|
Io credo, ma questo puoi confermarmelo solo tu, che ad un certo punto sia nato inconsapevolmente dentro di te il pensiero "è troppo bello per essere vero" che alla fine ha smontato tutto. Ma questa è solo un'ipotesi. Una cosa che non mi stancherò mai di ripetere è che ciò che conta veramente non è la richiesta che formuliamo, ma l'emozione ad essa associata. Ogni pensiero emana una vibrazione. Perciò se io penso "voglio essere ricco" ma mentre lo dico sento i crampi allo stomaco perché non ci credo oppure inconsciamento penso che tutti i i ricchi siano disonesti, emano una vibrazione assolutamente contraria a ciò che sto dicendo, e io non sarò mai ricco.
Altra considerazione. Ti è mai capitato di pensare "non voglio assolutamente ammalarmi" e invece vedere la malattia comparire puntualmente persino poco tempo dopo aver formulato il pensiero? Questo avviene perché per far avverare i desideri mente e anima devono essere assolutamente d'accordo. Quando pensi questo crei un accordo tra di loro sul fatto che ammalarsi è una cosa spiacevole. Però il tuo pensiero è concentrato sulla malattia, ed è esattamente ciò che stai attirando.
C'è un'altra cosa, che ho appreso grazie al transurfing (e imparato a mie spese). Sto parlando delle forze equilibratrici. Il loro compito è quello di mantenere livellato il potenziale energetico. Quando noi diamo molta importanza ad una cosa, la stiamo caricando di energia in maniera eccessiva. Questo è inaccettabile e le forze equilibratrici intervengono per livellare tutto questo potenziale in eccesso agendo in maniera drastica proprio sull'oggetto della nostra importanza. Pensate a quante volte avete rotto proprio il vostro soprammobile preferito, o non siete riusciti a fare quella vacanza a cui tenevate tanto. All'improvviso qualcosa che per noi è diventato di importanza vitale subisce un bel ridimensionamento e la cosa ovviamente non ci piace. E allora giù a disperarci e caricarlo di ancora più importanza in un circolo senza fine. Quello che dobbiamo tenere sempre a mente è che tutto è a nostra disposizione e dobbiamo solo allungare la mano per prenderlo. Vogliamo una cosa? Bene. La visualizziamo. Ok. La facciamo entrare nei nostri pensieri. Benissimo. Il problema spesso inizia proprio qui. A questo punto, infatti, il nostro atteggiamente dovrebbe essere rilassato perché l'oggetto dei nostri desideri dovrebbe essere considerato come già nostro, come cosa ormai fatta. Invece spesso aumentiamo l'intensità dei pensieri rivolti ad esso e creiamo uno squilibrio pericoloso che invece lo allontana da noi. Oppure ce lo fa arrivare lo stesso, salvo poi venire ridimensionato in qualche modo che a noi non piace.
Questi sono tutti esempi di come spesso pensiamo di creare una cosa e invece stiamo attirando a noi esattamente l'opposto di ciò che desideriamo. O non riusciamo a portare a buon fine un nostro intento. Non so se leggendo ciò ti suona qualche campanello che possa chiarirti cosa è successo. Le possibilità ovviamente sono tante. Non dimentichiamo che si tratta di leggi sì antichissime, ma che abbiamo imparato a conoscere e capire solo da poco, perciò molto deve essere ancora definito e chiarito, ma noi simo qui proprio per sperimentare.
|