Posts written by Ade Geist

  1. .

    Cronoguerra

    Capitolo Tre

    Atto XI
    Corpo Inamovibile †



    C'erano alcune costanti quando affrontavo un nuovo nemico: la prima, figlia della superbia, era l'infantile canzonare della mio essere interamente ricoperto di metallo. Gli epiteti a riguardo si sprecavano: lattina e scatoletta di tonno sono solo un paio di questi. La seconda, figlia della sicurezza, era l'errata considerazione della mia lentezza dovuta all'apparente complessità del mio fisico meccanico. Ma bastava un solo assalto per togliere ogni dubbio e portare i miei avversari sulla strada di una più consapevole sfida. Infine, la terza, figlia dell'arroganza, riguardava il mio essere Kensei: come può una spada arginare il mare del chakra? Ma la mia non era una semplice spada; era una Kenkichi, una Lama Insanguinata, un simulacro di macabro e cremisi potere, irrorato dall'imperitura conoscenza degli shinobi giunti prima di me e forgiata, letteralmente, nel sangue di mille battaglie.
    Quella volta, però, nessuna di queste costanti si palesò. Un nemico che, forse, per la prima volta, non commetteva l'errore di sottovalutare il proprio avversario? No, decisamente non era quella la ragione.
    La ragazzina dai capelli verdi della Pioggia, infatti, pareva tutto tranne che una attenta e ponderante kunoichi. Il suo atteggiamento e il suo smodato gridare dimostravano immatura irascibilità, incostanza e, soprattutto, elevata considerazione di sé. Ma le sue azioni parlavano diversamente: agiva con minuzia e coscienza. Quasi tutti i miei assalti furono soppesati e prontamente affrontati. C'era una discordanza in tutto ciò che urtava le mie sinapsi. Cos'è che mi stava sfuggendo in quella breve disamina della mia avversaria dai capelli smeraldo?
    Questi pensieri si materializzarono nella mia testa al primo assalto di spada che le portai correndo testa sotto sul soffitto. L'improvviso allungamento della Promessa non fu affatto un problema per lei, anzi, sembrò quasi sapere quel che l'attendeva. Ed allora feci qualcosa che, anche se atteso, non sarebbe stato facilmente schivabile: usai il chakra per bloccarla sul posto e provare ad attrarla a me. La Kunoichi portò le mani avanti e oppose qualcosa alla mia presa! Non mi aspettai tali capacità, anche se mi fu facile notare come queste non fossero abbastanza per annullare la forza soverchiante della Tecnica dell'Attrazione. I muscoli tesi, contratti quasi fino allo spasmo, il sudore che scendeva sulla sua fronte, i denti digrignati che deformavano il viso giovane della kunoichi erano tutti segni d'estrema e onerosa fatica. Dal canto mio, sostavo sul muro col Braccio Sinistro prolungato verso di lei, seraficamente inespressivo dietro all'Elmo e senza mostrare il benché minimo sforzo. E allora, realizzando l'indiscussa superiorità in quel frangente, cercai di stritolare a distanza la ragazzina dai capelli color erba. Il suo corpo non si contorse, rimase immobile sotto quel soverchiante peso che giungeva da ogni parte e resistette e resistette ... fin quando non resistette più. Le membra della kunoichi si tagliarono, non tanto per la natura affilata che ero solito plasmare assieme a quella tecnica, quanto più per il peso stesso della pressione ambientale. Forse, sarebbe più corretto dire che si tranciarono, spaccandosi e rivelando legno e gelo sotto l'epidermide. Che la ragazzina padroneggiasse tanto gli Specchi Maledetti di Kiri quanto l'arte innata del clan Senju di Konoha? Una combinazione senza dubbio peculiare che rendeva i miei assalti di spada più complessi - ma anche, adesso, indubbiamente più letali, avendo perso il possibile effetto sorpresa di una spessa armatura invisibile sottocutanea. Strinsi ancora la mia presa chakrica, arrivando a spaccare anche il suo rivestimento difensivo fino, finalmente, a vedere del rosso sangue sgorgare dalla sua pelle. Un sorriso compiaciuto comparve sul mio volto mentre un brivido d'estasi e potere percorreva rapido la mia schiena. La kunoichi, in un ultimo estremo gesto, si ripiegò leggermente su se stessa prima di lasciare andare una scarica corposa di chakra che spezzò la mia presa sul suo fragile corpo. Non mi hai fatto nulla, COSA CREDI?! Anf...ma devo ammettere che sei particolarmente forte in questa linea temporale! NON che questo cambi le cose! AHAHHA Gridò ridendo Tensai-Ji, camuffando malamente la sua preoccupazione dopo quanto accaduto. Avevo qualcosa da sfruttare, in quel momento. Ma non feci in tempo a ragionarne a modo che la ninja di Ame partì nuovamente con un assalto. Anzi, per meglio dire, comandò alla sua evocazione di partire con un assalto. La creatura arborea allungò e plasmò un suo arto finché quasi non raggiunse le dimensioni dell'intera stanza: quando la metamorfosi fu ultimata, l'arto si schiantò contro la parete e iniziò a demolire parte della Villa. L'intento, per la seconda volta, era quello di seppellirci vivi sotto il peso stesso della gigantesca magione di Diogenes. Non glielo avrei permesso. Poco dopo il suo movimento iniziale, la mia prima reazione fu quella di immettere chakra nelle gambe e, nuovamente, saltare verso la direzione opposta della stanza. Gli arti metallici genialmente modificati dal Coraggio mi permisero, unitamente al chakra repulsivo, di riempire la distanza in volo con estrema facilità. Con una capriola in aria atterrai nuovamente in piedi perpendicolarmente sul muro, permettendomi di effettuare difese maggiormente efficaci. [Abilità]
    Col moto del braccio sul muro, porzioni di calcinacci e legno furono divelte dalle pareti della stanza, con l'arto dell'evocazione che proseguiva la sua corsa inesorabile verso l'angolo della stessa. Ma sapete cosa succede quando un oggetto in moto incontra un corpo inamovibile? È semplice: si ferma.
    Facendo leggermente molla sugli arti inferiori, caricai la spalla sinistra leggermente, pronto a sorreggere sul mio corpo il peso dell'arto ligneo dell'evocazione. Un istante dopo e quel gigantesco macigno mi raggiunse, impattando contro tutta la mia porzione sinistra di corpo e spingendomi un paio di metri metri alla mia destra verso l'angolo della stanza. I miei piedi affondarono nel muro, opponendosi al peso ed alla forza di quel blocco arboreo. Ma la forza di quell'oggetto era niente in confronto a quella del sottoscritto. Una semplice contrapposizione di intenti fece arrestare l'assalto dell'arma, col mio corpo che era l'unica cosa che impediva a quell'oggetto di demolire la maestosa abitazione del Mikawa. Sorrisi sotto l'Elmo, mentre la Yakusoku, nella destra, era pronta a saettare verso il gargantuesco arto dell'evocazione. E così fece. Non un colpo eccessivamente insidioso, a dire il vero, ma quanto bastava violento ed immediato da rendere, forse, l'arto dell'evocazione inutilizzabile. Inclinando il polso affinché il palmo della mano fosse rivolto verso il basso, lasciai che la Yakusoku saettasse orizzontale verso l'arto avversario così da conficcarsi nella carne lignea della creatura, nel suo avambraccio o quello che poteva definirsi tale. Niente di più rozzo e, al contempo, efficace. [AdO]
    AHAHAHA mi credete davvero così stupida da cadere DI NUOVO nei vostri trucchetti da quattro soldi?! A 13 anni i più gradi curatori del continente venivano da me ad imparare le mie tecniche, ad elemosinare un nome nelle mie pubblicazioni o partecipare alle mie ricerche. IO SONO RIUSCITA A CURARE IL TEMPO, riportarlo allo stato che più mi aggrada e rimuovere le diramazioni più inutili al pari di un'appendice, il muscolo palmare lungo o i capezzoli maschili. E voi, uomo di latta e maghetto da quattro soldi, fate parte di tali vestigia. Gridò la kunoichi, soddisfatta per il comando impartito. Fu allora che realizzai qualcosa. Cosa? Ve lo dico tra un attimo, andiamo con ordine. Mentre la ragazzina parlava, infatti, avrei utilizzato una combinazione di chakra adesivo e repulsivo per attrarre a me e far scorrere sulla porzione del mio corpo che era rivolta verso il muro un calcinaccio o un pezzo di legno che i miei arti avevano spostato sotto il peso dell'arto di legno del mio avversario. Si sarebbe mosso aderente al mio corpo, nascosto sotto il mantello e quindi coperto da occhi indiscreti. [Abilità]
    Avrei poi proseguito facendo quello che sapevo fare meglio: con un rapido movimento della spada, poi, avrei estratto l'arma dal corpo ligneo dell'evocazione e, con una velocità stupefacente, avrei eseguito due colpi in contemporanea, anche se percepiti come un unico assalto, verso la porzione inferiore e superiore dell'arto del mio avversario che ora giaceva, immobile, accanto a me. Si trattava di una delle tecniche segrete delle Forme Kenkichi, più precisamente, del Fendente del Posseduto. L'intento di quel colpo, dunque, era recidere l'arto con due colpi portati similmente ad un taglio di forbice. Forse amputare un arto a quella creatura non sarebbe stato particolarmente utile, dato che sembrava in grado di modificare il suo corpo a piacimento e quindi avrebbe potuto riformarlo come più gli aggradava, tuttavia, ero il mio reale intento era deviare l'attenzione della mia avversaria sul fatto che stessi sprecando energie verso la sua creatura. Un piccolo diversivo che mi poteva permettere di guadagnare terreno psicologico in quella lotta impari di conoscenze. [Azione II]
    A quel punto, qualsiasi fosse stata la condizione dell'evocazione, avrei nuovamente compiuto un salto verso il tetto per portarmi ancora una volta a distanza di combattimento con la mia vera avversaria. Impugnai l'arma con entrambe le mani, posizionandola per obliquo davanti al corpo, mentre col busto leggermente piegato in avanti correvo verso Tensai-Ji. [Movimento Gratuito]
    Quei pochi metri parvero chilometri. O, forse, il tempo necessario a percorrerli mi parve un'eternità. O, ancora, entrambe le cose. Il tempo e lo spazio, dopotutto, sono concetti profondamente legati l'uno all'altro, a tal punto, forse, da poter essere considerati un'unica entità, il cronòtopo. Era sul quel piano che Tensai-Ji stava giocando e, stupidamente, ce lo aveva rivelato proprio alcuni istanti prima. Lei non sarebbe caduta di nuovo nei nostri trucchetti. Lei aveva già combattuto contro ognuno di noi. Lei conosceva diramazioni del tempo che noi potevamo solo immaginarci. Per lei, ciò che per noi erano bivi fantastici creatisi al momento di una scelta topica della nostra vita, erano tempi dimenticati, accaduti e scartati.
    Se solo avessi avuto io la possibilità di visitare quei posti, quante cose avrei impedito, quante persone avrei protetto, quante scelte avrei cambiato. Chissà in quante linee temporali Kensei Hito non era mai nato; chissà in quante linee Keiji Kagome era un ninja della Foglia, un amorevole padre e un uomo più felice; chissà in quante linee temporali Kensei Hito non aveva ceduto all'Odio, non aveva abbracciato quel potere tanto infinito quanto onnicomprensivo e, piuttosto, sedeva con Itai Nara assieme ai Draghi Rossi e ai loro Ryuukishi per proteggere Kiri e il continente. Chissà, in quante linee temporali Keiji Kagome fosse riuscito a salvare sua madre. E, infine, chissà in quale mondo Kiri non ha sofferto le pene dell'attacco di Cantha. Chissà quante cose Tensai-ji ha visto; ma soprattutto, chissà quante cose le sono sfuggite.
    Il gruppo di Ame, infatti, aveva visto tanti mondi possibili ma non aveva visto tutti i mondi possibili. Ogni possibile scelta che avevo fatto nella mia carriera da Shinobi poteva essere stata soppesata dal gruppo di Ame e potevano aver adottato e studiato contromisure. Sicuramente conoscevano Kensei Hito spadaccino, conoscevano Kensei Hito discendente Kenkichi e, sicuramente, conoscevano Kensei Hito come potente utilizzatore di Ninjutsu visto che, benché non uscendone illesa, la kunoichi dai capelli verdi era riuscita a contrastare la mia tecnica predatoria.
    Allora quale Kensei potevano non aver conosciuto? Forse il Kensei che è stato al Lucchetto e che ha perso contro il Collezionista di Teschi? Improbabile perché sono piuttosto convinto che ogni Kensei avrebbe ripercorso quei passi, con quella posta in gioco, ovvero il lascito dei Kagome. Probabilmente il Kensei che non avevano conosciuto era il Kensei che io stesso ritenevo assurdo esistesse. Il Kensei allievo e, contemporaneamente, maestro.
    Quando fui a pochi passi dalla mia avversaria, le mie mani si prolungarono in avanti, con la Yakusoku che passava nella sola Sinistra, e una ramificazione di saette e scintille, oscure e terrificanti, prorompeva verso la mia avversaria. Tecnica del Fulmine Oscuro Superiore! gridai con voce mentallica dietro l'Elmo. [Azione I] Per chi mi avesse visto davvero combattere, quella era la mia tecnica per antonomasia: prima manifestazione d'affinità ad un elemento del mio chakra, prima tecnica personale sviluppata e poi, lentamente perfezionata, i Fulmini Oscuri erano probabilmente la tecnica che maggiormente mi distingueva. E probabilmente sarebbe stato così per molti altri Kensei di molte altre linee temporali. La difesa di Tensai-Ji, specie per via delle potenzialità ridotte della stessa, quindi, sarebbe stata probabilmente semplice. Avendo saggiato la devastante potenza della Tecnica del Predatore di poco prima, avrebbe potuto credere che questo Kensei fosse uno dei Kensei che si era dedicato maggiormente al coltivare le poche ninjutsu Kenkichi sviluppate e pensate appositamente per essere combinate con le più devastanti Kenjutsu del Clan delle Lame Insanguinate. Ma qualsiasi pensiero Tensai-Ji avesse fatto, sarebbe stato il pensiero sbagliato. Niente di tutto ciò era rilevante.
    Infatti, in contemporanea, mentre stavo ancora eseguendo la Shin Kurai Raiden, il frammento della Hakushaku che giaceva con me sotto al mantello si spostò leggermente verso la mia ascella destra, appendendosi a testa all'ingiù al mantello e sbucando solo con occhi e bocca da sotto il mio arto, iniziando a intonare un canto senza suoni. [Azione III] Nel frattempo, io seguivo con gli occhi la difesa avversaria cosicché, un istante prima che la mia tecnica si esaurisse, la sinistra, ancora protratta verso Ji e con in pugno la Yakusoku, si iniziasse a muovere leggermente. Tutto, fino a quel momento, era stato pensato per quell'attimo. Ogni azione serviva a coprire ciò che stava per accadere.
    Infatti, qualcosa di estremamente rapido partì dalla mia sinistra, coperto visivamente dai fulmini della Shin Kurai Raiden e mimetizzato nella stessa perché anch'esso circondato da saette. Un piccolo oggetto ricoperto di chakra rotante che mirava inesorabilmente in mezzo agli occhi della mia avversaria. [Tecnica I-II-III + Azione V] Tale fulmineo oggetto era il detrito che avevo raccolto poco prima ed ora stavo sparando dal mio corpo, senza toccare, unitamente all'utilizzo del chakra adesivo e repulsivo. [Abilità]
    Tale evento, tali capacità, erano figlie di un evento più unico che raro. Il Kensei della presente linea temporale, me, aveva fatto qualcosa che, probabilmente, per la maggior parte degli altri Kensei figli di Cantha e Padroni dell'Odio sarebbe stato impensabile: era divenuto allievo e maestro di Febh Yakushi. Sì, Febh Yakushi, lo shinobi che più di tutti incarna il caos e l'imprevedibilità; lo shinobi che rappresenta l'antitesi stessa del concetto di Giustizia Perfetta che io incarno. Questo evento, fulcro, nexus della mia vita di Shinobi e delle mie capacità da esperto di ninjutsu, ritenevo che fosse la possibile chiave che avrebbe colto di sorpresa un'avversaria che riteneva di sapere tutto di me perché aveva conosciuto la maggior parte dei Kensei possibili. Ed allora, per sconfiggerla, come per risolvere molti dei più fini e complessi paradossi, era necessario utilizzare l'assurdo: Kensei Hito che utilizzava tecniche e abilità tipiche di Febh Yakushi che nessuno gli aveva visto usare fino a quel momento.



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 725
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1 - Extra: AdO
    2: Fendente del Posseduto
    3: Tecnica Trascritta
    4: Musei no Uta: Kiretsu
    5: Simbolo della Psiche
    Slot Difesa
    1: Salto
    2: AdO
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1: Tecnica della Rotazione
    2: Manipolazione della Natura
    3: Incanalare l'Odio


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [Hijutsu] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 8.

    • [Kinjutsu] Aura d'Odio attiva.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 3.

    • Assetto Gakutensoku: Salto.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto d'emergenza.

    • Cooldowns:
      - Kirai Mugen si disattiva tra 4 Round.
      - Assalto Perfetto è riutilizzabile tra 3 Round.
      - Alterare il Flusso è riutilizzabile tra 3 Round.
      - Ninjutsu Perfette è riutilizzabile tra 2 Round.
      - Penetrazione Naturale è riutilizzabile tra 2 Round.
      - Reverbero Naturale è riutilizzabile tra 2 Round.
      - Tecnica Rapida è riutilizzabile tra 1 Round.
      - Bonus da Intuito extra riutilizzabile tra 1 Round.
      - Sacrificio di Sangue: Offerta si disattiva alla prossima fase difensiva.
      - Sacrificio di Sangue: Immolazione si disattiva alla prossima fase difensiva.

    • Fuuinjutsu preparati:
      - Tecnica Trascritta con Shin Kirai Mugen di potenza 80.
      - Simboli della Psiche di potenza +20: 1.
      - Simboli del Fisico con +4 Tacche a Velocità sul Braccio dx: 3.
      - Simboli del Fisico con +4 Tacche a Riflessi sul busto: 3.

  2. .

    Il Mostro che dorme nel Profondo

    Capitolo unico

    Atto VII
    Ammasso di chakra †



    Il Sanbi sapeva come muovere quei simulacri di chakra che aveva creato ispirandosi ai ricordi frammentati che aveva sulle sue precedenti Forze Portanti. Soltanto uno dei miei assalti contro l'Emerito Mizukage sortì l'effetto desiderato, benché fosse un assalto decisamente grave. Poi il burattino fu richiamato dal burattinaio che, in un attimo di concentrazione, volto probabilmente a riassestare le sue forze, si abbandonò ad una piccola esternazione, probabilmente facilitata dalle mie ultime parole. AHAHAHAHAH!!!! Molto bravo, Mizukage, hai superato il confronto con il tuo predecessore, ma non pensare che per questo mi arrenderò! L'unica vita dignitosa che desidero è libero! Lontano da voi ammassi di carne! Tuonò il Bijuu, mentre una nuova luce investiva adesso i tre shinobi. Non potevo continuare a sostenere quel ritmo. Ma forse avevo un asso nella manica da usare, ancora. Dovevo solo travere il momento giusto per usarlo. Di cosa si trattava? Bhè, lo scoprirete presto. Permettimi di renderti le cose un pizzico meno facili! Disse, mentre dell'acqua iniziò a muoversi dai piedi dei tre ammassi di chakra verso il sottoscritto. Se c'era qualcosa che Keiji Kagome mi aveva insegnato è che, specie in guerra, lasciare all'avversario la possibilità di circondarti o immobilizzarti è il più grave errore tu possa commettere. Dunque, non appena l'acqua fu abbastanza vicina, concentrai una discreta quantità di chakra nelle gambe e la rilasiai tutta insieme sfruttando il chakra repulsivo per saltare verso l'alto e vedere il ghiaccio formarsi ai miei piedi. [Difesa I] Quando la forza di gravità ebbe la meglio, i miei avversari mi avevano già raggiunto e la loro offensiva ebbe realmente inizio. Utilizzai un briciolo di chakra adesivo per non perdere contatto col suolo e rischiare di scivolare. [Abilità] Ciò che mi rendeva complesso in quell'ambiente stare al loro passo era l'impossibilità di incassare efficacemente: i poteri dei fili di chakra del Sanbi che si agganciavano al mio corpo ed al mio tantien quando uno di quei simulacri mi sfiorava rendevano più complesso ogni tipo di difesa proattiva. Avevo fatto del dell'acciaio e del ferro parte stessa della mia identità ed ora la vedevo più come un ostacolo che come un aiuto. Ironico.
    La kunoichi partì all'assalto con un doppio colpo all'altezza del busto. Di tutta risposta, il chakra fluì nel mio busto e tra le mie sinapsi, permettendomi di schivare senza troppe difficoltà con un breve scatto verso sinistra. [Difesa II] Ebbi tempo soltanto per rimpostare la guardia che Kamuro mi fu addosso, più violento e veloce della sua compagna. Un primo gancio sinistro puntava direttamente alla mia testa. Le membra vennero irrorate da una violenta vampata di chakra e conoscenza Kenkichi e il collo scattò rapido, quasi come se si muovesse per volontà propria, insieme al busto tutto, all'indietro. La Yakusoku aveva contribuito attivamente a quella difesa. Non ero abituato a muovermi reattivamente a quelle velocità - il fatto che non stessi usando davvero il mio corpo, comunque, mi aiutava non poco. Il pugno sfiorò il mio volto metallico permettendomi di tenere gli occhi saldi sul mio avversario. [Difesa III] Fu proprio grazie al mio stile di difesa minimale ed alla mia volontà di rimanere a stretto contatto coi miei avversari che potei vedere partire dal basso il montante dello shinobi-simolacro, sempre indirizzato verso il mio volto. Questa volta, la difesa più sicura era avanti. Il busto si inclinò leggermente verso sinistra, con le mani e la Yakusoku che si portavano vicino al collo, per poi scivolare verso il mio avversario e far passare il suo montante vicino alla mia spalla destra. [Difesa IV] Fu allora il turno del mio predecessore che pensò bene di mirare alle mie gambe protesiche. Dato che ciò era già accaduto ed avevano visto i risultati ottenuti con tale azione, non mi fu difficile intuire che l'intento di quel colpo era diverso dal ferire. Nuovamente la Yakusoku mi corse in soccorso, prima drenando parte delle mie energie, poi inondandomi di chakra per sollevare rapidamente la gamba e mandare la lastra ossea completamente a vuoto, vanificando il tentativo di squilibrio. [Difesa V] Il Mizukage emerito a quel punto si mosse alle mie spalle, lasciando a Rin campo per saltare e tentare di colpirmi con un calcio volante al petto. Nuovamente mi affidai ai poteri Kenkichi che, con un ennesimo guizzo rinvigorente, mi permisero di spostarmi lateralmente con le gambe, mostrando lateralmente il petto alla gamba che cercava di colpirmi. [Difesa VI] Da quella posizione riuscii a capire la strategia avversaria, col Mizukage che ora stava alla mia sinistra e che prima avrebbe tentato di colpirmi alle spalle. Solo i vigliacchi tentano attaccano alle spalle. Tuonai. Ma la vigliaccheria non è prerogativa dell'Ombra della Nebbia. Forse lo è di voi Bijuu! Il boshi si mosse velocemente, più velocemente di ogni altra offensiva che avevo ricevuto fino a quel momento. Ma, finalmente, potevo usare la Yakusoku per difendermi. La spada si mosse davanti ai miei occhi, rapidissima, portandosi parallela al terreno, con la vibrante e irruenta lama cremisi creata dalla Promessa di Redenzione. Il Simbolo del Fisico sul busto s'illuminò, attivando i suoi poteri e permettendomi di dimostrare, nuovamente, un'ottima prestanza fisica - cosa che quel corpo d'acciaio sicuramente non suggeriva: la lancia venne colpita quasi all'estremità, puntando il colpo verso l'alto e facendogli terminare la corsa ben sopra la mia figura. Sorrisi sotto l'Elmo. Sarai mio, Mostro. Tutti voi sarete miei! [Difesa VII] Mentre pronunciavo quelle parole, il pinnacolo del potere autolesionista Kenkichi lasciò il mio corpo, rendendo le mie membra nuovamente meno reattive e prestanti. Espirai, provato. Le gambe si mossero leggermente all'indietro, facendomi retrocedere d'un passo. Ma non sarebbe stato un problema.
    Rapida, serpentina e letale, la Yakusoku si alzò davanti al mio petto e agli occhi dei miei avversari e iniziò a muoversi sinuosa. Un istante dopo e una scintilla comparve alla base della spada. Le mani si distesero leggermente verso il Quarto ed i suoi compagni allineati dietro di lui. Oggi verrai con me, Demone! Un unico movimento, poi un boato. [Tecnica I-II]


    Shin Kurai Raiden no jutsu!





    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 950
    • Velocità: 750
    • Resistenza: 750
    • Riflessi: 725
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 750
    • Concentrazione: 775
    • Intuito: 750
    • Precisione: 750
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 29.25/30
    Slot Azione
    1: Simbolo del Fisico
    Slot Difesa
    1: Salto
    2: Spostamento a sinistra
    3: Busto indietro
    4: Busto avanti
    5 - Convertito: Spostamento laterale
    6 - Convertito: Sollevamento gamba
    7 - Convertito: Parata Bonshi
    Slot Tecnica
    1: Shin Kurai Raiden
    2: Incanalare L'Odio
    3: Simbolo della Psiche


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [Ferite]:
      - Lieve alla Testa
      - Lieve al Braccio Dx
      - Lieve al Busto

    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Riserva di Sangue: 3 Unità.

    • [Odio Incarnato] Vincoli rispettati per 2 Round.
      - Cap aumentato di +2 Tacche a Forza e Velocità.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 2.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.

    • Fuuinjutsu preparati:
      - Simboli della Psiche: 4 Sigilli.
      - Simboli del Fisico: 6 Sigilli.

    • Cooldowns:
      - Tecnica Economica può essere riutilizzata tra 3 round.
      - Bellezza Makashi può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Ninjutsu Perfette può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Okurimono si esaurisce alla prossima fase difensiva.
      - Irruenza può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Irruenza può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Assalto Perfetto può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Padronanza Perfetta può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Vigore Infinito può essere riutilizzata tra 1 round.
  3. .

    L'Imbattuto Tradimento

    Capitolo Tre

    Atto X
    Difesa psicologica



    La nostra prima fase offensiva rivelò non poche cose: prima fra tutte, e mi era sfuggito, il carattere illusorio delle abilità della kunoichi più giovane lì presente. Si trattava dunque di una Akuma il che rendeva fronteggiarla psicologicamente più tassante di quanto preventivato in precedenza. Questo perché qualsiasi cosa si ponesse sotto i miei occhi, da quel punto in poi, poteva essere sottoposto a dubbio. E quando il confine tra reale e irreale diviene labile, la concentrazione è la prima cosa a vacillare; e senza perfetta concentrazione e dedizione, la mia presa sul Mondo delle Emozioni della Kirai Mugen crolla e, con lei, la mia capacità di ragionare razionalmente. Benché vassallo dell'Oltrevita grazie alla mia tecnica proibita, i suoi segreti più reconditi mi erano ancora preclusi, al tempo, e quindi non riuscivo a gestire con semplicità le situazioni più complesse che miravano ad attanagliare la mia psiche.
    Continuai ad ascoltare le parole dell'anziana che ora, più che una rassicurante kunoichi dalla lunga esperienza, pareva maggiormente un rettile dalle lunghe e squamate dita affusolate. Lasciai che le sue insinuazioni cadessero nel vuoto, tentando di non dare peso alle ripercussioni sulla mia identità che, se qualcuno si fosse voluto impegnare ad approfondire, avrebbero scoperchiato uno dei vasi di Pandora che la Maschera di Ferro del Mizukage custodiva gelosamente. Digrignai leggermente i denti sotto l'elmo, silenziosamente, prima di riuscire a far ricadere sulle mie membra la serafica freddezza di cui necessitavo.
    Infatti, scavalcati gli ostacoli, mi gettai a capofitto verso il mio vero avversario: il Collezionista di Teschi. Fu solo quando la Promessa vibrò i suoi mortali fendenti che mi accorsi di due cose: la prima, che avevo totalmente ignorato il sigillo che si trovava adesso tra me e Byakuei; la seconda che l'infame non poteva essere così stupido da starsene in posa meditativa in mezzo alla stanza, così poco difeso. La Yakusoku, infatti, affondò nelle carni due volte, recidendo il capo dal tronco e lasciando che questo rotolasse. Ma la sensazione di soddisfazione e appagamento che quell'azione ebbe durò un solo istante. La testa si riformò e - giustamente, aggiungo - mi canzonò. Tutto qui? Mi aspettavo di meglio. Ferito nell'orgoglio, persi un istante sul mio tempo di guerra. I muscoli si irrigidirono e la mente si annebbiò. Riuscivo a elaborare solo infamie ed empi epiteti per il fratello dell'Imperatore e, soprattutto, per la mia imbarazzante inettitudine dimostrata in quell'occasione. Colto dalla rabbia più infantile vibrai anche l'ultimo fendente al petto, soltanto per venire nuovamente sbeffeggiato. No, no, no. Credete davvero che starei qui a farmi colpire? Allo stesso tempo, il piano di Kato e della sua Evocazione si rivelò inefficace. Eravamo nuovamente al punto di partenza ma, questa volta, con meno energie e, quindi, con meno tempo a disposizione.
    La mia attenzione fu però rubata dalle parole dell'Akuma. Mi voltai in direzione della stessa ma il fumogeno che il Tokugawa mi aveva lanciato mi impediva di vedere chiaramente dove si trovasse. Mi voltai verso Fudoh, quasi a volergli comunicare quel che, con un'ottima visione del campo di battaglia, il Primario stava già facendo: eliminare l'impedimento visivo. Fu quando il fumo fu diradato dallo shinra tensei che potei notare l'Akuma comporre alcuni sigilli. Come vi avevo anticipato, non potevo permetterle di insinuare in me e nei miei compagni il benché minimo dubbio. Un fiotto d'aria fuoriuscì dalle mie giunture mentre una frazione del mio chakra rilasciava meccanicamente i ganci che bloccavano in modo parziale le capacità motorie del mio corpo d'acciaio. I pesi che mi costringevo ad indossare adesso non mi costringevano più: con un movimento che speravo fosse difficile da percepire per gli occhi del mio avversario, ovunque si trovasse, la Yakusoku si schiantò per terra, andando a creare una gigantesca area d'impatto che in un istante si espanse rapidamente fino a raggiungere, nella sua ultima estremità, gli arti inferiori della kunoichi dagli occhi rossi, interrompendo le sue azioni nel loro quid. [AdO]
    Il non essermi spostato, tuttavia, mi espose ad un attacco che non avevo modo di prevedere. Dal sigillo accanto a me, una lancia oscura tentò di raggiungermi il petto, probabilmente con l'intento di trafiggermi. L'arma cozzò tuttavia contro il Corpo dell'Inquisitore, producendo un altisonante tonfo. La Kenkichi al mio fianco irrorò d'energia il mio corpo, permettendomi di subire quell'attacco inaspettato senza particolari danni se non un lieve contraccolpo sotto la protezione. [Ferita]
    Subendo il colpo, la mia attenzione fu nuovamente portata su quel sigillo: cosa diavolo era? Non lo conoscevo e non riuscivo a seguirlo, nel fremere della battaglia. Allo stesso tempo non potevo permettermi di perdere del tempo per eseguire un'attenta analisi dello stesso. Dovevo usare la forza bruta: dovevo forzare le regole stesse del chakra e dei fuuinjutsu e, per farlo, c'era solo un modo. Il chakra dal mio tantien andò a fluire vorticoso sulla Stella sul mio trapezio, la quale immediatamente s'irradiò di potere e amplificò tutte le mie sensazioni fisiche e mentali. La sensazione che avevo ed ho tuttora ogni volta che ricorro a quel potere è quella di un sistema ben oliato: immaginatevi il mondo come una gigantesca macchina le cui componenti, talvolta, vuoi per l'attrito e l'usura del tempo, vuoi per fattori esterni o interni, non sono completamente in sintonia tra loro. La Stella, il fuuinjutsu genetico del nonno di Keiji Kagome, Kenzo Kagome, rendeva tutte quelle sensazioni vane: quando era attiva sembrava che ogni cosa fosse al suo posto. Ogni ente svolgeva la sua funzione, ogni dettaglio aveva un suo significato. Forse l'aura che il mio sigillo emanava riusciva a raggiungere anche i miei alleati ed a placarne le turbe. [Note][Tecnica I] A quel punto, un nuovo piccolo sbuffo anticipò la modifica delle mie gambe che tornarono a mostrare due piccole ali all'altezza dei polpacci poi, per chiunque non fosse in grado di seguire i miei movimento con la vista, sparii, così da ricomparire, chinato a terra, pochi centimetri più avanti, con la sinistra sopra il sigillo di Byakuei! La posizione della Scimmia aveva anticipato il fatto che stessi per tentare di sciogliere il fuuinjutsu su cui ora giaceva il mio arto metallico. Si trattava di un fuuinjutsu per me sconosciuto e quindi non potevo sapere come scioglierlo rapidamente. Confidavo, tuttavia, nel fatto che la Stella potesse guidarmi in una comprensione più rapida ed efficace oppure potesse forzare le regole stesse dei vincoli del chakra. [Tecnica II][Note] Qualsiasi fosse stato l'esito di quell'azione, non avrei perso ulteriore tempo dietro al fuuinjutsu perché la situazione era talmente critica ché ogni secondo di troppo speso in qualsiasi atto avrebbe potuto compromettere non solo la salute dei pochi partecipanti vivi presenti nella stanza, ma anche la salute di Kiri tutta. E questo era ovviamente fuori discussione.
    Poi arrivò l'istante epifanico che tutti aspettavamo: il dissolversi del tranello del Cardinale. Come già avevo sperimentato in passato, la sua abilità stava tutta nella manipolazione: Byakuei era in grado di infilarsi nei pensieri più reconditi dei suoi interlocutori, di contorcere le loro ansie, di plasmare mostri dalle loro paure nascoste e più intime. Anche in quell'occasione, a Kiri, non fu da meno. Aveva cercato di instillare il dubbio nei miei ninja e amplificare i pregiudizi dei miei nemici, rivoltandomi contro leali e sleali indiscriminatamente. Mi aveva dipinto come un oscuro drago, quando questo non era altro che la sua arma finale. Dal canto mio, benché non mi reputi una testa vuota, stare al passo con le macchinazioni del vecchio membro della Nebbia di Sangue era estremamente complesso. Anche se sembrava che ce lo avessimo dinnanzi, era assai probabile che neanche in quell'occasione sarei riuscito a porre fine al suo interesse per Kiri: c'era però un'unica certezza che bruciava ardente nel mio cuore, un unico motivo che rendeva facile al mio corpo muoversi, ai miei polmoni ustionati respirare: nel momento esatto in cui la sua minuta effige fosse venute alla luce, niente e nessuno al mondo sarebbe riuscito a contenermi dal rendere ogni millimetro delle sue fragili membra una disgustosa poltiglia di sangue e frattaglie. E fu proprio il sottostimare le mie capacità fisiche della sua compagna che ci portò in una leggera posizione di vantaggio. Quando vidi Uragiri modificare radicalmente le sue sembianze e iniziare a caricare un qualche terribile jutsu, un istinto atavico e impersonale s'impossessò del mio corpo: l'inebrio delle capacità Kenkichi agiva, veicolato dall'anima che risiede nella Lama Insanguinata, come un rush violento di adrenalina. Le pupille si dilatarono, il volto sotto l'elmo di contorse in un'espressione quasi demoniaca e i muscoli si tesero per un assalto dalla potenza folle; non potevo permetterle di portare a termine qualsiasi tecnica stesse per eseguire!
    Nuovamente sparii dalla vista di tutti e, in un attimo, comparvi chino sotto Uragiri che si era ormai sollevata di circa due metri da terra. Prima che potesse fare alcunché, la Yakusoku si mosse letale, andando a cercare il suo corpo nel primo punto a maggior impatto disponibile. Come aveva suggerito Kato, l'importante era colpirla, non dove colpirla: non si trattava di una reale persona ma di una sfaccettatura del concetto di Illusione manifestato. Dunque, ciò che realmente contava era farle soltanto il danno più grave possibile. La Yakusoku volò quindi obliqua, dal basso verso l'alto, mentre le gambe si distendevano nuovamente e le braccia si allungavano, ritrovando la posizione eretta e il maggior punto di contatto possibile tra lama e carni illusorie. [AdO]
    Un istante dopo, e quasi in contemporanea con la mia azione successiva, lo Yotsuki comparve sopra la testa mia e dell'Imbattuto, pronto a eseguire un calcio a ghigliottina mostrando ottime capacità fisiche. Non sapevo se l'influenza della Stella stesse agendo su di lui o se, come in precedenza, fosse costretto dalla pesante aria che si respirava a cercare di ostacolarmi ma, in ogni caso, non mi opposi alla traiettoria che sembrava minacciare anche il sottoscritto. Se il punto era indebolire l'Imbattuto, allora avrei accettato di subire qualche ferita. Dopotutto, potevano davvero impensierirmi i suoi colpi? [Ferite]
    Sperando di aver interrotto anche l'azione levitante della mia avversaria, in contemporanea con le azioni di Kato avrei scoccato un secondo fendente, ritraendo la spada verso sinistra, compiendo la solita mezzaluna verso il basso e, con un rapido e secco movimento di polso, avrei fatto risalire la spada verso l'alto. [Azione II]
    Se l'Imbattuto non fosse stato incapacitato da me o dal mio momentaneo alleato di Oto, avrei continuato ad attaccarlo, sferrando altri due ampi fendenti orizzontali a disegnare una X. [Azione III-IV]
    Capire come avremmo potuto continuare a muoverci senza altre informazioni era complesso: ciò che era necessario fare, dunque, era fare un respiro profondo e analizzare la situazione: solo col pieno delle informazioni avremmo potuto colpire chirurgicamente là dove necessario. E con Byakuei menare fendenti a caso non era mai la strategia giusta. Mi rimisi composto, quindi, cedendo un po' della mia energia alla Yakusoku e, contemporaneamente, assumendo una posizione difensiva. [Azione Gratuita Istantanea]



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 900
    • Velocità: 850
    • Resistenza: 750
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 750
    • Concentrazione: 775
    • Intuito: 750
    • Precisione: 750
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 25.5/30
    Slot Azione
    1: AdO - Colpo a terra
    2: Fendente a Uragiri
    3 - Ip.: Assalto Uragiri
    4 - Ip.: Assalto Uragiri
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1: Potere della Stella
    2: Fuuinjutsu Kai
    3: AdO - Totsugeki


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 0
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [Ferite]
      - 1 (3)? Lievi al Busto.

    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 4 (6?).

    • [Bonus Stella]
      - Non ancora usato.

    • Combattere con Handicap Disattivato.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 3.
      - Numero di Round restati per bonus Liberazione: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Salto.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto Forzato.

    • Cooldowns:
      - Sacrificio di Sangue: Immolazione si esaurisce alla prossima fase difensiva.
      - Tecnica Immobile è riutilizzabile tra 2 Round.
      - Tecnica Rapida è riutilizzabile tra 2 Round.
      - Taijutsu Perfette è riutilizzabile tra 2 Round.
      - Violenza Inusitata è riutilizzabile tra 2 Round.
      - Vigore Infinito è riutilizzabile tra 2 Round.
      - Irruenza è riutilizzabile tra 2 Round.
      - Fendente del Posseduto è riutilizzabile tra 2 Round.
      - Devastazione è riutilizzabile tra 1 Round.

    • Sigilli tracciati sul corpo:
      - 1 Simbolo della Psiche Potenziato +60.
      - 4 Simboli della Psiche +20.
      - 2 Simboli del Fisico (+4 Riflessi)

  4. .

    Gli Abiti della Nebbia

    Capitolo Unico

    Atto IX
    L'arduo cammino della morte


    Quel giorno, davanti al Primario e al Guardiano, per la prima volta in un tempo che sapeva d'eternità, avevo fatto qualcosa che non ero solito fare: avevo spezzato la parola data; avevo infranto un giuramento, per quanto vile ed egoistico, e mi ero rimangiato un accordo. Stavo anteponendo il bene dei miei ninja al mio - e di Kiri - e, questo mi turbava.
    Ero stato io a promettere a Momin un ninja di Kiri per i suoi scopi, a patto che non agisse a Kiri e in cambio di parte dei suoi segreti. Hideo era il malcapitato che dovette adempiere a capro espiatorio per quella faccenda. Hideo sarebbe stato colui che mi avrebbe liberato da quello scomodo complice. Adesso che sapevo cosa dovevo fare e da chi dovevo andare, infatti, non vi era più ragione alcuna per sottostare al patto. Avevo la mia moneta di scambio; si trattava solo di gettarla in mezzo ai lupi.
    Non ci fu il profondo tribolare che mi ero figurato al rivelare quel dettaglio. Anzi, percepii in Hideo quasi un ascetico distacco dalla sua condizione di non-vivo - e questo mi fece storcere il naso. Si può non essere spaventati soltanto quando si conosce la paura: il ragazzo era troppo giovane ed acerbo per conoscere alcunché. Se pensa che questa sua idea possa effettivamente funzionare.. beh.. sono nelle vostre mani. Disse, senza un filo di voce tremante il Nishimura. Quando mi esprimo sulle cose è perché ne sono certo. replicai. Non penso di dover specificare che mi piacerebbe essere ancora me stesso dopo tutto ciò.. e spero anche.. vivo. Continuò Hideo. Come Primario di Kiri, vedrò di fare il possibile perché tu ne esca vivo, Mano Grigia. Ribatté immediatamente Fudoh. Hai la mia parola. Dissi. Ironico come stessi chiudendo un cerchio con le stesse parole con cui lo avevo aperto.
    Poco dopo, al mio citare un Eliminatore, Fudoh necessitò di conferme. Sta parlando del Tokugawa, giusto? Non affiderei a nessun altro una questione così delicata. Siete i miei shinobi più fidati. Replicai, cercando di infondere dell'orgoglio in quella scorza dura che rivestiva Fudoh e che, ogni volta, rendeva complesso interfacciarmici. Quindi, Mizukage-sama, lei e noi tre, Mano Bianca, Nera e Grigia dovremo tornare ad Azumaido assieme? Il Biondino Infame dubito che, anche se perdesse un suo Mondo, si scomoderebbe ad uscire dal Freddo e dirigersi verso Kiri. Annuii. Credo anche io. I suoi affari nell'intermondo di Azumaido sono troppi e troppo complessi perché si scomodi tanto. Ed inoltre, a differenza mia, lo ritenevo un uomo di parola. Ma non credo che, per il momento, ci sia bisogno di scomodare gli Sciamani dell'Isola Gemella di Genosha. Dissi. Possiamo agire qui, a Kiri. All'Ospedale stesso, con qualche precauzione. Continuai, fissando Fudoh. Oppure ho un edificio secondario fatto costruire qualche anno fa nei pressi del Liceo di Genosha con tutta l'attrezzatura necessaria. Feci una pausa. A voi la scelta. Dissi, prima di concludere. Raggiungete il Tokugawa e concordate un giorno ed il luogo. Io saprò come raggiungervi. Mi portai nuovamente dietro alla scrivania. Ci rivedremo presto. Adesso andate. Dissi.
    Un attimo prima che Hideo però uscisse, lo richiamai a me. Nishimura. Esordii secco. Stavo per dimenticarmi una cosa. Spostandomi da dietro la scrivania camminai lentamente verso di lui. Lo sguardo scrutatore e tetro che tagliava la visiera del mio Elmo non accennava a discostarsi dagli occhi e dal viso del giovane. I passi lenti cadenzavano un ritmo sordo e ansiogeno sulle spesse travi dell'ufficio. Gli fui davanti, troneggiando nella mia artificiale altezza. Posi una mano sul fianco. Tieni. Un secco colpo di polso sciolse la frusta d'acciaio che portavo intorno alla vita. Un piccolo sbuffo di chakra ne modificò le fattezze. Stringevo in mano una katana. Ma non una katana qualsiasi. Da oggi sei tu il nuovo custode di Unagi. Poi mi spostai, aprendogli la porta e, con un cenno del capo, gli feci cenno di andarsene. Avevano qualcosa di molto importante da ponderare e, con una certa celerità, da riferire.

    [ Continua in una giocata apposita. : ) ]





    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 725
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 0.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


  5. .

    La Bruma nel Sangue

    Capitolo Cinque

    Atto XI
    Infiltrazioni e Devastazione



    [Baronessa]

    Tutto andò esattamente come preventivato per la Signora delle Grotte del Silenzio e nessuno si frappose alla sua avanzata - o per lo meno credeva. Infatti, una volta entrata nella grotta e percepito la sua vittima, la Baronessa cercò di rimanere a distanza di sicurezza, sfruttando il biosonar affinché i suoi stridii ultrasonici rimbalzassero contro pareti, cose e persone e le creassero una mappa mentale nitida e dettagliata dell'ambiente circostante. D'un tratto, però, le fu ben chiaro che qualcuno o, più probabilmente, qualcosa, si stesse posizionando per impedirle di proseguire. Infatti, ancora a distanza di sicurezza perché la sua tecnica d'occultamento non si disattivasse, riuscì a percepire un'ostruzione nel tunnel che stava seguendo. Lo scostante ritorno degli ultrasuoni l'aiutò a delineare una figura crostacea. Forse pensò, proprio come lei, si trattava di un animale da contratto d'evocazione. Fu allora che provò ad elaborare un rischioso piano: proseguire frontalmente senza iniziare uno scontro pareva impossibile - ma la discrezione e l'effetto sorpresa sembravano una prerogativa a dir poco fondamentale per la riuscita di quel salvataggio; dunque, esattamente come avevo fatto io a qualche kilometro di distanza, la Baronessa pensò di architettare un diversivo. Scindendosi in vari stormi di pipistrelli, tutti dalle dimensioni ridotte per omologarsi ad una presenza plausibile all'interno di un ambiente come quello, la Baronessa si portò in punti diversi della grotta. Alcuni Pipistrelli sostarono più verso l'uscita, altri rimasero d'istanza vicino al punto d'ostruzione del crostaceo ed altri ancora si infilarono in pertugi e vie traverse di quel dedalo sotterraneo. Ognuno di questi pipistrelli si capovolse e attaccò al soffitto esattamente come sono soliti fare per vivere nel loro habitat. Ovviamente sarebbero sempre stati ricercati i punti migliori e più oscurati per sostare tranquilli e invisibili alla vista. A quel punto, ponendo attenzione a non separarsi gli uni dagli altri, ogni gruppo di chirotteri iniziò, contemporaneamente, a emettere peculiari ultrasuoni contro la dura roccia della Grotta. L'intento era quello di far penetrare tali onde nelle intercapedini fra pietra e pietra, facendole vibrare e causando piccoli smottamenti o, dove possibile, veri e propri cedimenti. [Abilità] Poteva quel gruppo di malfattori permettersi di lasciar passare incontrollato un evento di quel genere? Lo avremmo scoperto presto. [Note]
    Se il piano fosse funzionato, infatti, il granchio gigante si sarebbe dovuto muovere dalla sua posizione per andare a controllare quanto successo. Le frazioni della Baronessa avrebbero sostato immobili finché non sorpassate dalla vedetta e, quando sicure, si sarebbero mosse per ricongiungersi in un unico stormo.

    [Kensei]

    Un istante di chaos proruppe dai cuori di tutti i presenti quando l'inferno vermiglio del mio Shin Kurai Raiden si scatenò nel tempio. La folla, in preda al panico, iniziò a correre verso le uscite - per lo meno quella parte di folla che rimaneva ancora viva. L'uomo in armatura verde, al contrario, sostava immobile al centro di quell'edificio, con le braccia alzate. Non sapevo dire se immacolato dopo quel terribile schianto di chakra ma sicuramente non eccessivamente ferito. Kensei Hito, il Decimo Mizukage. Disse l'uomo, dopo le mie affermazioni. Una volta ci siamo quasi incontrati, sai? Una situazione bizzarra, ma non stiamo qui a parlarne. Tra l'altro, abbiamo anche un conoscente in comune: un uomo che mi ha dato un'idea. Continuò, senza che io potessi seguire le sue parole. Dopotutto, non ero neanche certo di essere interessato a farlo. La mia attenzione fu però catturata dai due nuovi ninja che vidi presentarsi ai suoi piedi quando il fumo si diradò, come se fossero apparsi dal nulla. Creare marionette dai cadaveri è sempre stata una mia passione, probabilmente per quello mi hanno cacciato dal clan, poi quando un uomo di Kiri mi offrì delle informazioni su una tecnica proibita di Oto, bé, ho creato delle marionette che non possono essere distrutte e non necessitano nemmeno di essere mosse! Digrignai i denti sotto l'Elmo: che stesse parlando del Collezionista di Teschi? Tutte le marionette hanno un punto debole. Replicai, mettendomi in posizione di difesa con la Yakusoku obliqua davanti al corpo ed il peso dello stesso leggermente rivolto in avanti. Ucciso il marionettista, non servono più a niente. L'uomo, tuttavia, proseguì, prendendoisi confidenze a dir poco fastidiose. Ma torniamo a noi: hai detto che qui alla Bruma hanno qualcosa che ti appartiene? Posso darti del tu, sì? Immagino parli della ragazza Akuma, giusto? Sarebbe potuta essere un'ottima aggiunta alla mia collezione, ma la Scarlatta ha altri piani per lei ... ma di te posso fare quello che voglio! Concluse, infine, il suo discorso, aprendo le mani e preparandosi alla battaglia. Non fui da meno e feci lo stesso. La Yakusoku si mosse in avanti, andando a disegnare una X nell'aria, indirizzata al mio avversario. Così sia. Dissi, mentre assumevo la posizione difensiva della Forma della Bellezza. [Tecnica I] Contemporaneamente, la Kunoichi dal volto sfigurato sollevava le mani, facendo partire dalle stesse una strana rete nera che i miei occhi, memori dell'esperienza sull'Isola di Jiro, non fecero fatica a riconoscere: era Sabbia Magnetica sunese! Lo scontro si stava rivelando più divertente del previsto. Lo strano meccanismo che utilizzò per espellere la rete metallica mi ricordò le attente descrizioni di Shinichi Kurogane e delle sue marionette: che quegli esseri, pur non-morti, se cadaveri dell'Edo Tensei otese come il mio avversario aveva fatto intendere, fossero anche marionette? Sarebbe stato divertente scoprirlo: soprattutto, sarebbe stato divertente scoprire quanto potesse essere letale contro di loro il mio superiore controllo del chakra. In un istante, grazie agli immensi poteri della Yakusoku, feci fluire la mia energia vitale nella Kenkichi, la quale, di rimando, m'investì di immense capacità: il sangue fluì rapido nel mio corpo, coadiuvato dal chakra e dalla ancor presente Stella che ne amplificava ancor di più la potenza, e il tempo, per un istante parve quasi rallentare. [Tecnica II] E fu proprio grazie a quell'attimo ricavato dal nulla che la Yakusoku riuscì a muoversi perfetta, irrorata dal mio chakra e fomentata da una seconda forma, quella del Diplomatico. [Tecnica III] I movimenti furono tardi e lenti, forse soggiogati dalla tecnica che la kunoichi sull'isola di Jiro provò invano a utilizzare per contenere la mia prestanza, ma comunque abbastanza puntuali per intercettare la rete di sabbia nera che mi stava venendo gettata contro. [Recap. Difesa] Un taglio netto, obliquo, ne sfaldò la sabbia stessa, facendola cadere al suolo.
    Quello fu solo il primo assalto: dalla mia destra, infatti, scattò l'uomo bendato che, in un istante, mi gettò addosso una gigantesca palla di fuoco, senza neanche compiere una singola posizione magica. Doveva trattarsi di una qualche tecnica speciale, un segreto di clan o una tecnica proibita perché non avevo mai visto nessuno veicolare in tal modo il chakra. La risposta, comunque, fu la medesima: con un lieve movimento del busto, la Yakusoku prima si ritrasse e poi, nefasta, cadde sopra quella sfera, tagliandola a metà. [Difesa I] Infine, l'uomo in verde parve voler partecipare attivamente, non soltanto attraverso le sue marionette. Infatti, tentò di fare qualcosa sganciandosi un pezzo d'armatura. Ma quell'operazione gli stava richiedendo troppo tempo ed io, di tempo, non ne avevo: dovevo salvare Meika. Stringendo la Yakusoku tra le mani, infatti, in un solo istante sparii, prima ancora che qualsiasi cosa stessero per fare andasse a buon fine.
    Quando la folata di vento successiva al mio movimento si fu fermata, era già troppo tardi: un istante prima ero giunto, chino con le gambe leggermente flesse, sotto al corpo del gigante in armatura e, mentre si liberava della protezione dal braccio destro, saettai violento e mesto verso quell'arto, facendo scattare rapida l'atavica spada di Clan nell'estremo tentativo di recidere l'arto! [Tecnica IV - Extra] Qualsiasi fosse stato l'esito di quell'attacco, la mia intenzione sarebbe divenuta quella di concludere lo scontro il più velocemente possibile. Rialzatomi, infatti, avrei continuato a sfruttare l'Hoshoku no Jutsu Kenkichi per portare un colpo circolare, brandendo la spada con due mani, all'altezza del collo avversario. Come dite, quell'uomo era bardato con un'armatura che poteva far invidia al Decimo Mizukage in persona? Non vi era alcun tipo di problema. Infatti, disegnata la mezzaluna in aria, se la Yakusoku avesse colpito un qualche equipaggiamento, attraverso il mio controllo esteso del Chakra Distruttivo avrei sprigionato tutta la sua potenza, cercando di minare quanto più metallo - o quel che fosse - possibile: infatti il colpo era così carico di chakra distruttivo che, se avesse incontrato un ostacolo, questo si sarebbe propagato per ben oltre il punto d'impatto. Questo significava che, se avessi colpito l'elmo o l'armatura, il colpo si sarebbe comunque propagato dal primo al secondo e viceversa. Quando ci si veste d'acciaio bisogna anche essere certi di saperlo portare. [Azione I] Speravo che tanto sarebbe bastato a mettere k.o. il mio avversario, non ve lo nego, ma non potevo certamente adagiarmi sugli allori: se quella combinazione di Fendenti non fosse stata sufficiente a porre fine alla sua vita, avrei continuato ad inveire contro il mio avversario con altri poderosi colpi di lama. Non potevo continuare a sostenere una gargantuesca spesa di chakra per cercare di distruggere il suo equipaggiamento - avrei dovuto attendere una situazione più propizia per provare ad utilizzare la Manipolazione della Natura, piuttosto - quindi non me ne preoccupai e smisi di farlo: se la spada non fosse riuscita a tagliare, avrebbe tranciato grazie solo alla mia disumana forza.
    Terminata la mezzaluna rivolta verso il collo avversario, la Yakusoku sarebbe immediatamente discesa verso il basso, in obliquo, cercando di colpire il braccio sinistro avversario poco sotto la sua spalla. [Azione II] Senza soluzione di continuità, la spada si sarebbe nuovamente mossa verso l'alto, roteando davanti al volto del mio avversario, per cercare di colpirgli la spalla destra, possibilmente nella sua porzione laterale più incline a traumi articolatori. La cosa che davvero, però, speravo sorprendesse il mio avversario, era che quel colpo, in realtà, ne nascondeva un altro: perfetto nell'esecuzione delle Forme Kenkichi, infatti, avevo attinto alla Via delle Emozioni per eseguire il Fendente del Posseduto, un peculiare attacco che permetteva, attraverso una indescrivibile velocità, di colpire in contemporanea due diversi punti del corpo avversario con una sola spada. Purtroppo la stanchezza di quegli assalti non mi permise di modificare, come avrei voluto, la traiettoria del secondo colpo, costringendomi ad un colpo speculare allo stesso braccio già minacciato in precedenza, seppur in un segmento articolatorio diverso. [Azione III-IV - Attacco Doppio]
    Se tutto fosse andato come previsto le marionette non sarebbero state un problema: come detto esse non sono niente se il loro marionettista mancava della testa attaccata al collo.



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 725
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1: Mezzaluna alla testa
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1: Shibui no Ken: Makashi Yūga
    2: Chi no Gisei: Shōshin jisatsu
    3: Ninjutsu Kai
    4 - Extra : Totsugeki


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [Ferite]:
      - Illeso
      <li>[TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Riserva di Sangue: 4 Unità.

    • [Odio Incarnato] Vincoli rispettati per 2 Round.
      - Cap aumentato di +4 Tacche a Forza e Velocità.

      <li>Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 2.

      <li>Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.

    • Fuuinjutsu preparati:
      - Nessuno

      <li>Cooldowns:
      - Padronanza Perfetta può essere riutilizzata tra 3 round.
      - Tecnica Immobile può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Tecnica Rapida può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Taijutsu Perfette può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Alterare il Flusso può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Tecnica Economica può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Sangue Chiama Sangue può essere riutilizzata tra 1 round.
      - Ninjutsu Perfette può essere riutilizzata tra 1 round.
  6. .

    Gli Abiti della Nebbia

    Capitolo Unico

    Atto VIII
    Deissi


    Lo vidi un po' distratto, il Guardiano. La sua espressione tradiva distacco, quasi come se la sua mente stesse navigando chissà dove. I suoi occhi, velati, erano attraversati da qualcosa che sembrava paura - ma non lo era. Forse il seme di una determinazione che la mia frase piccata aveva piantato nel suo misero animo. D'un tratto, infatti, i suoi globi oculari s'infuocarono d'una flemma nuova e, devo dire, inedita. Sfrutterò questo potere fino all'ultima goccia per trovare Momin. dovrà pagare per quello che ha fatto a Kotetsu Sakura ad a Azumaido. Ma non prenderò la strada più semplice, questo dono è macchiato dal sangue di troppe persone e non avrei mai dovuto accettarlo ma ciò non vuol dire che io sia debole. Me ne libererò e dimostrerò con le mie azioni quanto un ninja di Kiri può valere. E' arrivato il momento di fare qualcosa di che già ad Azumaido avevo ipotizzato potesse funzionare. Non lo interruppi, lasciai che facesse quel che voleva fare. Ed infatti, estrasse l'oggetto simil-siringa che avevamo trovato ad Azumaido. Se questo è ciò che permette a Momin di controllare i suoi Mondi è arrivato il momento di utilizzarlo. Con il suo permesso Mizukage, utilizzerò la siringa su di me in modo da provare a connettermi con il flusso di chakra di Momin e discernerne una possibile posizione. Il primo passo di un viaggio che son sicuro mi porterà sulla giusta strada. Tacqui, scrutandolo. C'erano alcune variabili che lo shinobi che avevo davanti non stava assolutamente considerando - e infatti Fudoh intervenne a fargliele notare. Anche se mancava la variabile più evidente. Un attimo! , s'intromise il Primario. Tanto di cappello per il coraggio, ma provare da solo ad entrare in contatto con il Biondino Infame nel suo terreno potrebbe essere poco saggio. Se posso suggerire: il non tanto fantasma controlla le creature nel Freddo, o almeno era questa l'idea che ci eravamo fatti durante la storia con quel Shimo, giusto? Io sono entrato in contatto con il Freddo e con le creature nello stesso più di una volta, forse, sarebbe più saggio provare ad individuarlo in due: lui tramite i chiodi e quella siringa ed io usando la spada del buffone. Fudoh estrasse la Kenkichi sconsacrata, monstrandola a tutti chiaramente. L'ultima volta, qui era rimasta una traccia del Freddo, l'ho usata per aiutare il suo allievo, Mizukage-sama, a controllare ciò che lo stava divorando. Forse, ad Azumaido, provando a mettere in contatto queste due armi, potrei trovare una traccia e fra ciò che vedrei io e quello che vedrebbe il Pu... ehm la Mano Grigia, potremmo restringere le ricerche. Annuii leggermente. Non perché stessi dando assenso a tale ragionamento ma perché stavo seguendo quanto veniva esposto. Credo che voi stiate entarmbi sottovalutando una variabile più importante di quelle che avete citato. Portai le braccia davanti al petto, incrociandole. Hideo è un Mondo di Momin. Lasciai cadere il silenzio. Forse quell'informazione andava elaborata. Uno di quei mondi che, come abbiamo già constatato ad Azumaido, può conservare in parte le sue volontà. Presi fiato per un interminabile secondo. Da quando siamo tornati da Azumaido e sono giunto a questa conclusione, la Mano Grigia è sotto perenne osservazione. Nel dire queste parole, Hideo forse si sarebbe ricordato di aver avuto, in quegli ultimi giorni, la strana sensazione d'essere osservato. Una sensazione labile, quasi un vezzo immaginifico da shōjo che gli era passata per la testa e, come era apparso, era scomparso, viste le estreme capacità furtive dei nostri ninja. Quindi, se vogliamo attirare Momin e Hideo vuole liberarsi delle sue capacità, ci basterà effettuare questa seconda operazione. Mi rilassai. Dubito che un vanesio patologico come lui rimanga indifferente alla perdita di una sua marionetta. Ma c'era un grande elefante in quella stanza. Rimane da comprendere come si possa salvare un morto. I miei occhi tornarono sulla Mano Grigia per alcuni istanti, poi si mossero ancora su Fudoh. Credo tu conosca un Eliminatore che potrebbe fare al caso nostro.



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 725
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 0.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


  7. .

    Cronoguerra

    Capitolo Tre

    Atto X
    Tu sottovaluti il mio potere! †



    Come si dice: domandare è lecito. Fortuna volle che quella volta la cortesia rispose. Una domanda sfacciata la tua, uomo di latta. Mah oggi mi sento magnanimo e il presente donato mi ha soddisfatto...Vi basti sapere che, questa volta, mi sono risvegliato con il cuore buono; sto lavorando anche per il vostro bene, per debellare dal mondo uno dei suoi incurabili cancri. Tuttavia. l'ignoranza è un bene quindi voi continuate pure a giocare alla guerra, stringere alleanze o accumulare ricchezze...la vera partita si sta giocando nel vero Olimpo degli Dei. Peccato che per quanto cortese, la risposta alla mia domanda riguardo le funzionalità di quell'oggetto fu piuttosto vaga - per non dire totalmente criptica. Ma comunque non ci fu molto altro da ponderare: Hebiko si lanciò all'attacco della sua preda, per fortuna totalmente ignorata dall'essere che avevamo di fronte. Il caos era scoppiato ed ognuno doveva fare il suo compito: il Joker, soddisfatto di aver ottenuto ciò che voleva, scomparve, lasciando dietro di sé i suoi sgherri. Il tempo doveva essere ripristinato perché tutto tornasse alla normalità: io avrei fatto di tutto perché gli intrusi rimanessero nel limbo di quel tempo fittizio - vivi o morti che fosse.
    Teletrasportatasi la vera minaccia, il campo era libero. Dovevamo agire alla svelta. Mi voltai verso Etsuko rivolgendogli un cenno d'assenso: il Joker si era fatto scappare che quello era l'ultimo teletrasporto veloce; qualsiasi cosa volesse dire nel dettaglio, l'aggettivo veloce ci permetteva di inferire che avevamo un po' di tempo prima che la situazione potesse nuovamente complicarsi - e quindi dovevamo sfruttarlo al meglio. Dello stesso parere era Tensai-ji. VOI GRUPPO DI IDIOTI, FASTIDIOSI, INSETTI CHE NON SIETE ALTRO! VI distruggerò anche questa volta, come ho fatto per innumerevoli iterazioni. Mi DIVERTIRO' a sentire le vostre teste spappolarsi, le vostre membra torcersi e la vostra pelle bruciare! NON USCIRETE VIVI DA QUI! A COSTO DI DISTRUGGERE L'INTERO VILLAGGIO! La mano fino ad ora soltanto sospesa sulla Yakusoku ora la avvolse salda. Provaci. Dissi, rauco dietro l'Elmo. Il combattimento stava per avere inizio!
    La villa iniziò a tremare, col terreno che si crepò dappertutto, presagendo, nel giro di alcuni istanti, un crollo. La nostra avversaria, che stava fluttuando in aria, voleva probabilmente sfruttare il vantaggio della posizione soprelevata, ritenendo che non potessimo giocare al suo stesso livello, probabilmente. Una constatazione curiosa, visto che sosteneva di averci affrontato innumerevoli volte. Possibile che nessuno dei Kensei alternativi avesse sfruttato i Kyuketsu Komori o, più semplicemente, il chakra adesivo? Dei Mizukage piuttosto rammolliti, i miei doppi.
    Istintivamente ed in un secondo, le mie gambe mutarono, andando a mostrare intorno alla pianta del piede una specie di appoggio circolare mentre nella zona della tibia e del polpaccio si configuravano alcune protuberanze sferiche rivolte verso il basso. Un piccolo sbuffo di fumo e, in un attimo, dal pavimento riuscii a balzare sull'alto soffitto di Villa Mikawa! [Abilità] Con una capriola a mezzaria, i miei piedi si ancorarono al soffitto, aiutati dal chakra adesivo. Da quella posizione, la mia avversaria era a portata di spada, nonostante il suo fluttuare. [Note]
    Notai, tuttavia, che Etsuko parve essere caduto nel tranello della donna. Il problema, e l'esperienza alla Villa ne era una dimostrazione, è che con Etsuko non sai mai cosa sia davvero reale o meno. Dunque non potevo permettermi di farmi distrarre dalle sorti del mio compagno: inoltre confidavo in lui. Se fosse morto ammazzato sarebbe per me stata un'onta insopportabile sull'onore delle mie capacità di giudizio.
    Vi presento i miei due bambini. Non volete giocare un po' con loro?! Naegi, Tsurara questi birbantelli hanno fatto la bua alla mamma, DISINTEGRATELI! Gridò Tensai-Ji. Peccato che i suoi poveri ammassi di sassi non potessero far molto con un nemico decisamente fuori dalla loro portata. Quindi osservai quelle che forse erano evocazioni, poi portai lo sguardo sulla kunoichi. Patetica. Sentenziai, prima di estrarre la Yakusoku e lasciare che si nutrisse della mia energia in due distinti ma contemporanei pasti. [Tecnica I-II] La mia rapidissima corsa verso l'avversaria ebbe inizio! [Slot Movimento Gratuito] La Yakusoku si mosse disegnando per aria una X: sicuramente non sarei caduto nel tranello di sottovalutare il mio avversario. Se era una dei seguaci più stretti del Joker, sicuramente doveva essere all'altezza del filo della katana di sangue dell'Inquisitore di Kiri. [Abilità] In un batter d'occhio le fui addosso: dalla mia posizione sottosopra, davvero tipica di un pipistrello, la lama si sarebbe mossa immediatamente verso il bersaglio più raggiungibile: la testa. In linea di principio, i colpi avrebbero mirato verticalmente verso la testa, così da avere più possibilità di colpire la mia avversaria, visto il corpo che si trovava attaccato alla testa stessa. Il primo fendente, quindi cercava di raggiungere la testa incrociando con la lama la spalla sinistra. Il colpo era portato dal fianco destro verso l'alto, con entrambe le mani. La Sinistra aiutò non poco in questa impresa. [Azione I] Se la mia avversaria avesse provato a schivare il colpo spostandosi di poco, subito si sarebbe amaramente pentita della sua scelta: infatti, la Yakusoku si sarebbe allungata, nutrendosi dell'energia che le avevo ceduto in precedenza e la sua lama cremisi avrebbe nuovamente provato a raggiungerla! [Abilità] A questo punto dovevo stare attento nel non far diventare uno svantaggio il fatto che fossi riuscito a portare il combattimento su quel piano perché niente impediva alla mia avversaria fluttuante di allontanarsi da me. Non restava quindi che costringerla a rimanere nelle mie vicinanze. La mano sinistra si allungò verso di lei, la Yakusoku si mosse leggermente nella destra a disegnare altri movimenti in aria e la voce roca manipolata dall'Elmo tuonò imperativa. Non osare scappare. In un attimo, un turbinio di chakra proruppe con una forza disumana dalla mia figura, andando a cercare la mia avversaria. In un istante, avrebbe sentito l'aria intorno a sé stringersi e bloccarla, trascinandola lentamente e inesorabilmente verso il sottoscritto. Se anche fosse riuscita a liberarsi dalla mia stretta, certamente avrebbe avuto serie difficoltà a uscire indenne dalla violenza iniziale con cui l'avrebbe travolta. Le tecniche predatorie Kenkichi, dopotutto, erano armi estremamente potenti. [Tecnica III-IV & Azione II] Ovviamente avrei cercato di mantenere la presa su quel corpo gracile al punto da stritolarla e spezzarle tutte le ossa, se ci fossi riuscito, così da terminare lo scontro nel più veloce modo possibile. [Azione III-IV] Allo stesso tempo, tuttavia, se non vi fossi riuscito oppure se la ragazzina dai capelli verdi fosse stata in grado di liberarsi, immediatamente avrei compiuto un gigantesco balzo nella sua direzione per incalzarla con due fendenti, a X, mirando al centro del suo corpo così da cercare di massimizzare la superficie colpibile in volo. [Ip. Azione III-IV] Ovviamente sarei balzato così da poter atterrare su una seconda superficie, come, ad esempio uno dei due muri.
    Speravo di concludere il più rapidamente possibile quell'incontro. Anche perché Tensai-Ji non era l'unico ninja di cui era necessario occuparsi.



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 725
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1: Fendente
    2: Attivazione Fuuinjutsu
    3: Stretta Miryoku
    4: Stretta Miryoku
    Ip. 4: Fendente
    Ip. 5 - Extra: Fendente
    Slot Difesa
    1: Salto
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1: Sacrificio di Sangue: Offerta
    2: Sacrificio di Sangue: Immolazione
    3: Miryoku
    4 - Extra: Incanalare l'Odio


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 10 (7).

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 2.

    • Assetto Gakutensoku: Salto.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto d'emergenza.

    • <li>Cooldowns:
      - Tecnica Rapida è riutilizzabile tra 2 Round.
      - Ninjutsu Perfette è riutilizzabile tra 2 Round.
      - Bonus da Intuito extra riutilizzabile tra 2 Round.

      <li>Fuuinjutsu preparati:
      - Tecnica Trascritta con Shin Kirai Mugen di potenza 80.
      - Simboli della Psiche di potenza +20: 2.
      - Simboli del Fisico con +4 Tacche a Velocità sul Braccio dx: 3.
      - Simboli del Fisico con +4 Tacche a Riflessi sul busto: 3.

  8. .

    Un Grido nel Freddo

    Capitolo Unico

    Atto IX
    La via del potere



    Fu una questione di gioco di squadra. Fu una questione di intenti, di istinti, di scelte alterne e contrastanti. Ognuno degli shinobi presenti in quella radura fu coinvolto in un puzzle mentale personale, privato, intimo, che solo una scelta esterna, di salvaguardia altruistica e nient'affatto vanesia, poteva risolvere. Oppure, se preferite, un labirinto il cui unico modo per uscirvi era percorrere una linea dritta abbattendo ogni singolo muro presente sul proprio cammino. Quell'esperienza fu una lezione profondamente importante per tutti, una lezione che, probabilmente, nessuno di loro si sarebbe atteso di imparare dal sottoscritto, dall'uomo il cui volto era stato sostituito da una maschera di ferro, il cui nome era effimero segnaposto d'un concetto, la cui identità stessa, quindi, era svanita nel mare magnum dell'alterità. Benché, infatti, potessi ritenermi uno dei ninja più forti del continente, Kensei Hito non era niente senza i legami che aveva instaurato. L'odio, il potere, le capacità sovrumane, non erano vincoli solipsistici di cui bearmi a discapito degli altri: ciò che profondamente caratterizzava l'essenza stessa della figura che incarnavo nel modo più profondo era il sacrificio per gli altri. Nessuno può essere completo da solo: chi lo crede inganna se stesso.
    Quell'idea era già nella testa di alcuni dei presenti: lo era in Hideo, che aveva accettato il ricatto morale di Momin tempo addietro, solo per salvare qualcun altro; lo era per Fudoh, che dedicava ogni giorno la sua vita a salvare quella degli altri - come fece anche quel giorno stesso. Lo era, anche se in modo malato e distorto, in Yato - e forse non lo era in Minarai - anche se ancora non potevo saperlo.
    Quanto a Youshi, non so dirvelo con certezza. Non avevo ancora realmente capito i motivi che lo animassero. Da lui avevo quasi sempre ricevuto cieca e inviolabile devozione. Non avevo mai dovuto domandarmi troppo approfonditamente quale fosse la sua forma mentis perché, per sommi capi, era la mia medesima. E questo ci rendeva, sì, affini - ma sulla carta. A differenza degli altri non sapevo quale fosse lo spirito che animava le sue gesta, non conoscevo la sua idea di bushido.
    Raccoglievo, rapidi e evanescenti, tutti questi pensieri mentre l'energia della stella si dissipava lentamente dal mio tantien, disperdendosi nell'ambiente. La presa sul mondo dell'armonia diventava più molle e la realtà intorno a me perdeva il colore vivido ed acceso che solo gli occhi irrorati del potere del Lucchetto riuscivano a mostrarmi. Sentendo le urla di Hideo, che era riuscito a scorgere e finanche a percepire - grazie al particolare legame che era riuscito ad instaurare con la creatura che aveva davanti - Youshi cadere dal cielo davanti ai suoi occhi. Provai ad attivare il D-Visor per scorgere meglio tra quella bufera di neve ma non mi fu d'aiuto. Soltanto Fudoh, grazie al potere del suo tirapugni d'un tempo dimenticato, riuscì, contestualmente, a placare quella tempesta. Le mie gambe mutarono immediatamente d'aspetto, facendo comparire delle piccole ali sul polpaccio ma quando fui ormai pronto al salto notai come Minarai si stava impegnando in alcuni sigilli. Lasciai che fossero i miei shinobi ad aiutarsi l'un l'altro. Forzai un secondo cambiamento d'assetto nei miei arti inferiori, facendoli tornare alla loro normale configurazione. Dal terreno, poco più avanti rispetto a dove stanziava l'Allievo, due enormi arti di fango e neve si alzarono verso il cielo, afferrando e annullando la caduta in corso di Youshi e Fudoh, che, nel frattempo, lo aveva attratto a sé e raccolto nel petto. Guardai Minarai e Hideo, che erano rimasti indietro, e feci loro solo un breve cenno d'assenso col capo. Fu a quel punto che Hideo si chinò, raccogliendo un peculiare quanto complesso ed articolato oggetto. Lo riconobbi ma tacqui. I pensieri congiunti degli ninja che erano già stati a Kotetsu Sakura, però, riuscirono abbastanza facilmente a ricollegare tutti i fili. Ho già visto quell'oggetto. Disse Yusica. YOSH, anche nel mio tuskur sono stati avvistati. Riprese Munkeke. Se le cose stanno come dicono Youshi e Fudoh, ovvero che quello pare essere uno dei mezzi tramite cui Momin controlla le sue vittime, la situazione sembra complicata. E soprattutto, perché le vittime sembrano perdere questi oggetti? Nel nostro caso sembra che Shimo lo abbia perso alla morte ma noi non abbiamo mai trovato cadaveri. Continuò Yusica. Nemmeno noi. Incalzai io. Questo non ci dà la certezza che le vittime di Momin non siano sempre nei nostri villaggi. Youshi-kun ha detto che ha potuto percepire due voci diverse nel parlato di Shimo, yosh? Allora potrebbe essere che Momin le "attiva" solo quando ne ha bisogno. Annuii. Hideo. Richiamai l'attenzione del giovane ninja. Il potere di Momin non è il tuo stesso potere. Lui lo ha evoluto, distorto e piegato alle sue necessità. Lo fissai attentamente. Non dimenticare mai che tu non sei lui. Nel bene e nel male. Mi rivolsi verso Yusica e Munkeke. Queste non sono le abilità di un semplice seguace del Saggio delle Sei Vie. Mi fermai un attimo a riflettere. Youshi suggerì che quello potesse essere una sorta di speciale Ricevitore, qualcosa di simile ai lunghi oggetti affusolati che uscivano dal corpo di Hideo. E se invece i mostri che abbiamo visto non fossero stati vincolati da Momin? Se fosse stato Shimo l'evocatore di quelle creature? Quell'oggetto macabro potrebbe essere solo un modo per estendere il legame. YOSH! E amplificarlo, direi. Erano tutte considerazioni plausibili. Quante fossero giuste, però, non era, ancora, dato saperlo.
    Fu a quel punto che intervenne Minarai, innanzitutto consolando Hideo e generando in me un fugace sorriso sotto l'elmo, con una serie di considerazioni interessanti, la prima delle quali fu rivolta a Munkeke. Uhm ... non che io sappia ... ma ogni tuskur è un mondo a sé, giovane Kensei in miniatura! I segreti di ogni villaggio sono segreti custoditi gelosamente! Non diversamente da quanto accade da voi nel continente, dopotutto! Yosh. Certo è che qualcosa del genere sarebbe dovuta apparire da qualche parte, prima o poi, in tutti questi anni ... non è neanche un artefatto Kenkichi, giusto, Mizukage? Mi chiese Yusica. Quella era una domanda che non mi ero ancora posto, effettivamente. Portai la mano sulla Yakusoku, prima di rispondere. Percepii qualcosa di distante. No. risposi Non lo è. Almeno, non in modo tradizionale. Non è costruito col nostro acciaio, non è Sangue e Acciaio. Però ... qualcosa in me mi diceva che c'era altro. C'era dell'affinità col sottoscritto, pur non riuscendo a capire di che cosa si trattasse. ... c'è qualcosa che ancora mi sfugge. Credo siano necessarie più informazioni e più esami, senza dubbio. Youshi aggiunse altre informazioni e Minarai continuò ad elucubrare. Forse attraverso il chakra. Dissi, riprendendo entrambi. Dopotutto non ci sono liquidi. L'essenza del Freddo che riesco a controllare, dopotutto, sarebbe in grado di manipolarli se anche solo una minuscola parte di essi contenesse acqua.
    Il giovane foglioso sotto mentite spoglie, poi, continuò con una serie di considerazioni che mi ricordarono molte mie avventure passate e che, dolorosamente, portavano alla memoria tantissime questioni ancora in sospeso. Ma non fui l'unico che venne mosso da tali parole. Anche Hideo, a quanto pare, si sentì in debito verso di me e verso gli altri, nel senso più generico possibile. Vinto moralmente, il giovane guardiano si prostrò ai miei piedi, chiedendo perdono. Una smorfia di disgusto interruppe quell'idillio di tiepide emozioni che, fino a quel momento, avevano anestetizzato il mio eterno odiare. Io detesto i deboli, Guardiano. La mano destra si allungò verso di lui, ancora leggermente flessa, con l'indice posto ad uncino che indicava la sua gola dal basso. Mi avvicinai lentamente. In un attimo, il giovane genin avrebbe sentito una gigantesca quantità di chakra prorompere dal mio corpo e direzionarsi verso di lui. Era come se qualcuno lo avesse legato e lo stesse stritolando. Ma non vi era volontà omicida: solo quella di fare molto, molto male. [Note] Questo atteggiamento timoroso dimostra solo pateticità. Se credi di poter essere un pericolo, allora non sei un debole. E se non sei debole, devi poter essere in grado di imbrigliare le tue emozioni e domarle. La presa lo avrebbe sollevato, riportandolo alla posizione eretta. Poi, una violenta pressione nella zona del collo gli avrebbe rapidamente reso insufficiente l'aria presente nei polmoni. Avrei stretto fino a quando non l'avessi visto cianotico in volto. Il suo collo si sarebbe dovuto torcere e piegare all'indietro in cerca, verso l'alto, di uno spiraglio d'aria. Tieni sempre la testa alta, Hideo. A quel punto avrei lasciato la presa. Ne riparleremo a Kiri. Vedi di non renderti nuovamente ridicolo fino a quel momento. [Note]

    Alcuni attimi dopo, accadde l'impensabile con Samui. Credevo di aver trovato un nuovo, valoroso membro per le fila kiriane ma, evidentemente, mi ero fatto abbindolare da un controllo del chakra che non avevo mai visto prima. Mi meravigliai del fatto che nessuno dei presenti fu in grado di percepire il muoversi di quel ricevitore e che tutti fummo presi alla sprovvista da cotanta furtività. Era qualcosa su cui dovevo lavorare. Un tempo, quando il mio corpo era ancora principalmente carne piuttosto che macchina, potevo anche io vantare una formidabile capacità di passare inosservato; il fatto che oggi mi trovassi ad avere difficoltà di quel tipo mi faceva vergognare di me stesso. Era un problema che neanche la presenza di Kotaro Tokugawa mi aveva fatto realizzare.
    Youshi ci riportò le ultime parole del suo avversario prima della morte. Alcune riteneva che fossero di Momin, altre di qualcun altro, proprio come in precedenza era apparso chiaro che il controllo del Reietto potesse essere somministrato a fasi alterne. Tu eri nella spedizione che ha scoperto Kotetsu Sakura, Youshi. Le parole di Momin sono piuttosto chiare. Yusica incrociò le braccia al petto. Quest'oggi con Samuiyoake abbiamo scoperto che Momin sta soggiogando i Kamui, la manifestazione più alta dell'essenza stessa del Freddo. Loro sono "l'alto" di cui sta parlando. Con l'oblio di Kotetsu Sakura, Momin era partito dagli abitanti, dal gradino più basso della piramide di potere qui ad Azumaido. Gli anni di torpore nel Freddo lo hanno reso più sicuro di sé, a quanto pare. Munkeke, invece, intervenne riguardo la questione della Profezia degli Araldi Gemelli. Se il controllo di Momin può essere interrotto ... magari a parlare era Shimo. E Shimo poteva essere davvero un monaco della Tsumetai Mokushiroku. Poi riprese verso Fudoh. Per i cultisti dell'Apocalisse Gelida, la Ciclicità è l'eterno ritorno di se stessi: la morte è solo una delle manifestazioni del limite del potere del Freddo. Così come la neve si scioglie sotto al sole e poi ricade dal cielo l'inverno successivo, chi può ciclare può morire e rinascere dalla neve. Ci fu un attimo di silenzio. Dunque non possiamo escludere che Momin stia facendo proseliti in quel culto. Yosh! Benché sia vero quanto ha detto Minarai, questo vale solo per noi: è difficile spiegare a dei cultisti che il testo profetico del loro credo può annientarsi semplicemente smettendo di credervi. Uhm. Mi fermai a riflettere un attimo. So che le mie parole non sono molto rincuoranti ma al momento non abbiamo alcuna altra traccia. Quindi l'unica cosa che posso fare per cercare di aiutarvi è intensificare la presenza degli shinobi kiriani sull'Isola. Munkeke e Yusica stettero in silenzio, abbassando lo sguardo. Non era qualcosa di cui andavano felici. Ne discuteremo in un'alta sede. Tagliò corto l'Alta Sciamana, voltandosi e allontandandosi. Munkeke la seguì ma non volli violare le loro necessità. Aspetto una vostra missiva allora. Tornerò a Kiri in serata. Dissi, mentre i due se ne andavano. Non ricevetti alcuna risposta, se non un cenno della mano.

    Allontanatisi gli sciamani, arrivò per Fudoh il momento di risolvere definitivamente la critica situazione di Minarai. Rimasi in disparte, pronto ad intervenire come potevo solo nel caso in cui, per qualsiasi motivo, la situazione fosse destinata a precipitare. Ascoltai attentamente i loro scambi e ammirai la lucidità del mio Allievo nelle sue considerazioni. Era un ninja fuori dal comune, senza dubbio - ma non era kiriano. E se potevo contare nella sua fiducia nella mia persona, lo stesso non potevo dirlo per la mia causa. E forse, per questo, andava affrontato. Ma certamente non con lui e sicuramente non in quel momento.
    Fudoh e Minarai collaborarono, col secondo che concentrava il suo chakra là dove poteva percepire meglio di riuscire a contenerlo, e col primo che tentava di imbrigliarlo anche grazie ai suoi artefatti. Fudoh era riuscito già due volte a navigare nel Freddo, pur non entrandovi in contatto diretto - almeno la seconda volta. Questa sarebbe stata la terza: in un attimo, la sua mente scorgeva un infinito bianco, gelido, sconfinato eppure accogliente; percepiva presenze, più o meno disposte nei suoi confronti, e percepiva forza, vitalità, chakra palpitanti ovunque ponesse lo sguardo. Quel non-luogo di pura energia permeava tutte le cose ad Azumaido e tutte le cose di Azumaido vivevano come proiezioni di sé in quel mondo. Lentamente, il bianco sconfinato divenne meno intenso e i suoi sensi, il suo occhio interiore, si abituò all'ambiente che stava osservando: tutto ciò che aveva intorno iniziò ad apparire davanti a sé. Un doppio di Azumaido, un doppio di pura essenza, era davanti ai suoi occhi. Minarai, che gli stava dirimpetto, mostrava crepe diffuse in tutto il corpo. La sagoma liquida del ninja della Foglia sembrava quasi come congelata dal centro della sua essenza verso l'esterno. Il Freddo era ormai profondamente insidiato in lui al punto che, forse, un'altra ora lo avrebbe condannato a unirsi ad esso. Un flebile puntino luminoso, però, si vedeva esattamente nei pressi del suo tantien: era l'energia che il giovane stava cercando di veicolare, era il seme che stava cercando di nutrire. Fudoh, dunque, concentrandosi, riuscì a penetrare il Freddo più profondo, il ghiaccio che sembrava cristallizzare il corpo trasposto di Minarai in quel mondo di rappresentazioni e, navigando nel freddo, Fudoh raggiunse il seme di chakra. Lo carezzò, lo manipolò, lo curò finché non riuscì a farlo ramificare. Come crepe nel ghiaccio crepato, quelle che parevano radici di irradiarono dal seme fino alle estremità della porzione ghiacciata del corpo dell'Allievo e, in un attimo, iniziarono a nutrirsi di ciò che vi era intorno, proprio come radici che scavano nel ricco terriccio. Il ghiaccio venne assorbito da queste e, nel nostro mondo, Minarai riacquisiva colore e temperatura. Nel frattempo, un seme senju si era nutrito di chakra artico, in parte kiriano, e giaceva, gelido, nel ventre del ninja. Dal dolore nasce sempre qualcosa. [Note]
    Assicurati delle condizioni di Youshi, Fudoh. Dissi, quando vidi che Yato era in grado di sorreggersi sulle sue gambe. Dopo di che prendete Hideo e avviatevi da Samoru. Ci rivedremo a Kiri. Qui, ormai, non v'è più niente da fare.
    Rimasti soli io ed il mio Apprendista, lasciai che questo si esprimesse a ruota libera, come le sue emozioni tradivano nell'aria. Maestro. Ho percepito...per un istante ho percepito quello che avete cercato di insegnarmi finora. Si gettò a terra, in estrema reverenza. Vi sono grato per i vostri insegnamenti...ma come posso...come posso rendere più salda la mia presa sul vostro insegnamento? Con esso...anche il Freddo diviene solo uno strumento. Con esso... Con esso il potere di ottenere ciò che mi serve sarebbe a portata di mano! Gli feci cenno d'alzarsi. Contrariamente al comportamento d'Hideo, Minarai stava dimostrando tutt'altro che debolezza. La via dell'Odio è assai complessa, Minarai. Tu sei riuscito a brandirne un aspetto, prima, ma non sei - e non so se lo sarai mai - pronto a brandirla nella sua interezza. La Stella armonizzava i nostri intenti ed io, fulcro della stessa, riuscivo a percepire le vostre emozioni, i vostri sentimenti, come se fossero i miei. Lo fissai. Hai compreso dei concetti base ma non hai attinto neanche ad una frazione del loro reale potere. Tacqui un istante. Ma questo potere è vincolato da una Tecnica Proibita. Incrociai le braccia al petto. Restano davanti a te due strade: scegliere la Via dell'Odio o massimizzare quel poco che puoi cogliere della stessa senza di essa. Lo lasciai riflettere. Qualsiasi sia la tua decisione, sai dove trovarmi. Gli poggiai una mano sulla spalla. Adesso torna a Kiri con gli altri.

    [Alcuni giorni dopo, da qualche parte ad Azumaido]

    Io ve lo dico qui, oggi, fratelli miei. Anzi, ve lo annuncio: l'Apocalisse Gelida è alle porte! Il Freddo è solo un mezzo per la nostra grandezza! Non lasciatevi ingannare dalle parole vacue dei miscredenti. Una folla si era radunata in una spelonca gelida e stava in assoluto silenzio davanti ad un uomo che parlava con una benda nera sugli occhi. Solo credendo in me ed alle mie parole vi sarà dato il dono della Ciclicità! Un sorriso comparve sul suo volto.


    Abbiate fede e lasciate che il vostro piede si muova sicuro dietro alla mia via ... perché io sono Mokushiroku no senku sha ... ! E, alzando le mani al cielo che apparivano con due crocchi di filo avvolti intorno ad entrambi i mignoli, l'uomo spalancò gli occhi.


    ... io sono l'ARALDO DELL'APOCALISSE!


  9. .

    Un Grido nel Freddo

    Capitolo Unico

    Atto VIII
    Legame reciso



    Lo sguardo di Shimo passò dal sofferente al soddisfatto mentre vedeva come il Tokugawa non poté alcunché contro il suo assalto; ma tale sensazione di piacere, di estrema sicurezza, si sgretolò immediatamente nel notare che l'impotenza dell'Hidarite era volontaria e ponderata: Youshi non era stato colpito - si era fatto colpire. Le mani del Figlio delle Ombre si cinsero rapide intorno al braccio del monaco canuto e lo afferrarono con forza. La spinta generata dal suo taijutsu fece sollevare i piedi di Youshi dalla testa del Drago e il chakra adesivo, unito alla salda presa del kiriano, si trascinarono dietro l'Araldo Gemello. Entrambi volarono in aria alcuni metri, nel silenzio tombale che quella situazione sembrava generare alle orecchie dei due combattenti soligni. Si erano emarginati dalla lotta corale, si erano rannicchiati sulla cima di una gargantuesca bestia per tagliare immediatamente la testa della mitologica idra - ma come la leggenda insegna, reciderne il capo genera soltanto altre teste. Mano a mano che il Tokugawa feriva il monaco, questi evocava altre bestie. Ognuna di esse mostrava un dettaglio, una caratteristica unica, che nei secoli pochissimi avevano potuto vantare: delle creature, delle evocazioni, per usare i nostri termini da shinobi, mostravano il Rinnegan del Saggio delle Sei Vie. Nessuno si era chiesto come fosse possibile. Nessuno aveva davvero capito cosa avevano davanti.
    Ed era completamente normale.
    Nel giro di poche ore si erano ritrovati catapultati in un mondo più o meno inedito fatto di tribù, di tuskur, di leggende, di divinità, di araldi e di fine dei giorni. Il Rinnegan, probabilmente, era l'ultimo degli strani dettagli di quella strana giornata. Ma da lì a qualche minuto tutto sarebbe stato più chiaro.
    Questa volta ho cominciato dall'alto. Parlò Shimo, ancora una volta senza che l'eco del suo tono riverberasse in alcun luogo - parlò con la voce degli incubi del Tokugawa. Ti ricordi? Ti ricordi qual è il mio unico scopo su questo mondo? Mentre diceva quelle parole, Shimo o chi per lui, strinse la mano che, col palmo, aveva compito Youshi, andando a cingere tra le dita le vesti del Tokugawa. Cristallizzare l'eterna perfezione del primo sentimento della vita ... Il braccio sprigionò a quel punto una forza devastante, tentando di muovere, per aria, l'Hidarite verso il monaco. ... LA PAURA! Il braccio destro si mosse, per quanto inutilizzabile, andando a cercare di serrare il giovane mentre la parabola discendente della spinta iniziava la sua corsa. [S&M][Note] Date le condizioni del braccio ciò era molto difficile ma anche solo il gettare parte del suo corpo sul corpo avversario impediva un facile congiungimento delle mani e, quindi, la possibilità di eseguire posizioni magiche. Il circolo eterno perfetto. Dare la vita per esaltare la vita. Sussurrò all'orecchio del Tokugawa. No, no, questo mondo mi serve, mi serve! Senza un legame col Freddo non possiamo compiere la profezia degli Araldi Gemelli! La voce di Shimo era cambiata, ancora, tornando quella che era stata percepita in precedenza. Perché vi siete dovuti intromettere!? Avrei salvato questo posto, l'avrei liberato da Momin, avrei salvato i Kamui! Ci avete condanati tutti ... tutti. Shimo strinse i denti e quasi tentò, in un ultimo gesto estremo di vendetta, di rannicchiarsi in avanti come a voler accelerare la caduta. Avrebbe ucciso se stesso e Youshi, cadendo da quell'altezza ma poco gli importava: il suo destino non si sarebbe compiuto. La sua vita era stata vana. Eppure, in quegli ultimi istanti prima dell'impatto, Youshi forse si sarebbe accorto del contenuto delle ultime parole del canuto e gelido suo avversario. Come era possibile?
    Ma prima di domandarsi alcunché, forse, doveva domandarsi come uscire vivo da quella caduta - e darsi una risposta rapida ed efficace! [Note]

    Nel frattempo, sulla neve, Hideo, Fudoh e Minarai collaborarono in modo eccelso: il controllo che il Guardiano dimostrò di avere del suo Dono del Saggio delle Sei Vie fu profondo, per quanto sfrontato e, forse, incosciente. Senza il suo contributo tutta la tattica sarebbe stata probabilmente fallimentare. Una scommessa rischiosa quella di cedere al potere di Momin per esercitare egli stesso un potere sui suoi Mondi, ma una scommessa vincente. Da una parte il ninja dell'antico Ciliegio d'Acciaio non era avvezzo a controllare lo shinobi cui aveva donato una parte di sé, pur conoscendolo bene, dato il continuo scrutare che poteva fare della sua persona grazie al ricevitore che questi teneva in sé, dall'altra il non aver mai davvero interagito col suo corpo, ancora del tutto capace di regolare il proprio tantien e di pensare autonomamente, gli aveva impedito di formulare fin da subito pensieri complessi e agire con una certa efficacia. Dunque, scegliere di fare una piccola quanto semplice azione per far sì che l'evocazione fosse alla completa mercé di Minarai fu l'intuizione giusta al giusto prezzo.
    Fudoh, al contempo, si dimostrò un esperto stratega: ebbe l'intuizione giusta al momento giusto, salvando tutti da morte certa e dimostrò di aver padroneggiato quel lieve retaggio sciamanico che Munkeke vedeva in lui. Quale fosse questo retaggio, tra l'altro, non era affatto chiaro. L'esperienza, poi, e le vicissitudini già trascorse in quell'isola surreale, gli permisero di guidare Yato nei suoi intenti. La mano medica si mosse esperta per canalizzare un chakra tanto mortale ed insidioso quanto potente. Il Freddo dentro Minarai non fu estirpato ma la maggior parte di esso fu veicolato all'arma, permettendo al ragazzo di mantenere non solo i sensi, ma anche salda la sua presa sulla vita stessa - oltre che sulla spada.
    Nel mio allievo, invece, percepii qualcosa di nuovo. La Stella ci univa armonicamente in un'unica entità: eravamo sempre enti distinti ma, come i pianeti del nostro sistema solare, ruotavamo insieme in un'unica orbita, influenzandoci l'un l'altro più o meno consciamente. Riuscivo a percepire i suoi sentimenti: riuscivo a percepire il suo tribolare. Proprio come quando gli insegnai a tagliare i ninjutsu con la spada, sentivo come la sua mente fosse focalizzata sull'atto stesso del tagliare e non sul fine ultimo di quell'azione. Lo vedevo prendersela con sé prima ancora che prendersela con l'avversario: lo vedevo crucciarsi contro il ninjutsu prima ancora che contro il mondo intero. Ma poi il suo tremare cacofonico, il suo vorticare indistinto parve come riuscire a trovare una quadra: nel disagio più totale dell'emozione dello sconforto e della rabbia, un'armonia profonda si instaurò tra il suo soffrire ed il mio, ancora imperfetto ma completo, passionale patire. Yato vedeva più chiaramente: Yato, finalmente, tentava d'essere Odio Incarnato. E per un singolo attimo ci riuscì.
    Quando la sua Katana discese sopra il jutsu del drago, questo lo tranciò in due, annientandolo. L'influsso dei poteri della Stella avevano indubbiamente aiutato ma l'attitudine fu tutta di Minarai. Il primo, vero passo verso una consapevolezza più profonda ed un potere più alto era appena stato fatto.
    Quell'unione di menti si concretizzò con proficuo successo anche nel resto delle difese dagli assalti delle evocazioni-Kamui avversarie ma raggiunse il suo vertice nella strategia finale d'assalto. Forti del mio jutsu, idearono un particolare sigilli che doveva agire non tanto sull'avversario, quanto sul Freddo stesso che le animava. Un'idea che in altre circostanze si sarebbe rivelata del tutto fallimentare ma che, anche grazie ai contro-intuitivi poteri dell'apocrifo Tesoro del Lucchetto, in quella peculiare congiunzione d'eventi, si rivelò perfetta. Nel momento in cui Minarai sferrò il suo colpo, infatti, il legame tra l'Evocatore e la creatura era reciso, in favore del controllo di Hideo; l'unico legame dunque tra il mondo terreno e i Kamui era quello concesso dal varco che congiungeva il Nostro mondo al Freddo. La Katana di Yato, dunque, colpì sicura ed inarrestabile con la creatura che dapprima riuscì solo a osservarsi la parte offesa, e poi svanì nel nulla. Occhi attenti si sarebbero immediatamente accorti che non era stata pareggiata. Nessuna nuvola di fumo, nessun effetto scenico aveva seguito tale evento. La creatura era semplicemente scomparsa. Fudoh, forse, avrebbe ricordato un evento simile.
    Contemporaneamente, un sordo tonfo e un tetro luccichio avrebbe colto l'attenzione di Hideo. Sulla neve accanto a lui, infatti, era caduto uno strano oggetto. Sembrava evidentemente una oscura e complessa siringa. Si trattava quasi più di un oggetto d'arte che di un vero e proprio utensile medico, probabilmente, tanto erano sofisticati i dettagli di cui era dotato. Tuttavia, se avesse prestato un briciolo di attenzione a quell'oggetto, si sarebbe accorto che era perfettamente funzionante.

    Prima che Hideo, Fudoh e Minarai si potessero porre il problema del Drago, un tonfo sordo seguito da un acuto grido tranciò l'aria. A prescindere dalle sorti di Youshi, Shimo avrebbe trovato il freddo abbraccio della neve al suolo. Il Drago aveva smesso di muoversi e, dopo alcuni istanti, le sclere dei suoi occhi non mostravano più il rinnegan. Un momento dopo e una nuvola di fumo seguì, congedando la creatura e annunciando, quindi, il pareggio. Il silenzio che era nuovamente sceso nella piana fu amplificato dal diradarsi della nebbia. La tempesta era conclusa e, finalmente, la visibilità migliorò. Munkeke, Yusica, Samui, il sottoscritto e i sunesi guardammo i Kiriani dalla distanza. Ce l'abbiamo fatta. YOOOSH? disse lo sciamano con tono interrogativo. Forse. Risposi io. State tutti bene? Avrei dapprima chiesto al gruppo di ninja. Perché ho l'impressione che non sia cambiato niente? Perché sei una brutta musona? Yusica alzò la mano, manipolando un piccolo costrutto di neve a forma della stessa che tirò un nocchino a Munkeke. Hey! Ahia! si toccò la testa, strofinandosela con la mano. yoosh. Accertiamoci, intanto che sia tutto tranquillo. Dissi, mentre mi muovevo in direzione del luogo dove mi sarebbe stato indicato che il combattimento tra Youshi e Shimo era finito.
    A terra c'era l'impronta del corpo dell'uomo, del sangue, e segni di rotolamento. Poi, al termine di quella scia di movimenti, i suoi vestiti. Il corpo non era presente. Uhm. Commentai, mentre mi chinavo per osservare più da vicino la neve. Lasciai che il D-Visor facesse il suo lavoro, scrutando più in dettaglio ogni singolo solco lasciato su quella candida distesa di bianco. Poi vidi un dettaglio. Quello è ... dissi, indicando col dito un minuscolo foro poco distante da quel che rimaneva del soprabito del monaco. un buco!? e mentre Yusica finiva la mia frase, un finissimo ricevitore nero sbucava all'improvviso dalla neve, estremamente furtivo, andandosi a conficcare nell'addome di Samui. No, no, no, no, no!! Gridò Munkeke mentre, protendendo le braccia verso il ragazzo, cercò di saltare per afferrarlo.
    Samui, dal canto suo, guardò prima il ricevitore conficcato nell'addome poi, alzando la testa, osservò noi. Non riuscì a proferire parola. Gli occhi sbarrati mostravano come il gelo di cui era composto si era forse leggermente sciolto per far spazio ad un po' di quel sentimento che qualcuno, alcuni minuti prima, aveva definito il primo sentimento della vita: la paura. Prima che le mani di Munkeke, rivestite da un sottile strato di chakra azzurro, potessero raggiungerlo, una ennesima nuvoletta di fumo preannunciò la scomparsa ed il richiamo del ragazzo. Lo Sciamano di Azumaido cadde di faccia nella neve, cingendo goffamente l'aria con entrambe le braccia. Maledizione. Commentò Yusica. Se quello che ha detto Samuiyoake è vero ... ... Samui è il secondo Araldo Gemello. Siamo punto e a capo. Avrei concluso, continuando le parole di Munkeke. Forse, però c'era qualcosa che a noi era sfuggito. Forse a noi, che eravamo giunti sul posto in un secondo momento, mancavano informazioni. Con quanto raccolto, sentito e osservato durante il combattimento, forse Hideo, Fudoh, Minarai e Youshi potevano fare altre supposizioni sulla questione.
    Quello era il momento per tentare nuove indagini e porre domande. Ancora il potere della Stella ci circondava e amplificava le nostre capacità: una qualche commistione di intenti e potenzialità oltre l'ordinario era dunque ancora, limitatamente, possibile.
    Quello era il momento delle domande e delle prese di coscienza. [Note]
  10. .

    L'Imbattuto Tradimento

    Capitolo Tre

    Atto IX
    Teschi da guardia †



    Una mezzaluna bianca, piccola, in lontananza, spezzò il pastoso colore del muro che avevamo di fronte. Un sorriso beffardo, incorniciato da pellicce e piume, ci stava attendendo. Come sempre era stato tutto previsto. Benvenuti...siete stati bravi a superare Apachai, ma temo che vi raggiungerà rapidamente. Le sue parole leggere spezzarono il sordo rumore dei nostri passi nella stanza. Anche le fiammelle che placidamente illuminavano l'ambiente parvero muoversi a tempo di voce. Mi voltai verso Youshi, immaginandomelo già intento a studiare la stanza coi suoi occhi sottili e affilati, divertito nel constatare cotanta presenza di ombra. Eppure vidi uno sguardo concentrato e tutt'altro che tronfio. Qualcosa gli portava pensiero. Non mi aspettavo che arrivaste fino a qui, ma Kotaro è sempre una variabile negativa. Continuò serafico, iniziando anche lui ad avanzare. L'originale, meditante, stava vari metri dietro, visibilmente provato in volto ma non teso. Immagino abbiate delle domande...vedete queste fiammelle nella stanza? Ognuna di esse rappresenta un Tradimento avvenuto a Kiri oggi. I miei Teschi hanno indagato e chiesto, e parlato, rivelando quelli che sono i tradimenti, piccoli o grandi, tra tutti gli abitanti. E sono anche riuscito a far ammettere o compiere un tradimento a tre di voi...L'Ombra con metà luce soltanto, il Tonante Figlio del Lupo e il Leggiadro dagli Occhi Scarlatti, direttamente o meno. Sono sinceramente addolorato che il Dottor Fudoh non abbia ammesso questa cosa, o avrei avuto il pieno potenziale di Uragiri a mia disposizione...ma suppongo sia sufficiente. Come era accaduto al Lucchetto, Byakuei si prodigò nello spiegare il suo piano. Certo, parlava per bocca di Aji Tae ma questo avevamo imparato tutti quanto fosse irrilevante. Indicò come tre dei presenti avessero tradito: Youshi, l'Ombra con metà Luce soltanto, Kato, il Figlio del Lupo e ... il Leggiadro dagli Occhi scarlatti che, evidentemente, non eravamo né io né Fudoh. L'unico pensiero che mi balenò in testa a quel nome, considerando anche la Kaguya e l'Imperatore, fu Etsuko. Ma chi o cosa era stato tradito dall'Akuma? Il Collezionista di Teschi si accontentava di ogni tipo di tradimento - almeno a quello che pareva dalle sue parole - quindi non era rilevante se si trattasse un tradimento nei miei confronti o nei confronti di un nostro avversario. Cionondimeno, i pensieri iniziarono ad attorcigliarsi nella mia mente. Ma sarebbe stata una questione da affrontare in un secondo momento. In quell'istante, dall'ombra, l'anziana kunoichi che tanto mi aveva dato da pensare in quella giornata apparve. Io sono Uragiri. Io sono il Tradimento. Ultimo lascito di Seinji Akuma quando la tua lama lo decapitò. Quelle furono le sue parole. Parole che mi lasciarono interdetto. Io non avevo decapitato Senji Akuma, era stato Akira. Ma, del tutto inviolato da quella assurda rivelazione, rimasi immobile mentre la sua mano uncinata mi indicava. Io so. Disse, con un certo tono di comando. E ora il mio intento di vendetta sarà compiuto. Posi la mano sulla Yakusoku, spostando leggermente il mantello, e la estrassi. Il costrutto di sangue della Lama andò a crearsi davanti ai miei occhi, esigendo il solito pegno di linfa vitale. [Abilità] Tu non sai niente, vecchia. Dissi, echeggiando nella voce metallica dell'Elmo. Una quarta figura, poi, prese parola, quasi a volermi rispondere. Uragiri non è umana, è stata generata da Seinji Akuma nel momento della morte, incarnando il più profondo sentimento che egli provava: il senso di essere stato Tradito. E' un concetto più che una creatura, e come tale ha insinuato nella vostra mente la sua esistenza...ogni ricordo e ogni contatto. E ogni tradimento la rende più forte. La ho raggiunta e assieme, seguendo la profezia, abbiamo elaborato questo rituale. Con la fiamma del tradimento dentro di lei, non avrete possibilità di salvezza! Con quelle nuove informazioni la fissai con occhi diversi. Anche lei era un profondo sentimento, qualcosa di estremamente simile all'ontologia stessa dell'Inquisitore e dell'Inquisizione. Un concetto, un balauardo di purezza, un'essenza avulsa da ogni forma d'inutilità. Perfetta snellezza ideale. Eppure un frutto marcio. Germinata dall'inesattezza, dal sentimento mal riposto, dalla hybris. Uragiri era l'anomalia del processo razionale; la infalsificabile conclusione di una premessa infondata: un'antinomia; un volgare paradosso. E per tale il suo valore, perché formalmente perfetto, era nullo.
    Un gesto della mano da parte di Kana e un gigantesco muro di ghiaccio relegò Byakuei alla solitudine. Ma un muro di ghiaccio non sarebbe sicuramente bastato a fermarmi. Mentre il D-Visor mi informava della distanza e dell'altezza di quel costrutto di chakra con estrema precisione, permettendomi di calcolare al dettaglio ogni possibile mie movimento, l'Imbattuto urlò come il peggiore degli abomini infernali, penetrando nel mio corpo come un gelido sussulto e nella mia testa come un demente sussurro. Mi parve che ogni cosa fosse diventata istantaneamente più pericolosa: più incline ad ostacolarmi, più intenta a separarmi da ciò che dovevo fare. Ebbi come la sensazione che Youshi e Kato non sarebbero più stati così affidabili come credevo fino a quel momento. Avevano tradito dopotutto - avrebbero potuto rifarlo. Tenni quindi i sensi tesi anche nella loro direzione.
    Ma il primo reale pericolo veniva da davanti a me. Con una serie di sigilli che non potei interrompere, Byakuei ricorse ad una ninjutsu kiriana che avevo visto molte volte. In un rapido gesto, roteai la Promessa e, come spesso era accaduto, la puntai verso il mio addome. Contemporaneamente, allungai il braccio sinistro verso il mio avversario. No. dissi, quasi sussurrando, mentre la Yakusoku viaggiò verso le mie interiora e, all'unisono, il mio corpo rilasciava un'interferenza di chakra d'Odio che, in un istante, fagocitò tutti i costrutti a forma di squalo che si erano creati davanti a me ed i miei alleati. La Lama Insanguinata si era nutrita delle mie carni e mi aveva donato il più alto potere fisico e mentale che l'Acciaio e Sangue del Clan Kenkichi potesse concedere. [Tecnica I][Tecnica II - Extra] Considerando la totale mancanza d'acqua nelle vicinanze, comunque, Byakuei dimostrò una grande padronanza e vastità del chakra nel proprio tantien. Ma gli attacchi alla mia persona non finirono certamente lì. Anche Uragiri passò all'attacco, concentrando una Katon alimentata dalle fiamme nella stanza verso di me. Non avrei potuto fare molto altro che quello che sapevo fare meglio: tagliare quel suo ninjutsu. Non so quanto avrei aiutato Fudoh e gli altri con quella azione ma sicuramente gli avrei donato istanti preziosi per difendersi. Il fatto che temessi una pugnalata alle spalle mi fece tacere sulle mie intenzioni. Erano miei shinobi, sapevano che in quella circostanza nessuno poteva davvero pensare di impensierirmi con una misera ninjutsu, quindi si sarebbero dovuti aspettare la tecnica che stavo per utilizzare.
    La Yakusoku si mosse all'indietro, uscendo dapprima dalle mie membra, chirurgica, senza intaccare ulteriormente i miei organi, prima di andare a disegnare un semicerchio ascendente che corse incontro alla violenta fiammata dell'Imbattuto, spezzandola a metà e nutrendosene là dove la Lama di Sangue toccò l'ardere di chakra. [Tecnica III] + [Azione I] Ma prima che potessi ponderare un contrattacco, una spada infuocata comparve davanti ai miei occhi e, rapida e mefitica come le fiamme che la circondavano, tentò di scendere per obliquo verso il mio collo, giungendo dalla destra dell'Imbattuta verso la mia sinistra. La velocità di quell'attacco era spaventosa ma non mi feci cogliere impreparato, così feci la seconda cosa migliore che sapevo fare: usare la spada. Col sangue e il chakra che mi ribollirono d'odio, la sinistra raggiunse la destra e, impugnando saldamente la Yakusoku, alzai le braccia verso l'alto, andando ad intercettare la spada fiammeggiante a mezzaria e finendo con entrambe le mani vicine al mio viso e la lama cresimi della Promessa parallela al suolo. [Difesa I] Allo stesso modo, vedendo l'arma avversaria caricare leggermente indietro per tentare un affondo al petto, distesi le braccia in avanti e sempre impugnando l'arma di Clan saldamente e con entrambe le mani, discesi verso il centro del mio corpo ed intercettai l'arma nemica che cozzò con la mia in uno strano rumore sordo, figlio di metallo e sangue, deviandola dalla sua traiettoria rivolta verso il mio cuore e facendole fendere l'aria alla mia destra.

    [DIFESA Youshi e Kato]

    Solo allora le spalle si rilassarono e la sinistra scese nuovamente lungo il fianco; la destra e la Yakusoku tornarono davanti a me. L'Elmo metallico si rivolse verso Byakuei. [Difesa II] Sono venuto qui per te. L'inquisitorio indice sinistro si levò verso Byakuei. Contemporaneamente un piccolo sbuffo di chakra proruppe dai miei arti inferiori, mostrando una lieve modificazione estetica: le accennate ali dell'Assetto Corsa rientrarono nel fusto del mio polpaccio meccanico, col tacco del piede che si allungava leggermente e la pianta che veniva rialzata da un piccolo sistema a molla, mostrando dunque l'assetto Salto. [Abilità][Azione II] Nonostante i chili di ferro che componevano il mio corpo, con un unico, rapido e poderoso salto, avvitai il corpo su se stesso e, agilmente, mi infilai nei brevi due metri che separavano il tetto dalla muraglia di ghiaccio creata dalla pedina del Cardinale. La prima cosa che feci, a quel punto, fu creare uno spiraglio per coloro che agivano con me. Appena atterrai, alzandomi, schiantai velocemente la Yakusoku verso il muro ormai alle mie spalle. Il chakra della Mortificazione ancora scorreva sulla mia lama e, per questo, avrebbe sciolto i legamenti magici che tenevano unita quell'acqua innaturale. [Note][Azione III] Adesso un canale rettilineo esponeva Byakuei all'assalto di tutto il gruppo. Se non avesse interrotto la sua fase meditativa velocemente, delle sue naniche fattezze sarebbe rimasto ben poco. Ed il mio successivo assalto avrebbe chiarito in modo palese quel concetto.
    Scattando cercai di chiudere le distanze col Collezionista di Teschi in fase meditativa. Sicuramente qualcuno sarebbe intervenuto per fare le sue veci, quindi cercai assalti rapidi e più efficaci possibili. Per prima cosa, rilasciai completamente l'Odio dentro di me, irrorandomi di nuova energia e prestanza. [Attivazione Kinjutsu] Giunto dinnanzi a lui, tentai un fendente orizzontale alla testa, colpendo da destra verso sinistra e cercando di dividergliela parallelamente al suolo, similmente a come si scoperchia un vaso d'argilla. Il colpo, tanto semplice nella sua esecuzione quanto estremamente potente, viaggiava con insidia verso il suo orecchio sinistro quando, all'improvviso, si sarebbe mosso con una velocità tale da parere che si fosse duplicato e che stesse mirando anche all'altro orecchio. [Azione IV - Attacco Doppio] A questo punto, ritraendo la spada verso il fianco, avrei provato un affondo verso il cuore del Collezionista di Teschi. Mi sarei mosso con rapidità disarmante, cercando di cogliere la difficoltà della sua posizione raccolta di meditazione ed il vantaggio del mio trovarmi erto sopra di lui, sopraelevato. [Azione V] Mentre ritraevo la mia spada e mi ponevo in posizione difensiva, percepii chiaramente i muscoli concentrarsi di chakra e gonfiarsi, satolli e carichi di nuova potenza. [Odio Incarnato] Non restava che scrutare gli effetti degli assalti dei kiriani e di Kato.



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 900
    • Velocità: 750
    • Resistenza: 750
    • Riflessi: 650
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 750
    • Concentrazione: 775
    • Intuito: 750
    • Precisione: 750
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 26/30
    Slot Azione
    1: Attivazione Fuuinjutsu
    2 - Extra: Salto
    3: Colpo al muro
    4: Fendente alla testa
    5: Affondo al cuore
    Slot Difesa
    1: Parata alta
    2: Deviazione spada
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1: Sacrificio di Sangue: Immolazione
    2 - Extra: Annichilamento dell'Odio (Combinazione)
    3: Ninjutsu Kai
    4: Attivazione Kinjutsu


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 0
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 6.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 3.

    • Assetto Gakutensoku: Salto.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto Forzato.

    • Cooldowns:
      - Irruenza è riutilizzabile tra 3 Round.
      - Fendente del Posseduto è riutilizzabile tra 3 Round.
      - Devastazione è riutilizzabile tra 2 Round.
      - Taijutsu Perfette è riutilizzabile tra 2 Round.

    • Sigilli tracciati sul corpo:
      - 1 Simbolo della Psiche Potenziato +60.
      - 4 Simboli della Psiche +20.
      - 2 Simboli del Fisico (+4 Riflessi)

  11. .

    La Bruma nel Sangue

    Capitolo Cinque

    Atto X
    Inseguimenti e Distrazioni
    [Note]



    [Baronessa]

    La Baronessa volava indisturbata tra le fronde degli alberi dell'Isola di Arohihori occultata nel chakra e nelle sembianze, difficilissimamente individuabile per la maggior parte dei ninja del Continente. La sua grande furtività e la capacità di mimetizzarsi in piena vista la rendevano un'abile maestra della dissimulazione. Tale caratteristica ci permise di non arrivare in ritardo rispetto alla messa in moto dei piani dei vertici della Bruma che, infatti, si erano mossi rispetto a noi con leggero anticipo.
    Quando fu ormai abbastanza lontana dal sottoscritto ed il pedinamento della lettiga con Meika era già avviato, nel bosco comparve un individuo dall'aspetto senza dubbio peculiare. Ma bene, ecco qui la causa di tanti problemi! Ti muovi tanto, ma non puoi proprio allontanarti dalla tua creatrice, vero? Disse Murbella, rivolgendosi a quell'uomo. La Baronessa rimase interdetta, non riuscendo esattamente a capire a cosa si stesse riferendo. Sì, il nostro ospite in Armatura mi ha spiegato cosa sei e, malgrado la tua natura, io dico che se non ti possiamo sconfiggere, basterà domarti. Continuò il vertice della Bruma, destando ancora più dubbi nella Mente Condivisa dello Stormo. Inizialmente la Baronessa pensò che l'uomo in armatura potessi essere io ma, evidentemente, né avevo avuto scambi con la nostra diretta avversaria, né mi ero mai mostrato, fino a quel momento, con gli Abiti dell'Inquisitore di Kiri. Quindi l'unica altra plausibile soluzione era che si trattasse dell'uomo in Armatura Verde che ci era stato indicato dalla Triade. Tu non sai di cosa parli, donna. Sono qui per liberare la mia creatrice, non cerco la violenza: ad altro è dedicata la mia passione, così come quella di colei che proteggo. rispose l'uomo, evidentemente parlando di se stesso in modo peculiare. La Baronessa si domandò immediatamente perché le sembrasse di aver già sentito quella voce e, soprattutto, come potesse pensare di liberare Meika senza passare per la violenza. L'ipotesi che la donna-chirottero ideò, comunque, era che quella fosse una qualche creazione del Magan dell'Akuma e che per questo, siccome illusorio, non potesse arrecare danni reali ad alcunché. Tutte belle parole, creatura, ma non cambiano che entro breve prenderemo tutto ciò che ci serve da questa kiriana. Occhi, dna ed anche te. Mi correggo: un occhio lo abbiamo già preso. A sentire queste parole di Murbella, la Baronessa entrò in uno stato di allarme. Avevano davvero cavato e conservato un occhio dell'ex-primaria? Se le cose stavano davvero in quel modo, la situazione era piuttosto grava e richiedeva una soluzione immediata. In ogni caso, la creatura di Meika venne apertamente sfidata dall'uomo con abiti occidentali. Allora, Imbattuto, vogliamo vedercela fra noi due? La Baronessa non ebbe molto tempo per elaborare come mai lo avesse appellato come Imbattuto e cosa questo significasse esattamente, dal momento che, parte di lei, iniziò a sentire l'estrema necessità di tornare alle Grotte del Silenzio e da Kyofu. C'era qualcosa che la metteva in ansia, una sensazione strana di angoscia mischiata all'amore, come quando si sta per troppo tempo separati dalla persona che si ama, consci di poterla riabbracciare soltanto dopo del tempo. Questa sensazione, però, fu acutamente strana per l'Ago della Bilancia del Gioco delle Grotte del Silenzio: con l'Ascensione alla Divina Danza Notturna dei Kuei, infatti, i sentimenti più umani, carnali e terreni lasciavano il campo alla spietata freddezza del potere e della forma ascetica. Il fatto che potesse percepirli con tanto ardore, quindi, risultò immediatamente molto, molto strano. La Baronessa dunque indietreggiò, notando come tale sensazione apparentemente per lei innaturale andasse scemando.
    Alcuni istanti dopo, la portantina e i tre ninja che erano in sua scorta si mossero verso quello che, evidentemente, la Baronessa riuscì a percepire come un avvallamento nel terreno e, quindi, un probabile ingresso ad una grotta. Le fu particolarmente facile riconoscere quel tipo di ambiente: dopotutto viveva esattamente in un posto simile. Non vorrei ci fossero altre sorprese ad aspettarci, quindi, voi due monaci restate di guardia. Disse Murbella ai due monaci di scorta che, immediatamente, si posizionarono all'ingresso della grotta, di sentinella. La Baronessa non attese neanche un secondo: non poteva permettersi di perdere di vista Meika. Con un unico balzo, la Baronessa si lanciò verso l'ingresso della Grotta. Una volta giunta a poco più di una manciata di metri dal suo avversario, la tecnica che la rendeva invisibile ad occhio nudo si disattivò, mostrandola in tutta la sua grandezza ai propri avversari. Il Monaco di vedetta sopra l'incresso penso bene di tentare di attaccarla con un colpo di spada: con grande agilità, facilitata dalla grande differenza di capacità tra i due, la Baronessa semplicemente si divise in due, lasciando che la spada tagliasse l'aria e passando lateralmente ai fianchi del suo avversario, eludendolo del tutto. [Difesa] Quando fosse stata abbastanza lontana dai due, il suo corpo si sarebbe nuovamente riunito e, in quell'istante, sarebbe sparito nuovamente nel nulla. Non vista, quindi, avrebbe continuato ad inseguire Murbella, i suoi, e Meika nella grotta, sperando di non venir scoperta, mantenendo le distanze e cercando i migliori luoghi nell'oscurita per nascondersi e rimanere celata ogni volta che le si presentava un'occasione. [Tecnica e Abilità]

    [Kensei]

    Come mi era stato ampiamente spiegato il Mignolo era un atollo con, oltre al porto, soltanto un tempio, quindi l'unica opzione, una volta congedata la Baronessa, era esattamente quella di dirigersi al tempio di Shinkai. La struttura era maestosa, esattamente come mi era stato riferito dalla Mano Grigia: due piani circolari si stagliavano l'uno sopra l'altro, arrivando ad una superando ampiamente il centinaio di metri di diametro.
    Entrai, ancora sotto henge, con capo chino e mani conserte, imitando il comportamento dei pellegrini che mi avevano accompagnato lungo la strada. Notai una struttura centrale, grande forse un quarto dell'ampiezza totale del tempio, che ne costituiva il centro. Probabilmente si trattava dell'opistodomo o di qualcosa di simile.
    Alle mie spalle si stagliavano due ampie scale che portavano al piano superiore. Incuriosito, seguii la folla, sempre tentando di rimanere nascosto ma osservando con attenzione i dintorni grazie al mio D-Visor, fino a ritrovarmi in quelli che sembravano dormitori. Grandi camerate con decine e decine di letti. Contrariamente ai luoghi di culto occidentali di cui avevo letto e studiato, questo tempio non era diviso in celle quanto, piuttosto, in semplici ed ampi spazi aperti destinati alla collettività ed alla condivisione. Iniziai a cercare tra la folla ma la distesa di abiti religiosi o da pellegrinaggio non tradiva alcuna stranezza, alcuna losca figura fuori luogo. Decisi quindi di tornare al piano inferiore per esplorare maggiormente l'ambiente intorno all'opistodomo.
    Fu esattamente mentre scendevo le scale, grazie ad una visuale leggermente rialzata, che potei godermi l'apertura di quella sala centrale; e fu proprio in quel momento che lo vidi: l'uomo in armatura verde. Sorrisi sotto l'Elmo, quasi estasiato dalla presenza di un nemico. Lasciai che i miei occhi pseudo-bionici osservassero più da vicino la fattura di quell'armatura. Era molto elastica, le piastre sembravano legate tra loro da alcuni artefici che permettevano una maggiore vestibilità. Questo, però, significava, probabilmente, una debolezza strutturale maggiore. Avrei senza dubbio indagato a riguardo.
    Dietro all'uomo in armatura si mosse rapidamente una sagoma: riuscii ad inquadrarla per un solo istante prima di perderla tra la folla. Sembrava esile, bassa, dai capelli biondi, quasi color paglia.
    Bastò la fugace consapevolezza che stavo per perdere un vantaggio a far scattare in me qualcosa: uno di quelli che il mio intuito suggeriva essere un avversario mi era appena scomparso sotto il naso. Ero lì per attirare l'attenzione della Bruma sul sottoscritto; ero lì perché i miei ninja (e, senza che potessi saperlo, la Baronessa) trovassero meno forze ostili possibili sulla loro strada per il recupero di Meika Akuma; ero lì perché dovevo fungere poco più che da esca: quindi avrei dovuto far abboccare quanti più pesci possibili.
    In un attimo, l'Odio al mio interno iniziò a ribollire ma senza palesarsi: il mio controllo della Kirai Mugen si era accentuato ed adesso potevo decidere quando e come rendere le persone intorno a me vittima dei miei poteri e quando, invece, beneficiarne io stesso in modo subdolo ed egoistico - quella volta fu esattamente una di queste occasioni. Estraendo la Yakusoku e lasciando che si nutrisse della mia energia, la posi davanti al petto, e, in un attimo, muovendola sinuosamente mentre il chakra veniva irrorato dal mio Tantien al Simbolo della Stella, dalla punta della sua lama fuoriuscì un gigantesco Raiton dalle potenzialità devastanti e dalle invidiabili dimensioni. Il fulmine, tinto di una strana colorazione blu, oscura ed insieme vermiglia, proruppe in avanti, andando a cercare principalmente l'uomo in armatura verde ma cercando di colpire, oltre alle innumerevoli persone tra la folla, anche l'esile uomo che avevo perso di vista un istante prima. Il motivo era semplice: quel Raiton non era un normale Raiton: era alimentato dagli atavici poteri delle Lame Insanguinate; quel raiton bramava sangue ed era tagliente come mille spade! [Note][Tecniche I-II-III-IV] Il mio corpo, intanto, era stato circondato da una lieve aura nera, flebile ma intensa e densa. La Henge si era sciolta. Qualsiasi fosse stato l'esito di quell'assalto, dalle scalinate avrei gridato, atono e terribilmente austero: Il mio nome è Kensei Hito: Juudaime Mizukage, Odio Incarnato, Giustizia Perfetta, Raccoglitore della Promessa e Inquisitore di Kiri. Feci una breve pausa. Voi avete qualcosa che mi appartiene. L'esca era stata lanciata. Adesso stava a loro abboccare.



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 725
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1: Attivazione Kirai Mugen
    2: Simbolo della Stella
    3: Fulmine Oscuro
    4 - Extra : Incanalare l'Odio


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [Ferite]:
      - Illeso
      <li>[TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Riserva di Sangue: 6 Unità.

    • [Odio Incarnato] Vincoli rispettati per 1 Round.
      - Cap aumentato di +2 Tacche a Forza e Velocità.

      <li>Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.

    • Fuuinjutsu preparati:
      - Nessuno
      <li>Cooldowns:
      - Alterare il Flusso può essere riutilizzata tra 3 round.
      - Tecnica Economica può essere riutilizzata tra 3 round.
      - Sangue Chiama Sangue può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Ninjutsu Perfette può essere riutilizzata tra 2 round.
      -
  12. .

    Aspirazioni

    Capitolo Unico

    Atto VI
    Vaghi Sensei †


    Finalmente riuscivo a scorgere sul volto di Fudoh un'espressione diversa da quella dell'apatia; certo, inizialmente fu l'espressione dello stordimento e della vaghezza ma almeno si trattava di una qualche vera espressione. Decisamente, Meika-sama non mi ha mai spiegato niente nemmeno di questi mezzi di ancoraggio. Devo ricordarmi di chiedere a Tenma-san quali altre differenze ci siano negli studi medici otesi rispetto a ciò che mi ha trasmesso Meika-sama, seppur mi auguro non ci sia bisogno di altre protesi su altri ninja. Disse Fudoh al mio accenno della differenza tra gli arti kiriani e quelli otesi. Non si tratta di differenze di studi. Si tratta di segreti di villaggio. Rimarcai. Come noi kiriani non andiamo a regalare le nostre Bombe Gelo o i nostri nuovi speciali tonici, neanche gli otesi sono contenti nel dispensare conoscenze a loro esclusive. Dissi, precisando. Certo, il fatto che le ricette dei tonici fossero tutte mie e di Febh e che quindi l'uno conosceva i segreti dell'altro e viceversa, era un dettaglio che tenni nascosto. Dopotutto, Kiri ed Oto ormai erano quasi, per lo meno negli intenti, un'unica entità.
    Dopo aver risposto alle sue domande sul Kokage, Fudoh non aggiunse niente. Mi sembrò particolarmente strano. Non tanto perché pensai che non fosse possibile che non avesse ulteriori interessi nella questione ma perché la mia risposta era stata piuttosto vaga - per lo meno per quanto riguardava la conoscenza del Garth Mikawa - e la questione era stata aperta dal primario stesso e non dal sottoscritto. Sembrava un tentativo di dialogo non riuscito, un'impacciata manifestazione di difficoltà comunicative. Perché ti interessa? Domandai, evidentemente intenzionato a non far cadere l'impulso dato dal Rosso.
    Infine, arrivammo al discorso Fuuinjutsu e Sensei. La risposta fu più strana del comportamento avuto precedentemente con la domanda sul Kage del Suono. Infatti, il Primario rispose ma lo fece gettando nella mia mente più domande che soluzioni. In realtà, lo Yakushi-sensei mi ha suggerito un nome, ma ci sto ancora lavorando a convincerla. Inclinai leggermente la testa. Prima di tutto: cosa c'entrava Febh coi fuuinjutsu? In secondo luogo: perché era andato a chiedere ad Oto insegnamenti che poteva trovare a casa sua, dal suo Kage? Quindi no. Non hai trovato un nuovo sensei. Dissi, estraendo io una risposta dalla sua criptica esternazione. Mi complimento per la padronanza che hai raggiunto, allora. Feci una breve pausa. Ma trovo spiccatamente curioso come si sia arrivati a parlare dello Yakushi. Tornai a guardarlo normalmente. Chi sarebbe questo nome che ti è stato suggerito? Domandai, con fare disinteressato ma con intento completamente opposto. E perché ti sei rivolto allo Yakushi e non a me? Lui è esperto di molte cose, certo, ma non di Fuuinjutsu. Ed io invece, lo ero.




    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 725
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 0.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


  13. .

    Il Mostro che dorme nel Profondo

    Capitolo unico

    Atto VI
    Atavica arroganza †



    Ogni mio assalto andò a segno. Non sapevo se ciò era successo perché, esattamente come avevo fatto io con lui, il Sanbi mi stava testando o se davvero avessi in qualche modo impensierito il del Tre Code - ma ciò, in quel momento, non era importante. Ciò che mi interessava, invece, era domare quella bestia e porla nella giara in cui doveva stare. Era una risorsa troppo importante per Kiri - ed era qualcosa che avevo promesso a Diogene. Non mi sarei fatto annientare per alcun motivo al mondo. Ed Itai l'avrebbe pagata per quello scherzetto che aveva tentato di farmi.
    Quando, con la Yakusoku al fianco e l'indice rivolto verso il demone, gli chiesi cosa mi stesse facendo egli rise tetramente, come soltanto una creazione degli inferi poteva fare. Che cosa ti sto facendo, Mizukage? AHAHAHAHAH!!!! Diciamo che stai provando l'emozione di essere un Jinchuuriki, o almeno, di cercare di domare il mio chakra come un vero Jinchuuriki. In tanti, nelle ere passate, lo hanno fatto, con gli altri codati, ma con me sono secoli che non capita, nemmeno ricordo l'ultimo ammasso di carne che ci riuscì. Il Quarto Mizukage ottenne quel tipo di potere, ma solo perché l'Uchiha Mascherato mi domò a sufficienza per farmi derubare del chakra. Osservai il filo di chakra che ci collegava, confuso. Non percepivo affatto il potere del demone: anzi, forse, era più corretto dire che non percepivo niente. Non era niente, per lo meno, di simile a quanto provassi con la Yakusoku. Eppure, esattamente come quello delle Lame Insanguinate, il legame tra un Jinchuuriki e il suo Bijuu doveva essere qualcosa di simbiontico. Itai aveva sempre parlato della difficoltà di riuscire a gestire quelle creature e lo sfortunato Ryuu che giaceva da qualche parte in quel loco ne era la dimostrazione. Il Sanbi poi, con un gesto assai superbo, mi sfidò apertamente. E quello fu un grave errore. Se c'era qualcosa che avevo imparato, in quegli anni, è che la mia mancanza di padronanza di tutte e Sette le Forme Kenkichi mi rendeva particolarmente vulnerabile agli assalti in inferiorità numerica. Scegliere di combattermi singolarmente sarebbe stato un atto di narcisistica sicurezza che il Demone avrebbe pagato caro. Ti voglio fare un regalo, però, Mizukage: prova ad affrontare uno contro uno il tuo predecessore! Avevo già salutato con la Yakusoku il Quarto Mizukage. Adesso si trattava solo di entrare davvero nel combattimento rispettoso che il Makashi richiede. E sia. Dissi, mentre il mio predecessore avanzava e gli altri ex-jinchuuriki facevano alcuni passi indietro. Yagura non attese un attimo: portando la punta della lancia verso il basso e la sua parte terminale verso l'alto, si mise in una posizione assai difensiva che, tuttavia, non gli vietava spietati, precisi e violenti assalti. Sta assumendo la guardia propria della Gedan No Kamae, Kensei. Disse la Yakusoku, echeggiando come un fantasma nel profondo della mia mente. Ti sta invitando all'attacco: è una guardia difensiva. Sta' cauto. Lo stile ricorda, per molti versi, il Makashi. E mentre la Yakusoku parlava, la Lancia di Yagura si circondò d'acqua! Avrei riconosciuto la Manipolazione della Natura anche da bendato; non era certamente con una delle mie tecniche più iconiche che il Sanbi mi avrebbe sconfitto. Ma questo lui, dopotutto, non poteva saperlo.
    Aprii leggermente il mantello con l'arto metallico mentre la destra roteava la Yakusoku fino a portarla con la punta verso il basso. Il peso si spostò in avanti, con la spalla sinistra protratta verso il mio avversario.

    NLiM5Jvhe


    Stavo fornendo il mio corpo all'assalto. Niente di meglio che scoprirsi, quando il tuo avversario tenta di difendersi. Quando l'ex Kage partì all'assalto, il mio chakra ribollì, andando dal tantien al mio trapezio dove albergava il Simbolo della Stella. Da sotto la mia armatura proruppe una piccola patina di chakra incandescente che andava a sommarsi alla tetra aura emessa dalla Kirai Mugen. [Tecnica I] Il primo assalto dello Yondaime non fu niente di particolarmente complesso. Fu veloce, molto, forse anche più veloce degli assalti portati precedentemente ma niente che io e la Yakusoku non potessimo intercettare. Entrambe le mani andarono a impugnare il Femore del Figlio e, con un unico, chirurgico, movimento a mezzaluna verso l'alto, la lancia del mio Predecessore fu deviata ben fuori portata. [Difesa I] Quello che, tuttavia, non mi aspettai, fu l'attacco successivo. Infatti, non focalizzandosi più sulla lancia, lo Yondaime fece affidamento alla sua Kekkei Genkai e, con una rapida rotazione del busto, andò ad estrarre un osso che mirava direttamente alla mia armatura! Non avevo intenzione di provare cosa sarebbe potuto succedere incassando quel tipo di colpo, le ossa Kaguya sono leggendarie per un motivo, quindi feci la cosa più semplice che mi venisse in mente: mi mossi verso di lui così da limitare la reale potenza del colpo e modificare il bersagli dello stesso, facendolo impattare a metà strada con la protesi metallica che costituiva i miei arti inferiori. [Difesa II] Nuovamente, poi, utilizzando la lancia come perno sia per spostarsi dal sottoscritto, dato che per difendermi mi ero avvicinato, sia per compiere un gesto particolarmente atletico, lo Yondaime piroettò in aria su se stesso, cercando nuovamente di colpirmi col suo osso. Un'altra volta mossi rapidamente la Yakusoku davanti al petto facendo scorrere il braccio sull'armatura e intercettando con la guardia di sangue l'osso Kaguya. Quando poi l'uomo roteò nuovamente, il suo cambio di asse in aria mi preannuncò un colpo a ghigliottina che parai afferrando la Yakusoku anche con la sinistra e continuandio il movimento precedente verso l'alto, così da avere il braccio destro col palmo rivolto verso il volto qualche centimetro oltre la testa, e la punta della Promessa che puntava, inclinata, verso il basso alla mia destra. [Difesa III-IV] Avrei voluto contrattaccare in quell'istante ma la spinta dello Yondaime non si era ancora conclusa. Roteando la lancia l'ex Kage mi diede il tempo di comprendere quello che stesse per succedere: un affondo dal basso verso l'alto cercò di colpirmi. Ancora una volta, grazie agli atavici poteri Kenkichi, feci cadere la Promessa come una ghigliottina sulla sua lancia, indirizzando l'arma verso il terreno e bloccando ogni suo possibile assalto. [Difesa V - Convertita][Note] Ma fu proprio mentre le nostre armi mantenevano il contatto che mi accorsi di qualcosa. Già dopo il primo attacco avevo visto del pulviscolo fuoriuscire dalla sua arma ma questa volta, visto che eravamo più vicini, fu più evidente: c'era qualcosa, del tutto simile a polline, che mi stava danzando intorno. Da quella posizione, e grazie alle mie conoscenze relative alle tecniche eseguibili tramite armi, nonché al sapere della Yakusoku, non mi fu difficile intendere che lo Yondaime stava per eseguire un qualche tipo di ninjutsu veicolato dalla sua lancia. Il modo in cui la impugnava e la stasi in cui si stava addentrando per caricare la tecnica erano segnali per me troppo chiari.
    E non glielo potevo permettere.
    Il polline si mosse, pronto a raggiungermi e, probabilmente, colpirmi alle spalle: ma io non c'ero già più. Scomparso, in un battito di ciglia, ero ora con le gambe piegate e rannicchiato, pronto a eseguire una rapida combinazioni di fendenti che, speravo, avrebbero presto posto fine a quello scontro. La Yakusoku si mosse verticalmente, con la lama in orizzontale, andando a cercare la gola del mio avversario, così da tagliargli di netto la testa. Il colpo fu esploso con una potenza ed una rapidità disumane. [AdO] Qualsiasi fosse stato l'esito del colpo, avrei ritratto la spada fino al fianco destro e, con entrambe le mani, mi sarei allungato per eseguire un affondo al cuore dell'ex Kage. Certo, mirare agli organi vitali, probabilmente, non era fondamentale in quella circostanza, ma l'abitudine era una bestia dura da combattere. [Azione I] Infine, avrei riportato la spada indietro e, con rapidità di polso avrei roteato la spada dall'alto verso il basso per cercare di colpire il ginocchio sinistro avversario. Se il mio avversario fosse invece caduto a terra per via della complessità e della forza del colpo precedente, avrei tentato di infilzare il primo arto che avevo a portata di mano. [Azione II] Quindi, facendo un passo indietro, piegai nuovamente i due fili che si erano creati tra me e il Sanbi e, rimettendomi in posizione di guardia, avrei gridato: Smettila di giocare col mio chakra, Demone. Arrenditi e ti garantirò una vita dignitosa! [Azioni III-IV]


    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 950
    • Velocità: 750
    • Resistenza: 750
    • Riflessi: 725
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 750
    • Concentrazione: 775
    • Intuito: 750
    • Precisione: 750
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 29.25/30
    Slot Azione
    1: Affondo
    2: Colpo al Ginocchio
    3: Filo Sanbi
    4 - Bonus Secondaria: Filo Sanbi
    Slot Difesa
    1: Deviazione verso l'alto
    2: Intercettazione del colpo col corpo
    3: Parata al petto
    4: parata alla testa
    5 - Convertito: Deviazione arma verso terra
    Slot Tecnica
    1: Potenza della Stella
    2: Totsugeki
    3: Okurimono


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [Ferite]:
      - Lieve alla Testa
      - Lieve al Braccio Dx
      - Lieve al Busto

    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Riserva di Sangue: 3 Unità.

    • [Odio Incarnato] Vincoli rispettati per 1 Round.
      - Cap aumentato di +2 Tacche a Forza e Velocità.


    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 2.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.

    • Fuuinjutsu preparati:
      - Simboli della Psiche: 4 Sigilli.
      - Simboli del Fisico: 7 Sigilli.

    • Cooldowns:
      - Irruenza può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Assalto Perfetto può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Padronanza Perfetta può essere riutilizzata tra 2 round.
      - Bellezza Makashi può essere riutilizzata tra 1 round.
      - Vigore Infinito può essere riutilizzata tra 1 round.
  14. .

    Aspirazioni

    Capitolo Unico

    Atto V
    Ignara curiosità †


    Dire che, in tutto quel casino, ci fosse una cosa più strana delle altre sarebbe un'evidente mancanza di onestà: quel giorno, nel mio ufficio, in mia assenza, c'era stato un gran subbuglio. C'era però qualcosa che mi turbava più delle altre: non si trattava né della morte di Etsuko né del tentato colpo di stato di Youshi; si trattava della distaccata apatia di Fudoh, del suo disincantato coinvolgimento. I suoi occhi erano quasi vacui, intenti ad osservare passivamente ciò che gli accadeva intorno senza mai voler agire di sua sponte. Tutto quello che stava accadendo gli stava letteralmente scorrendo addosso. Non era coinvolto o, ancor più grave, non era interessato.
    Che Fudoh fosse un ninja a dir poco particolare è stato rimarcato più e più volte su queste pagine. Ma questo non significava che non fosse una delle punte di diamante di Kiri e che dunque non tenessi a lui come si tiene ad un figlio. Il fatto che fossi disposto a sacrificare lui come chiunque altro, perfino me stesso, per la causa - per l'estremo Bene, per la Giustizia Perfetta - non sminuiva il rispetto e la stima che provavo nei suoi confronti. Anzi, forse amplificava quei sentimenti che, stranamente, ero ancora in grado di provare: sacrificare un ninja di quel calibro voleva dire ottenere una vera e propria pietra miliare nel decorso della Storia Kiriana; voleva dire ritenere più importante il fine del mezzo; voleva dire migliorare la vita di tutti, al costo di uno o di pochi.
    Ma nonostante il distacco e l'apparente assenza, interrotti solo dai saltuari cenni di assenso, come nel caso della mia richiesta di informazioni su Iwa, ci fu un momento di coinvolgimento. Fudoh, dopo aver compreso della necessità di un viaggio nel Suono, prese attivamente parola. Forse, per quanto avevo scorto nel sangue, per mero interesse, ma fu uno slancio che apprezzai. C'era anche da dire che la domanda mostrava altro disinteresse, in questo caso per le ultime vicende della vita politica della Nebbia. Oto? Tenma-san sa applicare arti meccanici? Sarò ben lieto di apprendere da lui il modo di fare questo tipo di operazioni... forse potrebbe aiutarmi anche con un'altra cosa a questo punto. Molto bene, Mizukage-sama. Forse, se avremo tempo, potrò fare visita anche allo Yakushi-sensei-sama. Attesi che il ragazzo avesse finito, prima di prendere parola. Gli arti protesici sono un'invenzione otese. Saperli maneggiare credo sia una delle conoscenze basilari dei loro ... medici, se così si possono chiamare. Dissi, lasiando intendere che i metodi d'indagine metodo-scientifica del Suono fossero notoriamente ben oltre il limite della decenza etico-deontologica di un vero medico. Va anche detto che gli arti kiriani sono fondamentalmente diversi. Hanno un cosiddetto "sistema di ancoraggio" utile a donare prestazioni combattive superiori. Forse ad Etsuko potrebbe non servire ma lasceremo a lui la scelta. Guardai l'Akuma dall'alto verso il basso. Per quanto riguarda la questione Febh ... sì, credo che una visita sia necesaria. Non potevo esimermi dal passare a salutarlo. Anche perché se avesse saputo che ero in visita ad Oto e non avevo intenzione di dedicargli neanche cinque minuti del mio tempo, probabilmente, al mio ritorno lo avrei trovato alle porte di Kiri intenzionato a buttarle giù per la mancanza di rispetto dimostrata. O qualcosa del genere. Lo Yakushi è molto permaloso, dopotutto.
    Fudoh continuò, poi, con un'altra richiesta. Lei conosce il Kage del Suono? Ho sentito parlare delle sue evocazioni, vorrei conoscerle. Lo guardai storto. Sì, ovviamente. Per vari motivi. Uno, come puoi immaginare, è il Patto dell'Asse. Feci una pausa. Non ho tuttavia mai avuto il piacere di incontrare le sue evocazioni. Non avevo mai fatto nessun tipo di missione con lui, dopotutto. Anzi, a ben pensarci, ogni volta che io e lui ci eravamo trovati nello stesso posto, ero finito per combatterne una versione in qualche modo posseduta o per salvargli la vita. O entrambe le cose, come successo a Kotetsu Bara. Avremo sicuramente modo di pagare i dovuti tributi anche al Kokage durante la nostra visita.
    Ripensando all'interessamento di Fudoh per le conoscenze di Diogene, la mia mente andò a pochi istanti prima, quando, con incredibile dimestichezza, aveva inciso un fuuinjutsu sul ricevitore di Hideo, prima di rispedirglielo contro. Noto come le tue abilità con i Fuuinjutsu siano notevolmente migliorate. Hai trovato un sensei a riguardo? Commentai, distaccato. Se mai un giorno potesse tornarti utile, potremmo studiare insieme alla vasta Biblioteca del Villaggio del Lucchetto.



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 725
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 0.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


  15. .

    Un Grido nel Freddo

    Capitolo Unico

    Atto VII
    Interrompere il ciclo



    Non so se fu il mio ritorno a ispirare i cuori e le menti dei Kiriani, tanto nativi quanto d'adozione, ma potei notare come i loro sforzi si muovessero efficacemente verso un unico fine, con poca comunicazione se non la strettamente necessaria. Erano in grado di intendersi con pochi segnali, forse anche per via delle ormai numerose missioni corali alle loro spalle, ma quello fu, per me, il primo momento in cui potei finalmente rendermi conto di come Kiri potesse vantare una squadra coesa, unita e infinitamente più compatta di qualsiasi gruppo di shinobi accademico avessi visto sul campo di battaglia.
    E, in tutto questo - non percepiate le mie parole come superbe o finanche vanesie - la mia figura era soltanto di supporto e sostegno, privando quel gruppo, del reale potenziale devastante che la figura di un Jonin e un Kage potevano offrirgli. Ma, lo sapete, a me non interessava mettermi in mostra. Io volevo una sfida per i miei giovani shinobi, volevo forgiare nel sangue il loro rapporto, volevo cristallizzare nel dolore le loro gesta. Un amuleto mentale, tutto kiriano, che avrebbe ricordato loro dov'è e chi è casa propria.
    Dopo l'efficace difesa sunese da parte dell'attacco ad area del drago, complice la puntuale e geniale spinta repulsiva di Fudoh, mi ritrovai a comprendere che non potevo richiedere una difesa serrata ogni volta sul sottoscritto e che quindi necessitavo di qualcosa di più costante e presente. Sunesi! Gridai. Pensate a proteggere il sottoscritto. Il mio jutsu, unitamente alle vostre tecniche, ci donerà abbastanza forza per fronteggiare gli attacchi ad area. I Kiriani se la caveranno. [Note] Mentre i Sunesi sopraggiungevano, i Kiriani passarono all'attacco, chi con più successo degli altri, o con più successo dipendentemente dall'avversario scelto. L'assalto combinato di Fudoh, Hideo e Minarai ebbe esattamente l'effetto sperato: il canide subì tutti gli attacchi portati coi ricevitori, senza però quasi accorgersi di quanto fosse appena successo. Al suo cospetto quei moscerini che si muovevano sotto di lui erano poco più di insofferenti distrazioni. Non vi fu infatti il benché minimo cenno di dolore all'arto o al collo né l'evocatore parve minimamente interessato del dipanarsi di quell'evento. Eppure, come avevano potuto constatare, la mente delle evocazioni tanto quanto le percezioni delle stesse, sembravano un tutt'uno. Ed era evidente che almeno uno tra l'evocatore ed il serpente si era potuto rendere conto di quanto fosse successo. Se, infatti, qualcuno avesse avuto campo libero sull'utilizzatore, avrebbe visto l'evocatore sorridere sinistramente. Saggio da parte tua usare il mio dono, kiriano. Ma così come tu hai stabilito un legame col mio mondo, io ho rafforzato il legame già presente tra noi due! Una voce diversa rispetto a quella che avevano sentito fino a quel momento echeggiò nella mente dell'utilizzatore dei Ricevitori di Chakra kiriano. Una voce oscura, sinistra, che ben gli era familiare e che, difficilmente, avrebbe voluto sentire: quella di Momin. Ma cosa volevano dire quelle parole? Bhè, lo avrebbe scoperto molto presto.
    In ogni caso, il suo mondo si spense, come aveva preventivato, e, per un attimo ed un attimo soltanto, fu in grado di controllare i movimenti della creatura evocata. L'attacco verso gli arti inferiori ebbe successo, facendo cadere la bestia di faccia sulla neve che si alzò candida per un istante, prima di cadere nuovamente a terra. Quando la neve si posò, Hideo si rese conto di avere nuovamente controllo totale sul suo mondo che, infatti, si rialzò, pronto a lottare.
    Fudoh tentò altri due assalti ai danni del canide, un primo all'occhio ed un secondo alla bocca. Il primo fendente fu subito dal canide che, tuttavia, mosse la testa quel tanto che bastava per spostare il colpo dal centro del suo occhio al sopracciglio corrispondente. Tuttavia l'effetto fu poco più di un taglio superficiale da cui era visibile una sottilissima linea rossa. [Note] Il secondo attacco, invece, fu intercettato dalla creatura che si mosse istintivamente con un piccolo balzo sul posto, tirandosi su sulle zampe posteriori e dando una violenta zampata al colpo, direzionandola verso il suo evocatore, senza subire alcun danno. Fudoh poté notare come, durante quel movimento, l'arto della bestia fu ricoperto di un qualche tipo di chakra che non fu immediatamente in grado di distinguere, ma che gli parve di aver già visto, percepito o, finanche accarezzato. [Abilità di TS] Ci fu però anche un altro problema. Il colpo di quella bestia fu così potente da far vacillare il controllo di Fudoh sulla Spada del Reietto! Aveva bisogno di una grande forza di volontà per non recidere il legame mentale con l'arma! [Difesa]
    Ma il canide non fu certamente l'unica evocazione che il gruppo di ninja aveva deciso di bersagliare: infatti, il Drago fu il primo a subire un attacco, per mano di Yusica e del gruppo sunese. L'evocazione non fece molto, se non contrarsi leggermente in se stessa, e là dove il cristallo impattò sulla creatura, irrorare il corpo di una patina di chakra simile a quella che, poco dopo, Fudoh avrebbe visto usare al canide. Un nuovo leggero squarcio si aprì sulle sue scaglie ma il danno fu poco più che irrisorio. Per fortuna, però, quello non era certo l'unico assalto del gruppo verso il Drago.
    Youshi, dopo essersi difeso dalla furia dell'evocatore senza nome, pensò bene di evocare la Kirigakure no Jutsu intorno al capo della bestia. L'idea fu ottima in quanto, sopra di questa, vi era anche l'evocatore e, all'interno della Nebbia, era impossibile scorgere nulla dall'esterno. Tutti i sensi dei tre loro avversari erano stati limitati fortemente! Fu per quel motivo, infatti che, resosi conto dell'accaduto, l'Evocatore vestito di oro e bianco si mosse leggermente, come a voler cercare qualcosa all'orizzonte della sua vista condivisa. Ma non trovò nulla: almeno, non con gli occhi. Infatti, un secondo dopo una folata di vento affilata lo raggiunse, colpendolo al braccio inavvertitamente. Se il colpo avesse colpito orizzontalmente piuttosto che in verticale, avrebbe senza dubbio tagliato il braccio. Ma l'effetto fu praticamente il medesimo: l'arto destro era, per il momento, inutilizzabile. Un fiotto di sangue cadde sopra la testa del drago. UHMF! Gridò tra i denti l'evocatore e, contemporaneamente, un grido di dolore fuoriuscì dalla bocca del Drago e del Cane. Si prese il braccio destro con la sinistra, soltanto per acuire un istante il suo dolore e far imbestialire ancora di più le sue evocazioni che iniziarono a scalpitare e ringhiare in modo disumano. D'un tratto, però, dacché percepiva il Tokugawa muoversi sul collo del drago come se si stesse muovendo sul suo, né lui, né la serpentiforme creatura riuscirono a comprendere dove il chunin fosse finito. Quella sensazione durò un solo istante, tuttavia, ma questo fu tutt'altro che positivo.
    Contemporaneamente, sia l'evocatore che le due creature iniziarono a muovere la testa verso destra e verso sinistra con gesti spasmodici e quasi incontrollati. Erano sotto effetto del genjutsu del kiriano e ben presto si sarebbero resi conto di quello che stava accadendo. L'immagine di uno Youshi assetato di sangue, quasi mostruoso, era saldamente impressa nelle loro menti. Un macabro dipinto di un'ombra insanguinata che, quasi impossibile da cogliere ad occhio nudo, saltava su un libro, una spada, uno strano kunai ed altri vari oggetti, distruggendoli in mille pezzi e, assurdamente, facendoli sanguinare, era tutto ciò che l'evocatore e le sue creature riuscivano a percepire. No, non te lo permetterò ... non riuscirete mai a interrompere il ciclo! E mentre gridava quelle parole, finalmente, vide l'ombra del Tokugawa raggiungerlo dalla neve. Non poteva fare molto: i suoi riflessi erano rallentati, bloccato dalla paura, e il suo braccio destro non gli permetteva di compiere sigilli. Quindi fece quello che i suoi poteri permettevano di fare: contare su un altro alleato. Bogyo Kuchiyose no Jutsu! [Tecnica] Il Drago frappose i propri arti nel simbolo della Tigre! Nella sinistra dell'Evocatore comparve un piccolo pipistrello bianco che subito spese il suo corpo per bloccare la spada del Tokugawa frapponendole le proprie ali.


    Youshi percepì chiaramente uno squittio di dolore, prima di notare come anche quella creatura possedesse gli occhi con pupille concentriche propri di quei mostri con cui stavano combattendo. [Difesa] Ma l'assalto del kiriano non fu concluso. Fintando un colpo alle gambe, verso il quale la creatura non poteva molto vistro l'abissale differenza in velocità, Youshi quasi raggiunse l'evocatore che, giusto in tempo e, tramite gli occhi del pipistrello, riuscì a spostare la gamba indietro quel tanto che bastava per venir colpito sotto al ginocchio, piuttosto che dietro. [Difesa] In un attimo, come era arrivato, il pipistrello scomparve in una nuvola di fumo e neve. Poi, con una voce diversa dal solito, una voce che non riecheggiava in alcunché, né nella neve, né nell'etere, l'Evocatore si rivolse a Youshi. Sei un ninja promettente, Youshi. È stato un peccato il fatto che tu non abbia potuto continuare a usare il mio Elmo. Ti è piaciuto scardinare i tuoi limiti, anche se solo per pochi istanti? Avresti potuto scoprire molte, molte altre cose. E potresti ancora ... se ti arrendessi e mi lasciassi fuggire. Siamo circondati dalla Nebbia, se scegli di lasciarmi andare, nessuno ti vedrà mai. Sai che sono uno di parola, te l'ho già dimostrato. Devo solo recuperare ... alcune altre cose. Che ne dici? Così dicendo, una piccola tasca all'altezza del polso si aprì, facendo fuoriuscire una goccia di sangue e un lungo, nero, oggetto metallico dalla forma cubica. Le fattezze erano del tutto simili a quelli delle decorazioni che aveva visto al Tempio del Gelo a Kotetsu Sakura. Prendi questo oggetto. Potremmo comunicare a qualsiasi distanza, mentalmente. Lo userò per dirti come raggiungermi e sbloccare i poteri che tanto desideri. Youshi aveva davanti la possibilità di terminare immediatamente quello scontro che sembrava invincibile. Cosa avrebbe fatto?

    In ogni caso, se avesse rifiutato, l'evocatore non l'avrebbe presa nient'affatto bene. Una scelta poco saggia ... ma ininfluente. Non ho bisogno di te, dopotutto. Bruciando la distanza che li separava con un rapido scatto, lo strano evocatore abbassò il suo baricentro e, con una certa cattiveria, cercò di colpire Youshi al busto con un poderosissimo colpo di palmo. [Tecnica I] Se il Tokugawa avesse provato a schivare il colpo muovendosi all'indietro, si sarebbe pentito amaramente della sua scelta. Un grosso spuntone nero sarebbe fuoriuscito dal palmo della mano dell'Evocatore, prolungando il colpo e perpetrando gli stessi effetti! [SA I]
    Se neanche quest'azione fosse andata a buon fine, l'Evocatore avrebbe bisbigliato qualcosa tra sé e sé. Questo mondo mi serve. Questo mondo ... è Freddo. Non posso rischiare ulteriormente. Ci penseranno i Kamui ... sì, lascerò fare a loro. Anche se non sanno apprezzare l'arte, sapranno sicuramente sgretolare qualche osso. Poi si sarebbe nuovamente rivolto verso Youshi. Mi domando se questo sia un addio o un arrivederci. Poi, con un gesto della mano, si sarebbe congedato, sparendo in un soffio di vento. [Tecnica II] Stava all'Hidarite decidere se inseguirlo o meno. Quello che era sicuro era che, se non si fosse mosso da sopra il drago, questi avrebbe iniziato a strapazzarlo violentemente, visto gli attacchi che stava per fare verso i suoi compagni. Infatti fu proprio quella bestia a partire ad attaccare, proprio perché privato della vista. Quale può essere la tattica migliore per attaccare qualcuno che non vedi se non demolire tutto ciò che potresti avere davanti? Anticipato da un grido infernale, in drago spalancò la propria bocca, evocandovi all'interno una sfera d'acqua gigantesca che, in un istante, divenne una violenta e prorompente colonna d'acqua che venne sparata a terra con incredibile violenza. Il drago avrebbe mosso la testa a destra ed a sinistra per cercare di colpire chiunque si trovasse davanti a lui, circolarmente. [Tecnica III] Qualsiasi fosse stato l'esito, anche il Canide sarebbe stato in vena di enormi jutsu: aprendo la bocca verso il cielo, avrebbe sputato un gigantesco drago d'acqua che, in un attimo, si sarebbe nascosto tra le nuvole. [Tecnica IV] Immediatamente dopo, avrebbe ancora una volta battuto le zampe per terra, alzando una piccola cotre di vapore acqueo che avrebbe anticipato la fuoriuscita dal terreno di alcune lance che, con traiettoria parabolica, sarebbero discese vigorose su tutti i presenti. [Azione]
    Con quel colpo, però, non aveva soltanto creato delle lance, il canide aveva anche cercato un contatto visivo con Hideo. Infatti, il giovane genin avrebbe percepito una strana sensazione percorrergli lungo la schiena e, se avesse provato ad attaccare direttamente uno dei due Kamui del Freddo, si sarebbe trovato incapace di agire autonomamente e, piuttosto, avrebbe compiuto quelle stesse azioni contro i suoi alleati! [Azione & Note]
    Infine, dalla bocca del canide partirono, contemporaneamente, tre salve di ghiaccio acuminato, ognuna indiretta verso Fudoh, Hideo e Minarai. [Azione]
    Un ultimo sforzo, shinobi! Gridai, mentre mantenevo il rituale attivo. Giocate il tutto per tutto adesso. Quando avrò finito di mantenere questa tecnica, avrò bisogno di tutti voi! [Note] Nel frattempo, una forte grandine iniziò a cadere su tutti i presenti.

1206 replies since 3/2/2012
.