Endlos Realm GdR - Gioco di Ruolo Fantasy by Forum

Posts written by Drusilia Galanodel

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    Giocatore: Drusilia Galanodel
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    Giocatore: Drusilia Galanodel
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    Benvenuto! :flwr:
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    Giocata: Confessioni di un padre
    Conto Pg coinvolti: Echo, il mio punto a Dru
    Eventuali gilde coinvolte: [H]
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    Bentornato! :grab:
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    Giocatore: Drusilia Galanodel

    Elaborato del mese: Giorno 5
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    Elaborato del mese: Storm Winds (quest con più giocatori, nel ruolo di QM)
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    Elaborato del mese: Confessioni di un padre (scena masterata come QM, un solo giocatore)
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    Edited by Drusilia Galanodel - 17/6/2021, 21:36
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    Giocatore: Drusilia Galanodel

    Elaborato del mese: Sulle tracce dei mandanti
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    "Le persone non cambiano.
    Cambiano solo le maschere che indossano".


    (Ama H. Vanniarachchy)


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    Fast-food, Mirach.

    -L'unica garanzia che posso fornirti è la professionalità legata al nome della mia Famiglia. Non ho nulla contro di te, così come non ho nulla contro questa signora, o contro Disgrace: per questo motivo questa conversazione e il nostro accordo stanno avendo luogo. Se avessi voluto morta qualcuna di voi, non avrei esitato: ci sono state molte occasioni per colpire.
    Nonostante la risposta fosse razionalmente esauriente, non spiegava completamente lo strano contesto in cui si trovavano. A peggiorar la situazione fu l'assenza di una risposta all'unica, vera domanda, chiave di volta necessaria a comprendere a fondo la situazione e tutte le implicazioni del caso. Perché il Killer aveva taciuto? Non aveva capito bene cosa intendesse... o nascondeva qualcosa?
    -Come ti ho detto, non ho nulla di personale nemmeno contro il Mastino: semplicemente, il suo omicidio mi è stato commissionato, e sono tenuto ad eseguirlo fino a un contrordine o un cambio di scenario.

    -Si, si: "niente soldi, niente lavoro." Abbiamo capito: lo sappiamo come funziona.
    La voce roca e sgraziata di Baba Yaga fece sobbalzare Drusilia dallo sgabello, cogliendola di sorpresa. Non si aspettava tanta audacia da qualcuno davvero spaventato per la propria vita, come aveva dichiarato lei stessa poco prima, al suo arrivo nel locale.
    -Ora però parliamo dei cose un attimino più concrete: ho delle domande.
    La sottoscritta che parte avrebbe in questo tuo giochino?

    -Nessuno in particolare, Signora: ora che il mio messaggio è stato consegnato all'interessata... può ritirarsi dall'incontro, o diventare una delle risorse della Signorina Krum per questa sfida.
    -Prossima domanda: come facciamo a contattarti per aggiornarci a lavoro finito?
    -Ah, già!

    Mentre la Complice e l'Assassino chiarivano fra loro i dettagli di quella macabra scommessa, Drusilia li osservava in educato (ed imbarazzato) silenzio, più che mai riconoscente nei confronti dell'anziana donna di quel polso che avrebbe dovuto mostrare lei personalmente, ma che non era riuscita a sfruttare con un ostaggio sulla coscienza e due Fratelli in serio pericolo per colpa sua. Si sentiva un pesce fuor d'acqua, forse troppo condizionata dal rischio di danneggiare altri innocenti con le proprie azioni.
    In realtà, la sensazione di inadeguatezza divenne sempre più vivida con il passare del tempo, soprattutto dopo aver notato che entrambi gli interlocutori non si guardavano fra loro, ma fissavano lei.

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    -...

    Perché la fissavano entrambi?
    Doveva forse dire o fare qualcosa?

    Sasha non le aveva mai parlato di un Galateo della malavita... ma ebbe come l'impressione di aver appena contravvenuto a qualche sua regola.

    -Per contattarmi puoi usare questo- lo Zoldyck ripose sul piano uno strano oggetto metallico delle dimensioni di un uovo ed il colore violaceo. Aveva un bottone a forma di stella -È un dispositivo di comunicazione della mia famiglia: basta premere leggermente sul simbolino e parlarci dentro.
    -Ehm... ok. Grazie?
    -Ultima domanda- interruppe brutalmente Baba, sempre più sfrontata, dando un'ultima aspirata al sigaro -Facciamo questa cosa, ti battiamo sul tempo, e ci dai una mano a recuperare Disgrace?
    -Si, all'incirca. Vi passerei delle informazioni. -E basta? -Oh, non era l'ultima domanda? -Rispondi. -Penso che potrei accompagnarvi. -Senza un compenso? -La Signorina Krum mi incuriosisce: mi ripagherebbe studiarla più da vicino. -Ma voi Zoldick non avete di meglio da fare? -Eccetto il Mastino, non ho altri lavori in agenda, perciò non c'è problema. -Perciò... Ci accompagni. -Si. Nel caso riusciate ad essere più veloci. -E non intendi intervenire? -Potrei farlo su richiesta. -Anche senza soldi? -Come ho detto, ci sono altre forme di pagamento, tipo uno scambio di favori. -...favori di che tipo?

    Osservare Baba in azione non fu "solo" commovente. Nonostante la Dama del Vento non avesse forse ancora realizzato che quella donna si fosse consapevolmente infilata in un guaio più grosso della sede dell'Aglasis per aiutare lei e Sasha, in barba ad un assassino ad un palmo di naso e ad ogni sorta di pericolo concreto e non collegato a quella decisione, fu un altro dettaglio a colpirla profondamente.
    Il coraggio di quella vecchia, il suo polso, la parlantina sciolta ed il modo un po' brusco -ma efficace- di tener testa ad un Killer professionista furono per lei fonte di ammirazione ed ispirazione senza eguali. Per sua natura, forse non sarebbe mai davvero invecchiata, ma il suo lato umano desiderò ardentemente diventare come lei, un giorno. Magari senza la puzza di sigaro.

    -Assistenza, oppure eventuali collaborazioni.
    Rispose lui, sorridendo divertito e non perdendo mai il contatto visivo con lei. A quel punto Drusilia fu sicura di aver sbagliato qualcosa, nell'approcciarsi alle trattative. Arrossì violentemente, sentendosi colta in fallo, agitata all'idea di non aver ancora capito il proprio errore. Avrebbe dovuto scusarsi? No... non se ne parlava. Poteva anche averlo offeso involontariamente, ma lui aveva causato il rapimento di Sasha.
    -Io non ho molti amici, ma vedendo quanto siete motivate, mi rendo conto che una rete di contatti come quella di Disgrace è molto utile: potrebbe tornarmi comoda, qualche volta.
    Il sonoro sbuffo di Baba Yaga decretò la fine della sua conversazione con lo Zoldyck. Decise quindi di spegnere il mozzicone del suo sigaro sul vassoio del fast-food, per poi rivolgersi alla Galanodel sotto copertura.
    -Io ho finito. Tu hai altre domande da fargli, Zucchero, o possiamo partire?

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    -No, signora- rispose prontamente -Non ho altre domande.
    Seguì un lungo attimo di silenzio, ed allora Drusilia sollevò gli occhi, cercando di intercettare quelli della vecchia, ben nascosti oltre le lenti scure.
    -Grazie. Davvero.

    -Non c'è bisogno di ringraziamenti, Zucchero- borbottò l'anziana, sbrigativa, voltando le spalle al Sicario per disincastrarsi dalla panca su cui era stata seduta -...anche se delle scuse da un certo qualcuno non ci starebbero male.
    Ben lungi dal cogliere la frecciatina -vuoi per mancanza di competenze relazionali, vuoi per mancanza di interesse-, lo Zoldyck si alzò a sua volta, e rimase a torreggiare sulla Galanodel per qualche istante, prima di prendere congedo.
    -Allora direi che questo è l'inizio delle rispettive operazioni- disse semplicemente -Scusate se non vi aspetto, ma ho un volo da prendere.
    Poi, si voltò e si allontanò; quando scese le scale del salottino del locale, le due donne lo persero di vista.


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    "Le persone non cambiano.
    Cambiano solo le maschere che indossano".


    (Ama H. Vanniarachchy)


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    Zona Riservata al Personale, Aglasis, Mirach.

    -Oh, mi dispiace se ho dato un'impressione sbagliata...
    Nei suoi anni su Endlos, ricoprendo i ruoli di semplice naufraga, di soldato, di capo di un esercito ed infine del vertice di governo di un intero Presidio, Drusilia aveva sviluppato una certa immunità alle stranezze. Coordinare un enorme gruppo di individui non era affatto semplice ed aver a che fare con codici morali ed abitudini del tutto diverse fra loro era un malus perennemente presente in ogni affare di rilievo. Per questo aveva imparato a ricorrere al dialogo nei momenti di maggiore difficoltà, così da sondare il terreno, valutando chi aveva innanzi. Le serviva per comprenderne l'indole, i desideri e le aperture, così da poter esercitare la propria influenza quando era possibile.
    Quella strategia si era spesso rivelata vincente: negli anni le era stata utile per trovare alleati, influenzare i nemici... era perfino riuscita a strappare una sfida per singolar tenzone dalle labbra di Cesare al loro storico duello di fronte al Mastio, salvando così la vita a molti cittadini per le strade.

    -Non ho mai preteso che la mia proposta fosse equa:
    altrimenti, non ci sarebbe stato bisogno di rimuovere Disgrace dallo scenario.

    Quel tipo -però- si rivelò essere dotato di una Volontà particolarmente salda, anche per un umano addestrato, ed un focus sui propri obbiettivi a dir poco gratinico, al punto da renderlo estremamente difficile da raggirare o circuire con la dialettica.
    -Certamente, essere uno Zoldick mi dà un'esperienza, una preparazione, e dei mezzi molto al di sopra della media, ma ti ho vista in azione e anche se non so per certo quali siano i tuoi poteri, so che non ti mancano né le capacità, né l'addestramento o l'attitudine.

    Da un lato si trovò a rispettarlo inquanto avversario; nonostante non avesse tempo da perdere, per quanto l'Assassino fosse tutto tranne che tranquillizzante, Drusilia non poté non apprezzare quella dote, spesso carente (se non addirittura assente) in molti di quelli che le furono alleati e sottoposti.
    Dall'altro lato -invece- non poté che rammaricarsi della propria sfortuna: dopo essere riuscita a divincolarsi fra situazioni assurde ed un Re demoniaco che adorava tanto pedinarla quanto infastidirla, ecco che si presentava uno dei peggiori nemici possibili. Non aveva ancora dichiarato di volerla vendere ad un'asta, mangiarla o altre simili amenità... ma questo non lo rendeva meno pericoloso, anzi.
    Perfino la sua faccia inespressiva risultò essere un tremendo ostacolo, per quelle che erano le sue abilità.

    -Inoltre, se a te è richiesto di recuperare un certo oggetto da una casa vuota, io mi assumo il rischio di abbattere un obiettivo difficile, di doverlo fare entro un tempo limite, e infilandomi in un edificio ben difeso e pieno di Hunter professionisti, tra cui si annoverano anche combattenti molto validi. Senza contare che se venissi di nuovo sorpreso ad agire contro l'Associazione, potrei venire sanzionato.
    Insomma: di norma aspetterei momenti e condizioni più favorevoli per svolgere il lavoro indisturbato, ma ti sto concedendo il vantaggio dei miei numerosi malus.

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    Fu allora che le sorrise, ma la Dama del Vento non riuscì a percepire altro che disagio. Era un sorriso strano, vago. Pur sedendogli davanti, Drusilia non riuscì a coglierne alcuna emozione concreta. Raggelò nel momento in cui si rese conto di non riuscire ad empatizzare con lui in nessun modo. Le aveva chiuso ogni strada alternativa, ogni spiraglio di trattativa. Era con le spalle al muro.

    -Per quanto riguarda il discorso su Disgrace, il mio coinvolgimento per il suo recupero è una posta in gioco abbastanza alta: sarebbe una ricompensa spropositata per una missione facile come quella che ti si prospetta- sentenziò infine, dandole il colpo di grazia -...tuttavia, se mi battessi sul tempo, potrei acconsentire ad aiutarti un po', o a farti qualche altro favore; dopotutto, ci sono diversi modi, oltre ai soldi, per pagare il disturbo a qualcuno.

    Più parlava con lui, più si sentiva confusa.
    Odiava quella sensazione. Era del tutto priva di agganci, con un ostaggio al proprio fianco, in un mondo semiconosciuto e abbandonato da troppi anni, in ansia per due suoi Fratelli e destabilizzata da un sicario che non si comportava come tale, ma che -era evidente- stava volutamente manipolando la situazione per portarla ad una precisa conclusione: la sua.
    Dove voleva indirizzarla, con quella manovra? Lei non rientrava tra le vittime di un eventuale contratto, a meno che non fosse stato modificato da pochissimo. Era certamente un ostacolo fra lo Zoldyck e la sua corposa ricompensa, ma la soluzione più ovvia di sicari e serial killer ai contrattempi era l'assassinio, cosa che lui diceva di voler scartare. Si era semplicemente limitato a quella proposta strana, non dandole possibilità di trattativa. Certo, la Galanodel avrebbe potuto rifiutare, ma non avrebbe ottenuto altro che ulteriori problemi: pur ammettendo di riuscire a metterlo fuori gioco in uno scontro diretto e brutale, non sapeva infatti se la famiglia di assassini sarebbe poi intervenuta per ciò che riguardava il completamento del contratto di Abel o per una eventuale vendetta. Vista la sua sfortuna, le avrebbero come minimo reso la vita un inferno... ed avrebbe perso ancora più tempo per il recupero di Sasha.
    Non le conveniva.

    -E va bene... hai vinto- se lo lasciò sfuggire dalle labbra rosse in un sospiro stanco -Accetto la tua proposta.
    Non era una bella situazione, ma forse era la migliore possibile. Dopotutto, rapita Sasha, lei restava completamente sola. Aveva bisogno di un contatto. Uno che sopravvivesse alla sua sfortuna, o che non se la desse a gambe facilmente. Anche se pericoloso, era pur sempre qualcosa. Restava solo un piccolo, grande quesito a tormentarla dall'inizio di quello strano incontro. Una domanda che si era tenuta ben salda fra i denti, così da non irritarlo subito.

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    -Perché... perché vuoi conciliarti con me?
    Aveva capito che l'uomo con cui parlava -per indole o deformazione professionale- non trattava gli esseri umani come tali, ma come strumenti. Così era avvenuto per Sasha, messa da parte per rendere il suo gioco più semplice. Così era capitato alla sfortunata Baba, ancora lì in veste di ostaggio, a fumare tutto ciò che trovava nella borsa. Così era andata a finire per i civili spediti in Accademia da Abel in veste di novelli kamikaze. Sicuramente, pur non cogliendo il piano nel complesso, Drusilia immaginava che fosse così anche per lei: Illumi Zoldyck la stava usando. Per cosa, poi? Edylabor Krum era meno di nessuno, in quel mondo. Che volesse soltanto punirla e vederla fallire, distraendola con una vana speranza?
    -Chi mi assicura che manterrai la promessa e non mi ucciderai con Abel,
    appena si arriverà ad avere un vincitore?



    Edited by Drusilia Galanodel - 4/5/2021, 20:44
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    "Le persone non cambiano.
    Cambiano solo le maschere che indossano".


    (Ama H. Vanniarachchy)


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    Zona Riservata al Personale, Aglasis, Mirach.

    -Oh, ma certo! La Signora qui presente è solo mia ospite per questo spuntino, chaperon del nostro incontro, e garante dell'accordo che stipuleremo; sarà libera di andare, una volta che ti avrò esposto la mia idea.
    La situazione iniziava a farsi sempre più bizzarra. Mentre Drusilia osservava l'assassino sorridere e Baba fissarlo con una certa stizza, si sentì disorientata: tutte le premesse stridevano con il suo comportamento e non aveva la più pallida idea di come avrebbe dovuto interpretare le sue azioni. Non le capitava spesso di sentirsi in quel modo, così confusa. Lo trovò davvero fastidioso.
    -Quanto a Disgrace... non saprei davvero dire come le stanno andando le cose. Mi sono limitato a segnalare la sua posizione a Bellamy, che la cercava accanitamente, e lui è tempestivamente venuto a prenderla.
    -Che bastardo!

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    Osservare quella confessione e la successiva reazione di Baba la destabilizzò ancora di più: Sasha conosceva davvero quel Bellamy di cui tutti parlavano? Addirittura... la cercava già da tempo?
    Ovviamente Drusilia era del tutto estranea a quella faccenda, ma il solo pensiero della sua complice fra le grinfie di un riccone uxoricida la fece rabbrividire. Si aggiunse poi al panico l'ulteriore consapevolezza di aver lanciato con le proprie scelte la seconda Sorella di fila, dopo Kora, nella trappola di un pazzo maniaco: fu... troppo, perfino per lei.

    La testa iniziò a girarle, e Drusilia dovette far presa sul tavolo, reggendosi il capo con la destra, per non perdere i sensi. Il malessere durò pochissimi attimi, ma la paura rimase.

    -Ora parliamo d'affari: per me, l'assassinio del Mastino è una mera questione di lavoro. Non ho nulla di troppo personale contro di lui, ma non posso rinunciare ad un contratto senza una motivazione valida. Ne va del prestigio della mia Famiglia e della nostra credibilità nel mestiere. Tuttavia, se i miei Mandanti si tirassero indietro -o morissero-, non avrei motivo di ostinarmi a performare la mia prestazione, e con quanto guadagnato dalle informazioni vendute a Bellamy potrei comunque dirmi soddisfatto dei miei introiti, perciò... ho pensato ad una soluzione. A volte, capita anche all'interno della mia Famiglia di accettare ingaggi che vanno in contrasto, ed in questi casi la risolviamo così: chi arriva prima, vince.

    Lui intanto continuava, parlando di morte e dolore con una naturalezza che Drusilia trovò disarmante: le era -per forza di cose- già accaduto di dover porre fine all'esistenza di qualcuno o qualcosa... ma non si era mai abituata a quell'atto. Lo aveva sempre considerato eccessivo, tragico per ambo le parti: ogni suo colpo letale era perennemente accompagnato da lunghe notti insonni e settimane di fitta nebbia su Laputa.
    A quel punto, davvero non capiva cosa volesse lui da lei. Non capiva il suo modo di ragionare, la sua percezione di quello che faceva, le ragioni che lo avevano portato da lei, escludendo l'idea di levarla semplicemente dai piedi.

    -Io mi infiltrerò nella Sede Centrale dell'Associazione Hunter per potare a termine l'assassinio del Mastino, mentre tu assolverai alla richiesta della Presidentessa dell'Aglasis per ottenere la firma di rescissione del mio contratto: a prescindere dai propri mezzi, chi arriva prima, vince. Semplice, no?

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    -...

    Semplice? Cosa doveva esattamente essere "semplice" in quello che aveva proposto?
    Il dover competere con un assassino professionista in missioni illecite? Il non dover pensare a Sasha, imprigionata chissà dove, alla mercé dell'ennesimo pazzo criminale con cui finivano a dover avere a che fare? Il continuare a dover mantenere la calma, nella speranza che il suo interlocutore non decidesse di congedare Baba dalla loro riunione e dalla vita in generale?

    -In realtà... no. Non lo è.
    Lo disse con aria piccata, dopo aver lanciato un breve sguardo dispiaciuto in direzione di Baba. Voleva proteggerla... ma non sopportava più di rimanere accondiscendente fino a quel punto. Ne andava della vita di più persone, non solo della loro.
    -A dire il vero, credo che questa proposta sia tutto fuorché equa- rimarcò il suo pensiero, incrociando le braccia ed imponendosi per la prima volta in quello scambio -Forse nella Sua famiglia è pratica comune, ma vorrei precisare che non esercito la professione di assassina, di spia o di ladra: questa è stata la mia prima missione, e spero che sia anche l'ultima. Disgrace e questa donna son finite nei miei affari soltanto perché necessitavo di qualcuno che mi guidasse, dato che non ho la più pallida idea di come muovermi.
    Chiuse gli occhi, riprendendo il controllo ed abbandonando la sensazione di paura che le aveva attanagliato il cuore.

    Dopotutto... non era una professionista di quel tipo, ma era stata a lungo Autocrate ed Alfiere. Dover scendere a patti con ciò che non piace in situazioni completamente fuori controllo e soppesare alternative, spesso una peggiore dell'altra, erano sempre stati parte del suo lavoro. In quel momento, acconsentire ad ogni sorta di follia sarebbe stato controproducente. Doveva giocare le proprie carte, pur rimanendo diplomatica, cercando di non indisporlo eccessivamente. Un po' si, però.
    -Lei è un assassino addestrato, con esperienza, soldi e mezzi d'ogni tipo- continuò, imperterrita -Io sono una perfetta nullità, messa davanti ad una missione che non ho mai svolto, in circostanze che mi sono completamente avverse, adesso anche senza l'unico supporto concreto di cui disponevo, catturato da questo Bellamy che nemmeno conosco, ma che già non mi piace.
    Si prese un attimo per osservare quel tale. Davvero non capiva se facesse sul serio o si fosse lanciato in qualche gioco sadico per farle pagare l'affronto di essersi messa nei suoi affari.

    -Se era Sua intenzione vincere a tavolino, non c'era bisogno di architettare questa sfida: non posso fare altro che perdere, contro di Lei- concluse, davvero convinta di ciò che diceva -Se davvero intende gareggiare in un confronto alla pari, allora mi conceda un vantaggio di sorta... e la promessa che, se vincerò, mi aiuterà a liberare Disgrace.
    Lo disse per davvero, perché era già stremata dalla sventurata situazione di Abel. Non sarebbe mai e poi mai riuscita ad aiutare Sasha da sola. Le serviva un professionista, esattamente come lui: Baba le diede l'idea di essere troppo spaventata dai brutti ceffi e preferì non infastidirla ulteriormente.
    -Fosse per me, le pagherei anche il disturbo... ma non ho soldi, e non posso fare altro che scommettere.

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    "Le persone non cambiano.
    Cambiano solo le maschere che indossano".


    (Ama H. Vanniarachchy)


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    Zona Riservata al Personale, Aglasis, Mirach.

    -Recentemente? Non di persona. Ho visto che eravate impegnate in qualche sorta di operazione, e non ho voluto interferire.
    La risposta di lui giunse abbastanza rapida, ma Drusilia non si sentì per nulla soddisfatta. Sentiva che qualcosa non quadrava, un dettaglio che non riusciva bene ad afferrare.
    -Prego. Non ti ho preso una bibita perché non so cosa ti piace.

    La Dama del Vento abbassò lentamente lo sguardo sulla confezione sigillata di crocchette di pollo. Si sentì -invero- abbastanza a disagio: nonostante Illumi mangiasse tranquillamente la sua, non l'aveva offerta all'ostaggio. A quel punto, considerata la situazione, pensare che vi fosse un veleno era quantomai scontato. Non era mai stata una calcolatrice, ma lavorare fianco a fianco con Cesare per un decennio le aveva insegnato che quando qualcuno ha consistenti ragioni per odiarti, aspettarsi del veleno nel proprio cibo è perfettamente normale.
    Quell'assassino che la teneva lì bloccata, con tanto di ostaggio, l'aveva vista prima interferire col proprio lavoro, poi tentare di annullare un contratto che gli avrebbe portato una marea di soldi. Si trattava inoltre di uno Zoldyck: non erano soliti nemmeno farsi vedere in pubblico, tanto che nessuno conosceva le loro facce: gli unici rapporti "stretti" avvenivano probabilmente soltanto con le vittime che, ovviamente, non avrebbero potuto mai fungere da testimoni. Era ovvio che la volesse far fuori.

    -Come dicevo, dalla tua intromissione, ho cominciato a tenervi d'occhio... anche se più di una volta vi ho perse di vista: non ho capito come facciate a spostarvi così tanto e tanto in fretta, ma suppongo si tratti di qualche potere Nen.

    Drusilia -però- era oltremodo abituata a gente che la voleva morta. In passato era stata perseguitata da Aisiling ed una setta di assassini, ed aveva vissuto nel terrore, finché non si era aggiunto un suo collega durante le Guerre di Fondazione, probabilmente poco lucido, che aveva approfittato della vicinanza necessaria per tentare di tramutarla in cavia da laboratorio. C'erano poi stati numerosi furfanti, incarcerati grazie alle prodezze della neonata gilda degli Aviatori, che avevano più volte tentato di far del male a lei e a suo figlio Lowarn. A loro si era unita un'intera associazione mercantile, il Sodalicium Laputensis, nel momento in cui era diventata troppo potente in politica, ed era tutto peggiorato con la scomparsa di Raylek. Diventata Alfiere, si era tramutata magicamente nell'unica ragione di tutti i mali che Laputa generava negli altri Presidi, anche indirettamente. Nominata "tiranna", senza possibilità d'appello, si era dovuta portare quella croce in tutte le numerose invasioni che era stata costretta ad affrontare con pugno di ferro. E poi, per finire... aveva superato la lunga Notte del Circus Diabolique, da incinta, durante la quale era scappata da Diavoli sadici, vittime tramutate in soldati assassini, un Re Demone delirante che voleva probabilmente mangiarla ed un'Asta in cui sarebbe stata venduta a chissà chi e chissà per quali scopi.
    Dopo tutte quelle disgrazie, la sua percezione del pericolo, pur rimanendo intatta, si era totalmente slegata dai suoi stati emotivi, forse per effetto di autoconservazione.

    -Ad ogni modo, ho accidentalmente sentito del tuo accordo con la Presidentessa. Perciò volevo proporti un modo per conciliare il conflitto dei nostri interessi, ma... ho pensato che con l'aiuto di Disgrace saresti stata troppo avvantaggiata, così ho fatto in modo che non potesse essere della partita.
    Quello -però- fu comunque un brutto colpo. Se riusciva a sostenere lo sguardo di un assassino senza alcun problema, ancora non aveva imparato a gestire le emozioni nel momento in cui era qualcun altro a subire dei torti. Voleva bene a Sasha, e non solo come Arcano. Si era affezionata a lei in quei giorni, al suo modo bizzarro di imitare le emozioni, o alla sua brillante organizzazione in situazioni decisamente strane. Non era portata per gli abbracci e le dimostrazioni di affetto, ma le piaceva il modo in cui non si opponeva mai ai suoi. Le labbra, al pensiero che la Sorella stesse soffrendo, si contrassero e non riuscì a nascondere la propria angoscia; non era una brava attrice, e sforzarsi di esserlo davanti ad un professionista sarebbe risultato -oltre che perfettamente inutile- anche ridicolo.
    -Allora, vuoi sentire la mia idea?
    Signorina...?


    Tirò un respiro profondo, chiudendo gli occhi e cercando di calmarsi. Nel buio delle palpebre, col sopraggiungere della lucidità, rielaborò lentamente le parole di quel tale. "...conciliare il conflitto dei nostri interessi...". Riaprì gli occhi. Questa volta, l'espressione divenne perplessa.
    Conciliare? In che senso? Lanciò un'occhiata confusa alla vecchia che sostava al fianco di Illumi, forse nella speranza di capirci qualcosa, ma quella si limitò ad alzare le spalle e scuotere la testa, facendo ruotare l'indice accanto alla tempia.
    Benissimo.

    -Edylabor- rispose Drusilia, pur consapevole che di sicuro l'altro le aveva già sentito pronunciare un nome diverso dalla Presidentessa. Preferì comunque cambiarlo, perché quella dalla Presidentessa era una palesissima farsa... e perché aveva documenti solo di quell'identità -Edylabor Krum.

    La verità era che non le importava nulla di conciliare alcunché: fosse stato per lei, non le sarebbe nemmeno importato che quelle polpette impanate fossero avvelenate. Lei -in ogni caso- non avrebbe subito effetti, come invece capitava agli umani. A tal proposito, ne prese una e se la infilò in bocca, forse per sfida a qualunque veleno ci avesse infilato dentro, forse per sfogare lo stress.
    Si concesse tutto il tempo di masticare il boccone e mandarlo giù, approfittando di quel tempo per riflettere.

    Una parte di lei era spaventata a morte del trattamento che era stato riservato a Sasha, un'altra -quella orgogliosa- si sentiva profondamente offesa di essere considerata in qualche modo più stupida e sprovveduta della Sorella. Un'altra -infine- era confusa riguardo quel tale: davvero non sapeva come considerarlo; le premesse e la nomea della sua famiglia non erano affatto buoni, ma lui dava un'impressione stranamente pacifica e -soprattutto- non aveva ancora tentato seriamente di ammazzarla, nonostante l'avesse a lungo pedinata. Che la stesse davvero studiando? Oppure aveva preso un granchio, e quel tipo strambo voleva davvero trovare un accordo pacifico?

    -Ascolterò- si limitò a dire, permettendogli di continuare -Spero non sia stato fatto del male a Disgrace, la mia collaboratrice: mi serve che stia bene ed in salute. Inoltre... tutto ciò che è accaduto, anche i torti che purtroppo Le ho arrecato per compiere il mio dovere, sono imputabili a me soltanto. Disgrace e questa donna ne sono estranee, e vorrei rimanessero fuori dal nostro conflitto ed indenni, se possibile.
    Sperò di essere apparsa convincente.
    O -almeno- non eccessivamente coinvolta.

  12. .
    Hola, scusa il ritardo!

    CITAZIONE
    Life Chapter: Phoenix's Lament
    Il potere del fuoco può distruggere la vita, ma è anche in grado di preservarla. Michael farà fuoriuscire dalle sue mani delle lingue di fuoco che gli si avvolgeranno attorno come uno scudo sferico, oppure rivestendolo come un'armatura. Queste fiamme non potranno ferire, ma saranno in grado di bloccare le offensive nemiche, che siano colpi d'arma, magie o anche attacchi mentali.[Difensiva Variabile Energetica/Fisica; Istantanea; Singola]

    Alors, si può fare, ma il conteggio dei punti è diverso.
    Innanzitutto: forse è meglio che specifichi una delle due modalità di difesa (armatura fiammeggiante o sfera), perché altrimenti varrebbe tutto a doppio.
    Poi son due punti per tipo di difesa, quindi fisica variabile + energetica variabile + mentale variabile (6pt)
    Se la tua idea era invece farla sia sfera che armatura, il conto sarebbe 6x2=12

    Endless Pit of Fire: questa invece è corretta. Vanno bene 5 pt.
  13. .
    CITAZIONE (Loth @ 19/4/2021, 14:31) 
    Grazie mille! :) Di te mi ricordo, un ballo o qualcosa del genere prima di un evento intra-forum :))))

    Probabile. Ai tempi ero festaiola :tend:
  14. .

    "Le persone non cambiano.
    Cambiano solo le maschere che indossano".


    (Ama H. Vanniarachchy)


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    Zona Riservata al Personale, Aglasis, Mirach.

    -Ascolta, Zucchero: tieni a mente che devi restare molto calma adesso.
    Per la tua pellaccia, e per la mia.

    Se davvero l'anziana donna aveva intenzione di mantenere un clima il più possibile calmo e sereno, fallì miseramente, dato che parlare in quel modo così diretto non sortì altro che l'effetto opposto; pur non alzando la voce o lanciandosi in qualche azione inconsulta, Drusilia non riuscì a nascondere l'espressione terrorizzata sul volto, che era sbiancato in quell'istante. Non si trattava di istinto di autoconservazione... ma del terribile timore che fosse accaduto qualcosa di irreparabile alla sua complice e Sorella amica. La Dama del Vento si era già spaventata a morte con la scomparsa di Leon, non era riuscita ad elaborare completamente il dolore della perdita di Owl e doveva ancora evitare che quella testa dura di Abel si rompesse... si sentiva già al limite di sopportazione e davvero non sapeva come avrebbe potuto gestire un'altra emergenza.
    -Non so che sta succedendo, e non so che passa per la testa di quella gente, ma tu stallo a sentire... e anche se ti sembrano solo un mucchio di stronzate, cerca di non contrariarlo.

    Le labbra rosse si schiusero appena, probabilmente pronte a lasciar sfuggire le prime -ovvie- domande riguardo quella faccenda, ma un lieve rumore di acqua proveniente dalla porta dei bagni alle sue spalle ebbe come il potere di farla cadere dalle nuvole e notare che -in effetti- Baba non era sola. Sasha era sicuramente assente, ma al loro tavolo si era seduto un altro commensale: lo dimostrava un secondo vassoio contenente una bibita e delle crocchette di pollo.
    Quello era un problema: al loro incontro non doveva esserci nessun altro.

    Fu alla luce di quella nuova consapevolezza che Drusilia sentì la porta alle sue spalle aprirsi; quasi non fece caso alla figura elegante che ne uscì fuori, troppo concentrata dal tentativo di mantenere l'autocontrollo e non farsi venire una crisi di panico. Si accorse dell'identità del nuovo arrivato solo quando, dopo averla aggirata, costui si accomodò al tavolo, accanto a Baba e di fronte a lei.
    Si trattava di un umano dai lunghi capelli corvini. Aveva lineamenti del volto abbastanza delicati da apparire femminili, pelle liscia quanto pallida ed occhi neri del tutto privi d'espressione. Avrebbe potuto reputarlo bello, se solo non l'avesse messa così tanto a disagio; lo sconosciuto la fissava infatti con fin troppa insistenza, imponendole la propria presenza e trasmettendole una sensazione di oppressione difficile da ignorare. La stessa che aveva percepito per buona parte del suo viaggio su Mirach, dalla sua fuga all'Aglasis all'attacco in Accademia.

    -Ciao. Il mio nome è Illumi Zoldick. Immagino conoscerai la mia famiglia di nome: siamo molto famosi.
    Sentire quella presentazione fu l'ennesimo spavento della giornata, e probabilmente non sarebbe stato nemmeno l'ultimo. Non conosceva gli Zoldyck solo per il massiccio utilizzo che ne aveva fatto (in un passato assai remoto) suo nonno del loro nome, solitamente con l'esclusivo intento di spaventarla o punirla, ma anche perché erano -di fatto- gli assassini ingaggiati per far fuori Abel.
    Gli stessi che lei avrebbe dovuto fermare.

    -Ti osservo da un po' -da quando hai interferito col mio lavoro all'ex-Accademia degli Hunter-, ma non ho trovato traccia di te tra i contatti abituali di Disgrace, né da alcuna altra parte, così mi sono incuriosito.
    Dopo un primo attimo di smarrimento, Drusilia ricordò che "Disgrace" era uno degli alias di Sasha. Quell'uomo già la conosceva, quindi? Se si conoscevano, perché Sasha non aveva tentato di interpellare direttamente uno degli assassini ingaggiati, per salvare la vita ad Abel? Forse non erano in ottimi rapporti... o -più semplicemente- non si fidava abbastanza.
    -Ti va se facciamo quattro chiacchiere?

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    Baba-Yaga, accanto a lui, cercava di non dar l'idea di essere preoccupata riguardo la propria sopravvivenza -cosa che aveva già rivelato quando erano rimaste sole- e si limitava a sfogare lo stress con il fumo, in barba ai divieti. L'ipotesi più probabile fu che fosse tenuta come ostaggio... ma qualcosa a Drusilia tornava. Prendendo per vero che l'assassino l'avesse pedinata per così tanto tempo, Sasha sarebbe risultata la scelta migliore per costringerla a collaborare -qualunque cosa volesse da lei. Erano evidentemente legate, avevano perfino dormito assieme. Sasha era tuttavia la grande assente di quella specie di "trappola"... ma non era morta. Era stata proprio lei a spiegarglielo: la morte di un membro della Curtis era qualcosa che si percepiva chiaramente. Sarebbe stato impossibile sbagliare.

    -Certamente.
    Rispose la Dama del Vento, mostrandosi disponibile. In realtà, differentemente da Baba, non provava alcun timore verso quell'individuo: aveva affrontato -letteralmente- l'Inferno durante l'invasione di Kisnoth; per quanto spaventoso, un umano non avrebbe facilmente sortito lo stesso effetto.
    -In realtà, una tranquilla chiacchierata non può che rendermi felice, in questo momento.

    Si sentiva tuttavia in colpa per quella situazione. Molti Fratelli della Curtis erano finiti nei guai per colpa sua, e Baba si era trovata in mezzo a quell'alone di sfortuna che perennemente la circondava senza nemmeno conoscerla. Probabilmente era una professionista e sapeva i rischi che correva... ma agli occhi di Drusilia rimaneva comunque una signora al crepuscolo della sua esistenza. Provava naturalmente desiderio di proteggerla. Ciò nonostante, Drusilia si prese comunque il lusso di sostenere lo sguardo del proprio interlocutore, per quanto fosse oggettivamente difficile.

    -Vede, Signor Zoldyck... ero venuta qui proprio per incontrare Disgrace- esordì, concedendogli qualche informazione, che probabilmente aveva già -Però ho incontrato Lei. Ammetto di sentirmi molto confusa.
    Si tenne sul vago, cercando di non indisporlo.
    -Per caso l'ha incontrata?



    Edited by Drusilia Galanodel - 21/4/2021, 00:24
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    Bentornato!
12814 replies since 18/12/2007
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