Ingresso in casa del Grand Seiko Asaborake

Voglio condividere con voi le motivazioni che mi hanno portato ad acquistare questo Grand Seiko e la mia esperienza di medio periodo, avendo l’orologio con me ormai da diversi mesi.
Non è la storia e la narrazione dell’orologio perfetto, che probabilmente non esiste, ma è la storia di un orologio che corrisponde in gran parte a quello che ricercavo.

La manifestazione di intento di acquisto inizia nel 2021, quando mi metto alla ricerca di quale sarà il mio nuovo orologio per il 2022.
Un anticipo così importante mi aiuta ad avere una maggiore consapevolezza sull’acquisto, fattore primario per la pianificazione delle finanze quando si parla di RMW.
Partire un anno per l’altro mi permette di studiare e ricercare al meglio delle mie possibilità il mio futuro orologio e la sua maison.
Il primo parametro di selezione è geografico, devo decidere la terra che darà i natali al mio nuovo orologio tra germania e oriente. Decido sarà giapponese.
Devo poi selezionare la maison, escludendo subito eventuali indipendenti ai quali difficilmente riuscirei ad arrivare, mi ritrovo sostanzialmente a decidere tra The Citizen e Grand Seiko. Decido sarà Grand Seiko per facilità di reperibilità.
Da qui inizio a documentarmi sulla sua storia e creo una serie di condizioni che derivano anche dalle mie esigenze di inserimento in collezione:
. dovrà essere un orologio che possa andare bene sia per un uso casual sia per situazioni più formali
. dovrà avere preferibilmente un dial chiaro
. desidero uno Spring Drive per la sua identificazione con GS oltre che per le sue caratteristiche
. dovrà attenersi quanto più possibile alla grammatica del design descritta da Taro Tanaka
. vorrei fosse in cassa 44GS

Non un granchè ma è una base di partenza.

Arriva finalmente primavera 2022, vado a Verona da Concato e comincio le prove al polso.
Da Subito mi cattura la bellezza della nuova linea Evolution 9 del White Birch SLGH005 ed ero ad un passo dall’acquisto anche se non rispondeva ad alcune condizioni che mi ero imposto.
Mi sono lasciato sedurre dal fascino del calibro 9SA5, rifinito come si richiede ad un orologio di questo segmento e dal nuovo scappamento esclusivo GS chiamato Dual Impulse. In effetti potevo soprassedere allo Spring Drive in favore di questo calibro.
Ok ci penso.
Poche settimane dopo il 2022 prende una strada non voluta, ho dovuto affrontare delle spese edilizie non programmate che gioco forza mi hanno fatto slittare l’acquisto al 2023.

Arriva primavera 2023, nel frattempo nel catalogo GS è arrivato anche il GS White Birch SLGA009 con Spring Drive, il GS Omiwatari SBGY013, il GS Heritage SBGW291 e il GS Asaborake SBGY011.
Bene, è ora di andare a fare un giro a Verona da Concato.
Di ognuno mi piace qualcosa, come è pur vero che per ognuno ci sono delle mancanze rispetto alla lista delle mie condizioni. Sarò breve, ma le prove al polso dal concessionario sono durate più di 2 ore.

. l’Omiwatari ha un comfort eccezionale, dimensioni cassa ideali per i miei 17cm di polso.
Ora ha pure un suo bracciale a maglie specifico che pur non convincendomi a pieno è comunque una alternativa al cinturino per potersi adattare anche a contesti diversi. La mia voglia di 44GS però non mi permette di apprezzare appieno la cassa Elegance e mi frenano anche i suoi 3 ATM. Scartato.

. il White Birch con SD mi piace tanto. Ma non tanto quanto il White Birch con l’ Hi-Beat
Confrontando il movimento 9RA2 e 9SA5 preferisco le decorazioni di quest’ultimo. Dei 4 in lista è decisamente il più sportivo e all round. Credo che GS espanderà questa nuova architettura Evolution 9 con nuovi progetti. Il futuro ci dirà se Kiyotaka Sakai sarà il giusto erede di Taro Tanaka. Scartato.

. l’Heritage SBGW291 ha la cassa 44GS migliore di tutti quelli provati. Bella, bellissima sul mio polso. Me lo vedo bene, è poliedrico, ed è quello che costa di meno, non male. Il suo dial soleil però non ha quella forte caratterizzazione tipica degli ultimi anni di GS, peccato. Ha pesato molto sulla mia scelta anche il calibro manuale 9S64, se da un lato l’assenza del movimento SD poteva essere giustifica a favore di un Hi Beat, non era lo stesso per questo manuale. Scartato.

Finalmente eccolo qui, il mio GS Asaborake
Il marketing GS ci riferisce che la fonte di ispirazione di questo modello è quel breve istante in cui l'alba penetra la foschia e allontana l'ombra della notte lasciando intravedere il paesaggio montano dietro il loro studio a Shinshu.
Ognuno di noi può decidere quanto c’è di fuffa e verità, ma qualunque fosse stata la vera fonte di ispirazione, il risultato è eccezionale.

L’ho immediatamente trovato coerente con l’ideale di bellezza giapponese descritta nella grammatica del design. Un insieme di regole che descrivono come si devono amalgamare le proporzioni, le finiture, gli angoli con una ossessione particolare ai giochi di luce ed ombra.
Trovo che il connubio tra le superfici frontali piane alle quali è stata applicata la lucidatura Zaratsu, le sfaccettature inclinate e particolarmente vive sui lati, nonché le lavorazioni maniacali su sfere e indici sono la giusta interpretazione moderna del pensiero originale di Tanaka in merito alla riflessione della luce.

Questo GS è un oggetto relativamente unico nel catalogo odierno della linea Heritage, in quanto mi risulta essere il solo modello di produzione continua in cassa 44GS con il movimento SD manuale 9R31 (se ricordo bene era stato preceduto da una edizione limitata)
Probabilmente questo è il miglior movimento da utilizzare nel catalogo dei movimenti SD per omaggiare la prima cassa 44GS.
Questo movimento manuale porta il vantaggio dell’indicazione della riserva di carica sul ponte posteriore e l’assenza della data, queste due assenze regalano un equilibrio perfetto nella simmetria del dial, altro fondamento della grammatica del design.
La mia critica al movimento 9R31 si riduce a 2 elementi:
. Dual Spring Barrel, GS ha introdotto 2 molle di carica in un unico bariletto per portare la riserva di carica a 72 ore, sicuramente una ottima caratteristica dal punto di vista dell’utilizzo, però questa soluzione porta anche ad un antiestetico gradino tra il piano del ponte e il piano del bariletto
. hanno creato un ponte molto esteso che copre gran parte del movimento, lasciando alla vista solo le bellissime viti e i rubini. Proprio per la sua estensione e in quanto parte predominante avrei preferito una decorazione del ponte stesso più attenta (il mio pensiero vola all’artigianato di Glashütte).
Non mi dilungo a descrivere le caratteristiche del movimento in quanto non ho le basi tecniche per poterlo fare e sul forum si trovano già interessanti letture. Posso però dire a chi è pronto ad avere un ibrido in collezione, che il movimento Spring Drive lo ritengo speciale per alcuni buoni motivi:
1. coerenza: mi spiego, Seiko ha contribuito a scrivere le pagine del quarzo applicato all’orologeria con il primato dell’Astron come primo orologio da polso al quarzo sul finire degli anni ’60, in questo è coerente con la storia.
2. convergenza: lo SD è la miglior attuale convergenza tra l’orologeria classica meccanica e quella elettronica al quarzo, sostituendo di fatto lo scappamento con il regolatore tri-synchro. Purtroppo ha la vita facile, non ha effettivi concorrenti e l’ibrido nell’orologeria rimane per ora relegato ad una nicchia al di fuori di GS, mi viene in mente il modulo smart di Frederique Constant e il Piaget 700P nel mondo dell’altissima orologeria.
3. fluidità: il movimento talmente continuo e io definisco “soffice” della sfera dei secondi mi colpisce ogni volta che guardo l’ora, una caratteristica unica.
4. affidabilità: per quanto possa essere in contrasto con l’essenza pioneristica dello SD, la dimostrazione della tenacia di Yoshikazu Akahane perdurata in oltre 25 anni di test e circa 600 prototipi costruiti, non mi lascia ombre e dubbi
5. aggiungo un extra buon motivo, l’altissima precisione di marcia. Il mio SD in particolare ha uno scarto positivo di 4 secondi a settimana nelle settimane peggiori, altrimenti sono 3 secondi. Per chi ne fa un uso continuo come unico orologio, una tale precisione ti permette veramente di dimenticare di usare il portale di ora esatta per rimettere l’ora.

Questo nuovo Asaborake, grazie al 9R31 riesce ad essere un pelo più sortile del 44GS del 1967, scomparendo di fatto sotto qualsiasi indumento.
Parlando di dimensioni devo però fare anche la mia più grande critica a questo orologio, il diametro aumenta dai 38 originali ai 40 attuali.
Questa sua caratteristica è quella che più mi ha costretto a veri e lunghi momenti di riflessione nelle prove al polso, in quanto era evidente una differenza con le dimensioni della cassa del SBGW291 (secondo me equilibratissime)
A suo sfavore giocano anche le superfici piane della cassa 44GS che ai miei occhi non aiutano a snellire al polso la sua importanza.
Ho comunque accettato i 40mm di diametro in funzione della destinazione d’uso che voglio dare all’orologio.

In chiusura devo assolutamente spendere una nota di merito allo store GS di Verona, in particolare nella persona di Andrea Concato.
Purtroppo la mia storia con l’Asaborake inizia nel peggiore dei modi.
Alla consegna dell’orologio infatti Andrea mi rimette l’ora, me lo carica e mi chiede se lo voglio indossare o riporre nella scatola. Decido per la seconda.
Arrivo a casa eccitato del nuovo acquisto, apro la scatola e lo trovo fermo.
Uhm strano, Andrea mi aveva detto essere arrivato a fine carica.
Rimetto quindi l’ora esatta controllo la carica sul posteriore, era infatti al massimo.
Ok, mea culpa, forse non sono stato attento e l’ho trovato fermo perché la corona era estratta.
Ok lo metto al polso, lo provo, lo ammiro, lo tolgo, lo scruto, lo ripongo e lo riprendo dopo pochi minuti.
Delusione, lo trovo fermo, due indizi fanno una prova.
Rimango mezz’ora con l’orologio tra le dita, facendo varie prove per capire cosa ho sbagliato o cosa non ha funzionato.
Alla fine, casualmente, noto che muovendo l’orologio a faccia in giù, facendogli fare movimenti ad otto, si ferma.
Lo fa sistematicamente, meglio così posso facilmente documentarlo e replicarlo.
Mando immediatamente un video ad Andrea del problema.
Mi ricordo bene, era martedì notte.
Mercoledì mattina mi richiama dicendomi che ha visto il video e ha già ordinato con urgenza un nuovo orologio per me che arriverà venerdì stesso.
Andrea aveva sicuramente interpretato un certo sconforto dal mio messaggio che in effetti c’era.

Non so bene come spiegarlo, ma forse grazie alla sua empatia, è riuscito con le giuste parole a rassicurarmi e cosa più importante non solo con le parole ma con i fatti.
Andrea si era addirittura offerto di venire a casa mia a portarmi il nuovo orologio e ritirare quello danneggiato e bere un drink insieme
Mi chiedo chi è al giorno d’oggi che offre un servizio, un’attenzione e un rispetto al cliente simile a quanto fatto da Andrea.
Ero già entrato in sintonia con Andrea durante la fase si selezione dell’orologio e non c’era bisogno sicuramente di metterlo alla prova con questo problema.
Alla fine posso dire di essere CONTENTO che sia successo quello che è successo perchè mi ha dato modo di apprezzare doppiamente il suo lavoro.
Avrebbe potuto mandarlo in assistenza e farmi attendere i tempi di riparazione, invece io il weekend avevo già un orologio nuovo e funzionante da mostrare fieramente al polso

Questa è la mia storia con lieto fine

concludo con alcune foto

(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff10484187/...017.40.01-2.jpg)

(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff10484187/..._0726095022.jpg)

(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff10484187/...020.05.06-1.jpg)

(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff10484187/...009.36.04-1.jpg)

(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff10484187/...017.20.01-1.jpg)