CITAZIONE (meursault @ 2/11/2014, 16:57)
Sono d'accordo sul forte rischio di boomerang (probabilmente già avvenuto), sono d'accordo che lo spunto per la cagnara e la banalizzazione sia stato offerto da Gottardi stessa, continuo però a non ritenere corretto che il Corriere parli di "le cestiste" quando l'unica cestista a essersi espressa in forma ufficiale è Gottardi. Se la domanda per Diouf fosse stata: "Silvia Gottardi, nota cestista, ha scritto... cosa ne pensi?", allora nulla da dire.
Ma "le cestiste" non va bene, e il fatto che su Facebook, Twitter o questo forum qualcuno abbia rognato contro il volley non vale come voce ufficiale de "le cestiste". In tal caso allora citerei una giovane pallavolista adolescente che su Twitter ha augurato a Gottardi di morire e farei un articolo scrivendo "le pallavoliste augurano alle cestiste di morire", che è un pò più grave che gioire per una sconfitta.
Il boomerang lo tirano gli aborigeni.
In mia opinione umilissima Silvia Gottardi ha perfettamente ragione un po' su tutta la linea. La sua non sarà una ricostruzione disinteressata e politicamente corretta, ma è l'unica rappresentazione che se ne può fare una persona coinvolta nel basket femminile.
Non può portare alcun danno ad un movimento già danneggiato da se, ben o male l'importante è che se ne parli, le osservazioni sono lapalissiane e basilari.
L'accusa di invidia, gelosia e rosicamento è destituita di qualsiasi fondamento.
Mors tua vita mea, come intestazione rende benissimo l'idea e l'essenza del problema.
Inutili le spocchie intellettualistiche da bizantini controvertisti. Se piace il basket, si lavora nel basket, si supporta il basket: c'è una contrapposizione netta con un mondo, quello del volley che cerca di sua necessità di prevalere. Ergo se vuole prevalere: il basket deve sopravvivere, e se atleti e atlete non giocano a basket per giocare a volley, il basket alla lunga muore. Non succederà mai nel maschile, ma nel femminile meglio non fare i fighetti eruditi.
Gottardi ha parlato e scritto per sé, chiaro non per tutti, per il solito famoso e a casaccio usato principio “entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem, “, ci ha messo la faccia e le palle, al contrario di tanti.
L'intervista a Valentina Diouf non dice nulla, e se riuscirà a mettere l'assunto di Silvia alla berlina lo farà solo per la pochezza del pubblico e dei giornalisti. Mascara e pantaloncini sono baggianate, che nel volley diventano un qualcosa di importante, ma puramente accessorio, e chiaramente hanno una valenza estetica, che non trasforma un cesso in una farfalla. Di imbarazzante non c'è nulla, e di rosicamento tanto meno: di solito chi rosica lo fa in silenzio, e non si espone, quando scrive lo fa con mille giri di parole, non così schiettamente. E poi perchè? Per quale motivo? Lanciare un accorato grido di allarme sul proprio movimento significa rosicare?
Mors tua vita mea. Seppur parliamo di nazionale e di un mondiale, e quindi è sentimento comune credere che una nazionale si debba tifare a prescindere e comunque, e qui si aprono scenari interessanti.
Il mondo del volley i suoi tifosi, se una nazionale di basket femminile fosse in finale olimpica tiferebbero per le cugine, se ne fotterebbero o guferebbero.?
Una vittoria o un grande piazzamento in una manifestazione importante porterebbe più visibilità e adesioni ad un movimento a discapito dell'altro, quindi....
Mors tua vita Mea. Non so se sia così, ma credo di aver visto più partite io di volley - basket maschile - femminile mondiale questa estate, che so di Lucchetta, avendone viste parecchie di entrambi anche solo a spezzoni. E credo che Lucky di basket non ne abbia vista una e non solo perchè non c'erano le italiane, e se ci fossero state ne avrebbe viste ancora meno. Ma posso sbagliarmi di brutto, ben lieto.
Tra l'altro dovremmo parlare di flop pallavolistico questa estate. Nulli nel maschile fuori, dalle medaglie nel femminile: il resto è retorica pubblicistica, irrealismo, piaggeria salto sul carro dell'audience trasformismo e fantasismo, o semplice gradimento insindacabile. Se piace il volley piace punto.
Loro al contrario nostro hanno organizzato un mondiale in Italia, mentre la Fip fa di tutto per non andarci, e a suo tempo rifiutammo l'europeo. Loro hanno un grande marketing, loro fanno luccicare la zama, loro esaltano il braccio violento del volley Diouf che però è una ragazza gentile e non ama il contatto. E chi se ne frega..... ad un certo punto.
Mila e Shiro, il mascara e non ci si tocca. Spero giochino a volley per più nobili o più semplici motivi. Lo fanno tutte, diventi famosa, fai i soldi e sudi il giusto, i ragazzi ti filano e poi sposi uno ricco e poi mi piace punto per il solito principio Occamistico.
Ma basta parlare di volley: si scelga la parte o con il basket o con il volley; con Gottardi con tutti i difetti del suo discorso o con Diouf che è più alla moda. Nei blog o nei forum di pallavolo non credo si parli di pallacanestro.
Dividere i campi senza falsi moralismi è già una cosa importante, e se alla fine saranno più i danni dei guadagni qualcuno avrà detto quel che pensava, altri al solito avranno creato sistemi astratti e arzigogolati per affrontare problemi concreti.
Quando vedrò tutte le famose pallavoliste che schiacciano mi ricrederò e darò ragione a Diouf, il basket rosica e invidia, e le ragazze che giocano a volley volano come farfalle la su in alto nel cielo terso tirando con le loro braccia fotoniche boiler e carciofi, guardando la parallela e rullando sulla diagonale etcetc. Almeno evitiamo le favole sulle schiacciate, oltre a tutte le altre.. il basket femminile ha tutte le sue problematiche e i suoi vizi, ma il volley la racconta tutta a modo suo.
Edited by la logica trascendentale - 4/11/2014, 14:35