Una notizia che mi ha scioccato, era un po' che non ci sentivamo, ma non abbiamo mai avuto diverbi tra noi. Spesso aprivo la sua pagina FB sulla quale pubblicava immagini e considerazioni a volte molto interessanti. Lo stimavo e lo reputavo una delle persone più preparate che io abbia mai incontrato nel settore dell'orologeria. La sua passione per tutto ciò che poteva interessargli lo portava ad approfondire come nessuno, rasentando a volte la soglia della compulsività e dell'ossessione.
Gianvittorio era un appassionato sui generis, viscerale, amante del bello, che sapeva di essere in alcuni campi (gli orologi racing in particolare) una vera autorità e pertanto era molto poco incline al confronto e alla contraddizione, sfociando in maniera sanguigna in scontri che lo hanno portato a troncare anche amicizie di lunga data per semplici divergenze di opinione.
Aveva un'altissima considerazione di sé ma allo stesso tempo era, a suo modo, anche molto generoso. Le sue ricerche, su Enicar e Heuer, infatti, sono state la pietra angolare del collezionismo di questi due marchi, molti detrattori lo accusavano di voler "pompare" ad arte alcuni modelli per mero interesse personale, ma io sono sempre stato dell'idea che la sua divulgazione sia stata guidata soprattutto dalla passione e dal voler essere riconosciuto dalla comunità dei collezionisti come un "guru", il numero 1, anche forse per appagare il suo ego. Ma alla fine non ci trovo davvero nulla di male. Lui era così, e bisognava accettarlo. Questo glielo dicevo, e lui ci rideva confermando il mio pensiero, a volte scherzando lo paragonavo proprio a Mourinho, sia per carattere che, un po', per l'aspetto. Lui essendo milanista non era molto contento del confronto, ma ridendoci sopra mi diceva che la somiglianza caratteriale e fisica c'era.
C'è di vero che se può aver tratto dei vantaggi economici dalle sue ricerche (in termini di rivalutazione di alcuni pezzi) questi vantaggi sono stati senz'altro meritati, ma lui non era un commerciante, i suoi pezzi li bramava e li teneva gelosamente, vendeva poco, e quasi sempre con lo scopo di far crescere la sua sterminata e tematica collezione, chi però comprava i suoi pezzi poteva star certo sulla indiscussa qualità. Comunque sono molto più ampi i vantaggi economici che alcuni commercianti e appassionati hanno avuto grazie a quanto GVM ha scoperto e divulgato sulla storia di certi modelli e maison.
Gianvittorio con tutte le tue caratteristiche, positive o negative, che comunque ognuno di noi ha, eri però una persona vera, che dicevi quello che pensavi in faccia, anche se volevi avere sempre l'ultima parola.
Mi mancherai e mi dispiace molto.

Un abbraccio
Francesco

Ora abbiamo anche la replica.
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Certo però che le rughe hanno sempre il loro fascino...