Consulenza ebraica per lo studio del Cristianesimo e dell'Islam

Posts written by Filippo Maria Leonardi

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    Come già osservato da LvBv1983 che la Terra fosse pressoché sferica era sperimentabile fin dall'antichità per coloro che viaggiavano per mare e per monti. Eratostene nel III sec. a.C. aveva già calcolato il diametro terrestre con buona approssimazione.
    Lo sapevano anche nel medioevo, lo sapeva Dante Alighieri che scrisse il trattato Quaestio de aqua et terra. Ovviamente lo sapeva anche Colombo, cui i dotti di Salamanca obiettarono soltanto sulla distanza, etc.
    Tuttavia, il sistema più naturale per rappresentare il cosmo dal punto di vista di un osservatore posto sulla superficie terrestre, è una semisfera con centro nel punto di osservazione. Lo usava Tolomeo e lo usano ancora oggi astronomi e topografi.
    In questo sistema il cielo è una cupola semisferica, mentre la terra è un cerchio disegnato sul piano orizzontale.
    In questo sistema la terrà è piatta ma delimitata dalla circonferenza dell'orizzonte.
    Tuttavia nel simbolismo tradizionale la terra è associata al quadrato. I quattro angoli della terra, i quattro venti, i quattro pilastri, ecc.
    Questo accade perchè è geometricamente più semplice, come sanno i cartografi, localizzare un punto sulla superficie terrestre mediante un reticolo quadrato. Si tratta di una approssimazione ma funziona.
    Nel simbolismo tradizionale i Cieli e la Terra corrispondono rispettivamente al cerchio e al quadrato, alla sfera e al cubo, al compasso e alla squadra, al numero tre e al numero quattro, etc.
    Lo stesso nome di ADAM in quanto uomo terreno (ADAM > ADAMAH) in greco fu interpretato come l'acronimo delle quattro direzioni: Anatolé, Dysis, Arctos, Mesembria, cioè Est, Ovest, Nord, Sud.
    Questa cosa la dice anche S. Agostino. Anche se successivamente qualcuno osservò:
    In Augustino reprehendunt circa nome Adam, annotationem, illam ex eo incongruam indicantes, quod Adam nomen est Hebraeum, haec autem alia nomina sunt Graeca, multo posterius inventa...
    Cioè: come è possibile che il nome di Adamo, che è ebraico, sia formato dalle iniziali dei punti cardinali in greco, che sono posteriori?
    Tuttavia il simbolismo gli si addice perfettamente.
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    Questa discussione mi fa tornare in mente quanto disse Antoine Fabre d'Olivet sull'uso dell'ET nel primo versetto della Genesi.
    Secondo lui ET indica l'essenza stessa di qualcosa prima che si manifesti nell'esistenza. In francese lui la chiama ipséité. In inglese selfsameness.
    Infatti come è possibile che al principio Elohim abbia creato i Cieli e la Terra se poi queste entità vengono create nel seguito?
    Perciò quando si dice che in principio Elohim creò ET-HA-SHAMMAIM e ET-HA-ARETZ significa che non creò i Cieli e la Terra ma l'essenza di tali entità. Anche Filone di Alessandria, se mi ricordo bene, distingue i Cieli e la Terra intellegibili da quelli sensibili, salvo poi contraddirsi dicendo che il cielo rappresenta il mondo intellegibile e la terra quello sensibile.

    Il termine ET, cioè Aleph + Taw esprime bene l'idea di sintesi, visto che è formato dalla prima e dall'ultima lettera dell'alfabeto.
    Qualcuno dice che è la contrazione di אוֹת che significa "segno". La Waw interposta tra Aleph e Taw sarebbe solo una congiunzione. In greco si direbbe "Alpha e Omega".

    Il plurale AUTIOTH indica l'insieme delle 22 lettere ebraiche. Gli occultisti usano talvolta lo stesso termine per indicare i Tarocchi visto che le Lame degli Arcani Maggiori sono 22 e corrispondono alle 22 lettere.
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    Questo tale Neil Hague è il tipico esempio di soggetto mentalmente deviato / deviante che squalifica l'esoterismo, divulgandone frammenti mescolati e confusi, alterati da personali fantasie. Il marchio di fabbrica è il saltare di palo in frasca e la totale assenza di citazioni di testi originali, che qualifica tali sproloqui come speculazioni superficiali che esulano dalla conoscenza approfondita degli argomenti di cui si tratta.
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    Si prega di citare le fonti. Dove sta scritto Adamo = Orione ?

    Dal punto di vista tradizionale Adamo non può essere identificato con l'uomo celestiale, perché al contrario rappresenta l'uomo terrestre. Lo si capisce dalla correlazione tra il nome ADAM e la terra del suolo ADAMAH.
    Inoltre il nome greco ADAM (4 lettere) è stato messo in relazione con le 4 direzioni della terra: A Anatolḗ «oriente» D Dýsis «occidente», A Árktos «settentrione» e M Mesēmbría «meridione». Nel simbolismo cristiano è evidente la contrapposizione tra Adamo (croce orizzontale) e Cristo (croce verticale). A parte la distinzione paolina tra anima vivente (Adamo) e spirito vivificante (Cristo), c'è tutta una iconografia che pone la croce di Cristo sul Cranio (Golgota) di Adamo. Spesso tale cranio è rappresentato sopra due tibie incrociate. Dal punto di vista geometrico tale simbolismo è ripreso nel monogramma di Cristo formato dalle lettere X (chi) e P (rho). La prima lettera è una croce orizzontale, mentre la seconda è l'asse verticale con la "porta stretta" all'estremo superiore.
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    CITAZIONE (aldonet @ 24/2/2020, 10:29) 
    Leggendo alcuni articoli sull'arte rinascimentale, in paricolare la Creazione di Adamo di Michelangelo, che forma parte del soffitto della Cappella Sistina a Roma, il relatore si avventura a sostenere che tale raffigurazione possa raccontare la storia del ruolo di Orione nei miti della creazione gnostica. E scrive
    "I dipinti chiaramente rappresentano un “cervello” di profilo che incornicia Dio che sta creando Adamo (Orione), il primo uomo celestiale. Cio’ che è affascinante è che la parola “uomo” – man- etimologicamente significa “pensare”, o stati della mente (o pensiero)"

    Quella del cervello nella Cappella Sistina è una storia vecchia. Trovi un articolo sull'argomento a questo link:
    www.debernardis.it/diocervello.html

    Per quanto riguarda l'etimologia, la radice MAN in indoeuropeo indica la "mente" e di conseguenza l'uomo in quanto essere dotato di mente. Per esempio in sanscrito MANAS = "mente" MANAVA = "uomo"; idem in inglese MIND e MAN. In latino rimane soltanto MENS = "mente".
    La stessa radice indica anche la "luna" poichè considerata come l'astro che brilla di luce riflessa, quindi è associata alla speculazione, da cui le corrispondenze sole = intelletto <> luna = mente. Per esempio in inglese MOON = "luna", in latino MENSIS = "mese" (ciclo lunare).
    Queste corrispondenze simboliche, ad un certo punto si intrecciano, per cui si crea un po' di confusione.
    Infatti la radice MAN indica l'uomo (a prescindere dal genere) in quanto dotato di mente, ma anche la luna, che è considerata femminile rispetto al sole. Da cui in lat. MENSTRUUM (il ciclo mestruale, cioè mensile).

    CITAZIONE (aldonet @ 24/2/2020, 10:29) 
    Al di là delle sue personali interpretazioni, che potrebbero trovare anche condivisioni, non avevo ancora sentito che Adam, uomo, abbia quel significato etimologico.

    In ebraico ADAM non ha alcuna connessione con la mente. ADAM come EDOM significa "rosso", probabilmente con riferimento a DAM = "sangue".
    Però è vero che S. Ambrogio interpretava Adamo come l'intelletto e Eva come l'immaginazione. In tal senso però la mente corrisponde a Eva, non ad Adamo.

    Se andiamo ancora più indietro, sulla base della fonosemantica, possiamo ricostruire la radice M+N che significa "permanere".
    Da cui tutta una serie di significati legati all'idea di "permanenza" come in latino MANEO = "rimanere".
    Per esempio in greco si ha Μνημοσύνη in cui la radice M+N è associato alla "memoria" (il ricordo che permane) e quindi alla "mente".
    Oppure in latino MONEO = "ammonire, mettere a mente, far ricordare".
    Ma può indicare anche un "monumento" che permane nel tempo come in latino MONUMENTUM = "ricordo, monumento" o addirittura anche nell'antico egiziano MEN = "essere fermo, stabile, permanente" da cui MENW = "monumento".
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    CITAZIONE (Baphomet @ 25/2/2020, 18:26) 
    Il nome Adamo deriva dal sumerico ada-mu, che significa "padre mio". L'autore della Genesi, in diversi passi 2,7 3,19 connette il nome di Adamo con l'ebraico אדמה, adāmā, "terra", "suolo" da cui esso deriva.

    Il sumero non c'entra nulla. Non c'è alcuna parentela linguistica tra il sumero e l'ebraico.
    Infatti in sumero ADAM significa "abitazione". Ofhy

    In ebraico invece ADAM significa "rosso" e presumibilmente è da ricollegare a DAM chi significa "sangue".
    ADAMAH indica la "terra rossa" ovvero l'argilla o la "terracotta".

    CITAZIONE (Baphomet @ 25/2/2020, 18:26) 
    Chi ha inventato questi nomi di certo aveva poca fantasia, come se oggi qualcuno chiamasse il suo cane Abbaio e il suo gatto Miagolo!

    Non c'è nulla di strano. Gli egiziani chiamavano il gatto MIU e il leone MAU, perchè era più grosso!
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    CITAZIONE (Maurizio 1 @ 25/2/2020, 10:29) 
    Filippo dice: "e' logico che siano tutti personaggi simbolici".
    Si, pero' non possiamo non accorgerci che la scrittura pone i personaggi Adamo, Eva, Caino, Abele in un posto preciso del proprio albero genealogico, allo stesso modo di qualsiasi patriarca.
    Quindi a che conclusioni possiamo approdare?

    Faccio notare che il termine ebraico per indicare la genealogia è TOLEDOTH (poi tradotto con genesis, da cui il nome del libro in greco e latino). Ma questo termine è usato sia per i discendenti di Adamo, sia per indicare la distinzione dei princìpi cosmologici come cielo, terra, etc.

    Che cose ne dobbiamo dedurre? Se la Genesi usa lo stesso termine per indicare lo sviluppo dei principi cosmologici e la discendenza di Adamo, significa che sono equiparabili, cioè entrambi considerati come entità simboliche. D'altra parte, ogni nome ha un significato. E vi sono anche dei mutamenti di nome, che sono significativi. Isha -> Eva; AbRam -> Abraham; Sara -> Sarai, etc.

    In questo non c'è nulla di strano. La mitologia greca usava gli dei per rappresentare i princìpi cosmologici. Gli ebrei, essendo monoteisti, usarono in alternativa personaggi umani nello stesso modo. Zeus che si accoppia con Metis e genera Athena dalla propria fronte, rappresenta l'intelletto che concepisce la realtà per mezzo della mente. Adamo che "conosce" Eva non è molto diverso... D'altra parte S. Ambrogio identifica esplicitamente Adamo con l'intelletto ed Eva con l'immaginazione. Dunque chi vuole intendere, intenda.
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    CITAZIONE (Maurizio 1 @ 19/2/2020, 13:54) 
    A meno che non sia simbolico anche il personaggio Caino

    Sono tutti simbolici... non è così difficile da capire. A meno che uno non creda alle favole!

    CITAZIONE (Baphomet @ 19/2/2020, 13:26) 
    Del resto l'uomo sulla terra può nascere spontaneamente?

    La limitatezza del tuo ragionamento è sorprendente.
    Stai solo spostando il problema.

    L'uomo può nascere spontaneamente sulla terra?
    E allora può nascere spontaneamente su un altro pianeta?

    La vita e dunque l'umanità sono emerse dalla materia per incorporazione dello spirito.
    Questo è avvenuto con un processo di progressivo sviluppo che dal punto di vista materiale è chiamato "evoluzione" ma dal punto di vista spirituale, inversamente, corrisponde ad una discesa o caduta.
    Chi pensa che l'onnipotente barbuto abbia fatto Adamo dal fango ed Eva da una costola, è uno sprovveduto, sia secondo i criteri scientifici moderni, sia secondo i criteri della scienza spirituale.
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    CITAZIONE (Baphomet @ 17/2/2020, 18:48) 
    C'è una teoria ebraica in cui si sostiene che il primo uomo e la prima donna, fossero in principio uniti, e insieme formavano una sola cosa (prima di essere divisi), come se fossero gemelli siamesi.
    Nello stesso modo altre interpretazioni ebraiche affermano che in principio l'albero della vita era attaccato all'elbero della conoscenza del bene e del male e soltanto dopo il peccato originale, le radici furono divise.
    Sembrerebbe che il primo uomo, non diviso, rappresentasse l'albero della vita, non diviso dall'albero della conoscenza del bene e del male.

    Sarebbe utile se tu riuscissi a ritrovare la fonte di questa tradizione.

    Per quel che ne so io, il mito dell'androgino risale a Platone (Simposio, 189 c 2-193 d 5.)
    Poi entrò nel simbolismo alchemico.

    Per quanto riguarda la Genesi, l'albero della vita è evidentemente UNO, mentre l'albero della conoscenza del bene e del male è DUALE.
    Se consideriamo lo schema più semplice di un albero, cioè la biforcazione a forma di Y, l'albero della vita corrisponde al tronco, e l'albero della conoscenza corrisponde ai due rami.
    In latino si sarebbe potuto fare un bel gioco di parole tra ARBOR e ARBITRIUM, ma S. Gerolamo preferì tradurre con LIGNUM per due motivi:
    1) perchè in ebraico la parola 'ETS più che un albero indica la sostanza. Si noti che il suo derivato 'ETSEM che significa "osso" è stato usato dai filosofi ebrei per tradurre il termine "sostanza" dei filosofi greci. D'altra parte anche in greco c'è una connessione tra XYLE e YLE, come pure in spagnolo, il legno è chiamato MADERA, cioè MATERIA.
    2) perchè il legno dell'albero prefigurava il legno della croce, albero della morte, poi diventato nuovo albero della vita = resurrezione. Infatti nella qabbalah cristiana il corpo crocifisso è identificato con l'Adam Qadmon. Il monte della crocefissione, il Golgota, in aramaico significa "cranio". Se osservate i crocifissi tradizionali, vedrete alla base il cranio con le tibie incrociate. Non si tratta del jolly roger! Sono le ossa di Adamo, da cui rinasce la croce di Cristo, nuovo Adamo, secondo la definizione di San Paolo.
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    CITAZIONE (Maurizio 1 @ 17/2/2020, 14:42) 
    Come Adamo rappresenta l'uomo genericamente, Caino rappresenta genericamente un qualsiasi omicida.

    Questa è una interpretazione. Ma a livello ancor più generale Caino e Abele rappresentano due principi cosmologici complementari. In base al significato delle radici ebraiche, il nome di Caino esprime l'idea di una coagulazione, mentre Abele esprime l'idea di un qualcosa di volatile. Se usiamo il linguaggio simbolico dell'alchimia, essi corrispondono allo zolfo e al mercurio, il fisso e il volatile.
    In altri termini, Caino è l'elaboratore della terra (adamah) dunque la tendenza discendente verso l'elemento corporeo / materiale, mentre Abele è il conduttore del gregge (gli ANIMALI rappresentano le funzioni dell'ANIMA) cioè la tendenza ascendente verso l'elemento spirituale.
    Caino che uccide Abele è lo Zolfo che fissa il Mercurio, ovvero la materia che imprigiona l'anima e le impedisce di ritornare al principio.
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    CITAZIONE (Lea Sgarbi @ 16/2/2020, 10:13) 
    Perché i keruvim vengono posti ad oriente? Quale è questa via verso l'albero dei viventi? L'uomo viene espulso dal gan verso oriente, ma torna per quella via dopo il diluvio, dalla catena dell'Himalaya, fermandosi a Babel perché la strada verso Shalem gli è sbarrata.

    Non dovrei essere io a ricordarvi che l'ebraico QEDEM, come il latino ORIOR, non indica solamente ciò che è "orientale" ma soprattutto ciò che è "originale". S. Gerolamo traduce con "A PRINCIPIO" ma anche la tradizione cabbalistica si riferisce all'ADAM QADMON cioè all'uomo originale, o meglio, al prototipo dell'uomo universale, che è identificato con l'albero della vita, ovvero con l'albero sefirotico.
    I cherubini non stanno in nessun luogo geografico a est, ma proteggono il principio, cioè sono una rappresentazione della barriera da superare per ritornare allo stato originario.

    Questa dell'Himalaya non l'avevo mai sentita... e dove sarebbe scritta?
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    La correlazione tra il decadimento spirituale e la diminuzione della durata della vita è stata espressa anche dalla tradizione indù, con riferimento alle 4 età di progressiva decadenza. In particolare, nell'ultima epoca, cioè l'attuale:
    "La salute e la pietà diminuiranno di giorno in giorno, fino a quando il mondo sarà completamente depravato. Quindi solo la proprietà conferirà il grado; la ricchezza sarà l'unica fonte di devozione; la passione sarà l'unico legame di unione tra i sessi; la menzogna sarà l'unico mezzo di successo nel contenzioso; e le donne saranno un mero oggetto di gratificazione sensuale. La Terra sarà venerata solo per i suoi tesori minerali [...] La vita di ogni uomo non supererà i ventitré anni. Quindi nell'era del Kali-Yuga il decadimento procederà costantemente, fino a quando la razza umana non raggiungerà il suo annientamento". Vishnu Purana, IV, 24.
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    Dico "storicamente" perché il decadimento è continuo ed è apprezzabile anche su scala storica. Se consideri solamente la terminologia impiegata per definire le realtà spirituali vedi che dall'epoca dell'antico egitto, in cui si enumeravano numerosi tipi di anime, o la tradizione ebraica che ne indicava tre (ruach, nephesh, neshamah) già nel primo secolo d. C. si distingueva solamente pneuma e psyche. Dal XVII sec. si è perso un altro pezzo per via della confusione tra anima e spirito con completamento nel XIX sec in cui si è avuta la totale identificazione tra psicologia del profondo e spiritualità.
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    L'albero della vita è una allegoria, diciamo così, della forza vitale. La preclusione all'uomo di alimentarsi dell'albero della vita corrisponde alla perdita di controllo sulla fonte di tale forza per progressiva "immersione" dell'anima nel mondo corporeo. Storicamente ciò corrisponde al decadimento spirituale dell'umanità, per cui sempre meno individui mantengono la possibilità di invertire la tendenza. Tutte le tradizioni del mondo, in modo più o meno esplicito, tramandano la possibilità di realizzare "tecnicamente" il recupero dello stato primordiale che spesso è associato al ringiovanimento e alla prolongevità, ma solo come primo livello di realizzazione. Il livello superiore è costituito dall'uscita dal ciclo vitale, per cui taluni uomini eccezionali hanno rinunciato all'immortalità per essere riassorbiti nell'eternità, come ad esempio Cristo o Enoch. In tal caso il loro passaggio in terra può essere tanto più breve, quanto più meritevole di passare a miglior vita. hon oi theoi philusin apothnēskei neos, diceva Menandro (111 K.-Th), tradotto da Leopardi in questo modo: «muor giovane colui ch’al cielo è caro».
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    "mischiando il loro «dna» con quello delle terrestri"...

    E' un altro "biglione" seguace di Biglino.
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