Forum LIDI (Lega Italiana per la tutela dei Diritti degli Introversi)

Posts written by illusionman

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    Ciao, grazie della risposta :) ho mollato gli studi ma non a causa del professore ,perdita di motivazione e interesse per lo studio in generale. cmq c'è da dire che avrei preferito iscrivermi ad una facoltà umanistica, se al liceo nn fossi stata costantemente criticata dai professori perché poco loquace alle interrogazioni .ora sono disoccupata ma mi dedico ad un hobby creativo che in parte è anche una fonte di guadagno ( decorazioni per la casa).
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    ciao utenti : ) ho bisogno di sfogarmi, di raccontare una situazione che ho vissuto all'università . ero ingenua e gravemente sociofobica. contesto familiare non facile. mi sono iscritta ad una facoltà scientifica. numero chiuso e frequenza obbligatoria.100 iscritti al primo anno e solo4 persone provenienti dalla mia città. molte ore dilezione al mattino e attività pratiche il pomeriggio. un giorno in aula microscopi un professore prima di iniziare l'esercitazione si avvicina e con un sorrisetto ironico mi dice : " allora, dovete fare domande" . pensai subito ecco ci risiamo, professori che rompono le scatole a chi non interviene come al liceo.al secondo anno lo stesso professore spiega sia al primo che al secondo semestre , i primi due esami professionalizzanti, risultava simpatico a tutti ,ma detestava le donne. una mattina in aula suona un cellulare per un po' e lui si arrabbia, comincia ad esclamare : "possibile che non è di nessuno sto cellulare!" e mi guardava ,ero seduta in seconda fila ma si capiva che la suoneria non proveniva dal mio banco. i compagni di corso al centro dell'aula guardavano verso dime e mi sentivo a disagio. poi ad ogni studente èstato assegnato un tutore personale,a cui rivolgersi per organizzare ilpiano distudi , per avere consigli sulla scelta della tesi ecc.. mi hanno assegnato proprio lui ,mi metteva soggezione e non andai a chiedere aiuto nonostante ne avessi bisogno.il primo esame cmq andò bene, il secondo esame ,decisamente più difficile perché comprendeva altri due moduli l'ho sostenuto al quarto anno. era scritto e si è svolto nell'unica aula a gradini. mi son seduta nelle file più alte ,quando ho iniziato il test, ho sentito che un prof gli ha detto : "quella è del quarto" lui ha annuito e mi ha guardato per tutta la durata dell'esame,. finito il test gli altri prof se ne sono andati lui ha letto la correzione del compito e continuava a guardarmi anche quando altr istudenti gl ichiedevano qualcosa, non li guardava in faccia e fissava me .dire che è stato i mbarazzante è poco,mi volevo sotterrare, ero depressa e nn realizzavo del tutto. non ho superato iltest e ho ripetuto l'esame (stavolta orale) ,ma ho fatto quasi scena muta. ho preso un 18. due giorni dopo al bar l'ho incontrato e mi fissava mentre mangiava un cornetto. ho abbandonato gli studi per vari motivi ma in parte perché non lo volevo rincontrare al tirocinio finale. era un vero e proprio casanova ma non avevo capito il genere di uomo. tra l'altro all'esame ha guardato illibretto e miha rimproverato perché ho sbagliato piano distudi . miaveva puntato e ha controllato la mia carriera universitaria.scusate se misono dilungata ma nonce lafacevo più a tenermi dentro questa storia.
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    tra l'altro ho sempre avuto la sensazione che alla scuola cognitiva accedano "cani e porci",anche persone dotate di scarsa empatia .ultimamente ho letto il libro di Rolf Sellin " LE PERSONE SENSIBILI HANNO UN MARCIA IN Più",l'autore consiglia le terapie atte a chiarire conflitti e complicazioni interiori,quali le costellazioni sistemiche (da non confondere con quello di Bert Hellinger)la Ego state Therapy e l'approccio voice dialogue,di cui personalmente non conoscevo l'esistenza.
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    Salve dott . Anepeta ha dei consigli da darmi per smettere di rimuginare?grazie dell'attenzione.
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    ho iniziato la tcc per superare la fobia sociale ,ma sono un po' scettica ,è un metodo molto pratico ,centrato sul sintomo nn analizza i vissuti interiori a fondo, le dinamiche ,le relazioni. sembra che sia un ulteriore tentativo di cura dell'introversione,il terapeuta alla prima seduta mi ha ha detto che ho una distorsione cognitiva ossia monitoro costantemente l'altro per cercare cose che non esistono..mi lascia perplessa,credo sia parte della natura introversa osservare attentamente l'altro.non sono una psicologa quindi mi posso sbagliare,ma qualcosa in me mi dice che non funzionerà.
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    Qual è tasso di suicidio tra gli introversi?
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    Se non hai la chiacchiera, soffri di fobia sociale e non hai abilità particolari, stai proprio impicciato! il lavoro non si trova..tutti gli annunci richiedono facilità di relazione,dinamismo,attitudine a lavorare in gruppo ..qualità che non possiedo. a scuola nonostante l 'impegno nello studio ,alle interrogazioni non brillavo, per la mia scarsa loquacità associata ad una certa soggezione dell'autorità.alle prove scritte andava meglio,soprattutto nelle materie umanistiche.non capisco perché nelle università italiane bisogna sostenere esami orali ,nonè giusto ,dovrebbero dare la possibilità di scegliere.a volte m isento solo uno scherzo della natura,inadatta alla vita.
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    Avete mai letto il libro di Susan Cain "QUiet.il potere degli introversi" ? lo consigliate o è la classica americanata?
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    l'inquinamento e il capitalismo
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    benvenuto!! :)
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    Buongiorno dott. Anepeta ,vorrei farle una domanda non correlata all'introversione.che problematiche hanno i genitori che impediscono la crescita è l'auotnoia dei figli?i cosiddetti genitori fusionali,grazie.
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    Buongiorno dott. Anepeta, avrei una curiosità da soddisfare: secondo lei esistono paesi al mondo in cui gli introversi possano vivere bene?intendo dire se ci sono popolazioni con un tasso più elevato di empatia e di solidarietà,se ne è al corrente. grazie
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    Per quanto riguarda i ldisturbo ossessivo compulsivo invece è correlato a un patrimonio introverso o ne possono soffrire anche gli estroversi?
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    ecco infatti molte persone sui gruppi facebook per timidi introversi evitanti, sostengono che le fobie sociali o il dep non c'entrino nulla con l'introversione ,come se fossero entità separate e che gli introversi veri siano pochi.immagino ci siano acnhe introversi non timidi che non sisentano a disagio tra le persone,o misbaglio?
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    Grazie della risposta, ma la sensazione di essere invisibili fa parte della personalità evitante giusto?è possibilie che abbia radici nell'infanzia?
61 replies since 19/2/2014
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