Posts written by Valenshiver

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    Liv Marshall ( ▲ Scheda |▼Stat ) - 27 anni - Maitresse - exSerpeverde
    « Niente arrembaggio, niente pagamento. »
    Una giornata pesante. Certo! Tornare a lavorare facendo finta di nulla non era impresa facile e di sicuro però bere distraeva gli animi di tutti quelli che avevano sentito anche solamente nominare l'antica druida. Si risistemò il pantalone che le scendeva giù dai fianchi in maniera larga, neppure avesse indossato un sacco di iuta quella sera. Non le stava più, gli abiti erano larghi o era lei ad essere diventata pelle ed ossa tutta d'un tratto? Come se non bastasse l'alimentazione affatto curata le stava dando problemi, eccedeva nelle sregolatezze ed era arrivata l'ora di darci un taglio. La situazione finanziaria se non altro sembrò darle qualche momento di tregua, ma la preoccupazione c'era sempre, quella non l'abbandonava mai. Logorata, Liv con un paio di occhiaie scure ed un sorriso che però non aveva affatto perso, si muoveva fra i tavoli con disinvoltura, i clienti sembravano stranamente molto più gentili con lei ora che la vedevano sciupata, qualcuno ne aveva persino preso a cuore la sua situazione e c'era anche chi le aveva fatto qualche bel pensierino per ringraziarla del prodigarsi così tanto per Denrise. Quando c'era Jonathan al negozio si sentiva più tranquilla, e fortunatamente la nostra era una giornata fra queste. Non appena si accorse che stava squadrando Aaron come un damerino da prendere a calci nel culo, per nulla sicura che l'avesse riconosciuto dato che l'ultima volta che l'aveva visto era stato penzolante e con un braccio mezzo smangiucchiato nella bocca del Malboro, lei si interpose, comprendendo come quella visita fosse per lei. Non s'era vestito un po' troppo bene per quel semplice incontro, e quella margherita? Una carineria di sicuro per scusarsi. Ma di cosa, poi? "Il braccio, come va?" Fu la prima cosa che gli disse mentre andò a spillare birra riempiendo il primo boccale di rossa, pronta per l'ordinazione. "Ti ha detto Eilidh che ero passata a trovarti?" Si riferiva ovviamente alla visita fatta al San Mungo e non una sola, ne aveva fatte un paio e solamente quando sembrò che la situazione fosse migliorata aveva lasciato correre dato che la ragazza medimaga sapeva il fatto suo e sinceramente non voleva affatto entrarne nel mezzo. Sarebbe stato imbarazzante se Aaron fosse stato sveglio e cosciente per ammirarne la scena, per cui era meglio così. Liv sembrò tranquilla nel tono di voce, dopotutto era contenta che si fosse ripreso così in fretta. "Quella per chi è?" Gli fece un breve cenno col capo indicandogli il fiore mentre che ripuliva con cura il boccale ed altrettanta sveltezza prima di posizionarlo sul vassoio e incominciare a riempirne un successivo. "Oh, no no no no... Non rispondere." Sollevando l'indice e facendo un gesto di negazione con quest'ultimo mentre che neppure lo guardava in faccia e si scrollò il capo per fare in modo che i capelli le si togliessero da dinnanzi al volto. "La risposta è: Che non me ne frega uno stramaledetto cazzo. Riprenditela. E torna a casa... Ti conviene." Arcuò un eloquente movimento di sopracciglia mentre che lo guardò stavolta di sottecchi ma non le scomparve il sorriso che stavolta divenne più tagliente, lo stava evidentemente prendendo per i fondelli. Aveva caricato il tutto sul vassoio e si appropinquo a partire, poi speditamente incominciò a raggiungere il tavolo per servirlo. Aaron sarebbe stato libero di far tutto ciò che desiderava, ma non sarebbe stato consigliabile afferrarla per un polso per evitare che le cadessero di mano tutte quelle portate. Era meglio che Jonathan non si sarebbe invischiato in quella faccenda e che non lo avesse fatto nessun'altro. Se Aaron avesse provato a continuare l'argomento si sarebbe limitata a continuare a servire il primo tavolo al quale avrebbe portato un paio di ordinazioni prima di raggiungere diligentemente il secondo più lontano sulla destra, lasciando che il medimago le corresse dietro per tutto il tragitto senza dar minimamente cenno di voler ascoltarlo. Che bel caratterino quella stronza. Ma ti pare che non se la sarebbe legata al dito una cosa del genere? Era iniziato con uno screzio tutta quella storia e con uno screzio desiderava che finisse.
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    Ciao benvenuto e... Scusa? Mi sono persa quanti anni hai xD
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    Ohilà benvenuta! Neanche a farlo apposta ho un pg studentessa che si chiama come te, la scheda l'ho letta e seppur è ancora in lavorazione è davvero deliziosa complimenti (di solito non ne faccio per nulla, mi ha colpita proprio) mi accorgo già da lì che hai una cura per i dettagli ed uno stile di scrittura che mi piace e ovviamente non vedo l'ora di incontrare Alizee in gioco <3
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    Liv Marshall ( ▲ Scheda |▼Stat ) - 27 anni - Maitresse - exSerpeverde
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    Sentì un preoccupante gorgoglio e poi un'alitata fetida e tossica peggio del respirare a pieni polmoni una discarica la investì inghiottendola in una nuvola scura. Si era accorta troppo tardi che il Malboro si era piegato all'altezza dei tre maghi che gli erano a portata di bocca zannuta! Quell'essere immondo riservava parecchie sorprese. L'istinto di espellere immediatamente ciò che aveva appena respirato si tramutò sotto forma di una scarica di colpi di tosse, gli occhi pizzicarono e si ritrovò a lacrimare per quanto sforzo stava impiegando anche nel tossire, era nauseante. Lottò contro se stessa per reprimere un conato di vomito e cercare di regolarizzare poco a poco il respiro tant'è che le faceva male il petto per quanto violentemente stesse buttando fuori l'aria con quei colpi. "Cough! Cough!-...Cough!Cough!... Anf! Cough! C-Cazz-... Cough!Cough! R-r-rei-...Cough! C-cough!Cough! Reinnerv-... Cough!" Cercò di pronunciare ma continuando a tossire senza riprender fiato le risultò parecchio difficile. Mollemente tentò di indietreggiare al contempo, ma incespicò varie volte, cercando di ridrizzarsi in piedi col busto, rendendosi effettivamente conto di quanto dispendio di energie stesse compiendo col suo corpo nonostante fosse un qualcosa di estremamente semplice ed affatto faticoso. Non ora diamine, Il malanno mi rallenta! Già respirare quel fiato velenoso non ci voleva, mi sento barcollare e mi ondeggia tutto, Ach! Di questo passo-... Ne era consapevole di essere fragile da far schifo e finora era riuscita a rimanere al riparo dai colpi, ma un'altro come quello e se ne sarebbe andata per direttissima all'altro mondo senza passare dal via. Fu la luce lenitiva scaturita da un'altra bacchetta che la fece immediatamente ristabilire e ne calmò la tosse. "Anf! G-grazie!" Disse svociata mentre intercettò con gli occhi la figura di Eilidh Anche lei colpita dallo stesso fetore del Malboro, ma era stata più celere di lei nel prestare le cure, che eccellente Medimaga! "Coff! T-ti devo un favore ... Se ne usciamo vive da qui." Le disse e poi approfittò del sentirsi meglio, con la mano ancora premuta contro il petto dolente per mormorare un "Reinnerva" seguitando poi a concludere l'incantesimo ne avrebbe poi compiuto con il gesto con bacchetta, puntandosela addosso. Sperò vivamente che avrebbe tenuto a bada il malore, ma necessitava di riposo, il suo corpo glielo stava chiedendo. Al grido di Brian di voler attaccare tutti assieme si chiese se fosse realmente una buona idea e gettò rapidamente un'occhiata verso le persone impegnate a combattere Naga. Sembrava distratta abbastanza per poter funzionare. Ma la base del Malboro era congelata dal Glacius Maxima lanciato precedentemente da Lance, stavolta i sigilli non avrebbero funzionato. Per un attimo il suo pensiero fu egoistico e recalcitrante, dopotutto aveva appena visto la morte in faccia. Ho rischiato di morire-... No-... Non me lo posso ancora permettere... D-devo concludere il mio piano... P-prima che- Però si fidava di Brian. Si fidava abbastanza per capire dal suo tono che non dicesse stronzate, inoltre sembrava parecchio ferito da tutti quegli attacchi e gli era rimasto giusto un ultimo tentacolo ancora in condizioni passabili mentre l'altro ormai era praticamente carbonizzato da tutta quella magia. Se morde qualcun altro perchè non l'ho attaccato? Tutti gli altri incominciarono ad agire al grido del docente di Difesa, rispettandone le sue volontà. Forse avrebbe potuto realmente concludere quello scontro con quell'ultimo sforzo? Non aveva forze di metter mano alla bacchetta, ma aveva visto decine di volte ormai far il medesimo scatto ai tentacoli di quel mostro che li utilizzava spesso per proteggersi il muso dagli attacchi. Attese pazientemente il momento più adatto, dato che praticamente ancora molto vicina alla basee non appena il tentacolo con un guizzo avrebbe cercato nuovamente di proteggere nuovamente la testa passando di fronte a Liv per forza di cose, dato che era di fronte la bocca, provò a colpirlo a palmi protesi, dato che era l'unico punto raggiungibile non intaccato dalla magia congelante. Sarebbe bastato anche solo uno sfioramento a far si che si attivassero e che ne bruciassero la pelle lignea di quella bestiaccia.
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    Azione 1: Liv utilizza Reinnerva per curarsi.

    Azione 2: Liv attacca il tentacolo del Malboro (quello con più pv) coi sigilli infuocati [Dato che Lancelot ne ha ghiacciato la base ed adesso è praticamente impossibile utilizzarli su di essa]

    - Statistiche -
    Coraggio: 25
    Empatia: 22
    Intelligenza: 32
    Resistenza: 20
    Tecnica: 30
    Intuito: 20
    Destrezza: 25
    Carisma: 32

    In uso: Sigilli Aritmantici infiammanti - Questi sigilli applicati sui palmi delle mani prendono istantaneamente fuoco con uno schiocco, altresì con uno schiaffo. Sono in grado di produrre una fiammata contenuta o di bruciare a contatto. (E' stata precedentemente applicata da liv una soluzione ignifuga su entrambe le braccia.)

    Inventario: Gemma Bianca del Toro: Un piccolo cristallo di un puro bianco a forma di testa bovina. Lo si può utilizzare per farci una collana, un bracciale, un anello o anche solamente tenerselo in tasca come portafortuna. Dona un bonus di +2 ad Intelligenza a Liv per 2 volte, dopodiché mantiene solamente la sua funzione decorativa 1/2
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    Liv Marshall ( ▲ Scheda |▼Stat ) - 27 anni - Maitresse - exSerpeverde
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    Non appena la medimaga mora riuscì a liberarsi dalla ferrea presa dei tentacoli, grazie anche all'intervento di Brian, Liv notò subito l'apprensione con la quale si rivolse ad Aaron nel soccorrerlo. C'era forse un po' troppo "calore", sai, una di quelle sensazioni che ti fanno capire che ci sia un qualcosa di non detto fra i due, ma che somiglia vagamente ad una tensione sessuale. Ed essendo particolarmente attenta a questo tipo di reazioni, non fu difficile per la denrisiana accorgersene. Ovviamente, avendo già conosciuto Eilidh ed anche Aaron, fu contenta per i due. Erano due gran bravi ragazzi. Il problema fu un altro. Oh, cazzo... ma, allora io mi sono messo in mezzo ad una questione già aperta? Ma quando si sono conosciuti? Prima o dopo quella serata? Beh, stava di fatto che la ragazza le tolse le parole di bocca. "Concordo pienamente con la signorina. Comunque queste cose sarai tu a dirgliele, con la tua bocca." Rivolgendosi ad Aaron. "E non ti permettere più di esprimere giudizi sulla mia persona senza neppure conoscermi. O la prossima volta ti lascio lì." Il momento di gelo con cui si rivolse al medimago fece capire che con lei non si scherzava e, nonostante il tono fosse molto pacato e controllato, era impossibile non percepire la furia omicida denrisiana con cui aveva messo insieme quel pensiero. "Lo lascio alle tue cure, Eilidh." Il repentino cambio di tono e d'espressione fu estremamente inquietante. Adesso che le sue attenzioni erano sulla ragazza, sembrava decisamente più affabile e coolaborativa. "Ho un problemino in sospeso di cui dovrei occuparmi.." Indicando col pollice alle sue spalle, dove quattro metri e mezzo di pianta carnivora si stavano agitando sotto i colpi di metà del corpo docenti di Hidenstone.

    Quindi prese ad allontanarsi da loro e nel mentre la si sarebbe sentita borbottare qualcosa che poteva sembrare un "Ora capisco questa fantomatica Katrina. Aveva ragione. Quel ragazzo è un coglione con istinti suicidi. Gli salvi la vita e lui per ringraziarti fa pure lo stronzo. Ma come cazzo si permette?!" Una volta giunta nuovamente presso il tronco della pianta le avrebbe detto: "Hai rotto il cazzo! La giornata fa già abbastanza schifo senza di te! Fammi un favore e brucia!!" E successivamente avrebbe posto le sue mani sfrigolanti e zampillanti fiamme su di essa, sfogando la sua frustrazione e, se questa avesse provato anche solo a dare un cenno di voler essere ostile verso di lei, avrebbe messo mano alla bacchetta e si sarebbe protetta con l'incantesimo protettivo per eccellenza, muovendola rapidamente da sinistra verso destra con un fluido movimento del polso e formulando un "Protego!" istantaneo.
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    Azione 1: Liv tenta di colpire con i sigilli infiammanti il Malboro.

    Azione 2: Liv usa Protego su sè stessa per proteggersi dagli attacchi del Malboro.

    - Statistiche -
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    Empatia: 22
    Intelligenza: 32
    Resistenza: 20
    Tecnica: 30
    Intuito: 20
    Destrezza: 25
    Carisma: 32

    In uso: Sigilli Aritmantici infiammanti - Questi sigilli applicati sui palmi delle mani prendono istantaneamente fuoco con uno schiocco, altresì con uno schiaffo. Sono in grado di produrre una fiammata contenuta o di bruciare a contatto. (E' stata precedentemente applicata da liv una soluzione ignifuga su entrambe le braccia.)

    Inventario: Gemma Bianca del Toro: Un piccolo cristallo di un puro bianco a forma di testa bovina. Lo si può utilizzare per farci una collana, un bracciale, un anello o anche solamente tenerselo in tasca come portafortuna. Dona un bonus di +2 ad Intelligenza a Liv per 2 volte, dopodiché mantiene solamente la sua funzione decorativa 1/2
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    Liv Marshall ( ▲ Scheda |▼Stat ) - 27 anni - Maitresse - exSerpeverde
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    Cos'era successo? Perchè il Malboro non aveva provato a scollarsela di dosso? Sembrava persino fortemente debilitato dati tutti quegli innumerevoli attacchi che stavano arrivando, ma nonostante quello non riusciva a calmarsi consapevole che quel mostro stava per divorare studenti e persone che più le stavano a cuore. Come cazzo si permetteva quella bastarda di una druida di venire lì, nella sua casa e profanarla per fare i porci comodi suoi e distrugger tutto quel che Liv aveva di più caro? Stava danneggiando il suo popolo, la sua Denrise, stava distruggendo un'accademia di tutto rispetto dove il sapere veniva divulgato e per lei quella era una gigantesca conquista perchè voleva dire che le nuove generazioni che avrebbero popolato Denrise avrebbero beneficiato di quella conoscenza e non solo quella, un giro economico non indifferente avrebbe arricchito nel corso degli anni il suo paese proprio com'era successo con Londra per Hogwarts. Aveva visto la persona per cui le sembrò di provare per la prima volta nella sua vita qualcosa di puro e genuino venir trangugiata per metà, riducendone il braccio in una poltiglia informe e di sicuro l'avrebbe perso, così come la sua vita se non fosse intervenuta tempestivamente. Era furiosa e le staffe finora non le aveva mai perse. Stava per stritolare dei poveri ragazzi sprovveduti. Stupidi senz'altro, ma meritavano la morte?

    "...AAAAAAAAAAAAaaaaaahhhhhHHHH!” Liv staccò le proprie mani dai palmi incandescenti e poi senza alcun impaccio, completamente indisturbata avrebbe cercato di appoggiare nuovamente entrambi i palmi nel medesimo punto dove già vi erano i segni delle fiamme che ne avevano consumato per larga parte quel carapace arboreo. Tutta la sua frustrazione proruppe violentemente sotto forma di un urlo straziato ed incontenibile dalla sua gola, carico di tutto quell'odio, quel sentimento rancoroso e vendicativo che finora aveva tenuto da parte e sopito negli anni e come una gigantesca giara piena di acido che aveva incominciato a straripare perché smossa da dei sussulti, ma che invece di riversarsi era esplosa in mille frantumi riversando quel liquido corrosivo ovunque. Ecco, era proprio così che si sentiva, che liberazione!

    Muorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuorimuori...



    E mentre sprobabilmente ne avrebbe avvertito nuovamente la carne della pianta sfrigolare sotto alle sue dita provandone un piacere assurdamente sadico ed estremamente appagante, si sarebbe poi staccata per richiudere immediatamente entrambe le mani in un paio di pugni evitando che le lingue infuocate venissero alimentate nuovamente dai sigilli si sarebbe diretta verso Aaron, che era dinnanzi il muso dentato della creatura, semplicemente circumnavigandolo dato l'impaccio notevole nei movimenti, cercandone di evitare il contatto con ognuno dei suoi tentacoli durante il tragitto ed una volta di fronte al medimago gravemente ferito avrebbe rimesso mano alla bacchetta, attenta a mantenerla solamente con le dita e non farle avere il contatto con i palmi per attivarne nuovamente i sigilli e l'avrebbe puntata dinnanzi a lui, incanalandone l'energia necessaria assieme a tutta la concentrazione che avrebbe richiesto prima di enunciare “Reinnerva!” ed un fascio di luce bianca, se tutto fosse andato come sperato, si sarebbe propagato sul braccio scomposto e praticamente quasi amputato dell'uomo che gli avrebbe donato immediatamente una sensazione di tepore e di benessere, infondendogli nuovamente le energie e rigenerandogli quello stesso arto. "Aaron!!... COLPISCILO! Ora! ORA!”
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    Azione 1: Liv tenta di colpire con i sigilli infiammanti il Malboro mentre è ancora alle sue spalle - [Posso utilizzare una carica della Gemma Bianca del Toro per avere un +2 a Intelligenza ai danni, dato che i sigilli in questione sono Elementali?]

    Azione 2: Liv raggiunge Aaron e tenta di curarlo con l'incantesimo Rigenerante (Reinnerva);

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    Intuito: 20
    Destrezza: 25
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    In uso: Sigilli Aritmantici infiammanti - Questi sigilli applicati sui palmi delle mani prendono istantaneamente fuoco con uno schiocco, altresì con uno schiaffo. Sono in grado di produrre una fiammata contenuta o di bruciare a contatto. (E' stata precedentemente applicata da liv una soluzione ignifuga su entrambe le braccia.)

    Inventario: Gemma Bianca del Toro: Un piccolo cristallo di un puro bianco a forma di testa bovina. Lo si può utilizzare per farci una collana, un bracciale, un anello o anche solamente tenerselo in tasca come portafortuna. Dona un bonus di +2 ad Intelligenza a Liv per 2 volte, dopodiché mantiene solamente la sua funzione decorativa 0/2
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    Liv Marshall ( ▲ Scheda |▼Stat ) - 27 anni - Maitresse - exSerpeverde
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    “Fai come vuoi Dean, ma ricordati che ne va della tua salute mentale se non riuscirai a ritagliarti del tempo per te.” fece spallucce e guardò il piatto vuoto di olive. Diamine se aveva fame, ma per fortuna che avevano ordinato di nuovo. Inarcò un sopracciglio quando le catturò con incredibile sveltezza il dito, stringendoglielo con il palmo “Però! Che riflessi… O devi soffrirlo terribilmente il solletico oppure-… ” E strinse gli occhi come per sondarlo mentre quello biascicava una scusa che le accese un campanellino nella testa. “Appunto, ti ho colto alla sprovvista e sei così ben preparato?...” Ne osservò anche il ritmo a cui respirava, aveva accelerato, come se si fosse innescata l’adrenalina in quel breve processo immediato, come se fosse ormai abituato a mantenersi sempre all’erta e roba del genere lo poteva fare solamente un soldato o chi faceva un addestramento di tipo corpo a corpo o perlomeno che si allenasse da tempo. ”E quand’è che hai imparato a mentire così bene?” Decretò con convinzione mentre gli rifilò uno sguardo carico di scetticismo. ”L’azienda… Eh? Immagino che lì dovevi afferrare plichi al volo da dover firmare seduta stante… E che tu che mi rifili questa storia del bravo impiegatuccio modello? Insomma se non fosse stato per le tue spalle larghe, il fisico palestrato e i tatuaggi ovunque ci avrei anche creduto ma così... Nzh nzh nzh!” Schioccò la lingua sul palato mentre l’indice si rialzò a spolverargli i baffi se non fosse stato distante giusto di qualche centimetro mentre faceva il cenno del “no”, affatto convinta. “Io ti ho aperto il mio cuore e tu mi ripaghi così? Anche io ce li ho i miei segretucci, Dean ma ho cercato sin da subito di essere onesta per quanto mi concerne… Perché ci hai salvate.” E Atropina balzò dal Jeans dell’uomo sulla gamba accavallata della sua padroncina, per fortuna che nessuno sembrò accorgersene di quella vivace pulciotta pelosa, Liv la nascose subito tra i capelli e scosse appena il capo “N-no.” rispose interdetta a quelle parole di Dean che l’accusava scherzosamente di spillar soldi ai clienti. “... E che-…” Poteva mentirgli adesso che gli aveva appena fatto un cazziatone sull’importanza dell’onestà? ”Prima di parlare così di me dovresti conoscere quelle arpie che ho come college a lavoro.” Magistralmente virò l’argomento su altri fronti, evitando di dire quanto la sua precaria condizione economica fosse arrivata agli sgoccioli, non voleva davvero fare la figura della poraccia. E quando rispose alla sua curiosità si portò l’indice alle labbra, osservandone le reazioni. “E a che servono tanti trofei appesi al muro?” Sorrise, stavolta lo sentiva sincero. “No io… Sono atipica, me ne rendo conto. Uh, Grazie mille.” Commentò non appena le arrive il cheeseburger che addentò voracemente, poi si ricordò che gliene aveva promesso metà e chiese “Ce lo potrebbe dividere in due per cortesia?” Riappoggiandolo sul piatto sperando di non aver fatto figuracce. “Uhm, una cosa che ho rifiutato-… Un rimpianto insomma.” Ce n’erano tanti si, ma non si sarebbe accontentato di stupidaggini, gliel’aveva già detto. Decise di essere onesta ma non così onesta da dirgli di essersi pentita di non aver accettato di lavorare per l’Acromantula per ovvie ragioni, ma scelse il suo secondo pentimento. “Allora, ti racconto qualcosa che mi è anche successo recentemente… C’è questo ragazzo che mi piace che era venuto a trovarmi e… La situazione si è evoluta in maniera inaspettatamente veloce, mi spoglia, me lo ritrovo addosso e-… Wrfffh! Miseria se aveva voglia di distruggermi quella sera.“ Cazzo, non si vergognava affatto di parlare di dettagli bollenti, ma quant’era disinibita quella Liv? Ma soprattutto, stava parlando con Dean facendogli delle confidenze tali che una donna normale avrebbe fatto ad un’amica, se non altro, stava realmente cercando di trattarlo come “un amico da bevute”. Si schiarì la voce “Comunque, io mi godo il bel momento e penso “Ahh, dev’essere il mio giorno fortunato!” E quando mi sarebbe capitato qualcosa del genere? Ma poi-… Sento che qualcosa non va. Non è così, non è quello-… Ciò che desideravo, non così velocemente, non tutto così-… Cioè insomma, ci eravamo conosciuti solamente il giorno prima-… Ahahahah! No? Troppo veloce. E glielo dico. Lui giustamente ci rimane di sasso e siccome è un bravissimo ragazzo mi dice “Non preoccuparti, non forzarti” e cose del cazzo che si dicono sempre in quei frangenti, fatto sta che avevo rovinato il momento… E niente! Per fartela in breve è stata una delle rosicate più grandi della mia vita. Fra l’altro avrà pensato che sia una tipa facile perché-… Non m’ha cercata più… S’è proprio dileguato. “ Ma COME CAZZO le era venuto in mente di parlarle di Aaron? “E quando ho visto che mi hai chiesto di uscire ho apprezzato molto perché mi andava sinceramente di distrarmi un po’.” Oddio, quella frase poteva venir interpretata in diversi modi “Non sei sposato, sei piuttosto attraente per un tipo della tua età e sei un professore.” Tutti punti a favore, che Liv fino ad ora lo avesse sondato anche perché aveva dell’interesse, si era notato. “… E sei anche il compagno di bevute perfetto, che ci sarà sempre nel momento del bisogno quando e la voglia di birra chiamerà, solitamente nei sabato sera. Che mi importa se il belloccio che desiderava così tanto scoparmi è svanito nel nulla?” C’era una punta di amarezza nell’ironia che permeava quella frase. ”Tocca a me, Guymoore. Raccontami invece di qual è stato il tuo sbaglio più grande, ci deve esser sicuramente stato qualcosa di cui ti penti e che avessi il potere di tornare indietro nel tempo, non rifaresti, no? E ovviamente chiedo la stessa onestà d’intenti anche a te, le stronzate non valgono.”

    Quando lo vide bere anche piuttosto scazzatamente, Liv dovette sospirare appena. Sì, c'erano cose che l'irlandese non era affatto pronto a condividere. E non sembrando più neppure dell'umore adatto, per evitare di turbarlo, gli fece ”Ehi, ho esagerato... Prendiamo il nostro tempo per conoscerci, okay? A me fa piacere che tu sia qui stasera.” Si sentiva in dovere di rasserenarlo in qualche modo, comprendeva come non fosse affatto facile tirare fuori scheletri dall'armadio di fronte ad uno sconosciuto e sinceramente, stava bene così. Trascorsero il resto della serata condividendo quel cheeseburger e finendo di scolarsi quello che avevano ordinato, chiacchierando piacevolmente di altro. Inutile dire che quella serata fu preludio di molte altre che avrebbero passato per svagarsi assieme mettendo a disposizione il proprio tempo libero. Perchè? Perchè ad una birra non si dice mai di no,
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    Edited by Liv Marshall - 17/11/2019, 11:53
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    Liv Marshall ( ▲ Scheda |▼Stat ) - 27 anni - Maitresse - exSerpeverde
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    “Ma di niente, cercate di sfruttare il vostro vantaggio in maniera intelligente, ma questo non dovrei neppure dirlo, si è visto che sembrate due persone assen-...” Rispose ad Adamas ma poi si fermò quando sentì Nikolai che era quasi infastidito dall’aver cercato di fare qualcosa di utile ne sembrò sbigottita e frenò l’entusiasmo. “Ma-… Ma come?” Mormorò, rimasta male alle parole del ricciolino e si guardò anche un po’ intorno per cercare di capire se avesse sbagliato qualcosa e fu allora che si rese conto di come gli altri studenti la stessero guardando semplicemente per aver cercato di aiutare, per essersi avvicinata a loro. Soprattutto fu brutto vedere che i professori la monitorarono d’occhio costantemente come fosse una chissà quale minaccia che solo l’Ivanova concretizzò poi rivolgendole delle parole pregne di inutile apprensione e cariche di quella stessa diffidenza per l’estraneo. Perché?-… Eppure, non aveva fatto nulla di male. Ma soprattutto, come le veniva in mente di rivolgersi a lei con quel tono inappropriato facendola sentire colpevole del fatto che già stessero cercando cinque ragazzine ed accusandola di voler perdergliene altri mentre si permetteva tranquillamente di perder tempo prezioso facendo la civettuola con il professor Black nell’accarezzare il rinoceronte che il professore aveva appena evocato. Una venuzza si palesò ad incrinare quel bel faccino di porcellana, incominciando ad irrorare sangue alle guance e a colorirla ma di rabbia e di imbarazzo per averla fatta sentire così “sbagliata”. “Senta…” Inspirò ed espirò, cercò gli occhi di Dean per cercare di calmarsi, l’unico cazzo di professore lì nel mezzo che finora l’aveva trattata cordialmente e non l’aveva fatta sentire un pesce fuor d’acqua. Oh no, è vero. L’aveva fatto anche lui poco prima. Strinse nervosamente i denti e serrò la mascella ingoiando una boccata d’amarezza. A questo punto le venne da chiedersi se era stata veramente una buona idea presentarsi alla Hidenstone. Sembrò proprio una teiera sull’orlo di un esplosione, come diamine faceva a mantenere tutto quell’autocontrollo? Incredibile se si pensasse che il sangue Denrisiano le stesse ribollendo in corpo ferocemente com’era giusto che fosse. “Io sto solo offrendo il mio supporto a voi come mi è possibile ed investendo tutte le risorse di cui al momento dispongo… Che per lei sia una stronzata quel che ho fatto me ne scuso ma ritengo che momento sia l’unico incantesimo in grado di permettergli un benché minimo di protezione e credo fortemente che questi ragazzi SIN DA PRINCIPIO non sarebbero dovuti essere QUI, oggi. Trovo già di per se un fallimento che degli studenti partecipino e si stiano anche ferendo-… Ma lasciamo stare questo discorso, non voglio impelagarmi in una discussione sconveniente, dato che rispetto il vostro ruolo e non voglio sprecare ulteriore tempo prezioso. ” Tagliò corto. Ci aveva provato in ogni modo ad evitare toni caldi ed evitare la lite, ma si sentì fortemente tentata dall’esprimere il proprio nervosismo con le parole e di certo quella situazione non agevolava. Ricominciamo daccapo, desiderava focalizzarla sul presente e sulle cose concrete e perché non farlo cercando un po’ come aveva fatto anche lei dato che tutto le sembrava meno che realmente concentrata e preoccupata sul da farsi? “Adesso-… se non è troppo impegnata ad accarezzare il rinoceronte può dirmi per cortesia in quale altra maniera potrei rendermi utile al fine di non intralciarvi ulteriormente? .. Grazie.” E quel grazie signori, era la cosa più ruvida e velenosa che si fosse mai sentita pronunciare da quelle graziose labbra. Ma non ce l’aveva con la Ivanova, poveretta, lei era l’unica che s’era fatta carico d’aprire la bocca ed esternare la sua idea, Liv avrebbe divorato chiunque l’avesse in quel momento stuzzicata ed aveva trovato la bella signorina su cui sfogarsi. L’aveva fatto in maniera contenuta rimettendola semplicemente al proprio posto, ma l’aveva fatto anche per una “dimostrazione pubblica” verso tutti gli altri, così avrebbe fatto passar la voglia agli altri nell’approcciarsi a lei con quelle modalità.

    ‘Tacci loro, so’ delle vipere, c’aveva ragione Jonathan. I denrisiani devono stare coi denrisiani, punto e basta, devo smettere de fa l’amica dei forestieri, ecco il benservito che m’hanno dato. Dean non ebbe lo stesso trattamento dell’Ivanova, nel senso che fu con meno filtri la maniera con cui si espresse, se non altro più spontaneamente “L’ho capito benissimo cosa intendevi! Piantala di trattarmi come una cretina solo perché sono DENRISIANA.” Gli vomitò addosso tutta la frustrazione che stava provando non avendone più controllo. Era così, si sentiva discriminata e ciò che fu più ironico era il fatto che mediamente i Denrisiani fossero accusati di essere un popolo chiuso verso il mondo esterno. Scostò lo sguardo e rimise la mano nel punto in cui fino a prima c’era il suo foulard, rimanendo più mogia e sulle sue. Avvertì i tamburi appena se ne rimase in silenzio e in pochi attimi la rabbia che poco prima le aveva annebbiato la vista fu raffreddata, si sentì in colpa quando sentì parlare il professore biondo riguardo l’inquietante visione avuta sulla corda intrisa di sangue, per ora sarebbe stato meglio soprassedere. Non si scollò poi da Dean, vedendolo avanzare per distanziarsi dagli altri, allertandolo con un: “Aspetta! Non avanzare con la nebbia Dean, aspetta che Sigurd-..!” e lo vi trasformarsi in una lince, cogliendola del tutto impreparata, non le era mai capitato di vedere dal vivo un Animagus all’opera. “Ma che-… Diamine?-…” Bofonchiò confusa mentre a Quattro zampe ed ora munito di pelliccia l’irlandese si mise a fiutare il terreno alla ricerca di tracce, distanziandosi sempre più dal gruppo finchè non divenne una sagoma indistinta avviluppata nella nebbia. Liv fissò per qualche istante il fumoso ed impenetrabile banco di nebbia combattuta sul da farsi finchè un pensiero non proruppe spontaneo dalle sue labbra. “…Al diavolo. Non è sicuro procedere senza un’adeguata protezione.” Tornò indietro per ricongiungersi il prima possibile dal gruppo distanziato solo di pochi passi.

    Con grande sforzo di Sigurd la nebbia fu dissipata, ma quando scoprì cosa essa celava all’interno, si rese conto di quanto fosse stata fortunata a non aggirarsi da sola. Un enorme creatura tentacolata, robusta come una pianta e verdognola aveva appena arraffato coi suoi numerosi tentacoli un buon numero di persone e fra queste riconobbe Aaron che sventolava proprio dinnanzi la bocca della pianta carnivora, intento a dimenarsi per il dolore mentre questi provava a reciderne il braccio coi denti. Lunghi e copiosi rivoli di sangue iniziarono a tingere la bocca del mostro e a gocciolare in terra, mentre l’urlo soffocato di Aaron le investì le orecchie facendole balzare il cuore nel petto. Cercò di avvicinarsi quanto più celermente possibile alla minaccia per andarne a studiare le movenze. Cercava un punto “cieco” da poter raggiungere

    mentre che si sfilava i guanti rossi rapidamente con la bocca, abbandonandoli in terra, in modo che avesse pronti i sigilli infiammanti per contrastare la pianta carnivora. Tre tentacoli erano vigili e si aggiravano minacciosamente attorno al ligneo corpo del Malboro per cercare di proteggerlo da eventuali attacchi. Nonostante fosse scossa dal fiatone a causa del malanno che aveva in corpo e che riversava su di lei sprecandone il doppio delle forze, attese il momento in cui tutti i professori si sarebbero riversati uno ad uno contro la pianta, agendo per ultima in modo che, una volta distratta la creatura avrebbe approfittato dell’attimo in cui i tentacoli ne avrebbero lasciato sguarnito il tronco per lanciarsi nel mezzo del varco creatosi e toccar con i sigilli infiammanti il gigantesco e sproporzionato corpo della creatura, posizionata in modo e maniera che le avrebbe dato le spalle. Batté le mani e dai palmi da cui sfrigolarono scintille, si erse subito una breve fiammata mentre quelli presero a contornarsi di un rosso incandescente e luminoso, fino ad ardere come braci con cui avrebbe afferrato con forza il corpo della creatura, lasciandoli schioccare violentemente in modo e maniera che questi aderissero per bene per far si che fossero utilizzati più efficacemente possibile e che avrebbero propagato ulteriore calore e fiamme sufficiente da farlo attecchire sulla superficie della pianta. Il caldo cocente le avrebbe investito gli arti ma solo in minima parte grazie all’unguento ignifugo con cui aveva trattato la pelle precedentemente. Strinse gli occhi, era una sensazione spiacevole che aumentava con lo scorrere del tempo ed avrebbe rischiato grosso se avesse lasciato ardere i sigilli per troppo a lungo, ma non era sua priorità al momento occuparsi di se stessa “Aaron! Aaron! Anf!-… Rimani cosciente! Mi senti?! Sono qui con te!” Avrebbe urlato a quel punto per cercare di raggiungere l’udito del medimago annebbiato per il dolore. Al tempo stesso però avendo allertato la creatura della sua presenza con quell’attacco alle spalle, di sicuro avrebbe cercato di scollarsela di dosso e quindi focalizzò tutto il restante delle sue energie e dell’attenzione per tentare di schivare qualsiasi altro eventuale attacco da parte dei tre tentacoli liberi.
    "I'll give the wheel of Fortune a final spin!"RevelioGDR.


    Azione 1: Liv agisce per ultima. Attende che il Malboro sia distratto dagli attacchi altrui e non appena si apre un varco nei tentacoli tenta di attaccargli il torso con i sigilli infiammanti.

    Azione 2: Liv vorrebbe tentare di schiavare l'eventuale attacco di un tentacolo del Malboro.

    - Statistiche -
    Coraggio: 25
    Empatia: 22
    Intelligenza: 32
    Resistenza: 20
    Tecnica: 30
    Intuito: 20
    Destrezza: 25
    Carisma: 32

    In uso: Sigilli Aritmantici infiammanti - Questi sigilli applicati sui palmi delle mani prendono istantaneamente fuoco con uno schiocco, altresì con uno schiaffo. Sono in grado di produrre una fiammata contenuta o di bruciare a contatto. (E' stata precedentemente applicata da liv una soluzione ignifuga su entrambe le braccia.)

    Inventario: Gemma Bianca del Toro: Un piccolo cristallo di un puro bianco a forma di testa bovina. Lo si può utilizzare per farci una collana, un bracciale, un anello o anche solamente tenerselo in tasca come portafortuna. Dona un bonus di +2 ad Intelligenza a Liv per 2 volte, dopodiché mantiene solamente la sua funzione decorativa 0/2
  9. .
    Liv Marshall ( ▲ Scheda |▼Stat ) - 27 anni - Maitresse - exSerpeverde
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    “L'abbiamo distrutta?... ” si chiese incredula togliendosi il braccio che era andato istintivamente dinnanzi agli occhi per pararsi dai frammenti, scoprendo poi con suo sommo piacere che la barriera era crollata velocemente ed avevano risparmiato tempo prezioso grazie ai sigilli aritmantici che ne avevano indebolito la resistenza. “L'abbiamo distrutta!” Ripetè stavolta tronfia d'orgoglio affermativamente, guardandosi poi attorno a sincerarsi che nessuno, in particolar modo tra i più giovani si fosse fatto del male. “Tutto apposto, sì? Statemi vicini, vabene?” Disse agli studenti mentre che si riavvicinò a loro, finendovi nel mezzo, poggiando una mano sulla spalla di Adamas che le era capitato di fianco, l'altra mano finì invece su Erik Foster, sorrise ad entrambi per cercare di tranquillizzarli. Ci avrebbe pensato anche lei a fare la "mamma chioccia" "Pulcini” li chiamò affettuosamente prima di riprendere il controllo della situazione e ricongiungersi a Sigurd e al gruppo di Denrise, senza però staccarsi dagli studenti. "Sono concorde con Jonathan e Garlic, con questa nebbia creata appositamente per distrarci e limitarci i sensi, potrebbero avvenire nuove sparizioni o peggio. Credo sia arrivato il suo momento Capo Villaggio, mostri a questi forestieri cos'è capace di fare il miglior uomo su cui Denrise può contare!” Incitò a quel punto e voltò il capo dietro di se "Hai detto sorella, Garlic?...” Chiese conferma dato che l'uomo fu vicino a lei, si era avvicinato ad uno degli studenti, un tipo ricciolino. "tu quindi sei il fratello di una delle rapite. Chi altri di voi è tanto coinvolto emotivamente? Voglio assicurarmi della vostra incolumità.” Spiegò a Nikolari, ma più in generale si rivolse a tutti gli studenti facendo cenno a loro di avvicinarsi. "Intanto incominceremo da te, rimani fermo solo un'istante, prego.” e tracciò con la punta della bacchetta unita ad un fluido movimento del polso, una D mentre che racchiuse la concentrazione nella sua mente per incanalare efficacemente l'incantesimo di disillusione "Desilludo” in tal senso, l'incantesimo lanciato da Liv su Nikolai l'avrebbe reso evanescente e camuffato con l'ambiente circostante grazie all'ampio spettro di colori rifratti dalla luce, in quel modo sarebbe stato impossibile individuarlo anche se fosse uscito dal Salvio Exio di Brian. "In nemici non potranno vederti, è perfetto se vorrai svicolare senza impacci nel frattempo che noi adulti ci occuperemo delle eventuali minacce per andare in avanscoperta e cercare quelle ragazze... Sicuramente accorceremmo i tempi prima che accada l'irreparabile.” Sussurrò a quella figura che nel frattempo sarebbe stata resa pressochè invisibile agli occhi degli altri, ma fin dove poco fa c'era il profilo di Nik. Sarà stata un'imprudenza quella di Liv a suggerirgli una tale mossa rischiosa? Muoversi da solo per arrivare fino alle ragazze. C'era pure da dire che il tempo era agli sgoccioli. "Tu invece, vediamo... Vuoi aiutarlo?” Chiese ad Adamas soppesando il suo atteggiamento, sembrò particolarmente preoccupato per il ragazzetto appena reso invisibile. "In due mi sentirei più tranquilla a mandarvi, se vuoi posso procedere ad occultare anche la tua figura.” propose e qualora avesse accettato a quel punto avrebbe concentrato l'energia per lanciare il medesimo incantesimo, anche sul ragazzetto, tracciando nuovamente una D e declamando la formula. "Non lasciarlo da solo...”
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    Azione 1: Liv lancia l'incantesimo Desilludo su Nikolai, in modo da renderlo invisibile.
    Azione 2: Liv (solo se Adamas è concorde) lancia Desilludo anche su Adamas, rendendolo invisibile.

    Coraggio: 25
    Empatia: 22
    Intelligenza: 32
    Resistenza: 20
    Tecnica: 30
    Intuito: 20
    Destrezza: 25
    Carisma: 32

    In uso: Sigilli Aritmantici infiammanti - Questi sigilli applicati sui palmi delle mani prendono istantaneamente fuoco con uno schiocco, altresì con uno schiaffo. Sono in grado di produrre una fiammata contenuta o di bruciare a contatto. (E' stata precedentemente applicata da liv una soluzione ignifuga su entrambe le braccia.)

    Inventario: Gemma Bianca del Toro: Un piccolo cristallo di un puro bianco a forma di testa bovina. Lo si può utilizzare per farci una collana, un bracciale, un anello o anche solamente tenerselo in tasca come portafortuna. Dona un bonus di +2 ad Intelligenza a Liv per 2 volte, dopodiché mantiene solamente la sua funzione decorativa 0/2

    Liv è concorde sul far svanire la nebbia grazie al potenziale di Sigurd
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    Liv Marshall ( ▲ Scheda |▼Stat ) - 27 anni - Maitresse - exSerpeverde
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    Un eloquente movimento di sopracciglia quello rivolto al biondo della famiglia Garlic che intravide farle gesti attraverso quel muro spesso quanto uno specchio fatto di cristallo intriso di magia. Lei si umettò le labbra e gli sorrise beffardamente con aria compiaciuta quando le mostrò d'aver indossato la giacca in maniera anche un po' sbruffona e poi sollevò indice e medio e fece un gesto che partì dall'occhio destro, mimando una sorta di simpatico saluto militare, poi gli rispose col labiale lentamente mentre scandiva con ancora il sorriso sulle labbra “Dovere..” e si lasciò sfuggire un “..Stronzo.” Sottovoce mentre che il sorriso diveniva via via sempre più ampio, ma portò la mano dinnanzi la bocca a coprire l'insulto con un paio di mimati colpi di tosse, poi appena lo vide avvicinarsi a Jonathan salutò il suo capo con la manina attraverso il cristallo, dalla parte degli studenti, un'intrusa nel gruppo di Hidenstone “Ciao Jonathan!” Aveva i suoi motivi per avercela col Garlic, motivi che i Marshall potevano ben comprendere, era un po' tutta la sua famiglia che non li poteva soffrire, li poteva catalogare un po' tutti come degli eccentrici pali in culo con un egocentrismo alle stelle a partire dal nonno di Phil.

    “Ma sei serio? Li avrei presi a calci in culo uno ad uno se non si fossero mossi per salvare il loro stesso villaggio. Non l'abbiamo fatto per voi, sia chiaro, uhmpf!” Disse di gettò a Dean sbuffando dalle narici a braccia incrociate al petto, per poi scrollare appena il capo e dire uno “... Ovviamente sto scherzando.” Beh, molti Denrisiani non erano lì per le ragazze, ma proprio come aveva sottolineato Liv, per necessità di difendere la propria terra natia e quindi per puro spirito patriottico e spicciola territorialità. “Ma oggi non potevo schierarmi in questa battaglia con la mia gente. Anche se sono un'estranea per la Hidenstone voglio poter fare qualcosa per le studentesse rapite, per voi e per questi ragazzi che si vogliono mettere in gioco nonostante sia davvero pericoloso.” E poi si rivolse a tutto il gruppo dei Professori Skyler compreso
    “E' un Onore poter combattere al vostro fianco, contate pure su di me.”

    Quando Dean non fece storie riguardo il foulard e se lo mise al collo si sentì decisamente più tranquilla, era una roba che aveva fatto lei, quindi era stra-sicura che quel sigillo avrebbe fatto il suo lavoro. Ora però rimaneva sguarnita di un'adeguata protezione. Annuì leggermente e il sorriso scomparve quando accennò alle sue condizioni. “..Se proprio?” ripetè. Ohh, adesso l'aveva fatta proprio incazzare. “Sei davvero molto "carino" a ricordarmi quanto io sia inadatta a questo contesto, davvero... Ma non sarò un intralcio, te lo posso garantire.” Rispose più freddamente sputando veleno ed assottigliando lo sguardo. Ma chi era, suo padre? Una ramanzina del genere, poi. “Non devi restituirmela.” Si discostò completamente, avanzando nuovamente verso la barriera ad una distanza di sicurezza dai primi incanti offensivi che incominciavano ad esser lanciata contro di essa [“Non devi restituirmela.”Estrasse la bacchetta che tenne impugnata delicata come il manico di un pennello, dipingendone con la punta intrisa di magia che incominciava a formarsi sulla sommità la prima pennellata posta verticalmente “Scripta Maneo.”

    S U P E R F I C I E F R A G I L E ! Applicheròunsigillod'aritmanziaformatodataliparolechecorrispondonorispettivamenteainumeri: 17-19-14-5-16-6-9-3-9-5 e 6-16-1-7-9-10-5

    I pensieri della denrisiana sfrecciavano velocissimi all'interno della sua mente, una sequenza di immagini di lettere vennero sovrapposte ai numeri che iniziarono a scorrere e a fluire dinnanzi al suo sguardo come fili invisibili che si intersecavano nella perfezione prestabilita ed universale dall'arte aritmantica. Rigirò gli occhi all'indietro, non vi erano più le iridi azzurrine ma un paio di sclere bianche a fissare davanti a se la barriera mentre che si concentrò isolandosi completamente da tutto e da tutti entrando praticamente in uno stato di trance più assoluta, richiedendo ad ogni fibra del suo essere di far affluire tutte le energie, il sangue l'ossigeno e quant'altro unicamente al cervello, sacrificando tutto il resto e di conseguenza tutto il corpo incominciò a scuotersi visibilmente quasi come fosse contratto in un attacco d'epilessia perché il suo cervello stava lavorando ad una velocità frenetica. I denti si snudarono in una smorfia di pura tensione alla ricerca della resistenza necessaria per poter compiere quella delicatissima operazione matematica ed incanalare.

    Potremmoandareavanticonlebombardamaximaavitamaseprimanonrendiamofertilel'attecchiredeinostriincantesimioffensivicostringendol'indistruttibileadiveniredistruttibilealloracosìgliincantesimioffensividituttiglialtripotrebberoattecchireedistruggereilcuorediquestomagnificocostrutto. 103 è il risultato di Superficie; 54 quello di Fragile. 157 è LA LORO COMBINAZIONE. IOTA, GAMMA, NE RECLAMO I VOSTRI POTERI! Le pupille ridiscesero a ripopolare quei due pozzi bianchi dopo un lungo attimo di apnea. La donna s'accorse solo l'attimo seguente di esser rimasta a bocca spalancata per tutto quel tempo, ma diede priorità immediata ad altro. La bacchetta sferzò per prima diverse scintille nel comporre il simbolo aritmantico di Iots che poteva esser riconducibile al numero 10 del sistema numerale greco ed anche a quello aritmantico "ι ". Il secondo simbolo tracciato a fianco di quello corrispondeva invece al numero tre, Gamma "γ". La combinazione di quei simboli impressi solamente in maniera superficiale come un magico filo luminoso tracciato con curve morbide della calligrafia della ragazza, di per se non avrebbero fatto nulla ma se tutto fosse andato come sperato, si sarebbero attivati solo ed esclusivamente a seguito e grazie ai numerosi attacchi offensivi che si stavano riversando su quello spesso muro, facendo in modo che attraverso i due Simboli Aritmantici, che la superficie risultasse più fragile, più scalfibile e di conseguenza avrebbe accelerato il procedimento di sgretolamento di quella barriera di cristallo.
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    Azione 1: Liv lancia Scripta Maneo sulla Barriera di Cristallo;

    Azione 2: Liv incide sulla superficie della barriera di Cristallo i Sigilli Aritmantici Iota "ι" e Gamma "γ" affinchè la renda più vulnerabile e fragile ai numerosi attacchi offensivi che sta assorbendo;


    In uso: Sigilli Aritmantici infiammanti - Questi sigilli applicati sui palmi delle mani prendono istantaneamente fuoco con uno schiocco, altresì con uno schiaffo. Sono in grado di produrre una fiammata contenuta o di bruciare a contatto. (E' stata precedentemente applicata da liv una soluzione ignifuga su entrambe le braccia.)

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    Fu tanto strano percepire la preoccupazione di Dean nei suoi confronti, quella sensazione si espanse sotto forma di calore, quello stessa sensazione piacevole che aveva provato durante l’iniezione di insulina che le fece. Immediatamente la tristezza si dissipò nel suo animo e la serenità ed un senso di sicurezza si sostituirono ad essa. La cosa più strana fu che ciò che avvertì sembrava come essere irradiata dalle sue parole, o dal suo tocco sulla spalla. Si voltò immediatamente il capo ricercare la presenza di quel benessere, scoprendo che si trattava della larga mano dell’uomo sormontata dai tatuaggi delle croci latine. Incredibile che mani che avevano provocato così tanto dolore, potevano far star altrettanto meglio qualcuno. “S-sei stato chiaro.” assicurò mentre che ne ascoltò la proposta riguardante l’aver qualcuno con cui bere e sfogarsi. Sarebbe stato davvero simpatico se non fosse che lei i prossimi giorni sarebbe dovuta tornare a lavorare senza avere neppure una serata disponibile per dedicarsi ad un momento del genere, figurarsi poi i weekend che erano i giorni in cui si fatturava di più. Però se fosse venuto a trovarla al Canto la cosa si sarebbe ovviata. “Perchè non vieni a trovarmi tu a lavoro, sarebbe tutto più semplice dato che la sera ho ben poco tempo libero a disposizione. Se vieni intorno alle undici, undici e mezza il locale un po' si svuota. Non ti direi di far la mezza solo perchè so che l'indomani ti dovresti alzare presto per le lezioni e non voglio metterti in difficoltà. Sennò poco dopo pranzo, verso le tre del pomeriggio il locale è sempre vuoto.”

    “Stai scherzando?” E lo guardò con incredulità quando le fece quella domanda riguardo il pesce locale. “…Non dirmi che è solo tutta una tattica per ammettere che non ami il pescato di nostra produzione?!” Sbottò con tono maggiormente inviperito per poi cercare di farsi largo con le dita al fianco che le donava per iniziare a muovere vorticosamente le dita contro di esso, pungolandolo ed accanendosi in maniera sottile con le proprie unghie, probabilmente l’avrebbe vulnerabile e sguarnito a quell’attacco a base di solletico del tutto inaspettato, chissà se poi lo avrebbe patito e ne avrebbe scatenato le risa, sicuramente si sarebbe pentito di ciò che le aveva appena chiesto. “Oh! Me la prenderei sul personale, Guymoore, ecco cosa farei! Probabilmente torturerei quel povero individuo che ha avuto la faccia tosta di rivelarmi qualcosa del genere fino a quanto non lo sentirei ammetter d’essersi sbagliato e di aver cambiato idea. Con tanto di accorate scuse e suppliche da parte sua, ovviamente.” Smise poi di infastidirlo ma solamente dopo che ebbe cercato di metterlo in seria difficoltà. Con tutta probabilità la ragazza scherzava, ma il modo in cui sembrò essere un pelino sadica a quell’idea non era per nulla rassicurante, era quasi che volesse dimostrargli qualcosa con quel gesto. Soprattutto sembrò prenderci gusto a stuzzicare il professore di Cura con tutti quegli stimoli diversi a cui lo stava sottoponendo. La discussione virò nuovamente su qualcosa di serioso e di altrettanto pesante, ma quei momenti alternati fra risate e spensieratezza alla fine sembrarono diluiti al confronto di un’intera sessione tutt’assieme dedicata unicamente allo sfogo. Parlare con Dean risultava facile e piacevole per Liv, aveva scoperto di poterlo fare liberamente e sentiva che dall’altra parte c’era pazienza e comprensione e perché no, anche voglia di mettersi in gioco nel costruire quel rapporto basato dal bere qualcosa assieme e condividere i loro sfoghi. Quando però accennò al secondo giro di bridisi lei sollevò il palmo, riconoscendo di star sforando di troppo e decise di far prevalere il buonsenso “Passo, per me va bene così, grazie infinite. Però… Ho un mezzo languorino, mezzo cheesburger lo accetterei volentieri, smezziamo?” Chiese a quel punto sperando nell’appoggio del professore prima di chinare il capo in cenno di ringraziamento verso il Biker e sorridergli cordialmente per quel gesto di generosità inaspettato. “Voglio render la serata ancor più divertente, ci stai?” E prese un sorso di Whisky, rubandolo dal bicchiere dell’irlandese. “Però non abbassare la gradazione alcolica e non mescolare o ti ritroverai a dover vomitare l’anima una volta a casa.” sogghignò appena, sentendo l’alcool che poco a poco si stava impadronendo del suo rossore alle guance e della testa che aveva reso molto più leggera. “Facciamo così, giocheremo ad obbligo o verità, le regole è impossibile che tu non le conosca, ma farò un breve riepilogo: uno dei due dovrà rispondere ad una domanda che l’altro gli farà, se non vuole rispondere sarà costretto a bere. Abbiamo una domanda a testa-… Ovviamente incomincio io, perché ho proposto il gioco.” Ridacchio divertita e si passò un dito alle labbra prima di rimanersene qualche attimo a pensare ma parlò solo dopo aver mangiucchiato un’altra succosa oliva. “Mhmm-… Vediamo un po’, sei un uomo sposato Dean? Non vedo la fede al dito.” Chiese senza mezzi termini adocchiando la sua mano sinistra. Se avesse avuto il segno della fede, essendo estate, si sarebbe notato anche se quel giorno non l’indossava. Insolito per un uomo della sua età se non avesse avuto una famiglia o degli impegni amorosi. Da escludersi a priori, pensò Liv, dato che comunque era un tipo niente male e dotato di un fascino di cui però non ne sembrava affatto consapevole. E così la prima domanda era volata, Guymoore avrebbe bevuto o le avrebbe risposto?
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    Liv Marshall ( ▲ Scheda |▼Stat ) - 27 anni - Maitresse - exSerpeverde
    « Niente arrembaggio, niente pagamento. »
    C’era da dire che Liv giocava con la sua stessa vita quando doveva tenere a freno la fame irrefrenabile di quei tempi dato dai digiuni forzati e il diabete che poco a poco la stava corrodendo dall’interno. Tanto peggiorerà e potrei morire in ogni caso se non mangio qualcosa di sostanzioso. La sua situazione finanziaria era un disastro. Non aveva un soldo e tutto quel ben di Dio al buffet le solleticò l’appetito dato che tirava la cinghia da mesi, quindi decise di assaggiare tutto così che non avesse potuto aver rimpianti, ma lo fece compostamente, gustandosi con calma ogni boccone come fosse l’ultimo, non voleva dare l’aria di una disperata e far notare a tutti quanto in realtà stesse patendo. Il rumore di un vetro che si infranse la riportò al presente e mollò immediatamente l’impegno al cellulare dato che sentì il collo del piede colpito dai frammenti di passaggio e gli schizzi dello whisky rovesciato riuscirono a raggiungerle i vestiti, che sfiga! Non che fosse un reale problema evitare di andare in giro macchiata visto che aveva a disposizione un cambio pulito da indossare in cabina, però il tutto fu indubbiamente una seccatura. “Ah! Ecco qua, ho inaugurato il vestito nuovo. Ufff-… T-tranquilla tanto se non eri tu, ci avrei pensato mentre che mangiavo, non fa niente.” Le disse, cercando di non farla sentire troppo in colpa per quel che era accaduto però non riuscì a mentire granché col proprio tono di voce sul fatto che ciò l'avesse un po' spiazzata. Proprio in quell'istante, avendo lo schermo del magifonino voltato verso Alyce, avrebbe potuto riconoscer senza alcun dubbio la figura di Brian come immagine del profilo con cui Liv stava messaggiando, dopotutto era naturale che le saltasse all'occhio dato l'interesse smodato che quella donna nutriva per il professore di Difesa alla Hidenstone, tuttavia la denrisiana ne ignorava completamente che il filo conduttore di quella bizzarra vicenda fosse proprio lui. Se Alyce non le avesse detto nulla che l'avesse obbligata a trattenersi, Liv si sarebbe scrollata inizialmente di dosso i pezzi di vetro che le erano finiti nelle scarpe per poi alzarsi, prendendo la borsa a tracolla con se e andare a parlare con un inserviente, indicandogli la ragazza al tavolo prima di andarsene. Questi adocchiò immediatamente Alyce, c'erano problemi? Gli aveva detto che la disturbava? Bah. Quello si allontanò dietro il bancone prima di tornare in tutta fretta con l'intera bottiglia dell'alcolico, ed un paio di nuovi bicchieri "La signorina Marshall le chiede se è possibile unirsi al suo tavolo. Mi ha detto di portarvi questo intanto per l'attesa...” disse il ragazzetto prima di poggiare la bottiglia di Whisky e lasciargliela lì, col tappo sigillato ed incustodita, che la donna ne avesse accettato la generosa offerta o meno. Quando Liv Marshall tornò, il ragazzetto le fece un cenno d'intesa col capo e lei gli sorrise, ammiccandogli maliziosamente. Qualunque tipo di pagamento gli avesse promesso per quella bottiglia, ad Alyce avrebbe potuto non interessare poi tanto, d'altronde, tutto ciò che desiderava ardentemente era lì di fronte a lei, la sua ambrosia liquida. Quando Liv passò di fronte al suo tavolo, si soffermò per godersene l'espressione di quanto il suo gesto fosse o meno stato apprezzato. Si sarebbe fermata giusto per chiederle con un veloce sguardo un "posso?" e qualora la risposta fosse stata positiva si sarebbe unita alla sua "colazione" trasferendo posate e il suo piatto pieno di cibo, altrimenti avrebbe sorriso e se ne sarebbe tornata al proprio posto. L'abito porpora che indossava era un qualcosa più adatto ad una serata che per andarsene in giro per Londra a quel modo, che strana aria eccentrica che aveva, con tutti quei monili che aveva addosso poi faceva la sua figura. Bigiotteria! Pagata due spicci in croce, anche saper fingere d'essere messa bene economicamente conta! Eh si, era particolarmente fiera di saper fingere di possedere un patrimonio che non aveva. Niente di eccezionalmente imponente però, sembrava esser semplicemente ben messa. Riprese tra le mani il magifonino solo ora che ebbe un attimo di tempo e riprese a scrivere, ticchettando dalla tastiera del touch per far in modo di comporre le parole il più velocemente possibile. Era una conversazione di lavoro, figuriamoci se l'avrebbe liquidata a quel modo, il profitto era dietro l'angolo, era solo questione di tempo.
    "I'll give the wheel of Fortune a final spin!"RevelioGDR.
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    Ah scusami, me l'ero persa! Beh, allora hai già fatto una bella scrematura, non preoccuparti manca veramente poco a scegliere il resto, a meno che tu non sia indecisa su razze particolari etc. Il carattere indeciso si può evolvere in milioni di sfaccettature diverse, per questo ti consiglio di giocarlo e di scoprire in gioco come si evolverà, senza precluderti la possibilità scegliendolo per forza ora. Vedrai che verrà tutto più naturale e dovrai smazzarti poco a pensarci ^^
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    Hai l'imbarazzo della scelta, puoi fare sia un'adulto che uno studente, cosa sarebbe più nelle tue corde?
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    Benvenuta, quando sarai orientata su qualcosa facci sapere XD (perchè "decisa" a quanto ho capito è una parola troppo impegnativa (?))
57 replies since 7/12/2010
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