Posts written by Febh

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    Branco sotto le Stelle

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    Sul Mare
    Hengetsu sorrise al commento di Kairi, come a voler rendere onore alla sua arguzia. La missione in sé non dovrebbe essere complessa, ma questo è un territorio dove l'Accademia ha scarsa giurisdizione e un successo è vitale per ottenere un po' di peso politico per espanderci da queste parti. Quindi devono assicurarsi che la missione sia un successo, molto semplicemente. Spiegò, allungando una mano per accarezzare Ludo, mentre gettava uno sguardo distratto intorno. Haru invece era gentile e posato nella sua freddezza e accolse la risposta della Uchiha con un cenno del capo. Non intendevo certo sminuirti, è solo che sei stata molto fuori dal villaggio e mi chiedevo... Sembrava titubante, mentre Hangetsu alzava lo sguardo al cielo. Ci risiamo... Haru estrasse quella che sembrava una action figure dalla sua sacca porta armi, ma forse il termine più esatto era statuetta votiva...che ritraeva una giovane donna dai capelli rossi un pò scompigliati che danzava aggraziata con abiti eleganti e coprenti in mezzo a rami fioriti, circondata da animali della foresta di aspetto mansueto e felice. Tutto questo in una statuetta di dieci centimetri, carica di dettagli ed evidentemente tenuta con cura maniacale ...hai mai visto questa fanciulla o qualcuno che le somigli mentre eri in viaggio? Si tratta di mia sorella, dispersa da anni. La statuetta non aveva lineamenti ben riconoscibili, ma principalmente per via delle dimensioni, e nel mentre che la mostrava Haru si lasciò andare a una serie di eleganti descrizioni, sciogliendo la freddezza ma senza perdere compostezza. Lei è la fanciulla più aggraziata che sia mai esistita. I venti e gli spiriti cantavano al suo passaggio e ogni sua risata era come una fonte d'acqua cristallina. Ogni suo gesto era della massima eleganza, sapeva danzare, cantare, camminava come la più grande modella e... Se nessuno lo avesse fermato avrebbe continuato per parecchi minuti, o almeno fino a quando Ludo non prese a ringhiargli contro, costringendolo al silenzio.

    Ehm...dicevamo...la hai mai vista? Posso darti una miniatura se vuoi! Aveva nella borsa non meno di dieci foto della statuetta, con tanto di piccolo Haiku che declamasse la purezza di Yuuki, così si chiamava. Diciamo che è sempre stato molto legato a sua sorella... Spiegò Hangetsu, prima di sporgersi in avanti e sussurrare mentre Haru era in contemplazione della statua ...ti sconsiglio di parlare male di lei, o di far presente che lui sembra suonato. Per fortuna portarono il discorso lontano dall'ipomania di Haru, parlando invece di Tsukiyama. Se le tue evocazioni sono esperte della zona allora saranno utilissime. Un branco? Si tratta di lupi o cani? Avrebbe chiesto Haru, mentre estraeva una busta sottovuoto con dentro un calzino. I cani Inuzuka non sono stati utili ma magari i tuoi lupi... La cosa assurda era quanto fosse serio e dall'aria affidabile mentre lo diceva. Non cercheremo tua sorella a Tsukiyama...metti via quel calzino. Da quanto tempo giri con un calzino nella sacca porta-arm...no. Non dirmelo. L'Uchiha sembrava avere un discreto mal di testa.

    Nel resto del viaggio alle percezioni di Kairi sarebbe stato evidente che i ninja della Luna erano più o meno suoi pari [Nota], mentre la guardia del corpo del mercante nasone era almeno pari ad Hangetsu [Nota], che a sua volta aveva una quantità di chakra poco inferiore all'Hokage. La famigliola non aveva quantità di chakra rilevanti o significative, così come il fidanzatino, ma la sua ragazza invece aveva energie decisamente fuori dal comune, superiori a Kairi e pari ad Hangetsu [Nota].

    Jins Kaguya intanto stava al gioco con Yuri, fingendosi un perfetto fidanzato che parlava di campionati di sci di fondo e di nuoto, viste le sue ascendenze Kiriane, offrendo la sponda alla ragazza per i momenti di finta intimità e di chiacchiere. Si spostarono poi, a braccetto, verso il Mercante e la sua guardia del corpo che indossava una maschera con la nota musicale di Oto come simbolo e, ora che era più vicino, alcuni stemmi del clan Yotsuki all'altezza del petto. Non potete avvicinarvi a Ushio-sama. Li avrebbe intercettati frapponendosi al loro movimento e sollevando una mano. Alle sue spalle il mercante sbuffò, assolutamente irritato dalla presenza dei due "fidanzati". Siamo qui per una transazione commerciale e non siamo interessati alle chiacchiere. Il mio datore di lavoro è un famoso mercante e non un'agenzia turistica. E quelli sono Ninja della Luna. Vestono sempre così. Tagliò corto, mentre la passeggiata portava vicino alla famigliola, con Jins che salutava il figlioletto maggiore scambiando con lui qualche parola sotto l'occhio attento del padre, intanto che la madre conversava con Yuri. E' la prima vacanza di famiglia, il bambino ha appena due anni. Lo sguardo era tutto per il frugoletto nella culla, e poi si alzò sull'altro bambino e aggiungendo, dopo una breve pausa. Lui invece ne ha dieci. Ma ci hanno assicurato che è un posto molto tranquillo, adatto a fare passeggiate in montagna su alcuni percorsi.

    Congedatisi, i due andarono sottocoperta dove finalmente poterono scambiare qualche chiacchiera in maniera più seria e senza fingere, mentre Jins sembrava assai rilassato e tranquillo, come se tutta quella faccenda fosse solo un intrattenimento per lui. Mentre Yuri snocciolava velocemente tutte le informazioni lui si accese una sigaretta andandosi ad accomodare su uno degli sgabelli della cabina, non certo una suite come quelle alla Lacrima. Dopo alcune boccate avrebbe commentato, laconico: Pensavo avessi fama di essere una persona seducente, ma onestamente mi sembri esagitata, a sparare informazioni come se abbaiassi. Non sexy. Nemmeno un pò. Scosse il capo, sarcastico. Avresti potuto dirlo in modo un pò più...non so...sentito? Ora so che l'atteggiamento seduttivo è solo una tua maschera. Non nego che sono un pò deluso, ti rende meno autentica. Avrebbe fatto spallucce, ignorando eventuali proteste. Non so chi sia questa Kairi Uchiha ma la conosci tu. E conosco Hangetsu Uchiha, era genin uno o due anni dietro di me, mi pare, all'Accademia. Non credo possa riconoscermi però, ero completamente diverso allora. Disse, sbadigliando. L'altro è uno che non conosco, ma sembra squinternato. Mi da l'aria di essere esperto nelle arti da assassino però. A naso, dico. Quanto ai ninja della Luna, come ha detto quello simpatico Yotsuki si vestono così. Se non gli pestiamo i piedi loro non li pesteranno a noi.

    Non ho idea del perché siano qui, ma se la ragazza è legata al Branco allora speriamo che questo ladro non bazzichi i boschi come loro credono, perché anche noi dobbiamo andare là. Avrebbe detto tra una boccata e l'altra. Quanto ai Lupi...beh...sono un casino. Anche io ho il loro contratto, ma ne posso evocare solo alcuni. E immagino che lo stesso valga per quella Uchiha. Consapevole che la cosa non le sarebbe bastata, si costrinse a continuare. Diciamo che andremo in mezzo a una...guerra civile? Non è il termine esatto perché sono comunque un branco unito verso minacce esterne ma non vanno d'amore e d'accordo come ci si aspetterebbe dai documentari. Chakra e intelligenza portano guai con sé. Spiegò come se Yuri fosse una bambina ignorante.

    Tu evita di dargli troppo contro e se sei sconfitta o vuoi sottometterti mostra la pancia. Lo apprezzeranno. Non era chiaro se quello fosse uno scherzo o meno. Ma a te non deve interessare la situazione dei Lupi, anche perché in un certo senso vi porrai rimedio. Forse. Se sopravviverai. Sorrise, sibillino, giocando con la sigaretta. Il branco custodisce il Cuore di Hayate, quello del Leader e che io ho trafugato da Kiri dopo che il mio ex-amico Shiltar con Itai Nara lo ha nascosto. Non immaginavano che fossi Hayate, al tempo. Metà del branco venera il Cuore come reliquia, l'altra metà lo detesta e lo vorrebbe distruggere per vendetta, ma ti dirò i dettagli in seguito, davanti al Cuore stesso. ora riposiamo...sono felice che tu voglia lasciarmi il letto. Poi sospirò. Che peccato che ora io sappia che la tua è tutta una finzione, e dire che volevo fare un salto alla Lacrima.

    [...]

    Nella notte tanto Yuri quanto Kairi, nelle rispettive cabine, avrebbero sentito il rumore di corsa nel corridoio davanti alla loro porta: la prima intorno alle tre del mattino, passi leggeri, di qualcuno molto furtivo o molto leggero, la seconda circa dieci minuti dopo, abbastanza pesanti, e forse appartenenti a due persone in contemporanea. Aprendo la porta nessuna delle due avrebbe notato niente di rilevante, e le cabine erano ai lati opposti della nave, una al corridoio di babordo più o meno a metà e una al corridoio di tribordo, nella zona vicina alla prua.

    [...]

    Al mattino dopo la nave aveva raggiunto la sua destinazione come previsto, ma nonostante l'attracco nessuna passerella era stata abbassata. Il personale era riunito sul ponte in stato di agitazione, e anche i ninja, così come tutti i passeggeri (tra cui quelli della sera prima), erano davanti al capitano in cerca di spiegazioni. Perdonatemi, ma non abbiamo il permesso di sbarcare. Nella notte è avvenuto un terribile furto! Il mercante Ushio e la sua guardia del corpo erano accanto al capitano che sembrava imbarazzato e totalmente alla loro mercé, mentre i due erano furenti. Hanno rubato la mia valigetta! Sbottò il nasone, con voce quasi fastidiosa.

    C'erano i soldi necessari per acquistare l'Anfora della Luna! Jins si sarebbe accigliato a quelle parole, ma avrebbe scosso il capo. Sicuramente un falso...quella vera è col Branco, c'è il Cuore dentro. E' un oggetto mistico. Avrebbe sussurrato. Nessuno ha lasciato la nave e i marinai sul ponte non hanno visto nessuno tuffarsi o le acque alterarsi, e non hanno visto creature in volo, quindi il ladro è su questa nave! Avrebbe ruggito il mercante, mentre la Guardia del Corpo forniva le sue specifiche: Alle Tre e cinque minuti improvvisamente ho sentito un rumore fuori dalla porta, come un tonfo, come mi sono avvicinato per guardare ho perso i sensi. Ushio-sama dormiva, e quando mi sono ripreso un'ora dopo la porta era aperta e la valigetta col denaro era sparita! La cabina dei due era nel corridoio di babordo, vicino alla prua. I tre Shinobi della Luna qui presenti: Miri (quello con lancia), Zeno (quello con mazza) e Shiku (quello con Shuriken) daranno il via alle indagini. Vi preghiamo di andare nelle vostre cabine e restarci, in attesa dell'interrogatorio. Cercate di comprendere ed essere collaborativi. A giudicare dalla pressione che metteva, quell'Ushio doveva essere parecchio ricco.

    I vari passeggeri protestavano, mentre Hangetsu fissava le persone con occhio critico, prima di prendere Haru e Kairi da parte. Non è una questione che ci riguardi. Io e Ludo non abbiamo sentito nulla, ma non è importante. Se non ci fanno uscire potremmo eludere la sorveglianza e sbarcare per conto nostro. Haru però avrebbe obiettato. Ma se aiutiamo a risolvere potremmo ottenere il risultato effettivo della nostra missione, ossia fama per l'Accademia. Ma se falliamo sarà un notevole danno d'immagine. L'ago della bilancia per la decisione sembrava essere Kairi...ma come intromettersi nelle indagini? O come fuggire dalla cabina? In ogni caso non avrebbero avuto scelta, a meno di voler combattere in pubblico o compiere atti eclatanti e controproducenti, che andare in una cabina.

    Allo stesso modo Jins avrebbe chiesto a Yuri cosa preferiva fare, anche se evidentemente era interessato alla fuga più che al collaborare, dopotutto non avevano nulla da guadagnarci...o no?
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    Oto Heist

    Capitolo 7

    Le Rovine di Palazzo Yakushi
    Con le macchinazioni del Kokage il terribile combattimento a Palazzo Yakushi procedeva senza che fosse scattato l'allarme, ma sicuramente presto le cose sarebbero cambiate poiché esisteva un limite a quanto un drago gigantesco e le ripetute esplosioni potessero venire ignorate dal popolo, che ovviamente avrebbe chiamato a gran voce guardie e interventi. Ma tra le rovine del palazzo un singolo individuo si ergeva, cercando di opporsi a una divinità che era stata chiamata nonostante i complessi vincoli che limitavano il suo intervento sul mondo mortale, resi ancora più pesanti dal suo ruolo di osservatore di ogni cosa. La blasfema bocca del Flagello, conscia del diritto a porre domande, si spalancò per chiedere lumi sulla morte avversaria, ed esattamente come promesso ebbe risposta.
    Devi uccidermi nella mia forma fisica, non quella evocata. Questo presuppone che il mio potere non avrebbe vincoli, e dovresti affrontarmi nel vuoto dello spazio tra il pianeta e la luna. Allo stato attuale, le tue capacità non sono sufficienti. La risposta non venne pronunciata realmente da Tenchou, ma si manifestò nella mente del Flagello come assolutamente esatta e incontrovertibile, galvanizzandolo al punto da correre, eccitato, verso altre conoscenze proibite con la sua seconda domanda.

    L'ascensione divina implica raggiungere uno stato di esistenza superiore, come accaduto a me quando mio fratello Ryujin ascese al rango di Divinità...questo inevitabilmente ha un prezzo. Avere la divinità significa lasciare il mondo mortale alle spalle, e ogni interazione con esso avrebbe dei limiti netti e invalicabili, di fatto molto più stringenti delle azioni che puoi compiere ora...e con un prezzo da pagare. Diverse sono le vie per l'ascensione, tra cui la raccolta del potere o l'assorbire la scintilla divina da una creatura che la possegga, ma il risultato sarebbe lo stesso: otterresti un ruolo e un'Autorità, e con essa vincoli e un sostanziale abbandono delle faccende dei mortali. Ciò che un Mortale può fare, però...è ottenere Autorità anche senza la Scintilla Divina. Essa non può essere qualcosa di intrinseco, ma può essere posseduta tramite oggetti rari, legati alle divinità attuali o perdute. Un oggetto dotato di Autorità ha potere divino che può superare i limiti dei mortali, senza doverne abbandonare il mondo. Può essere sottratto o distrutto, certo, ma è quanto di più vicino a ciò che chiedi. [Nota] Non avrebbe detto altro, mentre gli sgherri del Flagello lo informavano della crepa nella reliquia, che portava a dover elaborare una strategia più efficiente, visto il tempo risicato. Il tempo si fa limitato...intendi usare questa barriera per aiutare la ricerca della Reliquia? Immagino sia stata generata da qualcuno nel sottosuolo... Come presupposto dal suo ruolo, nulla poteva sfuggire a Tenchou, che pur non potendo leggere la mente del Flagello era consapevole di ciò che faceva ciascuno dei suoi alleati.

    Ogen era furente ma impotente, e il Flagello si gloriava di quella reazione come un alcoolista davanti a una botte di vino, arrivando a subire volontariamente parte dei danni pur di abbeverarsi nuovamente alla fonte di conoscenza che era Tenchou, forse ignorandone le conseguenze. In un atto di assoluto autolesionismo applicò su sé stesso un Simbolo di Status che causava sordità, ma sfortunatamente per lui non fu abbastanza veloce, subendone gli effetti e arrivando poi a doversi liberare comunque dal danno che si era autoinflitto [Nota]. La voce tornò alla sua mente senza che il drago parlasse...Tenchou era costantemente in osservazione di tutto il mondo, anche in quel momento, e il solo pensiero di coglierlo alla sprovvista era una contraddizione in termini. Esso è spezzato, suddiviso tra tre diversi contenitori e privo di coscienza residua. Uno di essi è servo dello Tsuchikage di Iwa e si trova in quel villaggio per la maggior parte del tempo. Gli altri due contenitori sono in luoghi dove non ho possibilità di vedere. Parole che svelavano una sua debolezza, o forse uno dei limiti di cui aveva parlato relativamente allo status di Divinità? In quel momento Jeral si liberava dalla stretta del Drago preparandosi a un contrattacco e al mettere in gioco la sua strategia.

    Tenchou non ebbe quindi alcuna sorpresa nel vedere Karasu che si immergeva rapidamente nel terreno, troppo rapido perché persino il Drago potesse impedirlo...complice la sua impossibilità di interagire con il terreno in qualunque modo, avendo perso quel diritto nella forma delle Stelle di Iwa, ma anche se all'apparizione Omoi fu cosciente dell'arrivo di Karasu, nel momento in cui si immerse il mercenario al servizio del Flagello commise un errore legato alla carenza di indicazioni: fece tutto il possibile per essere furtivo. Omoi era consapevole della sua presenza ma considerate le sue percezioni ridotte, a maggior ragione essendo nella reliquia, non era in grado di stabilire esattamente dove fosse il chunin che sfruttava l'arte della terra e nonostante l'ampia possibilità di movimento non lo avrebbe potuto guidare in maniera efficace. Per prove ed errori avrebbe sicuramente raggiunto la reliquia, aggirando magari macerie non valicabili con l'Arte della Terra, ma non ci sarebbe riuscito immediatamente [Nota].

    Nonostante tutto il Flagello ricorse nuovamente al diritto di domanda che aveva acquisito, chiedendo lumi sulle Armi di Iwa e ottenendo così conoscenze che racchiudevano infiniti pericoli. Komainu si trova sulla Luna e ha già designato un'intera specie quale suo pilota. Si riferiva sicuramente ai Lunari che Jeral avrebbe incontrato in seguito. A parte il mio intervento, non conosco metodi per arrivare sulla Luna o entità con abbastanza chakra da raggiungerla. Ma se lo facessi, dovresti diventare il dominatore di quegli esseri o costringerli a cederti il controllo. Quanto al Kappa, tu già conosci la sua posizione, ma esso deve essere ancora attivato del tutto. Il Jorogumo a sua volta deve essere attivato, e ignoro la sua posizione attuale, ma so che la sua anima si trova fuori dal corpo e senza riunirli non potresti mai riattivarlo. E anche fosse, Esso non ha un pilota: agisce e pianifica di sua sponte, tuttavia la sua coscienza si trova a Taki e si fa chiamare Maya Orihara, se volessi convincerlo ad allearsi con te. Oni sfugge alla mia visione, ma non ha piloti, esso agisce per sua sponte come il Jorogumo, solo convincendolo potresti ottenere il suo controllo. E durante quel flusso di informazioni il Flagello attaccò caricando la tecnica che già aveva sfruttato in precedenza, nota tanto a Ogen e certamente anche a Tenchou che la aveva osservata decine di volte in passato e sapeva cosa aspettarsi davanti a un'esecuzione che per i suoi occhi era incredibilmente lenta, inoltre a differenza dei colpi precedenti che minacciavano l'area di Palazzo Yakushi e dei suoi abitanti, questa volta il colpo puntava al cielo, senza possibili vittime. Banalmente piegando il suo corpo con una velocità che il momento Mori non poteva nemmeno immaginare Tenchou si dispose a spirale, lasciando che l'eretico fulmine scorresse senza alcun danno [Difesa 1].

    Non contento del colpo andato fuori bersaglio, il Flagello porse un'ultima domanda, scattando all'unisono sperando di cogliere il drago durante la sua inevitabile risposta, ma questa come già detto questa era una vana speranza. Superare quella donna significa essere pari allo Scriba del Mondo. Dunque l'unica tua opzione è studiare presso di lui, sempre che ti accetti. Egli esiste ora come gigantesco albero di nome Sareshigami, nel villaggio di Tsuya sul confine tra le terre del Fuoco e quelle della Cascata. L'unico altro modo è studiare da autodidatta, per venti anni circa, da quello che posso stimare. Il salto di Jeral e quel pugno erano incredibilmente rapidi, al pari con le capacità di Tenchou se questi avesse usato il massimo impasto di chakra possibile, ma al drago non serviva schivare, avendo accesso a tutte le conoscenze di Ogen Yakushi, che in quanto esperta nella difesa, aveva appreso tecniche di tutti i villaggi da sfruttare a suo vantaggio, come lo smottamento usato pochi minuti prima. Per questo motivo, con velocità a dir poco sovrannaturale, il pugno di Jeral venne intercettato bloccando il braccio tra le punte di dita artigliate, senza danno, ma rendendolo completamente inerme [Tecnica 1].

    Non contento, una volta libero il Flagello sarebbe atterrato avventandosi nuovamente su Tenchou che comunque si era mantenuto relativamente vicino al suolo, cercando di afferrarne un artiglio, forse per dimostrare la sua superiorità o per arroganza, ma commettendo un errore di notevole portata, perché il drago gli concesse quel gesto, incapace di danneggiarlo realmente essendo la punta dell'unghia ben poco adatta a ricevere danni rilevanti. E al contempo approfittò del contatto per trasmettere al Flagello uno dei genjutsu di Ogen, uno dei più infidi e striscianti tra quelli di Oto, concepito proprio per avvenimenti simili: il braccio avrebbe perso ogni forza vitale divenendo inutile e avvizzito agli occhi di Jeral, come se il Drago lo avesse completamente prosciugato [Tecnica 2 (S&M)]! Arrogante nella tua potenza, ma se non stessi usando quel corpo non avresti nemmeno un decimo di questa forza. Quanto potenziale sprecato, davanti a un destino che mirava a risollevare un'intera stirpe! Di cosa parlava Tenchou? In ogni caso, che la sua illusione fosse andata a segno o meno, avrebbe spalancato la bocca generando un getto luminoso analogo a quelli precedenti, anche se stavolta la sua testa era a circa nove metri dal Flagello [Azione 1]!

    Spalancando gli artigli, sollevandosi dal suolo di circa sei metri, avrebbe poi richiamato una tecnica dal notevole potenziale distruttivo, emettendo dalla bocca una serie di fulmini dalla velocità e potenza estrema, con una seconda rete di folgori che nascendo dalla prima avrebbe cercato di colpirlo se avesse schivato [Tecnica 3 e 4, Azione 2-3-4-EXTRA]! Per quanto ancora Tenchou avrebbe potuto combattere? Il sensitivo di Jeral lo avrebbe sicuramente avvisato che al Drago non restavano che poche tracce di chakra dopo quell'attacco [Nota] Non puoi prendere del tutto il controllo o la luce che genera le tue tenebre svanirebbe...ma quella luce esiste ancora. Ascoltami ragazzo, ascoltami con attenzione! Ogen non sapeva di cosa Tenchou parlasse. I tuoi occhi vedono ancora, e possono vedere oltre. La corruzione che ti avvolge è come un velo, ma i tuoi occhi hanno il potenziale per vedere oltre e rinascere! Non posso dire di più, ma nel mare nero in cui affoghi, cerca di ricordare le mie parole!

    Un Laboratorio e Tensioni che salgono

    Palazzo Yakushi distava dal South Gate circa 5 Km e i due ninja erano emersi poco distanti da quest'ultimo, con la situazione che definire volatile era riduttivo. Le Lucertole inizialmente attente alle parole dell'Hokage cambiarono rapidamente atteggiamento quando compresero che non era lui a controllare quel clone. Ou... mormorò la gigantesca e rovente Ssalaard, trovando uno sguardo altrettanto ostile nel tonante Ssaltzar, nonostante i due fossero normalmente ai ferri corti. Quale onore, vecchio Padrone. Quella parola venne quasi sputata. Tuttavia ora anche noi siamo Sovrani. E non c'è alcun bisogno di dispiacersi per i rancori passati. Esatto, sono ancora parecchio presenti, per noi. Sbuffò la Regina. Se non fosse per il mio piccolo Brennblut non starei nemmeno a parlare con te. Ma immagino che la faccenda sia seria...andiamo? Presero a muoversi verso il Palazzo con tutta la velocità possibile, trasportando il Clone Guardiano con sé.

    Intanto all'interno Raizen e Febh avevano raccolto le informazioni con allarme, comunicandole immediatamente al Mikawa che parve sorpreso tanto quanto loro. Certo che è a Palazzo Yakushi, secondo te dove dovevo metterlo? In una grotta nel Bosco? Replicò di fretta e irritato, scalpitante per uscire velocemente da quel posto. Intanto il Mikawa prendeva il controllo della situazione gestendo gli altri ospiti e progettando le sue difese per chiudere il villaggio, grazie anche ai suoi cloni. Mi puoi portare fuori più in fretta? Avrebbe chiesto lo Yakushi al giro di parole di Raizen, trattenendosi dal mollargli una sberla sulla nuca (anche perché era troppo alto e sarebbe stato scomodo). Perché parli sempre così dannatamente tanto? Niente giri di parole, dimmi che hai un modo e via! Ruggì, afferrando la spalla dell'Hokage in attesa del suo jutsu

    Un singolo istante e furono all'esterno, con le due lucertole che macinavano metri [Azione EXTRA] (fortunatamente usando le loro capacità di movimento su ogni superficie non era complesso avanzare per la città, e le guardie le conoscevano). Questo coso parla come la tua biscia bianca. Commentò Febh al benvenuto di Ou, ottenendo una risatina soddisfatta da parte delle sue evocazioni, ma fu lesto a tornare a guardare il Palazzo. Perché mai Ogen ha evocato Tenchou? Può farlo solo se è in reale pericolo di morire...che si sia liberato il Gobi? Ma mi aveva accennato che non il Drago non combatterebbe mai contro un Bijuu se non per difesa...e a giudicare da quello che vedo Tenchou sta contrattaccando. Difficile valutare vista la distanza, ma i Jutsu erano di grandi dimensioni, sia di Jeral che del Dio-Drago. Insofferente, lo Yakushi avrebbe sibilato. Siamo TROPPO lenti. Ssaltzar, Ssalaard, proseguite, noi andiamo avanti. Voi due reggetevi! Disse al Kage e al suo clone, concentrando chakra in quella che era una delle sue tecniche più avanzate, che avrebbe usato tre volte di fila solcando il cielo per guadagnare distanza, sfruttando tutta la velocità di cui era capace tanto per il balzo quanto per correre in seguito, sperando che Raizen riuscisse a stargli dietro, pur di arrivare per tempo [Tecnica 1, 2, 3 - Azione 1-2-3-4]!

    Youkai e Ryugi
    La bambina spettrale aveva atterrito i due giovani ninja ma non era la cosa più spaventosa che avrebbero scoperto in quella deviazione dall'incontro ufficiale. Fissandoli con occhi spiritati e con le Vampe attorno Kiyoko si avvicinò fluttuando agli shinobi, chiedendo aiuto che tutto sommato sembravano disposti a concedere. Un fantasma? Avrebbe detto, osservandosi perplessa. Non sono un fantasma. Sono viva, sono là sotto! Replicò quasi infastidita, indicando le macerie.
    Lo stratagemma del filo di nylon trasformato in Tsukumogami permise a Youkai di cercare tra le fessure così da guidare la loro opera di rimozione delle macerie, che doveva essere attenta o qualunque cosa si trovasse di sotto sarebbe potuta venire schiacciata definitivamente. Eravamo in nove. Alcuni sono morti, ma il Numero 9 ha ucciso Orochimaru e ne ha preso il posto, liberandoci. Questa era la nostra casa finché non sono arrivati quei mostri... Mormorò con tristezza. Ho proiettato l'anima fuori dal corpo quando ho visto le macerie cadere...credo tu abbia la mia stessa tecnica. E da allora attendo...penso siano passate due o tre ore. Spiegò mentre il Nylon trovava infine un corpo sostanzialmente mummificato e schiacciato in più punti, sul cui petto brillava appena qualcosa ma che per il resto era inequivocabilmente morto.

    In ogni caso non avrebbero fatto in tempo a scavare per raggiungerlo perché alla sola menzione del nome di Febh la piccola Kiyoko subì come una trasfigurazione, spalancando la bocca per il terrore e gettando un grido acuto che tuttavia solo Youkai e Ryugi poterono sentire, mentre il suo viso si allungava in maniera mostruosa. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHH!!! [Tecnica 1] Accesa di fiamme ardenti come uno spirito della vendetta avrebbe quasi raddoppiato le sue dimensioni, deformando l'immagine iniziale. SIETE CON LUI! CON FEBH YAKUSHI! QUELLO CHE CI HA FATTO QUESTO! QUELLO CHE HA DISTRUTTO LA MIA CASA! QUELLO CHE HA UCCISO NUMERO 9! MALEDETTI!!! Senza nemmeno aspettare avrebbe congiunto le mani come in preghiera in una forma che Ryugi conosceva sicuramente molto bene, essendo uno dei Kata del suo clan, mentre Vampe spettrali si formavano intorno a lei [Tecnica 2] NON VI PERMETTERO' DI FARE DEL MALE AL MIO CORPO! BRUCIATE!!!

    Dalle vampe sulla schiena, esattamente come prescritto dal Kata del Pavone, le sfere di fiamma e vento, o perlomeno una loro controparte fantasma, avrebbero bombardato i due ninja causando danni potenzialmente immensi alla loro riserva di chakra [Azione 1-2-3-4-EXTRA-EXTRA]!
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    A Spasso nel Tengu

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    Couple Minutes Left

    [Fudoh e Maya]
    Lei ridacchiò alla definizione di Fudoh. Una fiamma che si finge un animale, direi che sarebbe la definizione più esatta. Ma non pareva voler scucire ulteriori informazioni, tanto che la chiacchierata ebbe termine, senza che nessuno dei due si accorgesse dello Tsuchikage seduto là ad ascoltare.

    [Riuniti]
    Maya sorrise sostenendo lo sguardo del Kage quando citò i debiti, limitandosi a parole enigmatiche. Konoha ha molti più debiti con me di quanti io non ne abbia con lei. La conoscenza dell'Hiraishin è un semplice trucchetto, ripagato infinite volte. Ma ne parleremo quando saremo più a nostro agio, non pensi? Non ci sarebbe stato alcun problema per un'esperta come lei imprimere un sigillo di dislocazione remota con effetto inverso, anzi accennò al fatto che una cosa del genere era ciò a cui qualunque praticante della Kinjutsu avrebbe dovuto pensare prima o poi.

    Durante l'interrogatorio di Hagemono poi a Raizen non sfuggì il repentino cambio di atteggiamento del prigioniero, intuendo che forse poteva esserci lo zampino di Byakuei, tanto che provò nuovamente a interrogare la vittima, con la complicità di Orochimaru cui chiese di verificarne lo stato. A me sembra vivo...se fosse un cadavere della Edo Tensei penso me ne accorgerei. Nella mente però Hagemono fece quello che faceva chi era vittima di quel jutsu: a domanda rispondeva. Nessuno mi ha mai chiamato nano infame. Inoltre penso di avere un'altezza nella media. In tutta risposta Raizen si voltò verso il verticalmente limitato ninja di Kiri, che si manteneva assolutamente esterrefatto, come se non avesse idea di cosa l'Hokage incendiario stesse dicendo, guardandolo stranito man mano che proponeva un patto che sfiorava l'assurdo. Ma appena lui finì di parlare, il nano infame di cui sopra piegò le labbra in un sorriso sghembo, tendendo la mano ma senza aggiungere nulla. Affare fatto. Ma sconsiglio qualunque genere di controllo mentale nei miei confronti...sono...controproducenti. Poi battè le palpebre irritato. Probabilmente non voleva rivelarlo ma era stato costretto dal suo ruolo. Tks...e poi mi date contro per non accettare la situazione. Puah! Orochimaru lo guardò schifata, ma si chiedeva come avesse potuto attaccare un Viaggiatore, però sarebbe stata Hana ad avvicinarsi alla verità: Lui aiutava un viaggiatore, quindi ha potuto aggredirne un'altro. Una regola...da tenere da conto. Osamu non aveva reagito alla cosa, mentre Orochimaru avrebbe effettivamente usato il suo jutsu di controllo (anche se aveva poco chakra residuo) se richiesto. Alla fin fine sarebbe stato Raizen a decidere cosa fare; la minaccia del Serpente non era pericolosa per il nano infame, che comunque non aveva mai collaborato col Veterano in realtà, cosa che non mancò di puntualizzare. Con un suo schiocco di dita comunque Hagemono iniziò a guarire a vista d'occhio, fino a tornare in perfetta forma. Non ha senso tenerlo danneggiato, dopotutto. E per inciso, posso trasferire la mia coscienza in maniera definitiva in un Teschio quando voglio, quindi uccidermi o ferirmi sarebbe inutile...Diavolo! Imprecò, costretto dalle circostanze a essere collaborativo.

    Poco distante il duo di Kiri era stato interrotto dallo Tsuchikage e dalla sua proposta diabolica: informazioni su Rei e Kanna Yujin in cambio di notizie su di loro e su Kiri. Youshi inizialmente fece per protestare e mandarlo al diavolo, come ci si sarebbe potuti aspettare, ma Fudoh cercò di farlo desistere, provando a imbastire una fragile negoziazione. Non mi interessano le tombe ammuffite dei Kenkichi e nemmeno quei quattro selvaggi scopacervi che ci abitano, ho già avuto modo di scoprirlo. Ma nel mio tempo il Freddo è diventato un problema, ed è partito da Azumaido. Quindi voglio sapere le cose importanti su quei maledetti Kamui e sulla forza che li guida. Ora che ho stuzzicato la tua ipocrita vena da buon samaritano sei interessato all'accordo o preferisci piangere dopo? La controproposta di Fudoh gli fece pronunciare alcune mezze bestemmie nemmeno troppo celate prima di sputare a terra. E sia...prima le risposte, poi la mia. Poi mi dici di Azumaido. Il suo occhio non aveva l'aria di voler accettare qualsivoglia accordo ed era noto per non fidarsi affatto degli altri, ma probabilmente la consapevolezza di poter cavare la lingua a Fudoh arrivandogli alle spalle in ogni momento rafforzava la sua posizione. E l'occhio metallico farò in modo che sia qualcosa di cui avrai bisogno se continui a rompere con questa storia.

    Avute le risposte che cercava avrebbe annuito. Bene. Sappi che Rei Yujin si trova all'Artiglio, quel posto della guerra civile scoppiata un paio d'anni fa. E ci si trova da almeno trent'anni senza mai uscire. E' nel tempio segreto di famiglia dove solo pochi possono entrare. Io lo so perché sono andato a rubare parte del Fuoco di Yujin per contrastare il Freddo. E l'unico modo per arrivarci è venire scortati da qualcuno che ha l'accesso, quindi quella zozza di Maya...o Kanna la Bugiarda, sorella di Yujin. Kanna si trovava a Taki nel tuo tempo, reclutata tra le file del Leader e quindi contraria alla Signora. Nel mio tempo invece non si trova da nessuna parte, perché la ho uccisa dopo che mi ha scortato. Tutto chiaro? Avrebbe detto con un sorriso da malvivente. E ora sputa il rospo sul Freddo.

    Poco dopo si consumò la sigla del Contratto tra Raizen e i Draghi, e se quel Gyakuryu era reale, e non onirico, allora in qualche modo Raizen avrebbe avuto il suo nome sul contratto due volte e non una. Un paradosso che poteva avere qualche ripercussione sul futuro? Difficile dirlo in quel momento. Tian era stato visto dal piccolo drago azzurro circa due secoli prima, e da allora nessun contatto. In ogni caso con l'aiuto di Maya fu facile separare il chakra in eccesso nei draghi che, pur disponibili, non diedero il loro nome limitandosi a pseudonimi, chiamandosi con varie sfumature del colore azzurro, e mantennero una certa freddezza, garantendo però all'Hokage preziose ore di sopravvivenza. A Byakuei venne intimato di non liberarsi di Hagemono, ma essendo questi interamente sotto il suo controllo non aveva molto senso spedirlo via, oppure si? La scelta stava a Raizen e per sua stessa natura il nano infame non si sarebbe opposto.

    Intanto era avvenuto il fattaccio che aveva rivelato l'identità di Raizen, con Maya di Taki che non era adeguatamente coperta dal cappuccio e per un secondo aveva mostrato i suoi lineamenti simili alla gemella, sebbene con colori diversi, e poco distante Hana che rivelava di essere l'allieva di qualcuno. Ho l'onore di essere allieva di Mikumo Kushinada. Spiegò, ottenendo la risposta volgare dell'Hokage senza scomporsi affatto, e anzi rimarcando con sarcasmo: Miope? Temo che tu sopravvaluti le tue dimensioni...per lei non sei che un piccolo ostacolo cancellabile. Per tutto Hayate sei solo un fastidio, e la miopia è la tua, nel non comprendere che agiamo per il bene dell'umanità.

    Youshi nel mentre avrebbe raggiunto Byakuei, incalzandolo ma ottenendo solo una risata sprezzante. Chiedi a quel fuoco d'artificio il motivo. In ogni caso devo andare con lui quindi non credo avrai problemi a restare senza risposta.

    Alla fine solo Orochimaru sarebbe rimasto indietro, per approntare un piano d'azione casomai le cose fossero andate male...inoltre non aveva abbastanza chakra per essere realmente utile.

    [Team Kumo]

    Durante il viaggio Fudoh e Maya ebbero una breve conversazione anche sul piano strategico, ottenendo alcuni sigilli che sarebbero certamente stati molto utili per futuri scontri, specie se davvero avessero assistito a una ribellione da parte dei Figuranti. Dal canto suo Youshi accettò di buon grado i simboli, lasciandosi però andare a considerazioni a voce alta che potevano essere oltremodo spiazzanti, tanto che Maya inizialmente pensò che scherzasse. Ha tirato dentro anche te in quella faccenda del Fudoh Orihara? Ridacchiò, ma non poteva chiamarla "bufala" visto che il Re dei Gabbiani era con loro, perdipiù sulla testa del Primario (a supervisionare anche i suoi rapidi addestramenti con Kotaro, berciando su come alcune cose fossero migliorabili a suo dire). Di quali sorelle stai parlando? E quali genitori? Avrebbe guardato il Tokugawa senza capire, ma non era certo una stupida e ovviamente il suo sguardo si volse su Fudoh, dal quale evidentemente si aspettava una spiegazione. Che storia è questa?

    Dopo qualche tempo avrebbero completato il loro viaggio trovandosi davanti alla tempesta. Obi avrebbe sprecato gran parte delle sue energie per scavare una buca e questo lo avrebbe reso piuttosto debole e sicuramente poco performante in battaglia quindi sarebbe rimasto all'esterno con Maya di Taki, mentre Rei Yujin sarebbe andato con loro. Intanto Hana, Tenma e Q (questi due coi draghi che erano vicini tra loro, comunicando fronte contro fronte) si guardavano vicendevolmente in cagnesco visto che quel luogo era stato quello del loro ultimo incontro, e scontro. Con Hana che aveva causato terribili danni facendo il doppio gioco coi due schieramenti, alimentando il conflitto che nessuno dei due caposquadra voleva...a giudicare dall'aria tra loro non era il caso di intromettersi. Apachai invece si era avvicinato a Fudoh senza un reale motivo, sorridendo forse perché lo trovava simpatico. Kotaro e Youshi ebbero un breve scambio fuori dal tunnel. Oh, nipotino mio!!! <3 Avrebbe detto abbracciandolo. Sono fiero, fierissimo di te <3 Continua così, e se per caso il Sogno ci facesse rivoltare contro di voi vedi di non risparmiarti, e ricorda che ho la tendenza di attaccare sempre da destra...diciamo un buon 70% delle volte! Non era stupido, era evidentemente giunto alla loro stessa conclusione a partire dagli stessi dati, ma quello era l'unico aiuto che poteva dare al nipote.

    In ogni caso era il momento di entrare.

    Passando sotto la tempesta nessuno dei due Figuranti dava idea di aver perso il senno e anche se il vento infuriava sopra le loro teste con forza tale da far tremare la stretta galleria in cui avanzavano, con spazio appena sufficiente per muoversi a due a due mentre il terreno cedevole quasi sembrava voler crollare per l'energia cinetica che si scatenava sopra di loro. Maya aveva creato un simbolo luminoso da usare per illuminare il buio di quel condotto ma anche con tutte le attenzioni del caso impiegarono quasi venti minuti ad avanzare (contando che avrebbero poi dovuto far passare Obi al ritorno che era piuttosto ingombrante), fino a trovare un sottile strato di terra che avrebbero potuto sfondare facilmente anche dei genin, così da dare tempo al Cavaliere della Signora di allontanarsi e non essere d'intralcio. Faccio io. Avrebbe detto Tenma, puntando una mano mentre col potere di Toppu generava una forte folata di vento che aprì il varco, permettendo al gruppo di emergere nella Valle del Vento...assai diversa da come la poteva aver descritta l'Hokage, sempre che si fosse degnato di raccontare qualcosa ai suoi compagni di sventura.

    Per molti anni la Valle era stata una distesa di sabbia bianchissima nata dalla disgregazione e apatia dei draghi stessi, oltre che delle piante e di ogni forma di vita all'interno, complice la barriera-trappola creata dalla Speranza di Hayate molto tempo prima. In passato il Faro del Nord era stato invece circondato da campi di grano e piccole foreste, costantemente sferzate dal vento a incorniciare il maestoso edificio che agiva come tempio e come elemento fondamentale del potere dell'Equilibrio. Ma in questa Valle del Vento, isolata dal mondo da una tempesta invalicabile, il terreno era ricoperto di piante assurde e inesistenti nel mondo reale, alcune enormi e altri minuscole che a tratti si compenetravano anche se questo non aveva senso, e non c'era traccia di un Faro né di edifici, ma sicuramente centinaia e centinaia di bambini, forse sui dieci anni o meno, correvano giocando in quegli spazi immensi, ridendo allegri e senza un pensiero al mondo, mentre una statua alata e gigantesca troneggiava al centro di tutto, a forza un chilometro dai ninja, guardandosi intorno con aria soddisfatta, sebbene il suo volto fosse impassibile.



    Mi aspettavo molte cose, ma non questa. Avrebbe commentato Maya, con un simbolo fluttuante davanti alla mano che riportava la parola Shuriken, mentre Hana osservava la scena. Molto, molto diverso dall'ultima volta, e anche il Tengu sembra in piena forma. Un'Arma capace di generare chakra infinito per potenziare qualunque cosa faccia...un suo battito d'ali è una tempesta e un suo piede è un terremoto. Così dicevano alcuni testi antichi. Aggiunse Q, serio, con Dageki che confermava. Può anche alimentare qualunque jutsu ad area o rituale, potenziandolo per un tempo indefinito. Spiegò Toppu mentre Tenma teneva d'occhio i due Figuranti. Apachai stava salutando alcuni bambini che risposero al saluto e fecero per avvicinarsi...dopotutto nessuno gli aveva detto cosa fare o non fare.

    Dal canto loro Kotaro e Rei Yujin erano perplessi esattamente come i Viaggiatori, ma sarebbe stato il Fantasma della Nebbia a notare qualcosa che lo fece sbiancare, e considerando la sua carnagione pallida doveva aver visto qualcosa di molto serio. Questo non...non può essere. Avrebbe mormorato, alzando un dito per indicare una ragazzina che teneva i capelli neri raccolti sopra la testa e aveva un classico completo da shinobi di Kiri. Quella è Shigure da bambina! E quell'altra sembra la Mizukage in una foto d'epoca che avevo visto! Sono...siamo tutti noi...da bambini? Un ragazzino terribilmente somigliante a Obi si era avvicinato caracollando, in quanto un pò sovrappeso, raggiungendo il gruppo. Ciao! Siete qui perché è il momento di portare ovunque la Pace di Iwa? Guardò con molta attenzione tanto Fudoh quanto Maya. Il Sommo Tengu ha detto che sarebbe venuto uno dei suoi fratelli a prenderlo quando fosse stato il momento. Ma voi siete più di uno. Avrebbe portato una mano al mento, pensieroso. Uhm...non è che siete entrati dal varco che ha aperto per suo Fratello e siete nemici di Iwa? Ha detto che ci sono persone pazze che non vogliono il dominio degli Dei Guerrieri. Tutti tacevano, senza che nessuno volesse prendere l'iniziativa, mentre intanto un ruggito attirava l'attenzione verso l'alto: almeno cinque draghi simili a quelli evocati poco prima, completamente bianchi (o almeno così avrebbero detto i Figuranti se interrogati) ma con maschere decorate da catene sul volto si erano levati in volo e ora si stavano dirigendo nella loro direzione [Nota]...cosa fare con loro? E cosa fare con quella mezza dozzina di bambini che si era avvicinata, con molti altri piccoli occhi curiosi non distanti?

    Intanto il sesto senso di Fudoh per gli Dei Guerrieri era come impazzito...ogni singola cosa in quel luogo era un Dio Guerriero, impossibile comprendere o discriminare...ma almeno non gli era venuto mal di testa.

    [Team Oni]
    Impossibile per Raizen evocare un decimo drago, che non rispose all'appello [Nota] ma stabilì una strategia precisa con gli altri, assegnando ruoli che ciascuno accolse a modo proprio. Osamu si limitò a un sorriso sornione, annuendo, mentre Liu Bei deglutì. Molto bene...farò tutto quello che posso. Byakuei, eventualmente con Hagemono al seguito, avrebbe detto: Dubito di poterne fare un Teschio, ma posso evocarne qualcuno per distrarlo. Spiegò, mentre l'Imperatore aggiungeva che avrebbe dovuto accorciare necessariamente le distanze ad almeno sei metri per poter tracciare dei sigilli sul nemico...un talento notevole visto che normalmente era necessario toccare, ma contro un nemico di quelle dimensioni poteva risultare pericoloso. Non sono un sensitivo, non ho modo di tracciare dei sigilli di comunicazione. Ammise, ma sarebbe stato Osamu a farlo, guardando i presenti con sufficienza, come se fosse la cosa più facile del mondo...tutto da vedere se quello era solo un simbolo di comunicazione o nascondeva delle trappole. Fottiti, bengala troppo cresciuto. Replicò il tutt'altro che amichevole o affiatato Tsuchikage, mentre il gruppo partiva alla carica.

    Inutile cercare di comprendere i flussi di energia dell'Oni, troppo elaborato e complesso, mentre Osamu che ne conosceva gli schemi ridacchiava alle supposizioni dell'Hokage. Questo non è come gli altri. Si ricostruisce da solo per migliorarsi in eterno...e volendo migliora anche le altre Armi. Non ho perso tempo a imparare il suo schema perché lo avrà variato mille volte da allora...siamo alla cieca. In ogni caso avrebbe usato una variante della Tecnica dell'Esercito Immaginario per creare dieci cloni identici del loro gruppo, ognuno con elementi autonomi che tuttavia copiavano in tutto e per tutto l'originale.

    Oni si era fermato per osservarli, pronunciando poi parole che potevano essere incoraggianti, rispetto all'ultima volta. Avversari inaspettati. Rilevate energie fuori scala. Ricalcolo. Nel mentre Osamu componeva un gran numero di sigilli per generare decine e decine di sfere di fuoco adatte a un bombardamento che sarebbero esplose tutte intorno all'Oni per bloccarne la visuale, cariche di chakra come richiesto. L'energia necessaria all'Emorragia è presente, incrementata da una componente reale. Eccellente opportunità. Due Figuranti di scarsa importanza. Tre avversari rilevanti, focalizzare contro l'anello debole. Parlava da dentro la cortina di fuoco mentre cinque cloni scaricavano una bordata di energia elementale contro di lui...che nel mentre aveva chiuso le ali per difendersi, intercettando l'offensiva senza reali danni [Difesa 1]. Raizen aveva calcolato male i tempi intanto: così come non aveva draghi per potenziare sé stesso allo stesso modo non poteva rendere la sua spada un Guardiano, quindi lanciò l'arma carica del potente rivestimento di vento, ma non poteva teletrasportarla e il danno fu infimo, bloccato dalle Ali dell'Oni, mentre l'arma cadeva poi inesorabilmente verso il mare sottostante.

    Altro elemento che Raizen non aveva considerato era che si trovava ancora sul rapace e aveva impastato chakra...generando una violenta onda d'urto che danneggiò Osamu, fortunatamente abbastanza prestante per difendersi in qualche modo...e anche Liu Bei che era sul suo stesso falcone e che venne spinto via...così come la creatura che subì un danno notevole gettando uno stridìo acuto [Nota]! NON PUOI USARE IL POTERE COSI' LIBERAMENTE! NON STANDO QUI SOPRA! Ruggì Osamu, puntando una mano su Liu Bei per attirarlo a sé come se avesse sfruttato la Edo Tensei, anche se questo impedì a entrambi di agire adeguatamente per supportare l'offensiva.

    Sull'altro falcone si erano avvicinati all'Oni approfittando della copertura mentre lanciavano un discreto numero di cartabombe (imitati dai cloni) che tuttavia nulla poterono contro le Ali dell'Oni...ma lo scopo era solo far avvicinare i presenti, con Shuichiro l'Imperatore che tracciò con il suo pennello (tale era la sua arma) la parola "piattaforma" con il chakra, saltando poi mentre appoggi semi-invisibili comparivano sotto i suoi piedi, per poi saggiare quelle ali con la parola "affondo" che tuttavia non riuscì a penetrare quell'offensiva, passando quindi al tracciamento di un simbolo della memoria sulle ali, apparentemente efficace, mentre Byakuei lo copriva con un Suiton simile a un drago per evitare reazioni da parte dell'Arma. Dovrei aver sigillato la capacità che ha usato al porto...non credo indebolirà le ali, però! Annunciò, ma era meglio di niente, mentre un Kunai-teschio di Byakuei rimbalzava inutilmente su quella copertura. Confermo...e dire che dovrebbero trapassare ogni difesa! Invece lo Tsuchikage era sparito nel nulla, forse grazie alle sue arti furtive.

    Col fumo che si diradava e l'Oni rinchiuso nelle sue ali di aspetto assai più meccanico dell'ultima volta, sembrava che i calcoli fossero terminati. Strategie avversarie elementari e inefficaci contro le mie difese di base. Tuttavia elementi da considerare. Possibilità di sconfitta se si coordinassero efficacemente del 23,116%. Inaccettabile. Ci prende pure per il culo, eh? Anf...parlava in maniera meno meccanica ai miei tempi... Avrebbe commentato Liu Bei ora al sicuro, mentre Oni apriva di colpo le ali rilasciando una terrificante bordata di energia cinetica in tutte le direzioni! [Azione 1] Strategia per rendere impossibile la coordinazione avversaria! Sarebbe scattato bruscamente verso l'alto, eventualmente travolgendo il clone di Raizen che si trovava là, per poi alzare le mani artigliate verso il cielo [Azione 2]. Emulazione di Komainu. Fuoco di Dissonanza.

    Dal suo corpo sarebbero emerse delle terrificanti onde sonore che potenzialmente avrebbero nauseato tutti i presenti, rendendo assai difficile coordinarsi a meno di difendersi adeguatamente [Tecnica 1 e 2]. Dopodiché avrebbe puntato un artiglio verso il falco su cui si trovava Raizen, scagliando un colpo dalla velocità inusitata. Emulazione di Komainu. Colpo Preciso. Un singolo dardo luminoso avrebbe attentato alla vita di Liu Bei mirando alla sua testa, di tutti i Liu Bei in realtà, inclusi i cloni illusori che come lui erano caduti dal falcone con la spinta [Azione 3-4-5-6-7] Raizen lo avrebbe difeso di persona o avrebbe sperato che lo facesse Osamu? Liu Bei forse poteva guadagnare secondi preziosi col suo Vuoto, ma un colpo diretto del genere non era qualcosa che potesse affrontare direttamente.
  4. .

    Le mie Prigioni

    2

    La disperazione aguzza l'ingegno. Replicai a tono, per quanto con voce stanca. O porta alla totale disfatta...finché posso, scelgo la prima opzione. Mi feci avanti, e in tutta risposta il piccoletto con i capelli a caschetto sprecò prezioso chakra per un ninjutsu, che francamente io avrei conservato per scappare vista la situazione! Il verme di roccia si gettò nel terreno nuotando senza lasciare tracce evidenti a un occhio poco allenato, ma nulla che io non potessi seguire, focalizzandomi sulla difesa per prepararmi al confronto [Abilità]. Quando il verme emerse dal terreno non mi colse affatto impreparato, pur costringendomi a scartare all'indietro con un piccolo impasto di chakra per mandarlo completamente fuori bersaglio [Difesa 1]. Non è saggio usare troppo chak... Stavo iniziando a redarguirlo quando il mio bersaglio si avventò su di lui, uccidendolo sul colpo!

    La tensione si allentò, nonostante la minaccia, e feci un profondo respiro. Come non detto. Il mio tono era quello di qualcuno realmente stanco e alla ricerca di un rifugio, anche se questo rifugio era uno psicopatico. La logica di chi voleva approcciarsi al tizio maniaco delle ossa avrebbe previsto ora che mi concentrassi unicamente su di lui per blandirlo o prostrarmi al suo cospetto, sarebbe stato da manuale. Ma sarebbe anche stato sospetto: mi ero presentato come un prigioniero stanco e disperato, per il quale la vergogna non ha alcun significato (e in fondo ero realmente in pessime condizioni), quindi in barba a ogni convenzione avrei lasciato che i miei occhi brillassero di cupidigia mentre mi avvicinavo al cadavere impalato di pochi passi, sotto lo sguardo interrogatorio dell'uomo. Io...se non è troppo...potrei avere le sue cose? Magari ha del cibo o cose in buono stato...anche solo una parte... Una scena patetica prima ancora di rispondergli: una spia gli avrebbe dato la sua massima attenzione, un disperato avrebbe cercato subito anche solo una briciola per sopravvivere un minuto in più. Posso...con un coltello potrei anche estrarre qualcosa di utile dal suo corpo, ero un ninja medico...mi intendo anche di obitori... Continuai la pantomima, fornendo anche informazioni che l'altro poteva trovare allettanti, ma poi scossi il capo come a voler tornare in me, davanti alle sue domande.

    Il ninja più...pericoloso? Abbassai lo sguardo, a conti fatti era una domanda difficile e multisfaccettata, per una persona che conosceva Ame. Direi...quello che ha un credito da riscuotere e disponibilità economica per assoldare qualcuno e farlo. Avrei detto, non del tutto sarcastico. Ma se parliamo di persone specifiche...non vorrei mai essere nella stessa stanza di Saigokage dei Quadri...o di Miroku delle Picche. Non avevo volutamente citato il Visigoto, incrociato solo in maniera indiretta, o il Sensei, che avrei tenuto come ultima carta da giocare, dopotutto ero anche Shichifuko, il 7 di Picche. Guardai però l'uomo in maniera eloquente: avevo calcato il tono nel nome dei Semi, come a far capire che conoscevo l'organizzazione della Pioggia, e che sapevo benissimo che il vero potere era nelle mani di chi era a capo dei rispettivi Semi.

    Tu...sei anche tu della Pioggia? Io ci ho avuto a che fare per molto tempo, perlopiù fuori dai giri dei Semi, almeno in maniera diretta. Ma abbastanza per sapere che tutto ha un prezzo. Che sia un regolamento di conti interno, uno dei rarissimi Bijuu o la miccia per far scoppiare una guerra civile nei paesi limitrofi. Tutto. piccolo accenno a tre grossi eventi del tempo, ma quello che più mi interessava era ovviamente la questione dell'Artiglio in cui Kurotenpi era implicata. Certo...erano informazioni altamente riservate quindi uno "fuori dal giro dei Semi" come avrebbe potuto saperlo? Quella frase era un'esca, per farlo interessare a me, ma avrei a quel punto replicato, se inquisito al riguardo: Una persona fuori dal giro dei Semi non dovrebbe nemmeno sapere di Saigokage e di quanto sia meglio in realtà non saperlo. Lo aiutai in alcuni frangenti, per così dire. Ero di Ame, un medico, un eliminatore che prendeva e spostava capacità ninja tramite la chirurgia, conoscevo Saigokake e lo avevo aiutato. Piccoli indizi che definivano l'ipotesi più logica: ero l'assistente di Saigokage, o almeno uno dei suoi assistenti, ma non lo avrei detto a voce alta, limitandomi a un sorriso appena accennato se il bersaglio mi avesse individuato come tale, o come qualcosa di simile.
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    Risolutezza

    Capitolo 11

    Con la forza della disperazione avevo sferrato il colpo decisivo, isolando quella bunshin rinnegata dal mio chakra e di fatto condannandola all'oblio...ma non era ancora del tutto sconfitta, capace degli ultimi colpi di coda che potevano essere devastanti o permetterle di fuggire, forte del Freddo e delle mie capacità. Qualcosa che non potevo permettermi e l'aiuto giunse inaspettato nella forma di un rivestimento di chakra da parte dell'Hokage, il cui nauseante chakra si impose sul mio in maniera tutt'altro che gradevole...anche se forse era la mia ostilità nei suoi confronti a rendere più complesso quell'amalgama di energie. Comunque il tonico era qualcosa di assai gradito, tanto che lo assunsi senza tergiversare guadagnando quelle poche energie che potevano essermi utili per un colpo di grazia. Si...Hokage-sama. Avrei detto trovando nuova stabilità mentre il nemico confuso cercava un nuovo equilibrio, ma fui più rapido di lui.

    Seguendo i dettami della Danza della Luna mi avventai nuovamente sul nemico con una velocità nettamente superiore proprio mentre alle sue spalle il Legno generato con la Crescita Controllata ancora attiva cercava di trafiggergli il torace, causando notevoli danni...con il mio Kunai che cercò di portare a termine la decapitazione usando la spinta del legno al contempo per impedirgli di reagire, mentre il chakra del Demone che mi avvolgeva come uno scheletro mi donava una potenza nettamente superiore e inattaccabile dal Dominio, arrivando a una decapitazione inevitabile per quel clone, che venne distrutto in maniera definitiva!

    Mi accasciai, provato da quella terribile ordalia mentre anche il chakra del Kage svaniva. Non è piacevole sentire addosso il demone...non so se per via dell'incompatibilità tra la Volpe e i Senju... Esordii, alla fine sbuffando perché ero talmente stanco da non avere le forze di tenere la guardia alta ...o per quella tra voi e me. Scossi il capo, e stavo per ringraziarlo senza sarcasmo quando lui partì in quarta con la sua infantile e persa in partenza rivalità con il Maestro, cosa che mi lasciò in silenzio per qualche istante. Se non fosse stato per gli insegnamenti del Maestro sarei morto centinaia di volte. Oggi inclusa. Replicai, per nulla in risonanza con il suo acerbo senso dell'umorismo. Ma vi ringrazio per l'aiuto. Ovviamente ero parecchio meccanico nel dirlo, se non altro avevo forse guadagnato dei punti, in un certo senso, dal suo punto di vista. Evitiamo di rifarlo. Piuttosto avrei ingoiato un pipistrello intero.

    Intanto Ou dopo essersi avvicinato per un supporto che non era stato necessario si era interfacciato con il Kage, ricordando come Jigoku fosse giovane, irruento ma pieno di buone intenzioni. Tutto terreno fertile per colui che lo aveva poi corrotto in maniera tanto crudele. Mi congratulo con te, Raizen. Forse può sembrare qualcosa di piccolo aver salvato Kushami e questi due draghi, l'inizio è sempre la parte più difficile, poiché uscire dal nulla e avere qualcosa è il miracolo più grande, e la più grande fonte di speranza. Avrei tanto voluto che tali parole fossero relative al mio avvicinarmi alla Missione, ma così non era, ed ero troppo stanco per lamentarmene, limitandomi a un saluto al clone posseduto dall'aria saggia. Ho discusso con il Sensei al riguardo, ma sono piuttosto esigente in tal senso. Mi ha consigliato un luogo a Suna, credo seguirò i suoi insegnamenti. Replicai, ancora inconsapevole di quanto sarebbe potuto poi succedere. Mi congedai...avrei avuto bisogno di molto riposo.

    [Tempo Dopo]

    Hibachi era presente assieme ad altri Rossi al Faro del Nord, ben accolti dai Draghi Bianchi che danzavano coi loro simili sebbene i movimenti fossero molto diversi: là dove i primi si muovevano con scatti netti e quasi aggressivi, come lingue di fuoco, i secondi seguivano movimenti spiraleggianti come foglie che cavalcano il vento. Coi Re vicini, per quanto Hibachi fosse sicuramente molto più giovane di Ou, Raizen riuscì a convogliare la forza dell'Equilibrio che aveva a malapena iniziato a esplorare, aiutandosi con la lunga esperienza nel nulla assoluto dell'Esuvia, fino a ottenere la schiusa di quelle uova, dalle quali due draghi identici nell'aspetto, verdi con chiazze nere ma con motivi invertiti nelle squame si sollevarono, diffondendo un forte odore di terra bagnata l'uno, e quello ricco anche se pesante della palude l'altro. Henbane e Hakike erano nuovamente in vita, in corpi un pò più piccoli degli originali ma sarebbero cresciuti in fretta, molto più in fretta di Kushami.

    Henbane fu il primo a parlare, dopo aver guardato il mondo e la danza dei Draghi. Dunque...questo è essere vivi. Ero appena un cucciolo quando il veleno mi prese...mi sento come se fossi stato liberato da una prigionia durata secoli. Avrebbe inalato a pieni polmoni prima di guizzare sull'erba che al suo passaggio si faceva più rigogliosa. Libertà...questa è la libertà! Spalancò la bocca in un ruggito deliziato mentre i draghi danzanti in cielo gli facevano eco, per poi tuffarsi nel terreno e riemergere alcuni metri più in là. Ricordo tutto, ma è come se non avessi mai fatto niente...ricordo che da prigioniero vedevo scritte e storie e non avevo mai la libertà di leggerle o soffermarmi! Voglio leggere tutto ciò che esiste! Sembrava che fosse una personalità amante della cultura e forse sedentaria. E assaggiare tutto ciò che esiste! E provare tutto quello che non ho potuto provare! Guardò il suo gemello senza rancore, dopotutto Hakike non aveva avuto scelta esattamente come lui.

    Hakike si sarebbe guardato intorno un pò intimorito, come se si sentisse minacciato, dopotutto era stato un crudele nemico di tutti loro, per quanto non per una libera scelta ma per l'imposizione altrui sulla sua natura. Non aveva reali ricordi ma solo concetti, ed era nato solo e unicamente perché Raizen lo aveva spinto a sopravvivere senza negare la sua esistenza. Io... Esordì, spostandosi vicino all'Hokage. ...io non so se sono Libero. Credo sia la prima volta che penso realmente qualcosa. Prima era come...dover...seguire le parole dettate da altri. Si sarebbe accigliato, cosa strana nella sua fisionomia rettile. Come si può dire? Copione? Una parola apparsa dal nulla. Poi guizzò verso l'erba, che tuttavia in sua presenza si faceva leggermente marcescente e fangosa, con funghi che tendevano a crescere. Interessante! Commentò, dopotutto anche i funghi dovevano esistere, non c'era bene e male per i Draghi della Terra, ma solo coscienza. L'uomo scaccia la mosca ma salva la farfalla, eppure non ci sono reali differenze tra loro, mentre per i Draghi esse avevano pari dignità. E questo cos'è? Con un nuovo rapido guizzo si sarebbe avvicinato a Raizen e ai suoi calzari. Mi viene una parola...stivali? Che bello! Mi arrivano parole dal nulla! Nuovo guizzo. E questa? Ah, una Spada. Sono io o ha qualcosa di familiare? Si era avvicinato a Garyu, ma poi scattò verso Ou. Ooooh, Drago Bianco. Molto, molto interessante! Odori di vento! Era sostanzialmente un bambino iperattivo alla scoperta del mondo.

    E i Draghi danzavano, poiché forse la Danza della Terra si sarebbe unita alla loro.
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    Risolutezza

    Capitolo 10

    Il Kage non fu particolarmente utile coi suoi consigli, se non rivelandomi alcuni dettagli sulla natura del Dominio e su come fosse estremamente complesso liberarsene una volta che aveva attecchito, nemmeno fosse il principe tra i parassiti. Lì per lì pensai che avrebbe anche potuto dirmi qualcosa che non sapevo già, ma ero troppo occupato a farmi prosciugare da quel clone e trovare una soluzione, mentre il Kage stesso soccombeva al veleno della creatura che aveva provato a evocare, la cui esistenza era talmente intrinsecamente legata alla corruzione da non poterla separare con un semplice atto di volontà.

    Il suo avvertimento giunse troppo tardi, come quasi ogni cosa che faceva, cercando di impedirmi di usare i cloni che potevano essere una preda facile per il Dominio, già avvelenato dal mio Freddo e forse inizialmente indebolito, che colse l'occasione per trasferirsi interamente sul Bunshin, plasmandolo a sua immagine e usandolo anche per arginare i danni da Freddo per sfruttarli a suo vantaggio! Cosa? Sibilai, stremato, anche se l'improvvisa cessazione dell'energia gelida e del risucchio di chakra mi lasciò un notevole sollievo. Quel clone...è anomalo. Con una testa che sembrava un fiore modificato, il freddo estremo che generava e la pelle nera, quell'entità nata dal Dominio e dal Freddo sembrava inizialmente confusa, come se stesse riorganizzando i suoi pensieri prima di focalizzarsi su di me, manifestando una spada di ghiaccio che non prometteva nulla di buono.

    Non avevo una spada con me, e generarne una col chakra significava, a detta dell'Hokage, solo fornire qualcosa di nuovo su cui il Dominio poteva attaccarsi, ma avevo pur sempre il Kunai con cui avevo provato invano a decapitare il fiore. Mi rialzai lentamente, ancora sotto l'effetto della Fioritura Senju, mentre quello spariva alla vista esattamente come avevo fatto io decine e decine di volte, senza però sapere di essere al momento il mio unico bersaglio [Nota]! Riapparì per brevissimi istanti alla mia sinistra e percepii chiaramente quando si trovava dietro di me, ma l'ultimo spostamento lo portò alla mia sinistra mentre avevo già composto rapidamente due sigilli per approntare la mia difesa sollevando una staccionata di legno nell'istante in cui aveva raggiunto il massimo di spostamenti possibili: non poteva battermi con la mia tecnica [Tecnica 1, Difesa 1]! Anche se il legno emerse più lentamente del suo reale attacco, avevo iniziato a generarlo prima ancora che lui partisse con l'affondo, in modo che il ghiaccio si fermasse su quella copertura, distruggendola (e quindi impedendo che fosse controllata dal Dominio) ma anche sventando l'attacco...e dato che la Crescita Controllata evitava un contatto diretto tra il Mokuton e il mio corpo, non c'era il pericolo che usasse quel legame a suo vantaggio.

    Dimostrando comunque acume strategico quell'avversario che scimmiottava la mia esistenza arretrò, generando una serie di paletti di acuminati come a voler limitare le mie possibilità in corpo a corpo. Anf...anf... La mia riserva di chakra era quasi esaurita, come quella del clone dopotutto, ma perché sprecare così tante energie per una difesa del genere quando la sua stessa esistenza era legata a poche gocce di chakra? Non vuoi che mi avvicini? Se tale era il suo intento, evidentemente dovevo in qualunque modo riuscirci, ma a quale scopo? Distruggere il clone senza fargli esaurire il chakra lo avrebbe rispedito da me, con tutta la contaminazione del Dominio, quindi dovevo fare in modo che terminasse il chakra...o recidere completamente la possibilità di recuperare quel chakra, separando completamente quell'esistenza dalla mia...ma come? Dall'addestramento con l'Hokage era possibile programmare un clone per non corrispondere con il suo creatore, ma solo al momento della sua creazione e non certo una volta generato.

    L'Hokage era a terra, stroncato dal veleno e potenzialmente alla mia mercé, ma in quella condizione non avevo possibilità di porre in atto la mia Missione, dovevo prima provvedere al mio problema e poi avrei affrontato la situazione! C'è qualcosa che ho già fatto, anche se con l'aiuto del Maestro. Sibilai, rammentando quanto era accaduto ad Azumaido mesi addietro, complice il Freddo appena attivato. Quella volta era un'evocazione e Fudoh-san è stato fondamentale...ma ricordo la sensazione. Respirai a fondo, serrando la presa sull'elsa del Kunai che avevo afferrato nuovamente. E basterà. Scattai verso il mio clone mentre dalla pianta del piede emergeva uno spuntone di legno ad accompagnare il mio salto, come previsto dalle arti marziali studiate nel clan Senju, per avventarmi sul clone come per un balzo disperato [Azione 1, Tecnica 2], in un attacco che evidentemente poteva essere bloccato con un banale movimento della sua spada di ghiaccio...se non fosse stato per un singolo ramo che, emergendo dal terreno alle spalle del clone, essendo il mio Mokuton ancora sotto l'influsso della Crescita Controllata, avrebbe cercato di circondare il braccio armato del nemico, senza crealmente colpirlo ma creando un ostacolo sufficiente a rendere vana la difesa più istintiva [Azione 2]!

    La mia lama che volevo piantare nel petto del nemico veicolava la Mortificazione delle Arti Magiche, normalmente inutile contro i cloni in quanto normalmente danneggiabili, ma cercavo di seguire la stessa sensazione di quella volta, quando con quella tecnica, mero Taijutsu impervio ai tentativi di Dominare il chakra, avevo reciso il vincolo di un'evocazione...e ora puntavo invece a spezzare un vincolo molto meno rilevante: quello con il mio stesso chakra [Tecnica 3 a Azione 3]! Bastava un solo contatto, una ferita anche fugace a quel nemico colto forse di sorpresa, per interrompere tutto. Ma sarebbe stato sufficiente?, Avrei tentato un colpo ulteriore, provando un fendente orizzontale contro il nemico per decapitarlo [Azione 4]!

    Poco distante l'Hokage vomitava sangue mentre nel suo chakra e nella sua coscienza infuriava una battaglia terribile, cercando di avere anche Ou come associato. Percepiva chiaramente come Hakike e Henbane fossero profondamente legati, forse oltre le sue possibilità di detossificazione visto il tempo che era passato dalla corruzione di quel drago. Comprese che la completa annichilazione di Hakike avrebbe inevitabilmente eliminato anche l'anima di Henbane, e cercò di mediare una soluzione intermedia, usando la propria natura e quella dei suoi cloni, tollerando nel mentre i terrificanti effetti del veleno. Affidandosi al desiderio di proteggere entrambi, invece che rifiutare completamente la corruzione rappresentata da Hakike, Raizen cercò di replicare il processo che dava vita ai Draghi mediandolo e guidandolo con l'equilibrio come guida. La corruzione di Hakike da una parte, la purezza di Henbane dall'altra, mescolate in parti ineguali ma sufficienti per garantire l'esistenza di entrambi.

    Il suo corpo, aiutato da Ou che come già in passato aveva generato vita e poteva supportarlo anche se senza parole ma con le sue emozioni e sensazioni, iniziò a bruciare il chakra residuo in quantità immense, veicolando quel richiamo in qualcosa di differente. Era come se stesse cercando di obbligare Hakike a generare un uovo invece che apparire. A generare e involvere al contempo, salvaguardando Henbane. Il suo sangue che colava per il veleno cominciò a sollevarsi guidato e amplificato dal chakra fino a condensarsi nelle sue mani, dove l'energia diventava materia e la sua volontà obbligava una forma consapevole: l'uovo stesso. Ma il veleno che scorreva era troppo potente, distorceva i suoi intenti e causava dolori indicibili: ne aveva la certezza, quell'uovo stava marcendo prima ancora di esistere! E tuttavia egli era la persona più vicina a essere il Guardiano dell'Equilibrio e nel suo stesso istinto aveva trovato la risposta prima ancora di realizzarla: proteggere Henbane dal veleno. proteggere Hakike dall'oblio. Proteggere TUTTI dalla corruzione. Non potendo teletrasportare via il veleno come aveva fatto con quello di Kushami, scelse istintivamente di affidarlo all'unica creatura al mondo che poteva sostenerlo senza venirne annientata: Hakike stesso. Allargò le braccia, apparentemente distorcendo l'uovo stesso ma in realtà generandone due, distinti e speculari.

    A destra un uovo ingombro di veleno in cui tuttavia la stragrande maggioranza del chakra dell'Hokage era stata drenata per preservare un frammento per rafforzare il suo desiderio di donare l'esistenza ad Hakike. A sinistra un uovo in cui Henbane stremato poteva rinascere a nuova vita consumando le energie e il sangue del Kage, per quanto una stilla di veleno restasse all'interno, eliminarla del tutto sarebbe stato come annientare Hakike. Mentre io affondavo il Kunai e sferravo l'ultimo colpo, vincente o meno che fosse, scorsi l'Hokage che dissolveva le sue energie, forse con una manciata di chakra residuo ma un uovo di un nero profondo con una delicata filigrana verde nella mano destra...e un uovo verde con decorazioni speculari ma nere nella sinistra. Da un solo drago, di cui aveva annientato l'abominevole esistenza, due draghi gemelli erano appena nati, in un certo senso simili a Toppu e Dageki (o così avrebbe commentato Ou, loro padre) ma anche nati da un miracolo inaspettato e dall'Equilibrio che Raizen aveva scelto e seguito fino in fondo, quasi a scapito della vita.

    Il veleno era divenuto il corpo del nuovo Hakike, ma con la volontà di esistere plasmata da Raizen a supportarne l'anima precedentemente inesistente. Il sangue avvelenato di Raizen era divenuto il corpo del nuovo Henbane, con la sua anima originale ora non più soggiogabile dal veleno. Non erano puri come Kushami, non potevano diventare, a detta di Shinryu, nuovi e incorrotti Re del Faro, ma erano liberi per merito suo. Ou avrebbe parlato e guidato l'Hokage per tutto il tempo, congratulandosi con lui...ma ora cosa restava da fare? E se la mia opera fosse stata insufficiente, anche in quelle condizioni pietose...mi avrebbe aiutato?
  7. .

    Dubbio

    Capitolo 9

    Shinryu aveva ignorato del tutto le provocazioni dell'Hokage, convinto di essere in una posizione di superiorità tale da non correre alcun rischio e poter condurre la trattativa a suo piacimento, come fosse un divertente intermezzo tra i suoi compiti, ma sembrò ancor più divertito nel vederlo litigare con me (eravamo piuttosto portati per recitare quella scena...sempre che recitassimo), dopo lo scambio mentale che si era concluso con un mio secco commento dopo che mi aveva ammonito sull'essere manesco. Non che mi abbiate mai trattato coi guanti... Ma era solo nelle nostre menti, mentre all'aria gli insulti iniziarono ad accumularsi in una distorta torre di oscenità unicamente a beneficio del nostro potente avversario.

    La pantomima andò a buon fine, con il drago che sparì senza un graffio, se non estremamente superficiale, mentre l'illusione prendeva il suo posto davanti alla mia spietata logica, reagendo anche al colpo di grazia con cui lasciai la spada piantata nel terreno. L'Hokage seguì la recita afferrandomi per il collo in quella che sembrava in tutto e per tutto un'esecuzione, quasi volesse spezzarmelo con un gesto mentre l'odio inondava il mio sguardo, ma ci fu un brevissimo istante di smarrimento nei suoi occhi dopo la battuta di Shinryu e il suo schiocco di dita.

    Dopo millenni di non-tempo, provato e sfiancato ma non sconfitto, Raizen aveva forse trovato per la prima volta un accenno di ciò che era l'Equilibrio di cui tanto si pronunciava Guardiano. Come se nel non-essere inconoscibile avesse trovato un punto di vista terzo, esterno, che gli permettesse di valutare e accettare l'essere perlomeno a livello intuitivo, e appena per un secondo. Ma in un tempo senza tempo ogni istante è infinito, e quando la mente di Shinryu andò a bussare per tentarlo, non trovò altro che pace ed Equilibrio, qualcosa che aborriva, poiché il Dominio non cerca Equilibrio ma solo sottomissione del tutto. Tu...tale padre tale figlio, eh? Pronunciò schifato, pronto ad abbandonare nuovamente la sua mente al nulla, quando lo stimolo esterno permise all'Hokage di fuggire con più informazioni di quelle che ci si sarebbe potuti aspettare anche se non fu in grado di strappare lo spirito intrappolato in Hakike e portarlo con sé. Dopo la sua furiosa offensiva, per quanto fuori bersaglio, Shinryu si sarebbe voltato facendo per andandosene mentre Hakike veniva pareggiato non avendo altri incarichi

    Comprendo che a stare vicino a voi si rischia solo la pelle. Replicai, per quanto una piccola parte di me gli fosse grata per avermi salvato, ma a dispetto di quanto immaginavamo il teletrasporto non era riuscito a portarci del tutto in salvo, non quanto credevamo! Restammo in guardia accertandoci della scomparsa dell'Esuvia, che tuttavia non aveva dato prova della sua presenza così come del suo allontanamento...ma fu solo quando fossimo stati sufficientemente sicuri che mi accorsi della presenza di quel fiore sulla spalla, originariamente cresciuto sul mio Mokuton e successivamente ritrattosi fino al corpo invece che degenerare come accadeva di norma. Ma cos'è questo? Cercai di strapparlo ma quel singolo movimento mi fece tremare mentre percepito chiaramente il chakra svanire e quel fiore crescere anche se impercettibilmente. L'Hokage non sembrava riuscire a vederlo o forse non lo aveva notato, e si era allontanato per controllare la situazione e iniziare qualcosa che sul momento non compresi.

    Hokage-sama, voi lo vedete? Cercai di produrre del Mokuton in quel punto per separarlo dal corpo ma la piantina sembrava intangibile per la mia arte e nuovamente consumò il chakra, mentre Raizen non sembrava affatto in grado di rispondermi, complice il pochissimo chakra che aveva e la strana reazione simile a una crisi epilettica che lo aveva preso, con del sangue che usciva dal naso e dalle orecchie! Cosa sta succedendo? Mi mossi verso di lui ma il nuovo assorbimento di chakra mi fece piegare un ginocchio. Deve avere un effetto simile al mio! Misi mano a un Kunai, avendo abbandonato la spada poco prima, ma anche tagliare la pianta non diede risultati, nemmeno quando riprovai con la Mortificazione. Dannazione! NO! Il fiore nero cresceva sempre di più e sembrava impervio a qualunque mio tentativo di rimuoverlo, mentre la mia riserva di chakra precipitava.

    Finirà per uccidermi e divorarmi... Quell'inetto dell'Hokage non era stato nemmeno capace di difendermi a dovere, e ora lui stesso giaceva in condizioni precarie, ma mai quanto le mie. Non riesco a credere che una cosa del genere possa fermarmi...non lo accetto! L'Odio avvampava, nonostante la crescente preoccupazione, seguendo i dettami del Maestro, ma anche con quell'energia che pure gestivo a stento non riuscii a rimuovere il problema, trovandomi infine con appena un quarto della riserva restante e il fiore grande quasi come la mia testa. Maledizione... Cosa mi restava? Forse, se avessi avuto Mugen vicino avrei potuto sfruttare la sua energia così contraria al chakra per recidere quel fiore che sembrava nutrirsene...o almeno contaminarlo, ma la spada era lontana e smontata, inutilizzabile! La Maschera del Cinghiale non poteva aiutarmi e nessuna delle mie arti aveva la benché minima efficacia...non restava nulla di me che potesse opporsi a quella condanna a forma di fiore!

    Mentre arrancavo, strisciando verso l'Hokage...mi sovvenne che forse avevo un'altra opzione. Qualcosa che fosse nuovo...i cloni! Ma in che modo poteva un clone aiutarmi? A meno di generarlo in modo che il fiore passasse sul clone stesso, lasciandomi in pace, ma senza tornare da me alla dissoluzione della tecnica. A stento ero riuscito a creare dei cloni stabili e dubitavo di avere ancora le possibilità di farcela, ma c'era forse alternativa? Attingendo alla mia già misera riserva attivai la Fioritura Senju al massimo potenziale possibile, così da affilare la mente e migliorare quanto più potevo il mio controllo sulle tecniche, mentre focalizzavo come creare il clone, proprio come in addestramento, tenendolo collegato a me proprio nel punto del fiore maledetto...ma come spingere quella maledizione a spostarsi dall'altra parte? Divora...il chakra. Ma un fiore si nutre di ciò che prende dal terreno...non discrimina. La sensazione di debolezza e di stanchezza mi avevano ricordato un evento di qualche tempo prima, quando ero giunto in condizioni disastrose per via delle intemperie e per la presenza di un'energia aliena che avevo forzatamente internalizzato, stabilizzandola solo grazie a Fudoh-san e al Maestro. Il seme. Il Freddo. Non è chakra, non del tutto almeno. Ed è dannoso per qualunque cosa. Sogghignai, gettando un'occhiata di sbieco al fiore. Vediamo se anche il mio chakra contaminato dal Freddo ti piacerà...o se sarà letale. Attivai il seme che giaceva vicino al mio tan'tien, in modo che il Freddo un tempo domato iniziasse a scorrere nelle mie vene e nel sistema circolatorio del chakra, danneggiandolo ma anche concedendo le sue capacità. Questo lo sopporti, fiore? Chiesi tra le labbra improvvisamente bluastre e tremanti, come tutto il corpo, mentre l'essenza stessa del Freddo alterava completamente il mio chakra, di fatto instillando anche nel fiore quel potere che dubitavo fosse capace di Dominare, non essendo semplice chakra ma qualcosa di diverso!

    Se anche il fiore fosse sopravvissuto, creare in quel momento un clone che non avesse il Freddo in circolo, collegato nello stesso punto, avrebbe forse spinto la maledizione verso il mio costrutto, unione della Moku Bunshin e della Kage Bunshin...che avrebbe poi consumato fino a farlo sparire, ma trovando il Freddo a opporsi al suo ritorno nel mio corpo! O questo...o sarei morto.

    Intanto l'Hokage affrontava la sua ultima sfida: aveva tentato di utilizzare il Richiamo e le sue arti per richiamare a sé Hanabe, o almeno parte di esso. Ma lui era legato al Contratto di Richiamo di tutti i Draghi, pertanto in realtà la sua tecnica avrebbe richiamato davanti a sé Hakike stesso...pur chiamando il suo nome originale. Una creatura non può opporsi al richiamo se viene fornito abbastanza chakra, e pertanto sarebbe stato Hanabe a doversi presentare andando in contrasto col dualismo tra Hakike e Hanabe. Un ninja di minor forza avrebbe ottenuto solo un pastrocchio e il fallimento della tecnica, ma Raizen conosceva quelle creature e le loro anime meglio di chiunque...e quindi la sua volontà pur con qualche ostacolo avrebbe sicuramente evocato Hanabe, rifiutando quindi Hakike. Ma anche se evocato il possente drago verde, il veleno che era Hakike comunque vi era indissolubilmente legato e da qualche parte sarebbe dovuto andare...trovando sfogo solo nell'unico canale aperto: l'evocatore stesso. Sia il drago appena apparso che Raizen sarebbero stati investiti dal temibile veleno che cercava uno sfogo non potendo apparire come avrebbe dovuto, e il danno per il corpo del Kage che era fortemente indebolito dalle spese di chakra poteva essere fatale! Il suo corpo prese a tremare e sanguinare mentre il veleno divorava gli organi e annebbiava la mente, e al contempo cercava di mantenere la presa sul corpo del drago che appariva per impedire ad Hanabe di emergere e lasciare che restasse Hakike. Raizen sarebbe stato travolto dalla situazione e da dolori lancinanti e indicibili, a rischio della vita. Poteva interrompere il richiamo, certo, ma lo avrebbe fatto? O avrebbe cercato un modo, come era stato con Kushami, per sopportare e purificare quel veleno? C'era una strada?
  8. .

    Secondo Atto

    Minarai - 4

    Messa a tacere la donna, io e Hideo tornammo a sedere assieme all'uomo che avevamo assoldato, mentre il mio cuore tornava a battere regolare. Avevamo dato spettacolo ma il solo fatto che il Pagliaccio si fosse interessato a noi aveva convinto tutti che la scelta migliore fosse non approfondire troppo l'argomento e questo cadeva a nostro favore...ma era il momento di parlare con Hideo, che stava in quel momento seguendo una strada molto pericolosa per la sua formazione. No, Hideo. Quello che stai descrivendo è il pensiero che avrebbe un ninja di Oto. O di Ame. Strisciare, servile davanti ai forti pur di avere salva la vita. E magari colpire di nascosto quando l'altro abbassa la guardia. Simili comportamenti possono essere efficaci, ma non sono ciò che persegue il Maestro. Scossi il capo mestamente. Non c'è niente di male nel ripiegare davanti a un nemico più forte, solo un folle attacca senza speranza di riuscita, a meno che non abbia qualcosa di importante da ottenere. Tuttavia...quella che hai mostrato era debolezza di spirito, non nel corpo. Si può ammettere la propria inferiorità e usare questa consapevolezza come sprone per crescere, ma non si può essere codardi come mercanti che cercano di comprare la propria salvezza con moine e sottomissioni. Puntai un dito contro di lui. Tu non hai aggirato il problema, tu ti sei sottomesso sperando che avesse pietà di te. Erano accuse pesanti, ma suffragate dai fatti. Ho sfidato quella donna per dimostrare che anche se inferiore potevo essere un pericolo da considerare. Ho mantenuto la mia integrità...tu la hai gettata al vento. Ho usato la mia paura per tenermi saldo, tu ti sei lasciato abbattere. Era tutta una questione di saper dosare e stimare le proprie forze e quelle avversarie.

    Quando poi minacciai la sua ricerca finalmente ebbe una reazione adeguata, e ancora una volta sollevai la mano. Ora mi stai minacciando. Sostieni il mio sguardo e la mia presenza sapendo che potrei spezzarti facilmente. Anche quella donna poteva ucciderti, interrompendo per sempre la tua ricerca, ma non hai reagito allo stesso modo. La mia non era un'accusa, era una constatazione. Come per prima...sostieni questa sensazione, USALA. Lascia che ripulisca la tua mente come il fuoco rovente libera le lame dallo sporco e dai batteri. Forse quell'espressione tradiva le mie conoscenze mediche ma mi ero lasciato trasportare. E impara a mantenere il tuo orgoglio anche nella sconfitta. Il Maestro non propugna la vittoria ad ogni costo contro il nemico, ma mai e poi mai perdonerà una sconfitta verso te stesso! Medita sulle mie parole.

    Poco distante al tavolo la donna aveva un'espressione affranta, nemmeno fosse un cucciolo rimproverato, ma ero troppo focalizzato su Hideo per seguire cosa accadeva, inoltre ero abbastanza esperto da sapere quando non disturbare un cane addormentato. La Liberalità aveva pronunciato parole pesanti verso Yuri, che tuttavia fu rapida nell'ammettere le proprie colpe e cercare di fare ammenda, trovando un dito del Pagliaccio che andava a cogliere la sua lacrima, asciugandola. Imparare è la virtù più grande degli uomini. Quando saremo eterni, non ci sarà limite alle nostre virtù. Ma non commettere mai due volte lo stesso errore. La ammonì, prima di tornare ai loro discorsi. L'indicazione è non averci a che fare, ma non so niente di più. Ci hanno anche chiesto di non indagare al riguardo, perché è una faccenda che riguarda solo loro e il Leader. Spiegò sul Dominio, mentre Yuri passava a un nuovo argomento.

    Non spetta a me raccontare le peripezie della Temperanza, ma posso dirti, come Pagliaccio di Prima Classe, che la morte di tuo padre è stata dettata sicuramente da una Profezia, anche se non ho idea di quale fosse. Tutte le azioni mirate verso singoli individui da parte del buon Tenson Korin sono frutto delle sue Profezie. Spiegò, dunque era possibile che suo padre non avesse fatto nulla di male in realtà, o forse non lo aveva ancora fatto. La successiva agitazione di Yuri invece venne accolta da un gesto conciliante. Calma, calma. Tisana? Sul tavolo era apparso un Thermos decorato con disegni di palloncini e contenente una camomilla. Un Pagliaccio di Prima Classe deve sempre essere pronto a ogni manifestazione emotiva. Spiegò. Non ti allarmare, queste tue informazioni sono sicuramente molto interessanti e meritevoli di approfondimento, ma non è facile pensare alla Mansuetudine come a qualcuno in pericolo. Dopotutto tra tutti noi è stato l'unico a incassare l'attacco del Leader e continuare a combattere senza difficoltà per alcuni minuti. Tuttavia, valuteremo la cosa nei prossimi giorni: non sei certo l'unica affiliata. Sorrise, promettendo di trasmettere lui stesso tutti i dettagli all'uomo che era stato in passato identificato come Spettro dei Miracoli.

    Intanto il tempo passava, ed era giunta l'ora dell'apertura della Corte. La porta del bagno del locale, una mera asse di legno assemblata alla meglio, iniziò a vibrare leggermente mentre da sotto l'uscio si intuivano luci e colori bizzarri. Ah, ci siamo. Vogliamo andare? Avrebbe detto a Yuri, porgendole il braccio e accompagnandola, mentre diverse persone si erano già recate alla porta, varcandola e sparendo apparentemente nel nulla. L'Isuka che era con noi si era già diretto alla porta. Non dimenticare i nostri accordi, traditore della Zanna. Quello fece un cenno come a dire di non preoccuparmi, mentre Hideo mi tempestava di domande a cui non avevo risposte. So solo che è molto esclusivo e che in genere ciò che accade alla Corte non influenza il resto...puoi comprare di tutto, ma difficilmente si viene uccisi o rapiti...però sono solo voci di corridoio. Sentite ad Ame, perdipiù, ma non serviva dire questo al Kiriano. In ogni caso ci accodammo, e avremmo in seguito scoperto che quello era solo uno dei possibili accessi, dato che da tutto il continente le persone invitate accorrevano alla Corte di Kusa, e che oltre la soglia erano già presenti parecchie persone.

    L'interno sembrava un enorme bazaar sotterraneo, con più livelli e centinaia di bancarelle con sopra le cose più varie, dal cibo esotico ad armi, passando per intrugli miracolosi. Il posto era immenso, con decine, se non centinaia di bancarelle, piccole casette prefabbricate ed ogni genere di persona accalcata in una bolgia priva di ogni senso del decoro e dell'ordine. Stand e strutture erano distribuite in tutto lo spazio disponibile...compresi i muri ed il soffitto (il che rendeva necessario l'uso del controllo del chakra per visitare agevolmente gran parte dei negozi), con corde, scale a pioli e passerelle che formavano una ragnatela estremamente intricata.
    La gente poi si addossava ovunque, con abiti tra i più sgargianti e bizzarri, sfoggiando maschere tra le più elaborate...anche se questi individui erano decisamente una minoranza, dato che la quasi totalità dei presenti non era mascherata od al più aveva una semplice mascherina per cammuffare un poco i lineamenti. Avevo sentito dire che molti tra i frequentatori amano mascherarsi per non essere riconosciuti. Mormorai, mentre alle nostre spalle ci fu un battito di mani: il Pagliaccio era dietro di noi. Ah, ma benvenuti, benvenuti! Un invito poco ortodosso ma siete in Benvenuti alla Corte, parola di un Pagliaccio di Prima Classe.

    L'usanza voleva che fosse lui ad accogliere tutti i nuovi avventori, o più probabilmente un suo clone dato che avremmo notato altri individui identici in giro per la sala, a parlare con altre persone (e l'originale non si era allontanato da Yuri). In ogni caso permettetemi di darvi qualche consiglio: alla Corte c'è tutto quello che fugge dal Sole, e se avete a che fare con questo mondo, allora alla Corte troverete quello che c'è bisogno di trovare. Nulla di più. Nulla di meno. Sempre che abbiate abbastanza determinazione, cari signori. Ma rammentate sempre che ciò che accade alla Corte rimane alla Corte. Non portate qui dentro le vostre antipatie e non portate là fuori quelle che avrete qui. Tutti seguono questa regola. Sempre. Concluse con un sorriso. Posso indirizzarvi verso qualcosa di particolare? L'Isuka non sembrava avere particolari interessi ma voleva solo gironzolare, e io intendevo evitare di perderlo di vista dato che lo avevo pagato. Quanto a Hideo...poteva volere qualcosa? Il Pagliaccio lo avrebbe sicuramente indirizzato nella direzione giusta prima di sparire nella folla. Avvisami quando sei pronto per una seconda sessione di terrore. Gli avrei detto, e in quel caso avremmo trovato un tavolo da qualche parte dopo esporlo nuovamente a quell'esperienza, cercando stavolta di apprendere qualcosa.

    L'Originale aveva invece portato Yuri verso uno dei bar in verticale che erano stati approntati su una delle pareti, con il pavimento che era stato trattato per facilitare l'uso del chakra adesivo, per quanto restasse molto strano ordinare da bere in quella posizione. Accomodati pure, mia cara. Forse dovremo invitare i tre che abbiamo maltrattato al nostro tavolo, successivamente, non è elegante aggredire così qualcuno, ma intanto dimmi pure qualcosa di più su questo fortunello. Dopo aver ordinato al cameriere (lui prese un bubble-tea) e avute tutte le informazioni avrebbe poi annuito. Da come lo descrivi, credo di sapere che fine abbia fatto...è il Cavaliere Nero al servizio della Signora di Taki. Si dice che chiunque lo abbia sfidato od ostacolato abbia fatto una brutta fine, e sempre per via di incredibili eventi sfortunati. Spero non abbia imparato a controllare il suo dono, qualunque cosa sia.
  9. .

    Black Stuff

    13

    Se anche lo Yakushi si era convinto di essere superiore, visto come tutto cadeva sotto i suoi piedi, era altrettanto vero che la sua vera mossa vincente era stata debilitare il nemico. A fronte di un avversario determinato e sicuro di sé probabilmente avrebbe avuto molta più difficoltà ad agire...e tuttavia, se il nemico era caduto vittima del veleno era pur sempre merito dello Yakushi, anche se casuale. Alla fin fine, la storia la raccontano i vincitori e i sopravvissuti.

    E proprio a proposito di sopravvivenza, appena messo piede fuori da quel luogo infernale lo Yakushi avrebbe trovato Shun Rai che boccheggiava, trafitta in qualche modo, mentre tutto intorno le lucertole stavano tenendo ancora a bada i servitori di Lussuria, che lui teneva con sé. La donna che doveva diventare sua moglie iniziò a contorcersi mentre enormi quantità di sangue uscivano dalla bocca e dal naso, come se avesse ricevuto un danno fatale, mentre Shun Rai blaterava qualcosa di irrilevante poco distante. Febh era ancora preda dell'euforia dettata dal chakra degli Hakai, che amplificava la sua già notevole teatralità, anche in considerazione del fatto che nonostante tutto quello che era successo, ancora non aveva raggiunto l'apice della concentrazione, forse a causa dei residui dell'illusione di lei. Mi sembrava di essere stato chiaro. Avrebbe detto, col chakra nero crepitante. Non hai il permesso di morire! E con un singolo gesto la avrebbe avvicinata a sé baciandola sulle labbra sanguinanti (in realtà perché avendo ferite interne era più facile trasmettere il chakra), mentre inondava il corpo di lei con il suo chakra, capace di guarire persino organi rimossi o arti amputati [Tecnica].

    Staccatosi, fortunatamente senza essersi reso conto di quanto fosse equivoca la scena per un osservatore esterno, si sarebbe rivolto a Shun Rai, camminando nella sua direzione. Perdonarti? Hai...ceduto all'influsso? Non credere di potermi ingannare così facilmente. Hai agito immediatamente appena mia moglie te lo ha richiesto. Sei al soldo di questa gente, ma non temere. Salverò Shinken...che lui lo voglia o meno. E te lo sbatterò davanti per farti capire che nessuno deve sottovalutarmi. Mai. Avrebbe teso una mano sopra di lei, mentre da una piccola ferita provocata con l'unghia faceva colare preziose stille di sangue rosso vivo sulla ferita della musicista...il tanto che bastava per guarire quel danno risibile, dal punto di vista di uno Yakushi [Azione]. Ora vivi...unicamente per mia volontà. E inginocchiati giurando fedeltà eterna. Così come controllo la vita e la memoria, io ho anche il potere di spalancare le porte dell'inferno e precipitartici. Io sono Febh Yakushi, nato nel Clan Hakai. Araldo della Fine Inevitabile, e ogni cosa inevitabilmente si sottometterà al mio volere. Stava un attimo partendo per la tangente, di solito Ssalar o qualcuno gli dava un manrovescio per disinnescarlo ma non c'era nessuno in quel momento.

    Come hai visto posso infrangere questo potere. Ora dimmi quello che sai davvero. Chi ha imposto questo fantomatico sigillo, o per meglio dire chi ti ha reclutata. Comincia dall'inizio. Io ho tempo. Tu...non credo. La lucertola assassina sarebbe uscita dalla sua ombra avvicinandosi alla ferita, a un passo dalla sua gola. Ssalsaluga è pronto a tagliartela al primo movimento fuori posto. Quindi è bene che cominci. Magari dicendomi chi è questa squinternata per nulla carina che avrà l'immenso onore di sposarmi. Spiegò dopo essersi allontanato di qualche passo, sempre con la Lussuria tra le mani, pronto a somministrarle una nuova dose di veleno se fosse stato necessario, ma riteneva che lo spettacolo offerto e il tradimento da parte del suo stesso potere fossero stati sufficienti a farle capire che era meglio stare dalla parte dell'otese invece che da qualunque altra. Poi potremo riposare e tu leccarti le ferite, magari spostandoci da in mezzo alla strada. Le lucertole avrebbero sicuramente aiutato per questo, trovando un rifugio, dopotutto il genjutsu della Lussuria prima o poi avrebbe esaurito il suo effetto sui presenti.


    Febh Yakushi (Kaji?)

    Statistiche Primarie
    • Forza: 700
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 775
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 775
    Chakra
    84/125
    Vitalità
    16,5/21.5
    Slot Azione




    1. ///

    Slot Difesa







    Slot Tecnica





    Note

  10. .

    Pregiudizio

    Capitolo 8

    La spiegazione dell'Hokage sui draghi nascondeva una profondità che al momento non riuscivo a vagliare, ma mi trasmetteva l'impressione di non poter essere sfruttata a mio vantaggio contro di lui, per quanto meritevole di ulteriori riflessioni mentre le informazioni su Tian suo padre, mi lasciarono perplesso. Una maledizione del genere...non ne ho mai sentito parlare. Cosa avrei dovuto fare per sottoporre il figlio allo stesso destino del padre, così da liberarmene per sempre? Credo sia oltre le possibilità di un mortale. Ma nel mentre l'Hokage divagava per le sue vanagloriose ascendenze, come se qualcuno a Kumo potesse mai riconoscergli una qualunque forma di autorità per un governo di millenni prima.

    [...]

    Shinryu sogghignava. Solo perché una vittoria non arriva subito non significa che non sia già nelle nostre mani. Ci sono stati inconvenienti, certo, ma tutti coloro che si sono opposti a noi sono poi periti inevitabilmente, prima o poi. Anche se alle successive parole su come quelle sembrassero le giustificazioni di uno sconfitto sospirò. Oh beh...mi risulta di essere ora libero, potente, e in cerca di un nuovo aspetto per sostituire Ozma. Inoltre...ricorda sempre che gli Aspetti non sono che propaggini della mia volontà. A volte parlava in prima persona e a volte al plurale, era difficile capire fino a che punto fosse dotato di identità. Posso scartarli senza perdere nulla, e procurarmene di altri facilmente. Per esempio, ho sentito in giro che c'è un ninja quasi interamente sostituito da meccanismi. Sarebbe carino un analogo di Kugyo con un pò più di carne addosso. O magari lo stesso Tian, appena lo troveremo.


    Poi rise quando l'Hokage parlò dell'Esuvia, come se un bambino gli avesse fatto un complimento. Ahahaha! Incredibile? Sei davvero così limitato? Disse mentre si toccava la fronte con un dito. Non hai realmente compreso che ogni cosa dotata di chakra è alla mia mercé? Non importa che sia un Dio o un Mortale. Quanto a Ozma, gli era stata lasciata maggiore libertà d'azione, tutto qui. E' solo una questione di concentrazione, ma anche se bombardassi tutti gli aspetti di informazioni o illusioni non riusciresti comunque a farmi abbassare la guardia nemmeno per una frazione di secondo. Nessun commento su Amesoko ma si erse tronfio alla menzione del titolo di Erede di Indra. Egli mi ha scelto e insegnato, mostrandomi tutto. Non c'eri, nessuno era con lui a parte me. E questo che vedi è il risultato. La mia impareggiabile esistenza! Qualcosa che quel Veterano non può nemmeno immaginare!

    Kushami disse la sua mentre io elaboravo rapidamente il mio piano, e l'Hokage prese nuovamente tempo accusando l'Aspetto su ciò che aveva percepito negli altri Jinchuuriki, ottenendo solo un sorriso. La mia natura è perfetta, il Dominio è una luce pura per chi sa guardare, e appare come oscurità solo a chi ha gli occhi chiusi dal pregiudizio e dall'ignoranza! Non era chiaro se quella fosse un'ammissione ma fu a quel punto che mi feci avanti con la mia riottosa affermazione, ottenendo una brusca risposta da parte dell'Hokage che tuttavia celava un fugacissimo contatto mentale...avevo fatto molta esperienza al riguardo con Jushiro e non mi colse impreparato: anche se quel mondo interiore era rapido come un tornado di colori e sensazioni imprecise, l'Hokage si sarebbe trovato di fronte alla mia immagine con gli occhi azzurri che lo fissavano intensamente. Ovviamente, aveva deciso di non fidarsi (scelta saggia in realtà), contravvenendo alle sue parole che millantavano il voler cercare fiducia e aiuto. Ma non era il momento di puntualizzare. Sapete esattamente come me che concedere Kushami sarebbe un errore, ma non possiamo batterlo. Quindi ucciderla è la scelta migliore, da un punto di vista logico. Questa la mia lapidaria risposta alla sua domanda, ma una risposta a cui giunse una postilla. Tuttavia, dargliela vinta sarebbe solo un mostrare il fianco. Io posso salvare Kushami, e lui la crederà comunque morta.

    Nel mondo reale mi scostai con irritazione. Siete solo un debole e un arrogante! Ruggii. Sempre a sminuirmi e dirmi di abbassare la cresta! La verità è che non avete la determinazione per fare quello che serve! Siete solo un maniaco del controllo che vorrebbe tutti come marionette! Puntai un dito verso Shinryu. Tra voi e lui non c'è alcuna differenza! La mia reazione era furiosa, con occhi ardenti d'ira e quasi la bava alla bocca mentre gridavo tutto il mio disprezzo. Si trattava ovviamente di una pantomima a beneficio del nostro calvo avversario, ma ammetto che mi veniva naturale, aiutato anche dagli addestramenti del Maestro per canalizzare le emozioni negative. Speravo che lui stesse al gioco. Ci vorreste tutti come vostri Aspetti, pronti a fare tutto ciò che volete esattamente come lo volete! E voi sbagliate! Spesso, e di grosso! Come adesso! Arretrai di un passo o due, cominciando a comporre un gran numero di sigilli. E ve lo dimostrerò! Shinryu intanto rideva. Ha ragione, per questo saresti stato un ottimo Aspetto, ahahahah!

    Dal mio corpo sorsero diversi rami dall'aspetto minaccioso che terminavano in artigli adunchi e aggressivi, con i quali mi lanciai verso l'Hokage solo per poi deviare lateralmente all'ultimo, diretto a Kushami. Il legno si sarebbe abbattuto su Raizen con l'intento di tenerlo lontano e impedirgli di interagire (oltre che coprire un poco la visuale al nemico, sia nel suo corpo umano che in quello celeste, visto che quasi definirono una cupola, usando la massima quantità che ero in grado di manipolare [Azione 1]. L'unica scelta è togliergli ciò che vuole in modo definitivo! Gridai, sperando che l'Hokage non fosse tanto orgoglioso da impedire la mia azione, mentre la lama calava pesantemente su Kushami con tutta la velocità di cui ero capace per cercare di abbatterla [Azione EXTRA e Tecnica 1]...o almeno così sarebbe sembrato, dato che in mezzo a quei sigilli che dovevano sembrare legati al Mokuton avevo in realtà nascosto le posizioni magiche della Percezione Falsata...durante l'attacco rapidissimo a Kushami le avrei intimato con le sole labbra: "Pareggio" per poi generare l'illusione del drago che cadeva a terra mortalmente ferito e agonizzante. Ecco! Ci avrei anche piantato la spada, così da porre fine alle sue sofferenze. Questo è quello che andava fatto! Avrei ruggito sfidando l'Hokage (e sperando che lui reagisse a modo). A fronte di un danno fatale un'evocazione spariva invece che venire pareggiata, e contavo di ingannare così il nemico: anche alla percezione del chakra non avrebbe percepito nulla da Kushami, ed ero bravo nelle illusioni, specie così piccole [Tecnica 2].

    Contemporaneamente anche l'Hokage aveva messo in atto il suo piano. Durante la recita un suo clone che doveva avvisare il villaggio aveva cambiato obiettivo, focalizzandosi sulla furtività e ascendendo in cielo, anche se la cosa aveva richiesto parecchio tempo, e senza essere interrotto (Shinryu stesso aveva detto che il suo corpo quando occultato poteva fare ben poco) riuscì a portarsi grosso modo sul bersaglio anche se era impossibile stabilire esattamente dove nell'anatomia della bestia si fossero localizzati. Oh...è una recita per distrarmi? Avrebbe commentato Shinryu volgendo lo sguardo verso il cielo, come se si fosse accorto della presenza di quell'enorme massa di cloni che atterrarono in contemporanea sul suo corpo...cosa che aiutò a ridurre la sua attenzione su ciò che accadeva a Kushami e contestualmente a un singolo clone che invece si sarebbe gettato su Hakike. Ah-ahahahahah...AhAhAhAhAhAh!!! Volevi...scalzarmi dall'Esuvia? AHAHAHAHAHAHA!!! Shinryu iniziò a ridere vigorosamente mentre la mia lama fendeva una falsa Kushami mentre la prima spariva. L'Aspetto avrebbe guardato il corpo della dragonessa da me trapassata con irritazione. Tch...e sia...assaggiane un pò.

    In quel momento la mente dell'Hokage, senza che io lo sapessi, sarebbe entrata in comunione con quella dell'Esuvia di Amesoko. Appena un secondo...di nulla. Il vuoto più assoluto, tale da generare orrore al solo concetto...un contatto immediato con quell'energia che Pangu aveva imbrigliato tempo addietro, ma pura, senza alcun filtro o contenzione. La natura ha orrore del vuoto, e la mente dell'Hokage era natura. In quel nulla cosmico dove persino il tempo non aveva significato, complice l'enorme dispendio di chakra, una voce sarebbe arrivata come la salvezza dopo eoni trascorsi in totale assenza di percezioni, una voce che sarebbe risuonata come salvifica e divina, qualcosa, purché fosse qualcosa. Ti è piaciuto? L'Esuvia è un Aspetto. Tutto di lei è ME. Senza di me essa è il vuoto più assoluto! Vuoi diventare un mio Aspetto, Raizen? Vuoi che ti tiri fuori di qui? Impossibile dire quanto orribile sarebbe stata per la sua mente quell'esperienza, ma fortunatamente l'Hokage faceva del dualismo e dell'alleanza i suoi punti forti, a dispetto del carattere e delle mie accuse: c'era un clone con la sua mente ancora attivo che si era diretto verso Hakike, e fu proprio recepire le sensazioni che fluivano da quel clone a scuotere l'Hokage e riportarlo alla realtà, una coincidenza che lo aveva salvato dalla follia. Nel mondo reale erano passati istanti, tanto che io non mi ero accorto di nulla e avevo continuato con la mia teatrale operetta, ma per lui doveva essere stata una tortura.

    Quanto ad Hakike, il clone si era dissolto a contatto col drago che aveva cercato invano di schivare il contatto (ma era nettamente inferiore sul piano fisico), proiettandosi all'interno come se volesse renderlo un Guardiano al contrario. La sensazione di disgusto che trovò era simile a quando aveva estratto il veleno dall'uovo di Kushami a forza di ripetuti teletrasporti fino a far impazzire l'impianto che manipolava i suoi spostamenti...era qualcosa di corrotto e malevolo, ma non si trattava del Dominio che aveva avvertito in Kurama ai tempi di Ozma. La coscienza del clone si sarebbe fatta strada nel drago come se attraversasse cascate di acido ribollente che ne annientavano interi brandelli, ma era stata sufficientemente determinata e potente da superare l'orribile e corrotta anima di quel povero drago ricolmo di veleno. Il clone aveva perso ogni ricordo delle tecniche che conosceva, ogni ricordo di Youkai, ogni ricordo di Hebiko, ogni passione o piacere dell'originale, non sapeva leggere né scrivere, non sarebbe stato in grado di camminare se avesse avuto un corpo e a malapena ricordava di essere un clone dell'Hokage, ma ricordava che quel drago era una vittima, e che lui era Raizen Huangdi Ikigami, o comunque una sua emanazione. Un occhio e una mano restavano solo del clone, se avessimo parlato di una mente nel mondo interiore, ma finalmente superò le orribili e fetide cascate di veleno che ammorbavano Hakike...solo per trovare qualcosa di debole...rachitico e stanco di esistere. Non lo si poteva chiamare drago, ma sembrava quasi un ramo secco che un tempo era stato vivo, ammorbato fino alla morte e poco più cosciente di ciò che restava del clone stesso. E' troppo...troppo...non serve più....grazie di avermi...trovato... Sibilò a quella mente che ancora si stava erodendo. Non puoi salvarmi...ma...grazie...ricordati di...me...io...mi sarei dovuto chiamare...Henbane. Il giusquiamo, una delle piante con le maggiori proprietà antiemetiche che esistano [Nota], ma questo forse il clone non lo sapeva, dato che non sapeva più niente...e in quel momento il danno fu eccessivo e ritornò al suo creatore, portando con sé quell'esperienza e permettendogli di uscire dal vuoto che restava nell'Esuvia.

    Ti sei divertito? Ma bravo...e tu, piccolo erede di Hashirama... Shinryu si era accigliato, rendendosi conto di cosa avevo fatto approfittando della distrazione data dall'Hokage. Era una recita? Fingere di litigare per distrarmi? Sbottò, furioso alle parole dell'Hokage che si era appena ripreso, prima di fermarsi a riflettere, con una mano sul mento. Beh...ma se Kushami è morta il problema è risolto, in realtà. E posso tornare a faccende più importanti. Poi alzò lo sguardo su di me. Ma non dimentico chi mi insulta. Sollevato un dito avrebbe generato un fascio di chakra nero concentrato che mirava a trafiggermi il petto [Attacco Shinryu]! Forse non mi avrebbe ucciso spaccando il cuore ma certamente sarebbe stato abbastanza per trapassarmi un polmone e lasciarmi agonizzante...ed era troppo rapido perché il mio Mokuton mi salvasse! Salvo interferenze di Raizen, sarei crollato a terra sputando sangue e prima ancora di poter gridare...forse prossimo al trapasso, mentre Shinryu si voltava per allontanarsi, facendo cenno ad Hakike di seguirlo [Abilità].
  11. .

    La Congiura dei Serpenti

    Capitolo 3

    Febh e Makoto
    Con il bestione dalla vista corta al seguito e l'aspetto di Hebiko in uno dei suoi eleganti kimoni, Febh camminava scimmiottando i modi di muovere della ragazza, appresi dopo lunghi e tremendi addestramenti proprio a palazzo Yakushi e quindi a volte supervisionati dallo stesso Consigliere, che pure non era molto bravo e pareva più una chiassosa pantomima dell'eleganza, più vicina a uno spettacolo di drag-queen di bassa lega. Davanti alle guardie alzò lo sguardo, sprezzante come pensava che si comportasse normalmente Hebiko: Che c'è? Non posso fare un'ispezione a sorpresa? Tks! Sbottò, internamente divertito e quasi tentato di fare altre volte qualche scherzo con l'aspetto di lei. Ci mancherebbe altro che devo preannunciarmi, io sono Hebiko Do-Ku-Ji-ta. Capito? Erede di Orochimaru e Consigliera del Villaggio, non l'ultima arrivata! Eizo comunque acconsentì all'accesso ai registri, mentre Taro si arrischiava a una conversazione che fece alzare un sopracciglio allo Yakushi camuffato. In che senso? Ti pare che possa partire senza bagaglio e con uno sconosciuto? Se il mio fidanzato Kato, vostro ex collega, tornasse e lo scoprisse che figura ci farei col clan Yotsuki? Replicò con assoluta fermezza. Ma...perché proprio quel locale? Non ricordo di esserci mai andata, o mi ci hai visto?

    In ogni caso si accomodarono nella stanza, verificando le uscite, e sebbene Makoto non avesse trovato alcun riferimento, mentre Eizo era presente e non ci fu verso di allontanarlo, Febh nel corpo di Hebiko ebbe una breve intuizione. Aspetta...verifica un secondo anche quante volte IO sono uscita. Abbiamo avuto un piccolissimo problema con un impostore in amministrazione, anche se non era affatto aggraziato ed elegante come me! E fece una piroetta di scarsa qualità, convinto che quella fosse una forma di eleganza. E poi...sarai anche qui a controllarmi...ma non mi pare siate così zelanti: LUI è entrato qui l'altro giorno. Dove sono le sue foto? E la sua scheda? Batté di malagrazia un dito sul petto del Guardiano. Non mi sono mai andati a genio i guardiani e quando sono imprecisi è anche peggio. Sembrava aver dimenticato che non aveva il suo aspetto, ma certo non sarebbe stato un problema per la reputazione di Hebiko, no? Non mi dirai che mancano carte...o che ce ne sono alcune secretate persino per ME? Vero? Chiese infine con voce squillante, mentre diceva a Makoto di mettersi in posa per far ricordare meglio ai Guardiani dove fossero i documenti con cui era stato per forza schedato, visti i sigilli che erano stati analizzati. E se non avessero avuto niente del genere...allora i sospetti sarebbero immediatamente ricaduti sul personale medico che aveva dato a Febh quelle informazioni.

    Quartiere dei Piaceri
    Con l'aiuto degli abiti e del rivestimento mimetico Kuroshi era difficile da notare e ancor meno da seguire nelle penombre del Quartiere dei Piaceri, e sebbene all'interno si discutesse di questioni sensibili nessuno dei due dava l'impressione di essersi resi conto della sua presenza. Riuscì a sentire quasi tutta la conversazione, pur mancando di conoscere l'argomento del quale di discorreva, ma sentì abbastanza da capire che si trattava di qualcosa di molto serio e che, marginalmente o meno, riguardava il suo stesso clan!

    Concentratosi sui discorsi, dopo poco comprese che la donna aveva un accento straniero, non era di oto anche se camuffava bene la cosa, e sembrava vagamente simile alle inflessioni degli immigrati dai paesi del continente più orientale che qualche volta aveva sentito in degli sceneggiati televisivi, ma non avrebbe saputo minimamente come localizzarla, perlomeno sul momento. L'uomo invece aveva un accento tipico delle zone del Paese del Fuoco. Non riuscendo a comprendere altro il giovane Akadou decise di farsi coraggio e osare maggiormente, scivolando fino alla stanza accanto, fortunatamente vuota (ma per quanto lo sarebbe rimasta?), per cercare di spiare la stanza accanto da un sottile buco nella parete divisoria, creato ad arte. Ma cosa avrebbe visto? E per quanto? Dobbiamo tornare indietro di qualche minuto e vedere la vicenda da un'altra prospettiva.

    Abilmente camuffato, Saragi aveva ordinato del The e chiesto informazioni alla cameriera in merito ai cosmetici dopo aver ringraziato per la sua ordinazione. L'incentivo fu più che sufficiente per attirare l'attenzione della ragazza che annuì, intascandolo con grazia come se stesse semplicemente ritirando le vettovaglie dal tavolo mentre sorrideva. Naturalmente sarà un onore per me presentarvelo. Al momento la mia sorella maggiore lo sta intrattenendo, ma vedrò se sono disponibili a un breve incontro. Visto l'ambiente, con Sorella Maggiore certamente intendeva semplicemente una intrattenitrice con maggiore anzianità o con cui aveva un rapporto amicale anche se di rango superiore, comunque si fermò alla richiesta di "Hideo", soppesando la situazione e il guadagno potenziale, per poi annuire. Ma certo, seguitemi pure, vi annuncerò sulla porta.

    Fece cenno a Saragi e al suo piccolo serpente nascosto di seguirla, avvicinandosi con passi leggiadri fino alla porta scorrevole che aveva fissato poco prima, inginocchiandosi di fianco accanto a essa e aprendola leggermente: dall'interno uno shamisen strimpellava una melodia accattivante e piacevole che tuttavia si interruppe di colpo per quell'intromissione. Tsukino-chan, un onorevole ospite vorrebbe parlare di affari con il tuo onorevole ospite. Sono certa che sarebbe una discussione di grande interesse. Ci fu un pò di silenzio all'interno mentre una voce maschile iniziava a protestare ma venne fermata prontamente. Naturalmente, Makoto-chan. Prego, fallo accomodare. Dovevano aver usato un linguaggio in codice per indicare che si trattava di un facoltoso pronto a spendere.

    Quando Makoto si fece da parte per permettere a Saragi/Hideo di entrare, quasi in contemporanea Kuroshi faceva il suo piccolo foro nel muro, quindi di fatto avrebbero visto la stessa scena: diverse bottiglie di alcoolici e almeno due teiere ormai vuote davanti all'uomo che dovevano seguire, che sembrava molto seccato per l'interruzione, mentre una cameriera con una veste elegante sedeva vicino a lui con lo shamisen posato graziosamente sulle cosce.

    Benvenuto, onorato ospite. Io sono Tsukino e spero di potervi intrattenere qui e ora. Il caro Shoboshi-sama ascolterà sicuramente le tue richieste. Spiegò con un sorriso gentile, mentre con le dita prendeva a pizzicare dolcemente il suo strumento, creando un gradevole accompagnamento. L'uomo sbuffò, irritato, ma fece cenno a Saragi di sedere davanti a lui versandogli un pò di liquore di riso, prima di dire. Allora? Perché tanta urgenza di vedermi? Non proprio l'atteggiamento di un mercante in cerca di acquisti. Io fornisco molti negozi qui intorno, potresti rivolgerti direttamente a loro, perché proprio io? Se però Saragi avesse fatto menzione di qualcosa di speciale e memorabile, come aveva detto alla cameriera, l'uomo si sarebbe fatto meditabondo. Uhm...ho delle cose, ma per clientela molto esclusiva. Non so chi sei e di chi sei figlio, perché dovrei trattarti da VIP?

    Intanto nella stanza accanto Kuroshi avrebbe percepito chiaramente dei rumori oltre la porta della stanza: da là a pochi secondi qualcuno sarebbe entrato! Che fare? [Nota] Se fosse riuscito a risolvere la questione, tornando poi a sbirciare, avrebbe potuto seguire il resto della conversazione, ma non gli sarebbe certo sfuggito il fatto che la suonatrice fissava Saragi/Hideo con la coda dell'occhio, mentre questi era focalizzato sul mercante. Semplice interesse o era pronta a colpirlo alla prima parola fuori posto?

    Bosco dei Sussurri
    Kaji sorrise mentre lei gli chiedeva chi lo avesse accompagnato, ma attese che Hebiko si fosse cambiata e accomodata per rispondere, mentre Meredora la fissava ammiccante dopo la sua dimostrazione con l'abito in tela di ragno, che spiegava anche come mai indossasse un abito da sera nella prigione: poteva cambiarne l'assetto a suo piacere. Dopo aver parlato di Aji-Tae, l'Hakai si lasciò andare ad alcune indiscrezioni, in buon controllo di sé anche se era evidentemente attratto dalle forme di Hebiko, come pure Meredora. Ma non ho portato Aji Tae con me questa volta. Sono qui con un mercante di nome Shoboshu Miroku, originario del Paese del Fuoco ma è a capo di una compagnia molto attiva là dove mi sono insediato. Ha fornito lui gran parte di questo materiale e aveva degli affari da sbrigare a Oto quindi mi ha accompagnato. E c'è una terza persona qui nella caverna, ma al momento riposa in una delle diramazioni più periferiche. Una mia collega, si chiama Raizou Enna. Potrai chiamarla Enna-san, se lo vorrai, è una instancabile lavoratrice, ministro del conio. Disse mentre versava una bevanda fresca per entrambe, che Meredora rifiutò. Naturalmente c'è una porta a separare il suo ambiente dal mio. E ho io la chiave.

    Quindi hai una guardia del corpo in agguato e cerchi di farci abbassare la guardia? Interessante. Fu il commento sprezzante della carceriera, che pure si stava rilassando parecchio nella vasca, la cui struttura era al livello dei maggiori hotel di lusso. Ammetto che Enna-san sa combattere, ma non ho bisogno di tendere agguati. Non con te. Disse fissando Hebiko negli occhi (e rigorosamente negli occhi) con un sorriso caldo, mentre Meredora accusava il colpo: quello era un punto per Kaji. Quanto ad Aji Tae, mi viene quasi da pensare che ti abbia colpito più di me. Sono quasi geloso. Ridacchiò...ma fino a che punto era una battuta? Dopotutto Kaji ERA Febh. Alle successive parole della Dokujita fu lui a dover incassare, dopotutto lei aveva ragione. Sono lieto di essere una tua debolezza. Le avrebbe detto, porgendo una ciotola con dentro ossa di topo essiccate salate, uno dei principali aperitivi otesi (si era informato, era ovvio), note anche come Nezusnack. Ma so anche che ho molto da farmi perdonare.

    Sarebbe interessante sapere i vostri trascorsi. Io ed Hebiko abbiamo una relazione idilliaca, mentre mi pare di capire che tra voi ci sia stata della turbolenza. Affondò Meredora, accettando gli snack come fosse una metafora della sua mossa vincente sulla scacchiera, specie quando ne prese uno e lo avvicinò alle labbra di Hebiko, come a volerglielo offrire direttamente dalle sue dita, cosa che Kaji trovò ovviamente irritante, ma ribatté prontamente. Certo, è normale sapere poco quando ci si conosce da poco e superficialmente. Lo sguardo di lei lo avrebbe trafitto e scorticato, se avesse potuto. Stava a Hebiko decidere se e quanto raccontare, dopotutto. A mia discolpa, non avevo modo di chiedere direttamente il tuo aiuto la seconda volta. Ma non ci saranno più sorprese, questo te lo posso giurare.

    Il discorso andò avanti, mentre Meredora liberava alcuni piccoli ragni in esplorazione nella caverna. Se Kaji se ne era accorto non lo diede a vedere, ma Hebiko certamente lo notò perché la carceriera aveva deciso così. Alla menzione dell'attuale lavoro dell'Hakai e delle sue intenzioni la Consigliera rimase ovviamente stupefatta e con lei la sua accompagnatrice che cercò invano di minare la grandezza di quelle affermazioni, mentre Kaji sorrideva del tutto a suo agio. Tramite Aji Tae ho fatto in modo di intrattenere un fruttuoso rapporto epistolare con il Daimyo del Paese delle Valli, fornendo supporto e consulenze in modo da farmi un nome. Ho addotto a una malattia che mi impediva di vederlo di persona per l'assenza di contatti diretti, ma quando lo ho incontrato due settimane fa mi ha immediatamente dato la carica di Ministro degli Interni. Dopotutto, il suo paese era sull'orlo della bancarotta, e come sai dal mio corrispettivo...sono bravo a pensare fuori dagli schemi e trovare soluzioni apparentemente impossibili. Spiegò, mentre dal suo punto di vista accumulava punti su punti rispetto a Meredora e alle sue visioni ristrette. Non penso di poterlo spodestare subito, ma se tu volessi avere quel paese, che ora avanza fiorente e pronto a fruttare...penso che in un mese o due potrei farlo. Per avere meno contrasti sei mesi, lo devo ammettere, ma so che sai essere paziente per le cose importanti. Francamente mi pare una spacconata. Replicò Meredora, ostile, guardandolo con occhi socchiusi. E' lontano, vero, ma le notizie corrono e la mia nomina dovrebbe essere riportata in qualche trafiletto del giornale di oggi o di domani, qui a Oto. Cosa che avrebbero in seguito potuto confermare. Si sarebbe avvicinato, nell'acqua, prendendo una mano di Hebiko se lei lo avesse concesso, mentre la guardava negli occhi con serietà. Le uniche volte nella mia vita che sono stato una pedina, è stato per mia volontà...e solo per essere poi promosso a un ruolo vincente. Grazie a te ho superato anche il condizionamento che il mio maestro mi aveva imposto riguardo Orochimaru...anche se mi è costato la vita. Ma è qualcosa per cui ora sinceramente ti ringrazio. Meredora non sapeva cosa dire, ma tutto dipendeva da quali informazioni Hebiko avrebbe condiviso o meno.

    Il discorso tornò a farsi più faceto mentre Kaji offriva del fumo, prendendo nota sui gusti di Hebiko che sapientemente si mostrava difficile da raggiungere con una critica velata che tuttavia la faceva apparire comunque adorabile, mentre distrattamente poi chiedeva qualcosa su Aji Tae approfittando del cambio di tenore della conversazione. Ho una scorta di erbe sequestrate ai prigionieri che potrebbe essere divertente condividere. Avrebbe detto Meredora, intromettendosi nella conversazione e allungando la mano per chiedere una boccata a Hebiko...un bacio indiretto, ma chiesto con naturalezza come se fosse qualcosa che facevano sempre. Noi due, naturalmente. Tutto questo contribuì a indispettire Kaji quel che bastava per fargli scoprire qualche carta. Non credo sia qualcosa della sua infanzia ma più qualcosa di acquistato dalla sua famiglia in passato e da lui ereditato. Un libro indistruttibile, che credo sia una delle leggendarie Pergamene di Indra. Pare descriva come forgiare qualunque cosa: La Leggenda della Spada Eterna. Meredora non ne aveva mai sentito parlare, ma Raizen che da quel libro aveva studiato poteva averlo accennato alla Dokujita?

    E infine arrivarono al nocciolo della questione, con il gesto di condividere la pipa con Kaji, in un bacio indiretto, Hebiko ottenne un irrigidimento da parte di Meredora, ovviamente gelosa, mentre lui accettò con eleganza, prima di restituirla, gettando appena un'occhiata vincente alla carceriera. Stava per soffiare una nube di fumo dalla forma elaborata quando alla domanda della Consigliera venne preso alla sprovvista e iniziò a tossire rumorosamente. COFF! COFF COFF COFF! Cos...COFF! Che hai detto? Meredora rimase stupita da quella reazione così inaspettata. In che senso...Naga è tuo fratello? Non è un nome comune...e...COFF...non credo più alle coincidenze. Di che stai parlando? Raizo Enna è Ministro del Conio del Paese delle Valli. Suo marito, il Ministro della Guerra, si chiama Naga Uzumaki...e da quel che so conosce le arti della Progenie del Serpente Bianco, ma non mi sarei mai aspettato che foste...fratelli! Aji Tae probabilmente sapeva, ma non lo aveva informato, e questo ovviamente aveva un peso più che rilevante nella mente dell'Hakai, che si fece ombroso. Ma...ok. Continua. Non so cosa sia questo Bacio di Naga ma forse ci sono cose che nessuno dei due sa.

    Ho sentito degli accenni su questi Kemono, ma sono solo vecchi ricordi delle fiabe di mia madre. Pensavo fossero come l'uomo nero. Kaji non aveva avuto modo di studiare le arti Hakai, essendo cresciuto con un ninja traditore in giro per le strade del continente, e Homura aveva volutamente omesso ogni menzione dei Kemono, per quanto conoscesse perfettamente di cosa si trattasse e avesse in ultimo subito le sue ferite per colpa di uno di essi, ma Kaji non sapeva nulla al riguardo. In che modo vogliono danneggiarmi? E soprattutto...cosa hanno a che vedere con Naga? Sembrava aver fatto un collegamento che in realtà non esisteva, basandosi sulla sorpresa e sulle parole di Hebiko. Per lei sarebbe stato meglio alimentare l'equivoco o sventarlo? Come procedere con ciò che aveva scoperto di nuovo? In che senso...tornato dai vivi? E come hai ascendente su questi...primitivi? Anche Meredora non sapeva cosa dire...ma nel mentre uno dei suoi ragni aveva raggiunto la porta che dava ai locali di Enna...tuttavia non appena entrò dalla serratura il segnale sparì nel nulla,. Uh...forse potrebbero esserci ospiti. Sibilò la carceriera all'orecchio di Hebiko, volutamente per non farsi sentire da Kaji.

    Era il momento di prendere decisioni.
  12. .

    Oh, no, un secondo Tasaki!

    Scelleratezza
    5

    Lo Yakushi rimase francamente stupito dalla reazione dell'altro, allargando lo sguardo mentre una serie di improperi via via crescenti uscivano dalla bocca di quello che fino a un secondo prima si era professato come fedele di Oto. Attacco degno di nota un normale taglio con la mano? Inarcò un sopracciglio, soprattutto perché l'altro aveva fatto ricorso a una protezione di chakra pur di salvaguardarsi, ma quello ne aveva ancora per parecchio, fraintendendo come tutti quelli che lo avevano fatto in passato, l'idea che lo Yakushi fosse un umorale caratterista pronto a perdere la calma per qualche insulto. Avrebbe perso la calma, quello si, ma uno Febh furioso non è un qualunque uomo furioso, come quel povero Tenjin avrebbe presto scoperto, mentre si avvicinava pensando di intimorirlo, arrivando persino a chiamarlo "nanerottolo" mentre partiva una strana filippica sui "guerrieri fuori dalle mura". Noi guerrieri chi? Replicò ancora più stralunato il Consigliere, preso alla sprovvista da quelle affermazioni che gli ricordavano fastidiosamente qualcuno. Ma chi?

    Mentre quello sputava sentenze sul fatto di sfidare lo Yakushi a raggiungerlo, con l'illusione di poter dettare le regole, finalmente Febh fece due più due, scoprendo l'identità del suo avversario e sedicente compatriota in maniera inequivocabile! Aspetta un secondo...pelle scura...un cervello evidentemente con problemi... Si schiaffò una mano sulla fronte. Oh no! Il fratello di quel Tasaki! Fece un lungo sospiro, guardando quasi con compassione il tizio che scappava, evidentemente forte sul piano fisico ma con incurabili ritardi mentali. Aveva detto qualcosa sul portare la sua famiglia a Oto, ma qui si esagera... Sospirò...con la rabbia che scemava e diventava più la seccatura di dover rimettere ordine nel caos di qualcun altro. Aveva punito Tasaki una volta e non avrebbe avuto remore a punire suo fratello. Dovrò portarlo a più miti consigli...

    Tenjin scappava di gran carriera e aveva un bel vantaggio, tale da rendere difficile provare a raggiungerlo per qualunque inseguitore normale. Ma Febh Yakushi non solo non era normale: non era un inseguitore e non giocava mai pulito o secondo le regole altrui. Se proprio lo ritieni necessario fuggi...Tasaki-bis. Il chakra intanto fluiva pericolosamente vicino agli arti inferiori di Febh, fino a definire una sorta di ali stilizzate e rossastre...e poi lui volò, incredibilmente veloce, coprendo quasi un chilometro con un solo salto, più che sufficiente per superare abbondantemente il nemico in fuga, nonostante la sua risicata superiorità fisica [Inseguimento: Tecnica]! Appena atterrato, verosimilmente davanti all'altro, avrebbe sorriso. Ma non è facile fuggire da me...parli grosso ma ti ho fatto parecchia paura, eh? Sei scappato come se avessi il diavolo alle calcagna.

    Ma ora che il diavolo ti ha raggiunto... Salvo problemi o suoi escamotage sarebbero stati a circa 20 metri di distanza [Testo Visibile] ...lo consideri una mia vittoria o devo proprio toccarti? E in ogni caso... Il chakra attorno allo Yakushi iniziò a farsi strano coinvolgendo tutto l'ambiente circostante mentre i suoi occhi diventavano neri come la pece e crepitanti di energia, man mano che componeva una manciata di sigilli per concentrare chakra intorno alla mano sinistra in una forma che ricordava vagamente un'eterea testa di leone [Tecnica 2]. Si può sapere che diavolo pensi di fare a provocarmi così? Chi ti credi di essere?

  13. .

    Primo Atto

    Minarai - 3

    Oh, sciocchezze mia cara, sciocchezze! Replicò lui con falsa modestia mentre Yuri lo lodava, andando quindi a scambiare poi alcune chiacchiere che terminarono nell'idea di Yuri di essere un supporto per il Coraggio. Ah, quale ammirazione, viene quasi da pensare che tu lo stimi più di quanto non stimi il leader. La punzecchiò, ma sempre affabile, prima di aggiungere: Non so quanto Maito potrebbe apprezzare, ma mi piace vedere l'ambizione. Dopo qualche altro scambio l'arrivo dell'Isuka e l'attenzione che aveva rubato, per quanto parziale, al Pagliaccio, fecero irritare la donna, con una reazione forse un pelo eccessiva...ma andiamo per gradi.

    All'altro tavolo respiravo sotto la maschera, che era stata progettata appositamente per essere scomoda e rendere il respiro quasi un rantolo, a meno di farlo esattamente secondo i crismi degli addestramenti in corso. Il mio addestramento non è completo. Non spetta a me istruirti su questo. Ma ho saputo brandire quel potere ad Azumaido, e in passato anche durante alcune missioni. Esso...è soddisfacente. Spiegai, senza dilungarmi in ulteriori dettagli. Le successive scarne informazioni su Kimiko erano qualcosa di molto importante per me: era il metodo perfetto per manipolare Hideo a mio vantaggio. Quanto a lungo avrei dovuto orchestrare per fargli credere che l'Hokage era in qualche modo responsabile? Quel suo offrirmi il fianco era oltremodo gradito, ma mi sarei mostrato supportivo, per quanto seguendo i freddi modi del Minarai. In questo caso, domina il potere e conquistalo invece di riceverlo. E affidati a qualcuno per la raccolta di informazioni. Ho dei contatti ad Ame, gli stessi che mi hanno permesso di contattare l'uomo che stiamo aspettando. Potrei chiedere in giro, se tu fossi meritevole di maggiore interesse. Prosegui il tuo addestramento, poi parleremo.

    L'arrivo del traditore della Zanna fu privo di dettagli particolari, dopotutto il nostro era un semplice incontro in un luogo malfamato come ne avvenivano tanti, e senza troppi convenevoli attivò le sue arti oculari coinvolgendo Hideo e la sua mente, attivando ogni sua possibile paura contemporaneamente. Le arti Isuka non erano raffinate o precise come il Magan o lo Sharingan, ma nel loro essere focalizzate sapevano come colpire a fondo. Osservai accuratamente Hideo mentre, guidato dalla tecnica derivata dall'Hijutsu avversaria precipitava nei meandri più oscuri e terribili delle sue paure, tremando e con aria sempre più disperata. Non parlai né lo incoraggiai: volevo che assaporasse la disperazione e l'assenza di appigli per quel primo assaggio, così che dalle volte successive (non era possibile "abituarsi" alle arti Isuka, esse stimolavano direttamente il cervello) iniziasse a comprendere come muoversi. Tuttavia le mie intenzioni vennero spezzate da un'importuna interruzione!

    La compagna del Pagliaccio si era alzata, precipitandosi su di noi con una velocità incredibile, che a malapena riuscii a intuire quando era già tardi, e con un tocco di mano andò a interrompere il Jutsu dell'Isuka, che a dirla tutta sarebbe stato interrotto a prescindere da una simile interferenza esterna. Hideo iniziò a scuotersi dal torpore mentre io mi focalizzavo sulla donna e sul pericolo che rappresentava [Abilità], lei attese che Hideo si fosse ripreso per chiedere cosa accadesse ma al contempo io ero scattato con tutta la velocità di cui disponevo, anche se certo inferiore a quella di lei, per cercare di portare la lama della mia spada, estratta rapidamente, verso il suo collo senza volerla ferire o danneggiare ma di fatto solo per minacciarla, tenendo l'arma puntata su di lei [Tecnica 1 e 2]. Sei tu che manchi di rispetto al nostro addestramento! EHI! Aggiunse l'Isuka. Io non ne voglio sapere niente, stavo solo facendo quello per cui sono stato pagato! Lui non si muoverà da qui finché non finiremo ciò che dobbiamo fare. E poi su Hideo, che si stava scudando. Ancora cedi alla debolezza? Questa donna ci ha aggredito e interrotto senza motivo alcuno, è nel torto eppure tu chiedi perdono? Dove è la forza in questo? Il Maestro ne sarebbe oltraggiato. Dissi, sferzandolo con le mie parole nemmeno fossero state uno scudiscio.

    In tutta risposta lei reagì con un pugno la cui velocità era nettamente superiore a qualunque cosa io potessi approntare, salvo forse difendermi all'ultimo col Mokuton, mentre inveiva su un qualche genere di Invito che, considerando la presenza del Pagliaccio, presupponeva che si riferisse alla Corte. Mia cara... La voce di Waru giunse alle spalle di lei un attimo prima dell'impatto: avrebbe fermato il suo attacco in tempo? Mia cara, non serve essere maleducati e sgradevoli, non credi? Non si confà a un Pagliaccio di Prima Classe accompagnarsi a comportamenti barbarici, no? Si sarebbe messo in mezzo con eleganza, afferrando la mia spada e spostandola senza che io potessi oppormi, con mia somma sorpresa. Che l'Isuka fosse stato ferito o meno non importava, perché il Pagliaccio gli avrebbe offerto un fazzoletto. Le mie più sentite scuse. Sorrise. Per sdebitarmi, sarei lieto di invitare tutti e tre a un piccolo evento esclusivo che avverrà tra qualche ora. Uno schiocco di dita e tre biglietti decorati apparvero sul tavolo con una piccola nube di fumo. Inviti alla Corte di Kusa. Siete i benvenuti. E poi su Yuri, con tono gentile ma decisamente meno caloroso di prima. Ora mia cara torniamo pure al nostro tavolo.

    Guardavo la donna con la massima ostilità dietro la maschera, ma quando avevo estratto la spada numerosi avventori si erano girati e realizzai che stavamo attirando troppo l'attenzione...inoltre senza nemmeno accorgermene avevo rinfoderato la mia arma dopo la spinta gentile del Pagliaccio...che doveva avere doti almeno pari al Maestro. L'Isuka, che sanguinasse dal naso o meno (non lo avrebbe certo reso più brutto) si sarebbe avventato sul suo biglietto con cupidigia. Non ci credo...che colpo di fortuna! Intanto sedetti. Poteva finire molto peggio: quella donna è più forte di me. Il tuo incarico comunque non è finito ma a questo punto...conviene continuare alla Corte. Non pensavo avrei ottenuto un invito in maniera così anomala...per certi versi la donna violenta era da ringraziare, ma in attesa dell'apertura del Mercato Nero avevo altro a cui pensare, pur guardando sottecchi Yuri, dato che il problema era Hideo. Sei stato...umiliante. Gli dissi. A fronte della paura incarnata eri sconvolto, ma davanti a una minaccia hai ceduto immediatamente. C'erano altri modi, modi più affini a quella che dovrebbe essere la tua formazione. Con l'Isuka che aspettava (dopotutto era stato pagato), attesi che Hideo si giustificasse. Dovrai esporti nuovamente al terrore, e sospetto che quella donna ora ne farà parte. E dovrai imparare a non piegarti come un codardo ma a sorreggere, a vedere la tua mente spezzata e trovare la determinazione di raccogliere i pezzi e rimetterli assieme. Posai una mano sul tavolo, prendendo il mio invito. O davanti alla codardia sarò io stesso ad assicurarmi che tu non trovi mai e poi mai Kimiko.

    Intanto Waru era tornato al suo posto dopo aver fatto accomodare Yuri, da gentiluomo, e sedette. Mia cara...un Pagliaccio di Prima Classe fa spettacoli di ogni genere. Ma nessuno può monopolizzarlo, anche uno spettacolo privato non può esistere per una e una sola persona in assoluto. Sono lusingato dalla gelosia che hai dimostrato, ma è stata eccessiva e fuori luogo. O forse... E il suo sorriso gentile sembrò per un secondo la lama di una ghigliottina pronta a cadere su Yuri ...o forse vuoi farmi intendere che sei l'unica a poter decidere ciò che mi interessa e ciò che non mi interessa? Lasciò depositare quelle fredde parole prima di continuare. Inoltre già una volta ti ho spiegato che ciò che accade alla Corte rimane alla Corte. E che è vero anche il contrario. Quei tre non avevano invito, e non sarebbero entrati anche se avessero fortuitamente trovato l'ingresso. Non avrebbero avuto che voci di corridoio sempre che la Corte fosse il loro obiettivo, cosa che dubito. Ma tu sei andata da loro a parlare della Corte, di inviti e di attese. Questo infrange le regole, mia cara. Per salvare la faccia ho dovuto invitarli...unicamente per rimediare alla tua leggerezza. Un modo assai diretto per dire che Yuri era in quel momento in debito con la Liberalità, per averlo costretto a invitare tre persone alla Corte, avendoli lei informati anche se in maniera indiretta della stessa...come se li avesse invitati lei. Maito gradirebbe il tuo temperamento. Altri no, ricordalo sempre. E non venire a dire a me cosa è tollerato alla Corte e cosa non lo è. Un Pagliaccio di Prima Classe non ama che altri si sporchino le mani al posto suo.

    Sarebbero passati lunghi minuti davanti a quel sorriso impassibile, prima che lui le accordasse nuovamente la parola. Credo tu non sia pronta per i discorsi sull'Autorità, ma forse in futuro...chissà? Avrebbe risposto con gentilezza, sorseggiando un pò di liquore senza che il suo trucco venisse rovinato per niente. Quanto ai nemici...chiunque ci ostacoli è un nemico, ovviamente, ma in senso lato non ne abbiamo: agiamo per il bene di tutti. Kurotenpi chiaramente, con questa mania di distruggere tutto, entra facilmente in contrasto con noi, mentre Ame che mette un prezzo a tutto può essere un fastidio ma anche un mezzo. L'accademia talora è troppo rigida per i nostri scopi e va purtroppo affrontata. L'uomo chiamato Dominio, invece, che vive da tremila anni, è qualcuno verso cui le Tre Virtù Teologali hanno il massimo rispetto, e sconsigliano qualsivoglia contatto. Come sai, invece, le Armi di Iwa sono un nemico, e lo stesso vale per la Bilancia Nera di cui ho sentito parlare, visto che senza chakra l'immortalità sarebbe praticamente impossibile da raggiungere.

    Poi annuì. Credo che le situazioni in cui sono stato maggiormente in difficoltà sono state quelle in cui i miei compagni sono andati avanti da soli a fare cose non richieste e senza parlarne prima, attribuendomi volontà e decisioni non mie. Disse con garbo quelle parole che erano come spiedi roventi conficcati nel petto della ragazza, prima di continuare: Città della Roccia è un posto molto intricato, ma per fortuna la cara Hana si è ripresa abilmente...dopotutto è allieva diretta della Speranza...e al momento riveste il ruolo di Temperanza. La aggiornò, lasciando che comprendesse quale potesse essere il peso di Hana nel suo futuro, visti i trascorsi. Sull'Era Glaciale aggiunse: Non sapevo di questi Pomi degli Dei, ma ci sono voci di un'azienda vinicola che produce un vino, il Sangue degli Dei, terribilmente esclusivo e pare in grado di allungare la vita, dicono. La Mansuetudine si sta occupando questo frangente, e potrebbe essere interessato a cercare correlazioni. L'ultima e più personale domanda invece trovò solo un sorriso gentile, ma nessuna risposta. Con la sua testa calda Yuri si era giocata alcune opzioni, purtroppo per lei.
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    3

    Shichifuko

    Annuii alla menzione del cibo, ma certo non mi sarei fidato di lei. Non temere, ho i miei metodi. Dopotutto la Mortificazione delle Arti magiche poteva essere applicata a un coltello come a un cucchiaio, si trattava solo di agire di fino, mentre non commentai la risposta riguardo all'alleato di Yuri, limitandomi ad annuire. Dopotutto avevamo una lunga strada davanti.

    [...]

    Dalle informazioni in mio possesso, una delle Armi di Iwa si nascondeva in una statua nel villaggio. Un complotto con al centro un ninja di Taki la ha liberata, ma con l'intervento di Hayate e dell'Accademia è stato sconfitto, chiedendo aiuto a un leggendario guerriero del passato, Pangu, che si era sigillato in forma di albero come guardiano dell'Arma. Per fermare il Gashadokuro è cresciuto fino a diventare questo albero colossale. Spiegai, dopotutto erano informazioni di pubblico dominio. Da allora questo è un luogo di pellegrinaggio, e il fatto che sia a cavallo tra i terreni del Fuoco e quelli della Cascata lo rende anche un centro strategico per la raccolta e diffusione di informazioni. Resta un paese di periferia, ma non mi stupirebbe vedere persone sempre più ricche e agiate scivolare in questa regione.

    Giunti sul posto ci accomodammo, notando sicuramente l'impresario, che indicai a Yuri con un semplice cenno del capo. L'obbiettivo era farci notare fingendo che non volessimo farci notare, così da attirarlo nella nostra trappola. La donna di Ame sembrava avere un piano al riguardo quindi la lasciai fare, mentre la cameriera si avvicinava per raccogliere le nostre ordinazioni, e mentre Yuri faceva le sue prime mosse e mandava via Shifu, io guardai con aria seria, accendendo una sigaretta e rimboccando la sciarpa con cui cercavo di mascherare la mia "identità".

    Dovresti fare attenzione a quell'uomo, ragazza. Zami, giusto? La fissai intensamente negli occhi. Forse può sembrarti un sogno salire sul palco, ma esistono anche la maledizioni, e in un posto sacro come questo bisogna prestare attenzione a certe cose. Nessuna opera di quell'uomo ha mai avuto successo, e ha solo raccolto disastri e tragedie. Se ti attaccasse la sua sfortuna... Girava voce che Ebizo, l'uomo da me interpretato, fosse molto superstizioso, come un pò tutti coloro che giravano nel mondo dello spettacolo. In ogni caso lasciai cadere il discorso, per vedere cosa lei avrebbe raccolto...magari avrebbe da sola parlato di incidenti o stranezze successe da quando Taro era a Tsuya. Io prendo un liquore, in ogni caso. A tuo gusto. Ma se vorrai parlare di teatro....resto in città per qualche giorno. E poi uno sguardo verso Yuri. La mia amica qui non avrebbe da ridire.

    Poco dopo il piano di Yuri si concretizzò, con l'arrivo di un fan sfegatato, ovviamente Shifu sotto mentite spoglie, che come concordato ci avrebbe "scoperto" casualmente. Tks! Sbottai io, irritato, mentre toglievo la sigaretta e la spegnevo su un posacenere, guardando storto l'impiccione. Potrebbe anche parlare a voce più bassa, l'impresario iellato magari non ha sentito! Replicai stizzito mentre Yuri, in linea col suo personaggio, era più accomodante. Io penso che ti diamo i due autografi e tu giri al largo, che ne dici? Non siamo in pubblica piazza! Avrei firmato a casaccio su un fazzoletto (durante il viaggio mi ero esercitato nell'imitare la firma del vero Ichikawa) consegnandolo poi a Shifu. A quel punto non restava che vedere quali effetti potesse aver avuto la nostra piccola recita sui presenti.
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    Invocazione alle Muse

    Minarai - 2

    Scossi il capo mascherato alle parole di Hideo. Amica? No, tu fraintendi e non sei ancora pronto. La paura non deve essere tua amica. La paura deve essere un tuo strumento. Devi renderla tua schiava, usarla per il suo scopo e nulla di più! Sentenziai, spietato, rammentando gli insegnamenti del Maestro che trovava immenso diletto nell'usare le Emozioni come mero combustibile per le proprie azioni, sacrificate all'Odio di cui era permeato. Una volta seduto chiesi al mio kohai di dirmi qualcosa, e feci un sorriso ben celato dalla maschera quando disse che ero il primo Kiriano a interessarsi della sua storia, dato che non ero affatto un Kiriano. Osservai in silenzio e senza movimenti del corpo la sua spiegazione, e mentre la sua ira montava sollevai la mano. Ecco. Fermati e respira. Non placare l'emozione ma assaporala...l'Ira è potente. Ti è stato strappato qualcosa e lo rivuoi indietro, il non averlo è causa di ira. Lascia che scorra, lascia che ti faccia male. E prendi tutta quella forza. Rammenta l'emozione, tieni il ricordo che la provoca in uno scrigno nella tua mente. La mia immagine mentale era una fiamma in cui gettare le emozioni come ciocchi di legno, ma ogni persona era diversa, e Hideo avrebbe presto trovato la sua. Aprilo e usala, quando hai bisogno di potere. Ma non permetterle di farti perdere la concentrazione, o tutto ciò che avrai sarà debolezza. Avevo semplicemente riportato, parafrasate, le parole del Maestro, non mi stavo certo ergendo a suo sostituto.

    Dunque qualcuno ti è stato tolto. Il potere è utile, certo. Ma non lo stai perseguendo realmente...sei stato traviato, distratto, sei stato debole. La tua mente deve essere una lama di acciaio indistruttibile, anche se flessibile, se vuoi qualcosa. La disciplina era tutto. Dimmi, hai cercato ciecamente potere per fronteggiare gli ostacoli...ma conosci almeno la natura degli ostacoli? Da come parli, sembra che tu non abbia la più pallida idea di dove sia questa persona o cosa sia successo. Il potere di cui hai bisogno è certo fondamentale, ma senza saggezza e informazioni...a che serve? Non ero realmente interessato alle sue vicende, ma ogni informazione poteva tornare utile, pertanto invitarlo a condividere quanto sapeva poteva in futuro essere usato a mio vantaggio, dopotutto. A chi ti sei rivolto per la tua ricerca?

    Poi parlammo di Momin e delle vicende di Azumaido e del Soketsu Sakura. Dunque un potere elargito. Tra me e me pensai a quanto fosse stato fortunato: io senza alcun talento né dono esterno avevo dovuto afferrare tutto con le unghie e con i denti, abbassando la testa di fronte a innumerevoli ninja esperti per ottenere aiuto e consigli. Gettarlo via a mio dire è sconsiderato. E' una resa...significa solo che non hai la forza né il coraggio di usarlo a tuo scopo. Un vero peccato. Come dissi agli eventi di Azumaido...potresti essere fondamentale contro i piani di Momin proprio perché lui ti sottovaluta e ti crede una pedina incapace di opporsi a lui. Alle sue domande poi rimasi in silenzio per alcuni secondi, pensando se ignorare del tutto la sua domanda o fingere di intessere un legame, magari attirando ulteriormente la sua attenzione. Io sono il Minarai. L'Apprendista. Questo è l'unico nome rilevante. Sono allievo del Maestro perché lo considero una persona degna di rispetto, qualcuno che ritengo degno di usarmi, mentre io lo uso a mio modo. E sospetto che il suo parere sia affine al mio. Ma questi sono pensieri e filosofie di chi segue la Via della Spada, non quella ninja.

    L'arrivo del Pagliaccio cambiò molte delle carte in tavola ma non sembrava immediatamente pericoloso per noi. Non conosco quella donna, ma non è strano che uno come lui abbia compagnia. Da quel che ho sentito ad Ame, la Corte di Kusa è un mercato nero itinerante, vincolato da fuuinjutsu e rituali di immensa potenza, dove si può partecipare solo se invitati. E chiunque arrivi per la prima volta... Feci un cenno verso il Pagliaccio. ...viene sempre accolto dal Pagliaccio, che si dice essere il creatore della Corte. Io lo incontrai tempo addietro, fuori dai contesti del mercato nero, ma non so molto altro. Spiegai.

    Poco distante, Waru il Pagliaccio, segretamente la Liberalità di Hayate, aveva preso posto assieme alla sua affascinante accompagnatrice, sebbene la bellezza di lei fosse appena un'ombra della sua elegante presenza. Un regalo per me? Oh, cielo, cielo, cielo! Mi chiedo cosa possa essere? Sono così poco abituato ai regali, a parte quelli dei fan! Avrebbe detto alla menzione di un regalo, battendo debolmente le mani come un bambino eccitato il giorno del suo compleanno. I suoi occhi si allargarono con tanto di una singola lacrima nell'aprire il pacco che conteneva il meraviglioso abito. Santi numi, è meraviglioso, ti sarà costato un occhio della testa, è della Maison Mizu di Kiri, vero? Riconosco i broccati! Passò la mano sul tessuto come se lo stesse respirando. Sarà un successone alla mia prossima esibizione, degna di un Pagliaccio di Prima Classe, assolutamente! Aggiunse mostrando a Yuri un piccolo volantino della Corte, con sopra Waru e il suo spettacolo di palloncini. Nell'immagine indossava esattamente lo stesso vestito che Yuri gli aveva portato. Sapeva forse che sarebbe arrivato? Ben lieto, accettò anche il saké anche se con meno entusiasmo, dopotutto era difficile eguagliare un vestito del genere. Ma naturalmente, sarei oltremodo felice di essere servito da una persona esperta. A patto di poter rendere poi il favore! Per una volta le offerte di Yuri non contenevano alcun accenno sessuale, anche perché verosimilmente il Pagliaccio le avrebbe rifiutate, stante il suo ruolo. Una volta avuto da bere avrebbe insistito perché anche lei sedesse, e fatto apparire un fiore tra le dita con un trucco di prestidigitazione, lo puntò in direzione della coppa di Yuri mentre da un ugello nascosto spruzzava la bevanda alcoolica, della medesima qualità portata dalla donna. Eccellente, no? E' così che un pagliaccio di prima classe serve da bere! Ma come faceva ad avere preparata la stessa identica cosa che lei aveva portato con sé?

    Avevo assistito alla scena e sentito tutto, come anche Hideo, dato che non si erano assolutamente dati pena di nasconderla, ma poi si chiusero in una fitta conversazione che il brusìo dei presenti sembrava voler ovattare appositamente. Oh cielo, cara, non dire così. Sei un ottimo elemento della nostra organizzazione, e anche quel lavoro ad Ame è stato assai gradito ai pieni alti. Replicò, tronfio per le lusinghe ricevute, anche se come si suol dire: un pagliaccio mostra sempre la sua maschera. Ma se hai qualunque dubbio sarò lieto di risponderti, naturalmente. E a quel punto lei si aprì, svelando le domande su cui si arrovellava invano da mesi.

    Sorrise alla menzione dell'identità del Coraggio, senza smentire né confermare. Forse. Forse Seiken potrebbe placarlo, e forse no. Il mio consiglio è tenere quel tirapugni lontano dalla sua vista. E non nominare mai quel mese e quell'aggettivo davanti a lui. Asserì, passando poi alla seconda domanda della donna. Hohohoh, non credo di poter insegnare nulla di nulla a Maito. Sono uno spadaccino migliore di lui, ma in termini di forza bruta mi è superiore. Insegnargli le finezze della spada sarebbe indebolirlo: non puoi pretendere precisione da un rinoceronte in carica, devi solo imparare a indirizzarlo dove ti serve che vada. Se la caverà, anche lui ha le sue debolezze: le abbiamo tutti. Anche tu. Per questo siamo Hayate. Concluse con gentilezza, aprendo quindi alla successiva riflessione di lei. E' esatto. L'obbiettivo è che tutta l'umanità sia immortale e perfetta. Tu chiedi il perchè? La risposta è semplice: perché no? La morte non è una bella cosa. Se ci ostacolano è perché sono ciechi, ma il nostro obiettivo è nobile e più alto. Replicò con candore. Per quanto inevitabilmente per fare una buona frittata devi rompere qualche uovo, e questo è ovvio anche senza essere un Pagliaccio di Prima Classe. [Nota se Hideo vuole origliare]

    Alla domanda finale poi annuì. Esatto. Numerosi rituali caricano quella frase di significato. Ci lega al leader in modo indissolubile, ci rende lui. Ed è il legame con il quale condividerà l'immortalità perfetta con noi per primi rispetto a tutti gli altri. Aggiunse, senza però entrare nei dettagli che ovviamente non erano di competenza di Yuri. Quando alla strada... Sorrise. Abbiamo fatto alcuni progressi: al momento il Leader è molto interessato a una cosa chiamata Autorità. Dice che senza di essa non sarebbe possibile nulla, e che sa dove trovarla finalmente.

    In quel momento la porta si spalancò, lasciando che un individuo alto quasi due metri e dal fisico possente facesse il suo ingresso, per quanto il suo volto fosse tra i più brutti che si fossero mai visti. Un dettaglio interessante erano gli occhi, di un azzurro meraviglioso, simile a un lago ghiacciato e che tuttavia stonavano in maniera quasi innaturale coi lineamenti sgraziati, nemmeno fosse stato picchiato più volte in volto da bambino. Ecco il nostro amico. Avrei detto a Hideo, mentre il Pagliaccio sussurrava alla donna qualcosa che non potevamo sentire ma che sarebbe suonata come: Un Isuka della Zanna, molto molto interessante, ma non credo abbia un invito alla corte. E sta andando da quei Kiriani. Che cosa divertente. A Yuri decidere se approfondire o meno, mentre l'omone sedeva al nostro tavolo, guardandoci. Tu sei quello del lavoro, no? La voce era forte, roca per il fumo. Esatto, il nostro comune amico ha già coperto i costi, corretto? Addussi, anche se in realtà ero stato io stesso nei panni del Fauno a reclutarlo, dopo avergli ricucito la pancia gratis. Mmmh. Si. Era di poche parole se non altro. Volete fare qui o fuori? Non sarà piacevole.

    Io scossi il capo. No. Qui. Poi a Hideo. Guardalo negli occhi. E in quel preciso istante, quando lo sguardo dei due si fosse incrociato, gli occhi dell'Isuka si sarebbero accesi di una luce sinistra e sovrannaturale, proiettando enormi quantità di chakra direttamente nell'amigdala del kiriano, attivando il sistema limbico come se fosse davanti alla cosa più spaventosa del mondo, come se ogni sua più terrificante paura prendesse vita proprio là, in maniera così forte e netta che la mente non poteva rifiutarla e il Rilascio non sarebbe servito a nulla (inoltre doveva imparare la Paura, quindi gli era vietato farlo, io stesso lo avrei fermato). Cosa avrebbe visto oltre a quegli occhi spaventosi Hideo? E come avrebbe fatto a non dare spettacolo davanti a tutti in quella sala? Come reagire al Terrore Incarnato? Assistevo oltremodo interessato alla scena e ai suoi sviluppi...e non ero il solo: anche il Pagliaccio gettava un'occhiata al nostro tavolo con la coda dell'occhio. Yuri avrebbe colto questo interesse e lo avrebbe fatto fruttare?
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