Posts written by Youshi2

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    霧の地下世界

    Kiri no chika sekai

    III

    Sorrisi sotto la maschera delle squadre speciali e studiai l'espressione della kunoichi di Konoha. Quindi la nebbia le avrebbe impedito di sfruttare molte delle sue illusioni, un'informazione utile che non avrei dimenticato, anche perché Uchiha e molto interessato alle potenzialità di quel doujutsu. Certo, non mi aveva detto che lo sharingan sarebbe stato limitato dal Velo di Nebbia, né avevo elementi per supporre che fosse quello l'unico scoglio, ma era sicuramente un tassello importante che avrei posto nel più ampio mosaico. Capisco dissi, laconico, accettando così di non sfruttare il Velo di Nebbia e di conseguenza il veleno ad esso associato. Dopo di che venni aggiornato dalla sensitiva del team circa i nemici che avevano incontrato all'interno del tempio. L'aura di chakra che pervadeva il sacerdote la preoccupava e suggerì una coordinazione più attenta, mentre considerò i suoi tirapiedi ninja di livello più basso rispetto al nostro. Inspirai ed espirai lentamente, non sarebbe stato quello il giorno in cui avrei iniziato a sottovalutare i miei avversari. Molto puntuale. Bene dissi verso la kunoichi, in riferimento al rapporto che aveva esposto. Assentii con il capo un paio di volte e poi le risposi: La gestione delle risorse e delle forze è essenziale, ma troveremo una soluzione. Ora che la campana è distrutta non è più così pericoloso sostare nel villaggio riflettei e poi aggiunsi in risposta all'altro argomento Quattro sono le energie che percepisci fino ad ora, Kairi-san dissi, riferendomi a quanto aveva detto in precedenza, ovvero che quei quattro sarebbero stati gli unici a poterci mettere in difficoltà, mentre consideravo alta la possibilità che il Bersaglio fosse fornito di una guardia privata e che, magari, fossero stati celati da qualche jutsu.
    Malgrado ci trovassimo in uno spazio finito, ossia il tetto del tempio, non fu facile raggiungere la finestra che avevo visto prima e che ci avrebbe permesso l'accesso alla struttura. Più volte pensai che si sarebbe dovuto trovare appena oltre una guglia ma, una volta superata, questa continuava a non palesarsi e sospettavo, allora, che si trovasse dietro a quella successiva. Corrucciai le sopracciglia infastidito e incapace di darmi una spiegazione logica, fu proprio la kunoichi di Konoha a dare la risposta mettendoci in allarme: eravamo sotto gli influssi di un genjutsu e altri due shinobi erano presenti sul tetto oltre a noi. Mi fermai immediatamente portando una mano all'elsa di Utsubo, scandagliai l'ambiente circostante ala ricerca dei nemici che, subito dopo, si palesarono con una serie di attacchi. Non ebbi bisogno di difendermi poiché fu la chunin della foglia a frapporre alcuni proiettili contro quello scagliato che mi bersagliava, questo rimbalzò giù dal tetto e una forte scarica di elettricità nera palesò la presenza di un filo metallico appeso ad esso. A quella scarica fecero eco due esplosioni e, con quelle, le nostre possibilità di infiltrarci silenziosamente all'interno dell'edificio erano state compromesse completamente. Una voce maschile si palesò sul tetto della struttura, si trattava sicuramente di uno dei ninja coinvolti in quell'agguato, parlò di un simbolo kiriano lasciato alla mercé dei passanti. Serrai la mandibola adirato, ma non rivolsi né uno sguardo né un cenno verso Hideo, era probabile - infatti - che fosse stato lui, una scelta deprecabile di cui avrebbero dovuto rendermi conto prima o poi. Non dissi nulla, non valeva la pena intrattenersi in chiacchiere con un cadavere il cui cuore stava avendo gli ultimi battiti. Una kunoichi che lo accompagnava si avvicinò verso Kairi e Hideo e, a quest'ultimo, ordinò con voce austera, dopo aver composto qualche sigillo, di scendere dal tetto.

    Agii immediatamente, le esplosioni stavano attirando attenzioni indesiderate e l'ostacolo rappresentato da quei due andava eliminato rapidamente. Scattai in direzione della ragazza, anche se avevano idea di dove fossi - poiché mi avevano appena attaccato - avrebbero potuto avere qualche difficoltà a mantenere un contatto visivo con la mia figura, poiché fumosa grazie agli effetti dell'arte proibita del mio clan. [Slot Gratuito Istantaneo - Movimento, 9 metri | Vel 675] [Furtività] Giunto a tre metri dalla ragazza sarei saltato verso l'alto, tenendo dalla parte della lama un coltello da lancio che finsi, chiudendo la mia figura e facendo scattare il braccio in avanti, di scagliare in sua direzione. [Slot Gratuito Veloce - Finta] Il coltello non sarebbe mai volato contro la sua figura, ma avrebbe avuto il sangue freddo di notarlo prima di reagire in sua difesa?
    Mentre concludevo quel gesto in aria sparii in una vacua nube di tenebra. [I Slot Azione - Passo di Tenebra, 18 metri, Basso] [Furtività] I miei piedi poggiarono sul tetto ad una decina di metri dal mio vero obiettivo, il ragazzo che aveva scagliato quel kunai e aveva scatenato quell'esplosione di chakra nero. Corsi verso di lui, impastando una leggera quantità di chakra per risultare ancora più rapido e letale, i miei passi erano misurati affinché non vi fossero suoni che lo mettessero in allarme e le mie mani composero rapidamente i cinque sigilli necessari all'attivazione di un'illusione devastante che si unì ad una seconda. [II Slot Azione - Movimento, 10 metri | Vel 700, Bassissimo] [Furtività] [Azione Furtiva] [Slot Tecnica Avanzato - Prima Impressione Vantaggiosa] [Azione Rapida] [Slot Tecnica - Tecnica dell'Intento Assassino] [Tecnica Rapida]
    Quando fosse riuscito a percepirmi la sua mente sarebbe stata presa d'assalto da incubi terribili, tanto tremendi - probabilmente - da paralizzarlo sul posto. Se da una parte, infatti, nella sua mente sarebbero vorticate violente immagini raffiguranti la sua morte per mano di un'ombra indistinta, dall'altra su quel tetto avrebbe visto corrergli incontro - forse bruciando solo l'ultimo metro che li divideva - il viso e il corpo della persona da lui amata e ferita mortalmente. Sorrisi sotto la maschera pensando al dolore psicologico ed emotivo che, tramite quelle due illusioni, gli avrei potuto infliggere e, senza alcuna pietà, tentai di colpirlo il più rapidamente possibile per non perdere l'effetto a sorpresa di cui avrei potuto godere. Fu un colpo semplice, non celato da finte o altri ghirigori, un gancio portato con la mancina in direzione del suo volto. Il mio braccio si aprì e chiuse il movimento rotatorio, durante quel movimento le dita si aprirono dal pugno e divennero affilate come rasoi. Il mio obiettivo, in quell'unico colpo, era privargli della possibilità di vedere, se il colpo fosse andato a segno come da me sperato, infatti, la mano sarebbe passata, entrandogli nella carne, dal suo occhio destro a quello sinistro staccandogli i bulbi oculari. [III Slot Azione - Attacco in Mischia | Vel 750, For 625, Mediobasso; Pot 10 +10 Oltraggio +10 Precisione +Sanguinamento (dnt medio), Basso]
    Tentato il primo colpo, quando il braccio sinistro era ancora esteso nel pugno dato, spostai la mano destra verso l'impugnatura di Utsubo - tenuta sul mio fianco sinistro - e la sfoderai tentando, in un unico movimento, di colpirlo al ginocchio destro. Il colpo sarebbe stato dato con una forza brutale e l'obiettivo sarebbe stato chiaramente quello di mozzargli la gamba di netto. [IV Slot Azione - Attacco in Mischia |Vel 700, For 675, Mediobasso; Pot 40] [Utsubo] [Taglio Scoordinante della Murena]
    Ooh sì... dissi divertito, la mia voce filtrata dalla maschera Quando troveranno il tuo cadavere si domanderanno quale demone è stato sguinzagliato nel vostro villaggio risi E lui... Lui capirà che non avrà scampo conclusi, ricomponendo una posizione di guardia, attendendomi qualche tipo di attacco sempre che fosse stato in grado di proseguire.

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 525
    • Riflessi: 650
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    53,5/80
    Vitalità
    16.5/16.5
    Slot Azione

    1. Passo di Tenebra

    2. Movimento

    3. Oltraggio

    4. Utsubo

    Slot Difesa

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    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Prima Impressione V.

    2. Intento Assassino

    Note



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    Continua da qui: #entry671453798

    砂の海

    Suna no umi

    VIII

    Per quanto avessi vissuto per un breve periodo a Suna, durante il mio tirocinio presso la bottega di Shunsui Abura, avevo solo vaghi ricordi della città e del reticolo di strade che la formavano. Fortunatamente, però, il palazzo amministrativo si stagliava all'orizzonte e forniva un punto di riferimento facile da raggiungere. Realizzai che non sarebbe stato saggio continuare con le mie elucubrazioni sulla situazione sunese, avrei rischiato di pensare troppo e costruire castelli di carta o convincermi di cose che, in realtà, dovevano rimanere possibilità o opzioni finché non confermate da prove certe. Mi ero, d'altronde, fatto un'idea di cose stesse accadendo e il mio obiettivo, per quanto possibile, sarebbe stato quello di spostare l'ago della bilancia affinché il nuovo Kage di Suna fosse un fedele alleato di Kiri. Per farlo, dunque, avrei dovuto tentare di entrare in contatto con la sfera politica del paese, informarmi su quali fazioni esistessero all'interno del villaggio e scoprire quale fosse il cavallo giusto su cui puntare.

    Le mura di sabbia che si formarono per bloccarmi il passaggio vennero create rapidamente, forse non abbastanza rapide da impedirmi di uscire da quella piccola prigione fatta di sabbia e roccia che mi sbarrava la strada, ma abbastanza da costringermi a sfruttare il chakra - se avessi voluto evitarla - e quindi rilasciare il Cammino della Morte. No, volevo rimanere nell'anonimato, non mostrare le carte nella mia mano ai possibili sensitivi che setacciavano la zona nei pressi del Palazzo del Vento, inoltre il sole cuocente e i palazzi fornivano ombre sufficienti e farmi uscire da lì in un battito di ciglia.
    Il ragazzo, evidente fautore di quel piccolo tranello, si presentò a cavallo di una nube di sabbia a diversi metri dal terreno. Sorrisi nel sentire le parole del ragazzo mentre, con l'unico occhio buono, lo osservavo di rimando: Ho provato a confondermi tra la folla, simulando l'incedere dei passanti ammisi tranquillo, segnando così un punto a favore nei confronti di quello shinobi Ma non avevo considerato che ci potesse essere una sorveglianza così attenta ai dettagli. Me ne compiaccio, d'altronde ho sentito che il Ragazzo Prodigio uno dei soprannomi del Kazekage risulta disperso e c'è un vero fermento tra le vie di Suna sorrisi calmo, dimostrando così a Joel che ero abituato a situazioni come quella e che non ero turbato nell'essere stato scoperto.

    Alzai e abbassai le braccia lungo i fianchi scuotendo leggermente il capo, in segno di dissenso. Non sapevo chi fosse quel ninja, ma le sue azioni mi davano da pensare che fosse una guardia del Palazzo del Vento, sebbene non potessi escludere che facesse parte della cricca di Ko e che volesse meno visitatori possibili durante la presa del palazzo. Malgrado questo, nel tentativo di conquistarmi la sua fiducia, snocciolai alcune verità che avevo taciute all'ingresso del villaggio: Nessun tipo di commercio mi ha attirato oggi a Suna, Joel-san scossi il capo in segno di diniego Bensì Hasami Soshi e la sua missione all'Artiglio lasciai che qualche secondo di silenzio intervallasse le mie parole Il rapporto che ho ricevuto dall'Accademia non mi basta, sono venuto qui per parlare con lui o un suo superiore non aggiunsi altro sull'argomento, sarebbe stato Joel - alla fine - a dare un valore alle mie parole, lui solo poteva decidere se bollarmi come un borioso ninja qualsiasi oppure dare credito alla mia figura e cogliere, nelle mie parole e nei miei atteggiamenti, i ruoli che segretamente avevo all'interno del Villaggio della Nebbia. Ma è successo qualcosa, mentre mi dirigevo all'ospedale, che ha attirato la mia attenzione. Parlo della notizia che riguarda il vostro Kazekage e l'arringa di un vostro jonin, tale Ko, che aizzava il popolo tramite facile propaganda feci una pausa, riflettendo che se quel Joel fosse stato un alleato di Ko non avrebbe apprezzato l'interferenza kiriana nella politica sunese Lungi da me interferire, l'indipendenza sunese è fondamentale per l'esistenza dell'accademia e non vorrei certo che fraintendessi le mie prossime parole sorrisi, fingendomi sostenitore dell'istituzione accademica e, quindi, nascondendomi dietro di essa Mi chiedevo solo se il Daimyo fosse a conoscenza di cosa sta accadendo nelle strade di Suna... Ora, data la situazione, immagino che il Daimyo sia impegnato in chissà quali formalità e che non potrà dedicare del tempo ad un ospite straniero. Mi chiedevo, quindi, se suo fratello Shimura Tenzo fosse disponibile a incontrare, con la dovuta e necessaria discrezione, l'Hidarite del Mizukage alla mia presentazione fece eco un leggero cenno del capo in direzione di Joel, un inchino in segno di rispetto verso quel shinobi e segno che non avevo altro da aggiungere.

    Chakra: 64/80
  3. .

    悪魔の囚われ

    Akuma no toraware

    X

    L'attesa fu infruttuosa. Sapevo che non seguirli lungo la via nel bosco non ci avrebbe permesso di tenerli sotto stretta sorveglianza, ma l'intento di non venire scoperti mi aveva fatto prendere quella decisione. D'altronde, ora che sapevamo che non erano risaliti lungo la china all'ombra degli alberi, potevamo facilmente dedurre che avessero preso una seconda via, una via celata e probabilmente protetta. Ci incamminammo verso la discesa senza essere notati dagli altri pellegrini, troppo impegnati dalle venerazioni e i tentativi di entrare all'interno del tempio, così venimmo abbracciati dall'ombroso bosco. I rami e le foglie fornivano una copertura ideale dal sole e gettavano nel sottobosco una fitta penombra, si trattava certamente di un ambiente a me ideale, ma il mio obiettivo era trovare il percorso della piccola carovana, non certo quello di celarmi o combattere.
    Mi girai un paio di volte verso il genin di Kiri, non gli dissi nulla, ma odiavo il rumore del suo fiato, la noncuranza con cui spezzava piccoli ramoscelli o muoveva le fronde del sottobosco. Tacqui perché sapevo fosse un ninja non abbastanza esperto e per evitare di provocare ancora più rumore, mi concentrai piuttosto sull'ambiente che mi circondava, ma quella penombra rendeva ogni cosa più difficile da notare, sebbene si trattassero di orme lasciate da una carovana. Dopo l'ennesimo rametto spezzato mi voltai verso Akaraguri, il volto glaciale e l'acido pronto a sgorgare dalle labbra quando, improvvisamente, sentii un fischio che ricondussi subito a un proiettile che sfrecciava. [Percezione 9 vs 3 Furtività Proiettile] Mi voltai in direzione del rumore e feci appena in tempo a vedere una freccia che bersagliava Akaraguri, mi mossi d'istinto e alzando, con un movimento di polso, attivai il lanciaspiedi affinché potessi contrapporre uno dei miei proiettili a quella freccia sbucata dal nulla. dovetti impastare una leggera quantità di chakra per rendere i miei movimenti più fluidi e facilitare la difesa. [I Slot Difesa - Parata | Rifl 700, Pre 675, Mezzobasso] [Lancia Spiedi] [Spiedi Potenziati] Quando le armi cozzarono ci fu un suono flebile, simile ad una insignificante esplosione, poi un fischio continuo precedette l'emissione di un veleno allo stato gassoso che rese l'aria insalubre in un non banale raggio d'azione attorno al proiettile e che inevitabilmente respirammo. [Subisco Veleno Allucinante]

    Tentai inutilmente di cogliere l'origine da cui era scaturito quell'attacco, ma potei solo ipotizzare una direzione poiché non riuscii a notare nessun arciere. Non ebbi nemmeno il tempo di studiare il campo di battaglia che un secondo proiettile fece seguito al precedente attacco. Nuovamente frapposi uno dei miei spiedi alla freccia [II Slot Difesa - Parata | Rifl 650, Pre 675, Mezzobasso] [Lancia Spiedi] [Spiedi Potenziati] Un seconda nube di veleno scaturì dal proiettile, ma nuovamente ero stato in grado di intercettarlo prima che potesse inzozzare l'aria che respiravamo.
    Un terzo attacco bersagliò il genin della nebbia, ebbi l'ardire di sopravvalutare lo shinobi della nebbia, pensando che fosse in grado di difendersi e quindi concentrai la mia attenzione unicamente nel cogliere dove fosse presente il cecchino. Sentii un grido soffocato e respirai il veleno che scaturì a qualche metro da me, una fitta improvvisa mi fece rendere conto che qualcosa stava prosciugando il mio chakra [Perdo un mediobasso dalla riserva di chakra] Schioccai la lingua infastidito da quella situazione Ancora vivo? domandai, senza staccare gli occhi di dosso dalla direzione in cui pensavo si potesse trovare l'arciere che ci stava bersagliando. Malgrado il mio compagno di missione fosse stato ferito da quell'ultimo proiettile e avessi subito gli effetti di quel veleno, ero stato stato in grado di ridurre il margine d'errore ove si poteva trovare il nemico. Tossii cercando di ridurre la quantità di aria che immettevo nei polmoni, sicuro di non voler facilitare ulteriormente le cose al nostro avversario.
    Le ombre del bosco nascondevano l'origine dei suoi attacchi, ma quando vidi il quarto proiettile colsi con sicurezza la direzione da cui esso era stato scagliato. Non tentai di frapporgli una seconda volta un mio spiedo, ma scattai rapidamente, prima scartando di lato di un metro circa e poi correndo nella direzione opposta rispetto al proiettile per sette o otto metri, assicurandomi così di uscire dall'eventuale quarto veleno che puntualmente inzozzò l'aria. [III Slot Difesa - Spostamento, 8 metri | Rifl 675, Bassissimo]

    Non fermai la mia corsa, ma proseguii il più rapidamente possibile verso quella direzione approssimativa. La densità del sottobosco non mi permise di individuare il mio avversario, la mia attenzione si pose allora sui rumori del bosco e gli odori che lo pervadevano, ma ancora una volta niente di ciò che mi circondava segnalava la presenza nemica. [Slot Movimento Gratuito - 9 metri | Vel 625] [Percezione 9] [Scatto migliorato]Durante quel movimento, mentre scandagliavo l'inaspettato campo di battaglia, lasciai fluire il chakra e assorbii la mia ombra fondendomi ad essa. La mia pelle e i miei lineamenti divennero oscurità e così la mia figura, se, chiunque fosse, pensava che potesse giocare a nascondino con me, avrebbe dovuto misurarsi con la mia capacità di sparire anche in piena vista. [Slot Tecnica - Attivazione Movimento Oscuro, Basso | +3 Furtività] [Furtività (intermedia)] [Movimenti Inodore] [Movimenti Silenziosi] [+3 Furtività ambientale]

    Se concluso il movimento non fossi riuscito a individuare il mio nemico, avrei sorriso in maniera infastidita. Sei fortunato, non posso perdere il mio tempo nel cercarti Bastò un sigillo solo per evocare una fitto velo di nebbia [Slot Tecnica Avanzato - Velo di Nebbia | Raggio 7 metri] Non avevo idea di dove si potesse trovare il cecchino, ma sapevo che si sarebbe dovuto trovare lì vicino, per questo motivo evocai una fitta copertura per le mie azioni successive. Scattai rapidamente, tentando di provocare meno rumore possibile, in direzione del sentiero che serpeggiava nel bosco. [I Slot Azione - Movimento, 24 metri | Vel 700, bassissimo] [Furtività (intermedia)] [Movimenti Inodore] [Movimenti Silenziosi] [+3 Furtività ambientale] [+3 Furtività Movimento Oscuro] [Azione Rapida]
    Uscii dalla nube in pochi attimi, a quel punto avrei individuato molto più rapidamente il sentiero e l'avrei seguito, cercando lungo la strada le tracce lasciate dalla carovana. [Percezione 9]
    Akaraguri, non coinvolto nella tecnica, avrebbe potuto vedermi agilmente correre in direzione del sentiero alla ricerca dei segni del passaggio del nostro obiettivo e scegliere come muoversi di conseguenza. Dal canto mio, invece, non mi sarei fermato e avrei continuato a muovermi lungo il sentiero cercando delle tracce per terra, d'altronde era un folto gruppo di persone e non potevo immaginare che non avessero lasciato alcun segno del loro passaggio. Se avessi trovato le tracce, dunque, le avrei seguite correndo rapidamente. [II e III Slot Azione - Movimento, 48 metri | Vel 675]
    [Chakra ipotesi A]

    Se concluso il movimento fossi riuscito a individuare il mio nemico, avrei fatto finta di niente. Dal mio volto - almeno così provai a fare - non ci sarebbero stati segni di sorpresa o stupore, non volevo infatti fargli credere che l'avessi trovato e quindi continuai a guardarmi attorno simulando una continua ricerca. Come avevo analizzato precedentemente, quel luogo era perfetto per il mio stile di combattimento e le ombre delle fronde avrebbero reso quel bosco il luogo in cui il cecchino avrebbe smesso di respirare. Il mantello nero riportante il simbolo della Mano Nera ricadeva lungo la mia figura, nascondendo completamente il mio corpo e ciò che, con un rapido gesto della mano, feci. [Mantello] Estrassi da una tasca porta oggetti una bomba abbagliante e, mentre sfruttavo le ombre di quel luogo per compiere un passo di tenebra, lasciai la presa su di essa che cadde a terra mentre la mia figura era, verosimilmente, scomparsa ai sensi dell'ignaro cecchino. [I Slot Azione - Attacco a distanza | Bomba Abbagliante] Appena prima che la bomba detonasse emettendo il suo caratteristico forte bagliore, io avevo già compiuto il passo di tenebra e l'ombra mi aveva già accolto. [II Slot Tecnica - Passo di Tenebra, Basso] [Furtività (intermedia)] [Movimenti Inodore] [Movimenti Silenziosi] [+3 Furtività ambientale] [+3 Furtività Movimento Oscuro] La gravità fece poi il resto, da una parte attirò la bomba abbagliante a terra, dall'altra me verso il mio nemico: mi ero trasportato nelle ombre tra le foglie sopra di lui, il più vicino possibile, e gli sarei finito alle spalle se non si fosse spostato. La bomba esplose e la luce riempì quella porzione di bosco, non fu difficile per me schermarmi dal bagliore ben conscio di cosa stava per accadere, subito dopo gli sarei dovuto arrivare a tiro e avrei tentato di colpirlo. Con un sorriso malefico sul viso tentai di colpire il muscolo anteriore del braccio, d'altronde la mia posizione mi avrebbe facilitato a bersagliare quel punto poiché mi sarei dovuto trovare dietro di lui. La mia mano era resa affilata dalle arti proibite tramandate dal mio clan e con un affondo secco tentai di recidergli il tricipite brachiale, sapevo - grazie alle mie conoscenze mediche - che si trovava in quella posizione, ma non avevo sviluppato ancora una conoscenza approfondita per individuarlo e colpirlo nella concitazione della battaglia. [II Slot azione - Attacco in Mischia | Vel 750, For 600, Basso; Pot 10 +10 Oltraggio +10 Precisione +Sanguinamento (Medio), Basso] [Furtività (intermedia)] [Movimenti Inodore] [Movimenti Silenziosi] [+3 Furtività ambientale] [+3 Furtività Movimento Oscuro]
    Quando i miei piedi toccarono il terreno ammortizzai la caduta, flessi le ginocchia e mossi il braccio destro, ovvero quello con cui non avevo portato il primo attacco, portando il palmo verso l'alto e - quando le mie ginocchia si richiusero completamente - tentai di colpire di taglio gli arti inferiori del mio bersaglio. Il colpo si sarebbe sviluppato in un fendente, dato a mani nude, basso e praticamente parallelo al terreno, il mio obiettivo sarebbe stato quello di azzopparlo danneggiandogli profondamente i tendini dietro alla caviglia. [III Slot Azione - Attacco in Mischia | Vel 750, For 625, Mediobasso; Pot 10 +20 Oltraggio, Basso]
    Conclusi quei due rapidi attacchi avrei ricomposto una guardia da boxeur e, tra le mani poste a protezione del viso, avrei osservato le azioni successive del mio nemico. Tra le labbra un sorrisetto sbruffone avrebbe deriso quel ninja
    [Chakra ipotesi B]


  4. .

    裏切りの言葉

    Uragiri no kotoba

    X

    Grazie all'utilizzo del fumogeno riuscii ad aggirare i Teschi di Byakuei e potei, così, vedere la figura immobile del burattinaio subire senza alcuna ripercussione gli attacchi di Kensei e Kato. Sbattei la palpebra un paio di volte in rapida successione, se da una parte non potevo escludere che il fautore della Nebbia di Sangue conoscesse qualche tecnica che gli permettesse di assorbire - ignorandoli - i colpi nemici, dall'altra non potevo nemmeno escludere che fossimo vittime di un genjutsu.
    Avevo subito un attacco devastate, qualche attimo prima, e solo le mie conoscenze mediche di base mi avevano permesso di rimanere in piedi e continuare a combattere. Il fiato era corto e le ondate di dolore mi pervadevano le membra, con un ginocchio appoggiato a terra osservavo la situazione cercando un varco temporale nel quale fare la mia mossa, nel quale attaccare la vittima più esposta. Lo sguardo si spostava da Byakuei alla nube che, in un attimo, Fudoh fece sparire e quindi ai ninja che vi erano al suo interno. La ragazzina dagli occhi cremisi, caratteristica che rendeva lapalissiana la sua origine, parlò mentre rapida componeva dei sigilli, troppi sigilli per non fornire il fianco al Mizukage che l'attaccò riuscendo a interrompere la tecnica che l'Akuma stava preparando. Espirai e inspirai, visualizzai nella mia mente gli occhi rossi della ragazzina, occhi che trovarono nel volto di Etsuko una nuova cornice quando nella prigione giocavamo al gatto e il topo con l'Hayate otese. In quel frangente le capacità dell'amministratore gli avevano permesso di piegare la percezione dell'ambiente alla nostra vittima, riuscendo così a sfuggirgli grazie a costrutti che simulavano mura inesistenti o nostri falsi corpi. Quante realtà erano presenti nella Pagoda Rovesciata? La mia diffidenza e codardia negli attacchi verso il Mizukage da quale angolo della mente scaturivano? Erano reali, sentivo dentro di me che non potevo affidarmi a nessuno di loro, ma dove avevano la loro origine era ciò che mi arrovellava. Quando avevo iniziato a considerare Kensei-sama inadatto a guidare il villaggio e una sua dipartita la soluzione per la causa kiriana? Scossi la testa tentando inutilmente di ammutolire i sussurri e le voci che ivi rimbombavano, parlavano di potere e gloria, parlavano di un futuro radioso per il Villaggio della Nebbia senza di lui, senza Kiri stessa.
    Le parole di Uragiri riemersero nella mia mente per una frazione di secondo e vorticarono accendendo lumi e cambiando prospettive: "Ultimo lascito di Seinji Akuma quando la tua lama lo decapitò" e ancora "Seinji Akuma era il legittimo Mizukage, scelto dal Daimyo e dai ninja, ma Akira Hozuki e quest'uomo si sono opposti". Sbattei la palpebra muovendo lo sguardo verso il Mizukage, verso quella maschera che era diventata simbolo del villaggio tutto, dietro quella maschera che era Kensei, capii che vi era un volto e il suo nome era Keji Kagome. Era passato diverso tempo da quando avevo controllato i registri dei possessori delle spade kiriane, la figura di Keiji Kagome - precedente possessore di Uragiri prima del Mizukage - era come scomparsa dai registri, dove non veniva segnalata né la morte, né la scomparsa in battaglia. [Nota] Quando, all'epoca, mi ero diretto dal Mizukage a chiedergli delucidazioni, venimmo trascinati dagli eventi e non ebbi la possibilità di porgli le giuste domande, ma ecco che le risposte venivano a galla. Nel giorno della morte di Seinji Akuma furono tre i combattenti che misero fine al suo brevissimo mandato: Ryuu-san, Akira-sama e Keiji. Sentii una rabbia ribollire dentro di me, come poteva quell'essere pensare che l'uccisione dell'Akuma fosse stato un tradimento? I tre shinobi della Nebbia avevano posto immediatamente fine a un mandato che sarebbe stato fatale per il villaggio. Avevo letto i rapporti che erano stati redati, sapevo quali erano stati i primi suicidi ordini dell'Akuma per i suoi shinobi e il successivo bombardamento sul villaggio che aveva tentato di mettere in pratica quando i tre shinobi gli si erano rivoltati contro. Scossi il capo furente, le fondamenta del nostro villaggio trasudavano sangue, sangue che era stato sparso da ferite inferte dal nostro popolo stesso, eravamo Kiri. Dove il più forte aveva il dovere di vincere il più debole, dove il sangue sulla lama del proprio compaesano significava un futuro radioso per il villaggio stesso. QUESTA - E' - KIRI! Stavo per urlarglielo con rabbia, in maniera scandita e rovente. Così come in precedenza avevo difeso Ossuri, un'altra volta avrei riportato delle argomentazioni simili che facevano a capo in un semplice: "per il bene del villaggio e dei suoi abitanti", se solo avessi avuto il fiato per farlo, se solo non mi fossi trovato nel bel mezzo di una battaglia che avrebbe lasciato ferite profonde sul mio corpo e sulla mia mente.
    Mentre quei pensieri si coniugavano e declinavano rapidi nella mia mente, il mondo attorno a me continuava a muoversi in movimenti rapidi come battiti di ciglia, in folate di chakra e colpi di spada mortali. Una voce mielosa e letale si rivelò a me facendomi accapponare la pelle, un duplice e terrorizzante avviso mi venne fornito dalla figura fumosa che chiudeva le distanze: Kotaro-sama, fratello di Ossuri nonché il Fantasma Buio di Kiri, stava per attaccarmi, si diceva costretto a farlo, come se una parte della sua mente fosse avulsa dalle azioni che stava per compiere. Un colpo alla gola, un kunai nel ginocchio e infine un calcio alla pancia. Senza i sigilli del Mizukage non avrei avuto alcuna possibilità, ne attivai uno e aggiunsi ad esso un'importante quantità di chakra, mi gettai a terra finendo prono con i palmi appoggiati al terreno all'altezza delle spalle, schivando di un soffio la mano resa affilata dall'arte proibita che accumunava attaccante e difensore. [I Slot Tecnica - Attivazione sigillo Kensei +4 Riflessi] [I Slot Difesa - Schivata | Rifl 725, Mediobasso | Overcap: Semiparalisi 2 turni] [1,5 Leggera al Volto] Sentii il cranio bruciare, probabilmente nel tentativo di schivata non mi ero mosso abbastanza rapidamente e il Tokugawa nemico era riuscito a colpirmi, sebbene di striscio e azzerando così il potenziale attacco mortale.
    Non avevo tempo, però, di valutare i danni che quel colpo mi aveva procurato, sapevo che ne sarebbe succeduto un secondo e altrettanto potente. Una delle mie ginocchia sarebbe stata il suo bersaglio, le mie gambe mal ridotte avrebbero smesso di rispondere ai miei comandi per molto meno, non potevo permettergli di azzopparmi definitivamente. La posizione in cui mi trovavo mi avrebbe dato un leggero vantaggio: infatti, per potermi colpire all'altezza delle ginocchia, Kotaro si sarebbe dovuto allungare oltre il mio tronco e abbassarsi per poi colpirmi. Quel arzigogolato movimento e l'ultimo sigillo del Mizukage furono la mia salvezza, riuscii a spingermi con la punta dei piedi e spostare il peso sui palmi delle mani, richiudendo la mia figura e facendo un rapido movimento in diagonale del corpo, raddrizzandomi e riportandomi in piedi ad ore sette rispetto a Kotaro. [II Slot Tecnica - Attivazione sigillo Kensei +4 Riflessi] [II Slot Difesa - Schivata | Rifl 725, Mediobasso | Overcap: Semiparalisi 2 turni] Il kunai colpì a vuoto il terreno, sbattei la palpebra e l'ultimo mortale attacco di Kotaro mi minacciò il ventre. Agii d'istinto, ma in cuor mio sapevo che non sarebbe bastato. Richiusi le braccia sul mio corpo, cercando di frapporre i parabraccia di ferro al colpo con oltraggio, non sarei resistito.
    Forse sarei svenuto, forse sarei morto. Se non fosse stato per Fudoh-san, ancora lui.
    Una forza improvvisa e potentissima mi attirò a lui, allontanandomi rapidamente dalla minaccia del calcio del prozio Kotaro. Caddi rovinosamente a terra vicino ai piedi del Primario, lo guardai con sospetto, con l'idea che mi avesse attirato a lui per avere la possibilità di darmi lui il colpo di grazia, poi espirai, da quando lo consideravo capace di tanta vigliaccheria?
    Quei movimenti rapidi e improvvisi avevano risvegliato il tremendo dolore agli arti inferiori e, a fatica, mi rialzai scosso da fitte di dolore e un fiato spezzato dalla stanchezza. Il mio sguardo si mosse nuovamente sul campo di battaglia e le mente ritornò alle parole di Kotaro: vi era un trucco, non dovevamo fidarci di ciò che vedevamo. L'Akuma! Possibile che mi stesse avvisando della ragazzina e le sue doti? Byakuei aveva detto qualcosa a Kensei dopo che quest'ultimo l'aveva ferito mortalmente, qualcosa che riguardava la sua presenza in quel luogo. Possibile che, effettivamente non fosse lì, che quella era una trappola manovrata alla perfezione dalla ragazzina Akuma? La ragazzina ... dissi e quelle due parole incespicarono tra i denti Byakuei non è qui, si sta facendo gioco di noi e ce l'ha anche detto... dissi sprezzantemente verso il primario E' l'Akuma a dirigere l'orchestra, siamo finiti in una trappola e lui non è qui... mi ripetei, rendendomi conto di quanto pensavo fosse accaduto.

    Non... non riesco ammisi, con grande difficoltà, a Fudoh La bruciatura alle gambe, gli scontri contro quella... Kakita sputai l'ultima parola E tutti gli altri che hanno preceduto questo momento... Sono allo stremo alzai il viso mostrando la giugulare a Fudoh, d'altronde quelle mie parole non erano diverse dal gesto che gli avevo fatto. Ero lì, pressoché inerte, avrei preferito un suo rapido colpo al collo piuttosto che venire ucciso da altri che non erano stati miei compagni di arme, che non avevano combattuto come lui al mio fianco per svariate missioni.
    Il primario non sembrava volesse colpirmi, ma mi allungò una cosa spacciandola per tonico. La studiai sul palmo della mano, se fosse stato veleno, mi domandai. Possibile tentasse di tradirmi e uccidermi in maniera tanto vigliacca? Lo soppesai sul palmo della mano, infine lo gettai in gola, sentendone subito gli effetti benefici e, con grandissima difficoltà, gli riuscii a dire semplicemente: Gr-grazie, Fudoh-san [I Slot Azione - Tonico | 4 Leggere Vitalità]


    Chakra: 14,5/60
    Vitalità:6,2/15
    En. Vitale:16,5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  525
    Resistenza: 450
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2:
    3:
    Slot Azione
    1: Tonico
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Sigillo
    2: Sigillo
    Equipaggiamento
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Mantello × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Lancia Spiedi × 2
    • Bomba Specchio × 2
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 3
    • Spiedi × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    Scheda di riferimento per questa giocata: www.narutogdr.it/creaschede/scheda...CWIgrK3w7odilb6


  5. .

    砂の海

    Suna no umi

    VII

    Ero piuttosto sicuro che il ragazzo non sarebbe stato in grado di individuarmi, sia per via della costituzione minuta e delle mie capacità di passare inosservato, sia perché sembrava che la sua attenzione fosse rivolta principalmente verso il gatto che gli mostrava la via. Decisi, allora, di sciogliere le ombre che mi avvolgevano, pensando che sarei potuto passare più facilmente inosservato mischiandomi tra la folla e non correndo così il rischio di venire fermato, nel caso qualche shinobi fosse stato in grado di notarmi per la via. Malgrado ciò, la mia impronta di chakra sarebbe comunque rimasta contraffatta e limitata, nel medesimo modo in cui mi ero presentato alle mura del villaggio. Ancora una volta, infatti, non volevo che qualche sensitivo impiccione venisse attirato dalla mia energia vitale che pulsava oscurità avviluppando il tantien. Osservai il ragazzo mentre si muoveva agile tra la folla, saltando di qua e di là per stare al passo con il felino, non riuscii notare alcun tranello o tentativo di fuga e potei allora concentrarmi sulle voci della strada. Non avendo la possibilità di fermarmi e ascoltare interamente il discorso della gente, mi dovetti accontentare di un mosaico di parole. Riuscii così a scoprire che, quel giorno a Suna, erano accaduti diversi incidenti in tutto il villaggio, tanto all'Hoshi &co, quanto alla casa di una certa Shaina e all'ospedale del villaggio. I tasselli raffazzonati per le vie, però, non mi diedero ulteriori informazioni su ciò che era avvenuto in quegli altri due luoghi di preciso, ma ciò che era accaduto al negozio di Hoshi poteva darmi da pensare. In precedenza, ascoltando le parole del Jonin di Suna, avevo avuto la netta sensazione che avesse un obiettivo ben preciso: destabilizzare l'opinione pubblica, spaventare la popolazione, unirla contro fantocci come il Suono o il fatto che il Kakita a capo del villaggio non era nativo di quelle terre. Il fine di tutto ciò, direttamente e indirettamente, era quello di favorire una fazione politica alla rincorsa del ruolo di Kage della Sabbia, come lui stesso ci aveva riferito, infatti, aizzava la folla e indicava altri shinobi come migliori candidati al ruolo di capovillaggio e quindi non stava facendo tutto ciò per sé stesso. La vera domanda era se gli avvenimenti che avevano scosso il villaggio in quella giornata afosa fossero collegati, ma non avevo a disposizione gli elementi per darmi una risposta. Certo, potevo pensare che l'ingurgitatore di vampe ed esplosioni non fosse un pazzo isolato, potevo supporre che, come lui, altri si erano dati da fare per perseguire la destabilizzazione dell'opinione pubblica, ma non ne avrei mai avuto la certezza finché non avessi avuto delle prove che potessero collegare quei fatti e, di conseguenza, avrei dovuto mantenere quei pensieri allo stato di "ipotesi" e "possibilità". Furono le parole di un mercante ortofrutticolo ad attirare la mia attenzione e fare arrestare il mio passo: diverse guardie stavano confluendo al Palazzo del Vento. Guardai in direzione del ragazzo di Oto che, senza posa, continuava a seguire il gatto, quindi tornai a guardare il mercante che parlottava con una signora dal viso preoccupato, mossi allora l'occhio verso l'edificio che intravedevo appena sbucare sopra i tetti, il Palazzo del Vento. Luogo istituzionale e luogo ove risiedeva il potere, luogo da conquistare per aver accesso allo scranno più alto di Suna e, proprio il fatto che una grande quantità di guardie fossero dirette là, mi costrinse a prendere un'altra strada e fermare il mio pedinamento.
    Mi grattai la mascella, non avrei lasciato da solo il ragazzo senza un avvertimento, per questo cercai in un negozietto o tra la gente un foglietto e una penna. Se le avessi trovate avrei scritto rapidamente poche righe e avrei accelerato il passo fino a raggiungere il giovane shinobi. Una volta raggiunto, da dietro, gli avrei tirato una spallata simulando un tentativo di sorpasso e - guardandolo fisso negli occhi - avrei detto infastidito Ehi! Guarda dove stai andando durante la collisione avrei allungato il bigliettino nella sua mano, poi me ne sarei andato mantenendo il passo e svoltando verso il Palazzo del Vento. Non mi ero preoccupato di farmi vedere dal felino che lo accompagnava, sia perché non ritenevo possibile che mi avesse visto prima nei pressi del negozio, sia perché non indossavo il coprifronte di Kiri - tolto poco prima di quella scenetta - e quindi non mi avrebbe potuto ricollegare ad un altro villaggio. Se lo shinobi di Oto avesse avuto modo di leggere il biglietto fortuito, avrebbe trovato queste parole: "La curiosità uccise il gatto. Non fare casini". Se non fossi riuscito a trovare un biglietto di fortuna e una penna con cui trascrivere quelle poche parole, avrei comunque simulato lo scontro con il ragazzo e gli avrei detto le medesime parole.
    Comunque fosse andata, mi sarei diretto successivamente verso il Palazzo del Vento.

    Chakra: 64/80

    Continua qui: #entry671641424


    [Kenku-sama]
    Il karasatengu guardò, accigliandosi, la ragazza, portò il busto in avanti mentre ella provava a parlare, quasi potesse aiutarla con quel piccolo gesto di maggiore attenzione. Oh beh disse poi spazientito quando la ragazza, dopo quel momento di caricamento verbale chiese solo quanti fossero. Uno, due, tre e quattro se consideriamo anche l'animaletto di Hideo-san Kenku aveva appena smesso di indicarli durante la conta, quindi rivolse nuovamente l'indice verso la ragazza quasi ammonendola Ma siete abbastanza per godervi un mio piccolo spettacolino, cosa che di certo ha maggior valore piuttosto a queste lapalissiane informazioni, mia cara scosse il capo infastidito. Quando poi la kunoichi della Sabbia passò un foglietto al genin di Kiri, Kenku suonò qualche nota e si schiarì la gola osservando sottecchi Hideo che, se non avesse riportato il contenuto del messaggio ma passato il foglio al karasatengu, si sarebbe sentito inveire contro: Andiamo, mi sto preparando alla mia esibizione, in nome di Sojuboro un po' di educazione! quindi gli strappò il foglietto dalle mani e lo lesse rapidamente aguzzando gli occhi. Leggendo il titolo onorifico con cui la ragazza si era rivolto a lui, sorrise sornione sotto il becco e aprì le ali muovendole in maniera aggraziata. Oh beh... Molto bene signorina, molto bene eviterei volentieri di fare due chiacchiere con i Sand Scorpions... Certo, a meno che non siano un po' più sensibili di voi alla bellezza e al bello, in tal caso saprebbero apprezzare la mia musica a differenza vostra disse, stropicciando il foglietto e infilandoselo in tasca. Bene, bene ragazzo. Allora sono ai tuoi ordini Kenku alzò il flauto quasi volesse indicare la direzione da prendere e poi abbassandola lentamente spostando lo sguardo verso il genin ma uhm... In che direzione andiamo? Tra non molto richiamerò i miei corvi così che avremo una maggiore cognizione di causa seguì il ragazzo con fare baldanzoso e poi rivelò Alcuni dei miei fidi compagni hanno seguiti i due figuri della sabbia, tre del mio stormo invece sono stati dietro a Youshi. Sì, sì, uno l'avrebbe seguito da vicino, gli altri due dovrebbero aver individuato il ragazzino accompagnato dal felino e dovrebbero stargli alle calcagna... Anche se... Beh sono un po' tordi, ecco disse, sembrò più tra sé e sé che in direzione di Hideo, proprio verso di lui lanciò uno sguardo e tentò di dargli una piccolo colpo con il flauto sulla testa: Ma prima di dirmi che diavolo sta succedendo, dimmi tu come stai! Ti sei fatto grande, eh? provò a saggiare i muscoli del braccio del ragazzo

    Chakra: 9/12




    Edited by Youshi2 - 7/5/2024, 19:17
  6. .

    天狗の散歩

    Tengu no sanpo

    XIII

    Lo sguardo si spostò dal chunin della nebbia al kage della foglia, il silenzio divenne una gelida risposta ed osservai quell'ammasso di carne ora irrorato di chakra, dilatai le narici espirando e poi mi lasciai trascinare dagli eventi successivi, ma non dimenticai. Kensei-sama avrebbe saputo che il leader della Foglia era entrato in contrattazione con il Veterano e che i termini del loro patto erano stati taciuti, il leader della Nebbia avrebbe saputo sicuramente come approfittare di certe informazioni, quanto meno per screditarlo.
    La mia attenzione tornò su Fudoh, benché il mio sguardo non si fosse mosso dal suo viso la mia mente stava processando quei rapidi pensieri circa la gestione delle informazioni. Perdonami, mi sono distratto ammisi, chiedendogli indirettamente di ripetere le prime parole che erano passate in secondo piano. Dedicai allora la mia attenzione al primario che, con voce calma, iniziò a spiegarmi diverse cose che concernevano il Tengu: iniziò dalla sua caratteristica di generare chakra dall'ambiente naturale circostante e proseguì spiegando che la tempesta che lo circondava era un modo per drenare il potere che costantemente generava. Corrucciai il sopracciglio cercando di decifrare il significato di "morire in una bolla onirica", il mio sguardo vagò verso il basso e si appoggiò all'infinito mentre riflettevo che potesse significare qualcosa di simile ad un sonno-morte. Mossi il naso infastidito e chiesi: Hai provato a chiedere a raizen che cosa intendesse?

    Il Veterano non diede segni di riconoscimento ed io non indugiai ulteriormente, quel fugace scambio di sguardi mi aveva prosciugato la bocca e non volli tentennare ulteriormente per evitare che la mia prossemica dimostrasse il disagio che la sua presenza, in parte, mi provocava.
    Il primario mi seguì quando gli chiesi di prenderci un momento per incrociare le informazioni in nostro possesso, riuscii - forse - a convincere Fudoh della veridicità delle mie parole e delle mie intenzioni: mi parlò di Maya e del dialogo che avevano avuto. Acquisii le informazioni con qualche cenno d'assenso del capo, l'indice era tenuto sulle labbra mentre il pollice reggeva il mento e l'altra mano sosteneva il gomito. Quindi viene da un periodo storico precedente al nostro, capisco commentai ancora una volta laconicamente Significa che non conosce ancora gli esiti delle sue mosse in quel del Ferro e certamente non saremo noi ad anticiparglieli, a tal proposito... sciolsi la posizione che avevo tenuto fino a quel momento, mi avvicinai di un passo a Fudoh e lo guardai dritto negli occhi. Che tipo di dettagli, Fudoh-san? il battito cardiaco era inevitabilmente aumentato, le vicissitudini di Ago e delle altre lame di Kiri mi toccava troppo da vicino per rimanerne impassibile. Cosa le hai detto su Nikaido? serrai la mandibola ed espirai, mi resi subito conto che dovevo calmarmi. Portai la mano al volto e feci un passo indietro mentre la mano scivolava sui miei lineamenti e con gli occhi chiusi sussurrai: Scusa, Fudoh-san il mio atteggiamento era stato aggressivo nei suoi confronti, lo sguardo con cui avevo osservato il primario trasudava fredda e calcolatrice violenza, ma era stata una reazione incontrollata. Qualcosa su cui avevo lavorato molto, negli anni, per eliminare dal mio essere, sebbene ogni tanto riemergesse in fiotti di rabbia. Inspirai ed espirai lentamente mentre il mio occhio si riapriva sullo shinobi di Kiri e, questa volta con voce calma, gli domandai: Perdonami, dicevamo la mia voce era tornata ora atona Cosa vi siete detti rispetto al Cavaliere Dorato, Fudoh-san?. Confermai, infine, con la voce e con dei rapidi cenni del capo l'idea di fare visita al Ferro e fu in quel momento che Kotaro fece la sua comparsa tra noi. Un leggero sorriso di stima si aprì sulle mie labbra e lo salutai con un cenno del capo, capii in quel momento che averlo conosciuto, dopo i fatti della pagoda rovesciata, era stato un dono del fato. Orfano di Ossuri, orfano del maestro e della famiglia, la possibilità di conoscere un mio parente, per quanto la sua esistenza fosse effimera, mi aveva riempito di gioia, così come vedere riconosciuti i miei sforzi. Riemersi da quei pensieri quando parlò del Paese del Ferro e citò un suo nascondiglio, inclinai il volto incuriosito e presi il foglietto che mi stava allungando. Molto interessante dissi, mentre decifravo rapidamente la mappa e individuavo il nascondiglio e i punti di riferimento che Kotaro aveva segnato Davvero zio, grazie. Sarà sicuramente utile dissi sorridendo, infilando il foglietto in una tasca interna del kimono da combattimento.
    Quello che avvenne negli istanti poco successivi mi lasciò attonito, la pelle si increspò e i peli si drizzarono mentre la mia mente e il mio corpo elaboravano ciò che era appena accaduto: quella mano pesante sulla spalla era del tsuchikage, quello shinobi era riuscito non solo a eludere me e il primario di Kiri, ma addirittura Kotaro ed era arrivato ad un metro da me senza che potessi minimamente accorgermene. Non ebbi nemmeno il tempo di poggiare la mano sull'elsa di Utsubo che l'uomo parlò e mi ci volle un istante per tornare alla realtà e elaborare le incredibili capacità di quello shinobi. Mi morsi la lingua per evitare di rispondere alle prime parole dell'uomo, avrei voluto fargli presente che anche giocare a chi è più furtivo con due Tokugawa non era cosa buona, ma la situazione era troppo delicata per farla precipitare con poche parole fuori posto. Valutai, allora, che dovevo concedergli l'onore della vittoria, in quel frangente, ma che - prima o poi - gli avrei restituito il favore e lo avrei colto impreparato. In pochi possono eguagliare gli shinobi del nostro clan nel muoversi tanto silenziosamente, devo dargliene atto Tsuchikage-sama dissi, voltandomi verso di lui e togliendomi così dal suo tocco, muovendo il capo in segno di rispetto e riconoscimento verso le sue doti. Deglutii e snodai la gola da una spiacevole sensazione, perché mi aveva toccato? Voleva solo dimostrare la sua superiorità mostrando che fosse in grado di toccarmi senza che io nemmeno me ne accorgessi o c'era qualcosa in più dietro a quel suo gesto? Che mi avesse applicato un fuinjutsu? Avrei dovuto confrontarmi con Fudoh rispetto a quella possibilità. Guardai l'uomo non nascondendo del tutto quel misto di sospetto e curiosità per le sue parole.
    Furono detto cose che ignoravo in grande maggioranza, a partire dall'accordo commerciale tra il Kage di Iwa e la Signora di Taki, fino a giungere Rei Yujin e sua sorella Kanna, passando da qualcosa che era avvenuto sulla Luna e del Cavaliere Bianco. Di Kanna e suo fratello ci avrebbe parlato se fossimo stati disposti a rivelargli alcune informazioni, le prime sembravano di poco, ma l'ultima domanda su Azumaido mi fece rivolgere lo sguardo dritto verso il suo. Lo studiai in silenzio e poi dissi: Ci sta chiedendo informazioni di un territorio sotto la diretta influenza di Kiri, ma cos... la mia voce fredda venne fermata da Fudoh e dal suo tocco, mi ammutolii e guardai il ninja della Mano Bianca. Inspirai ed espirai lentamente e con un cenno del capo gli risposi calmo: Così sia, Fudoh-san accettai la decisione del ninja di Kiri, molto probabilmente aveva cognizione del valore reale di quelle informazioni a differenza mia, ma lo sguardo fisso sui suoi occhi era chiaro: non avrei accettato niente di meno che una spiegazione esauriente della situazione. Il primario dopo un breve preambolo colse subito ciò che aveva insospettito anche me, ovvero la qualità della sua informazione alla luce dei momenti temporali diversi tra il nostro e il suo presente. La controproposta del primario mi parve ragionevole, se da una parte si era dimostrato disponibile a fornirgli le risposte a due dei suoi quesiti, dall'altra avremmo rivelato la terza solo alla luce della qualità delle risposte del Kage di Iwa, dunque feci un cenno di assenso validando - da parte mia - la proposta di Fudoh e aspettando così il volere del Tsuchikage.

    [. . .]

    L'idea di passare sotto alla tempesta sembrò cogliere tutti di sorpresa e, la loro reazione, colse me per primo. Possibile che nessuno avesse mai pensato di aggirare l'ostacolo invece che buttarsi al suo interno a capofitto? La spiegazione datami prima dal Tokugawa e poi dal Kenkichi mi diede da pensare, ma non come l'affermazione di Byakuei. Lo guardai per qualche secondo e poi con poche parole mi rivolsi a lui dicendo: Già, sembri sempre qualche passo più avanti, Byakuei... arricciai le labbra Mi domando per quanto ancora. Tu la senti l'influenza del sognatore? Qualche ora fa tuo fratello mi diceva che c'è qualcosa che vi muove, che vi invita a prendere questa o quella decisione, tu la percepisci? sorrisi appena e domandai concludendo Cosa sarà mai a differenziarti da tutti gli altri, Byakuei?
    Comunque fosse andato quel rapido scambio di battute, sarebbe stato Fudoh a rispondere in maniera più recettiva al mio suggerimento. Mi diede una pacca sulle spalle e si allontanò per qualche momento e tornò con la soluzione in tasca: uno dei cavalieri di Maya avrebbe potuto aprirci buona parte della via e lei ci fornì due simboli del pensiero che ci assicurò essere piuttosto potenti. Molto bene commentai, prendendo il foglietto che Fudoh mi stava porgendo.

    [. . .]

    Lei è la prima parente stretta di Fudoh-san che io conosca preambolai facendo un cenno con il capo e poi mi presentai Mi chiamo Youshi dissi, non avendo avuto modo nei momenti precedenti di presentarmi Fudoh mi ha detto che aveva dei Fuinjutsu da darci e che avrebbero potuto esserci utili la osservai in volto mentre li tracciava, mi domandavo quanto potessi apprendere dalla Signora di Taki attraverso quella donna, sua sorella. Quanto potevano avere in comune le due donne? Scelta particolare l'omonimia tra due sorelle osservai, sorridendo e lasciando in qualche attimo di silenzio il vuoto che sperai lei colmasse con qualche parola al riguardo. I vostri genitori devono aver avuto un buon senso dell'umorismo oppure essere particolarmente affezionati a questo nome, devo dire guardai i sigilli ultimati sul mio corpo e rinnovai un cenno di rispettoso ringraziamento. La ringrazio, Maya-sama. Saranno sicuramente utili le dissi con voce calma congedandomi.

    Rimasi solo, durante l'attraversata, ragionando su tutto ciò che era successo. Rivalutai la situazione e le scoperte che avevamo fatto durante il percorso sulla natura di quel luogo. La mia mente, poi, si rivolse anche al passato e all'isola dell'Abete, riflettei su quelle sfere guardiane e sulla possibilità di rincontrarle. Era stato proprio tramite ad esse che mi ero fuso con l'arma di Iwa, quel passo di tenebra dentro ad una composta d'ombra mi permise di diventare tutt'uno con le ombre di quel luogo e di portare i nostri alleati nella stanza del cuore. I miei pensieri vennero interrotti da Fudoh-san che, dopo aver ricevuto qualche lezione sull'uso del manganello da parte di Kotaro-sama, si avvicinò a me esponendo la situazione e ponendo qualche domanda. Sospirai calmo e ammisi Ci troveremo ad affrontare sicuramente alti livelli di guardia, non so se del tutto identici a quelli dell'Abete lo guardai per un momento e poi aggiunsi a denti stretti: Non possiamo fidarci dei nativi sbattei la palpebra guardandolo Forse solo di Byakuei, ma gli altri non godono di libero arbitrio. Ci stanno aiutando perché il sognatore vuole aiutarci, ma - alla luce di questo, ovvero che stiamo facendo qualcosa che compiace il sognatore - mi chiedo se stiamo facendo la cosa corretta... In secondo luogo, anche fossimo sulla strada giusta, non potremo servirgli il fianco e affidarci a loro se il Sognatore dovesse decidere che ciò che stiamo facendo vada contro il suo interesse Quelle parole mi costarono più fatica di quanta potessi pensare, il motivo era semplice: Kotaro. Il fratello di Ossuri mi aveva dato, in poche ore, tutto ciò che mio nonno e maestro mi aveva negato, mi aveva fornito un lato umano che mi era estraneo all'interno dell'ambiente della famiglia. Sospirai, avrei voluto combattere al suo fianco, vederlo effettivamente in azione e non solo riprodurre alcuni kata come nella foresta appena fuori da Kiri, ma l'idea di poterlo avere nuovamente come nemico cancellava ogni pensiero. Fornii dunque la mia proposta su come comporre il team e poi aspettai che ci riunissimo con gli altri. Ora dimmi, Fudoh-san, chi sono i due tizi citati dallo Tsuchikage, perché li riteneva un'informazione con così alto valore?

    Dopo le parole di Fudoh al gruppo attesi qualche momento, quindi intervenii con voce calma: Assieme a noi due a superare la barriera ci saranno anche Apachai e Hana rivolsi verso quest'ultima uno sguardo sfuggente, avevamo un accordo e non sarei stato io a tirarmi indietro per primo. Obi tornerà dalla sua Signora una volta aperta la via, la creazione del varco gli chiederà sicuramente un certo sforzo e oltre alla barriera bisognerà essere freschi e in forza il mio sguardo si mosse verso gli altri shinobi, come avevo detto poco prima a Fudoh, non avrei accettato la presenza di nativi al di là della tempesta. Se non ci fossero state rimostranze dal mio parigrado o dagli altri shinobi, avrei lasciato a qualche cenno di assenso il ruolo di congedarci. Io mi sarei mosso rapidamente verso Kotaro chiamandolo: Zio, zio! un sorriso leggero si aprì sul mio volto quando riuscii ad avere la sua attenzione, lo invitai a fare qualche passo da parte e poi mi prodigai in un sentito inchino Una volta preso il cammino sotto la tempesta non penso avremo altre occasioni per parlarci stirai le labbra in un mezzo sorriso E' stato un onore conoscerti in prima persona, Ossuri mi aveva parlato spesso di te, ma non potevo immaginare... scossi il capo lasciando nel vuoto le parole successive Grazie per ciò che mi hai insegnato in così poco tempo. Addio quindi gli voltai le spalle dopo un ultimo e sentito inchino e, assieme al resto del team selezionato, imboccai la strada verso il Tengu.
  7. .

    寒さの中で叫びます

    Samu-sa no naka de sakebimasu

    IX

    I miei passi incespicavano nelle neve perenne che copriva l'isola di Azumaido, camminavo a fatica, trascinando il mio corpo su quella landa ghiacciata cercando di ammutolire il dolore che, malgrado le cure dispensate dal primario di Kiri, si riproponeva ad ogni passo. I tentativi di anestetizzare il dolore svuotando la mente erano inutili, i ricordi di ciò che era appena accaduto erano troppo vividi e non riuscivo a pensare ad altro. Si susseguivano brevi lampi di immagini, momenti e sensazioni che avevo provato nella concitazione della battaglia oppure nella tormenta di neve che avevo affrontato con Yato nelle vesti di Minarai.
    Fu Hideo a interrompere quel torrente di pensieri, lesse forse nel mio viso adombrato dal dolore il rimuginamento e si aprì al dialogo proprio ripercorrendo alcuni fatti. Le mie labbra si aprirono in un ghigno amaro, specchio della delusione per il fallimento nel non essere riusciti a fermare Momin. Azumaido è un luogo tanto straordinario quanto pericoloso il respiro grattò sulla gola quando dovetti allungare il passo per evitare un ostacolo sul cammino Ogni cosa, qui, nasconde un pericolo mortale. Anche, semplicemente, il vento gelido che batte su questa landa può portare alla morte un avventuriero non preparato commentai placido, lasciando scorrere lo sguardo sulla neve candida ombreggiata da imponenti pini.
    Le parole del genin mi lasciarono interdetto: mi ringraziò. Lo guardai per un momento, mentre concludeva quelle sue parole e poi sorrisi laconico. Non è me che devi ringraziare, nemmeno gli altri shinobi che ti hanno accompagnato durante il tuo percorso, Hideo-san nuovamente cercai il suo sguardo e poi mi spiegai Il compito affidatomi dal Mizukage è stato quello di assicurarmi un livello minimo di preparazione da parte dei neo genin del villaggio o dei novelli ninja. Negli anni ho partecipato a diverse celebrazioni della Nebbia di Sangue e quello che ho detto o fatto con te non è diverso a quello che ho detto a molti altri studenti o genin del villaggio feci una piccola pausa, riprendendo fiato Ma quanti ne vedi qui al nostro fianco? Akaraguri, Sekiro, Ryuu... elencai, citando tre promettenti genin del villaggio che però si erano attestati ad un livello sostanzialmente mediocre Nessuno di loro ha dimostrato di possedere le tue capacità, fisiche e mentali, ma soprattutto nessuno di loro ha dimostrato di avere la tua perseveranza negli addestramenti e dedizione alla causa kiriana inclinai le labbra in un'espressione di dolore, quando una fitta al costato si fece sentire dopo aver appoggiato male il piede su una pietra poco stabile Dico questo perché tu capisca che non sono stati i miei insegnamenti o quelli di altre persone ad averti reso lo shinobi che sei diventato. Quanto meno, non è stato questo a fare la differenza. La differenza l'hai fatta te per te stesso, sii in grado di riconoscertelo e tieni alto, fiero, lo sguardo verso chiunque incroci il tuo cammino Conclusi con un tono di approvazione verso il ragazzo.
    Non lo dimenticherò, Hideo-san risposi alla sua promessa e proseguii, sentendo la sua proposta successiva, allargando un sorriso sincero sulle labbra Volentieri! Devo ammettere che sarei disposto a pagare anche il doppio per un ramen del Robatayaki, in questo momento risi mentre pregustavo il caldo e grasso brodo Dammi giusto il tempo di rimettermi in sesto e potremo bere anche del sakè! Ora andiamo altrimenti perdiamo Fudoh-san alzai lo sguardo verso il primario che ci precedeva di una cinquantina di metri e urlai in sua direzione EHI! FUDOH ASPETTACI! Ma Tong non potrebbe farci risparmiare questa camminata fino al porto? Sono esausto domandai divertito, sperando che il primario evocasse la tartarugona che avrebbe potuto portarci serenamente tutti e tre fino al porto dove la nave ci stava attendendo
  8. .

    霧の地下世界

    Kiri no chika sekai

    II

    Mi limitai a qualche cenno di assenso in risposta alle parole del primario, poi lo seguii quando citò un edificio come luogo adatto da cui iniziare le nostre ricerche. Lungo il tragitto mi raccontò della missione in cui, scoprii, conobbe il futuro Mizukage, considerò superflui i dettagli e raccontò, invece, i fatti più salienti. Lo ascoltai incuriosito e poi, alzando lo sguardo verso il cielo e riflettendo, dissi con calma: Mah... Gli Isaka si definivano figli di Kiri, pagavano sostanzialmente una tassa ad un'altra organizzazione più grossa del continente per evitare che questa interferisse con gli affari kiriani feci una piccola pausa grattandomi il mento Questa tassa erano abitanti dell'isola sputai quelle parole con disgusto Li consegnavano vivi, quindi anche all'epoca non è che uccidessero in senso stretto, anche se condannavano indirettamente i nostri compaesani a schiavitù o morte riflettei un secondo Se non ricordo male... Sì, li utilizzavano per degli esperimenti, ma la memoria mi gioca brutti scherzi, è successo qualche anno fa, non vorrei darti informazioni sbagliate. Però potremmo approfondire più avanti, quanto meno per assicurarci che, senza gli Isaka in circolazione, non abbiano esteso la loro influenza su Kiri
    Ci muovemmo verso Est e Fudoh mi fece vedere una pasticceria che apparteneva a Ryuu, guardai l'edificio e annusai l'odore dei dolciumi che scaturiva dai forni Non lo sapevo ammisi rispetto al fatto che gestisse un esercizio commercialeCerto, mi ricordo di lui. E ricordo anche che era il jinchuriki del Sanbi, lo scoprimmo - quanto meno io - sempre ad Azumaido riflettei un momento e poi ripresi, con voce calma Tu l'hai più visto? Penso si sia ritirato dalla vita ninja tentennai un momento e proseguii: Mi chiedo se il Sanbi sia ancora sigillato nel suo corpo, sono informazioni riservate - questo è ovvio -, ma non ho sentito niente dal Mizukage o tra i vertici della Mano Nera a tal proposito mi richiusi in un breve e meditabondo silenzio attendendo una risposta da parte del primario. Io e lui eravamo, all'interno del nostro villaggio, ninja di alto grado e sapere dove fosse confinata una delle forze portanti sarebbe stata un'informazione utile da avere in caso di attacco ai danni del villaggio. Da quello che mi era dato sapere il Sanbi rientrava nei patti stipulati con il Kokage, ma non sapevo se lo scambio era avvenuto, né se Harumi - la controparte all'interno dello scambio con il condottiero di Oto - fosse ancora a Kiri. Aprii allora il dialogo su quell'argomento, incuriosito di sapere cosa ne pensasse Fudoh-san Come valuti le forze portanti e il fatto che i demoni codati siano - a tutti gli effetti - proprietà dei villaggi accademici, Fudoh-san? il mio sguardo cercò repentino il suo e la mia mente si aprì a parallelismi su situazioni che riguardavano più da vicino il primario.

    Dalla pasticceria non ci volle molto a raggiungere la zona abbandonata indicata da Fudoh-san, diversi edifici imponenti si stagliavano sull'orizzonte brunito dal tramonto. Fu una scossa di terremoto ad allertarci, guardai lo shinobi e le due creature che ci accompagnavano, quindi lo seguii quando scattammo verso l'edificio più imponente. Guardai nella direzione indicata da Fudoh-san e potei intravedere due figure, sebbene ne riconobbi solo i contorni e non riuscii a ricavare altre informazioni. Allo stesso modo non riuscii a capire che una delle due figure stava componendo dei sigilli, per questo gli aculei e le spaccature del terreno mi colsero alla sprovvista. Dannazione! urlai, mentre la tartaruga più piccola venne sbalzata in mia direzione e gli aculei ci divisero dall'altra creatura e il suo evocatore.
    Una fiammata liquida, la cui natura non sembrava essere dissimile da quella della Mizukage appartenente ad un'epoca passata, spaccò ulteriormente l'edificio e lo plasmò in una cupola che intrappolò me e la piccola tartaruga. I tentativi di sfruttare il passo di tenebre per uscire da quella prigione risultarono inutili, scossi il capo deluso valutando quali altre opzioni mi restavano e una risposta mi venne suggerita proprio dall'evocazione del primario. La guardai interdetto e poi ammisi, leggermente irritato dal dover rivelare un limite della mia formazione Non ho mai imparato a sfruttare il chakra distruttivo, sebbene sia a conoscenza della possibilità di sfruttare il chakra in questa maniera mi avvicinai alla cupola studiandola, malgrado tutto non emanava calore e sicuramente non mi sarei ferito nel colpirla Malgrado questo mio limite mi rincuorai ad alta voce Non sono estraneo ai più avanzati controlli del chakra, sono capace di declinarlo nelle altre due forme e, forse, questa conoscenza mi permetterà di apprendere rapidamente come sfruttarlo per distruggere dissi, forse  rivelando una speranza piuttosto che una certezza. Bene... Devo concentrarmi, lasciami qualche attimo chiesi, non volendo essere disturbato, mlagrado la situazione richiedesse tempestività.
    Riportai allora alla memoria gli addestramenti passati: a Suna, quando il maestro Shunsui mi spiegò come convogliare il chakra al fine di creare una patina adesiva; al largo di Kiri, quando Etsuko mi parlò del movimento da imprimere al chakra per renderlo repulsivo e utile a spiccare poderosi balzi. Inspirai ed espirai, facendo fluire e concentrando il chakra agli arti superiori. Lavorai a levare, una volta convogliata una discreta quantità sulle mani, sapendo che il controllo dei chakra richiedeva una giusta quantità che non fosse né minore né maggiore al necessario. Una volta ritenutomi soddisfatto da quella operazione, iniziai a controllare il chakra che avevo accumulato, la tartaruga mi aveva detto solo di rilasciarlo con forza durante l'impatto e così feci, in quantità minime, prima di tentare di colpirlo. Dovevo comprendere come espellerlo con forza, la patina di chakra sulla mano iniziò a vibrare in un caotico turbinio, mentre provavo a controllarlo in questa maniera. Non era dissimile a quando lo sfruttavo per compiere notevoli balzi, la differenza stava nel riuscire a rilasciarlo e propagandarlo contro la struttura che ci aveva intrappolato. Provai, tirando pugni al vento, di rilasciare il chakra nel momento in cui portavo al massimo l'estensione del braccio, valutai allora che le nubi oscure di chakra che rilasciavo ad ogni tentativo dovevano imprimere la forza necessaria a distruggere le strutture. Durante quei tentativi, mi concentrai nel far esplodere il chakra a partire dalle mie nocche, ripiegando su sé stesso il chakra concentrato nella sottile patina che mi copriva le mani, sarei dovuto riuscire a creare un'improvvisa pressione che avrebbe potuto rilasciare una sorta di chakra esplosivo. Dopo vari tentativi, decisi di provare finalmente contro la struttura e mi avvicinai ad essa regolando il respiro e concentrandomi sul flusso di chakra. Mi posizionai a meno di un metro di distanza, alzai le mani nella classica posizione di guardia da boxeur, inspirai concentrando il chakra nella mano destra e lo manipolai in una sottile patina densa di chakra, espirai compiendo un movimento rotatorio che iniziò dal tallone, coinvolse il bacino, il busto, le spalle, quindi il braccio che si distese carico dell'energia cinetica di quel movimento e poi verso il pugno che si abbatté sulla struttura. Quando le nocche entrarono in contatto con la struttura, aumentai improvvisamente la pressione sulla patina di chakra che, se fosse andato come avevo pensato in precedenza, sarebbe dovuto esplodere in pura energia.

    [. . .]

    Non ebbe modo di rendersi conto di ciò che era appena successo, mentre alti spuntoni dividevano il primario dal suo compaesano che una seconda scossa di terremoto fece tremare la terra. Improvvisamente una voragine si sarebbe aperta sotto i piedi di Fudoh e lo avrebbe fatto precipitare diversi metri nel vuoto. [1 leggera per gamba e Azzoppato per due turni. A meno che tu non riesca a trovare un modo per evitare il danno da caduta] Raggiunto il terreno il ninja avrebbe visto, sopra di lui, la voragine che lo aveva inghiottito richiudersi completamente, ancora una volta con lo stesso materiale incandescente simile a del magma che, lentamente, iniziò a raffreddarsi. Così, trovandosi nel buio più totale, gli ci volle un po' a capire dove si trovasse e cosa lo circondasse [+3 furtività, -3 Percezione], ma dopo qualche attimo si rese conto di trovarsi in un corridoio, molto probabilmente appartenente ad una rete sotterranea di quella zona abbandonata di Kiri.
    Il silenzio, spezzato solo dal lento e costante gocciolio dell'umidità che alleggiava in quella zona, fu rotto da una voce roca e non molto distante: EHI! Che succede?! ci fu qualche attimo di silenzio e poi nuovamente Fudoh potè sentire la voce maschile rimbombare tra le mura del corridoio SIAMO QUI! LIBERACI SIAMO QUI!
    Il primario avrebbe potuto seguire quella richiesta d'aiuto oppure voltarsi dalla parte opposta del corridoio dentro cui era stato catapultato, certo era che diversi ostacoli si sarebbero posti davanti a lui. Primo, tra tutti, alcuni grossi portoni chiusi a chiave che avrebbero limitato il passaggio. [Pot 30, durezza 4]


  9. .

    砂の海

    Suna no umi

    VI

    Mi curai solo che l'attacco fosse andato a segno, del resto il ninja era stato intrappolato dai fili della ragazza di Suna e lo sottovalutai pensando che i due genin sarebbero stati in grado di neutralizzarlo. La mia attenzione, infatti, era rivolta tra la folla in movimento, lì dove avevo visto il ragazzo parlare con una giovane donna che si riparava le membra con un ombrello. Socchiusi l'occhio riflettendo che quella figura, procurandosi l'ombra con quell'ombrello, non dovesse essere avvezza - come me d'altronde, coperto dal mantello - al sole di Suna. Poteva trattarsi, dunque, di una kunoichi straniera, benché non potessi nemmeno scartare l'ipotesi che fosse una nativa della Sabbia dalla pelle troppo sensibile. Comunque sia, grazie alle mie doti furtive, riuscii ad avvicinarmi abbastanza da non venire notato e, contemporaneamente, di poter ascoltare le parole che i due si scambiavano. Arrivai probabilmente troppo tardi per sentire il fulcro del loro discorso, ma potei coglierne i contorni nelle loro parole di commiato. La ragazza, infatti, evocati in rapida successione due gatti, diede delle istruzioni al genin di Oto: il primo gatto avrebbe preso il sigillo di tracciamento dello shinobi e si sarebbe mosso per il villaggio, il secondo - invece - lo avrebbe condotto in un luogo non specificato. Sorrisi impercettibilmente quando il ragazzo sembrò scusarsi, dalle sue parole potei capire che aveva avanzato l'ipotesi che lei e il jonin stessero collaborando, ma la donna aveva negato. Alzai un sopracciglio pensoso, vi era qualcosa che non tornava e quella ragazza - data la proposta fatta al giovane - non sembrava del tutto estranea a quegli avvenimenti, un'altra possibilità che non potevo scartare per evitare di andare in tunnel vision era che le due cose non fossero collegate direttamente, ma entrambe - sicuramente - concorrevano nel creare l'entropia che stava emergendo nelle strade sunesi.
    Lo shinobi del suono, una volta che la donna grazie al suo ombrello si era allontanata dalla scena, dimostrò uno spirito temerario, decise infatti di farsi guidare dai gatti in un probabile punto d'incontro citato in precedenza. Serrai le mascella con un moto di fastidio, quel ragazzo puntava forte sul tavolo della vita e non mi dava la sicurezza di avere una buona mano dalla sua. Tutt'al più che era entrato a Suna sotto mio responsabilità e, senza remore, si stava affidando alle cure di una sconosciuta che lo invitava a stracciare le regole imposte dal suo villaggio. Mi grattai il mento, pensando che forse stavo sottovalutando il ragazzo, che forse non era ciò che voleva farmi credere, ma il dado era tratto e tanto valeva osservare l'evolversi della situazione. Decisi quindi che l'avrei seguito, per farlo avrei attuato le dovute precauzioni, muovendomi lungo la strada approfittando delle ombre o della gente che affollava le strade.

    Prima di iniziare il pedinamento, tuttavia, composi diversi sigilli e, morsicandomi il dito, pagai il debito di sangue. [Slot Tecnica - Tecnica del Richiamo] In un frullio di ali fece capolino nella scena Kenku, il vecchio Karasu Tengu con cui avevo stretto un legame tempo addietro, nei territori del Paese del Ferro dove il suo popolo viveva con i Tengu. Onorevole Youshi-sama si prodigò in un inchino Mi preme avvisarla che se mi ha chiamato ancora una volta per farle da postino, possiamo subito pareggiare l'evocazione. Non ho intenz... No, non è questo il caso. Ci troviamo a Suna e ho bisogno del tuo supporto, Kenku-sama lo interruppi rapidamente, da parte sua il karasu tengu, sentendosi chiamare con il suffisso onorifico, estrasse orgogliosamente un ventaglio e iniziò a farsi aria Me ne compiaccio, Youshi-sama. Finalmente ti sei deciso si pavoneggio. Gli spiegai rapidamente il piano e, non volendo perdere di vista il ragazzo a cui avevo già dato un centinaio di metri di vantaggio per non fargli notare a lui o ai gatti l'evocazione, lo seguii. Nel muovermi lungo la strada, seguendo il ragazzo, non solo feci attenzione a non perderlo di vista e a non farmi notare, ma anche alle voci o ai mormorii che sentivo per strada. Quel fermento non poteva essere passato completamente inosservato alla popolazione di suna. [Controspionaggio]

    Il karasu tengu, nel frattempo, su mia indicazione si sarebbe diretto verso Hideo e la ragazza di Suna. Con un grande e sentito inchino si sarebbe presentato alla ragazza, agitando con le movenze del teatro kabuki il proprio ventaglio Il mio nome è Kenku e faccio parte dell'occulta razza dei Karasutengu disse compiaciuto, poi aggiungendo Oh sì, non sentitevi sciocchi se non sapevate della nostra esistenza, siamo generati dalle ombre dei tengu e il nostro compito è quello di proteggerli mosse ancora il ventaglio, aprendolo e richiudendolo rapidamente. Benebene. L'onorevole Youshi-sama mi ha richiamato dalle mie esercitazioni con il flauto per aiutarvi, sì sì disse, sperando che qualcuno dei presenti gli chiedesse di suonare, ma dopo qualche attimo passato a farsi aria con il ventaglio, avrebbe ripreso un po' piccato Comunque sia, dicevo, l'onorevole Youshi sta seguendo un ragazzino del Suono che non deve aver imparato bene la lezione di non accettare le caramelle dagli sconosciuti sventolo con più forza il ventaglio, divertito da quella sua piccola battuta e osservò le reazione dei presenti. Se non ci fosse stata alcun tipo di reazione, chiudendo bruscamente il ventaglio, avrebbe continuato infastidito Io sono qui per fornirvi supporto nel caso necessitasse del mio aiuto o voleste essere allietati dal suono del mio flauto e, non di meno, nel tenerci aggiornati su dove stia andando la Mano Nera. Ah a tal proposito Le dita piumate del tengu si mossero rapide e composero i sigilli necessari, quindi in una serie di scoppiettii comparve uno stormo di corvi [Evocazione dei Corvi - 9 unità] [Tecnica economica] Muovendosi come in una danza, il karasutengu diede istruzioni ai corvi e - in un sol momento - spiccarono il volo muovendosi tutti in direzioni diverse in cerca di informazioni. Tre di loro si sarebbero mossi assieme e avrebbero seguito la prima strada che avevo intrapreso, il loro obiettivo era trovare me o il ragazzo in compagnia del gatto, dopo di che avrebbero volato a diverse decine di metri dal suolo seguendo il nostro itinerario. [Esploratori]
    Ora che ho completato di fare ciò che mi aveva chiesto l'onorevole Youshi disse soddisfatto di sé stesso Ditemi come posso esservi utile, alleati della Mano Nera. Vi posso forse allietare con una delle arie che stavo affinando? domandò, sfilando il flauto dalla manica del largo e elegante kimono che indossava
  10. .

    病気の顔

    Byōki no kao

    VI

    Liberare la mente e il corpo da quell'illusione mi richiese chakra e un sacrificio di sangue, rimasi seduto per qualche secondo leggermente boccheggiante, riflettendo che, se non avessi danneggiato la struttura delle campane e se avessi subito interamente l'illusione, non avrei avuto molto scampo. Così come non avevano avuto scampo gli abitanti di quel villaggio, la cui mente era stata obliata dall'illusione per chi sa quanto tempo. Considerai una piccola vittoria il fatto che, con il trascorrere del tempo, la presa sugli abitanti si sarebbe fatta via via più debole, malgrado vi fosse la possibilità che i loro aguzzini trovassero altri metodi per rinnovare il genjutsu.
    Venni richiamato alla realtà quando sentii i rumori e gli schiamazzi provenire dalla chiesa, malgrado mi trovassi sul tetto e quindi abbastanza distante dalla fonte di quelle voci, potei sentire cosa stavano urlando: "catturateli!". I miei compagni di missione dovevano aver compiuto qualche passo falso, la loro presenza era stata resa nota e il caos regnava nel villaggio avvolto dalla notte. Inspirai ed espirai tranquillamente, ricacciando indietro le maledizioni ai kami che la mia mente stava pronunciando, quindi mi mossi lentamente lungo il tetto, sporgendomi appena per vedere la situazione. Potei allora vedere la gente uscire alla rinfusa dal luogo di culto, il portone era aperto e da esso usciva una nube che impiegai poco a comprendere fosse originata dal ninja del mio stesso villaggio. Non provai nemmeno a cercare di vederli tra la folla, mi trovavo infatti a diversi metri di altezza e le probabilità che si fossero nascosti trasformandosi tra la folla erano decisamente elevate. Strisciai allora indietro, lungo le tegole, tornando nella parte centrale dell'edificio, sapendo già quale era stato indicato come punto di ritrovo: il pozzo vicino alla chiesa.
    Dovetti aspettare qualche minuto, poi vidi delle figure muoversi nel presso del pozzo, avevano i movimenti di chi era braccato, si spostavano tra le ombre e attardavano ogni passo per assicurarsi di non essere visti dai passanti. Da terra, cercando tra le tegole, raccolsi un paio di sassolini o frammenti di terracotta rotta, quindi li lanciai in loro direzione cercando di attirarli verso di me. Ero nascosto sul tetto, ma la perseveranza dei piccoli sassi che arrivavano a pochi metri da loro gli avrebbe fatto capire che non mi potevo espore per raggiungerli. Se avessero alzato lo sguardo in mia direzione, infine, avrei agitato rapidamente la braccia e avrei atteso che mi raggiungessero, certo, sempre che non ci fossero gli scagnozzi del sacerdote o altri abitanti nei paraggi.
    Una volta che mi ebbero raggiunto - nel caso in cui nessuno avesse notato la loro salita - mi sarei mosso verso la parte centrale del tetto e, con voce calma, avrei detto guardando prima uno e poi l'altra: Rapporto. Avevo bisogno delle informazioni che avevano raccolto e rapidamente Hideo mi aggiornò, feci qualche cenno con il capo. Il genin mi aveva fornito delle informazioni piuttosto vaghe e, poiché sapevo che Kairi fosse una sensitiva, mi rivolsi a lei: Hai ulteriori informazioni su queste quattro figure coinvolte nel culto, Kairi-san? Attesi un momento, poi domandai nuovamente: Avete compreso questo fanatismo a cosa mira? Hanno preso il controllo di un villaggio e l'hanno soggiogato tramite quell'illusione, dobbiamo capire quale è il loro obiettivo commentai, rendendomi conto di dire un'ovvietà. Poi proseguii Comunque, almeno per il momento, non dovremmo preoccuparci ancora a lungo dell'illusione: ho manomesso le campane e quando sono venuti a suonarle sono crollate alzai un sopracciglio, mostrando così la poca speranza che riponevo nelle parole successive Se non saranno direttamente in grado di sistemare le campane, potrebbero trovare un altro metodo per diffondere l'illusione. Sarebbe interessante scoprire come le persone coinvolte direttamente nel culto non sono vittime del genjutsu, sapere questo ci permetterebbe di muoverci con più sicurezza. Ah e penso proprio di aver trovato il pozzo di cui ci parlava Suiboro, è questo vicino alla chiesa Conclusi così la mia riflessione a voce alta. Arrivò il momento di proporre il successivo piano d'azione, avevo avuto modo di rifletterci mentre li attendevo sul tetto e così lo snocciolai rapidamente: Cerchiamo di trarre il massimo vantaggio da questa situazione: vi stanno cercando in tutto il villaggio e forse ci vorrà un po' prima che possano capire che non vi siete mai mossi di qua. Vorrei che sfruttassimo questo tempo per trovare l'ufficio, la stanza o qualsiasi aula privata abbia il sacerdote in questo edificio. Sappiamo che è un luogo sorvegliato e privato, forse sicuro di questo potrebbe aver lasciato delle informazioni sensibili in questo luogo considerato sicuro mossi lo sguardo su di loro cercando di leggere la loro prossemica, quindi proseguii Se da una parte è possibile che il sacerdote sia andato a parlare con il Bersaglio per informarlo degli avvenimenti, non possiamo escludere che i suoi scagnozzi saranno ancora in questo edificio, se abbiamo fortuna lui stesso e noi saremo lì ad attenderli un sorriso violento si aprì sulle mie labbra Seguitemi, ho trovato come accedere all'edificio dal tetto Quindi, seguendo a ritroso i passi fatti in precedenza, mi sarei mosso con i miei compagni di squadra nel sottotetto. Questa volta ebbi la possibilità di perlustrarlo con lo sguardo e, tra varie cianfrusaglie accatastate, i miei occhi si posarono su un respiratore. Sbattei le palpebre incuriosito, non era un oggetto da dimenticarsi in un luogo tanto inusuale e la mia mente tornò rapidamente al pozzo e l'acqua scura che ivi stagnava. Lo raccolsi e lo studiai, quindi mi rivolsi agli altri: Siete per caso in possesso di un respiratore? Potrebbe esserci utile sia ora che più tardi riflettei qualche momento, poi dissi: Ho bisogno di qualche minuto Mi appoggiai su un piano e iniziai a trafficare con i miei veleni, dopo un po' di tempo reggevo tra le mani due ampolle che mostrai ai miei compagni, entrambe contenevano due dosi di due veleni diversi. [Conoscenza dei Veleni] [Nebbia Assassina di Zabuza] [Veleno Disturbante]Ho ridotto a stato gassoso due miei veleni, ci serviranno per l'agguato. Per questo mi serviva sapere se foste forniti di respiratori alla notizia che Hideo ne possedeva uno, sorrisi leggermente Molto bene, forse sarà il caso che lo impresti a Kairi, mentre tu ci fornirai supporto durante lo scontro. Io userò questo conclusi, nel caso in cui il respiratore trovato fosse funzionante. Questi veleni riducono sensibilmente la percezione di chi vi entra in contatto, inoltre rendono più difficoltoso il controllo del chakra, aprendo così più possibilità di colpirli in controtempo se tentassero di usare delle tecniche spiegai con voce calma L'effetto di uno di questi, tuttavia, si attiva solo se la vittima ha la vista intralciata da tecniche o equipaggiamenti, quindi dal velo di nebbia o da fumogeni. Una volta limitata la loro capacità di capire cosa sta accadendo attorno a loro e ridotte le loro possibilità di usare liberamente al chakra, attaccheremo respirai calmo, spiegando il piano in ogni sua sfaccettatura Nel caso dovessimo affrontare il sacerdote da solo, ovviamente, concentreremo gli attacchi non letali su di lui al fine di poterlo interrogare; nel caso non dovesse essere solo, useremo una di queste tirai fuori una piccola pallina azzurra in cui del liquido celeste si muoveva all'interno per cercare di intrappolarlo e poi concentreremo gli attacchi su un unico dei suoi gregari, possibilmente quello che Kairi ha individuato come il più debole attesi un momento e poi proseguii: Hideo, tu sarai senza respiratore e quindi sarà bene che non entri nella zona contaminata dal veleno, però penso tu possa essere molto utile anche se distante. Se non ricordo male condividi i sensi con il tuo mondo, potrebbe essere i tuoi occhi all'interno del velo, così che tu possa fornirci supporto anche se la tua vista è limitata dalla tua stessa tecnica li guardai uno a uno e poi domandai: Domande, proposte?
    Quando arrivò il momento di addentrarci nell'edificio, mi rivolsi nuovamente al genin: Tramite Bianca, se tu la nascondessi in qualche architrave del soffitto, potremmo monitorare la situazione ed evitare di farci cogliere impreparati quando rientreranno nella chiesa. Così sapremmo in anticipo quanti nemici dovremo affrontare e quanto tempo avremo per metterci in posizione e colpire dopo di che li invitai a muoversi in fila indiana, con la shinobi di konoha a chiudere in coda al piccolo gruppo. Giunti fino alla sala centrale della chiesa, sfruttando i nascondigli datici dall'ambiente che ci ospitava, giungemmo fino alla stanza del sacerdote. Avrei fatto un cenno con il capo verso il genin affinché sfruttasse il suo mondo volatile per monitorare la situazione all'interno del sala principale, nel frattempo avrei bisbigliato verso gli altri: Cerchiamo informazioni, ma non ribaltiamo la stanza; nel caso non dovessimo incontrarli direttamente, non vorrei che venissero a sapere che siamo stati qua e poi aggiunsi Se dovessero arrivare, sfrutteremo lo spazio chiuso per assicurarci che respirino il gas. Il raggio del veleno non sarà indifferente, ma se somministrato in un ambiente non molto grande come questo, non avranno sicuramente scampo Così li guardai un'ultima volta facendo un cenno con il capo e mi misi a mia volta a cercare, tra le pergamene o nei cassetti delle informazioni utili su ciò che stava avvenendo in quel paesino


    Edited by Youshi2 - 4/4/2024, 23:26
  11. .

    砂の牢獄

    Suna no rōgoku
    I


    Il suono generò lo spazio, prima di esso vi era il nulla.
    L'incalzare ritmico di quel suono basso e ancestrale permise a Hiashi di aprire gli occhi, no, permise a Hiashi di costruire un infinito spazio mentale nero e privo di luce. Il giovane shinobi si guardò le mani, quindi le braccia ed il corpo, alzò lo sguardo verso quella vastità di nulla e si rese conto che i suoi piedi si poggiavano su una struttura solida. Mosse un passo e non cadde, quel luogo era così buio da non riflettere alcun tipo di luce e il pavimento su cui aveva camminato aveva le stesse fattezze di ciò che lo circondava. Una fitta alla testa lo costrinse a portare le mani alla fronte, quindi un crampo allo stomaco e poi, nuovamente, quel suono. Il giovane Hyuga tentò inutilmente di identificarlo, di individuarne la provenienza, ma esso era tutto attorno a lui. Quando il suono ritornò, mentre era intento a comprenderne la provenienza, scoprì attonito l'origine: proveniva da lui. Riverberava nelle sue membra, pulsava nelle sue vene, era il suo cuore. La rivelazione lo lasciò attonito, gli occhi sbarrati cercarono nell'infinita e claustrofobica oscurità un contorno, una figura che lo potesse ancorare alla realtà e far sì che la sua mente non lo abbandonasse. Gli occhi bianchi si posarono nuovamente sulle sue membra, il suo corpo era l'unica cosa ad avere luce, ad avere sostanza.
    Il suono si trasformò in vibrazione, i suoi echi più profondi scossero il ninja fino a costringerlo in ginocchio. Il fiato era spezzato da un improvviso attacco di panico, compulsivamente tornò a scandagliare quel luogo, così come in precedenza quel luogo era stato generato dalla spazio il ragazzo urlò cercando di riempirlo:

    AAAAAAAAAAAAAAAAH!

    Si fermò unicamente quando i polmoni erano vuoti, durante l'urlo si era accartocciato su sé stesso e aveva spinto sulla pancia per emettere ogni briciolo di aria. Le lacrime scesero senza controllo, bagnarono le guance di un volto corrucciato dal dolore, dalla rabbia e dal fallimento. Riprese fiato e, poiché quella era l'unica sensazione che gli dava una parvenza di vita, urlò nuovamente il suo rifiuto a quella esistenza. Al suo fallimento. Quel pensiero arse dentro di lui fino a renderlo boccheggiante, completamente al suolo con lo sguardo appoggiato nel nero infinito pensò: Non ce l'ho fatta il suo corpo era immobile, scosso solo da alcuni battiti che si erano via via quietati Questo è il luogo della mia condanna, quivi passerò l'eternità socchiuse gli occhi, ma il nero che le palpebre gli proposero non era diverso da ciò che il suo sguardo gli mostrava. Deglutì a fatica e la sua mente vagò fin dove era in grado di ricordare. Tornò allora a quando era poco più di un bambino, quando la notizia della morte del padre venne portata alla famiglia, ricordò il volto del capo clan mentre impassibile parlava a sua madre, il pianto disperato di lei e le accuse che mosse verso gli shinobi più prominenti della casata principale. Tornarono alla mente gli anni successivi e la promessa che si fecero lui e sua madre di vendetta e di giustizia, quella notte di pioggia nel giardino zen illuminato dai lampi e scosso dai tuoni. Quindi i primi addestramenti, la promozione a genin e le prime missioni e poi... E poi solo quel suono ritmico, incessante e profondo. Come un fiotto caldo la rabbia lo pervase e lo animò.
    Si rese conto che l'unico modo che aveva per sentirsi vivo, per sentire nuovamente il proprio corpo era correre e così fece. Alzatosi di scatto iniziò una corsa perdifiato in quello spazio generato dal suono che era diventato nulla, poiché vuoto. Ad ogni rintocco il suo corpo si contorceva dagli spasmi, dalla vibrazione che si faceva sempre più forte e il ragazzo si rese conto allora che non vi era altra sensazione fisica diversa da quella: la corsa perdifiato non aveva modificato il suo respiro, la milza non gli doleva, i muscoli non si affaticavano. Solo quel ritmico boato mutò, divenne sempre più incalzante e accelerò il ritmo. Il ragazzo chiuse gli occhi e, senza fermare la propria corsa, urlò nuovamente fino a perdere il fiato. Li riaprì quando i polmoni ne erano completamente privi, li aprì quando quel martellare incessante sui timpani e sul corpo incespicò, li aprì quando qualcosa di ancestrale e divino gli disse che era il momento di farlo.
    Un viso gigantesco era di fronte a lui, non più distante di qualche metro, lo osservò attentamente con aria compiaciuta e, prima che Hiashi trovasse la forza di fare qualsiasi cosa, il vuoto infinito generato dal battito del suo cuore scomparì, così quel volto divino.

    A presentarlo nel mondo dei vivi fu un lungo rantolo, quel rumore agghiacciante che solo i polmoni vuoti che cercano aria possono generare. Il ragazzo sentì nuovamente quel ritmico pulsare a livello dei timpani, anticipato da un fulminante colore violaceo lo spazio si presentò a lui, questa volta, in una luce filtrata dall'aria stantia di quel luogo chiuso.
    Le voci che sentì catturarono immediatamente la sua attenzione, erano voci umane, voci di donna. Ci mise qualche attimo a comprenderne il loro significato, perché la testa si mosse intontita cercando di focalizzare i contorni dell'angusta stanza nel quale si trovava. A -a -acqua... la sua voce fu fievole e pastosa, la voce di chi non usava le labbra, la lingua e la faringe da molto, troppo tempo. Cercò di muovere lo sguardo verso l'origine delle voci e domandò, rendendosi conto che aveva sentiva il proprio corpo D-dove siamo? Che posto è questo?
    Inspirò ed espirò facendosi forza, quindi tentò di caricare il peso su un braccio e di alzarsi dalla posizione supina in cui trovava. Un'ombra, troppo distante per i suoi occhi non ancora abituati a tornare a guardare, attirò l'attenzione del ninja di konoha, verso quella figura fuori dalla cella in cui si trovava alzò un braccio e, indicandola con dita tremolanti, chiese l'unica cosa che gli venne naturale domandare: Aiutami ...





  12. .

    寒さの中で叫びます

    Samu-sa no naka de sakebimasu

    VIII

    Il mio corpo venne tratto in salvo dai miei compagni di squadra, più tardi scoprii che fu Hideo-san a vedere la mia caduta libera e, successivamente, furono Fudoh-san e Minarai ad attutire la caduta evitando così il peggio. Rivolsi un breve accenno di sorriso verso il primario, quando mi rispose, quindi mi incamminai dolorante verso il resto del gruppo che ci stava venendo incontro.
    I due sciamani dimostrarono interesse per l'oggetto trovato dal genin, così come tutti d'altronde, essendo uno dei mezzi tramite il quale Momin esercitava il suo potere, studiarlo e comprenderlo ci poteva dare la possibilità di comprendere Momin e quindi sconfiggerlo. Fu la considerazione del Mizukage a farmi tentennare: avevo considerato quelle bestie, fino a quel momento, sotto il diretto controllo di Momin, ma l'affermazione del capovillaggio tingeva di tinte più scure e misteriose le capacità del Kenkichi bandito. Mi limitai ad un cenno di assenso, il mio sguardo duro e provato si appoggiò sull'elmo rappresentante il villaggio.

    La sparizione di Samui lasciò tutti sorpresi, le ricerche risultarono inutili e poco dopo ci riunimmo nuovamente. Fu la sciamana Yusica a riportarmi alla memoria le parole di Momin nel Kotetsu Sakura e, di conseguenza, quale fosse il suo piano. Serrai la mandibola, mentre nuove fitte di dolore pervadevano il mio corpo e le parole del secondo sciamano facevano seguito a Yusica. Non sentii il bisogno di accodarmi al primario quando si propose al Mizukage per rafforzare i pattugliamenti sul territorio di Azumaido, il capovillaggio sapeva della mia totale disponibilità in tal senso e non avrei rifiutato qualsiasi possibilità di trovarmi nuovamente ad affrontare Momin o uno dei suoi burattini. Questa Apocalisse Gelida dissi con voce roca e il culto che si è generato... faticavo a parlare, ma avevo bisogno di sapere A quando risale la sua storia? Vi sono mai stati altri uomini o donne che vi si erano proclamati araldi? Non volevo sprecare fiato o altre parole in quella gelida terra, non spiegai allora - anche perché lo ritenevo ovvio - che conoscere la storia di quel culto ci avrebbe potuto aiutare ad affrontarlo.
    Il primario si prese cura delle mie ferite, mi permise di poter camminare senza dovermi trascinare tra la neve e ridusse il dolore che mi attanagliava le membra. Inspirai ed espirai a pieni polmoni, lo sguardo si posò sulla neve e i promontori che ci circondavano, la loro bellezza mi rapì e alleviò la fatica sul cammino del ritorno.


    Edited by Youshi2 - 3/4/2024, 22:34
  13. .

    砂の海

    Suna no umi

    V

    Lo shinobi della Sabbia assorbì, mangiandole, le fiamme che la kunoichi aveva creato tutt'attorno a lui per nascondere la sua figura agli occhi dei civili. Mi fermai in un'altra ombra, ascoltando le parole successive del Jonin e lo osservai placidamente, chiedendomi quanto c'avrebbe messo Hideo e l'altra genin a metterlo fuori combattimento e se, effettivamente, fosse il caso di intervenire. Si trattava, se non di un jonin, quanto meno di un chunin di alto grado e non potevo dare per scontato che il ninja della nebbia - benché esperto - potesse prevalere facilmente contro un avversario di quella caratura. Scossi il capo, mentre lo shinobi continuava con il suo sproloquio, riflettendo che avrei potuto trovare la giusta finestra temporale per intervenire, aiutando così i due genin, ma senza espormi e mantenendomi nella posizione di vantaggio dettata dalle ombre e dalla mia furtività.
    Quando l'uomo si rivolse a Hideo, mentre la maggior parte dei civili si allontanava dalla piazza, la mia attenzione tornò su di loro, appena in tempo per vedere lo shinobi del Suono tracciare dei segni sul terreno. Data la mia posizone non sopraelevata, non riuscii a capire cosa stesse facendo l'otese, ma l'urgenza di ciò che stava per accadere mi costrinse a rimandare ad un secondo momento la mia curiosità. In un fragoroso boato il palco di terra, su cui l'uomo si era sopraelevato, esplose e in una frazione di secondo si ritrovò corpo a corpo con Hideo e tentò di colpirlo con il braccio teso. Il genin riuscì ad evitare il colpo e fece esplodere un fumogeno che lo nascose, fu proprio mentre il fumo fuoriusciva dal marchingegno che intervenni. Infatti, prima che la figura del jonin fosse a sua volta nascosta dallo stratagemma di Hideo, afferrai un coltello e lo lanciai con forza a terra. [I Slot Azione - AaD | For 700, Mediobasso; Pot 15 +10 Precisione] [Coltelli da lancio della Bakekujira] La leggera spesa di chakra, subito dopo, fece sì che il coltello non impattasse contro la dura pietra che costituiva il pavimento ombreggiato, ma fu come se sprofondasse in esso o venisse assorbito completamente e, quasi fosse un vero e proprio portale, ogni centimetro della lama, che da una parte veniva assorbito dall'ombra proiettata sul terreno, ricompariva ad almeno quindici metri da me, nell'ombra provocata dal fumogeno. Nel fare ciò, grazie alla forza intrinseca ereditata dal Dio Guerriero, il coltello divenne di un nero ancora più profondo, smettendo di riflettere la luce dell'ambiente ma sembrando quasi che l'assorbisse, diventando decisamente più letale. L'aura di oscurità che emanava, poi, era rafforzata dal mio stesso chakra, affine a quell'elemento. [II Slot Azione - Passo di Tenebra | For 700; Pot 15 + 10 Precisione + 15 Oltraggio, 0,75 Bassi] [Pericoli delle Tenebre] [Le mie Tenebre] [Slot Tecnica - Manipolazione della Natura | Pot contro oggetti: 120] Quel fulmine nero, esploso senza alcun preavviso e apparentemente generatosi dalla strada battuta ombreggiata dagli effetti della bomba di Hideo, apparì a non più di un metro e mezzo dallo shinobi di Suna e, con una traiettoria a quarantacinque gradi dal terreno, tentò di colpirlo al ginocchio.

    Mi resi conto immediatamente che quel rapido attacco e la spesa di chakra ad esso collegato, avevano spezzato il Cammino della Morte. Non potevo escludere la presenza di sensitivi, così come la donna con l'ombrello che stava parlando con il genin di Oto mi faceva pensare che ci potessero essere altri ninja celati e pronti a intervenire. Rafforzando la mia idea, dunque, che rimanere una carta nascosta nella manica pronta a intervenire, fosse la cosa migliore da fare. Inspirai ed espirai rapidamente, riportando la concentrazione verso di me e il mio tantien, limitandone il flusso. [Slot Tecnica Avanzato - Cammino della Morte] [Azione Rapida]
    Dopo di che, cercando di mantenere un basso profilo e sfruttando il favore ambientale, dato dalle ombre degli edifici e della bancherelle, tentai di avvicinarmi verso il genin di oto e la sua interlocutrice senza farmi scoprire, ma provando a cogliere le loro parole. [Percezione 9]

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 525
    • Riflessi: 650
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    70,7/80
    Vitalità
    16.5/16.5
    Slot Azione

    1. AaD

    2. Passo di Tenebra

    3. Movimento

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Manipolazione della Natura

    2. Cammino della Morte

    Note

    La furtività è la medesima dei post precedenti :pwn:

  14. .

    霧の地下世界

    Kiri no chika sekai

    I

    Fermai lo sguardo per qualche secondo sul sigillo raffigurante la tartaruga e la mano impressa sul carapace, quindi rilessi la lettera e la piegai in due lasciandola cadere sulla scrivania. Lo sguardo si mosse sul soffitto, mentre la schiena affondava nello schienale della sedia posta dietro la scrivania e la mente vagò riflettendo sul messaggio scritto dal primario. Quel giorno, infatti, entrato nella sede della Mano Nera, mi era stata data una busta indirizzata a me proveniente dall'ospedale di Kiri. Il primario del villaggio, in poche righe, sollevò un problema che riguardava Kiri, ma non entrò nei dettagli lasciando così che la mia curiosità spasmodica elucubrasse il resto. Accantonai ogni ipotesi di poter indovinare di cosa si trattasse dopo una ventina di minuti, lasciai la lettera sulla scrivania e ripresi a studiare i faldoni che occupavano il resto del tavolo: anni e anni di rapporti, redati dalla Mano Nera, circa i ritrovamenti o gli avvistamenti nel continente delle sette spade leggendarie di Kiri. Dal Fantasma Buio mi era stato dato un metodo per ritrovarle, peccato che necessitasse il possesso di almeno una tra queste e, da quando il Jonin della Nebbia era scomparso nei pressi della Bruma, il villaggio non ne possedesse nemmeno una. Il mio lavoro, allora, consisteva nell'incrociare le informazioni vaghe che negli anni si erano accumulate, individuando così quali, tra queste, erano informazioni false o poco credibili e quali, invece, fossero informazioni di cui tenere conto per una ricerca sul campo. Si avvicinò il tramonto e, così come gli altri giorni, i miei progressi erano stati veramente esigui. Inutile nascondere che quella situazione era snervante, ma credevo che - malgrado il fastidio di brancolare nel buio - prima o poi avrei trovato delle informazioni che si sarebbero rivelate utili. Lasciai i carteggi sulla scrivania e indossai il mantello, spensi le luci del mio piccolo ufficio e presi la via dell'ospedale.

    La nebbia, nel villaggio, si concentrava in piccole sacche lì dove il terreno era maggiormente depresso rispetto al resto della città, le nubi si muovevano, assecondando il vento, nascondendo porzioni di case o velando alcuni lampioni che emanavano una calda luce gialla. Osservai il villaggio e i suoi abitanti, saltando placidamente da un tetto all'altro, alcuni negozi stavano chiudendo, altri accendevano le luci e si preparavano ad accogliere i cittadini che terminavano la loro giornata e ritrovavano nel ramen, nel pesce alla griglia o nel saké il conforto di chi aveva terminato un'estenuante giornata in mare.
    Leggermente rialzato rispetto al resto del villaggio, l'ospedale non era avvolto dalla nebbia e giungendo verso di esso potei vedere Fudoh. Accorciando le distanze che ci separavano riconobbi come una tartaruga umanoide, che non avevo mai conosciuto, armata di uno spadone a due mani un elemento del contratto stipulato da Fudoh e una seconda, giunto a non più di sei metri da lui, molto più piccola e non antropomorfica appoggiata sulla spalla. Il primario mi presentò ad essi e io mossi un leggero cenno con il capo e con le spalle in loro direzione, portando il pugno al petto, salutandole a mia volta. Piacere mio. Youshi dissi presentandomi.

    La mia curiosità per le prime parole di Fudoh fu evidente: allargai leggermente l'occhio, il mio capo si inclinò e in diagonale e seguì qualche cenno di assenso a cui fecero eco le mie parole: Non ne ero a conoscenza morsicai internamente il labbro e poi aggiunsi Sono sicuro che il Mizukage sarà disponibile a elargire dei fondi e delle risorse per aiutarti in questa tua iniziativa, Fudoh-san piegai le labbra in un leggero sorriso.
    Sapevo che non aveva chiesto la mia presenza in quel luogo solo per condividere con me quella sua iniziativa, infatti non ci volle molto che arrivasse al punto della questione: qualcuno non stava gradendo la sua presenza all'interno degli edifici abbandonati che mi aveva appena citato. Non è solo un problema intestino, hanno attaccato anche un diretto rappresentante del Mizukage scossi il capo O sono dei folli che non ti hanno riconosciuto, oppure degli sconsiderati che pensano alle conseguenze delle loro azioni. Comunque sia è un problema da risolvere e vi accompagnerò conclusi con un cenno d'assenso. Da dove vuoi cominciare?
    Imboccata la strada scelta dal primario, gli avrei posto una domanda incuriosito: Mi dicevi che da genin, prima che Kensei-sama diventasse Mizukage, avevate affrontato dei problemi di criminalità all'interno di Kiri, giusto? lo guardai aspettando che confermasse Cosa ti fa pensare che la matrice sia la stessa? Avevano un metodo, hai riconosciuto qualche simbolo che li ricollegasse ad una criminalità organizzata? feci una pausa Io stesso ho avuto a che fare con gli Isaka, ma assieme a Minarai ci siamo occupati della faccenda in maniera definitiva lasciai che le parole cadessero nel silenzio, Fudoh avrebbe intuito facilmente cosa intendessi con "definitivo"
  15. .

    天狗の散歩

    Tengu no sanpo

    XII

    Un sorriso violento si dipinse sul mio volto, l'intuizione era corretta: Hagemono era anch'egli un viaggiatore. Lo stesso non si poteva dire di Byakuei che rispose calmo al mio leggero tranello, confermato da Tenma e gli altri presenti. Furono però le parole successive del generale deposto e traditore a farmi incespicare la mente: era da un mese che si trovava in quella realtà fatta di bianco e scale di grigio. Lasciai vagare lo sguardo sul parquet dell'ufficio mentre cercavo di elaborare quella informazione. Il bagliore non era avvenuto per tutti contemporaneamente? Non potevo certo escludere che nelle pieghe del tempo quella traslazione spazio-temporale fosse avvenuta con tempistiche diverse, ma anche non arrivasse dal mio presente, com'era possibile che ci avesse anticipato di così tanto? Mi grattai il capo pensieroso, riflettendo che sarebbe stato un enigma che avrei condiviso con gli altri due shinobi che mi accompagnavano. E' stata una chiacchierata veramente illuminante dissi allargando le braccia, prima di farle ricadere lungo i fianchi e mostrando un sorriso a trentacinque denti. Un'ultima cosa però aggiunsi, alzando due dita verso Orochimaru e invitandolo così a trattenere il legame tra la serpe e il torturato Con il suo beneplacito, Orochimaru-sama aggiunsi, verso il Kokage, inchiandomi leggermente con rispetto. Se avessi avuto ancora la sua collaborazione, avrei proseguito Hagemono è già stato spezzato da questa nostra chiacchierata, ha provato un dolore che in pochi sarebbero riusciti a reggere e a questo te ne devo dare atto dissi, rivolgendo lo sguardo verso di lui Quindi quest'ultima domanda, in onore della tua resistenza e caparbietà, non sarà sollecitata da altri gesti di tortura, ma vorrei comunque assicurarmi che tu non menta. Sarebbe a dir poco stupido, non trovi? piegai le ginocchia, avvicinandomi a lui e aspettando un suo eventuale cenno di assenso Cosa stavi per dire sullo Stratega? Ho un conto in sospeso dall'ultima volta che l'ho visto, sai dove posso trovarlo lontano dalla gonna del Veterano?

    All'arrivo di Kotaro, dopo che mi ebbe mostrato la piuma a cui fece seguito un buffetto sulla guancia e un occhiolino, sorrisi calmo in sua direzione. Era strano ricevere certi segni di approvazione da parte di uno shinobi del mio clan, infatti, se da un parte Ossuri-sama si era sempre dimostrato un maestro intransigente e marziale nei modi di fare, dall'altra gli shinobi e le kunoichi del clan Tokugawa erano soliti guardare con diffidenza la mia famiglia poiché contava ninja che, in un modo o nell'altro, avevano tradito Kiri: Yashimata, Kotaro e Ossuri stesso. Nemmeno i compiti che ricoprivo all'interno del villaggio, le molteplici missioni concluse con successo o la stretta vicinanza con il mio Kage avevano cancellato quel sentimento verso le stigmate che Yashimata aveva segnata sulla pelle della sua famiglia e i suoi discendenti. Per questo motivo, il sorriso che gli rivolsi in quel momento, fu particolarmente sincero e trasmetteva una serenità che non avevo mai provato. Quell'uccellaccio non aveva alcuna possibilità, zio dissi piegando le labbra divertito Hai forse intuito in quale direzione si stava muovendo? Domandai incuriosito Non credo che si possa escludere la presenza di altri loro alleati o spie tra le vostre file spiegando così la mia curiosità.
    Orochimaru evocò poi un serpente che ingerì Hagemono, sul mio viso passò un'ombra di disgusto e, dopo uno sguardo rapido verso Kotaro, ci incamminammo.

    [. . .]

    Alzai lo sguardo divertito verso il gabbiano urlatore e, al commento di Fudoh rispetto al suo cognome, risposi calmo: Mi stupisce meno di quanto tu possa credere, Fudoh Orihara un ghigno divertito lasciò cadere nel silenzio i pensieri che già in precedenza avevo fatto rispetto ai legami di Fudoh con le omonime Orihara Ma sarei curioso di approfondire le implicazioni di questo tuo legame ora manifesto alzai le spalle brevemente, mi rendevo conto che in quel momento vi era altro di cui discutere e la presenza di tutti quegli shinobi non permetteva di fare una sincera chiacchierata tra commilitoni, per cui rimandai volentieri quel discorso a momenti migliori. La dichiarazione successiva di Fudoh fu una sorpresa maggiore, spostai lo sguardo rapidamente da lui alla carrozza e poi nuovamente verso il primario che, subito, cercò di smorzare il mio spirito. Deglutii e lo guardai più profondamente, quini mi voltai verso il mare e con voce leggera gli dissi laconico: Capisco
    Venni quindi aggiornato dal primario di Kiri e seguii il suo sguardo quando parlò di un personaggio inquietante, tentennai per un momento quando lo riconobbi. Era lui, il tempo l'aveva mutato, ma sarebbe stato impossibile non riconoscerlo dopo gli eventi che mi avevano portato a incrociare il suo cammino. Fudoh... quello è venni interrotto dall'Hokage che anticipò le mie parole emettendo vampate di chakra, sorrisi falsamente e feci un cenno di assenso verso di lui Sì, il Veterano. Comandante dei Cremisi, lo definirei un po' più che inquietante, Fudoh serrai la mandibola e scossi il capo Se possibile le cose si sono messe peggio di quanto già non lo fossero, come si è riusciti a raggiungere un accordo con lui? guardai i presenti Quali sono i pesi sul piatto della bilancia? Attesa una risposta, ripresi: Scusa l'interruzione, continua pure Fudoh-san
    Venni così aggiornata sulla situazione: ci trovavamo in un sogno. Due erano le ipotesi su chi fosse il sognatore, la prima che fosse direttamente il Tengu a farlo, la seconda che fosse qualcuno che sfruttasse quell'arma di Iwa per indurlo a sognare al fine di liberarlo. Feci qualche cenno di assenso e poi interruppi nuovamente Fudoh Avrei bisogno di qualche informazione ulteriore sul Tengu, Fudoh-san scrocchiai il collo e lo guardai placidamente Ho bisogno di un tuo aggiornamento in materia. Si tratta di un dio guerriero, no? utilizzai il termine caro a Fudoh per definire le Armi di Iwa Dici che è prigioniero di qualcosa o di qualcuno, ma non so di cosa tu stia parlando dissi, invitandolo così ad approfondire l'argomento e aggiornarmi sugli eventi passati.
    Quando mi disse, infine, che l'Hokage sarebbe andato a combattere contro l'Oni insieme al Veterano sorrisi divertito non facendo alcun commento. Chissà se il foglioso avrebbe negato a Kensei-sama il piacere di ucciderlo, infilandosi da solo in un combattimento contro quell'essere divino. Capisco commentai nuovamente in maniera laconica.
    Qualche cenno di assenso seguì le ultime parole di Fudoh, quando definì il nostro ruolo in quella faccenda: svegliare il sognatore. Bene, immagino che seguiranno ulteriori dettagli Il sorriso che rivolsi al chunin di Kiri si tramutò in un'espressione di sorpresa quando disse che il Veterano aveva messo a disposizione delle armi. Davvero? Fammi vedere, sono curioso seguii allora il primario.

    Su un telo erano tenute diverse armi, alcune erano già state prese e lo potei capire perché vi erano degli spazi vuoti tra l'una e l'altra di dimensioni diverse. Mi chinai verso di esse e le guardai con attenzione, l'arco composito mal ridotto attirò la mia attenzione e lo osservai con più interesse, quindi lo raccolsi saggiandone le caratteristiche mettendolo in tensione. Interessante dissi a denti stretti, lasciando la presa sulla corda tesa. Quindi, se il Veterano fosse stato nei paraggi e avesse rivolto l'attenzione verso di me, d'altronde stavo raccogliendo uno degli artefatti che aveva messo a disposizione, l'avrei guardato senza dire nulla e non lasciando trasparire alcuna emozione dal viso. Erano passati molti anni nel mondo e sul mio corpo, le intemperie della vita da guerriero avevano lasciato segni indelebili sulle mie membra trasformandomi e chissà quanti altri shinobi accademici aveva visto morire, ma chissà quanti - invece - gli erano sfuggiti due volte. Il mio respiro - se ci fosse stato quello scambio di sguardi - sarebbe rimasto il più possibile regolare e, dopo un attimo, avrei messo l'arco sulle spalle e raccolto la faretra, invitando Fudoh con un cenno a seguirmi.

    Allontanatoci di diversi metri dal gruppo, mentre l'Hokage stava armeggiando con Orochimaru e Hagemono, ripresi il discorso con Fudoh in maniera diretta e senza preamboli: Come fai a sapere del Cavaliere Dorato? inspirai ed espirai calmandomi. Benché ci fossimo allontanati dopo la missione in quel di Taki, conoscevo bene il primario, sapevo quali potevano essere i punti fermi su cui poter fare leva, così come lui conosceva i miei avendone a usato uno magistralmente in precedenza rispetto ad Ago e la Signora. Mi sembra di capire che tu abbia avuto occasione di parlarle, altrimenti non mi spiego come tu faccia sapere cosa lei sa dell'Abete o se tra le sue schiere vi è il Cavaliere Dorato attesi un momento abbassando lo sguardo verso il terreno So quanto tieni alla riservatezza sulle tue vicende familiari, anche se ora inizio ad avere degli elementi che mi stanno facendo valutare delle ipotesi ... Diciamo fuori dall'ordinario passai l'indice tra le labbra, pensieroso, alzando le sopracciglia e poi ripresi Rispetto la tua riservatezza, ma sarei curioso di avere tue conferme o meno a tal proposito, lo devo ammettere. Comunque sia, se hai avuto modo di parlare con lei, vorrei che se ci fossero delle informazioni - anche che reputi di poco conto - utili alla salvaguardia di Kiri e dei suoi abitanti, ad esempio dei suoi progetti, tu le condividessi con me e con il villaggio stirai le labbra e aggiunsi Se mi concederai la tua fiducia, farò in modo che il villaggio sappia né più né meno di quello che mi dirai e che vorrai condividere con esso nel silenzio espressi l'alternativa a quella proposta: il ruolo che ricoprivo all'interno del villaggio mi imponeva di trovare una risposta, con o senza il sostegno di Fudoh Orihara; e se fossi riuscito nel mio intento, avrei condiviso con il villaggio, ovvero con Kensei-sama, tutto ciò che sarei riuscito ad arraffare. Immagino abbia già incontrato Koma della Nebbia, se non ricordo male è stato lui a salvarla dal tempio, no? domandai, aggiungendo: Senti questa storiella che mi ha raccontato mio zio: il capostipite del mio clan, Kurogi Tokugawa, milla anni fa, liberò una donna da un monastero in cui le armi venivano abbandonate e trasformate in attrezzi agricoli. Questa donna gli fece un dono: gli insegnò la vera natura delle ombre e per lei riprese a combattere e, come ti ho detto, la salvò dalla prigionia un sorriso si dipinse sulle labbra quando conclusi: Il dettaglio più divertente? Il monastero, secondo la leggenda, si trova nei pressi di Taki Osservai il medico, aspettando che facesse i dovuti collegamenti, poi ripresi: Ho smesso di credere nelle coincidenze da molto tempo, soprattutto quando combaciano in maniera così perturbante alzai ed abbassai nuovamente il sopracciglio brevemente Dovessimo uscirne vivi da questo... tentennai appena, lasciando scorrere lo sguardo sulle onde grigie ...da questo sogno. Credo sarà necessario indagare sul monastero, potrebbe esservi segreti da svelare e nuove strade da percorrere. Ah e a tal proposito! vidi che la comunicazione mentale tra l'hokage e Hagemono era terminata e il foglioso era tornato con la mente alla solida realtà, quindi feci un cenno a Fudoh ti ricongiurci agli altri dicendo rapido e a mezza voce: Ti ricordi il tipo stroncato da tua zia, tua sorella (?) durante l'interrogatorio? Ci stava parlando di alcune fonti a Taki e di come lei volesse sfruttarle. Bene, a quanto pare mia nonna ne era una delle custodi e prima mi ha dato il punto preciso di dove si trovino sorrisi verso il primario con complicità e quindi volsi l'attenzione verso il gruppo a qualche metro di noi, mentre con passi larghi li raggiungevamo. Quel breve momento di condivisione delle informazioni, mi aveva aveva dato la possibilità di chiarire diversi punti ordinandoli in parole e pensieri di senso compiuto.

    Raggiungemmo il resto del team che un piccolo drago azzurro era appena stato evocato. Tra le fauci teneva una sfera, ma la sua voce e le sue parole risultarono chiare, così come il sentimento e le emozioni che provava: pericolo, ansia per il suo evocatore e urgenza. Fu poi Hagemono a presentarlo come Gyakuryū, uno dei draghi più anziani, benché avesse le fattezze e gli atteggiamenti di un giovane drago. Lo osservai in silenzio, muovendo lo sguardo rapidamente dall'evocatore all'evocato, cercando di cogliere eventuali messaggi prossemici nascosti. L'hokage prese parole presentandosi al drago, l'artificio dei nomi e dei riconoscimenti era atto evidentemente a cogliere il favore di Gyakuryū, non fu difficile cogliere ciò malgrado non conoscessi cosa intendesse per "guardiano dell'equilibrio", né chi fosse l'Esuvia Ryujin. Non mi sarei intromesso ne fatto parola alcuna, vi erano intrecci nelle storie dei draghi che mi erano ignoti e quindi lasciai che fosse chi li conosceva meglio a trattare con uno della loro specie.

    Ascoltato il piano di Fudoh e osservata la reazione di Raizen, inspirai ed espirai a pieni polmoni. Atteso qualche secondo, avrei domandato verso Kotaro: Zio, alla prigione parlavi di questa tempesta. Sai perché l'ipotesi di passarvi sotto non sia mai stata presa in considerazione? domandai calmo, aggiungendo subito dopo specificando meglio la mia idea Qualche esperto di doton, ma non per forza, potrebbe essere in grado di muoversi sottoterra aggirando il problema. E' stata mai provata questa possibilità e se sì, perché scartata? mi grattai il mento, cercando nello sguardo degli astanti dei cenni o delle parole.
    Per quanto riguarda il team che si dovrà occupare di oltrepassare la barriera, vediamo di limitare il numero di shinobi o kunoichi a quattro nuovamente mossi lo sguardo verso gli altri ninja mentre il resto degli shinobi o kunoichi, nel caso non potessimo passare sotto la tormenta, potrebbe fornirci supporto per oltrepassarla
    Quando Fudoh propose di portarci dietro uno dei combattenti della Signora di Taki, lo guardai con sospetto e mossi leggermente il capo in segno di diniego. Sarebbe stato molto difficile, per lui, convincermi di fidarmi di uno degli scagnozzi di Maya. Magari su chi ci accompagnerà ci ragioniamo dopo aver trovato un modo per oltrepassare la barriera, che dici Fudoh?

    C'erano diversi pensieri che mi ronzavano per la testa, ma uno in particolare mi attanagliava la mente: se il nostro obiettivo era fermare il sognatore, qualunque cosa fosse, considerato quanto detto dall'Imperatore ovvero che una presenza li portasse ad appianare dei dubbi o a compiere determinate azioni, cosa o come li stava influenzando in quel momento? Se non possedevano libero arbitrio, come mi aveva suggerito il fratello di Byakuei, le proiezioni oniriche ci stavano aiutando a quale scopo inconscio? Ci saremmo potuti fidare di loro? Se avessimo agito contro il sognatore e eliminata la loro effimera esistenza, come si sarebbero comportati di fronte a questa ipotesi? Era forse ciò che il Sognatore voleva che facessimo? E perché mai?
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