Passione Panerai Forum

Posts written by Miki1963

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    Buona Serata Amici ...

    :drink:

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    Grazie Francesco
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    Giò sarà sicuramente presente :D grazie Mario
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    Bella belva ... ci stai anche bene Comandante .... mi sa che un pensierino lo stai facendo :P ...ma la Panda .... :D :D
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    I Mancini ...che bellezza

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    Ciao Massi ...appena bevuto :D :D ma ti faccio compagnia
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    Inaugurazione col ministro Sangiuliano: "Una meraviglia"

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    Undici sale restaurate laddove prima c'era il degrado più totale, con i camini addirittura sradicati dalla loro sede naturale.
    È un giorno importante per il Real Sito di Carditello a San Tammaro, vicino a Caserta, dove sono stati inaugurati, alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, l'appartamento reale, formato appunto da undici sale, e il tempietto dorico al centro del galoppatoio. Sangiuliano, dopo aver affermato che "Carditello merita un grande progetto di rilancio come Pompei, la cui supervisione sugli appalti sarebbe da affidare ai Carabinieri", ha aggiunto: "Al ministero stiamo lavorando affinché la Reggia, che è un luogo meraviglioso, possa entrare in modo duraturo negli itinerari culturali. La cultura non deve essere prerogativa delle grandi città, ma diffusa su tutto il territorio, perché è uno dei coefficienti sui quali si misura la qualità della vita dei cittadini". Il presidente della Fondazione Real Sito di Carditello, Maurizio Maddaloni, ha bacchettato la Regione Campania: "Se la Regione - ha detto - mettesse mano alle quattro discariche che sorgono nelle vicinanze della Reggia di Carditello, sarebbe cosa santa, giusta e dovuta". Per Maddaloni "la presenza del ministro Sangiuliano testimonia non solo la particolare attenzione del governo per il territorio, ma la sua personale determinazione a rilanciare la Reggia borbonica. Un'azione di grande coraggio istituzionale, dopo anni di incuria e abbandono, che sarà decisiva per il futuro di Carditello. Il Real Sito di Carditello deve diventare la Venaria Reale del Sud". I restauri sono stati realizzati dal segretariato generale regionale campano del ministero che, dopo anni di lavoro, ha consegnato le sale reali alla Fondazione. "L'appartamento reale - ha continuato Maddaloni - ha però bisogno ancora di essere completato con i fondi già in parte appostati dal ministro. E tuttavia, al di là della palazzina centrale che richiede comunque altri opportuni interventi di recupero, il sito necessita di una vasta e diffusa opera di restauro con l'individuazione di nuove e significative risorse per il rilancio complessivo e definitivo di Carditello". La Fondazione ha poi previsto, d'intesa con Poste Italiane, l'annullo filatelico celebrativo della giornata. Il Real Sito di Carditello, edificato intorno al 1787 sotto Ferdinando IV di Borbone, su progetto dell'architetto Francesco Collecini, collaboratore di Luigi Vanvitelli, è un'antica tenuta destinata in origine alla caccia, all'allevamento e alla selezione di cavalli di razza reale, oltre che alla produzione agricola e casearia. Il Galoppatoio - con due Fontane monumentali con obelischi in marmo e un Tempietto circolare, dove il re assisteva agli spettacoli equestri - ancora oggi rappresenta il più grande ippodromo al mondo inserito all'interno del perimetro di una residenza reale.
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    Con robot a levitazione magnetica per il trasporto di carichi (ANSA)

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    La Nasa sta lavorando alla progettazione della prima rete ferroviaria sulla Luna, con piste srotolabili e robot a levitazione magnetica per il trasporto di carichi pesanti in prossimità delle future basi lunari. Il progetto, denominato Float (Flexible Levitation on a Track), è guidato dall'ingegnere meccanico Ethan Schaler del Jet Propulsion Laboratory in California, ed è tra i sei studi visionari che hanno superato la prima fase di selezione nell'ambito del programma Innovative Advanced Concepts (Niac) della Nasa.
    Tra i progetti in corsa spiccano altre tecnologie fantascientifiche come il telescopio spaziale fluidico basato sui liquidi ionici e il razzo al plasma pulsato per accelerare i viaggi verso Marte. Nella seconda fase del programma Niac, questi progetti riceveranno fino a 600 mila dollari per altri due anni di sviluppo prima di un'ulteriore selezione propedeutica all'accesso alla terza e ultima fase del programma, che potrebbe portare all'avvio di una nuova missione aerospaziale. Il progetto Float intende realizzare il primo sistema ferroviario lunare per fornire un mezzo di trasporto di carichi affidabile, autonomo ed efficiente. "Un sistema di trasporto robotizzato durevole - spiega Schaler - sarà fondamentale per le operazioni quotidiane di una base lunare sostenibile nei prossimi anni Trenta", in particolare per il trasporto di regolite (estratta per prodotti di consumo in situ o costruzioni) e il trasporto di carichi utili tra la base lunare ed eventuali zone di atterraggio o altri avamposti. Il sistema Float intende impiegare robot magnetici non alimentati che levitano su una pista di pellicola flessibile a tre strati: uno di grafite che permette ai robot di levitare, uno strato flessibile che genera una spinta elettromagnetica per muovere in modo controllato i robot, e uno strato opzionale formato da una pellicola di pannelli solari che può generare energia per la base quando è esposta alla luce del sole. I robot Float non hanno parti mobili e levitano sulla pista per ridurre al minimo l'abrasione e l'usura dovute alla polvere lunare. Le piste si srotolano direttamente sulla regolite lunare per evitare importanti costruzioni in loco, e successivamente possono essere arrotolate e riconfigurate per essere adattate alle diverse esigenze. I singoli robot Float saranno in grado di trasportare carichi utili di varia forma e dimensione (oltre i 30 chili per metro quadro) a velocità utili (superiori a 0,5 metri al secondo). Un simile sistema ferroviario realizzato su larga scala permetterebbe di spostare fino a 100.000 chili per più chilometri al giorno.
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    Il presidente Usa ha riconosciuto che le bombe americane sono state usate per uccidere civili (ANSA)

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    Svolta clamorosa su Israele di Joe Biden, che in una intervista in esclusiva alla Cnn ha detto per la prima volta di voler condizionare le forniture militari, continuando con quelle difensive ma non quelle offensive se invadera' Rafah. Parole che arrivano dopo la prima sospensione dell'invio di migliaia di bombe Usa all'alleato. "Continueremo a garantire che Israele sia sicuro in termini di Iron Dome e della sua capacità di rispondere agli attacchi giunti di recente dal Medio Oriente", ha spiegato il presidente. "Ma è semplicemente sbagliato. Non lo faremo, non forniremo armi e proiettili di artiglieria", ha aggiunto, riferendosi allo scenario di una vasta operazione di terra a Rafah. "Ho messo in chiaro che se entrano a Rafah, ma non vi sono ancora entrati, non fornirò le armi", ha aggiunto. "Ho detto chiaramente a Bibi e al gabinetto di guerra: non otterranno il nostro sostegno, se effettivamente attaccano questi centri abitati": lo ha detto Joe Biden in una intervista alla Cnn. Il presidente ha spiegato che per il momento le azioni di Israele non hanno superato questa linea rossa, anche se hanno causato tensioni nella regione. "Non sono entrati in centri popolati", ha sottolineato. Biden ha riconosciuto che le bombe americane sono state usate per uccidere civili a Gaza nell'offensiva di Israele. "Civili sono stati uccisi a Gaza come conseguenza di quelle bombe e di altri modi in cui attaccano i centri abitati", ha detto il presidente, riferendosi alle bombe da 2.000 libbre (1000 kg circa) la cui fornitura e' stata sospesa.
    Non si sblocca la situazione al Cairo nei negoziati tra Hamas e Israele per una tregua a Gaza, e anzi i colloqui sembrano volgere al peggio. Secondo una fonte della fazione islamica, il confronto "è finito e Netanyahu è tornato al punto di partenza", ed anche un funzionario israeliano ha ammesso che nella capitale egiziana "non c'è stata una svolta". In questo stallo sono proseguiti con intensità i combattimenti a Rafah, dopo che l'Idf ha preso il controllo della parte palestinese del valico con l'Egitto. L'escalation nella zona continua ad essere osteggiata dagli Stati Uniti, che hanno mandato un segnale forte all'alleato: per la prima volta, hanno confermato di aver congelato un carico di armi diretto allo Stato ebraico e stanno "rivalutando l'invio di altre spedizioni militari a breve termine", ha annunciato il segretario alla Difesa Lloyd Austin. Mentre in Egitto la porta della trattativa per un cessate il fuoco resta appena socchiusa, il direttore della Cia William Burns è arrivato a Gerusalemme dove ha visto il premier Benyamin Netanyahu e il capo del Mossad David Barnea. L'obiettivo è quello di spingere al massimo per riaccendere i negoziati da un lato e dall'altro evitare che l'operazione a Rafah prosegua.
    Allo stesso tempo, dal campo israeliano si ribadisce quanto sia irrealistica la prospettiva di uno stop permanente delle ostilità invocato da Hamas. A giudizio del portavoce dell'Idf Daniel Hagari, la previsione più coerente è quella di un anno di guerra: "Non inganneremo l'opinione pubblica. Anche dopo che ci saremo presi cura di Rafah - ha detto Hagari - ci sarà il terrorismo. Hamas si sposterà a nord e si riorganizzerà". Per questo, ha annunciato, l'esercito ha "presentato un piano al governo per combattimenti a Gaza che dovrebbero durare un anno". A Rafah intanto ci sono stati scontri ravvicinati con i miliziani islamici nella parte orientale della città. L'Idf ha fatto sapere che "prosegue l'operazione di antiterrorismo per eliminare Hamas e smantellare le sue infrastrutture in specifiche aree di Rafah est". Ed i soldati "hanno eliminato terroristi e scoperto imbocchi di tunnel", mentre procedono anche "i raid mirati sul lato di Gaza del valico".
    Proprio l'operazione nella città più a sud della Striscia - dove sono stipati un milione e mezzo di sfollati - ha indotto gli Usa a sospendere la scorsa settimana la consegna di un carico di bombe. Si tratta, secondo quanto riferito da una fonte anonima della amministrazione Biden, "di 1.800 bombe da 910 chili e 1.700 bombe da 225 chili". Ancora più chiaro è stato il segretario Austin. Al momento, ha spiegato in un'audizione al Senato, "è in revisione l'assistenza in materia di sicurezza a breve termine, nel contesto degli eventi in corso a Rafah". Austin ha chiarito che una decisione definitiva ancora non è stata raggiunta, ma una fonte israeliana ha fatto sapere che l'iniziativa americana è stata accolta con "profonda frustrazione". La sensazione, è stato rilevato, è che Washington voglia promuovere il piano di tregua sul quale Hamas ha concordato.
    Le ostilità tra Hamas e Israele sono proseguite anche oltre Rafah. Al 215esimo giorno di guerra, l'Idf ha annunciato l'uccisione in un raid di Ahmed Ali, il comandante della forza navale del nemico a Gaza City. La fazione palestinese ha invece reso noto che è stata trovata "una terza fossa comune all'interno dell'ospedale al-Shifa di Gaza City con 49 corpi finora recuperati", per un totale di "sette fosse comuni all'interno degli ospedali" della Striscia. Israele intanto ha annunciato di aver riaperto il valico di Kerem Shalom da dove transitano gli aiuti a Gaza, come chiesto dagli Usa e dall'Onu. Al contrario, secondo l'Unrwa, nessun aiuto è ancora entrato a Gaza attraverso quel valico.
    Prosegue anche lo scontro al confine nord di Israele con i razzi degli Hezbollah e i raid di risposta. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha parlato della possibilità di "un'estate calda" su quel fronte.
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    Un pensiero per Roby Ottobrerosso

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