocazione finale del monumento si valuteranno le possibili destinazioni. La proprietà dell’immobile ha già richiesto di poter esporre nell’area del rinvenimento una riproduzione dal vero dell’ara funeraria, come fu fatto per il monumento del centurione Clodio, ubicato a poca distanza.
Fonte


 
Web Contacts  Top
Sab85
view post Posted on 19/9/2007, 09:48




Wow, pare che sia stata conservata in un museo fino ad ora! :066-: scavate ragazzi, scavate, troverete altre ville romane perdute! :014-:
(ed io verrò in veste di archeologa, ricalcando le orme della cara Lara, per far vivere in eterno la leggenda dei Lariani :shifty: image come ho già fatto finora, a volte vado in ville romane abbandonate con torcia e zia sotto mano -si, mia zia :06-: Lara Croft la vendetta :01-: )
 
Top
view post Posted on 19/9/2007, 18:45
Avatar

Senior Member

Group:
Admin Founder
Posts:
12,544
Location:
ALFA CENTAURI

Status:
| Off |


Già , bellissimo sapere la cultura dei nostri antichi Romani :D
E anche nuovi spunti per livelli custon , sperando anche per gli ufficiali della CD , l'archelogia delle locations deve essere fedele :014-:
 
Web  Top
view post Posted on 23/10/2007, 13:56
Avatar


Group:
Admin Founder
Posts:
40,595
Location:
Milano

Status:
| Ghost |


TUTANKAMON MORI' IN INCIDENTE CACCIA

Ipotesi sul decesso del faraone bambino

image

Roma, 22 ott. (Apcom) - E' il faraone più celebrato, l'imperatore bambino dal mistero più affascinante: Tutankamon, morto all'improvviso a vent'anni, sarebbe deceduto per un incidente di caccia secondo le ipotesi degli archeologi egiziani. Si tende oggi ad escludere l'ipotesi dell'assassinio, anche se i raggi X del 1968 evidenziarono un rigonfiamento alla base del cranio, e quindi un possibile colpo alla nuca.

Il faraone Akhenaton ebbe dal matrimonio con Nefertiti sei figlie che pero' non gli consentivano di dare seguito alla dinastia. Ebbe invece un figlio maschio da una moglie minore di nome Kyia.Quando Akhenaton morì, Tutankamon salì sul trono nel 1336 a.C. a soli 10 anni. Un decennio dopo moriva; la sua tomba fu realizzata in soli 70 giorni ed era protetta, secondo la superstizione, da una potente maledizione.

Il mistero ha affascinato il mondo fin da quando la camera funeraria fu penetrata dalla spedizione dell'archeologo Howard Carter nel 1922. Le analisi della mummia effettuate allo scanner in tempi più recenti evidenziarono però nuovi elementi: una gamba spezzata sopra il ginocchio subito prima della morte, forse causa di una setticemia. Ma oggi ci sono nuovi indizi.

Ne parlano gli esperti egiziani - scrive oggi il britannico Independent - in un documentario che andrà in onda domani sera sul canale Channel V in Gran Bretagna. La frattura alla base del cranio sarebbe stata provocata da una caduta da un carro durante una battuta di caccia. L'analisi dei carri, delle frecce, degli abiti da caccia ritrovati nelle tombe indicano che queste attrezzature erano ampiamente usate e non solo cerimoniali. Nella stessa tomba del farone bambino è stato ritrovato un corpetto speciale da caccia pensato per proteggere gli organi interni in caso di cadute.

Infine, un indizio viene dalla ghirlanda di fiori al collo della mummia, che include fiordalisi, freschi quando fu intrecciata la decorazione. I fiordalisi spuntano in primavera fra metà marzo e fine aprile; il processo di mummificazione dura 70 giorni; il giovane faraone sarebbe dunque morto in dicembre o gennaio, nel pieno della stagione della caccia.




 
Web Contacts  Top
view post Posted on 23/10/2007, 17:56
Avatar

Senior Member

Group:
Admin Founder
Posts:
12,544
Location:
ALFA CENTAURI

Status:
| Off |


Può darsi anche che gli abbiano teso un agguato , una trappola .
Tanto era una gara a chi si ammazzava per salire al trono :034-:
 
Web  Top
view post Posted on 23/10/2007, 19:04


Group:
Supermoderator
Posts:
11,013

Status:
| Ghost |


:030-: ...sarà anche successo durente la caccia ma non è detto che sia stato incidente..magari l'hanno spinto giù dal carro. In ogni caso come per molte altre cose è difficile scoprire le vere cause di quello che accadde. Se non mi sbaglio era lui il Faraone, ma essendo giovane so che Neferiti alla fine guidava il paese perchè lo consigliava.
E poi al popolo egiziano non andava molto a genio ciò che aveva fatto il padre...magari si sono vendicati sul figlio........
 
Web  Top
174 replies since 22/5/2007, 18:50   11780 views
  Share