Posts written by LauraHeller

No, davvero. Non mi interessa più, cara. Proprio perché la scrittura è ciò che mi rappresenta nel profondo non pubblico più niente. E' diventata un fatto interiore. Sono autrice, come scrivi tanto gentilmente, ma per me e me sola. Per il mio diletto personale. Per la mia libertà di essere creativa in un mondo spesso non gentile.

Stavo pensando, infatti, di cancellare ogni fanfiction. Ho iniziato dal mio blog, dove ho già eliminato le discussioni più vecchie. Purtroppo, non c'è modo di tutelare il proprio lavoro e chi scopiazza senza rispetto lo trovi ovunque. Noi abbiamo provato con la creative common, se ricordi. Quella doveva essere una sorta di garanzia. Il logo sta ancora in testa al forum. Pensi che serva? Ad ogni modo, sapevo dall'inizio che scrivere in un porto franco come un forum/blog poteva creare problemi legati ai diritti d'autore. Ho sbagliato, ne ho preso atto tardi. Ringrazio di cuore Natascia per l'attenzione, ma, in tutta onestà, sono stufa di spargere il frutto della mia più grande passione a destra e a manca. Quell'era è finita per sempre ed è stata costellata di infiniti errori.

Grazie, Nathascia. Questa fase è passata. Ho scritto molti anni fa il finale, che è ancora lungo da venire, ma non ho alcuna intenzione di pubblicarlo. Ciao.

Grazie mille. Dopo una certa età, non si contano più e un giorno diventa uguale all'altro, specie quando si lavora, ma apprezzo.

Carissima Scarlett, sì, scrivo ancora. Del resto, come non potrei? La mia testa è piena di storie dall'infanzia. Grazie ai fora, dieci anni fa, ho scoperto forme di comunicazione del pensiero immediate, ma quel passato sembra, ormai, remoto. Anche il mio blog personale è ormai deserto. Siamo cresciute tutte ed oggi siamo prese da figli, mariti, lavoro, casa… Non c'è spazio per il virtuale ed io mi sono scoperta attenta all'equilibrio che, faticosamente e con durissime esperienze, ho costruito negli anni. Cosa resta? Una grande passione, questo è certo. Per un manga di cui aspettiamo il finale e, nel mio caso, per la scrittura, che esercito da prima di andare a scuola e continuerò ad esercitare fino all'ultimo mio fiato. Grazie di leggermi ancora.

P. S. Entrambe le tipologie di studel (grande e piccolo) vanno cotte su carta da forno, dentro a una teglia bassa. Ne va bene anche una usa e getta.

Ciao a tutti! Da qualche anno, sono lontana dai fora per dedicarmi a ciò che più mi piace fare: leggere, scrivere, occuparmi di mio figlio, che sta crescendo (e bene), del mio compagno, della mia casa in genere.
Da sempre sono molto attenta alla forma fisica, ma, negli ultimi anni, complice il superamento dei quaranta, la mia attenzione si è fatta...più attenta (mi permettete la stravaganza linguistica, spero). Sono una buona forchetta, ma non ho più vent'anni e persino chi, come me, ha un metabolismo invidiabile, deve fare i conti con la bilancia. Parliamoci chiaramente: non c'è forma fisica senza attenzione alla qualità dei cibi e, latentemente, alla quantità. Se fossimo a qualche ventennio fa (ma anche trenta, dai), probabilmente non staremmo a chiederci quante calorie ingurgitiamo. Perché, tempo addietro, ciò che addentavamo era ancora genuino. L'obesità era lontana, mentre oggi le proporzioni si sono invertite, complici i fast food, gli abusi e gli stravizi (ma prima non mangiavamo, forse?).
Ebbene, tutto questo preambolo per introdurre una nuova discussione, che deriva un po' dai miei esperimenti (salutari) in cucina. La rubrica si intitola "Ricette a calorie zero (o quasi)" e parto subito con una che è tra le mie preferite: la crema di caffè.

CREMA DI CAFFE' A CALORIE ZERO

INGREDIENTI per una tazza

- 2 cucchiaini di caffè solubile;
- 2 cubetti di ghiaccio;
- acqua a temperatura ambiente (30 ml circa);
- una bustina di dolcificante (senza aspartame, mi raccomando. Meglio se stevia);
- cannella a piacere (io ne metto la punta di un cucchiaino).

PROCEDIMENTO

Mettere nel frullatore gli ingredienti qui sopra e lavorarli a velocità medioalta per dieci secondi. Servire in tazzina.

Il risultato sarà una spuma molto consistente e golosa, da gustare in qualsiasi momento della giornata.

Una piccola nota: la cannella. Una mia amica nutrizionista mi ha suggerito di metterla nel caffè, ma anche nelle per nulla ipocaloriche bevande al ginseng che io adoro e bevo a metà mattina. Questo perché riduce l'assorbimento degli zuccheri. Insomma, tampona i danni da stravizio.

LO STRUDEL DI LAURA

Questa ricetta non è assolutamente fedele all'originale, ma è di gran lunga meno calorica.
Ne ho creato una versione torta famiglia e una modello "biscotto merenda".

Partiamo dalla prima: il classico rotolo di strudel.

INGREDIENTI

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare a basso impatto calorico;
1 mela golden bella grossa;
1 cucchiaio di zucchero di canna;
1/2 limone;
1 manciata di pinoli;
1 manciata di uvetta;
1/2 cucchiaino di cannella.

PROCEDIMENTO
Aprite il rotolo e fatelo riposare fuori dal frigo per mezz'ora. Userete questo tempo per preparare agevolmente l'interno. In una ciotola, spezzettate la mela golden, quindi unite i pinoli, l'uvetta, la cannella e il succo di mezzo limone (che servirà a non annerire la mela).
Trasferite il composto sulla pasta sfoglia, quindi, prima di rotolare lo strudel versate sulle mele un cucchiaio raso di zucchero di canna.

Chiudete la pasta sfoglia: potete arrotolarla come un maxi cannolo, ma anche chiuderla come fosse una pizza romana farcita (chiusa a portafogli, cioè).

In genere, la cottura su forno ventilato non richiede più di venticinque minuti (a 180 gradi).

Come vedete, non ho messo burro o grassi. Lascio che sia la mela a produrre il suo sughetto. Vi assicuro che il mio strudel non è per nulla secco o poco dolce. Anzi...chi l'ha assaggiato afferma sia strepitoso.

Vi dicevo anche della versione mini (merenda per bambini o per noi, ma anche colazione salutare al posto del cornetto supergrasso e superburroso).
Beh, basta ridurre un rotolo di pasta sfoglia a sei quadratini. In ciascuno di essi dividerete il ripieno previsto per il rotolo di strudel qui sopra. Cuocete in forno con le stesse modalità e gustate!

Se proprio volete (ma quando lo faccio mi tocca andare a correre o a scarpinare il doppio), potete unire alla fetta di strudel uno sbuffo di panna montata e un pizzico di cannella.

Buon appetito!

Di inviare la versione integrale in pdf di Ritorno nella Valle. E più di uno lo ha chiesto.

Cara Fiordi, al mio ritorno a casa, sarò la prima a farmi sentire. Sono consapevole del fatto che i miei racconti siano ormai "esposti" da anni. Ho dispensato sentimenti ed emozioni del mio quotidiano, nascoste in personaggi immaginari, senza alcun freno, complice il fatto che scrivere mi è endemico quanto respirare. Adesso, però, basta. Vorrei iniziare a fare un po' di pulizia perché, francamente, questa richiesta privata mi ha spiazzato. E non è stata la prima. Tra le altre cose, si tratta di persone che hanno un nome del tutto simile al mio e la cosa mi infastidisce a prescindere.

Mi scuso, anzitutto, con chi mi ha contattato via messenger. Non sono riuscita a rispondere perché il mio computer, forse un po' desueto, ha problemi di visualizzazione. Anche la bacheca iniziale, ad oggi, non riesco a vederla. Se passo e non saluto è per questo.
Tornando ai messaggi privati, mi spiace, ma non intendo inviare pdf inerenti i miei lavori, che ho volutamente "tagliato" ai fini della pubblicazione su Murasaki e, naturalmente, su Le Streghe. Questi siti sono già protetti con regolare licenza creative commons, ma non è ancora il copyright che dovrebbe essere. Ed è il motivo per cui posto opere spesso "monche".

Buon Primo Maggio,
compagne e compagni.

Ma anche a chi, non sentendosi più rappresentato dai politici attuali, ha smesso di sentirsi tale.

Io mi sento ancora così: è un fatto di fede. Se la gente è merdosa, non significa che lo sia l’idea.

Così, buon Primo Maggio ad ogni compagno, anche a chi ha abiurato.

In fondo, come biasimarlo?

Pare si torni alle elezioni.
E il panorama non potrebbe essere più scandaloso dell’attuale: con i Cinquestelle impediti a governare causa furbissima legge elettorale; con i partiti xenofobi sulla cresta dell’onda. La vittoria del Centrodestra in Friuli è l’ultimo scempio. E fa male.

Allora, questo è il risultato di un periodo lungo più di vent’anni: dalla “Milano da bere” è scaturito tutto questo. I frutti del craxismo li raccogliamo tutti oggi.
Con un ex segretario mai ex, venuto per dare il colpo di grazia alla sinistra.

Si è iniziato dalla scuola, con la creazione di soggetti abulici, mai portati a pensare o ad autocritica.
In tal senso, la dittatura più subdola era lo scopo. Ci siamo caduti dentro come polli.

Del resto, sfido chiunque a farsi dare dell’anarchico o del sovversivo. In Italia, il clima è questo: se protesti per i tuoi diritti, sei al limite del reato; se sei ladro coi soldoni, te la cavi e resti tale.
Per tutta la vita.

I Cinquestelle sono già un fallimento politico: quel loro reddito di cittadinanza che li aveva portati a livelli record nel Meridione, beh, son bastati due secondi per accorgersi che era una colossale bolla elettorale. Dove avrebbero trovato il denaro senza una lotta all’evasione fiscale seria, senza una corretta retribuzione dei già occupati, senza investire nel mondo del lavoro per creare posti di lavoro?

E smettiamola di dire che gli italiani vogliono stare a casa e non fare niente. Non siamo tutti così. Nella stragrande maggioranza, non siamo affatto così.

E vogliamo lavorare.

Trovo scandaloso queste e altre cose, come, ad esempio, il fatto che il PD abbia vinto nei "quartieri bene" di Roma (e, forse, anche di Milano. Devo verificare). Come a dire che, ormai, è sancito il distacco dalla classe lavoratrice. Vedi, Fiordi, negli ultimi anni, Napolitano in testa, hanno pubblicizzato la middle class a discapito di una classe lavoratrice che è tutt'altro che scomparsa, ma hanno provato ad assorbire in quella media. Come può un insegnante con uno stipendio miserabile come me essere equiparato ad un "borghese"? O un operaio di fabbrica? Le fabbriche, piaccia o no ai signori del pd, esistono ancora e sono tutt'altro che luoghi salutari in cui spendere felicemente la propria giornata? Siamo borghesi in cosa? Siamo classe media solo perché non ci manca l'indispensabile per sopravvivere? Ti dico francamente una cosa: non posso permettermi una vacanza di una settimana all inclusive da un bel po' di anni. Non me la posso permettere. E non ho scarpe di pelle o auto da ventimila euro. Non ho i-phone. Ciò nonostante, mi reputo fortunata per quel che ho e che a tanti è negato. Ma non chiamatela "ricchezza" o "classe media", per favore!

Seguendo le maratone sky e anche da quanto raccontano i colleghi, per quanto non abbia ottenuto un gran risultato (e meno male), la Lega ha avuto addirittura il 6% in alcuni collegi elettorali del Sud. Io resto scioccata. Come, del resto, mi ha lasciato di stucco che in Alto Adige abbiano votato la Boschi, da sempre nemica delle regioni a statuto speciale e avversa ad ogni forma di autonomia. E' stato sicuramente il turno elettorale degli scontenti e...gli orfani del PD si sono buttati un po' dovunque. Una cosa è certa: Renzi sta provando a distruggere quel che resta di un partito già orientato tutt'altro che a sinistra (per questo è meglio che scompaia). Non saprei interpretare diversamente le sue dimissioni farsa, quel "rimandare" a dopo la formazione del Governo (e sa benissimo che, non avendo raggiunto lo sbarramento del 40%, il movimento non può fare un tubo). Temo che il pd si rivelerà ancora una volta l'ago della bilancia: leggevo del "corteggiamento" di Di Maio.
Ieri sera, poi, sentivo Mentana che ipotizzava nuove elezioni entro la fine dell'anno. Ipotesi catastrofica in termini economici e, ahimè, per nulla distante dalla realtà.

Epilogo

Vivo la vita e sono felice.
Sono tornata al Kyoshoto in una mattina di sole, con i cumuli di neve ai lati della strada ancora belli alti, ma pronti ad arrendersi al tepore della primavera.
Contare qualcosa serve anche a riaprire i giochi quando i comuni mortali pensano che siano chiusi per sempre: da quel giorno, io sono entrata a far parte della cerchia dei privilegiati cui tutto è concesso. Anche se a me, francamente, interessa solo recitare.
Ayumi mi ha guardato col broncio, ma io so che è felice di questo nuovo corso: competeremo per La Dèa Scarlatta e, a chiunque di noi andrà quel ruolo, accetteremo tutto di buon grado. Così doveva essere e così sarà.
Io ho baciato Masumi - non una, ma mille volte - e sono andata ad Izu, dove ho fissato la mia dimora in attesa che si celebri il nostro matrimonio ufficiale. Non abbiamo bisogno di carte, ma è un Paese, il nostro, in cui le convivenze non sono ancora bene accette dalla comunità di bempensanti. Convoleremo a nozze dopo lo spettacolo dimostrativo, qual che sia il risultato.
Eysuke continua a vivere a Villa Hayami e so che molto spesso invia regali alla sensei Tsukikage.
Oggi è venuta a trovarmi al Kyoshoto per supervisionare e vedo in lei tutta la gioia di ritrovare la sua allieva prediletta nel posto in cui deve stare. La sua salute pare aver giovato dal mio ritorno ed è più dura che mai, specie laddove pecco ancora - e tanto - per mancanza di stile.
Questo copione mi ha insegnato a quadrare il cerchio. Io e Masumi, insieme, abbiamo chiuso una parentesi di dolore iniziata dopo la guerra dalla sensei Tsukikage e dal maestro Oozachi. Non so se abbiamo ereditato realmente la loro anima, ma, per certo, eravamo lì per commettere i medesimi errori. Abbiamo capito, Masumi e io, di dover agire diversamente anche per dare un senso al loro amore e porre fine a una spirale di dolore immane e insensata.
Che gli dèi ci vogliano infelici e vittime delle convenzioni è un pregiudizio cui nessun umano dovrebbe essere soggetto. Il fine dell’uomo è quello di una pianta, di una stella, di una pietra. E ognuno è felice di essere ciò che è. La società non può fermare il corso del fiume e, se lo fa, le conseguenze sono nefaste.
Questo è l’insegnamento più profondo del capolavoro scomparso ed è anche ciò che ha dato valore alla mia vita, che cerco di vivere il più felicemente possibile, momento per momento, giorno per giorno. Di fianco a colui che amo, la paura non esiste. Siamo uno.
Per sempre.

Grazie, Fiordi. A brevissimo, l'epilogo!