Il filosofo francese Jaun Paul Sartre, dichiaratamente ateo, in un campo di concentramento nazista, dirante la seconda guerra mondiale per i compagni di prigionia scrive il racconto della nascita di Gesù:
"La Vergine è pallida e guarda il bambino. Sul suo viso uno stupore ansioso, che non è apparso che una volta su un viso umano. Perchè il Cristo è il suo bambino,la carne della sua carne, il frutto del suo ventre. L'ha portato per nove mesi,gli darà il suo seno, e il suo latte diverrà il sangue di Dio. In certi momenti dimentica che è Dio: lo stringe tra le braccia e gli dice: "Piccolo mio"
Lo guarda e pensa: "Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. E' fatta di me, ha i miei occhi e la forma della sua bocca è la forma della mia. Mi assomiglia. E' Dio e mi assomiglia!" (il neonato - particolare)..........
e
un pittore,pure lui francese, Georges de la Tour circa tre secoli prima dipinge questa natività
Georges de La Tour (1593, Vic-sur-Seille - 1652, Luneville), “Il nuovo nato”, anni 1640
che nei gesti e negli sguardi dei suoi personaggi mette in scena la narrazione dello scrittore.
Stupore e grande finezza psicologica nel racconto di Sartre.
Delicatezza e contemplazione silenziosa nel dipinto di La Tour.
Sono gli atteggiamenti con cui accostare il mistero della Natività senza dimenticare, sembra suggerire La Tour nel suo dipinto, che ogni
nascita è un mistero.
Anche la nostra. A tutti voi Tanti Auguri
BUON NATALE