Orologi e Passioni

Posts written by whyoming

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    ok, ecco grazie per la spiegazione.
    facemmo anche uno di quei corsi da 3h, per la formazione ma ricordavo solo che praticamente per tutto quello che mi serviva bastava la marcatura di conformità. c'erano due tabelline con una che indicava tutte le apparecchiature/ambienti ritenuti idonei a prescindere e poi una con gli impianti che richiedevano la valutazione del rischio e il corso di sicurezza.
    per dire il microonde del ristorante era nella prima tabellina mentre la saldatrice nella seconda.

    però mai sentito di problemi con i campi em, invece mi è capitato con inquinamento degli impianti idraulici, rumore, certificati degli edifici, sicurezza automezzi ecc....
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    no alt sono due questioni differenti.
    ora qualche anno fa mi dovetti guardare un pò dei regolamenti CEI sui prodotti ed installazioni ecc... ma non ne ho una conoscenza adeguata.

    è chiaro che se io mi faccio fare un impianto elettrico con la conformità e tengo da parte il documento. lo stesso vale per l'allacciamento alla fogna, la stabilità di un edificio, la sicurezza di un automezzo o di un ascensore ecc... questo è tutto chiaro.

    il punto è che i limiti di riferimento valgono per la messa in commercio ed installazione di un prodotto ma anche per la operatività. cioè capita che vengano fatti campioni sulla qualità dell'acqua, oppure che la autorità effettui verifiche sui TIR ecc... non solo verifiche periodiche ma anche casuali.

    per quanto riguarda i campi magnetici io so di relazioni legate agli ambienti con certificazioni per i materiali esplosivi. ma chiedo se vengano periodicamente monitorati anche per gli altri ambienti? e dove? cioè in tutti i luoghi di lavoro sensibili? e in caso di superamento cosa accade. che ne so domani magari rilevo i campi elettromagnetici in ufficio e scopro che vicino alla fotocopiatrice si superano i picchi....

    cioè se tali limiti sono da alzare significa che attualmente sono difficili da rispettare e causano interruzioni dei servizi e costi inutili... oppure che la schermatura degli apparecchi sia esageratamente costosa.
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    ma più che altro mi chiedo quale sia la funzione dei limiti. cioè oggi vengono effettuate verifiche nelle zone di maggiore esposizione? oppure rilevamenti a campione? può un privato chiedere il rilevamento dei campi sulle varie frequenze? ed in caso di superamento dei limiti che si fa?

    cioè per dire se si rilevano inquinanti nelle acque potabili scatta il divieto di consumo ecc...
    se un amministratore di condominio rilevasse che un traliccio oppure una colonnina della tesla o un ripetitore ecc... causano il superamento dei limiti potrebbe intimarne la messa in sicurezza? sono casi che si verificano?

    io ricordo che ai tempi della scuola facemmo il test con un termometro immerso nel bicchiere di acqua per vedere la efficacia della schermatura dei forni a microonde.
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    CITAZIONE (Etrusco73 @ 28/4/2024, 14:04) 
    CITAZIONE (whyoming @ 28/4/2024, 14:00) 
    bè oddio soltanto un altro passo verso la trasformazione in parco divertimenti per americani

    Quello è iniziato con le liberalizzazioni di Monti, le quali di fatto hanno trasformato l'Italia in un grande centro comm.le aperto 7 giorni su 7.
    5 euro per visitare una delle città più belle e storiche del pianeta, mi pare solo un modo per limitare un minimo il turismo mordi & fuggi, non certo per distruggere a pagamento la cultura o le tasche dei meno abbienti.

    dai non limitano niente, è una scusa per chiedere altro denaro. servono a rafforzare l'idea che pagando si possa fare tutto, che poi vale anche per altre città.
    i turisti col grano da spendere non se ne accorgono nemmeno, i poveracci con un budget fisso dovranno dare i 5€ alle casse comunali anzichè darli al bar per mezza acqua minerale.
    il turismo di massa a venezia della cultura ci si lava le scarpe.

    ci son stato fuori stagione e non ho idea di come facciano i residenti in un posto simile, forse quelli che son rimasti vivono di rendita grazie agli stessi turisti che non vogliono.
    se uno non vuole il turismo mette un vincolo agli ingressi, chiude i b&b, trasforma i ristoranti in officine per riparare barche ecc...
    non chiede 5€
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    bè oddio soltanto un altro passo verso la trasformazione in parco divertimenti per americani
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    CITAZIONE (todaro @ 23/4/2024, 17:12) 
    Comunque onore a chi cinquant’anni fa ha tenuto via l’ammasso di ferraglia…

    aveva ragione mio nonno, non si butta mai niente!

    più che altro sarebbe interessante confrontare il prezzo a cui la venderanno rispetto a quelli di una pursang od altre eventuali creazioni simili.
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    con la differenza ci puoi pagare un musicista che suona live, alla faccia della JBL :asd:
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    boh oddio il mio "impianto" allora non c'entra nulla con quelli moderni. non è regolabile appunto perchè nei vecchi palazzi le tubature non avevano una suddivisione in base alle unità immobiliari. la temperatura dell'acqua che circola non è bassa, in estate infatti è necessario mantenere dei ventilatori in funzione e/o fare corrente con le finestre e poi arrendersi ed accendere gli split. poi è anche questione di preferenza personale.
    problemi di umidità li hanno avuti altri condomini che hanno cambiato infissi e fatto controsoffitti ma più in inverno penso (che qui è anche più umido di solito). d'altra parte e facendo gli scongiuri questo sistema non ha avuto problemi a parte la manutenzione straordinaria.

    certo il grafico si restringe parecchio aumentando la temperatura quindi non mi stupisce se durante una giornata di agosto da 35° si raggiunge il punto di rugiada sui nuovi impianti che, presumo, utilizzino acqua a temperatura inferiore. ma poi si raffrescheranno gli ambienti oppure basterà un piccolo deumidificatore.

    ora che ci penso non penso di essere mai stato in locali con il solo rinfresco a pavimento, oppure non ci ho fatto caso. invece ho trovato interessante, nei locali con soffitti molto alti, l'impiego di alcuni ventilatori di grandi dimensioni abbinati ai soli deumidificatori.
    a me piace molto sentire l'aria dei ventilatori ma poi spesso gli altri si lamentano, invece questi spostano tanta aria ma con meno rumore.
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    occhio all'orizzonte di tempo.
    nel palazzo dove vivo abbiamo l'impianto doppio cioè pavimento + soffitto. palazzo di circa 60 anni però già svariati anni fa venne spesa una piccola fortuna per interventi straordinari invasivi che durarono parecchio tempo ma ci consentirono di attivare la funzione "fresco" in estate. con i prezzi di oggi sarebbe semplicemente improponibile, l'amministratore già ce lo ha spiegato.

    nello stabile in questi ultimi anni son entrati diversi nuovi condomini che han speso valanghe di soldi in ristrutturazioni ed in caso di guasto dovrebbero praticamente sventrare tutto. :UH:
    occhio anche alla qualità dell'impianto stesso perchè se fatto in economia ha problemi di alghe o roba simile che lo ostruisce, serve una manutenzione regolare.
    il riscaldamento è molto efficace, raffrescamento un pò meno, io ho gli split.
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    CITAZIONE (Orso abruzzese @ 21/4/2024, 10:23) 
    Non sono un addetto ai lavori né un esperto di automotive, ma credo che il problema di Alfa Romeo sia Maserati, nelle logiche di gruppo.
    Alfa dovrebbe oggi occupare il segmento di Maserati: Giulia, Stelvio, e poi a salire Ghibli e Grecale e poi ancora sopra 4porte e Levante, coupe/spider e una sportiva su cui montare le versioni speciali. Con auto così riesci a tenere la produzione in Italia.
    Spezzare la linea su due brand non mi pare stia facendo bene.
    Io rinuncerei a Maserati per salvare Alfa Romeo e vederla lì in alto competere con Mercedes e BMW.

    esatto
    io non sono un addetto ai lavori. trovo la maggioranza delle vetture odierne interessante quanto qualche malattia intestinale.
    il problema però è la chiusura del mercato con un monopolio dei brand storici. poi i salvataggi dei gruppi europei dal fallimento.
    per massimizzare le economie ed evitare la concorrenza interna non puoi permettere libertà altrimenti perdi controllo dei costi. questo nel settore auto si sa da tipo 80 anni.
    il beneficio del consumatore sarebbe invece lasciar fallire e che ci provi qualche imprenditore nuovo che compra un marchio o l'altro. però tale concetto è oggi blasfemia.

    maserati penso avesse una maggiore attrattiva internazionale e fu quindi segata alfa romeo e, prima di tutti, il marchio lancia. i risultati temo però che siano stati abbastanza deludenti nonostante l'investimento che c'è stato, poi anche la alfa romeo giulia è stata commercialmente deludente ed i prodotti di quella fascia di prezzo sono obiettivamente vendibili anche con marchio lancia o peugeot.

    il sacrificio di alfa è la scelta più facile a breve termine ma direi anche io che ormai maserati richiederebbe ulteriori investimenti enormi e superiori alle capacità di questi manager. non sono stati capaci con la alpine, nè con marchio DS. in concessionaria poi ci avevano messo assieme la antenata in modo da essere proprio sicuri di cacciare via i clienti :asd:
    però certo tirare fuori il 14° carrello con stessa meccanica ecc... secondo me è un autogoal per il brand ed inutile per i numeri perchè è sempre concorrenza interna.
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    CITAZIONE (tomaxi80 @ 19/4/2024, 09:47) 
    [QUOTE=whE]
    Mi piacerebbe sapere i dati reali di vendita.

    Nella vita “di tutti i giorni” ovunque mi giro vedo Mito e Giulietta.
    Di Mazda 3 (macchina che adoro) non ne vedo così tante in giro.

    Avrò visto in tutto 4-5 Tonale da quando uscita, in proporzione alle macchine sopra citate praticamente niente.
    Di Stelvio è pieno ma comunque anche essendo un suv qualcosa di Alfa ancora ci si trova.


    Quindi che non vendono mi sembra un affermazione forzata.

    Forse avrebbero dovuto investire per fare nuove Mito e nuove Giulietta dato che i possessori (me compreso) stavano aspettando con ansia, e che adesso si tengono strette quelle che hanno.

    percarità io ho come unica auto un jimny, tutti sti cifoni che ci propinano se fosse per me li farei a pezzi con il flessibile per recuperarne i materiali impiegati.
    ma mito e giulietta sono defunte da tempo e il mercato non le chiede.
    comunque prendendo i primi dati affidabili di immatricolazioni da google alfa romeo vende a marzo neppure 5.000 unità in tutta europa, cioè meno di lancia, di queste quasi 3.000 sono in italia. mazda fa 15.000 unità di cui 1500 in italia. a marzo i cinesi di MG hanno venduto solo in italia 4000 auto.

    quindi già uscendo dai confini nazionali il marchio alfa romeo attira poco, fuori da europa io temo che sia roba parecchio esoterica, ad es in usa il lancio è stato un flop. mazda non penso sia tra i player principali ma comunque vende in usa, australia, MO, asia ecc...
    da notare che a livello internazionale le brillanti menti del gruppo stellantis non sembrano azzeccare proprio tutte le scelte nè tecniche nè di marketing. es i marchi negli stati uniti hanno problemi di vendita, con scorte arrivate a tipo a 1 anno, il marchio DS non mi pare sia tra i più ambiti.

    cioè questi non riescono a tenere il passo dei competitors a fare lavatrici con le ruote, possono essere in grado di sostenere prodotti di nicchia per brand decadenti? o di rilanciare prodotti fuori moda?
    se fanno la alfa GTV ibrida ci mettono il 1.2 ad olio e pesa 2 tonnellate, significa buttare risorse in disastri annunciati.
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    CITAZIONE (tomaxi80 @ 18/4/2024, 22:19) 
    [QUOTE=Portnoy83,18 moda e profitto. Del blasone e della storia salvo rari casi se ne infischiano 😉
    [/Q
    Il fatto è che le altre case fanno esattamente quello che dovrebbe fare Alfa.
    E non solo le tedesche, penso a Mazda che ha in catalogo dalla Mx-5 al quella specie di roulotte senza senso che è il Cx-80.
    Ed in mezzo a queste ha utilitarie, la fantastica 3, sedan ecc.

    Alfa ha in catalogo 3 Suv….
    Ma come si fa, poi, a non pensare a quello che era!

    Portnoy per Mike?
    😅

    il marchio alfa romeo vende poche auto in italia, molto poche in europa e praticamente nessuna, temo, fuori dal continente.
    invece mazda a livello globale può permettersi tanti modelli, alcuni quindi li porta anche su mercati secondari come quello italiano.
    chi sviluppa un prodotto deve considerare i numeri ed i mercati, se non ci sono e non ha intenzione di rischiare semplicemente non investe. alfa romeo fa solo i suv da parcheggiare sul marciapiede della scuola perchè è quello che riesce a vendere ora, a livello internazionale il gruppo non mi sembra esattamente un grande attore, per questo chiedono alla politica di avere incentivi.

    oggi sul mercato europeo ed ancora più italiano l'automobile è un prodotto diverso rispetto a quello che era per altre generazioni, i marchi si trasformano di conseguenza. inutile stare a piangere sulle vecchie fotografie.
    pure questo modello qui... stando ai prezzi che si leggono costa poco meno della MG che è più grossa e con il sistema ibrido con la spina. tanto son tutte lavatrici uguali quindi quale è il giovane che, pieno di finanziamenti fino alle orecchie, va a scegliere il marchio alfa romeo :rolleyes:
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    ragazzi, tutto questo parlare di infissi mi ha fatto tornare in mente questa scena.
    notare chi è l'unico realmente dannato dell'inferno?
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    CITAZIONE (Big Andrew @ 17/4/2024, 09:19) 
    [QUOTE=whyoming,17/
    Siamo arrivati al nocciolo della questione, indipendentemente dalla scelta del Product o Brand Manager sul nome o dal fatto che si sia fatto fregare da qualche ufficio stampa: la visibilità mediatica di un qualche personaggio politico.

    La voce grossa va fatta su altri tavoli, quelli da te menzionati e che riguardano stabilimenti e investimenti, non sulla presunta legittimità di un nome.

    Secondo me.

    un aneddoto: in famiglia questo giro è probabilmente la prima volta che non sfruttiamo una tornata di "eco"incentivi per cambiare vettura. e questo tipo dal 1995 circa quando mio nonno, quasi incredulo, si intascò soldi dei contribuenti per cambiare auto. quella che acquistò oggi neppure sarebbe consentito guardarla da spenta per il timore del danno ambientale che causa.

    oggi per il cittadino è naturale ricevere il sussidio pubblico per cambiare auto ed essere impossibilitato dall'utilizzare quella che possiede dopo 10-15 anni.

    cioè questo per dimostrare che da 30 anni l'industria del settore è in grado di dettare scelte politiche che hanno impatto sulla finanza pubblica e sulle libertà individuali. i vari AD possono tranquillamente utilizzare i canali di informazione per chiedere aiuti pubblici, protezione dai cinesi, protezione dai sindacati ecc... per propagandare piani industriali assurdi...
    quindi, secondo me, sui tavoli che contano i personaggi politici non possono proprio dire nulla, altro che alzare la voce.

    cioè se non sono neppure in grado di trovarsi un partner industriale con un piano di sviluppo alternativo che neutralizzi il ricatto occupazionale cosa vanno a discutere di investimenti?
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    CITAZIONE (Big Andrew @ 16/4/2024, 15:58) 
    [QUOTE=Utente
    Non è così. Non è una questione legata alle mie simpatie o antipatie politiche, non c’entra nulla.

    Il mio è un ragionamento basato sull’opportunità di comunicare o discutere di certi argomenti con certe modalità comunicative, per evitare che diventi un boomerang.

    Lasciando stare il passato sul quale non si può più intervenire (e quindi lasciando stare i discorsi che si poteva/doveva fare di più da parte dei vari governi per tutelare il sistema paese industria) la domanda è: una polemica del genere aiuterà le vendite del prodotto alfa romeo, e quindi aiuterà l’azienda nella tutela degli stabilimenti, del personale che ci lavora e di chi lavora al contorno in altre sedi?

    Se la risposta è no, allora forse sarebbe stato più opportuno ragionare su altre modalità di comunicazione, e magari in altre sedi.

    Anche questo è naturalmente solo il mio parere.

    scusa ma è un boomerang perchè il responsabile marketing che delibera il nome è un piccione che si fa fregare dagli addetti stampa di qualsiasi politico ne approfitti per un pò di visibilità

    percarità, stellantis faccia pure quello che vuole però:

    -va a chiedere soldi ed incentivi per mantenere i posti di lavoro negli stabilimenti italiani.
    -allo stesso tempo sposta in modo evidente (e prevedibile) gli investimenti fuori dai confini nazionali tradizionali del marchio alfa romeo.
    -presenta un prodotto a marchio alfa romeo visibilmente ricavato in economia sfruttando tecnologia già presente in altri prodotti.
    -per sopperire alla carenza di novità punta al richiamo della città natale del marchio (dove d'altra parte non rimane nulla del passato del marchio).

    a me sembra abbastanza ovvio che possa suonare una presa in giro

    poi chiaramente oggi nessun cliente va a guardare dove viene costruita una vettura, ben pochi si fanno problemi con il nome.
    il problema è proprio questo: son tutti capaci di fare battutine buone giusto per le discussioni da internet. poi però quando tavares va a battere cassa son pronti ad approvare incentivi sovvenzionati a suon di debito pubblico, e poi detrazioni per le colonnine delle auto elettriche, divieti per costringere i cittadini a rottamare le auto vecchie ecc...
3357 replies since 28/10/2011
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