Club Amici Valtortiani

Posts written by terranovas

view post Posted: 31/1/2024, 10:56 Due lettere inedite del card. Ratzinger su Maria Valtorta - Documentazione Valtortiana
Le lettere inedite di Joseph Ratzinger sull'Opera di Maria Valtorta

La giornalista Geneviève Esquier, ha offerto recentemente (2023) una testimonianza preziosa riguardo alle lettere scritte dall’allora Cardinale Ratzinger, inizialmente in linea con i suoi predecessori riguardo agli scritti di Maria Valtorta.
La sua posizione rimase tale, infatti, fin quando non decise di prendersi il tempo di esaminare personalmente la questione. Questo tempo di discernimento lo portò a passare dalla diffidenza alla fiducia e a riconoscere la cattolicità degli scritti di Maria Valtorta.
Tutto questo è testimoniato da Geneviève Esquier, testimone oculare ed uditiva della corrispondenza intercorsa tra il card. Ratzinger e Marcel Clément, direttore del giornale “L'Homme Nouveau”, dove lei lavorava.
Finora questo fatto era noto soprattutto agli studiosi dell’opera. Ma condividendolo per la prima volta per iscritto, Geneviève Esquier lo rende più noto nei dettagli al grande pubblico.
La corrispondenza ufficiale è ad oggi irreperibile, la richiesta inviata il 19 maggio alla Città del Vaticano, 15 giugno 2022 ha avuto la seguente risposta da un assessore, mons. R. C.: «non è possibile rispondere favorevolmente».
Ci auguriamo che in futuro queste lettere vengano ritrovate e pubblicate. Certamente l'originale deve trovarsi tra i documenti di Marcel Clément, ora lasciati in eredità a suo nipote.

Dichiarazione originale di Geneviève Esquier riportata sul sito della Fondazione Erede di Maria Valtorta: https://mariavaltorta.com/le-lettere-inedi...seph-ratzinger/

view post Posted: 2/2/2023, 10:39 Titolo dell'Opera valtortiana - Quadernetti
Perché non ne è stato tenuto conto di questi titoli?
La risposta è che l'editore non conosceva questo 'dettato', ne è venuto a conoscenza dopo.
view post Posted: 13/1/2023, 18:47 Disposizioni divine circa l’Opera - Quadernetti
Quadernetti” 'dettato' del 16-12-1950

Disposizioni divine circa l’Opera

«Presentata che sia in un modo, l’unico che gli uomini possano trovare perché le anime che amo abbiano il mio dono d’amore, e che è letterario, non va più ritoccata in futuro.

Io stesso, lasciando intatte le lezioni, che non vanno alterate altro che per levargli l’aspetto che dà noia a quelli che censurano le opere Mie, volendo mettere limiti, loro: servi, al loro Signore, ho portato modifiche in altri luoghi.

E ciò che Io ho fatto va lasciato ora, tra un anno, tra dieci, sempre.

Il fare una prima, e poi una seconda edizione diversa dalla prima, creerebbe veramente confusione.

Nella seconda edizione, ciò lo concedo, potrebbe al massimo dirsi che si fu costretti ad alterare e modificare la forma “per rendere l’opera più attraente per i più bisognosi di essa”, per coloro di cui ho maggior pietà perché sono anime languenti e sviate, che muoiono nello spirito, e non lo sanno, perché non mi conoscono.

Non di più.

Ti ho detto da sette anni, sette, numero a Me sacro e che t’ho imposto in tante cose, che tu non sarai santa per aver scritto l’Opera, ma lo sarai per il tuo sacrificio, per tutta la tua vita d’amore e di sacrificio.

Amore e sacrificio li hai compiuti tu. L’Opera l’ho data Io. È un mio dono. Non un tuo merito. Quindi perché tu sia beata qui, dove Io sono, non è necessaria la presentazione di te come veggente. Ma come serva mia.

Mi servi anche pubblicando con forma letteraria. E hai doppio merito e doppia pace. E pace vuoi, mentre lodi non ne vuoi dagli uomini, fuorché le Mie.

Questo sia fatto in triplice copia. Una da unirsi all’opera in tua mano, una da darsi a chi ne ha cura, una da mettersi nelle tue volontà.

La mia pace sia in te».
view post Posted: 13/1/2023, 18:45 Edizioni dell'Opera di Maria Valtorta - Centro Editoriale Valtortiano
Quadernetti” 'dettato' del 16-12-1950

Disposizioni divine circa l’Opera

«Presentata che sia in un modo, l’unico che gli uomini possano trovare perché le anime che amo abbiano il mio dono d’amore, e che è letterario, non va più ritoccata in futuro.

Io stesso, lasciando intatte le lezioni, che non vanno alterate altro che per levargli l’aspetto che dà noia a quelli che censurano le opere Mie, volendo mettere limiti, loro: servi, al loro Signore, ho portato modifiche in altri luoghi.

E ciò che Io ho fatto va lasciato ora, tra un anno, tra dieci, sempre.

Il fare una prima, e poi una seconda edizione diversa dalla prima, creerebbe veramente confusione.

Nella seconda edizione, ciò lo concedo, potrebbe al massimo dirsi che si fu costretti ad alterare e modificare la forma “per rendere l’opera più attraente per i più bisognosi di essa”, per coloro di cui ho maggior pietà perché sono anime languenti e sviate, che muoiono nello spirito, e non lo sanno, perché non mi conoscono.

Non di più.

Ti ho detto da sette anni, sette, numero a Me sacro e che t’ho imposto in tante cose, che tu non sarai santa per aver scritto l’Opera, ma lo sarai per il tuo sacrificio, per tutta la tua vita d’amore e di sacrificio.

Amore e sacrificio li hai compiuti tu. L’Opera l’ho data Io. È un mio dono. Non un tuo merito. Quindi perché tu sia beata qui, dove Io sono, non è necessaria la presentazione di te come veggente. Ma come serva mia.

Mi servi anche pubblicando con forma letteraria. E hai doppio merito e doppia pace. E pace vuoi, mentre lodi non ne vuoi dagli uomini, fuorché le Mie.

Questo sia fatto in triplice copia. Una da unirsi all’opera in tua mano, una da darsi a chi ne ha cura, una da mettersi nelle tue volontà.

La mia pace sia in te».
view post Posted: 11/12/2021, 13:56 In merito al Sant'Uffizio - Quadernetti
25 febbraio 1949

Dice Gesù:

[...]

«Prima si muovono tutte le forze religiose e laiche per ottenere giustizia. Se si negano udienze ai Religiosi, – ma in verità non sarebbe negata udienza al Superiore Generale di un Ordine – si mandino i laici.
Si faccia riflettere che non si può tacere a coloro che domandano che l'opera è stata imprigionata, non si può tacere con tutti coloro che attendevano con ansia la pubblicazione perché la conoscono già e non si può mettere su tante labbra il sigillo che un tribunale, che Io non ho istituito, ha messo sulle labbra di pochi religiosi. E che per ogni bocca che parlerà sorgeranno altre dieci, cento, mille bocche che parleranno giudicando l'operato di questo tribunale. E fra questi cento e mille ve ne saranno di quelli che sono i nemici della Chiesa e che si serviranno di questa conoscenza per accusare la Chiesa dei metodi dittatoriali di oppressione della libertà di servire il Signore che la Chiesa rimprovera ad essi nemici.»

[...]


In questo breve passaggio il Signore ci dice che il Sant'Uffizio non è una sua istituzione. In pratica disconosce questo tribunale.
view post Posted: 19/6/2021, 13:48 Triade infernale: Satana, Giuda e l'Anticristo - Quadernetti
Anche nelle Lezioni sull'Epistola di Paolo ai Romani (Lezione 27ª dell'8 gennaio 1950) troviamo delle indicazioni circa il destino eterno di Giuda di Keriot:

Dice lo Spirito Santo:

[...]

Ma costoro sono gli amici-Giuda di Dio. Quelli che, come il Traditore, fingono ossequio a Dio e al prossimo, ambi presenti nel Dio-Uomo Gesù, e “Amico” lo chiamano - Lui, sempre presente nel suoi veri figli, in quelli che vivono secondo lo spirito e di spiritual cibo si pascono e gustano quel solo - e poi Dio tradiscono e a Lui sono nemici disubbidendo alla sua Legge d’amore e al Decalogo tutto, ostacolando il suo Volere, opprimendo e crocifiggendo i suoi servi, le sue voci, i suoi strumenti.

Or la fine di Giuda non fu solo morte della carne, ma morte dello spirito. Egli era già un “morto”, una “spoglia” di Satana, mentre ancora mangiava l’agnello con l’Agnello e mentre il Pane di Vita scendeva in lui. Anzi fu giusto allora, per la sua ipocrisia, che Satana entrò in lui da supremo, eterno padrone. Perché Dio è Verità e non può esservi Dio dove è menzogna, ipocrisia, falsa testimonianza contro un innocente. Tutto ciò era Giuda. Il Pane di Vita non ebbe potere di vincere il sapore del frutto carnale e Giuda, sacrilegamente mescolando l’appetito concupiscibile della carne col frutto soavissimo e santissimo del Sacramento d’amore, segnò il suo decreto di morte eterna.

Perché amore e odio non possono vivere uniti. Perché Dio e Satana non possono insieme servirsi. Perché non vi è perdono al peccato contro l’Amore, peccato deicida e fratricida. Perché non può venire al regno di Verità l’ipocrita, il menzognero, il calunniatore.
view post Posted: 23/4/2021, 10:41 Il primo 'dettato' del Signore a Maria Valtorta - I Quaderni del 1943
23 Aprile 1943: il primo 'dettato' ricevuto da Maria Valtorta

[La mattina del Venerdì Santo, il 23 aprile 1943 alle ore 12 circa, Maria Valtorta riceve il primo 'dettato'.
Inizia così una delle più grandi rivelazioni private della storia del cristianesimo.]

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[Foto colorizzata di Maria Valtorta del 18 febbraio 1943, “tutti i diritti riservati” - © 2021]



Dice Gesù:

«La prima volta mio Padre per purificare la Terra mandò un lavacro d’acque, la seconda mandò un lavacro di sangue, e di che Sangue! Né il primo né il secondo lavacro sono valsi a fare degli uomini dei figli di Dio. Ora il Padre è stanco, e a far perire la razza umana lascia che si scatenino i castighi dell’inferno, perché gli uomini hanno preferito l’inferno al Cielo, e il loro dominatore: Lucifero, li tortura per spingerli a bestemmiarCi per farne dei suoi completi figli.

Io verrei una seconda volta a morire, per salvarli da una morte più atroce ancora… Ma il Padre mio non lo permette… Il mio Amore lo permetterebbe, la Giustizia no. Sa che sarebbe inutile. Perciò verrò soltanto all’ultima ora. Ma guai a quelli che in quell’ora mi vedranno avendo eletto a loro signore Lucifero! Non vi sarà bisogno di armi nelle mani dei miei angeli per vincere la battaglia contro gli anticristi. Basterà il mio sguardo.

Oh! se gli uomini sapessero ancora volgersi a Me che sono la salvezza! Non desidero che questo e piango perché vedo che niente è capace di fare loro alzare il capo verso il Cielo da dove Io tendo loro le braccia.

Soffri, Maria, e di’ ai buoni di soffrire per sopperire al mio secondo martirio che il Padre non vuole Io compia. Ad ogni creatura che si immola è concesso di salvare qualche anima.
Qualche”… e non è a stupirsi siano poche le concesse ad ogni piccolo redentore se si pensa che Io, il Redentore divino, sul Calvario, nell’ora dell’immolazione, di tutte le migliaia di persone presenti al mio morire sono riuscito a salvare il ladrone, Longino, e pochi, pochi altri…».

[...]


(Maria Valtorta, I Quaderni del 1943, 23 aprile)

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view post Posted: 18/2/2021, 12:29 Bombardamenti su Viareggio - La vita di Maria Valtorta
Il bombardamento, il cavalcavia e il treno passeggeri – Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea in provincia di Lucca

Per ben 70 volte, dal novembre 1943 al settembre 1944, le bombe (oltre 1.700 in tutto) colpiscono Viareggio.
L’obiettivo principale è rappresentato dalla ferrovia, dalla via Aurelia, dalle aziende in Darsena (Fervet e cantieri), ma le bombe colpiscono un po’ ovunque e uccidono 125 civili.
Anche dopo la liberazione la città rimane esposta ai cannoneggiamenti delle truppe tedesche, che provocano ulteriori danni materiali e altri 5 morti.
Il più tragico raid aereo si ha il 13 marzo 1944: vengono colpite la stazione ferroviaria e lo scalo merci, ma anche il cavalcavia, sotto il quale si trova un treno passeggeri. Il bilancio è di 62 morti e 79 feriti, quasi tutti residenti altrove e sfortunati viaggiatori su quel convoglio.
A causa dell’incalzare delle violenze belliche, Viareggio viene sfollata in modo pressoché totale. L’ordine di evacuazione della città è emanato il 17 aprile 1944.


Viareggio – La zona del cavalcavia dopo i bombardamenti – Foto tratta da Nuova Viareggio Ieri N.9- novembre 1993

Fonte: http://www.isreclucca.it/luogomemoria/il-b...eno-passeggeri/

anche Maria Valtorta, in una lettera a un'amico del 27 Marzo 1944 commenta questo bombardamento:

«Ma creda che il bombardamento del 13 c.om. fu proprio tremendo. La mia casa svettava come la cima di un albero nonostante le bombe siano cadute dietro le chiese di S.Antonio e della Ss.Annunziata dove hanno demolito un 100 case e ridotte inabitabili altre 100 e più.
Ma le vittime maggiori si ebbero nel treno stipato come un barile di acciughe e colpito in pieno.
Il male è che le incusioni sono continue e si vive sempre con la tremarella addosso. Se vedesse come è ridotta la città! Tutto quanto resta dei suoi abitanti è in un quadrilatero che va da via S.Martino e il Marco Polo - Viale Buonarotti (sic) e via Veneto.
E sempre ne scappano via.
Io dove posso andare?
Chi prende in casa una malata? Chi persuade la gente che non sono contagiosa?
Vorrei morire, lo creda.»
view post Posted: 30/1/2021, 18:24 Memorie & Testimonianze - Fondazione Erede di Maria Valtorta

Memorie & Testimonianze su Maria Valtorta e la sua Opera

da una idea della Fondazione Erede di Maria Valtorta


Anno 2021



13ª puntata - Il carattere di Maria Valtorta, un ricordo del beato Allegra



14ª puntata - L'Opera di Maria Valtorta tradotta in altre lingue



Edited by terranovas - 25/2/2021, 11:08
view post Posted: 12/12/2020, 20:02 Pétros endei - Quadernetti

I possibili luoghi delle sepolture di San Pietro


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clicca per ingrandire





« Ma per tua pace e di quelli che cercano, dico.

Dall'Ostriano presso la Nomentana all'altro cemeterio presso la Tiburtina, e poscia a quello sulla Labicana, quante, quante deposizioni ebbe il mio Pietro!

Quella zona, dall'Ostriano all'Appia, da questa verso Preneste, Tibur, Ariccia e Nomento, tutto è una grande catacomba, fatta delle molte iniziate qua e là, e poscia fusesi in un'unica, quando, per la ferocia dei persecutori, il suolo di Roma contenne tanti martiri quanti semi di grano in un vasto campo.

Ma coloro che cercano dovrebbero ben sapere, sanno, che vi è un luogo detto cimitero dei S. Pietro e Marcellino. S. Pietro. Non meglio identificato per prudenza reverenziale a quelle sante spoglie, dove ebbe requie il corpo del Primo Pontefice. »


I vari trasferimenti avvennero dal 64/67 (morte di San Pietro) a dopo il 330 (editto di Milano, epoca costantiniana) quando fu possibile trasferire in modo definitivo il corpo di San Pietro nella Via Labicana.

Legenda:

1) Nomentana cimitero Ostriano prima sepoltura

2) Tiburtina

3) Appia

4) Ariccia

5) Preneste ( Palestrina )

6) Tibur ( Tivoli)

7) Nomento ( Nomentum attuale Mentana )

8) Labicana ( attuale via Casilina ultima sepoltura S. Pietro nel cimitero dei santi Marcellino e Pietro )



Interessante notare come da Mentana dovettero ripassare per la Nomentana per arrivare sulla via Labicana.

Studio dell'amico valtortiano Ugo di Roma.

Edited by terranovas - 14/12/2020, 09:41
view post Posted: 10/12/2020, 10:43 Maria Valtorta Santa? - Quadernetti
Maria Valtorta sarà santa? La Chiesa Cattolica la eleverà agli onori degli altari?

Sembrerebbe proprio di sì!
Lo possiamo dedurre da uno scritto contenuto nei Quadernetti in data 16 dicembre 1950 dove il Signore Gesù le dice:

« [...]

Ti ho detto da sette anni, sette, numero a Me sacro e che t'ho imposto in tante cose, che tu non sarai santa per aver scritto l'Opera, ma lo sarai per il tuo sacrificio, per tutta la tua vita d'amore e di sacrificio.
Amore e sacrificio li hai compiuti tu. L'Opera l'ho data Io. È un mio dono. Non un tuo merito. Quindi perché tu sia beata qui, dove Io sono, non è necessaria la presentazione di te come veggente. Ma come serva mia.
Mi servi anche pubblicando con forma letteraria. E hai doppio merito e doppia pace. E pace vuoi, mentre lodi non ne vuoi dagli uomini, fuorché le Mie.
Questo sia fatto in triplice copia. Una da unirsi all'opera in tua mano, una da darsi a chi ne ha cura, una da mettersi nelle tue volontà.
La mia pace sia in te».
view post Posted: 3/12/2020, 10:37 Padre Nostro - I Quaderni del 1943
Visto che, dopo le nuove disposizioni e modifiche della CEI sulla recita del Padre Nostro, si sono alzati alcuni dubbi e perplessità, volevo attingere a quella che è stata l'esperienza mistica di Maria Valtorta per provare a fare dei piccoli chiarimenti alla luce di questa possibile rivelazione privata.
Vi è, infatti, un 'dettato' che Maria Valtorta trascrive in data 7 luglio 1943 ed è disponibile nel libro I Quaderni del 1943 - edizioni CEV, che riguarda proprio la preghiera del Padre Nostro.

Il brano inizia così:
«Nel Pater noster è la perfezione della preghiera.
Osserva: nessun atto è assente nella brevità della formula.
Fede, speranza, carità, ubbidienza, rassegnazione, abbandono, domanda, contrizione, misericordia sono presenti.
Dicendola, pregate con tutto il Paradiso, durante le prime quattro petizioni, poi, lasciando il Cielo, che è la dimora che vi attende, tornate sulla terra, rimanendo con le braccia alte verso il Cielo per implorare per le necessità di quaggiù a per chiedere aiuto nella battaglia da vincersi per tornare lassù».


Come possiamo vedere da questa prima parte, a carattere generale, che commenta la preghiera del Padre Nostro, viene richiamato proprio il verbo "abbandonare" (che ho evidenziato in grassetto) e che è il nuovo verbo che sostituisce la tradizionale espressione «non ci indurre in tentazione» con «non abbandonarci alla tentazione».

Ricordiamo come, in tutta l'esperienza mistica di Maria Valtorta, si fa sempre riferimento al testo della Sacra Bibbia nella versione che era in uso all'epoca ovvero la traduzione dalla volgata e commento del P. Eusebio Tintori O.F.M., Istituto Missionario Pia Società S. Paolo, 1942.

Ma veniamo al commento del passaggio sul quale oggi è focalizzata l'attenzione:
«Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male.
In tentazione Dio non vi induce.
Dio vi tenta con doni di Bene soltanto, e per attirarvi a Sé.
Voi, interpretando male le mie parole, credete che esse vogliano dire che Dio vi induca in tentazione per provarvi. No.
Il buon Padre che è nei Cieli il male lo permette, ma non lo crea. Egli è il Bene da cui sgorga ogni bene.
Ma il Male c’è. Ci fu dal momento in cui Lucifero si aderse contro Dio.
Sta a voi fare del Male un Bene, vincendolo e implorando dal Padre le forze per vincerlo.
Ecco cosa chiedete con l’ultima petizione. Che Dio vi dia tanta forza da sapere resistere alla tentazione.
Senza il suo aiuto la tentazione vi piegherebbe perché essa è astuta a forte, e voi siete ottusi e deboli.
Ma la Luce del Padre vi illumina, ma la Potenza del Padre vi fortifica, ma l’Amore del Padre vi protegge, onde il Male muore e voi ne rimanete liberati».


Anche in questo commento della preghiera del Padre Nostro vi è un chiaro riferimento al fatto che Dio non ci induce in tentazione.
Dopo aver ricordato le parole del passaggio vi è subito, come commento, la chiara intenzione di precisare bene il significato del verbo indurre.
E addirittura viene scritto esplicitamente che vi è un rischio di interpretare male le parole del Signore.

Possiamo quindi concludere che, in questa esperienza mistica di Maria Valtorta vi è un pieno rispetto del tempo storico nel quale è avvenuta, ma vi è anche una chiara apertura a un corretto intendimento del termine che era in uso. Termine che oggi il Magistero della Chiesa ha deciso di modificare per rendere ancora più chiara la preghiera che Gesù ci ha insegnato.
view post Posted: 11/11/2020, 12:32 Gesù interrompe le spiegazioni - Quadernetti
17 maggio 1953

«La mia Divina Misericordia aveva dato l'Opera per misericordia d'infinite anime, perdute o sulla via di perdersi, laiche e anche consacrate, perché riavessero Salvezza eterna.

L'Opera era l'applicazione pratica delle opere di misericordia spirituali che Io ho insegnato: "Istruire gli ignoranti, convertire i peccatori...".

Chi l'ha bloccata da anni, senza giustizia e senza vero motivo, anzi solo per un riprovevole motivo, non ha capito il fine, lo scopo, la potenza del mio dono ed ha ferito profondamente il mio Cuore e si è reso responsabile della morte spirituale di tante creature e di una grande mancanza di carità e giustizia verso di te.

Io l'ho già detto, nel secondo anno di Vita Pubblica, nel primo volume: "Ogni anima che si travia o che viene traviata, ed è traviamento lo svisare a se stessi e ad altri la mia Parola e la mia opera ed impedirne la diffusione, nuoce a Dio nelle anime che si perdono. Ogni anima che si perde è una ferita fatta a Me: Dio e Salvatore".

E poiché da ormai cinque anni mi si ferisce senza sosta, con l'ingiusta azione verso l'Opera, ho chiuso il fiume della Divina Sapienza che volevo riversare in te, mia cisterna d'amore e di grazia per le anime, dandoti le spiegazioni dell'Apocalisse, delle altre Epistole Paoline e di quelle di Pietro, Giacomo e Giuda d'Alfeo. Tutte le lettere apostoliche».


Anche nelle "Lettere a mons. Carinci" la mistica Maria Valtorta spiega:

Il 14 Giugno 1948, avvisandomi che avrebbe sospeso le spiegazioni all’Epistole Paoline, mi disse che faceva così perché “si agiva male verso l’opera ed era inutile proseguire a dare altre cose perché venissero disprezzate”
view post Posted: 12/10/2020, 11:10 59° Anniversario della Nascita al Cielo di Maria Valtorta - Fondazione Erede di Maria Valtorta

59° Anniversario della Nascita al Cielo di Maria Valtorta


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[Ultima foto di Maria Valtorta, 5 agosto 1961, colorizzata, “tutti i diritti riservati” - © 2020]



59° Anniversario della Nascita al Cielo della mistica Maria Valtorta (12 ottobre 1961 - 12 ottobre 2020)

Dice Gesù:

[...]

«Un dettato severo. Me ne duole per il mio piccolo Giovanni.
Ma lo conforto con una carezza. Questa:
quand'anche tutti ti abbandonassero Io ti resterò.
Quand'anche tutti ti dimenticassero Io ti ricorderò.
Quand'anche tutti ti odiassero Io ti amerò.
Lo vedi come ti sovvengo anche materialmente con forze fisiche quando ne è il momento? Tu sei nelle mie mani, strumento amato e prezioso. Non aver paura.

Vivi nella e per la tua missione. Fa' come quei bambini ai quali è dato un giocattolo che mostra vedute meravigliose se si tengono gli occhi fissi alle lenti, ma che non è più che una scatola nera se si stacca lo sguardo.

Tu sta' con l'occhio fisso in Me e nella tua missione.

Il mondo ti è intorno. Intorno deve stare. Ma dentro a te no.
Dentro c'è il mio mondo. Da' al mondo, al povero mondo ignorante e cieco, le lezioni e le luci che ti vengono dal mio mondo. Se tu potessi vedere quanto Cielo è intorno al tuo lavoro!…

Ah! come sarai felice quando ti accorgerai di esser nel mio mondo per sempre, e d'esservi venuta, dal povero mondo, senza neppure essertene accorta, passando da una visione alla realtà, come un piccolo che sogna la mamma e che si sveglia con la mamma che lo stringe al cuore.

Così Io farò con te.

Sii buona, paziente, caritatevole, e non temere. Ti do la mia pace, te la do a fiumi, oggi, Nome di Maria, e sia il dono di grazia al piccolo Giovanni.»

(Maria Valtorta, I Quaderni del 1944, 12 settembre)

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view post Posted: 21/7/2020, 11:09 Vite e vite pullulano nei milioni di mondi - I Quaderni del 1943
Aggiungo un ulteriore passaggio dell'Opera di Maria Valtorta nel quale si può intravedere un accenno ad altri mondi tratto dallo scritto principale.
Il Signore Gesù parla a Pietro circa la sofferenza degli innocenti e dei santi che all'apostolo appaiono ingiusti. E il Signore risponde così:

da L'Evangelo come mi è stato rivelato - vol.9 cap. 555.6 - 15 gennaio 1947

Ascolta. Pare un’ingiustizia, ed è una grande giustizia, che i migliori soffrano per tutti. Ma dimmi un poco, Simone. Cosa è la Terra? Tutta la Terra».

«La Terra? Uno spazio grande, grandissimo, fatto di polvere e acque, di rocce, con piante, animali e creature umane».

«E poi?».

«E poi basta... A meno che Tu non voglia che io dica che è il luogo di castigo dell’uomo e di esilio».

«La Terra è un altare, Simone. Un enorme altare. Doveva essere altare di lode perpetua al suo Creatore. Ma la Terra è piena di peccato. Perciò deve essere altare di perpetua espiazione, di sacrificio, su cui ardono le ostie. La Terra dovrebbe, come gli altri mondi sparsi nel Creato, cantare i salmi a Dio che l’ha fatta. Guarda!».

Gesù apre le imposte di legno, e dalla finestra spalancata entra il fresco della notte, il rumore del torrente, il raggio di luna, e si vede il cielo trapunto di stelle.

«Guarda quegli astri! Essi cantano con la voce loro, che è di luce e di moto negli spazi infiniti del firmamento, le lodi di Dio. Da millenni dura il loro canto, che sale dagli azzurri campi del cielo al Cielo di Dio. Possiamo pensare astri e pianeti, stelle e comete come creature siderali che, come siderali sacerdoti, leviti, vergini e fedeli, devono cantare in un tempio sconfinato le laudi del Creatore. Ascolta, Simone. Senti il fruscio delle brezze fra le fronde e il rumore delle acque nella notte. Anche la Terra canta, come il cielo, coi venti, con le acque, con la voce degli uccelli e degli animali. Ma, se per il firmamento basta la luminosa lode degli astri che lo popolano, non basta il canto dei venti, acque e animali per il tempio che è la Terra. Perché in essa non sono solo venti, acque e animali, cantanti incoscientemente le lodi di Dio, ma in essa è anche l’uomo: la creatura perfetta sopra tutto ciò che è vivente nel tempo e nel mondo, dotata di materia come gli animali, i minerali e le piante, e di spirito come gli angeli del Cielo, e come essi destinata, se fedele nella prova, a conoscere e possedere Dio, con la grazia prima, col Paradiso poi. L’uomo, sintesi che abbraccia tutti gli stati, ha una missione che gli altri creati non hanno e che per lui dovrebbe essere, oltre che dovere, una gioia: amare Dio. Dare intelligentemente e volontariamente culto d’amore a Dio. Ripagare Dio dell’amore che Egli ha dato all’uomo dandogli la vita e dandogli il Cielo oltre la vita. Dare culto intelligente.

Considera, Simone. Che bene ritrae Dio dalla Creazione? Che utile? Alcuno. La Creazione non aumenta Dio, non lo santifica, non lo arricchisce. Egli è infinito. Tale sarebbe stato anche se la Creazione non fosse stata. Ma Dio-Amore voleva avere dell’amore. Ed ha creato per avere amore. Unicamente amore può trarre dal Creato Iddio, e questo amore, che è intelligente e libero unicamente negli angeli e negli uomini, è la gloria di Dio, la gioia degli angeli, la religione per gli uomini. Quel giorno che il grande altare della Terra tacesse di lodi e di suppliche d’amore, la Terra cesserebbe di essere. Perché, spento l’amore, sarebbe spenta la riparazione, e l’ira di Dio annullerebbe l’inferno terrestre che sarebbe divenuta la Terra. La Terra, dunque, per esistere deve amare. E ancora: la Terra deve essere il Tempio che ama e prega con l’intelligenza degli uomini. Ma nel Tempio, in ogni tempio, quali vittime si offrono? Le vittime pure, senza macchia né tara. Solo queste sono gradite al Signore. Esse e le primizie. Perché al padre della famiglia vanno date le cose migliori, e a Dio Padre dell’umana Famiglia va data la primizia di ogni cosa, e le cose elette.


In questo brano, quindi, di spiega meglio come gli stessi astri e pianeti rendono lode a Dio. Agli occhi di Dio le stesse stelle e comete sono come creature siderali che cantano le lodi al Creatore, così come gli elementi e le creature della terra. Ma all'uomo, sintesi del creato, è data la possibilità di rendere una lode intelligente; Maria Valtorta nel suo scritto originale sottolinea proprio questo termine.
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