Dobsoniani

Tivoli Southern Sky Guest Farm, La Mecca per gli appassionati del deep sky

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view post Posted on 29/6/2017, 17:18
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Oronzo Zanzarella

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Mi sa che con un evento del genere le prenotazioni bisogna veramente cominciare a pensarle con un anticipo esagerato...
 
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view post Posted on 29/6/2017, 18:42
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Dwarf galaxy

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Certo, ma comunque non 13 anni. Novembre è un po' fuori stagione per la Namibia e il meteo non è ottimale.
Voglio provarle a vederle tutte da qui al '30 tranne quelle del '21 e '23, più due anulari.
 
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view post Posted on 3/7/2017, 18:50
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Planetary nebula

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Vi ragguaglio come ho scritto già altrove.
Il Binodobson 24” presso la Tivoli Astro Guest Farm
Breve storia
La visione binoculare per chi osserva il cielo è la più completa e la più confortevole senza considerare l’effetto tridimensionale che su alcuni oggetti fa una grande differenza rispetto alla visione monoculare. L’idea di costruire un grande telescopio binoculare per avere la sensazione del “viaggiare” nel cielo profondo è venuta a me e Maria nel 2010 quando contattammo il costruttore tedesco Dieter Martini che già per noi aveva realizzato la struttura di un dobson 30”. L’idea gli piacque molto dicendo di essere in grado di realizzarla e la prese come una sfida.
Nel febbraio 2011 il binodobson era pronto nella sua struttura lignea grezza. Nel frattempo avevamo fatto realizzare dall’artigiano italiano Fausto Giacometti uno specchio primario di 60 cm di diametro f/4.3 giacché un altro dalle stesse misure era già stato fatto per noi sempre da lui in passato. Realizzare un binodobson 24” formato da sei ottiche, tutte collimate e coordinate insieme è operazione alquanto difficile. Inaugurammo la prima luce dello strumento in località Forca Canapine presso i Monti Sibillini nel centro Italia nel Giugno del 2011.
Fu un insuccesso!
Lo strumento manifestava da subito i suoi punti critici dovuti essenzialmente a una mancata stabilità in tutti i suoi reparti.
Seguirono mesi di lavoro per apportare le necessarie modifiche.
Per noi collaborarono generosamente tre amici astrofili che ognuno nel suo campo riuscirono a rendere performante ed perfettamente esecutivo lo strumento.
Questi amici furono: Massimo D’Apice, Franco Salvati e Roberto Zacconi che non finiremo mai di ringraziare.
In autunno il Binodobson fu di nuovo messo in campo e questa volta fu un successo! Si andava da un oggetto ad un altro senza subire disastrose scollimazioni! Di tanto in tanto si apportarono nuove ulteriori modifiche rendendo lo strumento sempre più stabile e facile da gestire.
Per 5 anni abbiamo fatto godere molti amici astrofili!
Abbiamo partecipato a Star Party importanti.
Alcune riviste di astronomia amatoriale pubblicarono articoli dedicati alla realizzazione e allo sviluppo del binodobson.
Infine scrissi un libro sulla storia costruttiva di questo strumento e della relative modifiche integrando il testo con un grosso pacchetto di report emozionali scritti da astrofili che con il bino avevano fatto esperienza osservativa.
Purtroppo quei magnifici luoghi di montagna da noi assiduamente frequentati in questi anni col Binodobson, sono stati duramente colpiti dal recente terremoto che ha seminato morte e rovina negandone inoltre l’accesso (non si sa ancora per quanto!).
A seguito di questo evento negativo io e Maria, costretti a sospendere le nostre sessioni osservative, ci siamo tristemente rivolti ai ricordi più belli e tra questi è emerso per primo il viaggio in Namibia del 2008 proprio presso la Tivoli Guest Farm.
Nasce proprio da qui, da questa nostra rimembranza, l’idea illuminante di portare lo strumento in Namibia.
Così come per gioco nel febbraio 2017 ci siamo detti: “perché non provare a fare questa proposta a Reinhold?”.
Provare non costa nulla!
E la risposta fu sorprendentemente positiva perché l’idea piacque molto e fu presa subito seriamente!
A questo punto aveva più senso portare lo strumento in Namibia, renderlo operativo, affittarlo e con i proventi finanziarci il viaggio annuale di 7-10 giorni consecutivi di osservazione sotto un cielo tra i migliori al mondo (Sqm 21.70-22) in luogo di quelle 7-10 uscite annue a Forca Canapine il cui Sqm in questo ultimo tempo non ha superato mai i 21.40 allo zenit senza considerare il forte degrado dall’orizzonte in su fino ai 30°.
Ci dicevamo: “cosa può essere questo strumento in un contesto australe senza inquinamento luminoso se dalle nostre latitudini e con un cielo appena discreto ha emozionato così tanto noi e tutti gli amici astrofili?”.
Seguirono due mesi in cui abbiamo dovuto organizzare sia l’intero collo che la spedizione che si è rivelata più complicata e onerosa del previsto!
Dopo alcune difficoltà doganali, Reinhold riuscì a caricare il Binodobson nel suo pik up e a trasportarlo fino a Tivoli.

Ma la gioia più grande è stata il giorno in cui, arrivati anche noi a Tivoli, abbiamo spacchettato il binodobson: era il 20/06/2017
Grande giorno di tensione.
Intorno a noi tutti gli altri astrofili frementi, ognuno che offriva la sua collaborazione in una spontanea e corale manovra.
Il bino piano piano veniva montato e prendeva forma.
Restavano ancora le verifiche ottiche ed elettroniche che ovviamente avrei dovuto fare io personalmente con il cielo stellato.
Avvenute con successo queste verifiche, il primo oggetto che ho puntato è stato Omega Centauri sul quale Reinhold ha lanciato a gran voce un felice e liberatorio “WOW!!!”
Tutto funzionava!

Gli altri astrofili impazzivano
Momento di gioia collettiva.
Abbiamo brindato allegramente con champagne!

Che vibrazioni!
Da quel momento il Binodobson era attivo in Namibia!

Io e Maria ringraziamo la Tivoli Astro Guest Farm che ha accolto favorevolmente e con entusiasmo questo nostro progetto.
Un progetto che nel suo primo albore era come una follia irrealizzabile come un sogno di passione e d’amore quasi impossibile!
Grazie Maria!

Il video:
 
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view post Posted on 4/7/2017, 01:05
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Grazie per aver condiviso questo racconto!!!! Ps posso immaginare cosa hai dovuto passare per spedire quell'affare... io per spedire e ricevere il mio 18" in Nuova Zelanda ho tribolato come un matto, al punto che pensavo lo avessero perso!
 
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view post Posted on 4/7/2017, 08:19
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dagli Appennini alle Alpi basta che sia BUIO

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Andrea.. Aspettiamo un bel report osservativo adesso!!
 
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view post Posted on 4/7/2017, 13:16
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L’operazione di spedizione in Namibia del Binodobson non è stata facile per niente. All’inizio mi sono rivolto a uno spedizioniere in Ancona che mi aveva fatto un doppio preventivo uno via mare e un altro via aerea. Poi come si fa in questi casi ho voluto provare con altri soggetti. Mi ha convinto uno spedizioniere di Fiumicino che lavora con la Namibia Airlines. Mi mi ha fatto il suo preventivo certamente molto più conveniente degli altri. Così ho iniziato subito con lui.
Dalla Namibia Reinhold mi diceva che in dogana aveva un suo amico agente con il quale aveva già avuto precedenti rapporti professionali riguardanti sdoganamenti di telescopi vari. Nel frattempo avevo saputo che probabilmente la Namibia è una di quelle nazioni che pretende per le importazioni di prodotti di natura lignea un certificato di conformazione secondo norme specifiche internazionali. Di questo Reinhold non ne sapeva niente e gli sembrava strano che esistessero tali norme considerato il fatto che in precedenza nelle varie pratiche di sdoganamento di merce a lui intestate non aveva avuto alcun problema. Il mio spedizioniere d’altro canto non aveva approfondito la "quaestio" poiché, rassicurato da me, gli avevo detto che Reinhold in precedenza non aveva avuto mai alcun problema con i certificati. Fatto sta che si è proceduto alla spedizione incuranti di risolvere questo punto. Per mia fortuna la ditta che mi ha realizzato il bancale con la gabbia di legno, mi ha rilasciato il suo certificato, avendo sottoposto tutte le sue parti a questo trattamento. Ma non bastava: avrei dovuto sottoporre anche il Binodobson a questo trattamento che gli avrebbe fatto perdere il 20% di umidità. Confortato da Reinhold ho così proceduto alla spedizione. Una volta consegnato a Fiumicino il collo, dopo aver pagato la cifra pattuita, sulla strada di ritorno mi arriva una telefonata dello spedizioniere che mi dice che le misure e il peso erano superiori a quelle da me dichiarate e che se si voleva procedere alla spedizione dovevo pagare un ulteriore supplemento. Io mi ero basato sulle indicazioni fornitemi dalla ditta che evidentemente, prima di realizzare il bancale mi aveva dato misure generiche. C’era una differenza di peso notevole dai 250 dichiarati ai 311 effettivi. Inoltre il collo sviluppava un peso a volume di kg 575.5 e quindi l’importo del nolo ora veniva calcolato sul peso a volume.
Ovviamente accettai l’integrazione della spesa.
E il Binodobson finalmente prese il volo.
Ma i problemi non finirono qui.
A Windhoek il 10/04/17 il collo fu bloccato in dogana per sospette irregolarità che subito non erano state enunciate. Poi si seppero quali furono: 1) mancanza del certificato di conformità del telescopio; 2) valore dichiarato del Binodobson troppo basso; 3) presenza delle ruote esterne del Binodobson (non dovevano esserci); 4) presenza esterna al collo del pacco dei tralicci che io avevo inserito appunto esternamente tra il bino e la gabbia; altre irregolarità minori.
Il collo fu messo in deposito in attesa di essere sdoganato e ovviamente ogni giorno che passava erano soldi in più. L’agente amico di Reinhold lo tolse dal deposito evitando così un ulteriore aggravio di spesa. Per sdoganarlo avrei dovuto pagare una cospicua cifra che mi mise in crisi. Ero talmente sconfortato e deluso che avevo la tentazione di rinunciare a tutto e mandare a quel paese la Namibia, il Binodobson e tutti quanti.
Divenne chiaro il motivo per cui i telescopi a base lignea come i dobson importati dalla Germania da parte di Reinhold non avevano mai costituito un problema. Proprio perché essi vengono costruiti già alla fonte con questi trattamenti e annessa certificazione per poterli poi esportare in tutto il mondo. Il mio Binodobson, essendo un prodotto artigianale costruito e venduto in Europa non aveva bisogno di questo certificato che invece è indispensabile per le esportazioni extra europee.
Alla fine dopo tutte queste vicissitudini il Binodobson affinché entrasse nel Pik up di Reinhold fu tolto dalla sua gabbia/bancale e portato a destinazione presso la Tivoli Southern Sky Guest Farm il giorno 03/05/17.
Tutto questo mi è costato tanto!
Il Binodobson ora si trova in Namibia grazie soprattutto a queste impreviste complicazioni che, come trappole, se conosciute prima non mi avrebbero mai spinto a realizzare questo progetto.
A questo punto spero proprio che la collaborazione con la Tivoli Guest Farm prenda campo e cominci a portare i suoi primi frutti.
 
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view post Posted on 4/7/2017, 16:58
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E pensa se per qualsivoglia motivo tu debba reimportarlo in Italia... ti conviene donarlo alla Namibia piuttosto che reimportarlo!
 
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view post Posted on 4/7/2017, 23:28
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dagli Appennini alle Alpi basta che sia BUIO

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credo che sarà una bella attrazione per la farm e che non mancheranno le richieste di noleggio. dopotutto è il più grande binodobson al mondo e aggiungiamoci "sotto quel cielo da 22 SQM".... :love:
 
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view post Posted on 5/7/2017, 10:35
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Report osservativo con il Binodobson 24” presso Tivoli Southern Sky Guest Farm

La prima sera, quando il Binodobson è stato messo in campo, tutta l’attenzione era concentrata sulle parti ottiche ed elettroniche che dovevano essere testate e verificate prima di rendere completamente operativo lo strumento.
Con mia grande sorpresa, montati i 6 specchi, era come se lo strumento non avesse subito alcun trasporto. Tutto era rimasto come lo avevo lasciato. Solo una leggera scollimazione corretta poi con un breve aggiustamento.
Per la parte elettronica similmente non ci sono stati problemi. Una volta compiuto l’allineamento su due stelle, come sempre, il Binodobson era operativo. Prima di partire mi ero creato il problema se andando nell’altro emisfero avrei dovuto conseguentemente cambiare il moto degli assi in altezza e in azimuth. Ho sottoposto il problema a più amici astrofili. Poi considerate le discordanze dei pareri, il mio amico Franco Salvati molto intelligentemente ha mandato una e-mail alla ServoCat sottoponendogli il problema. Il quale è stato subito risolto. Nella e-mail di risposta si diceva che non bisognava invertire nessun moto. Soltanto si dovevano cambiare le coordinate del luogo, inserire l’ora del luogo e la Time Zone.
Solo questo!
In effetti avendo il Binodobson una montatura altazimutale e non equatoriale, pensandoci bene, non si doveva invertire nessun moto.
Il primo oggetto che ho puntato proprio per verificare che tutto funzionasse bene è stato Omega Centauri che per tre quarti era fuori dal campo. Messolo subito al centro mi è apparso debordante e incontenibile, un’esplosione di stelle che occupavano quasi tutto il campo dei due Ethos 17 mm dai loro 100° apparenti! In quel momento ho vissuto una doppia emozione: la prima per il riuscito primo puntamento, la seconda per l’oggetto in se che veramente in binoculare è al di là di ogni immaginazione. Dopo pochi secondi ho dovuto cedere il passo a Reinhold che, incontenibile, salito qualche gradino di scala e messo gli occhi negli oculari, ha lanciato in falsetto quel “WOW” tipico dei giovanotti americani esultanti! Seguirono gli altri astrofili che ad uno ad uno salirono la scala e da lassù si sentivano esclamazioni incomprensibili miste di tedesco e inglese e chissà quale altra lingua!. Per me era una sinfonia di gioia. Avevo realizzato il sogno di portare il Binodobson 24” proprio alla Tivoli Farm in terra di Namibia tra i cieli migliori al mondo.

Poi dopo i dovuti festeggiamenti con champagne a cui parteciparono tutti gli atrofili della Farm, ho iniziato a cercare altri oggetti, sollecitato dalle varie richieste. Del viaggio precedente proprio alla Tivoli Farm nel 2008 mi era rimasta scolpita nella mia memoria la nebulosa della Carena che all’epoca osservai con un Dobson Obsession 20”. Mi aveva colpito enormemente sia per vastità che per conformazione, evidenziando un complesso nebulare dettagliato e altamente contrastato. Mi dicevo cosa poteva essere in binoculare quest’oggetto con due specchi da 60 cm!

La pulsantiera del ServoCat prevede un’opzione Tour a spirale per gli oggetti vasti. Ovvero si porta l’oggetto al centro degli oculari e avviato questo pulsante il Binodobson da solo e molto lentamente in automatico traccia un percorso a spirale che consente di osservare l’oggetto nella sua globalità. E’ una sensazione bellissima di “viaggio” che ho sperimentato più volte in oggetti come M 42, la Rosetta, La Velo, M 8 e altri oggetti. Ora di fronte alla nebulosa della Carena questa possibilità cadeva proprio a fagiolo! Montati i filtri nebulari OIII su i due oculari Ethos ho iniziato questo spettacolare e indicibile viaggio dentro questo sterminato complesso coadiuvandomi mentalmente con le tante bellissime immagini fotografiche del medesimo oggetto reperibili online. La prima sera per ovvi motivi non ho avuto mai quel momento tutto per me che fa calare misticamente dentro una completa interazione con l’oggetto osservato.
Poi ad un certo punto è subentrata la stanchezza e il freddo si è fatto sentire (eravamo sui 3 gradi!) provocandomi un grosso raffreddore.
Non mi ero adeguatamente coperto. Il giorno dopo ero mezzo influenzato con un’incipiente tosse che non mi ha abbandonato fino al giorno seguente quando l’amico atrofilo Thomas, cardiologo, mi ha dato un farmaco miracoloso da prendere prima di dormire. Il giorno seguente stavo molto meglio pronto ad affrontare la successiva serata osservativa con rinnovato entusiasmo. Le due serate in cui non stavo molto bene ho fatto poca osservazione con il Binodobson poiché non ero nella giusta condizione fisica. Così da seduto, con tanta fiacca in corpo ho scandagliato la Via Lattea nelle sue plaghe chiaroscurali con il mio straordinario binocolo Zeiss Victory SF 8x42 dal campo di ben 8,5° che mi ha dato la sensazione forte e vertiginosa di immersione nella scena. Non solo. Si avvertiva inoltre l’inganno della tridimensionalità dovuto alla presenza di stelle luminose come se fossero disposte in primo piano rispetto al manto stellare più attenuato dello sfondo. L’effetto era incredibile e avvolgente. Tanto avvolgente da farti sentire non separato ma parte in causa di questo paesaggio cosmico!

Il giorno che ripresi le forze sostenni una sessione osservativa al timone del Binodobson di ben 9 ore (per me un record!). Come una silente liturgia ritornai negli oggetti già osservati e mi inoltrai poi alla palpitante ricerca dei nuovi. Ma prima di tutto mi ero ripromesso in primissima serata, verso le ore 17.45 (appena cenato) di puntare lo strumento a mano libera sulla Grande nube di Magellano che era già molto bassa. Tanto bassa da mettermi seduto per terra! Lì dentro ho scrutato con gli OIII tutto un movimento di nebulose fortemente illuminate ma non ben definite. Tra queste ho riconosciuto la spettacolare Tarantola con i suoi filamenti. Era l’unico momento che si poteva osservare a Giugno!
Poi ho virato lo strumento su M 83 che si presentava molto alta. Inseriti i due oculari Nagler 12 mm (216 ingrandimenti) mi apparve nella sua vastità con gli evidenti e contrastati bracci. Più il tempo passava più la visione binoculare restituiva nuovi particolari. Con gli stessi oculari sono passato alla vicina Centaurus A, galassia peculiare, tutta diafana e tenue spaccata al centro da un corridoio serpeggiante di polveri oscure forse il risultato di una collisione con un altra galassia. L’effetto binoculare è forte e suggestivo oltre che confortevole. Non solo. Ho avvertito con esso una sensazione ancor più evidente delle altre volte cioè quella del “galleggiamento” dell’oggetto inserito nel suo contesto circostante. Questo è ancora più avvertibile quando si passa a ingrandimenti inferiori e, intendiamoci, solo in visione binoculare.
Nel mio elenco attendeva la grande galassia di taglio del Centauro, Ngc 4945 che negli Ethos 17 mm prendeva quasi tutto il campo. Bellissima, imponente, con evidenti dettagli lungo tutto il suo percorso. È stata una vera sorpresa! Per vastità la paragonerei alla galassia dello Scultore sebbene più dettagliata. Considerato che il Sagittario ad una certa ora passava proprio allo zenit, non potevo ignorare l’occasione di osservare quegli oggetti come M8, M20, M 22 poi M 17, M 16 che dalle nostre latitudini si presentano sempre bassi. E lo spettacolo è stato immenso! M 17 irriconoscibile! Il bel cigno si era trasformato in un grosso pesce piragna con la bocca spalancata e i denti in evidenza! Terribile mostro!
M 20, la Trifida, appariva sempre uguale ma con più contrasto e definizione. Poi M 8 mai vista così spettacolare con il suo brillante ammasso a illuminarla ancora di più. All’interno si evidenziava netta una zona più luminosa la stessa fotografata dal telescopio spaziale Hubble ricca di colori e di fluttuazioni di gas e polveri.
Mentre la Grande Nube di Magellano si abbassava coricandosi sull’orizzonte, la Piccola Nube si alzava e appena raggiunse i 25° la puntai con oculari filtrati da OIII onde scorgere meglio le regioni HII in essa presenti. Non distante dalla Piccola Nube quasi come un fedele satellite sberluccicava 47 Tucanae a occhio nudo! Fu il momento di puntarlo con il Binodobson. Ancora più di Omega Centauri, quest’oggetto ha dato subito l’impressione di essere un vero globulare anzi il signore dei globulari: al suo centro un nucleo enorme e densissimo che si risolve pian piano in un progressivo e forte sgranamento verso la periferia esterna ! È stata una visione mozzafiato e in binoculare si percepiva realmente la sua sfericità.
Annovero tra gli oggetti a me familiari la bellissima Helix che questa volta era bella alta. Con i 22 mm Nagler filtrati in OIII veniva fuori un’imponente ciambellona “galleggiante”, come un salvagente in mezzo a quell’immenso oceano cosmico!
Concludo dicendo che ho osservato pochi altri oggetti che tuttavia meriterebbero la giusta attenzione.
Detesto le prove muscolari dei target. Per me soffermarsi una serata solo su 3-4 oggetti è già un grande obiettivo.
L’osservazione va goduta come una fumata di pipa: intervallando!
 
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view post Posted on 5/7/2017, 12:02
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Spiral galaxy

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Non ho parole! Mi viene quasi la depressione pensando ai miei cieli.
Qua c'e' la mappa della lmc che mi son promesso di osservare col travel dob da 10" ,prima o poi.

Attached Image: LMCmosaicLabels2

LMCmosaicLabels2

 
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view post Posted on 5/7/2017, 13:27
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Caro Melandri, mettiti il cuore in pace! Il cielo della Namibia da noi non esiste più!
Mi sono fatto questo convincimento. Diversi anni fa a Forca Canapine (AP) con lo SQM si poteva misurare allo zenit valori come 21.60 in assenza di Via Lattea e con poca umidità. Un valore considerevole e importante che decretava la zona come tra le migliori del centro Italia! Ma se mi spostavo dallo zenit e procedevo verso l’orizzonte la situazione cambiava repentinamente. Le luci di Ascoli dell’Aquila della stessa Norcia schiarivano il cielo per 25°-30° dall’orizzonte in sù rendendo il contesto con questo permanente sottofondo di luce. Il quale sottofondo nelle giornate umide (70-80%) veniva ancor più propagato! La differenza forte che invece ho notato in Namibia non era tanto allo zenit che in quel momento veniva pure attraversato dalla Via Lattea che produceva la sua luce naturale, ma all’orizzonte che era perfettamente buio. Salvo una piccola zona a nord leggermente inquinata (Windhoek), per il resto l’orizzonte era completamente buio e si vedevano tramontare le più piccole stelle. Io credo che unitamente a un tasso di umidità dell’atmosfera veramente contenuto (35-50%), l’altitudine e la trasparenza, la grande differenza qualitativa del cielo la fa l’assenza di inquinamento all’orizzonte!

Edited by Vaghe stelle - 5/7/2017, 22:25
 
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view post Posted on 5/7/2017, 23:10
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Oronzo Zanzarella

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Sono senza parole! ...In questi anni avevo la remota speranza di avere qualche novilunio di meteo cattivo dalle mie parti con contemporaneo metto buono a Forca Canapine per avere la scusa buona per una trasferta più lunga e mettere gli occhi nel binodob...adesso mi tocca "sognare" di poter prenotare per la Namibia in un futuro non troppo lontano. Era già nei piani per i prossimi anni, lo sarà a maggior ragione ora!
 
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view post Posted on 7/7/2017, 16:52
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Minkia!
Certo che ora a Tivoli rimane solo un problema: se ha ampliato il parco strumenti farebbero comodo anche un paio di camere per gli ospiti in più, invece mi sembrano sempre le stesse del 2011.
 
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view post Posted on 9/7/2017, 17:21
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A saperlo prima , sono riuscito a prenotare per il Giugno 2018 al Tivoli astro-farm. :woot:

Complimenti per il traguardo raggiunto Vaghe Stelle , un sogno la tua impresa per molti di noi astrofili.

Spero che qualcuno il prossimo anno al Tivoli noleggi il 24" per poterci mettere l' occhio dentro.
Io per scelta personale ( ma non sapevo del mitico Binodobson 24") ho noleggiato per tutto il soggiorno il 20".


Complimenti vivissimi ancora.
 
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view post Posted on 10/7/2017, 10:14
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Grazie, Salvo, dei complimenti. Mi fa piacere sapere che a giugno prossimo andrai alla Tivoli Guest Farm. Forse ci incontreremo. Ancora non sono sicuro se andrò a giugno o a luglio.
Vedremo.

P.s Il binodobson non è uno strumento verso cui si può dire "mi piacerebbe buttarci un occhio". Necessariamente ce ne devi buttare due :-)))
 
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