Non conosco il sito di Cuccurruzzu, mentre invece ho visitato il sito ed il museo di Aleria, che contiene importanti reperti etruschi. Ho anche visitato il Casteddu d'Aragghju, una costruzione simile ai nuraghi sardi, precisamente a quelli del periodo più antico.
Lo studio genetico che ho citato, conferma che la popolazione della Sardegna del Sud ha ricevuto apporti genetici dal Mediterraneo Orientale (quindi Fenici e Punici), mentre la popolazione del Nord dell'Isola è molto più vicina alle popolazioni dell'Italia centro-settentrionale. Questo perchè quell'area, la Gallura, divenuta disabitata, è stata poi colonizzata durante il tardo Medio Evo da pastori provenienti dalla Corsica.
Inoltre,non sempre una dominazione da parte di una potenza straniera significa anche colonizzazione. Durante la dominazione romana, in Sardegna erano presenti guarnigioni di soldati, per controllare il territorio, ed alcuni capi amministrativi e politici romani, con le loro famiglie. Ma credo che i Romani non abbiano colonizzato la Sardegna. Non credo che non abbiano tenuto sotto controllo anche l'interno dell'Isola.
Lo dimostra il fatto che il sardo è la lingua più vicina al latino fra tutte le lingue neolatine. In particolare, proprio la lingua parlata in Barbagia è la più latina.
E il sardo è più vicino al latino arcaico che al latino classico. Secondo gli studiosi, questo dimostrerebbe una diffusione del latino subito dopo la caduta di Cartagine (la Sardegna è diventata romana in seguito alla sconfitta di Cartagine, non per conquista diretta). Il latino in Sardegna ha sostituito la lingua sarda originale, completamente scomparsa, della quale non restano che alcuni toponimi e idronimi, e qualche nome di specie vegetale. Una lingua non indoeuropea, della quale alcuni indizi potrebbero far pensare ad un'affinità con le antiche lingue iberiche.
Come avrebbe fatto il latino a soppiantare il sardo originale anche nelle zone interne senza i Romani?
La Corsica, invece, ha avuto una storia demografica completamente diversa rispetto alla Sardegna. Durante il Neolitico e l'Età del Bronzo la sua popolazione doveva essere la stessa della Sardegna. Successivamente però, soprattutto durante il Medio Evo, ha subito l'immigrazione di famiglie italiane provenienti soprattutto dalla Toscana, Liguria e Piemonte. Spesso erano anche individui appartenenti a famiglie nobili cadute in disgrazia per motivi politici, che fuggivano in Corsica per salvarsi la vita.
Pertanto, la composizione della popolazione corsa è cambiata, e la popolazione originaria è praticamente scomparsa.
CITAZIONE
mi sembra che tu confermi implicitamente quanto ho scritto e cioè che i nuragici non si possono considerare italici.
Certamente no. Italico dovrebbe essere riferito alla penisola italiana, ma comunque è solo una definizione. La Sardegna inoltre,è stata lungamente estranea alla cultura italiana, nonostante i domini dei Pisani e dei Genovesi durante il Medio Evo. E' stata lungamente dominata dalla Spagna, con la quale ha condiviso molti aspetti culturali. E' stato per un caso storico, che la Sardegna è diventata italiana, con l'annessione (decisa dall'alto) al principato del Piemonte per motivi politici (la creazione del regno di Sardegna in modo che la famiglia Savoia diventasse reale).
Se la storia fosse andata diversamente, oggi la Sardegna sarebbe una regione della Spagna.
Curiosamente invece la Corsica, che era una terra italiana (durante il Medio Evo in Corsica la lingua ufficiale era l'italiano, ed il popolo parlava il corso, un dialetto toscano), è diventata francese.
Il corso è anche il dialetto parlato in Gallura (essendo gli abitanti di origine del Sud della Corsica).
Probabilmente la domanda dovrebbe essere riformulata:
se la civiltà nuragica dovrebbe essere considerata la più antica civiltà presente sul territorio italiano attuale
Ma non so quanto questo potrebbe essere utile.