POST I - Role w/ KorinTu lo conosci il Santuario? james ◈ silver noctua ◈ energia rossa

Come preventivato i due giorni in ospedale non trascorsero per niente in tranquillità, Eloise era andata su tutte le furie, aveva iniziato a capire che quando era in missione poteva riportare dei danni, ma che li ricevesse in quella quantità anche per un semplice sparring era del tutto inaccettabile, su ordine di James dovettero bloccarla un paio di guardie poste fuori l'ospedale per impedirle di andare a "sgridare" il Cavaliere dell'Ariete. Nonostante questo, però, si era calmata abbastanza facilmente quando il padre le aveva detto che lo stesso cavaliere che voleva redarguire sarebbe venuto a cena da loro a breve, e che questa in realtà fosse una ragazza.

Non gli aveva detto quando avrebbe dovuto ricontattarla in qualche modo, ma ora, passeggiando per le mura della città, si chiedeva se quella fosse una cosa normale tra i cavalieri di Athena, si stava pian piano abituando a quel mondo, anche se era stupefacente come in dodici anni non si fosse mai veramente addentrato a conoscere il Santuario. Ne aveva riparato alcuni edifici, aveva aiutato con le faccende dei civili, ma non aveva mai avuto un vero interesse a sapere come funzionavano le cose lì. Neppure adesso, che era stato catapultato nel cuore della gerarchia militare, sapeva bene come ci si doveva comportare in alcuni momenti, ed aveva a malapena iniziato a scalfire la comprensione di quella che doveva essere la gerarchia.

Completamente assorto nei suoi pensieri, si accorse solo all'ultimo momento che il suo cammino lo aveva portato sulla strada di un altro cavaliere, da lontano il ragazzo sembrava assorto quanto lui in un proprio castello mentale, quando lo vide fare una cosa che non aveva notato in nessuno degli altri cavalieri che aveva incontrato: stava componendo dei sigilli, non poteva sbagliarsi. Il suo cosmo era vasto, più di quello dello stesso James, ricordava in effetti Elaine da quel punto di vista. Eppure anche lui così giovane, avrebbe dovuto invitare anche lui a cena prima o poi.

«Ehilà ragazzo» si intromise nei pensieri del giovane prima ancora di realizzare che forse non era il caso, forse era di ronda, era impegnato in affari suoi o forse semplicemente non voleva parlare con lui. Non per forza essere della stessa fazione voleva dire essere amici dopotutto; il tutto condito con una voce che non gli apparteneva, il saluto uscì non con la sua solita inflessione pacata e misurata, ma con un acuto tipico di chi non parla da un po' e non si schiarisce al gola prima di farlo. Ma oramai il danno era fatto, tossì un paio di volte e deglutì per riprendere il controllo della propria intonazione «Non ho potuto fare a meno di notare quelli» con una mano indicò l'ultimo sigillo appena intessuto dal giovane. «Non capita tutti i giorni di vedere qualcuno in grado di fare ciò con il proprio cosmo».

Si avvicinò con passo calmo e misurato al Cavaliere «Sei nuovo?» non credeva di averlo mai visto in quelle zone in tutto quel tempo, non che fosse mai andato sulle mura certo, ma anche per Rodorio, tese la mano verso il compagno di casta

«Scusa la maleducazione, sono James»

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POST III - Fight vs ElaineBird Of Prey james ◈ silver noctua ◈ energia rossa

Si stava facendo ostica, il bruciore al costato gli produceva spasmi di dolore forse più forti di quelli del semplice fuoco. Sembrava come se la materia di cui era composta la sua carne continuasse a disgregarsi ad un ritmo lento ma costante.

L'intrusione mentale della ragazza gli fece capire che aveva capito il suo gioco, ma la domanda era: avrebbe avuto una difesa anche per quello? Non poteva saperlo. Nel mentre si era nuovamente spostata per portarsi a mezz'aria sopra lui, rimanendo quasi immobile ad una distanza tale che si faceva quasi difficoltà a vederla data la totale assenza di luce, forse la sua idea che preferisse un combattimento a lunga distanza non era poi così errata.

Il dolore veniva leggermente tamponato dal sigillo, ma il fisico del Santo non avrebbe retto molto a lungo senza cure adeguate "Il che vuol dire tornare in ospedale" un accenno di risa si trasformò in una smorfia di dolore quando contrasse gli addominali - o quel che ne restava - mentre un grumo di sangue gli saliva alla bocca "Hakari mi ammazzerà e se non lo farà lui ci penserà Lili" . In tutto ciò delle sfere iniziarono a condensarsi dietro la schiena di Elaine.

"Cazzo" . Immediatamente richiamò a sé quanto più cosmo riusciva a canalizzare, lo scontro era appena entrato nel vivo. Quello che ne seguì fu uno zampillio di energia argentea si intrecciava al massimo della velocità con cui il Saint riusciva a manovrare, non aveva mai provato una costruzione così articolata e grande, uno dopo l'altro stava intessendo tre glifi concentrici e tridimensionali della dimensioni gigantesche. Il più grande era circa venti metri di diametro e gli altri si succedevano ad una distanza di circa cinque metri l'uno dall'altro. Ogni volta che il più esterno era sul punto di rottura per la troppa pressione, James lo avrebbe fatto esplodere per far sì che il cosmo distruttivo contenuto al loro interno disgregasse quanto più possibile la materia.

Le tre sfere impattarono con un rombo di morte sopra il primo sigillo esterno che iniziò a piegarsi quasi subito sotto la potenza di quell'assalto, era come se la Galassia stessa lo stesse attaccando, l'arena fu illuminata quasi a giorno dall'esplosione della prima difesa, l'aura cosmica rilasciata iniziò a corrodere la materia e l'energia attorno a sé; come in un domino o in un moderno girone dantesco le meteore scendevano sempre più distruggendo gli strati di sigilli messi a protezione da James, ma al contempo riducendo la loro portata distruttiva. Perdendone una parte, ma non di sicuro azzerandola.

La prima delle sfere si era completamente disgregata lungo il cammino mentre le altre avevano solo diminuito il loro diametro entrambe si abbatterono con forza senza pari sulle braccia protese a difesa del volto. L'esplosione che derivò strappò via brandelli di carne dal braccio destro di James che non riuscì a trattenere un urlo di dolore nel mentre che tutto ciò che copriva ulna e radio destro veniva letteralmente asportato da quell'attacco. Solo il sigillo applicato in precedenza gli aveva impedito di cedere e far riposare il braccio e così prendere in viso il colpo dell'ariete.

Il respiro si fece pesante, il corpo oramai rispondeva con dolori in ogni dove ad ogni suo accenno di movimento, ma poi, perchè muoversi? La sua avversaria poteva spostarsi alla velocità di un battito di ciglia ed al momento sembrava anche poter volare, quindi, perchè non tenerla lì? Nuove linee si intrecciarono appena sotto la sacra vestigia della nottola, che nel mentre aveva perso uno dei suoi bracciali, e come la sacra geometria toccò il corpo sentì come una nuova e più solida connessione con la Civetta stessa.

Avrebbe tentato di fermarla e per farlo doveva scrivere qualcosa che non aveva mai fatto prima, un nuovo sigillo si generò prendendo le sembianze di una semisfera che raggiunse i cento metri di altezza, doveva trattenerla e per farlo doveva raggiungerla, doveva far in modo che il suo obiettivo restasse immobile giusto il tempo di prendere la mira...



Il braccio sinistro teneva il destro saldo in aria, dolorante e sanguinolento, mentre le linee intrecciate poco fa presero un nuovo significato, l'afflusso di cosmo verso l'estremità del Santo disegnò nuove geometrie e in esse si leggeva il potere etereo e distruttivo della nottola. Da lì avrebbe fatto fuoriuscire un raggio di proporzioni enormi costituito solo di sigilli, tanti piccoli microsigilli talmente compatti da sembrare un unico raggio di energia.

Lo scontro era davvero entrato nel vivo.


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POST II - Fight vs ElaineBird Of Prey james ◈ silver noctua ◈ energia rossa

Veloce era veloce "Ricorda Iperione per capacità cosmiche" la scivolata della guerriera era fin troppo controllata per essere solo causa del guerriero della civetta. Una scintilla, uno sprazzo di luce, resa ancora più luminosa dall'assenza di altre fonti luminose se non le stelle e la luna, dei pulviscoli di luce iniziarono ad agglomerarsi, quando le linee geometriche dei sigilli di Athena si intrecciarono in moltitudini di nodi e ripetizioni mentre un doppio strato di scudi tridimensionali si formavano come un guscio protettivo.

La luce della guerriera di Athena si infranse, come potrebbe mai infrangersi della luce? Una "rifrazione cosmica", l'idea era quella di un prisma attraverso cui quella luce si sarebbe dovuta disperdere seguendo le linee della geometria intessuta dal Santo della Nottola, mentre i sigilli interni dello scudo intrecciati seguendo la formula necessaria per canalizzare al loro interno la furia guerriera della Dea.

L'impatto non avvenne mai, ma la forza di quella luce riuscì comunque distruggere lo stato esterno della protezione di James mentre, i secondi sigilli interni, iniziarono a creare micro esplosioni tali da mangiare parte dell'energia del colpo. La lama di luce arrivò a poggiarsi sul corpo di James, e per quanto si aspettasse dolore, per quanto avesse debilitato quel raggio, il cosmo dell'ariete bruciava forte sulla pelle di James, nella zona sotto il costato non protetta dall'armatura. Percepì distintamente lo sgretolarsi della protezione offerta dall'argento, ed il dolore imperversare nel corpo da ogni nervo anche solo lontanamente collegato alla zona colpita. Dopodichè la giovane sparì.

Colto alla sprovvista da tale movimento, James istintivamente ritirò a sè la frusta respirando in maniera controllata per non cedere al dolore che imperversava, nuovamente il suo cosmo si intrecciò seguendo schemi geometrici di codici sacri per dar vita ad un sigillo che si poggiò con grazia sulla zona colpita dalla luce. Esattamente lo stesso punto in cui tempo prima il Titano del Sole lo aveva arrostito con il suo spadone.

«Ricordi mia figlia» la frusta era di nuovo nelle sue mani, «È poco più giovane di te» il costrutto si arrotolava sulle nocche della mano destra a formare una specie di tirapugni artigianale «Dovresti conoscerla, sei ospite da noi una di queste sere» sorrise. E subito dopo scattò verso l'ariete dorato.

Era un avversario temibile e sarebbe stato bene non abbassare la guardia da lì in poi, la chiacchierata - per quanto vere fossero le parole di James - era un espediente per prendere tempo, adesso doveva agire in maniera quanto più veloce possibile. L'assalto si sarebbe nuovamente diviso, dando l'impressione di aver in mente un nuovo attacco in due tempi. Chiusa la distanza con l'ariete, James avrebbe tentato di portare un gambetto alla ragazza, spazzando con forza con la propria gamba sinistra, la caviglia destra di Elaine, quasi in contemporanea avrebbe supportato questo calcio con il proprio pugno destro - rivestito in precedenza dei sigilli di vincolo - per aiutare la donna a cadere, tentando di prenderla sul petto. Mentre nella sua mano sinistra si sarebbe concentrato un grande quantitativo di energia spirituale, che sarebbe stata rilasciata a stretto giro dopo il primo impatto, per dare meno spazio possibile alla santa d'oro di capire che, in realtà, questa volta, l'attacco era diviso in tre.


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POST I - Fight vs ElaineBird Of Prey james ◈ silver noctua ◈ energia rossa

Di staccare e mettersi a dormire quella sera non se ne parlava neanche. Aveva aspettato che Eloise tornasse a casa ed avevano cenato insieme, ognuno in silenzio e senza dire una parola, sapevano entrambi cosa ricorreva in quella data: erano 12 anni che Jessica, la moglie di James e mamma della piccola, era venuta a mancare. La ragazzina aveva preso una scusa, un compito assegnatole da Klugh da portare a compimento quella sera stessa, lo aveva definito improrogabile. In realtà detestava vedere il padre in quelle condizioni. Il sole stava tramontando e James era disteso sul letto a guardare il soffitto. Aveva pianto tutte le sue lacrime quel giorno, eppure ancora oggi, a distanza di tutto quel tempo, non poteva fare a meno di sentirsi estremamente e profondamente "rotto". Emotivamente parlando, era una finta, si sentiva bene quando era utile agli altri cittadini, si sentiva veramente felice quando poteva aiutarli e soprattutto sapendo di star contribuendo a fornire un futuro migliore alla figlia.

Eloise, la sua unica ancora di salvezza. Eppure qualcosa in lui era rotto, non poteva fare a meno di pensarci e questo lo faceva sentire male, lo faceva sentire in colpa, ed in quella giornata era come se ogni cosa ripiombasse su di lui dieci, cento, mille volte più pesantemente. Naturalmente, James sapeva di non essere cattivo, era una persona buona, eppure non poteva fare a meno di darsi tutte le colpe. Se solo non fossero andati in vacanza, se solo non avesse deciso di parlarle quella sera, se solo...se solo. Tante ipotesi, una peggiore dell'altra, come se un suo comportamento in un pub, avrebbe potuto evitare l'armageddon, o avrebbe potuto salvarle la vita.



Si mise a sedere sul letto, era necessaria aria fresca. Indossò i suoi soliti abiti ed il suo sorriso migliore, ed uscì. Nessuno da fuori avrebbe mai potuto immaginare cosa si celasse sotto quell'aspetto sereno e cordiale, nessuno tranne Eloise, ovvio.



L'arena era vuoto, dopotutto a quell'ora chi ci poteva mai essere? Forse anche per quello i suoi passi lo portarono inconsciamente lì, non voleva veramente incontrare qualcuno, voleva stancarsi, non pensare ed agire in maniera automatica. Questo per lui era la boxe. Era appena arrivato, stupidamente si era vestito di tutto punto, come da abitudine, perciò si prese un secondo, un lungo secondo tutto per sé, si sedette sugli spalti, un lungo respiro e...stava quasi per iniziare a cambiare le scarpe e mettersi una tuta, un abbigliamento più consono al luogo, quando un cosmo mai percepito prima lo toccò.

Era talmente sovrappensiero che non si era accorto dell'arrivo di una ragazza finché il suo cosmo non lo toccò, era una sensazione piacevole, quasi una carezza per l'animo dell'uomo. Vestita di tutto punto con quella che sembrava essere l'armatura d'oro dell'ariete. «È veramente strano in effetti, scusami, che maleducato» si alzò dalla tribuna, dirigendosi a passi lenti verso la nuova arrivata «Il mio nome è James Whitemill» sorrise «Piacere mio».

Le parole successive spiazzarono del tutto l'uomo. «Con me?» quante possibilità c'erano di aver bisogno di scaricarsi e di vedere apparire un Gold Saint? Una su mille? Forse meno.



Il cosmo di James vibrò toccando la propria armatura riposta nella Pandora, che viaggiò tanto rapida quanto delicatamente, invece, si applicò sul corpo del Santo. «Sono onorato di questa richiesta, non è molto che sei stata benedetta dalla Dea, giusto?». Attese la risposta e si portò al centro dell'arena. Mentre studiava l'avversario, un glifo argenteo si poggiò delicato sotto la tiara che faceva da gioiello all'armatura della Nottola. "Il Cavaliere dell'Ariete ha la fama di essere il più versato tra tutti i cosmo dotati nel manipolare le energie mentali, perciò meglio essere prudenti" .

Non aspettando più alcun segnale, una serie di sigilli nuovamente si compose nella mancina di James, intrecciati gli uni agli altri come una specie di catena o frusta, ed ognuno di essi aveva la capacità di debilitare la mente dell'avversario. Come un domatore d'altri tempi, lanciò il costrutto tentando di prendere le ginocchia dell'avversario, mentre nella mano destra andava a solidificarsi un altro costrutto creato anch'esso da una miriade di mini sigilli. Questi, però, erano pregni del potere distruttivo della Dea Guerriera e della terribile capacità della Nottola di ledere l'animo bersaglio.

I due movimenti, di una precisione scandita al secondo avrebbero fatto sì che James avrebbe tirato a sé la catena e fatto abbattere il bastone dall'alto sul corpo della donna, in due tempi ravvicinati e sincopati. Era un Cavaliere d'Oro il suo cosmo era più vasto di quello del Santo d'Argento, non poteva permettersi di perdere tempo in inutili gentilezze o di sottovalutarla in alcun modo.


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POST I - Fight vs BaskervilleThe Owl and The Hound james ◈ silver noctua ◈ energia rossa

"Strano" orami girava da diverse ore in una regione nota alla storia come Ellesponto, era giunto in Tracia in mattinata, a quanto pare vi erano attività in corso nella zona di confine tra quella che era la Grecia e la Turchia da parte di alcuni black. Elaine dell'Ariete, con la quale aveva avuto un piccolo allenamento circa una settimana prima, gli aveva detto di aver incontrato un tale in nero nei pressi di quella che una volta era la città di Smirne. Si era preoccupato per la situazione, a quanto pare gli alchimisti si stavano muovendo ed anche velocemente, non poteva essere un caso che uno di loro lo aveva attaccato nel cuore della foresta ed altri tre avevano avuto rapporti più o meno bellicosi con la guardiana della Prima Casa. Non poteva restare con le mani in mano, se solo fossero arrivati a Rodorio e le descrizioni dei loro poteri fatta da Elaine fosse stata veritiera non osava immaginare quanto caos avrebbero potuto portare.

"In un momento simile" non si capacitava della cosa, dopotutto se Athena fosse caduta, sarebbe caduta anche gran parte della speranza di vincere contro il male della Corruzione che attanagliava il mondo da oramai dodici anni, "Eppure non paiono essere interessati a questo, quanto piuttosto alla loro piccola vendetta".

La situazione sembrava alla fin fine, calma. Non vi erano stranamente corrotti, né vi era la presenza di alcuno specter o black che fosse. Il che, per una malsana legge del contrappasso, però, sembrava ancora più sospetto. Era giunto dall'altro lato dello stretto ed era tornato indietro, percorrendo la strada al contrario decise per una "deviazione culturale", con un piccolo sforzo, infatti, da lì si poteva passare per un passo di montagna, un luogo naturale non particolarmente attraente, se non per alcune note zone termali. Da lì il loro nome: Termopile - Le Porte Calde. Il luogo passò alla storia per la battaglia combattuta dall'esercito spartano - e pochi altri - contro l'esercito persiano guidato da Serse. A James la storia era sempre piaciuta, specialmente la storia classica, per questo si concesse quella piccola deviazione.

Il monumento era stato, ovviamente, distrutto, della stele posta lì a memoria dell'esercito che aveva visto da ragazzo, non vi era più traccia. Eppure, al centro della gola, lì dove il muro Focese una volta aveva impedito il passaggio dell'esercito più grande del mondo per ben tre giorni, qualcosa attirò la sua attenzione.

«Aspetti che faccia io le presentazioni o ti fai vedere?»

La Sacra Armatura della Nottola ricoprì immediatamente il corpo del Santo, mentre il cosmo si innalzava. Non era sicuro di aver sentito veramente qualcuno o semplicemente l'atmosfera del luogo e il racconto di Elaine ad averlo reso eccessivamente paranoico, ma tanto valeva essere prudenti di quei tempi.



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POST III - Fight vs ErikaGlowing like a solar fire james ◈ silver noctua ◈ energia rossa

"Meglio evitare di continuare in questo modo" lo sguardo del Santo d'argento si poggiò sul risultato del suo attacco, "Come mi è venuto in mente di usare quella abilità durante uno sparring?" . Avrebbe dovuto riconsiderare la sua strategia per il futuro, ma ora doveva prima avere a che fare con la controffensiva di Andromeda.

Nuovamente tentò di oscurare i sensi di James, purtroppo per lei aveva appena subito tale strategia ed inoltre, fortunatamente per lui, non aveva bisogno degli occhi - o meglio - non così tanto. La sabbia si alzò violenta dal suolo mentre lo sfrigolio dell'elettricità che pervadeva la catena venne colto dall'udito del Saint, il salto fu temporalmente perfetto, come durante gli allenamenti da ragazzo, fu facile per il suo corpo quindi effettuare quel gesto meccanico. Purtroppo, però, non finiva lì.

Improvvisamente, il frastuono, come di una tempesta elettrica, pervase l'arena, il tempo per approntare una difesa era passato da diversi secondi oramai. James era caduto nella trappola. Le linee di cosmo argenteo corsero ad intrecciarsi velocemente nello spazio tra il santo della nottola ed la Santa di Andromeda, mentre un occhio enorme e senza palpebre prendeva forma; l'uragano di vento e fulmini si infranse su di esso per una frazione di secondo, giusto il tempo per permettere a James di poggiare i piedi al suolo che lo scudo si infranse erodendo parte della carica dell'attacco.

Le lame di vento, però, continuarono ad avanzare debilitate ma incessanti, sferzando con forza le parti non coperte dall'armatura, tagliando la carne come fosse burro mentre le scariche elettriche bruciavano i tessuti superficiali cauterizzando le stesse ferite che il vento apriva; ma al contempo ampliando il dolore provato dal Santo d'Argento.



"Forse è il caso di fare qualcosa al riguardo" mentre con la mano tamponava il sangue che fuoriusciva dal taglio al viso, un sigillo grande quanto un pugno si disegnò a mezz'aria poggiandosi delicatamente sotto l'armatura, ed immediatamente parte del dolore sembrò dileguarsi nel nulla, nonostante ciò alcuni muscoli continuavano a contrarsi indipendentemente dalla volontà di James. Scattò di lato subito dopo, iniziando a correre diagonalmente rispetto ad Erika, quasi come se il suo obiettivo fosse Ambra sugli spalti e non la ragazza dai capelli bianchi, durante la corsa il Santo della Nottola lanciò diverse sfere di cosmo innocue dal punto di vista del danno effettivo, fma sature di microsigilli che, se fossero andate a segno, avrebbero influenzato la capacità di incassare i colpi e di attingere all'energia cosmica della giovane. Dopodiché giunto ad una decina di metri di distanza si voltò rapidamente assumendo una posizione quanto più stabile possibile nel terreno, raccolse quanta più energia gli permetteva il momento, quando un sigillo grande quanto lo stesso Santo apparve d'innanzi a lui carico di un'energia effimera ed eterea. L'occhio al centro parve come guardare intensamente la giovane Andromeda prima di rilasciare un unico grande raggio carico della stessa energia che lo componeva. "Vecchietto eh?" L'obiettivo di James era metter in guardia la giovane dai pericoli di coloro che possono usare quel tipo di potere, imparare a reagire ed, infine, non per importanza, voleva limitare quanto più possibile i danni fisici che l'utilizzo di altri poteri avrebbe potuto comportare.






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