Posts written by Stoner

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    Jay Park Universe


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    Il 'Jay Park Universe' è un forum che vuole raccogliere tutte le Jwalkerz italiane.
    Jay, di origini Coreane ma nato e cresciuto a Seattle, America, è nato il 25.04.1987 e a diciassette anni è diventato Trainee per poi debuttare, coi 2pm, nel 2009. Da allora è stata tutta un'ascesa con non pochi ostacoli che il giovane Artista ha superato egregiamente. Infatti è stato oggetto di parecchie controversie e dichiarazioni recepite nel modo sbagliato, sia da parte dei fans che da parte di gente che voleva affossarlo.
    Tuttavia, benché Jay sia il fulcro del forum, si parlerà anche di altre cose, come la Corea, il Mondo del K-Pop, per poi andare a finire su altri Paesi meravigliosi dell'Asia.
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    Ciao. Ho fatto un cambio di gestione sulle alleanze (sono passata dai banner ai link), dato che lo spazio che possiedo è per lo più un archivio, piccolo port/artfolio. Se ti interessa ancora restare alleati, vieni a confermare qui <3
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    Evalilith A. Drago
    La conoscenza pura è trasmessa attraverso i testi, ma è anche vero che essa parte dalla parola che qualcuno ha udito chissà dove, chissà quando e che ha deciso di imprimere su dei fogli con l'ausilio dell'inchiostro.

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    Adel ci pensò su un bel pò. Di testi sull'argomento ve ne erano tanti ed erano tutti lì, in quel gruppo di scaffali, però era anche vero che vi erano altri testi che nominavano pezzi di argomenti che la giovane cercava, altri ancora erano leggenda e altri proibiti.
    Nulla di complesso, ma sembravano testi molto poco piacevoli da consultare per via della parole scritte su di esse. C'era meno tatto per così dire.
    Una come lei, che gestiva una delle librerie più grandi e meglio assortite del Mondo magico, sapeva bene dell'esistenza di determinati volumi e alcuni, anche se di tematica diversa, erano ben riposti nella sua libreria personale.
    -Ci sarebbero, ma non credo di avere i permessi necessari per farli consultare a degli studenti.- Disse con un tono un pò rammaricato.
    Molti di quei testi particolari sembravano avere la Magia di condizionare chiunque li leggesse. Più che conoscenza, donavano il coraggio di spingersi forse troppo oltre e gli studenti, giovani e pieni di voglia di sperimentare, erano facili prede di questi tomi.
    A rigor di logica, Adel si rese subito conto che avrebbe dovuto evitare a quel punto di nominare l'esistenza di tali scritture, ma le era uscito spontaneo. Lei non è una che mente o omette delle informazioni, fa parte della sua professionalità.
    La rossa sospirò portando le braccia lungo i fianchi.
    -Potresti chiedere ai tuoi se ti danno questi permessi, così potrei fartene leggere uno. Mi pare che ve ne siano un paio che trattano di determinate 'operazioni' fatte su questi esseri per capire a fondo la loro Natura. Si parla di torture e induzioni forzate a reazioni che normalmente non farebbero questi individui, ma che potrebbero fuoriuscire in situazioni particolari. Cose, diciamo non proprio legali, visto che si parla di coercizioni e torture gratuite.- Disse sospirando lievemente.
    -Non sempre fare cose in nome della Scienza giustifica determinati atti.- Aggiunse quasi in un fil di voce volgendo lo sguardo sugli scaffali che aveva presentato alla ragazza.
    Più ne parlava e più si rendeva conto che forse condividere quelle informazioni con una giovane studentessa non era stata una buona idea. Percepiva qualcosa da quella figura giovane, ma non sapeva bene dire cosa. La sentiva irrequieta, ma non ne comprendeva la motivazione.
    Adel scosse il capo per poi sorriderle.
    -E' un pò di burocrazia fastidiosa, ma ottenuti i permesso potrai leggere ciò che vuoi anche su altri argomenti.-
    I permessi, per i minorenni, erano complessi da ottenere, ma se venivano fatti dai tutori legali o stesso dai genitori, le pratiche andavano molto più facilmente verso un riscontro positivo.
    -Nel mio studio ho le carte da far compilare ai tuoi genitori e presentarmi. Sarò io stessa poi a portarle al Ministero e poi porgerti il responso.- Aggiunse con un tono dolce.
    Una parte di lei voleva aiutare la ragazza ed era felice di averle aperto una porta su un nuovo Mondo, ma aveva un'altra parte di sé che temeva il peggio.
    Magari, l'avrebbe seguita durante le consultazioni che avrebbe effettuato, tenendola sotto controllo.
    Tuttavia, non poté fare a meno di chiedersi come un libro 'informativo', se pur proibito, potesse condizionare qualcuno. Quei tomi sulla Licantropia non trattavano di magie, ma più di esprimenti, di storia e di teorie, constatazioni. Informazioni che potrebbero essere alla portata di tutti. In fondo certe cose si erano fatte proprio per dare informazioni alla gente.


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    Evalilith A. Drago
    La conoscenza pura è trasmessa attraverso i testi, ma è anche vero che essa parte dalla parola che qualcuno ha udito chissà dove, chissà quando e che ha deciso di imprimere su dei fogli con l'ausilio dell'inchiostro.

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    La rossa scrutò la giovane dai capelli argentei. Singolare colorazione, ma molto affascinante e per un attimo si chiese se fosse un colore naturale o meno, ma tacque sull'esternare una simile curiosità. Non a tutti piacevano certe domande, soprattutto se la risposta era spiacevole. Dietro un simile colore potevano esserci traumi e dolori inimmaginabili e quella ragazza si vedeva essere molto giovane. Era meglio quindi farsi gli affari propri e scostarsi per farla accomodare dentro al negozio.
    -Licantropi? Mmh... Vediamo un pò. Dovrei avere qualcosa nel reparto 'Creature magiche'.-
    Ovvio che avesse ben più di 'qualcosa' a riguardo, ma Evalilith ci andava sempre con le pinze. Le piaceva far scoprire la bellezza dei vari reparti del suo negozio un pò alla volta, senza mettere tutto sotto al naso dell spettatore, come se si trattasse di una bancarella di svendite.
    Fece strada alla ragazza inoltrandosi lungo un corridoio per poi girare a destra verso una scaletta a chioccia che avrebbe portato ad un piano a mezzano. Una volta su avrebbero trovato una specie di piccolo 'paradiso' nascosto.
    Il piano era leggermente più basso e quasi nascosto. La ringhiera fungeva da limite balconale. Oltre di essa dava sul piano terreno, dall'altra parte vi erano delle librerie scavate nel muro.
    Spedita, la donna andò verso una precisa libreria che era proprio sul fondo ad angolo.
    Si fermò proprio davanti ad essa, la guardò con soddisfazione e poi si scostò per lasciare spazio alla ragazza.
    -Ecco a lei. Spero ci sia abbastanza materiale.- Disse sorridendole.
    In quella libreria erano presenti più di cinquecento volumi ed ognuno trattava ogni aspetto di quella singolare razza che univa l'Uomo all'animale e viceversa, finendo poi per porsi la domanda fatidica del 'è nata prima la gallina o l'uomo?' Insomma, effettivamente, leggendoli poi veniva da chiedersi se fosse nato prima il Lupo oppure l'Uomo. Molti lo diventavano a seguito di morsi, altri lo erano per natura, Spesso erano Umani che mutavano in bestie, ma era anche vero che c'erano animali che mutavano in Uomini. La Lincantropia si metteva a braccetto con la legge Lycan, finendo poi per fondersi con essa.
    C'erano libri generali su questo fenomeno come quelli specifici su nutrizione, cura, adattamento ed anche addestramento, addirittura un'intera sfilza di libri dedicati all'accoppiamento e gestazione della razza.
    Era orario di chiusura, ma non se ne fece un problema la rossa. Fare l'extra non le dispiaceva, alla fine era sempre a casa sua. Che stesse lì nel negozio o ai piani di sopra del suo appartamento poco le importava.
    -Se cercate un testo in particolare chiedete pure e vedrò di trovarvelo.- Aggiunse infine facendo dei passi indietro per dare più spazio alla ragazza.


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    Evalilith A. Drago
    La conoscenza pura è trasmessa attraverso i testi, ma è anche vero che essa parte dalla parola che qualcuno ha udito chissà dove, chissà quando e che ha deciso di imprimere su dei fogli con l'ausilio dell'inchiostro.

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    Chiuse il libro facendo un tonfo che rimbombò nella struttura ormai vuota perché prossima alla chiusura essendo ormai finita la giornata lavorativa.
    La rossa sospirò riponendo il libro nel cassetto della scrivania, pronta per uscire dallo studiolo. Aveva visto un pò i conti, entrate ed uscite, solita routine amministrative che le toccava essendo la proprietaria del Ghirigoro.
    Quel mese era stato abbastanza fruttuoso, nonostante si parlasse di un periodo estivo.
    Evalilith scrocchiò il collo da un lato all'altro tenendo gli occhi chiusi per poi riaprirli e specchiarsi nello specchio verticale sul muro di lato.
    Aveva un pò di occhiaie, erano giorni che lavorava e lavorava, senza fermarsi se non per mangiare, dormire qualche oretta e ovviamente per i bisogni di prima necessità.
    Doveva staccare un pò la spina, ma doveva tenere duro ancora un pò. Agosto ormai era alle porta e presto si sarebbe presa una meritata vacanza fino a Settembre, però voleva avvantaggiarsi il lavoro così da non trovarsi sovraccaricata quando poi avrebbe dovuto fare gli ordini per il materiale del nuovo anno scolastico.
    Per questo non dormiva quasi più. Cercava notizie su eventuali testi che sarebbe stato richiesti.
    Prima di andare in ferie avrebbe fatto arrivare l'ordine completo, così quando sarebbe tornata non sarebbe dovuta ammattire correndo a destra e manca.
    Era concentrata nei suoi pensieri quando il suono del campanello d'ingresso catturò la sua attenzione.
    La rossa arcuò un sopracciglio per poi guardare l'orario dal suo orologio da taschino.
    -Strano. Non arriva nessuno in genere a quest'ora.- Disse quasi in un sussurro.
    Il campanello suonò una seconda volta e alla terza la giovane era vicino quasi vicino la porta, stava percorrendo con passo cadenzato il lungo corridoio che dava sulle varie ale del negozio, tanto che non la sua bacchetta e l'incantesimo giusto, la apre prima che vi si avvicini abbastanza.
    -Prego, desidera?- Chiese fermandosi vicino l'uscio della porta.


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    Scusa se non ho aperto ancora, ho litigato pesante coi miei...
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    Nessun problema. Io verso sabato pomeriggio dovrei avere il pc, così starto con le idee chiare ^^
    Purtroppo dalla app proprio non riesco :/ Ho un disagio interiore proprio 😅
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    Per me va benissimo, grazie ^^
    Hai delle preferenze? Vuoi startare tu o faccio io?
    Scusa le domande e giusto per farmi un'idea XD
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    Salve gente, con Evaliltih ho chiuso le role attive, quindi sono aperta a nuovi incontri, sia con chi già ha interagito che non ^^

    Numero di partecipanti: Indifferente
    Sezione in cui aprire: MI piacerebbe farla al Ghirigoro stavolta
    Info aggiuntive: Non ho pretese, la trama della role si vede durante la giocata, senza organizzare nulla all'inizio
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    Evalilith A. Drago
    L'illusione è la miglior Magia, perché ti fa vedere cose che non ci sono, ma che senti sulla pelle e che si impadroniscono dei suoi sonni inquieti. Un illusione può tormentarti senza mai essere davvero esistita. Nessuna Magia tattile può essere paragonata a quelle di un illusione.

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    Un sospiro sfuggì alle labbra della rossa. Tutta quella storia poco la convinceva, ma non era intenzionata ad andare in fondo a quella faccenda. Lei aveva la sua vita e le sue faccende da sbrigare. Problemi con quelli del Ministero o altri non ne voleva.
    Il gesto del giovane, per qualsiasi motivo fosse stato fatto, la indispettì a tal punto che volse lo sguardo altrove quando questi le si avvicinò per salutare e fargli l'occhiolino.
    Essere comprata, che sia per il perdono, per un favore o altro, a lei non andava giù che si usasse il gesto dell'offrirle qualcosa.
    Quando il giovane andò via, volse lo sguardo verso l'uomo che ebbe la sventura di incrociare quello della rossa, tanto che rabbrividì.
    -Se mi danno problemi per qualche tuo affare di cui non so nulla, credimi, pregherai di andare ad Azskaban piuttosto che stare nelle mie mani.- Disse con un tono freddo e minaccioso.
    L'uomo non osò contraddirla. Chinò il capo e si dileguò l'attimo dopo.
    La rossa si alzò e prese le sue cose. C'era qualcosa che le martellava la testa in quel momento, come se le fosse sfuggito qualcosa, ma scrollò il capo cercando di lasciarsi alle spalle quella brutta colazione.
    Arrivata casa, sopra il Ghirigoro, si sarebbe scolata una bella birra del Mondo dei Babbani. Decisamente, preferiva l'alcool prodotto da loro che quello del Mondo Magico.
    Avrebbe anche dato un'occhiata approfondita a quel libro del cavolo che le stava solo procurando problemi, poi lo avrebbe impacchettato e mandato via dal suo negozio.
    Aveva delle cose da nascondere a quelli del Ministero. Non cose di particolare rilevanza, ma erano ugualmente cose che avrebbero potuto creare rogne se quelli fossero venuti a ficcanasare da lei.
    Evalilith fece un profondo respiro per calmarsi prima di prendere la via di casa. Doveva stare calma. Non aveva nulla da nascondere, di certo non cose che cercava il Ministero. I suoi piccoli segreti erano al sicuro, bastava solo non ringhiasse contro chiunque le si avvicinasse. Cosa che puntualmente, ne doveva convenire, non riusciva a fare.

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    Evalilith A. Drago
    L'illusione è la miglior Magia, perché ti fa vedere cose che non ci sono, ma che senti sulla pelle e che si impadroniscono dei suoi sonni inquieti. Un illusione può tormentarti senza mai essere davvero esistita. Nessuna Magia tattile può essere paragonata a quelle di un illusione.

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    La donna ascoltò alzando un sopracciglio. Si vedeva che il giovane era anche inesperto in maniera. Si era sentito pungolare la coda ed aveva subito estratto gli artigli mentre la rossa continuava a tenere il suo atteggiamento per nulla turbato.
    Lei non aveva nulla di cui preoccuparsi, a differenza forse dell'uomo che gli era davanti che iniziava a farfugliare cose fra i denti.
    Ora lo trovava anche divertente.
    -In realtà, se venite in biblioteca vedrete che è tutto registrato nel libro mastro.- Dice facendo spallucce bevendo un altro paio di sorsi d'acqua.
    -Il fatto che stiamo qui a parlare non indica il tenere un affare oltre la biblioteca, dal momento che esso è stato già effettuato nelle mura del Ghirigoro. Lo chieda pure al suo superiore, ma penso la riprenderà per il suo comportamento, visto anche che si evince un certo abuso di potere nei confronti di due persone che stanno semplicemente colloquiando.- Afferma la donna inchiodando il ragazzo coi suoi occhi verdi, ma con un sorriso dolce e tenue in volto.
    Il silenzio sembrava essere calato intorno a loro, tanto che persino l'uomo sembrò essersi pietrificato di colpo all'udire delle parole della rossa.
    Nessuno si sarebbe messo contro uno del Ministero, ma era anche vero che la prassi dal giovane adottata era fuori luogo.
    L'uomo non avrebbe saputo dire se gli facesse più paura il ragazzo oppure la rossa.
    La donna sorrise e scosse il capo passandosi con estrema eleganza una mano fra i capelli fulvi. Il tutto era così inquietante, quasi tetro, come se qualcosa stesse per esplodere da un momento all'altro, ma era solo una illusione che si espandeva intorno alla rossa. Come la calma prima della tempesta.
    -Come ho detto, venga pure in biblioteca e avrà le risposte che cerca.- Disse al giovane senza accennare l'estrazione dei documenti.
    Conosceva i suoi diritti ed il giovane non era tenuto a chiederli senza un valido motivo o un mandato specifico, sopratutto se lei si era mostrata collaborativa fin da subito nell'ospitarlo nel suo negozio così che potesse dissipare ogni suo dubbio.
    Intanto l'uomo, intimorito da ambo le figure, prese i documenti che quasi tremante diede al giovane.
    -Ecco a lei...- Disse per nulla felice della cosa, con la testa china e lo sguardo alzato verso la rossa.
    -La fretta è dovuta al fatto che il libro in questione è un regalo per qualcuno che compirà a breve gli anni.- Aggiunse sospirando rassegnato, ma mandando al contempo un'occhiataccia alla donna che lo ignorò palesemente.
    -Come ho detto, per la prossima settimana potrebbe avere ciò che cerca. Avrebbe dovuto muoversi prima, non crede?- Disse alzando un sopracciglio. Il tono di voce per nulla composto, molto serio e ben temperato.
    L'uomo si morse il labbro inferiore con furia, trucidando coi suoi occhi Evalilith che, se avesse potuto, sarebbe scoppiata a ridere, ma si trattenne.
    -Se vuole, può venire anche lei, così potrà assistere alla fine della vendita.- Aggiunse volgendo poi lo sguardo verso il ragazzo.
    Tutta quella scena aveva del comico radicato dentro di sé, ma forse, i due maschietti neanche se ne erano resi conto. Troppo presi dall'amor proprio, da quel loro orgoglio ferito per un non nulla.
    Lei sapeva di avere ragione e di non aver fatto nulla di male, mentre quei due che stavano lì con lei, non erano di certo con la coscienza apposto e forse era questo a farli stare sull'attenti, a creare loro disagio.
    La donna sospirò per poi posare il bicchiere vuoto sul tavolo.
    Con eleganza fece un cenno alla cameriera di portarle il conto.
    Sarebbe andata via di lì a breve, aveva altro a cui pensare, magari, se voleva, il giovane del Ministero avrebbe potuto accompagnarla. In fondo, Evalilith non aveva nulla da nascondere.
    Il libro non era necessario dirlo che lo aveva già fra le mani, le bastava girare intorno all'argomento o magari, perché no, darglielo direttamente e passare la palla a quelli del Ministero.
    Di qualsiasi cosa si trattasse non ne valeva poi tanto la pena e nel caso, avrebbe saputo riaverlo fra le mani. Essendo un'Archeologa, una studiosa, in ogni caso a lei si sarebbero dovuto rivolgere quelli del Ministero per saperne di più.
    Col tempo aveva imparato molto e quella situazione era solo uno dei classici intoppi che la vita le presentava, solo che almeno stavolta avrebbe potuto farsi una bella risata a fine giornata.

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    Evalilith A. Drago
    Il lato oscuro della Luna ha un fascino tutto suo come tutte le cose legate al significato di 'sinistro', da sempre visto come un vocabolo dall'oscuro potere. Eppure ha un fascino tutto suo, in cui anche uno sulla retta via prima o poi cede, anche solo per un attimo.

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    Non prosegue oltre coi suoi pensieri riguardo l'Artefatto. Sarebbe diventata una noiosa conversazione che avrebbe visto la lotta involontaria fra chi fosse stato più preparato sull'argomento.
    Il suo era stato una semplice constatazione. Lei sapeva bene che vi erano molti sono Maghi non dichiarati che con l'Arte hanno trovato un modo per far conoscere la Magia, mentre pochi, rarissimi, hanno il dono di conoscerla pur non sapendo che fosse vera.
    Inutile era ribattere anche sulle parole della proprietaria o dell'altra rossa. Che avrebbe mai potuto dir loro? Che in fondo i Maghi non sono diversi dai Babbani giacché alla fine fanno capo alle loro storie per creare le loro Illusioni.
    Insomma, Evalilith avrebbe creato una discussione che avrebbe messo a dura prova la pazienza di chi la circondava e lei non aveva voglia di avere problemi.
    Col tempo aveva imparato a tenere per sé certi pensieri così poco comprensibili.
    La sua dichiarazione, in un Mondo dove i Babbani erano visti come esseri inferiori avrebbe senz'altro creato una corrente di malelingue sul suo conto.
    Non ne valeva la pena alla fine di esporsi fino a quel punto.
    Ad ogni modo, qualcosa portò l'attenzione della rossa altrove, abbandonando l'idea di prendere l'Artefatto che aveva puntato, anche se l'idea di prenderlo, in un secondo momento, non l'aveva lasciata.
    Ascoltò ciò che la Strega disse riguardo l'Artefatto messo in asta e non poté non storcere il naso incrociando le braccia sotto al seno.
    Quella storia non le piaceva molto. L'idea di doversi staccare pezzi di Anima e rinchiuderli in cose o animali per restare in vita le dava il giramento di testa. Era come se lasciasse sé stessa in balia degli eventi. Certo, l'Immortalità fa gola, ma per ora non era un prezzo che non le andava di pagare.
    Fra l'altro, l'argomento in sé lo trovava solo molto fuori luogo, ma 'Sinister' rappresentava a pieno il significato della presenza dell'Horcrux in quella sede. Era quasi un paradosso.
    Non disse una parola, restò in silenzio ad ascoltare il vociare dei presenti.
    Non le fu difficile vedere il disagio su molti volti. Per rendere 'legale' l'affare, probabilmente la proprietaria solo quella mossa poteva fare, ma ciò avrebbe senz'altro dato problemi all'asta. Solo gli audaci o i più stupidi avrebbero rischiato la propria libertà per avere quell'Artefatto fra le mani.
    Ma a lei non importava nulla di quell'oggetto né della sua storia. Semmai, se proprio voleva essere Immortale, avrebbe escogitato un suo modo personale e che non implicasse il disperdere pezzi di sé ovunque.
    -Mi aspettavo qualcosa di più. Alla fine lo scalpore è solo per la storia ben confettata che gira intorno all'Horcrux.- Si lasciò sfuggire in un fil di voce.
    Senz'altro, la rossa era forse l'unica a pensarla in quel modo. Probabilmente, se il giudizio su quella serata fosse dipeso solo da lei, sicuramente il negozio avrebbe chiuso i battenti dopo neppure quarantotto ore dopo la sua riapertura.
    Era come essere finiti in un tunnel degli orrori, quelli che sono presenti nei Luna Park e dove solo i bambini effettivamente si spaventano, almeno per come la vede la rossa.
    Aveva voglia di andar via e si sarebbe già congedata da quella perdita di tempo se non fosse stata curiosa di scoprire il folle che avrebbe messo a repentaglio la propria fedina per ottenere l'Artefatto.
    Per lei gli Horcrux davano più problemi che altro. Dovevi stare attento a dove li mettevi, dovevi assicurarti che nessun agente esterno li danneggiasse e sopratutto non potevi tenerli poi tanto vicini. Era come giocare con la Roulotte Russa. Tanto poteva andarti bene quanto male. Se doveva rischiare, tanto valeva che restasse unita, almeno aveva tutto con sé a prescindere.
    "Se inventassi io qualcosa di davvero utile per l'Immortalità si scoderebbero di questi due pagliacci in un attimo." Pensò ridendosela fra sé e sé portandosi una mano alle labbra per nascondere un lieve sbadiglio annoiato.
    -Speriamo che si concluda tutto alla svelta.- Aggiunse scrocchiando il collo da un lato all'altro per poi massaggiarselo con una mano.
    Aveva perso una serata della sua vita dietro un qualcosa che non l'ha minimamente entusiasmata.
    Sarà lei quella non normale, ma così la pensa.
    Del resto, le cose proibite e che portano dolore sembrano piacere particolarmente agli Umani, sia Maghi che Babbani. Forse risvegliano in loro il desiderio di sentirsi padroni delle vite altrui, di poter sfogare le proprie frustrazioni, si eccitano nel fare qualcosa che non dovrebbero fare.
    Evalilith pure è una ribelle, ma ci sono limiti personali e non dettati dalla legge stessa che le fanno comprendere che ad un certo punto si è davvero dementi a fare certe cose.
    Dividersi l'Anima per essere Immortali, dimenticando che così ci si è messi in una posizione di impotenza nei confronti degli altri, alla completa mercè del Destino e dei suoi oscuri scherzi.

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    Evalilith interagisce con Brian e Alyce.
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    Evalilith A. Drago
    Il lato oscuro della Luna ha un fascino tutto suo come tutte le cose legate al significato di 'sinistro', da sempre visto come un vocabolo dall'oscuro potere. Eppure ha un fascino tutto suo, in cui anche uno sulla retta via prima o poi cede, anche solo per un attimo.

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    La dimostrazione ebbe un certo effetto su di lei. Non avrebbe saputo dire se positivo o negativo. Non al primo impatto ameno. Certo era che le diede fastidio la stereotipazione della figura del Lupo. Colui che divora a caso qualcuno solo perché gli è stato ordinato, relegandolo alla semplice figura di un comune cane.
    Doveva ammettere a sé stessa che quella dimostrazione, quell'uso della figura dell'animale, proprio non le piaceva, tanto che le si dipinse sul volto involontariamente, una smorfia tra il disgusto ed il dissenso.
    Fosse stato per lei, avrebbe gettato soldi solo per comprare la statuetta e poi distruggerla dinanzi alla donna.
    Quel ventre gonfio le ricordava molto la storia delle pecorelle ingerite e della madre che, approfittando del sonno che aveva preso il Lupo, liberò sventrando l'animale i cuccioli e mettendovi al loro posto delle pietre, così quando la bestia si svegliò e andò a bere, il peso del ventre la trascinò in acqua, affogandola.
    Qualcosa le diceva che per contrastare l'Incanto il Lupo non doveva fare una bella fine, al di là ovviamente della parola del padrone e la distruzione stessa della statua.
    Forse bisognava anche ad esso tagliare il ventre, come nelle omonime favole? Del resto, anche in cappuccetto rosso, quando arrivò il cacciatore, la bestia venne uccisa e per liberare la mocciosa con la vecchia, l'animale venne sventrato.
    La rossa era curiosa a riguardo ed avrebbe volentieri porso la sua domanda se qualcuno non le si fosse venuta contro.
    "Direi che questo posto presenta pericoli esterni peggio che delle stesse esposizioni." Pensò volgendosi verso l'uomo che riconobbe come il tipo che aveva usato come cavia per la cioccorana blu.
    Sorpresa restò nel vedere che anche l'altro la riconobbe, forse perché l'esperienza doveva essere stata abbastanza inusuale.
    -Figurati. Non è nulla.- Si apprestò a dire, formando sulle labbra un sorriso gentile ed educato, come era solita fare in quasi tutte le circostanze che lo richiedevano. Del resto, lei stessa prima aveva urtato inavvertitamente uno degli ospiti.
    L'uomo la presentò ad un'altra ragazza, anche lei dai capelli rossi, i cui tratti le erano sconosciuti. Forse non era una che vagava molto per il suo negozio o magari non vi era mai entrata.
    -Si, è giusto.- Rispose all'uomo per poi dirigere lo sguardo verso l'altra presenza.
    -Piacere.- Aggiunse sorridendole mentre le porgeva la mano per stringerla.
    Lo sguardo di Evalilith andò subito dopo verso il palchetto dove si stava svolgendo la presentazione. A quanto pare la sua domanda che voleva porre era sfumata. Inutile ormai farla, le era quasi anche passata la voglia, tanto, di lì a poco, la proprietaria del negozio avrebbe svelato i misteri dell'Artefatto.
    La rossa sospirò scuotendo il capo.
    Se l'era presa a male, forse perché il Lupo la rappresentava sotto molti aspetti ed era anche l'animale a cui era più legata.
    -Non trovate che alcuni Incantesimi e Artefatti siano ad dir poco barbarici? Magari anche inutili?- Disse chiamando in causa i due con cui si era trovata a parlare.
    -Questo Artefatto mi ricorda tanto un Potere presente in un noto fumetto Babbano. Non so se conoscete, si chiama Jojo. In pratica, in una delle serie, uno degli antagonisti aveva il Potere di sprigionare, tramite la proiezione del suo Potere chiamato Stand, una specie di macchinario che inseguiva l'avversario finché non vi si sarebbe attaccato addosso e una volta incollato ad esso sarebbe esploso.- Raccontò gesticolando con le mani, così da farsi capire meglio.
    A volte, il gesticolare, era una cosa che le veniva naturale ed era quasi necessaria per le sue spiegazioni.
    Ecco cosa le ricordava quella statuetta e tutta quella esibizione. Le sembrava di leggere un capitolo di quel noto fumetto che a lei piacque molto, ma, si sà, un conto è un fumetto, un conto la realtà.
    -Voglio dire, se vuoi far morire uno male o lo vuoi catturare, esistono altrettanti modi malefici. Non vedo perché realizzare una cosa simile che beffeggia la figura di un animale dalla tempra libera, forte e soprattutto selvaggia.- Concluse incrociando le braccia sotto al seno con espressione indignata.
    La tentazione di comprarla e distruggerla, solo per fare uno sfregio a quella Strega c'era tutta, ma lei aveva sempre tenuto un profilo basso e forse non valeva la pena alzare proprio ora la testa.
    Del resto, un simile gesto avrebbe sicuramente creato delle conseguenze che l'avrebbero esposta troppo per i propri gusti.
    Sarebbe finita in prima pagina, tutti avrebbe parlato di lei e c'era il rischio che venisse anche presa di mira da gente poco raccomandabile.
    Decisamente, meglio che rimaneva nel suo spazio, almeno per ora.

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    Evalilith interagisce con Brian e Alyce.
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    Evalilith A. Drago
    Il lato oscuro della Luna ha un fascino tutto suo come tutte le cose legate al significato di 'sinistro', da sempre visto come un vocabolo dall'oscuro potere. Eppure ha un fascino tutto suo, in cui anche uno sulla retta via prima o poi cede, anche solo per un attimo.

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    Fu un incontro/scontro molto veloce, ma la rossa assimilò l'invito, rispondendo con un lieve sorriso mentre la donna andava ora per la sua strada.
    Non era male come idea, magari avrebbe avuto modo di conoscere un aspetto magico diverso dal solito a cui ormai si era abituata. Tuttavia, i branchi, come concetto, non le sono mai piaciuti. Troppo chiusi in sè stessi, una cerchia spesso che si opprime da sola senza rendersene conto.
    Decisamente, quel tipo di vita non faceva per lei. Inoltre avrebbe dovuto continuare a nascondere quel suo piccolo dettaglio, che ancora nessuno sapeva, ovvero che fosse un Animago.
    Non ha idea del perché decise di non dichiararsi. Forse per avere qualcosa tutta per sé, una change in più o semplicemente perché anche a lei, a volte, piace andare contro le regole.
    Ad ogni modo, non era comunque solita cambiare aspetto spesso, anzi non lo faceva quasi mai.
    Aveva scelto una vita anonima, anche se diventare la reggente del Ghirigoro la metteva quasi in prima pagina, ma si sforzava ugualmente di mantenere un profilo basso.
    Girando con lo sguardo per la sala notò anche il giovane che qualche tempo prima aveva interrotto una sua negoziazione, ad un bar del centro di Dyagon Alley. Come dimenticare quell'incontro ironico, da film comico, in cui tre individui totalmente sconosciuti erano diventati i soggetti di una trama thriller comica.
    Alzò un sopracciglio, prima di dileguarsi altrove prima che potesse vederla.
    Non le andava di parlarci o meglio non le andava un ennesimo terzo grado. Quella sera voleva solo distrarsi, per cui con meno gente aveva a che fare meglio era.
    Ironico e contraddittorio come pensiero, ma non era né il primo né l'ultima delle sue stranezze.
    La voce della padrona di casa catturò la sua attenzione.
    Arcuò un sopracciglio alle sue parole e per istinto raggiunse subito l'altra stanza. Sembrò quasi che fluttuasse tanto vi arrivò fluidamente.
    Non si concentrò sul mobilio o sulla scenografia in generale del luogo. Il suo sguardo fu catturato dalla statua del Lupo Famelico e dalla storia raccontata.
    Si morse il labbro inferiore. Era stata tentata per un attimo di far uscire la testa dal sacco e proporsi come 'cavia', ma qualcosa la frenò. Una voce dentro di lei, qualcosa che già in passato l'aiutò.
    Un Lupo può riconoscere un altro Lupo? Probabile ed era meglio quindi non rischiare di farsi scoprire anche da tutti i presenti.
    Concentrò così la sua attenzione sugli altri due oggetti e lo sguardo si fissò sulla catenella con la goccia di sangue cristallizzato.
    Un sorriso involontario le sfuggì e non si accorse che nel mentre si era seduta alla prima fila, davanti al palco, in corrispondenza appunto di quell'artefatto.
    Lei è così, se qualcosa stuzzica il suo interesse, non vede altro. Segue quel qualcosa anche fino in capo al mondo.
    Che avesse già scelto quale dei tre oggetti portarsi a casa? Ma non aveva preso la decisione di non partecipare all'asta?
    Donne... come sono strane certe volte. Vedono un oggetto luccicare e subito gli corrono dietro.
    Ma non era il caso di Evalilith. Se quell'oggetto luccicante l'aveva attirata vi erano ben altri motivi allo sfarzo ed il pregio con cui era stata realizzata la catenella con la goccia.
    Lo sguardo poi andò su Sélène, diventando serio ed attento.
    Aveva una strana sensazione, qualcosa che le sfiorava l'epidermide, ma non aveva idea di cosa si trattasse, tuttavia restò in allerta. Non poteva mai sapere in certi luoghi ciò che poteva accadere.
    La rossa incrociò le braccia sotto al seno, poggiò la schiena allo schienale della sedia ed accavallò le gambe.
    Tutta la sua attenzione era ora rivolta a quella prima dimostrazione, anche se con la coda dell'occhio continuava a guardare quel piedistallo sul cui era adagiato un panno che proteggeva quella collana bizzarra.
    Sospirò pensando che forse avrebbe dovuto restare della sua idea iniziale, quella di non partecipare all'asta, ma quella collana, quella goccia così viva e così tranquillante, almeno per lei, la chiamava a sé.
    Forse semplicemente le piaceva e basta, ma chissà perché se la immaginava già al collo eppure non sapeva nulla di essa e, trattandosi di oggetti particolari e pericolosi, sicuramente quella catenella non era da meno degli altri oggetti.

    role scheme by jasoo
    Chi vuole, può decidere di essere il tipo o la tipa contro cui Evalilith va a scontrarsi ^^
39 replies since 1/1/2014
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