Posts written by Maria Diega

view post Posted: 26/4/2024, 09:03 LA FELICITA' E' ALLA NOSTRA PORTATA - L'ANGOLO DI DIEGA
Coloro che vivono secondo il mondo ritengono sia troppo difficile salvarsi. Eppure non vi è nulla di più facile: basta osservare i comandamenti di Dio e della Chiesa ed evitare i sette peccati capitali; oppure, se preferite, fare il bene ed evitare il male; tutto qua!
I buoni cristiani che si danno da fare per salvare la loro anima sono sempre felici e contenti: godono anticipatamente della felicità del cielo e saranno felici per l'eternità. I cattivi cristiani, invece, quelli che si dannano sono da compatire: mormorano, sono tristi e lo saranno per l'eternità.
Un buon cristiano, un avaro del cielo, tiene in poco conto i beni terreni: egli pensa soltanto a render bella la propria anima, ad accumulare ciò che lo renderà felice in eterno, ciò che dura in eterno. Guardate i re, gli imperatori, i grandi della terra: sono molto ricchi, ma sono contenti? Se amano il buon Dio sì; ma se non lo amano, no, non sono contenti. Personalmente trovo che non vi sia nulla di più triste dei ricchi, quando non amano il buon Dio.
Andate pure di continente in continente, di regno in regno, di ricchezza in ricchezza, di piacere in piacere: non troverete la felicità che cercate. La terra e quanto contiene non possono appagare un'anima immortale più di quanto un pizzico di farina, in bocca ad un affamato, possa saziarlo.
view post Posted: 25/4/2024, 10:30 LAVORARE PER IL CIELO - L'ANGOLO DI DIEGA
Molti sono i cristiani, figli miei, che non sanno assolutamente perché sono al mondo..."Mio Dio, perché mi hai messo al mondo?". "Per salvarti". "E perché vuoi salvarmi?". "Perché ti amo".
Com'è bello conoscere, amare e servire Dio! Non abbiamo nient'altro da fare in questa vita. Tutto ciò che facciamo al di fuori di questo, è tempo perso. bisogna agire soltanto per Dio, mettere le nostre opere nelle Sue Mani... Svegliandosi al mattino bisogna dire: "Oggi voglio lavorare per Te, mio Dio! Accetterò tutto quello che vorrai inviarmi in quanto tuo dono. Offro me stesso in sacrificio. Tuttavia, mio Dio, io non posso nulla senza di Te: aiutami|".
Oh! come rimpiangeremo, in punto di morte, tutto il tempo che avremo dedicato ai piaceri, alle conversazioni inutili, al riposo anziché dedicarlo alla mortificazione, alla preghiera, alle buone opere, a pensare alla nostra miseria, a piangere sui nostri peccati! Allora ci renderemo conto di non aver fatto nulla per il cielo.
Che triste, figli miei! La maggior parte dei cristiani non fa altro che lavorare per soddisfare questo cadavere che presto marcirà sotto terra, senza alcun riguardo per la vostra anima, che è destinata ad essere felice o infelice per l'eternità. La loro mancanza di spirito e di buon senso fa accapponare la pelle!.
Vedete, figli miei, non bisogna dimenticare che abbiamo un'anima da salvare ed un' eternità che ci aspetta. Il mondo, le ricchezze, i piaceri, gli onori passeranno; il cielo e l'inferno non passeranno mai. Stiamo quindi attenti!
I santi non hanno cominciato tutti bene, ma hanno finito tutti bene. Noi abbiamo cominciato male: finiamo bene, e potremo un giorno congiungerci a loro in cielo.
view post Posted: 23/4/2024, 11:24 PRIMA DI TUTTO LA CONOSCENZA DELLA VERITA' - L'ANGOLO DI DIEGA
Figli miei, la Parola di Dio non è certo poca cosa! Le prime parole che Nostro Signore rivolse ai suoi Apostoli furono: "Andate e ammaestrate...". Questo per mostrarci che la conoscenza della verità deve essere posta al di sopra di ogni cosa.
Cosa ci ha fornito la nostra religione? Gli insegnamenti che abbiamo ricevuto. Cosa ci fa sentire l'orrore del peccato... ci fa avvertire la bellezza della virtù... e nascere in noi il desiderio del cielo? Gli insegnamenti. Che cos'è che fa conoscere ai padri e alle madri i doveri che hanno nei confronti dei loro figli e ai figli i doveri che hanno verso i loro genitori? Gli insegnamenti.
Figli miei, perché siamo così ciechi e così ignoranti? Perché non facciamo affatto caso alla parola di Dio...
Se una persona è istruita, c'è sempre la possibilità che si riprenda. Per quanto si perda in ogni sorta di brutta strada, si può sempre sperare che presto o tardi torni al buon Dio, foss'anche in punto di morte. Al contrario, una persona che è ignorante nella propria religione, è come un moribondo che ha perso conoscenza: non conosce né la gravità del peccato, né la bellezza della sua anima, né il valore della virtù; si trascina di peccato in peccato.
Una persona istruita ha sempre due guide che camminano davanti a lei: il consiglio e l'obbedienza.
Credo che una persona che non ascolta la Parola di Dio come si deve non si potrà salvare: non saprà mai cosa bisogna fare per ottenere la salvezza.
Figli miei, penso spesso che la maggior parte dei cristiani che si dannano, si dannano a causa della loro ignoranza.
view post Posted: 5/4/2024, 13:41 VENERDI FRA L'OTTAVA DI PASQUA 5 APRILE 2024 - LA LITURGIA DI OGGI
Prima Lettura

In nessun altro c'è salvezza.
Dagli Atti degli Apostoli
At 4,1-12

In quei giorni, Pietro e Giovanni stavano parlando al popolo, [dopo la guarigione dello storpio,] quando sopraggiunsero i sacerdoti, il comandante delle guardie del tempio e i sadducèi, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti. Li arrestarono e li misero in prigione fino al giorno dopo, dato che ormai era sera. Molti però di quelli che avevano ascoltato la Parola credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila.
Il giorno dopo si riunirono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Càifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. Li fecero comparire davanti a loro e si misero a interrogarli: «Con quale potere o in quale nome voi avete fatto questo?».
Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale
Dal Sal 117 (118)

R. La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Oppure:
R. Alleluia, alleluia, alleluia.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele: «Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre». R.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo! R.

Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina. R.

SEQUENZA
[Facoltativa]

Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.

Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo. (Sal 117,24)

Alleluia.

Vangelo
Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 21,1-14

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Parola del Signore.



Oggi, Gesù, per la terza volta, dopo la Sua Risurrezione, appare ai Suoi discepoli. Pietro è tornato alla sua attività di pescatore e gli altri decidono di accompagnarlo. E’ logico che se era pescatore prima di seguire Gesù, che continui ad esserlo dopo; e, tuttavia, c’è chi si meraviglia che non si debba abbandonare il proprio lavoro, onesto, per seguire Cristo.

Quella notte non pescarono nulla! Quando all’alba appare Gesù, non lo riconoscono, fino a quando non chiede loro qualcosa da mangiare. Quando Gli dicono che non hanno niente, Lui indica loro dove devono gettare la rete. Malgrado i pescatori sappiano bene il loro mestiere, in questo caso, dopo essersi prodigati senza risultati, ubbidiscono. « Potere dell'obbedienza! —Il lago di Genesaret negava i suoi pesci alle reti di Pietro. Tutta una notte invano. —Ma ora le reti sono gettate per obbedienza: e pescano una grande quantità di pesci.–Credimi: il miracolo si ripete ogni giorno.» (San Josemaria).

L’Evangelista fa osservare che erano «centocinquantatrè» pesci grandi (cf.Gv 21,11) e che nonostante fossero tanti, non si ruppero le reti. Sono particolari che bisogna prendere in considerazione, giacché la Redenzione viene realizzata con obbedienza responsabile, tra compiti usuali.

Tutti sapevano «che era il Signore. Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro» (Gv 21,12-13). Lo stesso fece con i pesci. Tanto l’alimento spirituale, come pure l’alimento materiale, non mancherà se ubbidiamo. Lo insegna ai suoi discepoli più vicini, ce lo dice nuovamente per mezzo di Giovanni Paolo ll: «Al principio del nuovo millennio risuonano nel nostro cuore, le parole con cui un giorno Gesù (...) invitò l’Apostolo a `remare in alto mare: «Prendi il largo» (Lc 5,4). Pietro e i primi compagni ebbero fiducia nella parola di Cristo (...) «e presero una quantità enorme di pesci» (Lc 5,6). Questa parola risuona ancora oggi per noi».

Per mezzo dell’ubbidienza, come quella di Maria, chiediamo al Signore che continui a concedere frutti apostolici per tutta la Chiesa.

Rev. D. Joaquim MONRÓS i Guitart
(Tarragona, Spagna)
view post Posted: 4/4/2024, 21:29 Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. - PERLE DI VANGELO....OGNI GIORNO
Il Risorto dice: Pace a voi! Il Risorto cioè è Colui che ci dona la Pace, la Sua Pace, non la pace del mondo. Il mondo non può darci la pace perchè il mondo stesso non ce l'ha.
Cos'è però la Pace? Assenza di guerra??? No!!! La Pace che ci dona Gesù è la certezza di essere da Lui amati, da Lui voluti, da Lui desiderati. La Pace di Gesù è Gioia, Amore, Dono di Sè. Mostrando le mani e i piedi Gesù ci dimostra che l'odio è vinto dall'Amore e che l'Amore trasforma ogni cosa negativa in positiva nonostante tutto.
Gli uomini che hanno ucciso Gesù lo hanno fatto con odio preternaturale (ossia derivante da Lucifero), La Resurrezione di Gesù ha messo a Morte l'odio con l'Amore. Ed ecco le piaghe delle mani e dei piedi, risanati dall'Amore che Crea e ricrea.
view post Posted: 27/3/2024, 16:10 TESTIMONIANZA DI UNA CONVERSIONE - L'ANGOLO DI DIEGA
DA PECCATORE A SERVITORE DI DIO

Testimonianza raccolta da P. Petar Ljubicic*

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"Mi chiamo Donald Calloway e sono nato nella Virginia Occidentale. A quei tempi i miei genitori vivevano nella più completa ignoranza. Poiché della fede cristiana non si interessavano, non mi fecero neanche battezzare. Dopo poco tempo i miei genitori si separarono. Non imparai nulla, né sui valori morali, né sulla differenza tra il bene e il male. Non avevo nessun principio.

Anche il secondo uomo che mia madre sposò non era cristiano, ma era solo uno che sfruttava mia madre. Beveva e andava dietro alle donne. Lei era quella che doveva mantenere la famiglia, perciò entrò in Marina. Questa circostanza fece sì che mi dovesse temporaneamente lasciare da solo con quest'uomo. Fu trasferita e la nostra famiglia dovette traslocare. Mia madre e il mio patrigno litigavano continuamente e alla fine si separarono.


Mia madre ora frequentava un uomo che, come lei, era in Marina. Non mi piaceva. Era diverso dai suoi altri uomini. Era anche diverso da tutti i miei parenti uomini. Quando ci veniva a trovare, veniva in uniforme e aveva un aspetto molto curato. Inoltre, mi portava dei regali. Ma io li rifiutavo e pensavo che mia madre facesse un errore. Tuttavia, lei lo amava e i due si sposarono. Così qualcosa di nuovo entrò nella mia vita. Quest'uomo era cristiano e apparteneva alla Chiesa Episcopale. Questo fatto mi era indifferente e non me ne interessai. Mi adottò e i suoi genitori pensavano che adesso avrei potuto essere battezzato. Per questo motivo ricevetti il Battesimo.

Quando avevo dieci anni, mi nacque un fratellastro e anch'egli fu battezzato. Tuttavia, per me il Battesimo non significava nulla. Oggi amo quest'uomo molto profondamente come un padre e lo chiamo anche così.

Poiché i miei genitori venivano trasferiti, dovevamo traslocare continuamente, e fra l'altro ci trasferimmo nel sud della California e in Giappone. Non avevo un senso di Dio. Conducevo sempre più una vita piena di peccati e avevo in mente solo i miei divertimenti. Mentivo, bevevo alcool, mi divertivo con le ragazze e diventai schiavo delle droghe (eroina e LSD).

In Giappone cominciai a rubare. Mia madre soffriva incredibilmente a causa mia e moriva di dolore, ma a me non importava. Una donna con cui mia madre si era confidata, le consigliò di parlare di tutte queste cose con il sacerdote cattolico della base militare. Questa fu la chiave per la sua conversione. Fu una conversione straordinaria e Dio entrò veramente nella sua vita.

A causa della mia vita dissoluta, io e mia madre dovemmo tornare negli Stati Uniti, ma siccome mi ero dato al vagabondaggio, fu costretta a lasciare da sola il Giappone. Quando alla fine mi presero, fui espulso dal Paese. Ero pieno di odio e volevo riprendere la mia vecchia vita in America. Insieme a mio padre, andai in Pennsylvania. Mia madre ci accolse in lacrime all'aeroporto. Disse: "Oh, Donnie! Ti voglio bene. Sono così contenta di vederti e ho avuto una paura tremenda per te!". La respinsi e la rimproverai urlando. Mia madre ebbe addirittura un esaurimento, ma io ero cieco a qualsiasi amore.


Dovetti entrare in un centro di recupero. Qui provarono a dirmi qualcosa sulla religione, ma fuggii. Ancora una volta non avevo imparato niente di religione.

Nel frattempo, i miei genitori si erano definitivamente convertiti alla fede cattolica. A me non interessava e continuavo la mia vecchia vita, ma dentro ero vuoto. Tornavo a casa solo quando ne avevo voglia. Ero corrotto. Un giorno trovai nella tasca della giacca una medaglia con l'Arcangelo Gabriele, che mia madre ci aveva infilato di nascosto. Allora pensai: "Che cosa inutile!". La mia vita doveva essere una vita di libero amore, e invece conducevo una vita di morte.


A sedici anni me ne andai di casa e cercai di tenermi a galla con dei lavori occasionali, ma dato che non volevo lavorare, bruciai anche questa opportunità. Infine, tornai da mia madre, che cercò di parlarmi della fede cattolica, ma io naturalmente non ne volevo sapere niente. Nella mia vita si insinuava sempre più la paura. Avevo anche paura che la polizia mi avrebbe arrestato.

Una notte ero seduto nella mia stanza e capii che quella vita per me significava la morte. Andai alla libreria dei miei genitori per guardare le illustrazioni di qualche libro.

Mi capitò in mano un libro dal titolo: "La Regina della Pace visita Medjugorje". Che cos'era? Guardai le illustrazioni e vidi sei fanciulli a mani giunte. Rimasi colpito e cominciai a leggere:
"I sei veggenti mentre vedono la Santa Vergine Maria". Chi era? Non avevo ancora mai sentito parlare di Lei. All'inizio non capivo le parole che leggevo.

Che cosa significava Eucaristia, Santa Comunione, Santissimo Sacramento dell'Altare e Rosario? Continuai a leggere.

Maria dovrebbe essere mia Madre? Forse i miei genitori si erano dimenticati di dirmi qualcosa? Maria parlava di Gesù, diceva che Egli è realtà, che Egli è Dio, e che è morto in croce per tutti gli uomini, per salvarli. Parlava della Chiesa, e mentre ne parlava, non finivo più di stupirmi.

Capii che quella era la verità e che fino ad allora non avevo mai sentito la verità! Mi parlava di Colui che mi poteva cambiare, di Gesù! Amavo questa madre.

Per tutta la notte lessi il libro e la mattina seguente la mia vita non era più la stessa. Di buon'ora dissi a mia madre che dovevo parlare con un sacerdote cattolico. Lei telefonò subito al sacerdote. Il sacerdote mi promise che dopo la Santa Messa avrei potuto parlare con lui.

Mentre il sacerdote, durante la consacrazione, diceva le parole: "Questo è il mio corpo, offerto in sacrificio per voi!", ho creduto fermamente nella verità di queste parole. Ho creduto alla reale presenza di Gesù ed ero incredibilmente felice.

La mia conversione continuò a progredire. Entrai in una comunità e studiai teologia. Infine, nel 2003, fui ordinato sacerdote.

Nella mia comunità ci sono altri nove candidati al sacerdozio che si sono convertiti ed hanno scoperto la loro vocazione attraverso Medjugorje".

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Gesù, nostro Salvatore e Redentore, ha fatto uscire questo giovane dall'inferno e l'ha salvato in modo meraviglioso. Ora viaggia da un luogo all'altro e predica. Vuole che tutti gli uomini sappiano che Gesù può fare di un grande peccatore un servitore di Dio.


Tutto è possibile a Dio! Permettiamo a Dio, per intercessione della Santa Vergine Maria, di guidare anche noi fino a Lui! E speriamo di poter essere anche noi in grado di darne testimonianza.


P. Petar Ljubicic
view post Posted: 24/3/2024, 18:35 SCINTILLE DI LUCE - L'ANGOLO DI DIEGA
Una volta il Signore mi disse: « Perché hai paura e tremi, quando sei unita a Me? Non mi piace un’anima soggetta ad inutili paure. Chi oserebbe toccarti quando sei con Me? L’anima che Mi è più cara è quella che crede fermamente nella Mia bontà ed ha piena fiducia in Me: le ricambio la Mia fiducia e le do tutto quello che chiede ».
view post Posted: 19/3/2024, 00:33 CATECHESI BREVISSIMA SULL’ALDILA’ - L'ANGOLO DI DIEGA
INTRODUZIONE
Con la sola ragione è difficile, e spesso impossibile, conoscere che cosa ci attende dopo questa fuggevole vita.
C'è, senza dubbio, un "istinto del cuore" che conduce l'uomo a "respingere l'idea di una totale rovina e di un annientamento della sua persona". C'è anche la costatazione che l'attuale prolungamento della vita terrena non riesce a soddisfare "quel desiderio di vita ulteriore che sta dentro invincibile nel suo cuore" (cf Gaudium et Spes n.18). Noi infatti, siamo stati creati per l'eternità.
In questa situazione di incertezza ci viene però incontro la Divina Rivelazione, mediante la quale possiamo conoscere in modo sicuro quello che Dio ha predisposto per noi.
Per indicare il mondo che Dio ci ha preparato, si usano espressioni diverse, ora si parla di "Vita Eterna", ora di "Novissimi", ora dell' "Aldilà", ora di escatologia, ora di via Futura.
Anche quest'ultima espressione può andare bene, e viene usata spesso perché per noi, che siamo ancora in questo mondo, l'aldilà è certamente futuro.
Tuttavia quel mondo che incontreremo in futuro e che ci attende esiste già.
Non solo esiste, ma è un mondo che ha un ordine e che ha un fulcro attorno al quale tutto si muove, e dal quale tutto ha consistenza. Questo fulcro è Cristo Risorto, che è stata la prima e la principale verità che deve predicare la Chiesa. Cominceremo allora a fissare la nostra attenzione sulla "Risurrezione di Gesù" per metterne in evidenza gli aspetti fondamentali. Da essa prenderanno luce tutte le altre realtà del mondo futuro che ci riguardano, a cominciare dalla nostra risurrezione. E dalla Risurrezione di Gesù, come attraverso uno spiraglio, potremo raggiungere e conoscere importanti caratteristiche dell'Aldilà ed i profondi legami che lo uniscono a questo mondo. Potremo così avere una visione d'insieme del mondo che ci attende e dei rapporti meravigliosi e consolanti che ci legano con coloro che là ci hanno preceduto.

...continua...
view post Posted: 17/3/2024, 11:22 DA UNA OMELIA DI DON MARCO - L'ANGOLO DI DIEGA
Carissimi, ho appena finito di leggere questa bella omelia e ve la giro con piacere.

Carissimi fratelli e sorelle, Fiat!

Il Vangelo di oggi (Gv 12,20-33) racconta un episodio avvenuto negli ultimi giorni della vita di Gesù. La scena si svolge a Gerusalemme, dove Egli si trova per la festa della Pasqua ebraica. Per questa celebrazione rituale sono arrivati anche alcuni greci; si tratta di uomini animati da sentimenti religiosi, attirati dalla fede del popolo ebraico e che, avendo sentito parlare di questo grande profeta, si avvicinano a Filippo, uno dei dodici apostoli, e gli dicono: «Vogliamo vedere Gesù» (v. 21). Giovanni pone in risalto questa frase, centrata sul verbo vedere, che nel vocabolario dell’evangelista significa andare oltre le apparenze per cogliere il mistero di una persona. Il verbo che utilizza Giovanni, “vedere”, è arrivare fino al cuore, arrivare con la vista, con la comprensione fino all’intimo della persona, dentro la persona.

La reazione di Gesù è sorprendente. Egli non risponde con un “sì” o con un “no”, ma dice: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato» (v. 23). Queste parole, che sembrano a prima vista ignorare la domanda di quei greci, in realtà danno la vera risposta, perché chi vuole conoscere Gesù deve guardare dentro alla croce, dove si rivela la sua gloria. Guardare dentro alla croce. Il Vangelo di oggi ci invita a volgere il nostro sguardo al crocifisso, che non è un oggetto ornamentale o un accessorio di abbigliamento – a volte abusato! – ma è un segno religioso da contemplare e comprendere. Nell’immagine di Gesù crocifisso si svela il mistero della morte del Figlio come supremo atto di amore, fonte di vita e di salvezza per l’umanità di tutti i tempi. Nelle sue piaghe siamo stati guariti.

Come guardiamo il crocifisso? Come un’opera d’arte, per vedere se è bello o non bello? O guardo dentro, entro nelle piaghe di Gesù fino al suo cuore? Guardo il mistero del Dio annientato fino alla morte, come uno schiavo, come un criminale?”. Occorre guardare il crocifisso, ma guardarlo dentro. C’è questa bella devozione di pregare un Padre Nostro per ognuna delle cinque piaghe: quando preghiamo quel Padre Nostro, cerchiamo di entrare attraverso le piaghe di Gesù dentro, proprio al suo cuore. E lì impareremo la grande saggezza del mistero di Cristo, la grande saggezza della croce.

E per spiegare il significato della sua morte e risurrezione, Gesù si serve di un’immagine e dice: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (v. 24). Vuole far capire che la sua vicenda estrema – cioè la croce, morte e risurrezione – è un atto di fecondità – le sue piaghe ci hanno guariti – una fecondità che darà frutto per molti. Così paragona sé stesso al chicco di grano che marcendo nella terra genera nuova vita. Con l’Incarnazione Gesù è venuto sulla terra; ma questo non basta: Egli deve anche morire, per riscattare gli uomini dalla schiavitù del peccato e donare loro una nuova vita riconciliata nell’amore. Ho detto “per riscattare gli uomini”: ma, per riscattare me, te, tutti noi, ognuno di noi, Lui ha pagato quel prezzo. Questo è il mistero di Cristo. Va’ verso le sue piaghe, entra, contempla; vedi Gesù, ma da dentro.

E questo dinamismo del chicco di grano, compiutosi in Gesù, deve realizzarsi anche in noi suoi discepoli: siamo chiamati a fare nostra questa legge pasquale del perdere la vita per riceverla nuova ed eterna. E che cosa significa perdere la vita? Cioè, che cosa significa essere il chicco di grano? Significa pensare di meno a se stessi, agli interessi personali, e saper “vedere” e andare incontro ai bisogni del nostro prossimo, specialmente degli ultimi. Compiere con gioia opere di carità verso quanti soffrono nel corpo e nello spirito è il modo più autentico di vivere il Vangelo, è il fondamento necessario perché le nostre comunità crescano nella fraternità e nell’accoglienza reciproca. Voglio vedere Gesù, ma vederlo da dentro. Entra nelle sue piaghe e contempla quell’amore del suo cuore per te, per tutti.

Il 9 febbraio 1922, Gesù invita Luisa a guardarlo bene per conoscere a fondo le sue pene. Il suo corpo è il vero ritratto dell’uomo che commette il peccato. Il peccato lo spoglia delle vesti della Grazia, ed Gesù, per donarla di nuovo, si è fatto spogliare delle sue vesti. Il peccato lo deforma e, mentre è la più bella creatura che è uscita dalle sue mani, si rende la più brutta e fa schifo e ribrezzo. Gesù era il più bello degli uomini e per ridonare la bellezza all’uomo, la Sua Umanità ha preso la forma più brutta. A via di sferzate si è scorticato la pelle, da non più riconoscersi. Il peccato non solo toglie la bellezza all’uomo, ma forma piaghe profonde, marciose e cancrenose che rodono le parti più intime, gli consumano gli umori vitali, sicché tutto ciò che fa sono opere morte, scheletrite, che gli strappano la nobiltà della sua origine, la luce della sua ragione e diventa cieco, e Gesù, per riempire la profondità delle sue piaghe, si è fatto strappare a brandelli le carni, si è ridotto tutto una piaga e, col versare a fiumi il sangue, ha fatto scorrere gli umori vitali nella sua anima, per ridonargli di nuovo la vita. Se Gesù non avesse avuto in sé la fonte della vita della Divinità, che gli sostituiva la vita come la Sua Umanità moriva ad ogni pena che gli davano, sarebbe morto fin dal principio della sua Passione. Ora, le sue pene, il suo sangue, le sue carni cadute a brandelli stanno sempre in atto di dar vita all’uomo, e l’uomo respinge il suo sangue per non ricevere la vita, calpesta le sue carni per restare piagato.

don Marco
view post Posted: 17/3/2024, 11:16 «Mai un uomo ha parlato così!» - PERLE DI VANGELO....OGNI GIORNO
Mai un uomo ha parlato come Costui!!!
Dopo Gesù sono sorti oratori, predicatori, pensatori, filosofi...ma nessuno ha dato quello che ci ha donato la Parola Incarnata, la Seconda persona della Santissima Trinità!!! Il Verbo che si fatto carne ha proferito parole divine, parole semplici e non discorsi da intellettuali, ma soprattutto parole d'amore poichè Lui stesso è Parola di Dio-Amore.
Ahimè, abbiamo la Parola che semplifica la nostra vita e la fa bella, amorevole, calorosa, semplice, genuina...ma stolti che siamo andiamo dietro a filosofie prive di fondamento vitale.
Signore, lavaci le orecchie, purificaci da tutte le sozzure che il mondo ci fa udire, liberaci da tutte le menzogne ascoltate!!! Vogliamo tornare ad ascoltare solamente Te, che sei la Vera Parola! Amen
view post Posted: 17/3/2024, 10:59 Domenica 17 Marzo 2024 5.a di Quaresima - LA LITURGIA DI OGGI
Ger 31,31-34; Sal 50; Eb 5,7-9; Gv 12,20-33
Crea in me, o Dio, un cuore puro

ANTIFONA D’INGRESSO
Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa contro gente senza pietà; salvami dall’uomo ingiusto e malvagio, perché tu sei il mio Dio e la mia difesa. (Sal 43,1-2)

COLLETTA
Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso, perché possiamo vivere e agire sempre in quella carità, che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi. Egli è Dio…

PRIMA LETTURA
Concluderò un’alleanza nuova, non ricorderò più il peccato.
Dal libro del profeta Geremia 31,31-34
“Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore -: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: “Conoscete il Signore”, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore -, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato”.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 50)
R. Crea in me, o Dio, un cuore puro.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostieni con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno. R.

SECONDA LETTURA
Imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.
Dalla lettera agli Ebrei 5,7-9
Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Gv 12,26)
R. Lode e onore a te, Signore Gesù!
Se uno mi vuole servire, mi segua, dice il Signore,
e dove sono io, là sarà anche il mio servitore.
R. Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO
Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 12,20-33
In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, e gli domandarono: “Signore, vogliamo vedere Gesù”. Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: “È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome”. Venne allora una voce dal cielo: “L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!”. La folla che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: “Un angelo gli ha parlato”. Disse Gesù: “Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”. Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
Parola del Signore.

OMELIA
Il messaggio centrale dell’odierna liturgia potrebbe essere quello dell’avvenuta nostra riconciliazione con Dio. Già nella prima lettura, il profeta Geremia ci annuncia una nuova alleanza, un nuovo patto di amicizia tra Dio e il suo popolo, che sarà fondato non più su una legge esteriore, ma interiore, sulla legge dello Spirito. Questa nuova alleanza sarà caratterizzata dalla misericordia e della longanimità di Dio. Tutto questo si realizza pienamente in virtù del sacrificio di Cristo. Cristo stesso lo ricorderà esplicitamente nell’istituzione dell’Eucaristia, sacramento e memoriale perenne del suo sacrificio. La lettera agli Ebrei descrive tutto il dramma dell’umanità di Cristo, con estrema chiarezza, il destino della passione e della morte in croce. E’ toccante questo aspetto dell’umanità di Gesù, e ce lo fa sentire così vicino e simile a noi, quando siamo stretti del dolore e delle prove della vita. E nello stesso tempo ci appare immensamente lontano da noi per la sua perfetta obbedienza al Padre e totale abbandono alla sua volontà. Ciò che sostiene Gesù e lo conforta nell’affrontare la prova suprema, da un lato è la chiara consapevolezza che la croce è la via segnata dal Padre, via che condurrà alla glorificazione sua e del Padre stesso; d’altro lato, è la chiara consapevolezza che il suo sacrificio non sarà vano, anzi sarà ricco di frutti per l’umanità. Ha ragione l’autore della lettera agli Ebrei a dire che “Cristo divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono”. E poi Gesù stesso nel Vangelo ce lo dice: “se il chicco di grano non muore, rimane solo, se invece muore porta molto frutto”. Gesù è il chicco di grano che muore e porterà molto frutto. E attirerà tutti a sé. Nel suo discorso, c’è una parte che riguarda anche il discepolo, e quindi ciascuno di noi che lo seguiamo. “Se uno mi vuole servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo”. Il discepolo deve seguire le orme di Cristo, la via del Calvario, per portare con Cristo la sua croce e giungere poi alla gloria. Ma deve essere anche accanto ad ogni fratello che soffre. Il discepolo di Gesù di conseguenza, è colui che crede nel valore e nella fecondità del sacrificio, del donarsi per amore, del perdersi per ritrovarsi, del morire per vivere e comunicare la vita. La croce è il vero volto di Cristo; non esiste un Cristo senza la croce. La croce è un cammino, certamente, non una mèta; ma un cammino che ci porta alla vita eterna. Del resto questa è anche l’esperienza che fa ciascuno di noi nel suo piccolo mondo: in famiglia, nel lavoro, nella vita civile. Non dobbiamo seguire la strada dell’orgoglio, della superbia, del successo, dell’egoismo, bensì seguire la strada contraria, aspra ma feconda, del sacrificio e della rinuncia, del rinnegamento di sé, del donarsi e spendersi per amore. Ognuno di noi, cioè ogni discepolo di Cristo, deve farsi come chicco di grano che muore per portare frutto; muore o cerca di far morire in sé tutto ciò che è disordinato e tutto ciò che non piace al Signore. Inoltre il cristiano deve saper anteporre e preferire anzitutto la gloria di Dio e il bene dei fratelli. (Padri Silvestrini)
view post Posted: 14/3/2024, 16:29 GIOVEDI' DELLA QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA - LA LITURGIA DI OGGI
Antifona d'Ingresso
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. * Cercate il Signore e la sua potenza, * cercate sempre il suo volto. (Sal 104, 3-4)

Colletta
Padre buono, supplichiamo la tua misericordia perché, purificati dalla penitenza e santificati dalle buone opere, possiamo camminare fedelmente nella via dei tuoi precetti e giungere rinnovati alle feste pasquali. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura
Es 32, 7-14
Dal libro dell'Esodo.
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va', scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d'Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostràti dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: "Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto"».
Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d'Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire gli Egiziani: "Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra"? Desisti dall'ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: "Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre"».
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale
Sal.105

RIT: Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.

Si fabbricarono un vitello sull'Oreb,
si prostrarono a una statua di metallo;
scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia erba.

RIT: Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.

Dimenticarono Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
meraviglie nella terra di Cam,
cose terribili presso il Mar Rosso.

RIT: Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.

Ed egli li avrebbe sterminati,
se Mosè, il suo eletto,
non si fosse posto sulla breccia davanti a lui
per impedire alla sua collera di distruggerli.

RIT: Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.

Canto al Vangelo
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.

Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

Vangelo
Gv 5, 31-47
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall'unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
view post Posted: 12/3/2024, 14:16 Martedì 12 Marzo 2024 S. Massimiliano; S. Innocenzo I; B. Fina 4.a di Quaresima - LA LITURGIA DI OGGI
Non ti è lecito in giorno di sabato! Se fosse fisicamente presente Gesù in questo periodo storico non so cosa succederebbe. "Ricordati di santificare le feste". La Domenica è un giorno sacro per i cristiani, un giorno in cui, messo da parte il lavoro settimanale, ci si dedica alla Lode a Dio, alla carità, alla gioia, alla riflessione, insomma al rapporto Padre-figlio.
Oggi giorno la Domenica non esiste più, come pure è scomparso il rispetto per Colui che ci ha dato la vita. La Domenica di oggi è caratterizzata dal business, dal divertimento. Negozi aperti tutto il giorno, e chiese pressoché vuote.
Povero Dio da quanto tempo aspetta un nostro atto d'amore!!!
Povero uomo che non si rende conto che senza Dio è più spoglio di un animale appena nato!
E la gente continua a domandarsi: perchè succede la guerra, la violenza, l'odio?
La risposta è questa: abbiamo abbandonato Dio.

Se l'uomo non torna ad amare l'Amore, possiamo dichiararsi clamorosamente falliti, creature fallite
view post Posted: 12/3/2024, 13:57 GRANDEZZA DI SAN GIUSEPPE - L'ANGOLO DI DIEGA
Nel 1856, in seguito alla strage causata dal colera nella città di Fano, si ammalò gravemente un giovane nel Collegio dei Padri Gesuiti. I medici tentarono salvarlo, ma in fine dissero: Non c'è speranza di guarigione!

Uno dei Superiori disse all'infermo I medici non sanno più cosa fare. Ci vuole un miracolo. E' prossima la festa del Patrocinio di San Giuseppe. Tu abbi molta fiducia in questo Santo; nel giorno del Suo Patrocinio procura di comunicarti in suo onore; nello stesso giorno saranno celebrate sette Messe, in memoria dei sette dolori e delle sette allegrezze del Santo. Inoltre terrai in camera un'immagine di San Giuseppe, con due lampade, accese, per rianimare la confidenza nel Santo Patriarca.

San Giuseppe gradì queste prove di fiducia e d'amore e fece quanto non poterono fare i medici.

Subito infatti cominciò il miglioramento ed il giovane in breve si rimise perfettamente.

I Padri Gesuiti, riconoscendo prodigiosa la guarigione, resero pubblico il fatto per invogliare le anime alla fiducia in San Giuseppe.
view post Posted: 11/3/2024, 23:58 Il vero cammino di santità - L'ANGOLO DI DIEGA

Gesù Cristo è Dio e uomo, e congiunge in sé questi due termini infinitamente distanti; chi va a Lui Redentore, si avanza verso Dio, e a misura che più si stacca da sé e più si congiunge a Lui, più si trova vicino a Dio e più lo raggiunge. La perfezione è, in fondo, un progredire in questa unione d’amore, un perdere di vista sempre più se stesso, ma congiungersi maggiormente a Lui, fin quasi a combaciare col punto di arrivo cui Egli ci porta.

Gesù Cristo è la verità prima ed essenziale, poiché è l’infinita ed eterna sapienza, conoscenza sostanziale e infinita del Padre. Dio è colui che è; è la verità, l’unica verità dalla quale dipendono tutte le altre, l’unico assioma infinitamente vivente. Chi va a Dio deve conoscerlo per amarlo, e non può conoscerlo fuori di Gesù Cristo che ce lo rivela in tutte le verità che ci annuncia. Noi non siamo capaci di conoscere l’eterna verità senza di Lui, e non possiamo quindi ascendere a Dio, conoscendolo e apprezzandolo sopra tutte le cose che unendoci a Gesù Cristo con una pienissima fede.

Gesù Cristo come Dio è la vita per essenza, e come uomo è la causa meritoria della vita soprannaturale che ci viene comunicata per mezzo della grazia e della gloria.

Egli ci vivifica, e da Lui dobbiamo attingere la vita, comunicandoci di Lui.

Gesù Cristo è la via che ci porta a Dio, la luce che illumina la via, la forza che la fa percorrere. È la vera Via delle ascensioni umane, è la vera sapienza dell’intelletto nostro, ed è la vera vita delle nostre attività e del nostro cuore. Per Lui si nasce soprannaturalmente e si percorre la via dell’eternità; per Lui si ha, diremmo, l’uso della ragione soprannaturale, e si conosce la verità; per Lui e in Lui il cuore viene vivificato ed ama Dio sopra tutte le cose.
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