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| mindgames
Marco Basile vengo e mi spiego; senza voler pensare di essere più bravo di lui, trovo che Fonseca rappresenti al peggio quello che è il maggior difetto di molti allenatori: hanno un loro credo e non si schiodano neanche sotto tortura. Putr4oppo - e mi costa dirlo - l'analisi più corretta l'ha fatta Caressa durante la partita con l'Ajax. La Roma procura agli avversari N azioni da gol generate dalla "partenza da dietro". Se giochi contro il Crotone o la Sampdoria (!) ti va bene perché non segnano e allora vinci. Con le altre, più forti, che non ti perdonano, perdi. Quindi incapacità ( o non volontà) di adattare il proprio gioco alla squadra avversaria. E se non il Barca di pep è un suicidio. Nel dattaglio della partita con l'Ajax. gli olandesi avevano in campo una difesa di pipponi, ogni volta che sono stati attaccati sono andati in bambola. E noi no, sempre quei venti metri troppo indietro e sempre a dieci metri dal giocatore avversario. E r lanci lunghi sono iniziati dopo l'uscita di Dzeko. E a proposito di Dzeko capisco perché lo ha mandato a quel paese: sempre nella partita con l'Ajax, Nocciolina Peres da la palla al bosniaco che, pressato, si allarga sulla fascia. Persa la palla, dice a Peres che in questi casi deve seguirlo per facilitare lo scarico. E dov'era Peres? Fermo davanti a Fonseca muto. L'allenatore deve anche saper aiutare i giocatori in campo! Con gli stadi vuoti sentiti Ranieri o Gattuso, sembra che abbiano il joypad in mano e manovrino i calciatori. È tutto un "sali, staccati, allunga, vagli sotto, allargati". Il nostro sembra che dorma... E domenica se il Bologna ce ne fa 4 nei primi 20 minuti (così come poteva accadere con il Sassuolo) tocca pure sta zitti!
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