Ruota del Dharma, un forum di scambio e confronto sulle attività e la pratica del Buddhismo.

Posts written by yudo‚ kamesennin

  1. .
    Gli obiettivi ufficiali della SG sono buoni, ed ho letto con interesse il libro di Makiguchi su di un'insegnamento creatore di valori.

    Purtroppo, io, da vecchio anarchico, sono contrario a tutti i culti della personalità, e osservo comunque da storico che i progressi maggiori dell'umanità sono il fatto della cooperazione, della mutualizzazione. Per cui ritengo ogni organizzazione autoritaria per essere controproduttiva.

    Ci sono altri capitoli del SdL, altro che il Hoben ed il Juryo. E, contrariamente a cio' che scriveva Nichiren (che comunque alludeva alla cosidetta Zenshu, combattuta anche da Dogen), altri al di fuori di lui erano devoti del SdL, a cominciare dallo stesso Dogen che intruffola il suo Shobogenzo di citazioni tratte dal SdL.

    Quindi, se ti va la liturgia Nichirenista, prosegue. Ma è importante che tu impari a sedere, esattamente come lo dice Hoben, in un passo che conoscerai a memoria, e non accettare di venir limitato nel tuo studio del Dharma.

    Per me, comunque, la pretesa che Nichiren fosse il vero Buddha è una stupidaggine.
  2. .
    Quattro accordi? Ma quanto sei generoso! Io per conto mio ho sempre pensato che fossero soltanto tre (Ed ero persino il tipo ad apprezzare...) ;)
  3. .
    Questo lo posso capire. A volte anche a me, i suoi testi mi sembrano troppo "americani", ed è comunque risaputo che gli scrittori tendono a riscrivere sempre lo stesso libro. Per me, il suo migliore è il secondo, che lega lo studio dello Shobogenzo ad una sua tournée con il suo gruppo.
    Ma comunque, questo paragone qui mi è parso particolarmente giusto.
  4. .
    Risveglio e cacca di gatto
    Published by Brad on September 13, 2015
    crumbox-300x225


    (Crum nella sua scatola facendo bella figura.)

    Ho avuto qualche gatti maschi nella mia vita. C'era fu il lamentato Shithead che si fregava sul mio piede ogni mattina. Ci fu Crum che viveva con me in Akron e a chi piaceva morsicare le dita di piede della mia allora amica alla mattina quando questa era rimasta a dormire. Ci fu Boy Kitty con chi condividevo una casa a Filadelfia. Adesso, mi possiede Cosmo, che è anche il proprietario della mia amica Nina.

    Una cosa che tutti questi gatti avevano in comune era questa: spesso si svegliavano alla mattina, sembrando un po' apatici e di malumore. Andavano mugugnando per tutta la prima parte del giorno, prima di sparire per un po' e di botto, riemergere tutti impulsivi e pronti a conquistare il mondo. Prima ch'io capissi lo schema, mi facevo spesso la domanda del perché del cambio. Eppoi, un giorno, lo avverti. Eravano stati nella loro scatola ed avevano cagato un bel bel pezzo.

    Non so se lo fanno anche le gatte; ho vissuto con una per un tempo, il suo nome era Girl Kitty, ma non la vidi mai farlo. Sarà forse una cosa da maschi.

    Checchenessia, mi sono messo a pensare al cosidetto "Risveglio", l'altro giorno, e mi sono reso conto ch'era proprio come quando caga il mio amico il gatto. Vogliamo correre attorno alla casa e rimbalzare sulle mura per un po', quando succede, ma nei fatti, rispondiamo soltanto alla benedetta sensazione di sollievo che meriterebbe di essere nostra sin dalla nascita, ma che purtroppo e per ragioni sconosciute non lo è.

    In qualche modo, siamo diventati una specie che vive in un costante stato di constipazione. Noi ci riempiamo e riempiamo e riempiamo di merda ed abbbiamo nessuna idea del come sgomberarcene. Non solo non sappiamo come sgomberarcene, ma per lo più di noi altri, manco sappiamo che merda è, e che cosa dovremmo fare con essa è soltanto buttarla via. Anzi, ce la teniamo e tenemo i nostri buchi di culo stretti stretti, con la paura che, forse, ne vada persa una sola misera preziosa goccia.

    Oh, c'è chi è riuscito a lasciarne perdere un poco. Ci sono quelle celebrità spirituali come Ken Wilber e Deepak Chopra che hanno scorreggiato una volta, sono stati impauriti dalla puzza e hanno ristretto ancora di più i loro buchi ancora più del resto di noi altri., ma hanno nondimeno passato il resto della loro vita a strologare su di cosa cagare dovrebbe essere. Avete tipi come Ekhart Tolle che si sono cagati sotto una volta ed insistono sul caminare per anni ed anni nei medesimi pantaloni, invitando i gonzi a venire olfattare. Descrivono l'irritazione e lo sconforto brucciante del lasciare tutto cio' impastato sulle loro chiappe come se fosse la gloriosa prova della loro scoperta del secreto ultimo!

    I ricercatori sul Buddhismo e la spiritualità sono gente che non ha mai né cagato né persino scureggiato (perché questo gli farebbe perdere l'oggettività!) ma che ispirano profondamente le scureggie e le cacche altrui. Poi, le descrivono in grande dettaglio alla gente che, anche loro, non hanno mai né cagato né scureggiato.

    Un maestro zen veritiero* — per opposizione ad un fesso come me — è uno che non solo è riuscito a capire come farsi una cagata con regolarità, ma sa persino il valore dell'utilizzare carta igienica e del lavare gli indumenti sporchi. A volte, la gente fa l'errore di pensare che solo poiché quella gente non puzza, non possono quindi veramente aver cagato.

    Per conto mio, sto ancora imparando a lavarmi correttamente e a mangiare il tipo di cibo che aiuti ad essere più regolare. Qualche giorno, chissa, che la faro.

    A volte, c'è chi chiede ad un maestro zen: "Maestro, credo d'aver una volta cagato. Mi permetta di descrivere com'era, cosi' mi puo' dire se era merda oppure no.” Sono sconcertati quando gli si è detto che se avessero davvero cagato, non avrebbero bisogno di chiedere.

    I cosidetto "sperimenti di risveglio" ci sembrano speciali soltanto perché non abbiamo mai conosciuto altro della costipazione, e non abbiamo mai conosciuto nessuno che non fosse costipato. In vece di, celebriamo la costipazione come se il fatto di essere gonfio dalla propria merda fosse prova di grandi compimenti.

    In un certo modo, quindi, nel paese dei costipati, chi sa come cagare vale proprio la nostra attenzione e, persino, un certo grado di riverenza. Ma non perché hanno compiuto qualcosa di straordinario che il resto di noi non potremmo mai compire. Ma perché, al dinanzi della maggior parte di noi altri, hanno capito come dovrebbe normalmente funzionare il loro corpo quando funziona bene.

    Qualche giorno, una volta che il sapere come cagare sarà cio' che insegniamo ai nostri bambini e che avremo cosparso in tutto il mondo, guardaremo indietro su di quei giorni con fascino. Ci faremo la domanda del come gente nei primi anni del secolo ventunesimo e prima facessero per vivere senza mai cagare nel corso delle loro intere vite. Non considereremo più chi sa cagare e persino come pulirsi stesso dopo, come fossero dei personaggi straordinari.

    Sapremo che la gente, quale il Buddha, non eravano esseri affini agli dei, capaci di poteri straordinari al di là della gente ordinaria, ma furono anzi gente reale, che capiva cos'è l'essere davvero e profondamente ordinarii.


    ____________________________________
    *”No one masters Zen” – Kobun Chino Roshi
  5. .
    Boh. La filologia ci dice molto precisamente che i sutra mahayana, e particolarmente il SdL non risalgono oltre il primo secolo della nostra era.

    Il che, a mio parere, non vuol dire che non sono autentici. Io osservo che, col paragone dei sutta del Canone Pali ed altri sutra agama degli altri canoni, la maggioranza degli elementi del SdL sono ripresi da elementi che già esistono nei sutra agama.

    I sutra mahayanici, a mio parere, sono compilazioni di tali elementi, compilazioni si' molto posteriori (circa 500 anni) alla vita reale del Beato, ma cio' non vuol dire che il loro valore vada sminuito.

    L'unico caveat mio sarebbe rispetto alla pretesa che solo il SdL possa portare all'illuminazione. Anzi, il SdL stesso (particolarmente nel capitolo Hoben) menziona la pratica di zazen, pratica peraltro seguita dal Buddha stesso fino alla sua morte.
  6. .
    Non la Chiesa sola. Tutte le religioni, in quanto gruppi organizzati, persino nel Buddhismo, fanno questo scherzo.

    Basta quardare a certi tibetani che non acettano che il mondo sia tondo e giri attorno al sole, poiché talune delle loro scritture lo descrivono come quadrato (e forse riposando sulla schiena di una tartaruga, essa stesso riposando su di un altra tartaruga e cosi via ad infinitum).
    O gli adetti di Dorje Shugden per chi una divinità sedicente "protettrice" è più importante dai Tre Tesori (BD & S).

    Quindi, si vede che la capacità umana ad inventarsi delle cose che rassicurano, poiché non bisogna rimetterle in dubbio, tale capacità è infinita.
  7. .
    Mi faceva ridere legere oggi in un libro di Daniel Pennac (La petite marchande de prose) dove descrive un personaggio dal corpo da anoressica e la testa da obesa, dicendo "Ogni volta che i Suoi occhi si posano su di me, La sento chiedersi come una testa cosi' monumentale ha potuto crescere all'estremità di un rastrello simile!" Ed egli aggiunge in petto, "Errore, io avevo la mia idea al proposito: psicanalisi riuscita. La testa è guarita, ed il corpo è radiato dal mappa. La testa gode appieno dalla guarigione sua; approffitta sola delle cose buone della vita".

    E' importante capire che, nel Buddhismo, non c'è separazione del corpo e della mente. Sono una sola e medesima cosa. E' quindi importante di ben legare i tuoi sforzi per conoscere "lo spirito" a uguali sforzi per ben conoscere il corpo.

    Nel mio caso, per dare un esempio, la rigidità fisica che era mia, più giovane, era alla pari della rigidità mentale che era anche mia all'epoca. Non è che, oggi, io possa legarmi le gambe dietro al collo, da acrobata; ma, almeno, posso toccare il suolo con le mani, il che non era il caso trent'anni fa'...
  8. .
    Allo stesso tempo, osservo che, nelle società cristiane (e, a quanto mi pare, anche le società musulmane)l'intelligenza viene sempre guardata con sospetto.

    Io ne sono venuto a pensare che, oltre la propaganda millenare contro di loro, quel che più annoia negli ebrei, è che, per loro, lo studio e l'intelligenza sono pregiati. Quindi, un bambino ebreo che ha un talento, invece di farsi dire che bisogna essere "realista" e fare studi per diventare medico oppure avvocato, quel bambino verrà sempre incorraggiato a procedere nel campo dove dimostra talento.

    Mi spinge a pensare questo anche il fatto che, nell'ambito della Chiesa cattolica, l'ordine più odiato e temuto è proprio quello dei Gesuiti, che, eccezzionalmente nel quadro cristiano, hanno sempre valorizzato lo studio e l'intelligenza.
    Non è che, a livello storico, altri ordini non abbiano esercitato lo studio. Ma sempre sotto condizione di non pensare troppo.
  9. .
    Infatti, a volte l'eccesso degli assalti dell'intelligenza da un'impressione di un piatto di spaghetti dove non si saprebbe più individuare chi è che.
  10. .
    Diceva a quel proposito il mio maestro, Gudo Nishijima, le parole seguenti:

    CITAZIONE
    Dopo aver letto lo Shôbôgenzô, ho anch'io cominciato a vedere che il mondo nel quale esisto non è né quello delle idee, né quello degli oggetti e delle percezioni, ma qualcosa che è diverso di tutte e due.

    Questo fu per me una sorpresa, poiché, sin dall'inizio di vita mia vivevo nella realtà, ma prima di allora non mi ero chiaramente reso conto del fatto. E credo che tale fatto semplice assai sia importantissimo per capire quel ch'insegna il Buddhismo. Si dice che quando il Buddha Gautama stava praticando lo zazen, una mattina, egli ha avvertito che le montagne, i fiumi, le erbe e gli alberi sono tutti buddha. E' questo che solitamente si chiama il risveglio del Buddha. Noi tendiamo a credere che, dopo anni d'intenso sforzo, il suo stato è dovuto cambiare. Ma a seconda la mia esperienza personale, infatti, la storia del risveglio del Buddha Gautama non significa ch'egli sia entrato in qualche stato speciale, ma soltanto che ha visto chiaramente per la prima volta la realtà di cio' che stava vivendo.
  11. .
    Okumura è uno bravo. Ho incontrato una monaca studentessa sua che è maestra ad una 60ina di km da me, e, diffatti, è in gamba.
  12. .
    Fondamentalmente, la parola "sutra" a, diffatti, a che vedere con "suere": vedi soltanto la parola "sutura". Tecnicamente, sutra riferisce alla pratica di cucire assieme le lamelle di foglia di palmo sulle quali si scrivevano i testi, appunti, ecc. ed in quello non hanno un riferimento esclusivo con il Buddhismo.

    E come se dicessimo "rilegato" in vece di "libro".

    I testi più antichi sono, a mio parere, i più interessanti, perché danno il contesto, anche se si osserva più o meno spesso che anche nel Canone Pali e nei Sutra Agama ci sono delle interpolazioni polemiche. I Sutra Mahayana mi sembrano più attrezzi scolastici di promozione di una specifica scuola.

    Intanto, anche ai testi più "sacri" del Buddhismo mi pare convenga adoperare l'atteggiamento suggerito dallo stesso Buddha nel Kalama. Dubitare, verificare: l'atteggiamento scientifico, insomma.
  13. .
    L'idea, per quanto ne sappia, è di far risuonare tutto il corpo con la vibrazione del mantra
  14. .
    Penso si tratti ancora li' della stessa cosa degli dei ed altre divinità. Non hanno esistenza vera e propria, ma hanno esistenza vera e propria.

    Prendiamo, ad esempio, una divinità cristiana, Gesù. Ovviamente, non esiste. Già il fatto che sia esistito è un grande forse. Ma comunque sarebbe morto da mo'. Sin da allora (oppure sin dalla sua ascensione), la sua presenza con noi è del tutto improbabile e comunque non dimostrabile. Dunque non esiste.
    Siccome, pero', è la divinità del sacrificio di sé per la salvezza di tutta l'umanità, e che un numero non indifferente di gente ci crede più o meno, vuol dire che, a livello metaforico, esiste proprio davvero. E che la realtà pratica nell'azione del sacrificio di sé a beneficio degli altri si verifica ogni giorno in un posto o l'altro. Percio' la sua esistenza fittizia ha forza e dunque realtà.
    L'amore è un concetto. Dunque, non ha realtà tangibile. Viene rappresentato oppure da un a divinità, oppure da personaggi mitici, che neppure hanno realtà tangibile. Eppure gli effetti tangibili dell'amore nelle nostre vite non sono per niente da trascurare.

    Il concetto di Buddha eterno o originale (o "mente-di-buddha"), tipico com'è del Buddhismo Mahayana è uguale. Non esiste. Non è mai esistito. E' solo un concetto, l'idea che, in ogni essere ci sia il germoglio della buddhittà, la possibilità di imboccare la strada che, eventualmente, porterà un essere alla liberazione.

    Per cio' non credo che ci sia da prendersi il capo fra le mani. E un concetto, in quanto è utile per trasmettere un'idea, e basta. Per il resto, bisogna allenarsi, raddrizzare la spina, far tacere i pensieri parassitari e fare quel che c'è da fare al momento giusto.
  15. .
    Concentrarsi sul vuoto e gli apatosauri
    Published by Brad on July 13, 2014 | Focusing on Nothingness and Apatosauruses

    ray-harryhausen-brontesauru
    Ecco una variazione sulla domanda che mi si fa più frequentemente. E' un'ottima versione, per cui ci rispondo sul blog:

    “Quando siedo in zazen, se ti vengono pensieri e ti metti a concentrarti su di loro in vece del 'Vuoto', come fai? Lasci i pensieri prendere piena forma o gli respingi prima che abbiano il tempo di diventare concreti? Cos'è più importante: concentrarsi su di essi oppure respingerli subito?”

    Il problema qui è lo stesso che ha avuto ognuno che abbia mai fatto meditazione attraverso tutta la storia. La persona sta paragonando il suo stato in zazen coll'immagine dello stato così come pensa che dovrebbe essere, e ha l'impresssione che lo stato reale suo non è all'altezza dell'ideale suo.

    Il tuo stato reale non sarà MAI all'altezza del tuo ideale.

    Tal'è la natura degli stati idealizzati. E’ un inganno che può fare il tuo cervello. Questi ha un valore pratico grandissimo. I nostri antenati più antichi considerarono i suoi sforzi per ammazzare apatosauri col lanciargli sassi. Si resero conto che quello non funzionava e idearono uno stato idealizzato in cui gli apatosauri potessero venir ammazzati più rapidamente con meno sforzi. Idearono un'arma ideale per ammazzare gli apatosauri, forse sassi puntati legati a grandi bastoni. E così nacque la lancia e si poté ammazzare gli apatosauri con abbastanza efficienza per fare sicché tutta la tribù potesse mangiarsi apatosauro-burgers per mesi interi. Yay!*

    I praticanti della meditazione hanno tutti lo stesso problema di tentare di paragonare il loro stato meditativo reale con il loro stato meditativo ideale. A volte ci si arriva a delle soluzioni brillanti che sembrino fare sicché si realizzi questo stato ideale. Si inventano parole da ripetere, oppure si accendono candele da guardare fissamente, oppure ci si riflette a dei problemi assurdi, oppure concentrano tutta la loro mente sul loro plesso solare, oppure registrano suoni bizzarri per ascoltarli, oppure mettono occhiali scuri idioti con aggiunta di luci colorate… Ci sono migliai di variazioni.

    Tutte fanno lo stesso: fanno sicché certa gente abbia l'impressione di avvicinarsi al loro "stato meditativo" ideale coll'ingannarsi dell'aver raggiunto la sua meta. Ma cosa succede quando si ha raggiunto una meta? Il processo di creazione di idealizzazioni ribatte e crea una visione di uno stato ancora migliore che vorrebbe concedere. Allora si è proprio tornato al punto di partenza.

    Quel che cerchiamo di fare nella pratica dello Zen è totalmente diverso. Nishijima Roshi diceva “dimensionalmente diverso” per sottolineare quanto diverso fosse stato. E' così diverso che potrebbe diffatti stare in una dimensione del tutto diversa della realtà.

    Accontentati di sedere con qualsiasi cosa che spunti. Che corrisponda o meno con la visione idealizzata di cosa dovesse essere la meditazione è del tutto irrilevante. Basta sedere con ciò che si è a quel momento. Se è un sacco di pensieri che prendono forma e diventano concreti, allora sarà quello che si ha in giro per oggi. Siediti con quello.

    In ogni caso, i pensieri non prendono mai forma e mai diventono concreti. Anche quello è un'illusione. E' sempre un processo in corso.

    Quel che faccio quando mi succede questo tipo di cosa è di aggiustare la mia postura.In 30 anni, non mi è mai successo un incidente del tipo in cui mi stavo troppo avvolgendo nelle cose nella mia mente e in cui la mia postura non si era almeno un pochino spostata. Risiediti ritto, lascia cadere le spalle, vedi se il tuo collo non piega in avanti o indietro. Bilanciati un po' e riscopri il tuo punto di equilibrio se c'è ne bisogno. Poi riprendi.

    Non c'è nessun bisogno di focalizzarsi sul "vuoto". Non c'è nessun bisogno di fare della tua mente un encefalogrammo piatto. Kodo Sawaki diceva che l'unico momento in cui abbiamo un encefalogrammo piatto è quando siamo morti. Non c'è bisogno di andare a caccia di uno stato ideale e perfetto di zazen perchè quel stato perfetto è nient'altro che un altro pensiero inutile creato dal tuo cervello. Non ci fare più caso che lo faresti a qualsiasi altro pensiero casuale.

    * Sono ben cosciente del fatto che l'ultimo apatosauro è morto qualche 100 milioni di anni prima che fosse nato il primo essere umano. Oppure???
154 replies since 11/2/2011
.