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Per le notifiche eseguite ai sensi art. 140 cpc non allego l'avviso del deposito (quello affisso in busta chiusa e sigillata alla porta dell'abitazione o, a seconda dei casi, alla porta del condominio o inserito nella cassetta postale, ecc.). Restituisco l'originale dell'atto notificato, corredato della relata, insieme con l'attestazione di avvenuta consegna della raccomandata AR, se questa è andata a buon fine (cioè è stata consegnata oppure è tornata al mittente/messo per compiuto periodo di giacenza). Quando invece la raccomandata non è andata a buon fine perché è tornata al mittente/messo con su scritto "destinatario sconosciuto.. o trasferito... o irreperibile", ossia quando non ha raggiunto il destinatario (e nemmeno il suo scopo, dato che in quel caso il destinatario non è stato nemmeno informato della sua esistenza), allora allego il piego della raccomandata AR con le suddette scritte, consapevole che quella notifica è vulnerabile. Perciò, in questi casi, prima di restituire valuto (cioè mi chiedo: qual è la posta in gioco?) se sia o meno il caso di rifare la notifica, queste volta applicando l'art. 143 cpc (Corte di Cassazione, sentenza 3552 del 14 febbraio 2014).
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