☀☀☀Metal Detector Italia☀☀☀

Posts written by alessandro777

  1. .
    Tutti quelli che praticano l’hobby del metaldetector trovano,o ritrovano, monete di tutti i tipi.
    Molto spesso si ignora cosa si abbia recuperato,può essere qualcosa di molto prezioso(molto difficile) oppure una moneta senza valore seppur antica, quindi qualche nozione di numismatica non può fare che bene a chi pratica questo hobby.
    La prima considerazione che si apprende in numismatica è che le monete si dividono in “qualità della conservazione” significa che più una moneta è rovinata e meno vale,purtroppo quelle che rinveniamo dal terreno solitamente non si presentano molto bene,a meno che non siano monete considerate di borsa, cioè che valgono solo per il metallo prezioso di oro o argento in esse contenuto,come le sterline, i marenghi di anni comuni ecc.
    Se vi capita la fortuna di trovare una di queste monete,potete valutare subito il valore di essa basandovi sull’andamento nel mercato dei metalli preziosi
    http://numistoria.altervista.org/blog/?page_id=6912
    in questo caso,anche se rovinate,il valore è sempre quello,una sterlina d’oro FDC (fior di conio)e un’altra piegata in due valgono la stessa cifra,a meno che non troviate l’appassionato a cui vendere la prima moneta.
    Comunque il fattore che più incide sul valore di una moneta è la sua “rarità” ci possono essere monete romane autentiche che si possono acquistare regolarmente dall’estero che valgono pochi spiccioli o altre coniate da pochi decenni che per la loro bassa titatura d’emissione sono considerate dei veri tesori,un esempio può essere l’ultima moneta da 2 euro con l’effige di Grace Kelly che se vi dovesse capitare in mano,sappiate che è valutata in alta conservazione qualche centinaia di euro!
    Data la gran quantità di monete esistenti è quasi impossibile stilare una lista di monete buone e altre meno buone che ci possono capitare,gli stessi numismatici più esperti ammettono che non se ne intendono di questa o quella tipologia,per questo è meglio concentrarci sulle monete di casa propria
    A tal proposito vorrei proporre qualche parte di una scritto per tesi di laura,che un appassionato ha postato su facebook per condividerla e trasmettere ad altri questa passione(quindi non penso ci sia nulla di male se gliela rubo e condivido qui…)

    VITTORIO EMANUELE III: cenni sulla vita

    Vittorio Emanuele III di Savoia, figlio di Umberto I
    di Savoia e Margherita di Savoia, è nato a Napoli l'11
    novembre 1869. Una rigorosa educazione militare e
    la lontananza dagli affetti famigliari contribuirono al
    suo carattere schivo e riservato, ma allo stesso
    tempo riflessivo e curioso.
    Percorse rapidamente le tappe della sua carriera,
    ottenendo nel 1897 il comando del corpo armato
    napoletano. Nel 1896 sposò Elena Petrovic-Niegos,
    figlia del principe Nicola di Montenegro, dalla quale
    ebbe cinque figli, tra cui il suo successore Umberto
    II.
    Il 1900 fu un anno decisivo nella vita dell'appena
    trentenne Vittorio Emanuele: suo padre, Umberto I,
    venne assassinato a Monza dall'anarchico Bresci;
    ora toccava a lui prendere in mano le redini
    dell'Italia.
    Dopo aver appoggiato la svolta liberale di Zanardelli e Giolitti, si impegnò molto nella
    politica estera: favorì, pur rimanendo nella triplice alleanza con Russia e Germania, il
    riavvicinamento con Inghilterra e Francia e intraprese la campagna in Libia (1911-
    1912).
    Fu interventista durante la prima guerra mondiale, convinto dell'utilità della guerra in
    quel periodo, tanto da seguire personalmente
    l'andamento della stessa al fronte.
    Alla fine della guerra, trovandosi davanti ad una
    situazione critica, dichiarò la sua sfiducia al governo
    della classe dirigente liberale. Approfittando della
    situazione, Benito Mussolini, allora a capo del
    movimento nazional-fascista, nel 1922 marciò su
    Roma con le "camicie nere": il Re decise di non
    proclamare lo stato d'assediò, bensì affidò il
    compito di formare il governo al Duce.
    Scelta sbagliata, perché da quel momento in poi alla
    persona del Re rimase solamente un primato
    nominale e una posizione puramente simbolica,
    tanto che le decisioni non spettavano più lui ma a
    Mussolini.
    Nonostante molte perplessità e diffidenze, Vittorio
    Emanuele III fu sempre obbligato a sottostare al Duce
    e alle sue iniziative: accettò i titoli di imperatore
    d'Etiopia nel 1936 e d'Albania nel 1939 e forzatamente firmò l'intervento nella
    seconda guerra mondiale a fianco della
    Germania.
    Scosso dal disastroso andamento del
    conflitto e spaventato da una possibile
    caduta del regime e della dinastia, si
    convinse infine a reagire, facendo
    arrestare Mussolini (1943) e nominando
    capo del governo P. Badoglio. Il Re e
    Badoglio fuggirono così a Pescara e poi a
    Brindisi, sotto la protezione degli alleati.
    Di fronte alle pressioni delle forze antifasciste, non ancora convinte del suo
    orientamento, Vittorio Emanuele III promise nel 1944 di affidare la luogotenenza del
    regno a suo figlio Umberto. L'abdicazione del Re avvenne solamente il 9 maggio
    1946, a ridosso del referendum istituzionale del 2 giugno, con il chiaro intento di
    favorire la monarchia.
    Dopo il successo repubblicano, si ritirò in esilio ad Alessandria d'Egitto, dove morì il
    28 dicembre 1947. Oggi la salma di Vittorio Emanuele III riposa nella cattedrale di S.
    Caterina ad Alessandria d'Egitto.

    VITTORIO EMANUELE III: il re numismatico.
    Tra le diverse passioni di Vittorio Emanuele III si ricordano in particolar modo la
    geografia, la storia ma soprattutto la numismatica: fu, infatti, un grande appassionato
    e studioso di questa disciplina e
    collezionista di monete.
    La sua passione nacque, come scrive
    egli stesso nei suoi diari, nel 1879, anno
    in cui la governante della sua famiglia
    gli regalò un soldo di Pio IX.
    L'interessamento del futuro Re alla
    numismatica crebbe durante
    l'adolescenza, quando il suo maestro
    Egidio Osio, grande numismatico del
    tempo, era solito impiegare le monete
    per tenere le sue lezioni.
    Nel 1889 il futuro re contribuì alla
    pubblicazione del primo numero della
    "Rivista italiana di numismatica " e nel
    1897 divenne presidente onorario della
    Società Numismatica italiana.
    E' ricordato soprattutto per l'opera
    "Corpus Nummorum Italicorum" (C.N.I), che ancora oggi è uno dei manuali di
    numismatica più completi e apprezzati
    dagli studiosi.
    Nel 1940 la sua collezione arrivò a contare
    103 846 pezzi e comprendeva monete
    dalla caduta dell'Impero Romano
    d'Occidente (476 d.C.) fino al 1940.
    Durante la seconda guerra mondiale la
    collezione del Re venne trafugata dai
    tedeschi in due occasioni: in entrambi i
    casi Mussolini intervenne, convincendo i
    tedeschi di Hitler a restituire gran parte
    delle monete.
    Prima dell'esilio, Vittorio Emanuele III
    scrisse all'allora Presidente del Consiglio
    De Gasperi: "Signor Presidente, lascio al
    popolo italiano la collezione di monete
    che è stata la pi ù grande passione della mia
    vita ": fu così che decise di donare la sua
    intera collezione al suo popolo, sicuro
    dell'utilità e dell'apprezzamento del gesto.
    Oggi, l'immensa collezione è custodita in
    parte nel seminterrato di Palazzo Massimo
    a Roma e in parte distribuita in vari musei
    sul territorio nazionale.
    La passione di Vittorio Emanuele III per le monete influenzò notevolmente le
    emissioni italiane del periodo 1900-1945, che risultano curate nel minimo particolare
    e ricche di simbologia e significato.

    LE EMISSIONI MONETARIE DURANTE IL REGNO DI VITTORIO
    EMANUELE III
    Una delle prime preoccupazioni di Vittorio Emanuele III dopo essere salito al trono
    nel 1900, fu quella di rivoluzionare i conii di monete, apportando evidenti modifiche
    soprattutto a livello artistico. Teneva molto alla monetazione del suo Regno: infatti,
    era solito indire concorsi o competizioni, con i quali si sarebbe deciso l'artista
    migliore per le nuove monete. Inoltre, proprio per la passione del Re per la
    numismatica, ci furono molte emissioni destinate solamente ai collezionisti.
    Nell'arco di tempo in cui Vittorio Emanuele III ha regnato (1900-1946) è possibile
    individuare tre diversi periodi di emissione monetaria, contraddistinti da diverse
    simbologie, da diversi materiali e dalle influenze dei diversi periodi storici.
    La suddivisione in periodi è così proposta:
    -1° periodo (1900-1918): le monete dei Savoia.
    -2° periodo (1919-1921): la monetazione centesimale postbellica.
    -3° periodo (1922-1943): le monete del ventennio fascista.

    IL VOLTO DEL RE: UNA COSTANTE IN TUTTA LA MONETAZIONE.
    L'unica cosa che rimase costante nei tre periodi di emissione è il volto di Re Vittorio
    Emanuele III sul dritto(1) di tutte le monete, a partire da quelle in oro da 100 lire fino
    alla moneta da 1 centesimo in rame.
    Il volto del Re, posto di profilo per ribadire il distacco che ci doveva essere tra il
    popolo e la classe regnante (era così già nelle monete imperiali romane), risulta più
    curato nelle emissioni fino al 1922: divenuto presidente del consiglio, Benito Mussolini
    pose il controllo anche sulle coniazioni monetarie, modificandone completamente la
    simbologia, senza curarsi del profilo di Vittorio Emanuele.
    In precedenza il ritratto era presentato con baffi e capelli ben curati, spesso con il
    colletto dell'uniforme militare e con il collare dell'Ordine Supremo della SS.
    Annunziata: era un volto curato nei minimi particolari, persino nello sguardo.
    Nel ventennio fascista, invece, diventa un profilo senza capelli, senza collare né
    uniforme, un volto scabro e a volte triste: motivo di questo è una ripicca da parte di
    Mussolini, dato che lui stesso voleva essere rappresentato sulle nuove monete, ma
    Vittorio Emanuele, puntando i piedi, non glielo concesse mai.
    C'è da dire anche che, nel frattempo, il Re era invecchiato, e che quindi il volto meno
    bello e curato poteva essere dovuto a questo, ma l'intento di schernire e vendicarsi
    del Re in questo caso è evidente.
    Nonostante tutto, Vittorio Emanuele III non si legò al dito questo fatto, forse anche
    illuso dalla moglie Elena, che in occasione di un'intervista, riferendosi al volto del
    marito sulle nuove monete, disse: "Profilo energico, da vero imperatore romano!
    Somigliantissimo! ". Testimonianza di poco conto, dato che non era per niente esperta
    del settore ed era solita consolare chiunque in virtù del suo animo sensibile e altruista.
    ________________________________________________________________________
    La trattazione che segue non vuole essere uno studio completo della monetazione
    del Regno d'Italia dal 1900 al 1943, bensì un percorso che illustra le differenze
    iconografiche, artistiche e metallurgiche tra le monete dei diversi periodi del Regno
    di Vittorio Emanuele III.
    1° PERIODO (1900-1918): LE MONETE DEI SAVOIA.
    Il periodo che va dal 1900 al 1918 è contraddistinto da una monetazione rivoluzionaria
    rispetto a quella dei precedenti Regni di Vittorio Emanuele II e Umberto I, con una
    forte presenza di simbologia legata a Casa Savoia e un gusto artistico che supera
    qualsiasi altra coniazione. Quest'ultimo aspetto è anche il motivo per il quale le
    monete di questo periodo risultano le più ricercate dai collezionisti e con il maggior
    valore numismatico.
    Due degli esemplari più rappresentativi della monetazione del Regno d'Italia fino al
    1918 sono le monete da 1 lira "Aquila Sabauda" e da 1 lira "Quadriga briosa", delle
    quali propongo un'analisi nelle righe successive.

    La lira "Aquila Sabauda", emessa dal 1901 al 1907,
    è stata modellata da Filippo Speranza, noto artista ed
    incisore dell'epoca, e coniata alla zecca di Roma. La
    stessa moneta è stata prodotta anche nel taglio da 2
    lire, e, precedentemente, anche da 5 lire, ma solo
    per i collezionisti.
    Al rovescio (1) spicca l'aquila sabauda, rappresentata
    coronata e ad ali spiegate, con lo scudo sabaudo a
    forma di cuore all'altezza del petto. Importante
    notare anche i nodi d'amore nella legenda che
    contorna l'aquila.
    L'aquila, lo scudo e i nodi sono, insieme al motto
    FERT (che troviamo sulla moneta da 2 lire "Quadriga
    Briosa" analizzata successivamente), i principali
    simboli di Casa Savoia, che assumono in queste
    monete un grande valore.

    Aquila sabauda.
    • L'AQUILA SABAUDA
    L'aquila è stata fin dall'antichità simbolo di
    invincibilità e immagine di Dio.
    Nell'accezione cristiana è vista come un
    animale rigeneratore, talvolta paragonata a
    Cristo, che porta i fedeli verso il paradiso,
    come l'aquila vola verso l'alto.
    E' una figura comune nell'araldica, presente
    in molti stemmi, tra cui quello dei Savoia.

    !Lo scudo sabaudo.
    • LO SCUDO SABAUDO o CROCE SABAUDA
    Lo scudo sabaudo è stato dall'inizio del
    diciannovesimo secolo parte integrante dello stemma
    del Regno di Sardegna prima, e del Regno d'Italia poi.
    E' costituito da uno scudo rosso su cui è impressa una
    croce bianca, sormontato talvolta da una corona
    reale, e circondato dal collare dell'Ordine della SS.
    Annunziata.
    E' usato nelle monete per sancire l'appartenenza ad
    una precisa dinastia e per ribadire l'importanza che
    hanno avuto i Savoia e il Regno di Sardegna
    nell'istituzione del Regno d'Italia.

    2 denari del 1800
    con un grande nodo
    d'amore.
    I NODI D'AMORE
    I nodi d'amore, detti anche nodi del collare dell'Ordine
    Supremo della SS. Annunziata, risalgono al
    quattordicesimo secolo: nel 1362, Amedeo VI Conte di
    Savoia fondò l'Ordine Supremo della SS. Annunziata, la
    massima onorificenza di casa Savoia. Simbolo di
    quest'ordine è un collare di lacci intrecciati, che richiama
    probabilmente il braccialetto di capelli annodati donato
    ad Amedeo VI dalla sua amata prima di partire per
    un'impresa bellica.
    I nodi d'amore rappresentano proprio i capelli annodati
    dell'amata, e simboleggiano l'unità e l'amore, valori
    fondamentali per i Savoia.
    Nelle monete si trovano solitamente nelle legende che
    fanno da contorno o come decorazione.

    SIMBOLOGIA LATINO
    FERT
    FERT è il motto di Casa Savoia e dell'Ordine Supremo della SS. Annunziata,
    introdotto da Amedeo VIII di Savoia (1383-1451) intorno al 1400. Il suo
    significato risulta oscuro, ma sono molte le ipotesi a riguardo:
    - dal latino, FERT = sopporta (terza persona singolare, tempo presente, dal
    verbo latino Fero, fers, tuli, latum, ferre ). E' interpretato come un invito a
    fronteggiare tutte le questioni con uno spirito di sopportazione.
    - dal latino, F.E.R.T. = Fortitudo Eius Rodhum Tenuit (la sua forza preservò
    Rodi). In questo caso l'interpretazione farebbe riferimento alla liberazione
    di Rodi dall'occupazione turca da parte di Amedeo V di Savoia (1285-1323),
    di cui bisognava essere fieri.
    - in dialetto quattrocentesco, FERT = buona fortuna, voce di augurio usata
    dai negromanti del tempo.
    - dal francese, F.E.R.T. = Frappez Entrez Rompez Tout (Battete, entrate,
    rompete tutto): grido di battaglia di Amedeo VI di Savoia rivolto ai suoi
    cavalieri.
    - dal latino, F.E.R.T. = Fortitudo Et Robur Taurinensis (forza e robustezza
    torinese), che dimostra l'attaccamento dei Savoia alla città di Torino.
    Quelle riportate sono solo alcune delle ipotesi, le più accreditate.
    Persino i governanti successivi ad Amedeo VIII non sapevano il significato
    di FERT, tanto da dare una loro interpretazione personale che ha
    contribuito ad aumentare la confusione sul motto, che ancor'oggi è un
    dilemma irrisolto dagli studiosi.


    Contorno di una moneta sabauda con il motto FERT.
    La moneta da 1 Lira "Quadriga Briosa", invece, è stata coniata tra il 1915 e il 1917:
    sono state prodotte anche nel taglio da 2 lire, e, solamente nel 1914, da 5 lire.
    Modellata da Davide Calandra e incisa da Attilio Silvio Motti, risulta essere la moneta
    più bella del Regno di Vittorio Emanuele III.
    Al rovescio è rappresentata l'Italia in piedi su un carro ornato da fiori e dalla scritta
    FERT, a cui è attaccata una quadriga briosa. La donna elmata tiene nelle mani un
    ramoscello d'ulivo e uno scudo, l'uno simbolo della pace, l'altro della guerra.


    1 lira "Quadriga briosa" 1916 (con patina)

    2 lire "Quadriga briosa" 1916
    La figura centrale della moneta, che richiama subito l'attenzione dell'osservatore per il
    senso di forza e bellezza che suscita, è la quadriga, definita "briosa" per la posizione
    energica e dinamica dei cavalli. Il soggetto è in linea con il gusto artistico dell'epoca e
    mette in risalto il "Liberty" italiano, con un'equilibrata composizione in cui lo stile
    avvantaggia il simbolismo senza mortificare il valore artistico. Inoltre, la quadriga è un
    chiaro riferimento all'arte classica.
    LO STILE LIBERTY
    Con il nome di Liberty si intende un vasto movimento artistico che, tra fine
    Ottocento ed inizio Novecento, interessò l’architettura e le arti applicate.
    Il fenomeno prese nomi diversi a seconda delle nazioni in cui sorse.
    In Italia ebbe inizialmente il nome di "Stile Floreale", per assumere poi la più
    nota denominazione "Liberty", che deriva dal negozio di un commerciante di
    oggetti orientali a Londra.
    Il Liberty nacque dunque come rifiuto del passato: si ricerca una nuova
    ispirazione nella natura e nelle forme vegetali (fitomorfismo), creando uno
    stile rivoluzionario e totalmente originale. Esso si fondò sul concetto di
    coerenza stilistica e progettuale tra forma e funzione.
    Adottando le nuove tecniche di produzione industriale, e utilizzando nuovi
    materiali quali il ferro, il vetro e il cemento, il Liberty giunse per la prima volta
    alla definizione di una nuova progettualità: quella progettualità che definiamo
    "Industrial Design". I centri più importanti furono Torino, Palermo, Firenze,
    Milano, Roma e l'Emilia Romagna.

    2° PERIODO (1919-1921): LA MONETAZIONE CENTESIMALE
    POSTBELLICA.

    La prima guerra mondiale (1914-1918) ha portato in Italia crisi, distruzione e povertà,
    nonostante l'esercito italiano fosse uscito dalla guerra fra i vincenti, essendo parte
    della Triplice Intesa.
    Il debito pubblico era! alle stelle, la disoccupazione in crescita e in più l'inflazione
    raggiunse livelli mai visti prima: bisognava intervenire sulla moneta.
    Le vecchie monete in argento e oro vennero ritirate dalla circolazione e fuse per
    rivendere il metallo prezioso che contenevano: tra il 1919 e il 1921 furono coniate
    solamente monete in rame e nichelio, e in aggiunta di valore facciale2 molto basso
    (centesimi). Durante la guerra, le monete spicciole in rame e nichelio erano state
    ritirate dalla circolazione e fuse per esigenze belliche, lasciando in circolazione
    prevalentemente monete d'argento: c'era davvero bisogno di un ridimensionamento,
    sia dei materiali, che dei nominali.
    Minori spese di produzione, risparmio sui materiali e meno monete di alto valore in
    circolazione significavano per lo Stato un notevole cambiamento teso al
    miglioramento del tasso inflazionistico.
    Come sempre, Vittorio Emanuele III diede alle monete di questo periodo un
    significato nascosto e profondo: voleva, con le immagini dei nuovi conii, dare una
    spinta alla ripresa economica, una speranza all'Italia e invogliarla ad uscire da questa
    crisi.
    Per la moneta da 10 centesimi scelse di rappresentare al rovescio un'ape che coglie
    il nettare da un fiore. Il modello del rovescio è stato ideato da Renato Brozzi,
    rifacendosi alle antiche monete di Efeso (500-390 a.C.), che riportavano lo stesso
    soggetto. L'ape, insetto "regale", simboleggia la laboriosità, la diligenza e la capacità
    di vivere in armonia: atteggiamenti fondamentali da seguire per ristabilire un equilibrio
    economico in Italia secondo Vittorio Emanuele III.

    10 centesimi "ape" 1919.

    La moneta da 5 centesimi, invece, modellata e incisa da Attilio Silvio Motti
    riprendendo uno Statere3 di Metaponto (530-510 a.C.), riporta al rovescio una spiga
    di grano in verticale.
    La spiga di grano, che nasce dal seme che germoglia in primavera, è il simbolo della
    rinascita e della vita: la rinascita è proprio l'obiettivo che il Re si prefigge per la sua
    Italia.

    5 centesimi "spiga 1920.
    Come si può notare, le monete proposte sono entrambe in rame, e continueranno ad
    essere coniate fino al 1937.


    3° PERIODO (1922-1943): LE MONETE DEL VENTENNIO
    FASCISTA.

    Il più grande e radicale cambiamento nelle monete del
    regno di Vittorio Emanuele III si ha con l'ascesa di
    Mussolini dopo la "Marcia su Roma" del 1922.
    La questione monetaria fu motivo di attrito fra il Re e il
    Duce: due mondi differenti si scontravano, due differenti
    simbologie facevano a gara per avere il posto sulle
    monete.
    Mussolini ebbe la meglio.
    Sulle nuove monete italiane la simbologia fascista prevale
    su quella sabauda, che rimane comunque sui conii, ma in
    posizione secondaria.
    La moneta, dunque, perde il suo valore artistico e svilisce
    in pura propaganda; diviene manifesto e portavoce
    dell'ideologia fascista.
    L'unica contentezza che rimase al re fu quella di vedersi,
    fino alla caduta dell'impero, raffigurato sul dritto, seppur
    non nel migliore dei modi, come detto precedentemente.

    Nella moneta "Buono da 2 Lire", una delle prime coniate nell'era fascista (emessa dal
    1923 al 1927), è evidente come Mussolini si sia imposto su tutti e tutto, già anni prima
    dell'instaurazione del regime (1925) e della pubblicazione delle leggi fascistissime
    (1926).
    La suddetta moneta, modellata da Publio Morbiducci, è prodotta in nichelio, metallo
    molto morbido, che la rende difficilmente reperibile in alta conservazione.
    Al rovescio spicca un grande fascio littorio che copre tutto il diametro della moneta e
    inneggia alla grandezza fascista.


    Buono da due lire 1923.

    IL FASCIO LITTORIO
    Il fascio littorio è l'arma che i
    littori, servi o liberti, portavano
    davanti a magistrati romani
    dotati di potere decisionale
    (imperium ), a imperatrici o
    sacerdoti. Consisteva in un
    fascio di bastoni di legno legati
    con strisce di cuoio attorno ad
    un'ascia. E' simbolo di potere e
    autorità.

    Altra moneta significativa di questo periodo è la 2 lire della serie "Impero", prodotta
    anche nel taglio da 1 lira. Coniata tra il 1936 (anno della proclamazione dell'Impero da
    parte di Mussolini, dopo l'entrata ad Addis Abeba di Badoglio) e il 1943, è stata ideata
    da Giuseppe Romagnoli e Pietro Giampaoli. Le monete di questa serie sono state
    ideate per celebrare il "ritorno dell'impero sui colli di Roma " (cfr. Il Popolo d'Italia , 8
    maggio 1937).
    Al rovescio vediamo rappresentata una grande
    aquila romana ad ali spiegate, poggiata su un
    fascio littorio e circondata da due rami d'alloro.
    In basso è presente un piccolo scudo sabaudo
    coronato, che ci dimostra come la simbologia di
    Casa Savoia sia stata trascurata e relegata in
    secondo piano.
    La particolarità di questa moneta, coniata in
    Acmonital1, è che nel 1939 e 1940 la percentuale
    di nichelio nel composto era pari al 10% e poi,
    dal 1941, la percentuale è scesa sotto l'1%.
    Conseguenza di questo è che le prime possono
    essere magnetiche o antimagnetiche, mentre le
    seconde solo magnetiche.
    La presenza del nichelio è determinante: una giusta
    percentuale di questo materiale nell'Acmonital fa sì che le monete non siano
    calamitabili, pur essendo il nichelio, il cromo e il ferro (costituenti dell'acmonital) tutti
    metalli magnetici.

    2 Lire "Impero" 1936
    Cosa ne fu delle monete del Regno d'Italia dopo il 1943?
    Dopo la caduta del fascismo, tra il 1944 e il 1946, in Italia si continuano ad usare le
    monete precedentemente coniate, nonostante ne fossero state pensate sia per la
    Repubblica Sociale italiana che per il regno di Umberto II.
    Con il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, il Regno di Vittorio Emanuele III
    cessa definitivamente di esistere, e la Repubblica ha la meglio.
    Insieme alla caduta della Monarchia e del Regno di Vittorio Emanuele III, si conclude
    anche la mia trattazione, essendo la monetazione della Repubblica tutt'altra materia.
    Sperando che il mio lavoro, nonostante la specificità dell'argomento trattato, abbia
    suscitato interesse nella commissione, ringrazio per l'attenzione.
    Matteo Dilani
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    oggi son stato a un mercatino e non ho resistito per prendere a 15 euro una pala che è na bellezza,appena faccio le foto le posto,è fatta cosi:su un manico in metallo si innesta a baionetta sta pala,volendo si può togliere e innestare un'accetta,e dentro il manico c'è una lama bella lunga che si puo innestare anche quella...il tutto sta in un marsupio laterale molto comodo
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    nessun problema che me la sequestrino perchè non me la vende più :( o meglio me la vende ma ha alzato il prezzo a 700 e allora tanti saluti,peccato che il suo annuncio sia ancora esposto e dice 500
    http://www.subito.it/hobby-collezionismo/5...so-80766606.htm
    io gli ho detto se gli andavano bene 490 perchè essendo vicino si risparmiavano spese di consegna e mi sembrava convinto ma poi ha cambiato idea...vabbè
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    e oltre a considerare il valore numismatico + quello dell'oro vuoi mettere la soddisfazione...prossima volta che esco con un mio amico che spazzola,far finta di passare dietro di lui e tirarla fuori facendo finta di averla trovata... ^_^
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    sono indeciso...c'è un mio vicino di casa che mi vorrebbe vendere una 40 lire oro di Napoleone 1812 periziata tra il bb e spl a 490 euri...son parecchi soldi ma è proprio bella,poi è pure un investimento,che dite la compro?
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    appena posso me lo scarico sul mio galaxy tab 2 7.0 :lol:
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    per quei soldi io darei una leccata allo schermo per vedere se sento il gusto delle fragole!
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    ok grazie
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    orpo che svelti a rispondere,grazie a tutti :D
    allora se mi date conferma mi sa che faccio proprio cosi,cmq mi servirà qualche consiglio per fare tutto giusto quindi tornerò a rompere le scatole
    comunque quello che mi interessa è che che con un semplice contratto solo internet è possibile trasformare quel dispositivo nel
    proprio telefono principale per chiamare e ricevere semplici telefonate e messaggi verso tutti
    dubbio:ma quando la connessione internet non è attiva non ci sono problemi a ricevere le chiamate?o l'app se ne accorge e si attiva automaticamente la connessione
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    ciao ragazzi,da ignorante totale android quale sono avrei una domanda:
    è possibile con un abbonamento a tim per internet con un tablet(solo internet,per la precisione internet large x un anno con 5 gb al mese) riuscire a trasformare quel dispositivo in un normalissimo cellulare tanto per chiamare quanto per ricevere o inviare sms?
    penso non ci siano problemi ma ve lo chiedo lo stesso
    poi se c’è pure qualche suggerimento su che app usare o come fare ben vengano
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    Pilsner :mb43.gif:
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    bon,prima che qualcuno mi mandi a quel paese girando per niente in tutti i centri commerciali posso dire che si,era un pesce d'aprile :mb7.gif:
    comunque si poteva capire,se leggete la prima lettera di ogni riga del mio primo post partendo dall'alto fino al basso si legge bene
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    uno verticale...
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    penso che qualcuno lo sappia già se,come me,ha visto lo spot in tivu:
    è uscita in questi giorni una bella offerta alla lidl (non so se è valida
    solamente x il veneto o anche per altre regioni) rivolta agli appassionati e
    cercatori con la passione del metaldetector!
    esattamente non so quali prodotti ci siano in offerta,ho visto un pinpointer
    di provenienza credo cinese,un metal”strano” e dei kit di ricerca
    all’oro,poi credo ci siano altre cose interessanti,ho cercato info in rete ma
    purtroppo non ho trovato nulla,ho visto solamente in televisione la
    reclam per un paio di volte.se qualcuno sa dove trovare ste robe o ha altre
    informazioni sui prodotti che si possono trovare o la loro validità,mi mandi
    liberamente un mp o posti qui qualche informazione ….p.s.
    e già che ci siamo…auguri di buona pasqua!
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    ecco la mia:
    http://imageshack.us/photo/my-images/12/img054l.jpg/
    spero di aver fatto tutto giusto
58 replies since 5/5/2010
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