Non lo hanno eliminato - era impossibile, e impossibile è rimasto. Ma, come dice Pip alla fine, lo hanno
attenuato. Tutti erano così fissati con questa idea che non si poteva eliminare da non pensare che potevano esserci altre soluzioni. Mi è piaciuta l'idea che sia stato un personaggio "ignorato", con una vita, se ci pensiamo, sfortunata, e vagamente depressa, a capire l'ovvio - e non "I grandi eroi". Tutti possiamo dare la nostra parte nel mondo, e anche non piccola
Detto questo, lo Shrike colpisce, e duramente: Faerie, quanto meno il suo ordine costituito, va in pezzi. Ma le muse hanno ripreso a lavorare serenamente - ed è questa la "vittoria" - anche se per "risalire" ci vorrà molto, MOLTO lavoro. Cassandra lo dice chiaramente a Martin.
CITAZIONE
L'altra cosa che non capito è perchè Cassandra
1 ) sia diventata umana
Non lo so
Nel senso che, nella sceneggiatura originale lei voleva
sperimentare ciò che significava essere umani - nella sua interezza, inclusi i pericoli - così da poter apprendere cosa significa; e, in questo, apprendere quel "dono in più" che Viviana aveva.
Io temo che il dialogo sia poi stato semplificato - creando il dubbio di cui parli tu.
CITAZIONE
2 ) e perchè non divenuta la nuova Signora del Lago, essendo stata addestrata dalla stessa Viviana.
Cassandra è un personaggio a sé - come anche il nome "non simile" a quello di Viviana indica. Sarebbe stata un'ottima Signora del Lago, perché, come "psicopompo", esperta nei passaggi tra dimensioni diverse (e infatti è lei a condurre, per dire, Martin a Faerie).
Ma ora a Cassandra Faerie non interessa più: dice a Martin che "La Battaglia in chi credeva nei valori di Faerie è già stata persa".
Ma le Muse sono sopravvissute, hanno ripreso a lavorare serenamente, ed è questo che conta. Noi non sappiamo, alla fine, dove siano: magari è una nuova dimensione, in cui tutto è da ricostruire (e noi sappiamo che ci sono molte dimensioni, Cassandra lo sottolinea anche lei...)
Vero, Cassandra è stata addestrata da Viviana, ma noi sappiamo che Viviana "ha sempre un piano B". E se mai un giorno, a Faerie le cose fossero andate male... "Cassandra, se non rimediamo, pensaci tu: taglia la corda e salva quello che puoi
". È stata Cassandra a portare le muse da un'altra parte, sempre come psicopompo. Perfino Martin lo capisce alla fine, a pag. 153, e dice a Cassandra la stessa cosa che dice a Viviana, sull'avere sempre ragione e il non essere ascoltati. "Cosa fai, a quel punto?" Viviana risponde "Farei il necessario per proteggere Faerie". A pag. 153 Martin mostra di avere capito cosa intendeva davvero Viviana: aveva coperto tutte le possibilità. Per Cassandra (e io credo dovrebbe essere così per tutti) la risposta è la stessa:
allora pensa al dopo.Di certo Cassandra ammirava Viviana per la sua parte di umanità, e per il sacrificio che aveva fatto; ecco perché ora vuole "rischiare", ma anche "diventare più preparata nel capire il mondo dei mortali". Forse diventerà "Signora del Lago" delle Muse, anche se in una forma diversa.
CITAZIONE
Viene detto che non lo diventa perchè non è umana come Viviana. Ma neanche Ritter è un umano. Perchè lui si e lei no.
Non è necessario "essere umani": Merlino sceglie, saggiamente, Viviana perché ha questa qualità in più. Ritter
crede di aver vinto, ma, a parte che basta "il lancio della spada" per far capire la sua incompetenza, ha raggiunto la posizione di Viviana contribuendo a far sì che tale posizione non abbia quasi più senso. Buona fortuna, Ritter! Incidentalmente, figurati se Cassandra vorrebbe trovarsi al suo posto
ora Lei ha ben altro a cui pensare: più speranzoso e più bello.
Detto questo (e, a parte il cruciale cambio del dialogo che c'è stato in redazione - e di cui non mi sono accorto fino a quando non me lo hai segnalato), mi rendo conto che questa è forse la trama più complessa che abbia mai scritto. Una mia amica l'ha paragonata a "un thriller di Robert Ludlum" (beh, a lei piace Robert Ludlum, quindi spero sia stato un complimento
). Molte cose sono interconnesse tra loro anche a grande distanza in termini di pagine. Io penso che nella storia vi sia tutto affinché il lettore possa capirla, ma da nessuna parte ho voluto fare il "riassuntone con lo spiegone" (per chi se lo ricorda, lo feci alla fine de "Il Giorno della Meteora", Speciale n° 5 di Nathan Never, che aveva una trama altrettanto intricata, ma dove alla fine Nathan dipana tutto).
Qui ho voluto provare a fare una storia dove "fossero gli eventi a parlare al lettore, ma poi fosse lui a trarre le sue personali conclusioni. Spero di non avere esagerato.