Orologi e Passioni

Posts written by p@ner@i

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    buongiorno a tutti,
    sarà anche vero che chi compra ROLEX o altri orologi "di livello" falsi lo faccia perchè non ha passione, non ritiene di dover spendere tanti soldi in un orologio, è più furbo di chi invece i soldi negli orologi VERI ce li spende, e via dicendo ...

    mi domando solo, se sono vere certe giustificazioni e, soprattutto, si vedono spesi bene, al massimo, 50 euro in un orologio, PERCHE' si spendono (al 90%) in un ROLEX falso? perchè non prendere un altro orologio non così blasonato? prenditi uno Swatch, no?

    invece, giù di ROLEX, ma giù anche di Hogan prese sulla spiaggia, di Moncler preso sulla spiaggia, Ray Ban presi sulla spiaggia ... io ne conosco di gente così, ti dicono "oh, li prendo dal vu' cumpra', che senso ha spendere tutti quei soldi ..." ma allora, se è un problema di soldi comprati altro, no?
    e invece non è un problema di soldi, è un problema di APPARENZA! nel caso di orologi, perchè ROLEX? perchè non un fake di un Patek? di un Audemars? di un Lange? di un Franck Muller? non sarà mica perchè sennò non li RICONOSCE nessuno di quelli che si frequenta? non sarà mica èperchè sennò l'effetto "status symbol" si azzera?

    vorrei concludere raccontando un episodio:
    anni fa, quando le spiagge furono invase dai fake Panerai, mi ritrovai in una concessionaria di automobili (non di lusso). io avevo al polso un PAM 233, avevo una camicia a manica lunga, si vedeva male. c'erano due venditori uno accanto all'altro, e entrambi avevano al polso due spettacolari PANERAI "pseudo-turbo", quelli con la finestrella, con il vetro con quel terribile riflesso azzurrato, tutti lucidi, con il cinturino con scritto P A N E R A I ... dentro di me mi sbellicavo dalle risate ... allora, dopo un po' che parlavamo, e che AMMIRAVO i loro segnatempo, mi è venuto fatto di alzare le maniche della camicia ... dopo una breve occhiata al mio polso, imbarazzati hanno coperto i loro. secondo me non sapevano se il mio era vero, e nel dubbio ...
    ecco, questo per me è il tipico esempio del compratore di fake. uno che si prende qualcosa (non solo orologi) per APPARIRE, ma alla prima occasione si sente in imbarazzo per la possibile considerazione degli altri.
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    buongiorno a tutti,
    tempo fa ho acquistato un cinturino zulu in due pezzi per un mio orologio (Panerai), ma non riesco a trovare più i riferimenti del venditore.

    Sapreste indicarmi qualche sito dove poter trovare un buon assortimento di nato/zulu, anche in 2 pezzi?

    Grazie

    Alessandro
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    quando si dice essere precisi e concisi :D

    grazie
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    buongiorno a tutti,
    alla soglia dei mi primi :D 50 anni, mi sono finalmente deciso nella scelta del MIO regalo a me.

    E alla fine sono quasi sicuro: AP Royal Oak.
    Quindi mi sono dato un'occhiata sul sito AP per verificare le referenze.

    Qualcuno ha voglia di spiegarmi per bene quali sono le differenze tecniche tra le ref. 15300 e 15202?

    Grazie in anticipo
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    buongiorno a tutti, avrei bisogno di una informazione.

    ieri, girovagando per un mercatino di usato/antiquariato, mi sono imbattuto in un Omega Speedmaster, con l'incisione Apollo XI 1969 sul bordo della cassa.

    avrei bisogno di sapere di che referenza si tratta.
    inoltre, secondo voi, se in buono stato, con scatola ma senza documenti a corredo, quale potrebbe essere la sua quotazione?

    grazie

    alessandro
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    beh, che dire, "il dado è (quasi) tratto". mi par di udire un quasi plebiscito per l'8500.
    mi resta il dubbio del diametro.
    ho provato il 45,5 e sinceramente non mi dispiace (mi pare che il diametro dia una certa importanza all'orologio).

    cercherò di trovare un negozio vicino con un 42 mm e poi deciderò.

    intanto ringrazio tutti per le opinioni espresse.
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    Ciao brava gente,

    sono andato in un negozio, chiedendo un Omega P.O. acciaio/acciaio, nuovo, movimento 8500, 42 mm.

    Me ne è stato proposto uno, nuovo, big size (45,5 mm), movimento 2500 (ma ha il fondello chiuso?). Prezzato 3.200 euro, me lo darebbe a 2.600.

    Che ne pensate? Confesso che, per il mio polso, è portabilissimo (ho altre marche, di grandi dimensioni, che non nomino sennò mi tirate i pomodori :P).

    alex
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    CITAZIONE (robyroby @ 27/12/2012, 18:31) 
    No, ma fai conto che se le levi bene bene e con calma le puoi sempre riattaccare..... i famosi NOS ... non NOS. :D :D ;)

    lo so che è OT, ma complimenti vivissimi per il tuo avatar :D
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    grazie :D
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    ehm ... dove di preciso? :cry:
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    buongiorno a tutti,
    seguo da tempo il forum, anche se non scrivo praticamente mai.

    avrei necessità di reperire possibili link dove trovare listini di orologi delle maison più note/prestigiose.

    nello specifico sarei interessato principalmente ad AP e PP, secondariamente Omega, Zenith e Tag Heuer.

    per rolex non importa, in quanto reperisco facilmente info sui prezzi.

    grazie anticipatamente

    alessandro
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    CITAZIONE (Giorgione © @ 25/11/2011, 07:51) 
    Gli orologi di cui parliamo sono beni di lusso: pensare al costo industriale non ha quindi senso.
    Se si pensasse ad esso non esisterebbe il lusso stesso ;)

    quoto al 100%
    ma una t-shirt di armani stampata, prodotta in bangladesh, che trovate in negozio a 100 euro, cosa pensate che costi? eppure sarebbe fortemente riduttivo pensare a questo prodotto in funzione solamente del costo nudo e crudo.
    dietro al costo finale, c'è un lavoro di "ideazione" e una incidenza del marketing non indifferente e, da non trascurare, il margine di guadagno del negoziante.
    io conosco uno dei proprietari di una nota marca di cellulari dual-sim stilosi, che adesso sono pubblicizzati in televisione da una nota "soubrette".
    ne ho acquistato uno per mia moglie, con cristallo Swarovsky (se si scrive così), l'ho pagato 185 euro, costava 189 ...
    il tizio ha detto che il cellulare non costa niente (in senso relativo, ovviamente), il negoziante ha detto che il margine suo è ridicolo (entrambi non hanno parlato di cifre).
    quel che è stato detto é che c'è un'incidenza spaventosa del marketing, e ci credo.

    nel caso di orologi, non dimentichiamoci, oltre alla pubblicità sui vari media, quanto le maison spendano nei vari eventi (sponsorizzazioni, ...). abbiamo idea di cosa possa costare la sponsorizzazione di una regata in Costa Smeralda?
    dato che certi orologi sono "di lusso", non possono mica sponsorizzare la sagra "birra e salsicce" del mio paese, no?



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    CITAZIONE (Errol @ 25/8/2011, 17:19) 
    sicuramente le serie più sono limitate è più fanno parlare, però c'è un aspetto economico secondo me un pò trascurato:

    ............per esempio, il TAG Heuer Monaco V4, orologio che io trovo molto affascinante, se non altro per le scelte tecniche nel movimento (cinghie, sistema di ricarica), che è stato prodotto in 150 esemplari da 70k cadauno. ma se invece ne facevano 1.500 a 7k, non rimaneva un'edizione limitata, ma almeno c'erano altri 1.350 "amanti" soddisfatti?........


    Una cosa è incassare 10.500.000,00 Euro (70.000 x 150) e produrre 150 orologi
    e
    una cosa è incassare la stessa cifra e produrne 1500.

    Capisco che l'incidenza della progettazione e della produzione dei macchinari inciderebbe meno su 1500 pezzi che non su 150 ma produrli costerebbe comunque qualche cosa (o no?)

    Il mio parere è che se ne hanno fatti 150 a 70.000 è perchè sapevano di piazzarli
    farne 1500 a (diciamo) 20.000 secondo me era un rischio (o una certezza)eccessivo

    non credo che la valutazione vada fatta in tal senso.
    in fin dei conti nel prezzo "di listino" c'è compreso un possibile sconto, il margine per il concessionario, il margine per l'azienda ... l'incidenza di anni (come nel caso dell'orologio in questione) di progettazione, che non dovrebbe essere proprio poco (nel nostro caso ritengo che abbia un'incidenza elevata), il marketing ... alla fine, come per tutte le cose, l'incidenza dei costi (materiali, mano d'opera, ...) per la produzione degli orologi (con materiali non particolarissimi) non è proprio quel che si crede, una volta arrivati alla "ingegnerizzazione" della produzione di tutta una serie di pezzi.
    secondo me 1.500 pezzi li potevano prezzare a molto meno di 20k.

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    buongiorno a tutti,
    come alcuni di voi sanno, leggo da un bel po' il forum, ma scrivo molto di rado (praticamente mai).
    mi aspetto che qualcuno di voi considererà banali alcune delle cose che seguiranno, ma tant'é ...

    stavo sfogliando il n. 200 de L'Orologio, e in particolar modo l'articolo intitolato "The Best of", con una carrellata dei "pezzi" particolari "... realizzati durante il primo ventennio della ... rivista ...".

    nell'articolo sono ovviamente riportati, per le varie maison, gli orologi più pregiati, anche se qualcuno è fuori produzione.

    nella carrellata sono presenti orologi che, per le complicazioni, i materiali, e quant'altro, hanno quotazioni che, in alcuni casi, sono avvicinabili per poche persone. in alcuni casi i prezzi non dipendono dalla quantità, in altri sono relativi a tirature limitate. ma, per alcuni orologi, mi domando (forse stupidamente): "ma se invece di farne 100 pezzi, ne facevano 1.000 e portavano il prezzo a 1/10, non rimaneva comunque una edizione particolare, pur ampliando la platea di coloro che vi possono accedere?".

    per esempio, il TAG Heuer Monaco V4, orologio che io trovo molto affascinante, se non altro per le scelte tecniche nel movimento (cinghie, sistema di ricarica), che è stato prodotto in 150 esemplari da 70k cadauno. ma se invece ne facevano 1.500 a 7k, non rimaneva un'edizione limitata, ma almeno c'erano altri 1.350 "amanti" soddisfatti?

    allora mi domando, ma la "limitazione" di un'edizione è data dal numero di orologi, dal suo prezzo, dalla combinazione dei due fattori? nel primo caso, si osservano comportamenti molto differenti per varie maison: RM fa tirature di poche decine di pezzi, in altri casi le tirature sono (appunto) "limitate" a 1.000 - 1.500 o anche più. nel secondo caso, se per limitare l'edizione, nel senso che limitiamo l'accesso in funzione della "facoltosità" dell'acquirente, 70k per me non sono poi così "limitanti". nel terzo caso, mi pare che la "combinazione" del Monaco V4 sia la migliore di quelle presentate ... confermando che la TAG Heuer produce degli orologi che sono un'ottima combinazione qualità/prezzo.

    adesso non mi impallinate, per favore ...

    alessandro




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    CITAZIONE (miche.. @ 27/7/2011, 09:56) 
    CITAZIONE (p@ner@i @ 27/7/2011, 09:28) 
    intanto mi presento, dato che questo è il mio primo post in questo forum.

    sono Alessandro, e vivo in provincia di Pisa, appassionato (chiaramente) di (tra le altre cose) orologi.

    seguo il forum da un po', leggendo solamente, ma questa mi è sembrata l'occasione giusta per un piccolo intervento.

    direttamente da wikipedia:

    "Il termine prestigio (dal latino praestigum) significa "buona reputazione" o "alta stima", nonostante in origine significasse "delusione" o "trucco magico".

    Il prestigio è uno degli indici di considerazione sociale più o meno accentuata di cui beneficiano individui o gruppi facenti parte di una collettività in funzione della posizione che ricoprono, del potere di cui dispongono, della propria storia personale.

    Il prestigio varia a seconda dei valori dominanti nelle società. Ad esempio se viene attribuito più valore alla cultura piuttosto che alla ricchezza, allora sarà assegnato un più alto grado di prestigio agli intellettuali che non ai ricchi. Nelle società antiche era fonte di prestigio essere anziani oppure vigorosi guerrieri.

    .....

    Il termine prestigio nella sua semantica complessa può indicare dunque

    un’illusione le cui cause sono ritenute magiche, sovrannaturali ed è allora sinonimo di fantasmagoria, incantesimo, «trucco»: ad operare «prestigi» sono i demoni, i maghi, le streghe, ma anche gli illusionisti, i «prestigiatori», appunto, in teatro;
    un’apparenza che affascina e abbaglia, come quella che avvolge l’arte dell’oratore, del poeta, dello stilista d’alta moda;
    la capacità di sedurre e di imporsi alla fantasia altrui, a partire dal «prestigio dell’uniforme» o dal successo sportivo, commerciale, finanziario o dall’effettiva autorevolezza dell’individuo: per es. «Il prestigio di Cavour in Italia resta vivo»
    "

    sulla base di quanto sopra secondo me emergono chiaramente alcuni fattori:
    - la soggettività (quello che per te è prestigioso, per me non necessariamente lo è, e anzi, ci sono buone probabilità che io consideri quella cosa come assolutamente non prestigiosa);
    - il "condizionamento" ambientale: la società, con i suoi valori dominanti, che qualcuno segue pedissequamente; qualcun altro NON li segue per punto preso, dicendo che non è condizionato, ma in realtà lo è, proprio nel suo essere "bastian contrario"; oppure un gruppo specifico di appartenenza, vedi appasionati di una stessa materia: certe discussioni su un tema, possono portare a variazioni sul "pensiero", piuttosto che sui punti di vista delle cose, o sulle capacità di valutazione del singolo
    - la conoscenza: più uno diventa esperto di una materia, più tenderà a "variare" i canoni di definizione del prestigio;
    - la maturità, intesa come età della persona; nel tempo si è inevitabilmente portati a cambiare i propri parametri di "importanza" e priorità".

    e potremmo sicuramente proseguire ancora.

    insomma alla fine definire, pur parlando di un "oggetto" solamente (un orologio), un concetto di prestigio che sia il più possibile universale non è cosa ...

    e concludo pensando "ma il prestigio, alla fine cos'è? il ricercare negli altri approvazione, ammirazione, riconoscimento (magari con un po' di invidia) di noi stessi? se è così, allora ... macchemmenefrega". figuriamoci, io a volte, quando sono per giornate intere a lavorare a casa, mi cambio anche 3 orologi, oppure me ne metto un paio in vita sulla scrivania per godermeli in santa pace ... e magari poi esco con il polso nudo.

    scusate la lunghezza del post.

    alessandro

    Beh, se questo è il tuo primo post hai fatto il botto :) complimenti e ben arrivato sul forum.
    Abbiamo detto che il prestigio è soggettivo ma, come dici tu è anche influenzabile dalla massa o dalla societa'... quindi si puo' delineare un filo conduttore che lo possa classificare almeno in parte?!?!?
    Poi: Dici che il prestigio puo' comprendere una sana invidia, ok ci credo ma nel caso specifico (gli orologi) si tratta di invidia nel volerlo possedere??

    Beh, per quanto riguarda il primo punto, influenza della società, certo si può parlare solamente di un "quì e ora".
    Quì: proviamo ad andare in un villaggio masai (se ne esistono ancora), o in bangladesh con un "turbone" da 100k euri al polso, vestiti di armani, versace, ..., sopra una ferrari testarossa (per dirne una) ma senza niente da mangiare, e vediamo se invidiano noi, o il nostro vicino senza orologi, maglia, pantaloni, scarpe, ma con una camionata di roba da mangiare, o il pastore accanto con 100 mucche. E sono anche convinto che neanche ci calcolano per rubarci roba, ma concentrano la loro attenzione sul nostro vicino. E questo passaggio non deve essere visto con riferimento all'ambiente, ma alla società che VIVE in quell'ambiente.
    Ora: rimanendo QUI' (cioè nel solito posto), la società considera la solita cosa in modo diverso in funzione della propria "maturità o sviluppo". Nel dopoguerra in Italia contava più, per dare prestigio, un bell'orologio al polso, una macchina di lusso (e magari il possessore era fallito e non aveva altro), o la capacità di poter mettere insieme il pranzo con la cena per la propria famiglia, ogni santo giorno?

    quindi, in buona sostanza, se vogliamo proprio sforzarci di definire un minimo di concetto di prestigio per un segnatempo, rassegnamoci a dire "oggi, nel tal posto, per me il prestigio è ...".

    per quanto riguarda la "sana" invidia ... ma l'invidia, può essere sana? :rolleyes: . quì le cose si fanno ancora più complicate. personalmente, per la mia condizione (lavoro, famiglia, stato patrimoniale, ...) e la mia maturità (in senso anagrafico), riesco a invidiare solamente quelli che possono sfoggiare il vero lusso (per me): IL TEMPO a disposizione. lo so, lo so, direte che è il solito luogo comune, ma in una società dove la maggior parte delle persone corre e basta, mi pare che la cosa ci stia tutta.

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