Orologi e Passioni

Posts written by Glauco

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    io la 992 ho fatto fatica a digerirla. Mi è sembrata enorme (non ha aiutato la prima volta che l'ho vista, dietro di lei c'era una 2400 s), ma poi col tempo la linea è stata "assorbita" e mi piace. Quello che secondo me è migliorabile è, nelle "normali", il profilo quasi sporgente tra la parte inferiore del paraurti e quella superiore della coda, l'avrei smussata un po', ma credo sia stata anche una scelta costretta dalla disposizione degli organi meccanici. La 992 gt3 e gt3 rs, invece, la trovo troppo "pesante" dietro.
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    l'aerodinamica non cambia di molto
    L'unica differenza sostanziale sono gli abbassatori
    l'elettronica praticamente resterà la stessa

    Insomma... sarà tutto come prima, ma con 40 cv in meno... motori meno potenti e che gireranno più in alto

    CITAZIONE (Matteo Stig @ 7/5/2024, 21:11) 
    Togliere abbassatori togliere aerodinamica togliere la partenza lanciata ecc ecc cosa rimane? Non trovare che a parte i motori i primi anni i telai più di tanto non si possano sviluppare? Cioè si limita il progresso a parere mio. A me sinceramente piace vedere che entrano in curva ai 160 orari usando tutta l aerodinamica possibile e si stanno adattando a questa aero sugli stili di guida.

    come sempre è tutto ridicolo. Tolgono 40 cv ma fanno moto che, più piccole, faranno le curve anche più forte, la cosa più importante.
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    cosa non è chiaro?
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    Guarda, dopo questi ultimi due post meglio che non ti risponda, mi censuro, mi limito a dire che il tuo commento dimostra ancora una volta come per conoscere certe realtà di un territorio bisogna viverlo dall'interno. Scriverò quando ci saranno aggiornamenti, come ho sempre fatto.
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    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 7/5/2024, 17:18) 
    CITAZIONE (Glauco @ 7/5/2024, 16:40) 
    gli scioperi? ma è uno scherzo? gli scioperi li fanno i dipendenti! anche oggi manifestano i genovesi contro le minacce di chiusura, ma i genovesi prima della chiusura della loro area a caldo le manifestazioni le facevano per la chiusura! qui parliamo della volontà di una intera città! e ci son dipendenti dell'ilva che auspicano la chiusura, trovi interviste simili ovunque! ricordo quando venne conte a Taranto, credendo di trovare tutti gli operai disperati per la chiusura, rimanendo poi esterrefatto quando un operaio gli disse "vorrei chiusura e riconversione!"

    ripeto, metto

    Glauco,

    voglio postarti una vicenda che risale a Novembre del 1993. La comunità Europea aveva deciso lo spegnimento di alcuni forni a Taranto, con consistente riduzione dei posti di lavoro, e non furono solo i dipendenti ad insorgere . Fu tutta la città.
    Accaddero cose incredibili. Tutte citate in uno dei tanti articoli sul tema. Qui ne metto uno ma sono tanti. Spero che si riesca a leggere.

    1) Taranto - per evitare la chiusura e gli esuberi - si propone di acquistare parte dell'Ilva. Si muovono imprenditori locali (va bene, sono imprenditori dirai te, è normale) , ma si muovono anche i dipendenti.

    2) Dirigenti e quadri propongono l'acquisto di quote azionarie Ilva utilizzando il TFR. I dirigenti creano addirittura una Società - la SDI - proprio per prepararsi ad una gestione diretta di queste quote. Gli operai aderiscono all'idea in massa.

    tu mi dirai, ma è gente che ci lavora. Sono dipendenti.

    Non finisce qui. Protesta l'intera città. Le associazioni di commercianti ed artigiani si mobilitano tutte nella stessa direzione.

    Ti potrei postare decine e decine di articoli del periodo in cui si prospettano le disastrose conseguenze economiche per la città dello spegnimento dei forni. Non sono solo i dipendenti che protestano. Protesta tutta la città, che direttamente o indirettamente si sostiene con l'Ilva. Tutti a Taranto hanno qualcuno, un parente, un amico, che lavora all'Ilva. Tutti a Taranto, direttamente o indirettamente ricevono flussi economici dall'Ilva

    Questo è solo uno dei tanti episodi. In tutte le occasioni in cui si pèrospettano esuberi, è la città a protestare, non solo i dipendenti dell'Ilva.

    Questo è il substrato della relazione Taranto/Ilva per quasi 50 anni. Senza Ilva un'altra Taranto economicamente a livello non sarebbe stata possibile. Senza Ilva il tessuto economico e sociale ne sarebbe uscito devastato.

    Mio padre, con l'ilva, ci ha anche lavorato (autotrasporti). Conosco la vicenda da qualunque punto di vista. Continuiamo a ripetere quello che ripeto da pagine e pagine. E ti ho fatto un esempio con una notizia di OGGI. TUTTA la stampa racconta la notizia in un certo modo. Tranne rarissime e isolate eccezioni. Che hanno iniziato a esistere a partire dall'anno zero 2012. Questa città non ha mai voluto il siderurgico, a meno che non ci lavorasse o col siderurgico non si fosse arricchita. E sulla stampa meglio che cali un velo pietoso.
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    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 7/5/2024, 16:49) 
    CITAZIONE (Glauco @ 7/5/2024, 16:40) 
    e allora è anche inutile continuare perché non esiste un dibattito, e a ognuno la valutazione sulla verosimilità dei diversi feedback.
    Se vivo ogni giorno una situazione disarmante e poi vedo la stessa situazione raccontata in maniera totalmente diversa, e provo anche con mille sforzi (i miei, quelli dei miei concittadini, di alcuni giornalisti, di genitori e associazioni, di artisti come Riondino Diodato e Germano ecc.) a dire "guardate che non è così", e mi sento rispondere che vivere a Taranto non consente di avere quadri più chiari della situazione allora metto le mani avanti.


    gli scioperi? ma è uno scherzo? gli scioperi li fanno i dipendenti! anche oggi manifestano i genovesi contro le minacce di chiusura, ma i genovesi prima della chiusura della loro area a caldo le manifestazioni le facevano per la chiusura! qui parliamo della volontà di una intera città! e ci son dipendenti dell'ilva che auspicano la chiusura, trovi interviste simili ovunque! ricordo quando venne conte a Taranto, credendo di trovare tutti gli operai disperati per la chiusura, rimanendo poi esterrefatto quando un operaio gli disse "vorrei chiusura e riconversione!"

    ripeto, metto

    Mi aggancio proprio a questa tua ultima frase - che corrisponde al vero - perché a mio parere da ulteriore supporto a quello che sto dicendo. Le persone - operai in primis - chiedono "chiusura e riconversione" perché qualcuno li ha illusi che questo sia possibile senza perdere posti di lavoro. Voglio vedere la posizione dello stesso operario - magari trentenne o quarantenne - se qualcuno gli dicesse con chiarezza che tra chiusura e riconversione saltano l'80% dei posti di lavoro, compreso il suo.

    E' questo l'inganno. E' questo che sto contestando. Sto contestando chi continua ad illudere la gente con riconversioni miracolose ed indolori.

    e invece ti dico che non è così, perché TUTTA la storia di cui stiamo parlando dimostra che se qualcuno dovesse decidere di mandare a casa anche l'80% degli operai perché GLI CONVIENE lo farebbe immediatamente, e nessuno potrebbe dir nulla! Ma secondo te, in una vicenda in cui non si son preoccupati del fatto che son arrivati a nascere bambini con tumori presenti già durante la gravidanza, a qualcuno interessa il posto di lavoro dell'operaio che viene trattato come un oggetto?
    non è un inganno, è un ricatto! E aggiungo, se quell'operaio resta disoccupato può cercare, vivendo un dramma, una alternativa, se muore e lascia una famiglia con bimbi piccoli e un mutuo cosa devono fare?!!!! Non è un illudere, non ho alcun tipo di problema nello scrivere che se dovessi scegliere tra un tumore (un altro) ad uno dei miei genitori e il posto di lavoro di un operaio non avrei il benché minimo dubbio. E comunque anche queste valutazioni non vanno esaurite con questa velocità, perché ti ripeto i genovesi (leggi indotto) possono iniziare a pensare che i tarantini non sono degli animali, e che il fatto che il porre fine a questo schifo abbia delle conseguenze e un prezzo sia comunque nella natura normale delle cose, perché qualcuno per garantire lo stipendio a quegli operai (che tutto sono meno che contenti del loro lavoro) ne ha dovuto pagare uno infinitamente più alto. E, allora, veniamo al punto della questione, il punto della vicenda non è la contrapposizione tra l'operaio che lavora all'ilva e il cittadino che vuole l'ilva chiusa, il punto è che esiste (dovrebbe esistere) la responsabilità per ciò che si fa, chi ha compiuto questo disastro dovrebbe rimediare, e di sicuro leggere ogni giorno notizie come quella che ho linkato oggi è un insulto alla dignità di una città e una comunità intere. Voi non potete capire che violenza psicologica sia leggere le notizie e vedere come la nostra voce sia trattata come fosse totalmente inesistente
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    questo è quello che siamo destinati a sopportare


    cercate "ilva Taranto" come notizie con google, filtro per "recenti", e vedete come viene raccontata la stessa identica notizia da praticamente tutto il resto dell'informazione italiana!

    www.lindipendente.online/2024/05/0...ica-di-taranto/


    e, dopo questo, per arrivare a cosa? a due forni elettrici più comunque un altoforno a carbone! altro denaro buttato, per arrivare poi, fra TRE ANNI, FORSE, al punto di partenza! senza pensare che con la fabbrica che produce milioni e milioni di tonnellate in meno, oggi, i picchi di benzene sono stati tra i più alti di sempre, figuriamoci dopo! ma si può dover sopportare una roba simile?
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    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 7/5/2024, 16:31) 
    CITAZIONE (Glauco @ 7/5/2024, 15:57) 
    perdonami, permetti che a descrivere la situazione della mia città, in maniera più fedele, sia io?
    La situazione delle infrastrutture di questa città È, a livello comunicazioni, disastrosa. Lo è anche attualmente. Sono secoli che sentiamo parlare di Aeroporto di grottaglie sdoganato a vero aeroporto civile, nel mentre continuano a risentirne i collegamenti ferroviari, ogni volta che la mia compagna viene dal veneto devo andare anche a prenderla a bari perché c'è un diretto veloce che da Venezia va a Lecce ma a Taranto no. l'ilva è stata aperta negli anni '60. Io l'attuale provincia leccese turistica di 30 anni fa me la ricordo, era nelle stesse condizioni della nostra. Bari vecchia è stata recuperata praticamente da zero in 10 anni solari (non voglio entrare nel merito della questione, l'esempio verte solo sul fatto che volere è potere). Se non si fosse aperto il siderurgico no, Taranto non sarebbe sprofondata nelle acque, al contrario sarebbe stata costretta ad iniziare uno sviluppo che, come è normale che sia, si sarebbe indirizzato verso l'ovvio. Ma siccome chi è fuori non ha minimamente idea di cose come le nursery dei cetacei, del nostro mare, delle tradizioni enoganostronomiche, del più importante museo di cultura magnogreca del mondo, di tutte le possibilità che la città offre, continuiamo a rimanere bloccati con "il posto all'ilva", su un piano meramente mentale. E il tessuto socio culturale medio della città ne è diretta emanazione. Perché, come detto, poi chi va fuori non ritorna.

    Come ho già avuto modo di dire tante altre volte, io non sono un fautore dell'esperienza diretta o del fatto che per conoscere una realtà occorra viverci in prima persona. Anzi, nella maggior parte dei casi la troppa vicinanza riesce anche a distorcere la visione, e a distogliere l'attenzione a dati e riscontri più oggettivi.
    Quindi no, non sono d'accordo che vivere a Taranto dia una conoscenza della storia e della situazione dell'Ilva - e della sua relazione con la città e del territorio - privilegiata. La conoscenza viene da altro. Non dal vivere in un posto.
    Questa ovviamente è la mia opinione.

    Riconosco tutte le potenzialità che esprimi.

    Sto solo dicendo che senza Ilva - negli anni passati - nulla di tutto questo avrebbe potuto tamponare una situazione economica e sociale disastrosa. E sto solo dicendo che avete tutto il diritto di chiudere il siderurgico, consapevoli di tutte le pesanti conseguenze economiche

    Sono stati troppi in passato i pifferai magici che hanno illuso la gente che si potesse chiudere l'Ilva mantenendo l'occupazione e trovando valide alternative per tutti. A mio parere non è così. E sarà una transizione molto pesante.

    Ti invito - se hai tempo - a fare un piccolo test. Vai nella pagina archivio del Corriere della Sera. Lancia una ricerca su ILVA TARANTO SCIOPERO nel periodo dal 70 al 2015. E dai una occhiata ai risultati: nella stragrande maggioranza dei casi gli sciopero dei lavoratori - e le proteste della città - sono orientate a preoccupazioni sul livello occupazionale. A proteste per riduzione di organico. A contestazioni per piani industriali che non garantissero la totale riconversione dei dipendenti. Tutte le volte che si è paventata anche solo una riduzione delle attività si è scatenato l'inferno.

    Il punto è che ILVA non si chiude senza grandi sofferenze economiche ed occupazionali. Se lo Stato non darà compensazioni, la situazione sarà pesante. La transizione verso attività alternative richiederà molto tempo. Nel frattempo la situazione è pesante. Taranto ha una delle percentuali di inattivi tra le più alte d'Italia. da questo punto di vista è una polveriere.

    Io sto solo esprimendo questo concetto. Nient'altro.

    e allora è anche inutile continuare perché non esiste un dibattito, e a ognuno la valutazione sulla verosimilità dei diversi feedback.
    Se vivo ogni giorno una situazione disarmante e poi vedo la stessa situazione raccontata in maniera totalmente diversa, e provo anche con mille sforzi (i miei, quelli dei miei concittadini, di alcuni giornalisti, di genitori e associazioni, di artisti come Riondino Diodato e Germano ecc.) a dire "guardate che non è così", e mi sento rispondere che vivere a Taranto non consente di avere quadri più chiari della situazione allora metto le mani avanti.


    gli scioperi? ma è uno scherzo? gli scioperi li fanno i dipendenti! anche oggi manifestano i genovesi contro le minacce di chiusura, ma i genovesi prima della chiusura della loro area a caldo le manifestazioni le facevano per la chiusura! qui parliamo della volontà di una intera città! e ci son dipendenti dell'ilva che auspicano la chiusura, trovi interviste simili ovunque! ricordo quando venne conte a Taranto, credendo di trovare tutti gli operai disperati per la chiusura, rimanendo poi esterrefatto quando un operaio gli disse "vorrei chiusura e riconversione!"

    ripeto, metto
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    CITAZIONE (BelowAvarageJoe @ 7/5/2024, 16:05) 
    Io credo, ed è mia opinione che può essere non condivisa, che stiate fraintendendo quello che Oswald Spengler con la sua analisi, per altro molto lucida e in nessun modo dispregiativo di potenzialità e qualità della vostra terra d'origine, voglia intendere.
    Dubito sia felice di come in questi sessant'anni siano state allocate le risorse umane e finanziarie dell'Ilva.
    Ha semplicemente espresso preoccupazioni legittime per il danno che nel breve termine porterà la chiusura di un simile impianto nel territorio.
    Ciò non implica che non lo si debba fare ma solo che so debba gestire nella maniera più seria possibile dato che non sarà indolore.

    io quello che lui vuole dire l'ho capito, ma bisogna anche saper ascoltare (credo, la mia non è superbia e mi son espresso a riguardo della questione della striscia di Gaza proprio qualche tempo fa, stesso principio) chi certe vicende le vive da dentro, e alle orecchie del quale stride ciò che vede invece raccontato.


    Quello che si sta cercando di spiegare è che una intera città che potrebbe e dovrebbe vivere di altro, non fosse altro per come è strutturata, da decenni vive sul principio del ricatto: Ilva uccide? ok, ma non te la chiudo PERCHé SE NO COME VIVI? Decidete di chiudere? E POI COME FARAI?

    Vi raccontiamo come la città non vive la ricchezza che vi hanno raccontato, tutt'altro. A prescindere dai massimi sistemi, che basterebbero da soli, perché è imbarazzante da tarantino voler la chiusura, conoscere la situazione e vedere a livello di governo ignorare totalmente la questione, vedere i sindacati "contrariati", e vedere numeri come i milioni di tonnellate sbandierati per un prossimo futuro come una follia totale a fronte di quello che racconta l'ultimo anno con produzione a minimo.


    Altra diceria che spesso risuona sul territorio è "non preoccupatevi, non la chiuderanno mai per scelta "positiva", arriverà alla chiusura solo quando decideranno che sarà più conveniente "l'altrove" (che sia produrre, per un privato, o comprare, per noi), e lasceranno tutto così. Senza pagare. Così come sono riusciti anche a convincere qualcuno, in passato, sul fatto che bisogna produrre per bonificare, superando l'assurdità del fatto che continuare a immettere veleni nell'aria sia condizione migliore, nel mentre che tu devi ripulire un sito, del fatto che lo stesso quei veleni non li immetta più
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    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 7/5/2024, 15:40) 
    CITAZIONE (Glauco @ 7/5/2024, 12:38) 
    continuo a ripetere che quello che scrivi è solo la lezioncina che viene passata nel resto d'Italia.
    Se non ci fosse stata l'Ilva oggi Taranto sarebbe probabilmente la prima città della Puglia per turismo
    . Invece c'è gente che, ad oggi, non conosce nemmeno quanto sia meravigliosa questa città, c'è gente che quando va via va via "stupita". E questo non va bene. Le facoltà universitarie sono "recenti", alcune recentissime, prima dipendenti totalmente dall'ateneo Barese. Se non ci fosse stata l'ilva e ci fosse stata una università tantissime famiglie, la mia compresa, non avrebbero portato tantissimi soldi in altre regioni per far studiare i propri figli, figli che, magari, invece di andar fuori e non tornare son andati fuori e son rimasti lì. Se non ci fosse stata l'ilva tutto il settore infrastrutturale e dei servizi relato al turismo sarebbe cresciuto nel tempo. Mi piace ricordare fieramente che oggi "Salento" è un Brand, ma a Lecce 30 anni fa non c'era nulla, oggi invece ti affittano a 1000 euro a settimana, in estate, catapecchie con muffe e porte cadenti, e son occupate anche quelle.

    Infine, ma questo è un mio parere personale, non ci fosse stata l'ilva e fosse stata la mia città "costretta" a crescere... il livello socioculturale del tarantino medio, che reputo sempre la rovina di questa città meravigliosa, sarebbe cresciuto a limiti perlomeno accettabili.


    Noi il siderurgico non lo vogliamo, a chi parla di tenerlo in vita glielo sposterei volentieri sotto casa sua

    Non sono affatto d'accordo.

    Riconosco - senza alcun problema - le potenzialità della città in termini di turismo e di cultura, e di conseguenza la possibilità di sviluppo in questi settori. Al tempo stesso però sono realisticamente oggettivo: senza ILVA la situazione sociale ed economica della città sarebbe disastrosa. Stessa cosa per le infrastrutture.
    Il senno del poi lascia il tempo che trova, ma sono sufficientemente certo del fatto che senza Ilva Taranto non avrebbe mai potuto sviluppare le attività che citi. I tempi erano diversi. La sensibilità erano diverse. Senza Ilva tutto il territorio sarebbe stato condannato ad una crisi economica e sociale permanente.

    Ora i tempi sono maturi per prendere una decisione drastica e decidere di chiudere tutte le attività velenose del polo industriale. Consapevoli però dei risvolti economici, che saranno molto pesanti. E' un vostro diritto imboccare questa strada.

    perdonami, permetti che a descrivere la situazione della mia città, in maniera più fedele, sia io?
    La situazione delle infrastrutture di questa città È, a livello comunicazioni, disastrosa. Lo è anche attualmente. Sono secoli che sentiamo parlare di Aeroporto di grottaglie sdoganato a vero aeroporto civile, nel mentre continuano a risentirne i collegamenti ferroviari, ogni volta che la mia compagna viene dal veneto devo andare anche a prenderla a bari perché c'è un diretto veloce che da Venezia va a Lecce ma a Taranto no. l'ilva è stata aperta negli anni '60. Io l'attuale provincia leccese turistica di 30 anni fa me la ricordo, era nelle stesse condizioni della nostra. Bari vecchia è stata recuperata praticamente da zero in 10 anni solari (non voglio entrare nel merito della questione, l'esempio verte solo sul fatto che volere è potere). Se non si fosse aperto il siderurgico no, Taranto non sarebbe sprofondata nelle acque, al contrario sarebbe stata costretta ad iniziare uno sviluppo che, come è normale che sia, si sarebbe indirizzato verso l'ovvio. Ma siccome chi è fuori non ha minimamente idea di cose come le nursery dei cetacei, del nostro mare, delle tradizioni enoganostronomiche, del più importante museo di cultura magnogreca del mondo, di tutte le possibilità che la città offre, continuiamo a rimanere bloccati con "il posto all'ilva", su un piano meramente mentale. E il tessuto socio culturale medio della città ne è diretta emanazione. Perché, come detto, poi chi va fuori non ritorna.
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    CITAZIONE (BelowAvarageJoe @ 7/5/2024, 12:56) 
    CITAZIONE (Glauco @ 7/5/2024, 12:42) 
    L'Ilva va chiusa. Mentre chi di dovere faceva miliardi di utili, e gli operai venivano trattati anche come Riondino ha raccontato nel suo film, oltre ai morti (ho uno zio che ha avuto cancro alla prostata, alla vescica, alle corde vocali, esce con l'ossigeno e della sua "squadra" di sei è l'unico che ha raggiunto la vecchiaia, in queste condizioni). Se l'ilva si chiude ci son studi che dicono che ci vogliono 30 anni per bonificare l'area. Si possono operare gli operai per bonificare, smettendo di inquinare per produrre una ricchezza che il territorio non ha MAI visto. Non credete a quello che vi raccontano.

    Sono solitamente un liberale, convinto che l'iniziativa privata debba essere lasciata in condizione di crescere e prosperare.
    Questa è la mia convinzione e quello che la mia esperienza mi hanno mostrato ma sono anche convinto che l'individuo no può essere lasciato totalmente privo di controllo, dato che altrimenti il fine ultimo diventa solo il guadagno del ora e subito.
    Proprio per questo sono convinto che siano mancate le tutele che le amministrazioni debbono garantire, come è possibile che sia stato concesso ad una azienda di operare, con ricavi miliardari/milionari (a seconda della valuta in esame) senza che almeno una minima parte di questi venisse indirizzata all'ammodernamento e alla messa in regola degli impianti, per garantire si una vita migliore agli operai e una sanità pubblica serena ma anche e soprattutto un aumento degli utili stessi.
    E' la base dell'impresa se tutti i tuoi utili li metti in fondi finanziari per creare danaro dal nulla o li spendi in ostriche e champagne è ovvio che alla fine il conto ti si presenta.
    Per questo dico che è mancato u controllo ed una supervisione che hanno permesso ad una azieda di operare completamente al di fuori di ogni minimo standard di sicurezza, ecologia ed efficienza.

    ho perso il conto dei decreti salva Ilva. dovremmo essere attorno a 15. Secondo te siamo nell'ambito della casualità? ricordiamo il leader di "Sinistra Ecologia e Libertà" e le sue risate?


    siamo arrivati al nero su bianco, è una bestialità che si continui a emettere quella roba, si parli di continuare in questo modo e addirittura di potenziare la produzione.


    Che si chiuda quel mostro permettendo alla città di puntare a ciò che merita
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    CITAZIONE (johnviolet @ 7/5/2024, 13:18) 
    CITAZIONE (Glauco @ 7/5/2024, 12:52) 
    Perdonami, ma davvero pensi una cosa simile? non era la Rai quella interessata dall' "editto bulgaro"? e, si badi, tralascio Luttazi, che non ho MAI sopportato, tralasciamo Santoro al quale chi schierato da un lato affibbierà la figura di "oppositore" senza ascoltare quello che ha da dire, ma ci siamo dimenticati QUESTO? Vogliamo mettere in discussione anche questo profilo?



    e aggiungo, perché non si dica che ho fatto un esempio "di parte" (tanto so bene chi leggerà a suo piacimento le mie parole) e circa l'esempio di Santoro, ho sempre apprezzato la mente finissima e le analisi di un giornalista che non si può certo definire di sinistra, Giuliano Ferrara, fino ad un punto della sua carriera in cui, a mio modo di vedere, ha smesso di essere il Ferrara che amavo.


    Tornando al topic in maniera specifica, ma se un intero sistema di televisione arriva a fermarsi dicendo che non ci sono condizioni di imparzialità a causa di disposizioni dall'alto, è possibile che non si riesca non dico a vedere come verosimile la cosa ma almeno come meritevole di attenzione o di verifica?

    Giuliano Ferrara era comunista vero nella prima fase della sua vita come tutta la sua famiglia a Torino dove il padre era addirittura un dirigente di spicco del PCI.
    Poi crescendo si è reso conto, per sua stessa ammissione, dell'utopia di certe idee ed è migrato verso posizioni più pragmatiche di destra con Berlusconi.
    Ma rimane una mente dal fine ragionamento come si evidenziava quando ha fondato "Il Foglio".
    Per quanto riguarda le posizioni USIGRAI, mi sembra di vedere il solito irrigidimento sindacale, come in altre mille settori, per difendere importanti rendite di posizione radicate nel tempo. Non è un segreto,tra la categoria dei giornalisti, che quelli che stanno meglio a livello di trattamento economico e benefit sono in RAI!!!

    mi riferivo proprio a quella fase. Analisi lucide e ineccepibili, mente brillante e libera. Poi, di botto, non è più stato così
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    CITAZIONE (Marco R. @ 7/5/2024, 11:27) 
    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 7/5/2024, 11:11) 
    Hai centrato il punto. Il pericolo non risiede nello schieramento di parte di questo o quel media. Risiede nel mascherare quello schieramento spacciare il tutto come fonte neutrale, come servizio pubblico, come sorgente indipendente.

    Se leggo Libero o guardo in TV Fuori dal Coro, so benissimo da quale parte stanno gli autori. E' evidente, palese, dichiarato. Sono quindi in grado di dare il giusto peso a quello che leggo o ascolto. E collocarlo nella giusta casella. Ad elaborarlo avendo ben presente da chi proviene.
    Se guardo il TG 1 o il TG 2, a meno di non avere strumenti analitici e critici di un certo livello, tutto questo mi può anche non essere chiaro. E posso quindi dare un valore assoluto e neutrale alle informazioni che ricevo. Erroneamente.

    Alcuni di voi ricorderanno una splendida canzone di Enzo Jannacci, Quelli Che. Ad un certo punto c'è un verso: Quelli che l'ha detto il telegiornale, oh yes!

    Ecco. Per molti le notizie del telegiornale non sono in discussione. Sono assolute. L'ha detto il telegiornale sancisce la verità assoluta. Ma se il telegiornale è schierato ?

    Ma fatemi capire: perchè vi ponete questo problema solo oggi?
    Come è stato detto mille volte, la Rai è sempre stata espressione del governo, con una proporzionalità suddivisa nelle reti.
    Prima esisteva un solo canale e le alternative per informarsi erano poche.
    Poi arrivò il secondo che dava voce ad idee diverse.
    Poi arrivò il terzo, ancora più schierato.
    L'anomalia degli ultimi 20/30 anni e che la destra aveva mediaset e non si è curata troppo della Rai che invece è diventata baluardo della sinistra, durante i propri governi, e così è rimasta.
    Oggi il mondo è diverso: non puoi lasciare il minimo spazio alla propaganda di opposizione perchè si vince per un pugno di voti e "Quelli che l'ha detto il telegiornale" diventano pericolosi perchè privi di senso critico in maniera del tutto trasversale.

    Edit

    Anche a me piacerebbe una fonte autorevole assolutamente neutrale dove informarmi, invece di dover sentire tre telegiornali, 4 quotidiani e decine di fonti in rete, per farmi una idea di ciò che accade.

    Perdonami, ma davvero pensi una cosa simile? non era la Rai quella interessata dall' "editto bulgaro"? e, si badi, tralascio Luttazi, che non ho MAI sopportato, tralasciamo Santoro al quale chi schierato da un lato affibbierà la figura di "oppositore" senza ascoltare quello che ha da dire, ma ci siamo dimenticati QUESTO? Vogliamo mettere in discussione anche questo profilo?



    e aggiungo, perché non si dica che ho fatto un esempio "di parte" (tanto so bene chi leggerà a suo piacimento le mie parole) e circa l'esempio di Santoro, ho sempre apprezzato la mente finissima e le analisi di un giornalista che non si può certo definire di sinistra, Giuliano Ferrara, fino ad un punto della sua carriera in cui, a mio modo di vedere, ha smesso di essere il Ferrara che amavo.


    Tornando al topic in maniera specifica, ma se un intero sistema di televisione arriva a fermarsi dicendo che non ci sono condizioni di imparzialità a causa di disposizioni dall'alto, è possibile che non si riesca non dico a vedere come verosimile la cosa ma almeno come meritevole di attenzione o di verifica?
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    CITAZIONE (BelowAvarageJoe @ 7/5/2024, 12:21) 
    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 7/5/2024, 10:57) 
    Conosco benissimo le vicende dell'Ilva e tutto il comparto industriale del settore.

    Avete tutto il diritto di decidere cosa volere e cosa non volere. Non è questo l'oggetto del mio intervento. Io sto soltando dicendo che l'impatto economico della chiusura o della riconversione dell'ILVA sul tessuto locale è enorme. E sto dicendo che negli anni l'ILVA ha costituito un motore economico preponderante sulle attività di Taranto.
    Taranto ha - più o meno - 200.000 abitanti. All'Ilva hanno lavorato - mediamente - più di 10.000 persone, senza contare l'indotto che è stimato in altre 3000/5000 persone. Ad ognuna di queste persone era associata una famiglia di tre o quattro persone, e se consideriamo gli anni 60, 70 e 80 si è trattato generalmente di famiglie monoreddito.
    I tarantini non si sono arricchiti con l'Ilva, ma l'Ilva ha generato un flusso economico di sostentamento per almeno un terzo delle famiglie di tutta Taranto.

    Non a caso tutti i piani industriali presentati per varie riconversioni si sono incagliati proprio sul livello occupazionale. Un livello occupazionale che una riconversione ovviamente non è in grado di sostenere.

    Ripeto due punti essenziali:

    1) la contropartita a questo flusso economico è stata una minaccia alla salute molto pesante. La città ha pagato tanto
    2) avete tutto il diritto di decidere cosa fare del polo, dell'area, e di tutte le attività correlate

    ma ogni decisione non sarà affatto indolore. L'occupazione scenderà vertiginosamente. E dovrete essere pronti a sacrifici economici ingenti. Con lo Stato che dovrebbe intervenire - sarebbe più che giusto - a sostegno della transizione.

    Lucidissima analisi.
    Purtroppo questa è la realtà, ci fossero delle amministrazioni competenti il tutto si sarebbe potuto ammortare nel corso di anni, riconvertendo pezzo per pezzo e consentendo a maestranze e indotto di "migrare" verso altre occupazioni.
    Ma come sempre tutto è stato lasciato al proprio destino la salute della gente, i lavoratori in primis e dubito he un intervento netto possa accontentare o comunque sanare tutto in maniera indolore.
    Si deve fare un ragionamento, lo si deve fare in maniera seria e reale mettendo sul piatto della bilancia salute e occupazione.
    Ma andava fatto 20 anni fa ormai è ovvio che sarà un disastro va solo deciso se lo deve divenire finanziario o restare sanitario.
    Situazione indegna di un Paese civile.

    L'Ilva va chiusa. Mentre chi di dovere faceva miliardi di utili, e gli operai venivano trattati anche come Riondino ha raccontato nel suo film, oltre ai morti (ho uno zio che ha avuto cancro alla prostata, alla vescica, alle corde vocali, esce con l'ossigeno e della sua "squadra" di sei è l'unico che ha raggiunto la vecchiaia, in queste condizioni). Se l'ilva si chiude ci son studi che dicono che ci vogliono 30 anni per bonificare l'area. Si possono operare gli operai per bonificare, smettendo di inquinare per produrre una ricchezza che il territorio non ha MAI visto. Non credete a quello che vi raccontano.
  15. .
    CITAZIONE (Oswald Spengler @ 7/5/2024, 10:57) 
    CITAZIONE (Glauco @ 6/5/2024, 19:41) 
    Città a vocazione industriale?
    Parli di cose che evidentemente non conosci


    Nessun Tarantino si è mai arricchito con l’ilva, ma praticamente in ogni famiglia di Taranto c’è uno (meglio, più) morto/i di cancro.

    Pronti a protestare? Si, anche gli amici genovesi che come tanti (vedi Trieste) in Italia hanno fatto una battaglia di anni con manifestazioni in strada per liberarsi dell’area a caldo, ma sono i primi ad andare in strada oggi se solo si nomina ‘chiusura Ilva’



    Mentre ti scrivo son seduto qui
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    Che, però, ruoto il capo solo di qualche grado, è anche qui
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    Come si può vedere da questa grandangolare

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    Avremo il diritto come città di decidere cosa volere, e di non voler più vedere bare bianche a causa dell’acciaio?

    Conosco benissimo le vicende dell'Ilva e tutto il comparto industriale del settore.

    Avete tutto il diritto di decidere cosa volere e cosa non volere. Non è questo l'oggetto del mio intervento. Io sto soltando dicendo che l'impatto economico della chiusura o della riconversione dell'ILVA sul tessuto locale è enorme. E sto dicendo che negli anni l'ILVA ha costituito un motore economico preponderante sulle attività di Taranto.
    Taranto ha - più o meno - 200.000 abitanti. All'Ilva hanno lavorato - mediamente - più di 10.000 persone, senza contare l'indotto che è stimato in altre 3000/5000 persone. Ad ognuna di queste persone era associata una famiglia di tre o quattro persone, e se consideriamo gli anni 60, 70 e 80 si è trattato generalmente di famiglie monoreddito.
    I tarantini non si sono arricchiti con l'Ilva, ma l'Ilva ha generato un flusso economico di sostentamento per almeno un terzo delle famiglie di tutta Taranto.

    Non a caso tutti i piani industriali presentati per varie riconversioni si sono incagliati proprio sul livello occupazionale. Un livello occupazionale che una riconversione ovviamente non è in grado di sostenere.

    Ripeto due punti essenziali:

    1) la contropartita a questo flusso economico è stata una minaccia alla salute molto pesante. La città ha pagato tanto
    2) avete tutto il diritto di decidere cosa fare del polo, dell'area, e di tutte le attività correlate

    ma ogni decisione non sarà affatto indolore. L'occupazione scenderà vertiginosamente. E dovrete essere pronti a sacrifici economici ingenti. Con lo Stato che dovrebbe intervenire - sarebbe più che giusto - a sostegno della transizione.

    continuo a ripetere che quello che scrivi è solo la lezioncina che viene passata nel resto d'Italia.
    Se non ci fosse stata l'Ilva oggi Taranto sarebbe probabilmente la prima città della Puglia per turismo. Invece c'è gente che, ad oggi, non conosce nemmeno quanto sia meravigliosa questa città, c'è gente che quando va via va via "stupita". E questo non va bene. Le facoltà universitarie sono "recenti", alcune recentissime, prima dipendenti totalmente dall'ateneo Barese. Se non ci fosse stata l'ilva e ci fosse stata una università tantissime famiglie, la mia compresa, non avrebbero portato tantissimi soldi in altre regioni per far studiare i propri figli, figli che, magari, invece di andar fuori e non tornare son andati fuori e son rimasti lì. Se non ci fosse stata l'ilva tutto il settore infrastrutturale e dei servizi relato al turismo sarebbe cresciuto nel tempo. Mi piace ricordare fieramente che oggi "Salento" è un Brand, ma a Lecce 30 anni fa non c'era nulla, oggi invece ti affittano a 1000 euro a settimana, in estate, catapecchie con muffe e porte cadenti, e son occupate anche quelle.

    Infine, ma questo è un mio parere personale, non ci fosse stata l'ilva e fosse stata la mia città "costretta" a crescere... il livello socioculturale del tarantino medio, che reputo sempre la rovina di questa città meravigliosa, sarebbe cresciuto a limiti perlomeno accettabili.


    Noi il siderurgico non lo vogliamo, a chi parla di tenerlo in vita glielo sposterei volentieri sotto casa sua
37019 replies since 1/5/2010
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