Di ritorno da Cervia con buone sensazioni e una vittoria in saccoccia. Prima visita alla "famiglia" per me in questa stagione e devo dire che non mi posso lamentare per l'accoglienza. Come han scritto i presenti alla prima di Forlì, questa squadra viaggia sempre a mille all'ora e come il pick up di Chuck Norris ha tre pedali da schiacciare ad uopo: acceleratore, acceleratore e acceleratore; tale metologia di gioco implica di conseguenza una mancanza di lucidità in attacco (specialmente in pre campionato) e tanta aggressività sprecata miseramente in falli stupidi; ma, ripeto, ci può stare visto che siamo solo all'inizio e la squadra è da rodare.
Comunque difensivamente siamo su ogni pallone (sin dalla rimessa pressione a tutto campo sempre come nel basket giovanile) e puntiamo ad ammazzare il gioco altrui, atteggiamento che a lungo andare potrebbe pagare anche in termini di larghezza del metro arbitrale (giochiamo duro quindi o ci cacciate fuori tutti e dopo 10 minuti non abbiam più cambi oppure lasciate correre su qualche contatto).
Per quanto riguarda i singoli ho visto subito in palla Prato che mi è piaciuto anche se ha sparacchiato a salve (canestro "culosissimo" del 77 a 74 nei minuti finali escluso) e Borra che sarà lento e macchinoso per tutta la stagione ma avrà anche modo di dire la sua in entrambi i lati del campo. Tassinari non giudicabile perchè è sfacciato in attacco (ma in palleggio lui certo sa cosa è il palming...e qui mi fermo!) e sta con l'uomo difensivamente ma se deve portar palla e imbastire l'attacco, beh...bisogna ridimensionarlo un pò. Non essendoci Hassan poi, Preti ha giocato tanto e sono sempre divertentissimi i siparietti con coach Ticchi quando il buon Jacopo si dimentica di essere un giocatore di pallacanestro ma se questo sarà il suo minutaggio anche in campionato dovrà di certo garantire più fotta e diligenza nelle partite che verranno. Impalpabile Ranuzzi ma una giornata così così può capitare a tutti. Per quanto riguarda i due americani credo che se Norfleet sarà sempre quello visto oggi, va confermato - con un bel biennale magari - perchè è acerbo, magro, a volte confusionario, pirla in difesa ma sa come si gioca a pallacanestro e come si segna, si prende le sue responsabilità anche quando conta (bello il suo arresto e tiro nel finale per il 74 pari) ed è già dentro i meccanismi di gioco di Ticchi. Cohn è l'esatto opposto e forse l'unico ad avere quasi sempre il controllo del match; sa attendere il suo momento, sa giocare per la squadra, sa essere aggressivo e ripartire rapido come vuole il coach. Sempre compito, sempre serio, sempre con molto aplomb. A me ricorda, per meccanica di tiro e modo di stare in campo, Jerome Dyson
"Tu as dit coticà!" - come dicono a Parigi
. Una cosa che ho notato, e poi chiudo, ma magari è una vaccata è che c'è tantissimo feeling tra i due americani: si cercavano spessissimo sul parquet, si parlavano in continuazione, sembrava quasi volessero prendersi sulle spalle la squadra all together. Secondo me questo è un bellissimo atteggiamento per cominciare una nuova avventura. Speriamo bene.