Metal Detector per tutti

Il "pozzetto" di Vernon.

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view post Posted on 25/12/2018, 18:25     +9   +1   -1
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Nella ricerca con il metal detector il sogno ambito è riuscire a fare risultato, risultato che può essere pecunario quantificabile in denaro e gioielli o collezionistico con oggettistica di meno pregio ma di vetustà. Però esiste anche un'altro affascinante obbiettivo che nella ricerca di militaria è rappresentato dalla verifica storica di fatti e contesti attraverso l'analisi delle certezze recuperate. L'obbiettivo raggiunge il massimo della gratificazione quando gli oggetti ci possono far risalire a storie umane o fatti di interesse locale che occupando nel contesto della storia un posto marginale, sono soggetti ad essere prevaricati e dimenticati.
In una delle nostre ultime uscite di ricerca con il metal detector tutto questo è realisticamente accaduto dandoci modo di toccare con mano e provare le gratificazioni sopra descritte.

IL RECUPERO DEGLI OGGETTI.

Uscita di ricerca di fine estate in campo incolto. Anche questo campo fa parte integrante del territorio dove durante l'estate 1944 l'alternarsi di reparti tedeschi e americani divenne una regola. Stranamente però nel tempo, pur sondandolo accuratamente, non ha mai regalato oggettistica in quantità con sporadici recuperi interessanti tanto da essere da noi considerato come luogo di transito per altre mete. Ma è proprio in uno di questi spostamenti che nel nulla più assoluto lo scavo di un nitido segnale, ci permise di rintracciare una piccola buca personale di un soldato americano.

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LO SCAVO.

Dopo aver preso cognizione delle dimensioni della buca fu dato inizio allo scavo. La massa segnalata era circoscritta in un piccolo agglomerato di circa mezzo metro di diametro che facilitò lo scavo e soprattutto permise, costeggiando il suo perimetro, di procedere al recupero degli oggetti senza intervenire direttamente sopra di essi. Da subito la comparsa di un' interessante reperto ci fece capire che la buca poteva regalare ulteriori belle sorprese.

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Ed infatti nel procedere dello scavo oltre all'elmetto americano M1 Stell molti altri oggetti personali furono ugualmente riesumati. Boccette di prodotti sanitari, di igiene personale e di profumo, oggettistica di dotazione quale gavettino, piatto in ferro e bicchiere da mensa ospedaliera, gamella di gavetta in alluminio modello 1932 ed altra oggettistca varia completarono il carniere.

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L'insieme di tutti gli oggetti recuperati.

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Il doveroso ripristino ambientale.

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GLI OGGETTI RIPULITI, CLASSIFICATI E RESTAURATI.

IL VETRO.

I prodotti sanitari.

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I prodotti per la bellezza personale (brillantina e profumo).

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La mitica coca cola con bottiglia di secondo tipo.

Interessante il suo anno di fabbrica 1943 che la colloca nei primi lotti di produzione (è la prima di questo tipologia che ci è dato di incontrare con tale data. Tutte quelle fino ad ora recuperate riportano la data 1944). Questa tipogia di bottiglie soppiantò quelle realizzate in vetro verde riconosciute come primo tipo prodotte dal 1937 fino al 1942 e furono a loro volta soppiantate nel 1945 da un nuovo modello denominato di terzo tipo caratterizzato dall' eliminazione nella scritta della specifica del marchio (patent) di produzione.

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L'OGGETTISTICA PERSONALE.

Oggettistica da barba di acquisizione civile.

Trattasi di una testa di rasoio in bachelite (con questo recupero siamo riusciti a completare interamente il relativo rasoio) e di un'interessante specchietto di acquisizione civile purtroppo recuperato rotto. Dato il suo non comune incontro di scavo lo specchietto è stato sottoposto a restauro.

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Oggettistica varia.

Trattasi di oggetti di un'agiato uso alimentare quali un bicchiere in alluminio ed un cucchiaio in dotazione ai kit di mensa da ospedale e di barattolini per combustibile solido e liquido per fornelletto da campo, di oggetti di decoro della divisa quale la scatolina di ceretta da scarpe di acquisizione civile marca Tana (la cassificazione della marca è stata possibile grazie ad una scatolina simile recuperata anch'essa di scavo in migliori condizioni di conservazione) e di oggetti di dotazione prettamente militare quale una stecca di ottone per la misurazione della quantità di liquidi presenti in possibili contenitori. La stecca, molto interessante, è numerata da 25 a 375 ed essendo di origine americana tale misurazione è riferita all'unità di misura in galloni (1 gallone equivale a 3,78541 litri). Facendo parte della dotazione personale del soldato, potrebbe indicare la sua specifica mansione quale controllore della quantità di carburante del proprio mezzo o di serbatoi e barili adibiti ad una distribuzione collettiva. Interessanti ma di impossibile classificazione le addizioni numeriche scritte a lapis dal soldato nella parte iniziale della stecca.

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OGGETTISTICA DI DOTAZIONE REGOLAMENTARE.

Tre gli oggetti di questa tipologia recuperati. Trattasi di un' elmetto M1 Stell a ganci mobili di raro incontro in ricerca con il metal in quanto adottato in pochissimi stoccaggi durante il conflitto (il periodo bellico del nostro recupero è riferito al periodo 1944-45) ed apparso in quantità maggiori solo sul finire della guerra. Di una gamella di gavetta in alluminio modello 1932 marcata 1943 e di un gavettino sotto borraccia in alluminio modello 1910 marcato 1941. Tutti gli oggetti sono stati recuperati in pessime condizioni di conservazione, menomati e molto ossidati, ma data la loro importanza sia storica che collezionistica il loro restauro è stato doveroso.

L'elmetto M1 Stell a ganci mobili.

L'elmetto al momento del recupero risultava compromesso da profusa ossidazione che per fortuna non essendo troppo profonda ha permesso al materiale di mantenersi ancora abbastanza sano. Purtroppo nella parte posteriore della calotta presenta una grave rottura con mancanza di materiale che pregiudica in maniera sensibile il suo stato di conservazione. Inoltre la parte superiore della calotta è stata fatta oggetto di una voluta deformazione (grosso coccio) che è stata da noi lasciata tale. Detto coccio fu a suo tempo appositamente creato per permetere all'elmetto rovesciato un'equilibrio stabile per poter essere usato quale recipiente per capienza di liquidi.
Dopo sommaria pulizia all'interno dell'elmo è stata rinvenuta una torcia a nafta in ferro per la segnalazione stradale che a causa dell'ossidazione, durante il suo distacco, ha provocato nella calotta una deleteria rottura con cospicua asportazione di materiale.

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Fortunatamente nel setaccio finale della buca è stata recuperata anche la parte mancante del bordino di aciaio inox dell'elmetto, permetendo così di poter effettuare il restauro della sua vistosa rottura posteriore. Il restauro dell'elmo è stato altresì motivato dalla tipologia mobile dei ganci del soggolo che come specificato sopra furono prerogativa di queste dotazioni soprattutto a fine guerra e post. Il taglio e la saldatura del bordino sulla parte anteriore della calotta è sinonimo di produzioni di guerra, in quelle realizzate post il bordino è unito e saldato posteriormente. Altro motivo del restauro è derivato dal bagno in acido ossalico che ha rivelato una cospicua presenza della originale verniciciatura, presenza questa che è di apprezzato interesse collezionistico in recuperi da scavo.

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Il lavoro non è stato dei più semplici ed ha imposto un grande impegno di paziente manualità soprattutto nella raddrizzatura delle parti contorte e la ricostruzione delle parti mancanti. Per ottemperare a ciò è stata utilizzata una lamiera ossidata recuperata in discarica. Il risultato ottenuto non è malvagio e ben si presta ad una buona visione in una collezione da scavo.
Queste le fasi più salienti dell'intera operazione

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L'elmetto M1 a fine lavoro trattato con prodotto conservativo Paraloi B72.

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Il coccio e la perfetta stabilità dell'elmetto rovesciato.

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I possibili utilizzi in alcune foto d'epoca.

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Il gavettino modello 1910 marcato 1941.

Ridotto veramente in pessime condizioni dall'azione corrosiva dell'ossido e con molte parti di materiale mancanti, il suo restauro era da non prendere neppure in considerazione ma la particolarità di essere inciso artigianamente dal soldato con disegno femminile che lo rende umanamente apprezzabile, assume un' importanza di notevole interesse storico soprattutto per l'elenco delle località e dei luoghi dai quali il militare è passato. Purtroppo parte di queste incisioni sono state devastate in maniera irreparabile dall'azione deleteria dell'ossido però ciò che è rimasto è stato sufficentemente determinante per la successiva verifica e classificazione della storia e del contesto.

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Le parti mancanti sono state recuperate da altri gavettini distrutti, l'assemblaggio e la stuccatura sono stati ottenuti con il sistema della polvere di ossido e la colla Loctite.
Queste le fasi più salienti di ciò che umanamente è stato possibile fare.

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Il gavettino a fine lavoro di restauro.
(Il lavoro poteva essere svolto più accuratamente con stuccaggio ed eliminazione totale di buchi e fessure, ma è stato deciso di lasciarlo così per non eccedere in maniera troppo invasiva sulle iniziali condizioni del recupero)

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La gamella della gavetta modello 1932 marcata 1943.

Anche quest'oggetto dopo la ripulitura dall' ossido è risultato essere in precarie condizioni, rotto e con profuse parti di materiale mancante. Come specificato sopra anche per questa gamella il restauro conservativo era da non prendere in considerazione, ma la particolarità dell'incisione artigianale del nome e del cognome del soldato è stata determinante per la sua attuazione. Il lavoro comunque non è stato dei più complicati e con un pò di pazienza e manualità è stato possibile risolverlo nel migliore dei modi.

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La gamella a fine lavoro.

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Il marchio di fabbrica e la data.

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Il nome e cognome del suo ex possessore Vernon Carlton.

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OSSERVAZIONI E VERIFICHE STORICHE.

Ma chi era Vernon Carlton?
Da una ricerca effettuata attraverso il National Archives and Records Adimnistration (NARA) risultano due soldati di nome Carlston Vernon arruolati nell'USArmy durante il periodo bellico del secondo conflitto mondiale. Il primo è Carlton Vernon W, il secondo è Carlton Vernon L.
Il ruolino matricolare di Carlton Vernon W.

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Analizzando il suo ruolino possiamo apprendere alcuni dati riguardo la vita civile e le vicissitudini militari di Vernon Waddel.
Vernon Waddel era un cittadino americano di razza bianca nato nel 1918 nella cittadina di Durhan nel North Carolina. Nel 1941 fu arruolato di leva a Fort Bragg in North Carolina come soldato semplice destinato come vederemo in seguito in artiglieria. Pur essendo molto giovane risultava già sposato con Virginia O'Kelley Nichols e nella vita civile svolgeva attività di autista qualificato di mezzi pesanti e tassista. La sua specializzazione civile molto probabailmente influì sulla sua destinazione d'arma in quanto da succesive verifiche lo rintracciamo quale assimilato nei mezzi semoventi in forza del 701st Tank Destroyer Battalion.
Dal diario storico del 701st Tank Destroyer Battalion nel 1942 Vernon Waddel compare con il grado di sergente.

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Nel diario della compagnia B durante la campagna in Nord Africa del 1942-43

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Alla pagina 19 è presente un trafiletto che riguarda la tragica militanza di Vernon.

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Traducendolo siamo venuti a conoscenza del triste e sfortunato epilogo della vita terrena di Vernon Waddel:

<<gli aerei nemici erano piuttosto attivi, in particolare i bombardieri in picchiata. Nel pomeriggio del 3 maggio Sgt, Carlton fu gravemente ferito al di sopra del cuore da un proiettile vagante di 50 calibro. Qualcuno con una mitragliatrice antiaerea stava sparando molto selvaggiamente.>>

Ferito gravemente al petto da fuoco amico dopo 5 giorni di agonia decedeva in aspedale come risulta dalla trascrizione del suo decesso in data 8 maggio 1943. Le sue spoglie mortali sono inumate nel Memorial Cemetery di Carthage in Tunisia.

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A seguito di questa verifica possiamo definitivamente escludere la presenza di Waddel nel territorio della nostra ricerca in quanto deceduto un'anno prima del contesto storico preso in esame. Quindi la gamella autografata da noi recuperata non faceva sicuramente parte della sua dotazione.
Esluso il primo militare la ricerca è stata orientata verso il secondo, il private Vernon Leroy Carlton.
Dal suo ruolino matricolare.

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Si apprende che anche Vernon Leroy era un cittadino americano di razza bianca nato nel 1927 nella città di Cleburne in Arkansas. Arruolato di leva nel 1946 a Fort Lewis in Washington come soldato scelto Private first class (che però come vedremo in seguito questa attribuzione risulta essere errata in quanto trattasi invece di inquadrato come PVT soldato semplice) rappresenta una delle ultime classi di leva arruolate considerate ancora di periodo bellico. Infatti sempre dal suo ruolino risulta che la sua ferma di leva è durata soltanto un'anno giusto il tempo del completamento degli organici prima della smobilitazione generale e la dichiarzione definitiva del cessato stato di guerra del 1947. Nella vita civile svolgeva attività di specializzato in attrezzature e materiale elettrico ed al momento del reclutamento non era ancora sposato. La sua presenza in Italia, in specifico nel nostro territorio di ricerca, fu subordinata come già specificato sopra, al rimpiazzo di organici per la manutenzione di attrezzature o gestione di servizi della nuova costituenda base militare di Camp Derby. Durante il suo periodo di leva l'alternarsi di presenze in loco di reparti e reggimenti in attesa del rimpatrio di fine ostilità, comportò una logistica non indifferente che aveva bisogno di grandi infrastrutture per la gestione e sicuramente Vernon Leroy era inquadrato in una di queste. Dall'oggettistica personale recuperata in buca si potrebbe ipotizzare la presenza di Leroy quale serviente di magazzino addetto alla distribuzione di carburanti (vedi stecca numerata) oppure come autista di camion addetto ai trasporti. Durante tale periodo visto che la base logistica di Camp Derby era ancora un'embrione (Camp Derby entrò in funzione stabile e definitiva nel 1951) anche Vernon Leroy (Theodore per amici e conoscenti) sicuramente utilizzò come alloggio la tenda, privato delle comodità (acqua e luce elettrica) che furono prerogativa stabile della futura base. A tal proposito, forse come tramandato dai reduci combattenti, anche Vernon si avvalse di precarie comodità quale l'utilizzo di un'elmetto rottamato come bacinella, l'utilizzo di un fornelletto da campo per un pasto giornaliero caldo (vedi barattolini di combustibile solido e liquido) e l'utilizzo di una torcia stradale a nafta per godere del privilegio di una tranquilla illuminazione notturna (vedi riferimento alla torcia recuperata all'interno dell'elmo M1). Comunque durante questo suo anno di militanza potè sicuramente godere di svaghi e passatempi con libere uscite nella vicina città di Livorno a caccia di compiacenti "senorite" come dimostrato dal recupero in buca di oggettistica inerente la cura dell'estetica personale (specchietto e testa di rasoio), della prestanza fisica (profumo e brillantina) e del decoro della divisa (scatolina di vernice da scarpe marca Tana). Dopo il suo congedo, nel 1949 Vernon Leroy Theodore Carlton si è sposato con Mary Corrine Thomas.

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E' deceduto il 10 dicembre 1988 a Cleburne in Arkansas e le sue spoglie mortali sono imunate nel Everet Cemetery locato nella città stessa.

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La vita militare di Vernon Leroy Carlton rientra in quelle di non belligeranza e quindi usuale e di non grande interesse storico, ma ai fini della nostra ricerca assume invece grande importanza perchè ci ha permesso risalendo a lui di studiare, apprendere e far conoscere un piccolo lembo di umana storia locale che sarebbe rimasto sconosciuto, dimenticato e prevaricato da altri eventi più eclatanti del contesto storico generale.
Però per rendere questo nostro intento completamente esaustivo resta da chiarire la presenza in buca del gavettino inciso con i nomi delle città e delle località che furono oggetto di cruenti e sanguinosi combattimenti in un periodo in cui Vernon Leroy Carlton non era ancora militarmente presente.
Il periodo di riferimento è la primavera del 1943 quando gli eserciti alleati, dopo un forzato arresto invernale riuscirono, con il crollo del fronte a Cassino, a sfondare le difese della Linea Gustav. Le città ed i luoghi incisi riguardano gli scontri sostenuti nella direttrice di avanzamento del fronte dopo il passaggio del Fiume Garigliano. Incaricate dell' avanzata furono le due Divisioni di fanteria americane 85^"Custer" e 88^"Blue Devils". L'88^ si fece carico del settore interno del fronte avanzando nella valle del fiume Iri, l'85^ al completo dei suoi tre reggimenti 337°, 338° e 339° fu impegnata lungo il litorale e l'entroterra laziale. La direttrice di avanzamento di quest'ultima prevedeva l'intervento di due reggimenti in linea ed uno di riserva. Di riserva fu destinato il 337°, il 338° con il secondo battaglione fu impegnato nei combattimenti per la conquista di Solacciano nel comune di Minturno e dei rilevi (colline ad Ovest della cittadina di S. Maria Infante) quote 128 e 131, il 339° fu icaricato con il secondo e terzo battaglione della conquista delle quote 53, 58, 79 di Domenico Ridge e delle quote 66 e 69 di S. Martino mentre il primo battaglione fu incaricato dell'avanzata lungo il litorale verso le località di Scauri, Formia, Ponza, Gaeta fino a raggiungere Roma.

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16 maggio 1944. Truppe del primo Battaglione del 339° Reggimento entrano a Scauri.

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Maggio 1944. Truppe del primo Battaglione del 339° Reggimento in avanzata verso Formia.

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5 giugno 1944. L'85^ Divisione Custer entra in Roma.

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Il gavettino da noi recuperato riporta incisi in ordine cronologico i nomi di Pompei – Minturno – Scauri – Formia – Ponza - Gaeta – Roma e quindi lo possiamo collocare sicuramente come oggetto appartenuto ad un soldato del 1° Battaglione del 339° Reggimento della 85^ Divisione Custer.
Il perchè si trovasse a fine guerra in un posto dove di fatto l'85^ Divisione non ha mai belligerato è da ricercarsi in due diverse possibili ipotesi. Nella prima potrebbe trattarsi di un lascito in zona di riposo in quanto i tre reggimenti dell'85^ Custer dopo la risalita da Roma furono accantonati in riorganizzazione dal 15 al 26 agosto 1944 a Sud del Fiume Arno prima di riprendere l'attacco alle difese della Linea Gotica nell'Appennino Tosco-Emiliano. Nella seconda, la più verosimile, potrebbe invece trattarsi di una restituzione della dotazione in seguito alla smobilitazione di fine guerra e successivo rimpatrio dei componenti della Divisione. Il posto del nostro recupero era già designato quale base logistica sia di smistamento e sosta di truppe in attesa dell'imbarco dal vicino di Livorno che di ammasso delle attrezzature e dei mezzi restituiti dai reparti smobilitati. Sicuramente detto materiale doveva subire una selezione se di possibile riutilizzo o di destinazione all'ammasso in quanto usurata, manomesa o rotta e di non più idonea nuova assegnazione. Il nostro gavettino essendo stato manomesso con le incisioni ha sicuramente subito quest'ultima procedura.
Per il recupero nella buca di Vernon Leroy Theodore Carlton si può ricercare il possesso del gavettino come un'appropriazione di dotazione non regolamentare che destinata a distruzione è stata riciclata, magari con scopi diversi, per una migliore agiatezza di situazione. (Insieme all'elmetto M1 poteva garantire un più accurata igene personale). Sicuramente nella scelta del gavettino deve avere influito la sua incisione che può aver scatenato attrazione ed interesse in Vernon, interesse che ha finito di essere tale al momento del suo congedo nel 1947 decretando l'occultamento del gavettino nella buca.
Bhe, adesso finalmente possiamo definire il nostro intento positivamente concluso. Le certezze e le congetture esaustivamente analizzate, i reperti assunti a reliquie classifiati e restaurati, le umane vicende onorate e la storia nel piccolo debitamente studiata e tramandata.

Sperando di non essere stati troppo tediosi e di aver suscitato interesse, auguri di un sereno Natale ed un felice 2019 a tutti.

Luciano&Enrico


 
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view post Posted on 25/12/2018, 22:17     +1   -1
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ottima buca luciano!! gran lavoroe bella la roba trovata e frestaurata in maniera eccellente, il manico del rasoio sembra quello del rasoio tedesco in bakelite
 
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view post Posted on 25/12/2018, 22:45     +1   -1
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Ciao Climb e grazie per l'apprezzamento della discussione. Il rasoio è molto simile al rasoio in bakelite tedesco, ma è stato recuperato tempo fa rotto in discarica americana. Il sotto testa proviene invece da una buca di rifiuti di varia oggettistica sempre US. Questo comunque non vuol dire che sia americano, potrebbe trattarsi di preda bellica, ma quello che giunge strano è che tutti e tre gli oggetti disassemblati erano in contesti americani diversi.
Ringraziandoti di nuovo per la partecipazione auguri di buone e serene feste.
 
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view post Posted on 25/12/2018, 23:02     +1   -1

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Che dire I tuoi post mi lasciano sempre senza parole, ottimi ritrovamenti come sempre e anche di grande interesse storico nonché collezionistico, leggo sempre con grande interesse i tuoi approfondimenti,complimenti per la tua passione in questo hobby e soprattutto la maestria con la quale ristrutturi i reperti.
 
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view post Posted on 25/12/2018, 23:17     +1   -1
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Complimenti per tutto il lavoro che avete fatto siete fantastici!!
 
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view post Posted on 26/12/2018, 00:57     +1   -1
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Minelab Elite/Mito Ws

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Grazie per aver condiviso Luciano.
I tuoi post sempre interessanti e avvincenti.
Complimenti per il lavoro di restauro.
 
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view post Posted on 26/12/2018, 09:07     +1   -1
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gran bel lavoro complimenti
 
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view post Posted on 26/12/2018, 09:57     +1   -1
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Che dire, leggere questi post ti fa capire che per fortuna c è ancora qualche italiano che si interessa di quello che la nostra Nazione si è lasciata alle spalle e soprattutto che ci tiene a tenere vivo il ricordo per il bene di tutti. Grazie per il tuo laborioso post (non so quanto tempo ti sia costato) e soprattutto per aver condiviso la tua avventura e il tuo sapere.
Sono post come questi che mi danno la carica per continuare questo hobby! Un saluto
 
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view post Posted on 26/12/2018, 12:52     +1   -1
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Ritrovamenti e restauri spettacolari. Siete veramente dei maestri complimenti :23:
 
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view post Posted on 26/12/2018, 19:00     +1   -1
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Ottimo post Luciano.Ci hai fatto scoprire sicuramente una pagina a noi sconosciuta che è quella di un momento appena successivo alla guerra e nel periodo di grandi tensioni politico/sociali e di mobilitazioni per quello che sarebbe venuto poi a breve cioè la guerra fredda. :OzOtPYD:
 
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view post Posted on 27/12/2018, 08:29     +1   -1

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Che dire...un principe del restauro! Bravissimo
 
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view post Posted on 25/1/2019, 12:19     +1   -1
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Complimenti per i ritrovamenti, la storia che avete messo e i restauri. Siete unici. :) Che bella tuo figlio ha ancora la maglietta del forum che abbiamo fatto anni fa.
 
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view post Posted on 16/2/2019, 23:10     +1   -1
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view post Posted on 17/2/2019, 11:16     +1   -1
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Grazie ancora a tutti per la calorosa partecipazione e l'apprezzamento della discussione. Fra restauro e ricerca il tempo speso per la realizzazione della discussione è stato davvero tanto, ma è stato ampiamente compensato dal (per noi) gratificante risultato.
 
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view post Posted on 17/2/2019, 18:46     +1   -1
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Bellissimo post come sempre siete dei Grandi
 
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