Posts written by viovalo

view post Posted: 22/1/2012, 19:45 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
CITAZIONE
OOOOOOOH EVVIVA ERIC! *tifo da stadio* lo sto stimando grandemente :DDDDD bene, forse la storia inizia a risistemarsi un pochino! Continua presto :3 <3

Promesso.. non ti farò aspettare molto! Comunque ti tengo informata in fb ^^
view post Posted: 22/1/2012, 19:29 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
*E qui qualcuno si ritrova ^^
Ah.. non odiate Eric per il suo comportamento.. mi piaceva l'idea di fargli fare una parte forte per riunire un po' i nostri ometti!*


Cap.229

[Ma.. Eric, tu credi veramente che..] Yu non riuscì a terminare la frase. La voce dell’uomo all’altro capo del telefono lo zittì. [Non discutere Hannes. Hai un contratto, esattamente come tutti gli altri, e devi rispettarlo! Devi tornare a Berlino immediatamente e realizzare questo cazzo di album con gli altri] Era veramente arrabbiato. [Fatto questo, non mi importa di quello che farai. Ma avete ancora un contratto firmato per un anno e, porca puttana, dovete tener fede ai vostri impegni!]
Senza lasciargli il tempo di reagire, Eric terminò la chiamata. Yu rimase immobile, con il cellulare ancora appoggiato all’orecchio. Quella sì che era una notizia che non si sarebbe mai immaginato.
Il lato positivo di tutta quella storia era che, grazie al contratto firmato, avrebbe rivisto tutti, anche Strify.
Il lato negativo era che, sicuramente, il nuovo album sarebbe stato un fiasco su tutta la linea. Come avrebbero lavorato assieme dopo tutto quello che era successo?

~~~

«Sei qui!» Kiro non poteva credere ai suoi occhi. Strify era seduto nella saletta relax dello studio di registrazione. Era venuto.
«Non avevo molta scelta a quanto pare» ribatté lui con scarso entusiasmo.
Kiro però non si lasciò intimidire dal suo tono e corse ad abbracciarlo. Strify fece un respiro profondo. Gli era mancato. Nonostante le incomprensioni. Nonostante tutto quello che era successo, gli era mancato terribilmente.
«Seb» La voce di Yu lo fece irrigidire. Era l’ultima persona al mondo che avrebbe voluto rivedere. «Seb, ti prego» mormorò il chitarrista. Era sinceramente dispiaciuto. Lo si poteva capire dal suo sguardo. Ma Strify non aveva nessuna intenzione di perdonarlo. Non si sentiva in grado di farlo.
«Bene ragazzi» Eric era entrato nella stanza con un pacco di documenti tra le mani. «Tim arriverà tra qualche minuto. Nel frattempo vi informo delle novità»
I tre ragazzi lo guardarono incuriositi. «Felix non farà più parte dei Cinema Bizarre. Ha disdetto il suo contratto pagando una grossa penale così, ho pensato di contattare Romeo che arriverà domani per cominciare il lavoro»
«E perché noi dobbiamo farlo per forza???» abbaiò Strify incapace di trattenersi. «Perché non possiamo disdire anche noi il contratto?»
Kiro e Yu rimasero in silenzio ad aspettare. Entrambi sapevano perché Strify avesse detto quelle cose. Non certo per la perdita di passione musicale. Il motivo era un altro genere di perdita e Yu si sentiva colpevole come non mai.
Eric si avvicinò al cantante con aria minacciosa. «Senti moccioso, ho sputato sangue per voi. Ho fatto tutto quanto era in mio potere per darvi il tempo necessario a rimettervi in sesto. Me lo dovete, chiaro?»
Strify si sentì improvvisamente ridicolo. Aveva obiettato come un bambino capriccioso. Era ovvio che Eric avesse reagito in quel modo. Si era fatto in quattro per permettere che loro risolvessero i loro casini. Se non ne erano stati capaci fino a quel momento, non erano problemi suoi. Ovvio.

~~~

«Lookin’ for a shot of you.. In someone else’s smile..» L’aveva scritta in un attimo. Non se n’era nemmeno reso conto. Le notti insonni almeno davano i loro frutti. «I’m touching and kissing with tears in my eyes..»
Yu non riusciva a far finta di niente. Quella canzone parlava sicuramente di lei. Di quanto lui si sentisse annientato da quando Angelica era diventata un’altra.
«Han ma che stai combinando???» La voce irritata di Kiro lo riportò al presente. «Sei andato completamente fuori tempo. Vuoi fare attenzione?»
«Scusate» mormorò il chitarrista. Lanciò un’occhiata verso il cantante che lo fulminò con uno sguardo prima di sbuffare. «Facciamo una pausa. A quanto pare qualcuno ne ha bisogno»
Yu corse dietro al cantante che aveva imboccato la porta che portava all’esterno dello studio. «Sebastian aspetta, ti prego» lo implorò.
«Lei come sta?» lo spiazzò il cantante bloccandosi sul posto all’istante.
Il chitarrista sospirò. «Lei.. sta bene Seb, ma io..»
«Non mi devi spiegare niente Hannes. Forse doveva andare così fin dall’inizio. Forse lei..»
Yu scosse la testa. «No Seb senti.. lei.. lei ricorderà. Tornerà da te»
«Credi?» mormorò Strify. «Io no»
view post Posted: 4/1/2012, 01:06 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
*Ed ecco un nuovo capitoletto.. Sempre più complicato ^^*

Cap.228

Non riusciva a credere a quello che era successo. Dopo tutto quello che aveva passato per poterla avere, ora era proprio lei a chiedergli di restarle accanto in quella sua nuova vita.
Il conflitto interiore che rischiava di distruggerlo era la consapevolezza che quella non era più la sua Angelica e che non lo era più a causa sua.
La amava ancora? Naturalmente. Eppure c’era qualcosa di completamente diverso in tutta quella assurda situazione.
I genitori della ragazza non lo avevano accolto a braccia aperte. Anzi erano stati piuttosto freddi nei suoi confronti, ma come biasimarli? Lui era stato il chitarrista del gruppo del ragazzo che Angelica avrebbe dovuto sposare, e ora era il ragazzo che la loro figlia voleva al proprio fianco. L’unica persona che sembrava farla stare bene. Come avrebbero potuto accettare senza problemi una cosa del genere?
Aurora e Timothy continuavano la loro storia cercando di vedersi il più possibile. Cosa abbastanza facile finché il ragazzo non avesse trovato un lavoro.
Già un lavoro. Perché i Cinema Bizarre era chiaro che erano finiti. Sebastian non avrebbe più accettato di continuare quella vita, soprattutto con lui come chitarrista.
Kristian sembrava essere scomparso dalla faccia della terra. Si era stabilito definitivamente a casa dei suoi genitori e ormai faceva coppia fissa con Sofia.
Anche Felix era tornato ad una vita normale. Aveva definitivamente dimenticato Jetsam e ora usciva con un cameriere conosciuto durante il pranzo di Natale. Naturalmente lo chiamava tutti i giorni per sapere di Angelica, ma le sue risposte alle molte domande erano sempre le stesse. Angelica stava bene, ma non ricordava assolutamente niente di tutto quello che era successo prima dell’incidente. Niente.
Romeo era riuscito a convincere i genitori di Elsa a farla andare ad abitare a casa sua e ora convivevano da circa un paio di mesi. Si sentivano spesso e aveva promesso che sarebbero andati a trovarli presto.
Di Sebastian invece non aveva più saputo niente. Da quando Angelica gli aveva detto di non amarlo, non l’aveva più visto. Probabilmente aveva anche cambiato numero di telefono visto che il suo risultava inattivo. Si era semplicemente dissolto nel nulla.
Ecco cosa lo tormentava più di tutto. Sebastian. Era vero, avevano avuto parecchie cose di cui discutere. Si erano trovati più di una volta in disaccordo su molte, moltissime cose. Avevano litigato e si erano anche picchiati, ma lui gli voleva bene e non poteva pensare che uno dei suoi migliori amici avesse commesso una sciocchezza a causa sua. In qualche modo doveva riuscire a ritrovarlo.
view post Posted: 2/1/2012, 17:01 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
* Beh che dirvi??? Lo so.. è passata una vita dall'ultimo aggiornamento, ma non mi sono dimenticata della mia ff.. è solo che ho avuto troppe cose per la testa per continuare a scrivere...
Ora sono tornata e spero che qualcuno deciderà di continuare a seguirla, anche se pare che io abbia stravolto tutto ^^
Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii*


Cap.227

Era passato un mese dall’ultima volta che l’aveva vista. Un mese da quando gli aveva detto di non amarlo.
Sapeva che tutto era dovuto dalla sua amnesia, ma non riusciva a capacitarsene. Era troppo doloroso.
Era la seconda volta che il suo cuore finiva in mille pezzi. Questa volta però, sentiva di non riuscire a reagire.
Lei era stata la sua Angelica. Sarebbe dovuta diventare sua moglie. La madre di suo figlio.
Ora tutto era finito. Non avrebbe mai avuto il piacere di stringere fra le braccia il suo bambino che non avrebbe mai visto la luce. Non avrebbe più potuto parlare ad Angelica chiamandola amore. Guardarla negli occhi e leggervi il sentimento profondo che li aveva uniti fino a qualche mese prima. Sembrava impossibile. Inverosimile. Invece era successo davvero. Lei non sarebbe più stata sua e, forse, non lo era mai veramente stata nemmeno prima.

~~~

Aurora aveva lasciato l’appartamento che divideva con Angelica. Lei non la conosceva più e aveva assoluto bisogno di stare un po’ tranquilla per tentare di recuperare qualcosa della sua vita prima dell’incidente. Era tornata a casa dei suoi genitori per permettere alla ragazza di stabilirsi nell’appartamento da sola.
Angelica si sentiva più angosciata che mai. I suoi genitori tentavano invano di farle ricordare qualcosa, ma quella continua insistenza le procurava solamente una tremenda emicrania.
L’unica persona che le continuava a stare accanto senza pretendere niente era Hannes. Lui c’era sempre. Era come se sapesse quando lei aveva bisogno della sua presenza.
Lui non cercava di farle ricordare cose di una vita che, al momento, non era più la sua. E lei, dopo la convalescenza all’ospedale e il mese appena trascorso a casa, si era rassegnata all’idea di cominciare una nuova vita.
Era fermamente convinta che non avrebbe mai ricordato nulla di quello che era stato prima dell’incidente che le aveva causato la perdita della memoria. Non era più quella Angelica. La ragazza che era stata prima era scomparsa. Era finalmente arrivato il momento di iniziare a vivere ancora e, forse, Hannes avrebbe accettato di starle accanto.
view post Posted: 19/1/2011, 15:47 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
*Okay.. la cosa si sta facendo complicata lo so.. ma spero che vi piaccia ^^*

Cap.226

Chi era quel ragazzo che la stava guardando con espressione triste? Sicuramente lui la conosceva, ma lei non aveva la più pallida idea di chi fosse. Aveva parlato con il suo dottore e la sua espressione felice era scomparsa in un istante.
«Ciao Angy» le mormorò mettendosi seduto sulla poltroncina accanto al letto.
La ragazza lo guardò accennando un sorriso. «Ciao» rispose cercando di ricordare senza riuscirci. «Scusa ma.. io non so chi sei» continuò sentendosi terribilmente stupida.
Lui sorrise accarezzandole con dolcezza i capelli. «Non preoccuparti.. si sistemerà tutto»

~~~

Strify lo aveva cacciato. Non voleva rivederlo più. Okay. L’avrebbe accontentato, ma questo non stava a significare che non avrebbe più potuto vedere lei. Non sarebbe riuscito ad allontanarlo così da Angelica. «Ehi bambolina. Come ti senti oggi?»
La ragazza in poltrona sollevò lo sguardo verso di lui. Un sorriso si disegnò improvviso sulle sue labbra. «Ciao. Io.. sto bene grazie. Tu.. sei un amico di Sebastian?»
Yu le si avvicinò piano. «Più o meno. Lui non c’è?» chiese guardandosi attorno.
«No. Oggi aveva un colloquio di lavoro quindi credo che verrà a trovarmi più tardi» gli rispose continuando a fissare quegli occhi grigi che la guardavano intensamente.
Yu fece un respiro di sollievo. Quella era la prima volta che poteva passare un po’ di tempo con Angelica da quando era successa la disgrazia. «Io sono Hannes. Tu non ti ricordi di me, ma noi ci conosciamo bene»
La ragazza sorrise nuovamente. «Piacere Hannes» Improvvisamente però, il suo sguardo si fece triste. «Non ricordo niente nemmeno di me stessa. So che mi chiamo Angelica solo perché me l’hanno detto. A quanto pare io e Sebastian stiamo insieme ma.. io non me lo ricordo. Io.. non lo conosco» Terminò quella frase in un soffio. Yu sentì una stretta al cuore vedendola così triste. Era orribile. Quella non era la ragazza che era abituato a vedere. Quella non era la ragazza che lo aveva preso a pesci in faccia dicendogli a bruciapelo che avrebbe sposato Strify. «Forse tu puoi aiutarmi a ricordare qualcosa. I tuoi occhi.. io.. io ricordo i tuoi occhi»
Strify sentì una fitta dolorosissima trapassarlo da parte a parte. Erano due settimane che tentava, inutilmente, di farle ricordare qualcosa della sua vita, di loro due insieme, di tutto quello che era successo da quando si erano conosciuti senza ottenere nessun risultato. Ed ecco apparire Yu. Yu che le aveva fatto del male. Yu che, nonostante quello che era successo, stava tentando ancora di portargliela via. E lei ricordava i suoi occhi.
Il moro spalancò gli occhi a quelle parole. «Ricordi.. i miei occhi?» Non riusciva a crederci. Proprio lui. L’unica persona di cui lei ricordasse qualcosa era proprio lui.
Angelica annuì timidamente. «È come se.. io.. Hannes che cosa c’era tra di noi?»
Cosa dirle a quel punto? Avrebbe potuto mentire. Raccontare che tra loro c’era qualcosa che però non era mai stato portato completamente alla luce. Oppure dirle la verità. Dirle che aveva tentato in tutti i modi di portarla via a Strify e che era per colpa sua se ora non riusciva a ricordare niente della sua vita. «Tra di noi? Ecco.. noi..»
«Ho come la strana sensazione che io.. credo di.. sento di averti amato in qualche modo» lo interruppe lei lasciandolo completamente a bocca aperta.
Questo era troppo. Lui non poteva permettere che lei si convincesse di quello che stava dicendo. Doveva fermarla. «Han.. mi dici che diavolo ci fai qui??»
Il ragazzo si voltò verso la porta. Strify era lì. Aveva sicuramente sentito tutto. «Seb io..ecco io..» Non sapeva nemmeno cosa dirgli.
«Sebastian mi dici per favore che cosa sta succedendo?» La voce di Angelica attirò l’attenzione dei due ragazzi. «Io.. non.. insomma voi due vi conoscete eppure non fate altro che litigare! Io..»
«Lui.. tu non lo hai mai amato Angy! Tu.. tu amavi me! Io.. noi dovevamo sposarci» Era chiaro che stava perdendo il controllo. Non poteva sopportare di perderla così. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per farla innamorare nuovamente, ma in quel momento, dopo le parole della ragazza, sentiva di essere in netto svantaggio nei confronti di Yu.
Angelica lo stava guardando con nello sguardo una chiara espressione confusa. «Sposarci? Noi dovevamo.. sposarci? Ma.. dio io non me lo ricordo. Non me lo ricordo. Non ricordo niente!» Si sentiva frustrata. Assolutamente inutile e, cosa peggiore, sentiva di non essere innamorata di quel ragazzo. Aveva avuto la netta sensazione di essere legata da un sentimento profondo con Yu appena era entrato nella sua stanza. E quella sensazione la sentiva ancora. Ogni secondo più forte. «Mi dispiace Sebastian ma io.. io non posso più sposarti» mormorò sentendosi malissimo. «Io.. io non ti amo»
Il ragazzo sentì il cuore andare in frantumi. Era prevedibile. Il medico lo aveva avvertito che le cose sarebbero potute cambiare radicalmente. Lei era ancora Angelica ma della sua vita con lui non ricordava nulla. Doveva ricominciare da capo. I suoi amici, la sua famiglia, tutto, anche i suoi sentimenti. Ma il male, il dolore acuto al sentirle dire quelle parole, non aveva potuto controllarlo. Era finita. La loro vita insieme era finita. Finita per sempre.
view post Posted: 18/1/2011, 17:08 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
Cap.225

«Ti ho detto di andartene! Perché insisti nel venire qui tutti i giorni??»
«Cristo.. sono passati tre mesi.. possibile che tu non mi abbia ancora perdonato???»
Ma che cos’era tutto quel casino? Chi diamine era che urlava tanto? Non riusciva a vederli bene. La sua vista era così sfocata. Erano due ragazzi, di questo ne era certissima.
«Come posso perdonarti?? È tutta colpa tua! È solo colpa tua se lei si trova qui! È solo colpa tua se è in quel letto, incosciente da mesi! È colpa tua se ha perso il bambino!!!»
«Signori per favore, questo è un ospedale! O abbassate immediatamente il tono di voce, o uscite all’istante di qui!» L’infermiera di turno aveva richiamato all’ordine i due ragazzi che stavano litigando ferocemente.
La vista era finalmente tornata normale. Ora riusciva a vedere la stanza. Era in un letto d’ospedale monitorata costantemente da una macchina alla sua destra. L’ago di una flebo nel braccio sinistro. Che era successo?
«Angy.. sei sveglia!» Una voce rotta dal pianto attirò la sua attenzione. Un ragazzo dagli immensi occhi azzurri le era corso accanto prendendole la mano e baciandole le labbra. «Han chiama l’infermiera! Angy si è svegliata!»
Un altro ragazzo, rimasto sulla porta, si precipitò nel corridoio chiamando a gran voce l’infermiera che li aveva ripresi poco prima.
Dopo un minuto, un uomo in camice bianco fece il suo ingresso nella stanza. «Signori dovete uscire adesso» ordinò con calma. I due annuirono uscendo nel corridoio dove aspettarono che il medico visitasse la ragazza.

~~~

«Come sta??» chiese immediatamente Strify al medico appena uscito dalla stanza della ragazza. Yu naturalmente, era alle sue calcagna.
Il medico guardò intensamente i due ragazzi prima di parlare. Sapeva che quello che doveva dire non era una cosa semplice da accettare. «Credo sia meglio che vi sediate» consigliò.
Yu sbuffò. «Al diavolo. Ci dica come sta Angelica» Strify gli diede una gomitata in pieno stomaco per farlo stare zitto.
Il medico fece finta di niente e, sospirando, aprì la cartella medica della ragazza. «Le sue funzioni vitali sono perfettamente a posto» Il suo tono però non convinse i due ragazzi che lo guardarono intensamente in attesa che continuasse. «Purtroppo però, pare che il trauma cranico subito le abbia fatto perdere la memoria»
Strify spalancò gli occhi sconvolto. Yu vagò con lo sguardo fino alla porta chiusa della stanza della ragazza. Non poteva essere vero. «Ecco.. ad un primo esame della situazione, sembra che non ricordi assolutamente nulla, nemmeno di sé stessa»
Strify non riusciva nemmeno a parlare. Angelica aveva dimenticato ogni cosa. «Potrà.. insomma.. recupererà la memoria prima o poi?» chiese Yu togliendogli le parole di bocca.
L’espressione sul viso del medico non risultò per niente rassicurante a nessuno dei due. «Non c’è modo di saperlo purtroppo. Ma per il momento fareste bene a non affaticarla troppo e, soprattutto, non ditele della gravidanza e della perdita del bambino. Per lei sarebbe uno shock troppo grande da sopportare alla luce dei fatti»
«Certo» mormorò Strify senza riuscire a nascondere il dolore che provava. Il medico si allontanò dai due silenziosamente. Yu non sapeva assolutamente cosa fare. Appoggiò una mano sulla spalla del cantante che però la scanso in malo modo. «Vattene!» sibilò. Il chitarrista lo guardò sorpreso. «Non voglio rivederti mai più!»
view post Posted: 16/1/2011, 00:25 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
*pronte per il cambiamento???*

Cap.224

Yu era senza parole. Non poteva averlo detto davvero. Non potevano sposarsi. Erano troppo giovani per pensare al matrimonio. Eppure lei era ancora lì, immobile. Gli stava di fronte e lo osservava intensamente. Negli occhi nemmeno un’ombra di insicurezza. «Voi vi..»
Angelica annuì. «Sì Han. Io e Sebastian ci sposiamo» Non avrebbe mai voluto farglielo sapere in quel modo, ma la sua insistenza sfacciata l’aveva portata all’esasperazione più profonda. Lanciargli addosso quella bomba era servito allo scopo. Era finalmente riuscita a fermarlo.
«Quando?» chiese il ragazzo ancora scioccato dalla notizia.
Angelica fece spallucce. «Dopo il prossimo album. Dopo la prossima tournée. Quando il bambino sarà nato e tutto sarà sistemato»
Non riusciva davvero a crederci. Allora era tutto vero. Le sue possibilità di conquistarla erano sfumate in un secondo. Se lei e Strify si fossero sposati, lui non avrebbe mai più potuto sperare di portargliela via. «È pazzesco» mormorò senza riflettere.
Angelica spalancò gli occhi a quelle parole. Pazzesco? Pazzesco?? «Come puoi dire una cosa del genere? Come??» Il ragazzo non rispose. Era ancora troppo sconvolto dalla notizia per riuscire a parlare. Angelica lo guardava con una rabbia che non le aveva mai letto prima nello sguardo. Era veramente arrabbiata con lui, eppure non riusciva a spiegarsi perché. Com’era possibile che lei non capisse che quella notizia per lui era tremenda? Che la sola idea di perderla definitivamente lo faceva impazzire? «Come puoi non capire che quello che proviamo l’uno per l’altra è vero amore? Dio.. Han è assurdo che tu..»
«Non puoi sposarlo! Io..» che poteva dirle? Era così determinata. Niente sembrava riuscire a farle cambiare idea.
Angelica era sconvolta. Non poteva sposarlo?? Certo che poteva! E l’avrebbe fatto! «Sei soltanto un moccioso viziato ed egoista! Vorresti avermi tutta per te vero? Non ti importa dei miei sentimenti. E ti importa ancora meno di quelli di Sebastian vero??? Beh, ho una novità per te Han.. il mondo intero non gira intorno a te. Non sono tutti a tua disposizione come, dove e quando vuoi. Io non sono a tua disposizione. Io amo Sebastian, mettitelo in testa. Presto sarò sua moglie, avremo un bellissimo bambino e vivremo in una casa tutta nostra, chiaro?»
Il ragazzo non sapeva davvero che pensare. Angelica era terribilmente infuriata con lui, era evidentissimo. Lo stava guardando con così tanto odio negli occhi da fargli pensare che, ormai, era davvero tutto finito. Che non l’avrebbe più avuta sotto nessun aspetto, nemmeno come amica anche se, la sola idea di averla come amica lo faceva sentire male. Per lui quella ragazza non sarebbe mai stata un’amica. Mai. «Io.. beh..» Lo stava ancora fissando insistentemente, in attesa che riuscisse a dire qualcosa con un senso. «Lascerò la band»
Lo aveva mormorato ma Angelica lo aveva sentito benissimo. Non riusciva a credere a quello che aveva sentito. Lasciare la band? «Dio Han.. è questa la tua soluzione? Lasciare i Cinema Bizarre? Credi davvero che questo sistemerà le cose???»
Il ragazzo annuì con convinzione. «Sì. Me ne andrò da questa casa e non sarò più costretto a vederti con lui. Sparirò dalla vostra vita e, forse, riuscirò a dimenticarti»
Angelica era sconvolta. Non poteva pensare veramente di fare una cosa del genere. «Sei un egoista!» gli urlò contro senza riflettere. «Sei solo un egoista senza cuore! Vorrei non averti mai incontrato!» e senza dargli modo di reagire, uscì dall’appartamento sbattendo la porta.
Gli occhi le bruciavano per le lacrime che non era riuscita a trattenere. Era arrabbiata con lui. Infuriata come non lo era mai stata prima. Possibile che non riuscisse a capire? Possibile che.. Una frenata lunga e stridente. Una luce accecante. Il suono di un clacson. Uno schianto. Il buio. Il silenzio. Il nulla.
view post Posted: 15/1/2011, 19:48 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
Cap.222

Era arrivata. Era davanti a casa sua. Avrebbe voluto prenderlo a schiaffi per tutto quello che aveva fatto in quel periodo ma quando vide l’espressione sconvolta dipinta sul suo viso dopo che aveva aperto la porta di casa, tutta la sua rabbia svanì in un istante.
Non era cambiato affatto. Aveva sperato di leggere disprezzo, rabbia, superbia nel suo sguardo. Questo l’avrebbe senz’altro aiutata a dirgli tutto quello che aveva pensato di lui dal momento in cui aveva rifiutato la proposta di Angelica e Strify di passare il Natale a casa con loro. Ma nei suoi occhi, nel suo sguardo, non trovò altro che sorpresa, innocenza e forse gioia.
«Aurora» mormorò in un soffio incapace di credere ai suoi occhi «Che.. che ci fai qui?»
«Posso entrare?» gli chiese volendo disperatamente ripararsi dalla neve che aveva ricominciato a cadere con insistenza.
Il ragazzo la fece accomodare richiudendosi la porta di casa alle spalle. «Io.. io non pensavo di..» Aurora lo guardava in attesa che riuscisse a mettere insieme una frase di senso compiuto. «Sono contento di vederti» si convinse a dire alla fine «Mi sei mancata»
Quell’ultima frase, quasi sussurrata, le gelò il sangue nelle vene. Era tutto molto più complicato di quanto si fosse immaginata. Non aveva assolutamente preso in considerazione l’ipotesi di quel comportamento da parte di Kiro.

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Chi era la ragazza che Kiro aveva fatto entrare in casa sua? Un dubbio insistente si insinuò dentro di lei, che dalla finestra del salotto aveva visto tutto.
Suo padre le aveva dato il permesso di uscire dalla sua stanza ma ancora non le aveva restituito il cellulare. Chissà quando gliel’avrebbe ridato. Era ancora terribilmente infuriato con lei e dopo la visita di Kiro la situazione era peggiorata.
Stava piangendo quando lei era arrivata con un taxi che l’aveva lasciata esattamente davanti alla casa del ragazzo.
Era imbacuccata da capo a piedi. Una grande sciarpa le copriva una buona parte del viso, ma riuscì comunque a vederla. Era lei. Sentiva nel profondo del cuore che quella ragazza, apparsa così improvvisamente nella desolazione della via innevata, era Aurora.

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Appena aveva incontrato il suo sguardo, una strana sensazione di benessere lo aveva invaso. Rivederla aveva risvegliato in lui delle sensazioni che non credeva avrebbe più sentito per lei. Aveva fatto l’amore con Sofia con la certezza che i sentimenti che provava per lei fossero veri, completamente reali. In quel momento però, la presenza di Aurora aveva sconvolto tutto.

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Doveva assolutamente sapere cosa stava succedendo. Doveva sapere se il suo sospetto era fondato. Doveva essere certa che la ragazza insieme a Kiro fosse Aurora.
Controllando che il padre fosse impegnato, prese il telefono di casa e compose velocemente il numero di Kiro. Uno squillo. Due squilli. Tre squilli. Niente. Perché non rispondeva? Che stava facendo?

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«Puoi anche rispondere Kristian» Il suo cellulare squillava per la quarta volta e lui continuava a tenerlo tra le mani senza fare nient’altro. Perché non rispondeva? Perché sul suo volto si era dipinta un’espressione di panico?
«No» le rispose impulsivamente. Non aveva nessuna intenzione di rispondere al telefono. Sapeva perfettamente chi lo stava chiamando e in quel momento non poteva assolutamente parlare con lei. Non con Aurora che lo guardava insistentemente.
La ragazza fece spallucce. «Come vuoi. Kristian noi.. dobbiamo assolutamente parlare e.. credo che prima tocchi a me quindi.. adesso io parlerò e tu ascolterai. Non interrompermi chiaro?»
Il ragazzo annuì spegnendo definitivamente il cellulare. Aurora sospirò. Lo guardò fisso negli occhi e cominciò a parlare.

Cap.223

«Basta Han. Smettila!!!» Lo spinse via. Come aveva potuto lasciarsi baciare da lui? Come era riuscito a farlo?
«Dai Angy, non fare così. Lo so che ti è piaciuto» Era così sfacciato. Così assolutamente sicuro di sé stesso da farla imbestialire. Come poteva non capire che tra loro non ci sarebbe mai stato niente oltre ad una semplice amicizia? «Lo so che mi vuoi»
Si era avvicinato nuovamente con la chiara intenzione di baciarla ancora. Le sue labbra erano a mezzo millimetro dalla sua bocca. «Dio Hannes falla finita!» Lo spinse via nuovamente tenendolo a distanza con il braccio steso davanti a sé tenendo una mano aperta sul suo petto. «Ma perché fai così?»
Il ragazzo rimase in silenzio per qualche minuto. L’espressione dipinta sul viso di Angelica era così risoluta. Gli piaceva da impazzire. «Ti amo Angelica. Non posso farci niente. Ti amo»
La ragazza abbassò lo sguardo. «Han io..»
«Lo so, lo so. Tu non mi ami, ami solo Seb. Ma Angy.. io so che sei attratta da me.. lo sento» Le era scivolato alle spalle. Le era tanto vicino da poter respirare il suo profumo. Poteva sentire il suo desiderio per lei. I suoi sensi erano allerta. Quando le sue labbra le sfiorarono l’orecchio nel tentativo di sedurla nuovamente, la ragazza esplose. «Basta Han! Dio! Finiscila! Ma perché non vuoi capirlo???»
Yu non si arrese nemmeno quella volta. «Ma io capisco..»
Angelica scosse la testa esasperata. «No, tu non hai capito proprio niente. Io e Sebastian ci sposiamo! Ti è chiaro??»

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Kiro era senza parole. Aurora lo aveva completamente spiazzato. Era davvero innamorata di Shin. Gliel’aveva detto con così tanta convinzione da non aver lasciato spazio a nessun tipo di dubbio. «Devi smetterla Kristian. Devi smetterla di avercela con lui. È successo, punto. Tra noi non poteva funzionare, era evidente. Io.. ti ho amato davvero Kristian ma..»
«Tim lo ami di più» finì lui sussurrando.
La ragazza abbassò lo sguardo. «Ti prego Kristian.. devi passare oltre. Devi lasciar perdere. Ricorda che dovrete lavorare insieme e..»
«Lo so Aurora. Credi davvero che io non ci abbia mai pensato? Beh non è così. Ci ho pensato moltissimo invece» la interruppe. Si sentiva assolutamente incompreso. Lei non aveva mai capito davvero il suo modo di essere. Non era mai riuscita a comprenderlo fino in fondo. Più si convinceva della cosa, più si domandava perché aveva continuato a pensare a lei. Perché, nonostante tutto quello che era successo, nonostante nella sua vita fosse entrata Sofia portando una ventata fresca e assolutamente meravigliosa, non aveva mai veramente smesso di amare Aurora.
«Io.. ecco io.. vorrei solamente che tutto tornasse come prima Kristian» mormorò la ragazza tenendo lo sguardo puntato a terra.
Kiro la osservò intenerito. Sì, ne era ancora innamorato ma lei non sarebbe mai più stata sua. Forse non lo era mai stata veramente. «E così sarà Aurora. Non preoccuparti. È tutto okay!»
Aurora sollevò lo sguardo puntandolo in quello di lui. Un sorriso luminosissimo si disegnò sul suo viso. «Oh Kri» Era felice. Finalmente le cose si stavano sistemando. O almeno era quello che stava succedendo a lei. Chissà se ad Angelica stava andando allo stesso modo.
view post Posted: 25/9/2010, 23:22 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
cap.221

Finalmente era riuscito ad uscire da quella casa. Era riuscito a convincere Susan a lasciarlo andare. Era rimasto con lei per una giornata intera, ma non sarebbe riuscita a trattenerlo ancora. Era iniziato un giorno nuovo e il suo pensiero era sempre lo stesso. Doveva allontanarsi da lei. Doveva tornare a casa e non ricadere mai più nella sua rete sensuale.

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«Ma cos’è questa storia?» sbottò Strify tenendo tra le mani un bigliettino scritto da Angelica.
Shin gli si avvicinò all’istante. «Che succede?» Il ragazzo gli passò il biglietto. Spalancò gli occhi quando vide il messaggio scritto. «Perché?»
A quel punto, il cantante, intuì tutto. «Lo stanno facendo per noi. Devono averci sentito parlare»
«Ma..» Shin si interruppe subito. Doveva essere andata esattamente così. Quando aveva chiesto ad Angelica di raggiungere Aurora per cercare di calmarla, dovevano averli sentiti mentre discutevano su come sarebbero andate le cose appena si fossero ritrovati tutti insieme per incidere il nuovo disco. «Io mi fido di lei Seb. Credo che dovremmo lasciarle fare»
Il ragazzo annuì. «Sì, hai ragione»

***

Non poteva credere ai suoi occhi. Non poteva essere veramente lei la ragazza davanti al portone del suo palazzo. «Angy?» mormorò incredulo. La ragazza si voltò all’istante al suono della sua voce. Era lei. Era davvero lei.
Yu le corse incontro e, senza pensare, la strinse forte tra le braccia. «Sei qui! Sei venuta!»
Angelica non rispose al suo abbraccio. Era vero, era lì, ma non era lì per lui. «Han..»
«Perché non mi hai avvertito? Sei gelata, entriamo, vieni» Non la lasciò parlare. La trascinò all’interno del portone fino al suo appartamento che lei conosceva tanto bene. Tutto quello che aveva vissuto con Strify quando era corsa da lui per dirgli che lo amava e che non le importava niente del bacio con Angelique, la rivelazione sul suo stato, le chiacchiere sui nomi da dare al bambino, la prima proposta di matrimonio, la doccia assieme, tutto quanto le tornò alla mente in un secondo facendola sorridere.
Yu aveva appena chiuso la porta di casa alla sue spalle quando tornò ad abbracciarla. Era un abbraccio molto più che amichevole, Angelica lo sapeva bene. In quell’abbraccio, tra quelle braccia forti, era racchiuso tutto il sentimento che provava per lei. Doveva assolutamente parlare. «Han io.. non sono qui per quello che pensi tu»
A quelle parole il ragazzo la lasciò andare allontanandosi solo un po’ da lei. La stava guardando con un’espressione indecifrabile. I suoi occhi grigi, sempre così luminosi e pieni di vita, erano spenti.
Angelica sospirò. «Hannes noi dobbiamo parlare. Parlare seriamente. Parlare di Sebastian»
Sbuffò. Avrebbe dovuto immaginarlo. «Non voglio parlare di Sebastian»
«In realtà sono io a dover parlare di lui. Almeno per ora» spiegò lei.
«Beh, non voglio ascoltare» sbottò lui senza tanti complimenti.
Angelica cominciò ad alterarsi. «E invece mi starai ad ascoltare, chiaro?» sibilò avvicinandosi a lui e puntandogli un dito contro il petto.
Quell’espressione così risoluta fece balzare il cuore in gola al ragazzo che deglutì per trattenersi dal prenderla per le spalle e baciarla in quel preciso istante.
Lei era esasperata, poteva leggerglielo negli occhi grandi ed espressivi. «Ti ascolto» si arrese infine.
Angelica si allontanò appena da lui abbassando lo sguardo. «Dovete risolvere i vostri problemi Han. Presto tornerete in studio per registrare il nuovo album e.. non potete mettervi al lavoro con tutte queste incomprensioni!»
«Ma non c’è nessuna incomprensione Angy! Tu stai con lui e io ti amo, è tutto molto semplice. Lui sa perfettamente che io tenterò fino alla fine di conquistarti e che non riuscirà mai a farmi cambiare idea»
La ragazza era senza parole. Stava parlando come se lei non fosse presente. Come se lei fosse estranea alla cosa. «Dio.. Han vuoi capire che non riuscirai mai a separare me e Sebastian? Io lo amo Han, lo amo più della mia stessa vita!»
Lui annuì. «Esattamente quanto io amo te»
Questo era troppo. Come poteva non capire? Perché era così cocciuto? «Devi smetterla!!!»
«Di fare cosa? Di amarti? No Angy» scosse la testa con aria rassegnata «Tu smetteresti di amare Seb se te lo ordinassero? Non credo. Allo stesso modo io non posso impormi di smettere di amarti. Non posso e non voglio farlo!»
«Questo è il punto! Tu non vuoi farlo!» Stavano gridando. Non avevano mai urlato così prima. Ma quello sembrava essere l’unico modo per parlare di quell’argomento con Yu.
«Certo che non voglio farlo! Perché dovrei voler fare una cosa tanto stupida?» chiese improvvisamente lui.
Angelica non esitò a rispondere. «Perché smetteresti di farmi male! Perché smetteresti di farmi sentire così in colpa per quello che sto facendo a te, a Sebastian, al gruppo! Perché non voglio che tu soffra!!!» Le lacrime avevano cominciato a rigarle il volto prima ancora che se ne fosse resa conto. Non era riuscita a trattenerle. Quella era l’unica cosa che aveva sempre tenuta nascosta a Strify. Si sentiva terribilmente in colpa per tutte le tensioni che si erano create tra i ragazzi a causa sua. Sapeva perfettamente che non era colpa di Yu ma in quel momento, la tensione che si era creata tra loro, il senso di impotenza di fronte a tanta fermezza, l’avevano portata a far ricadere su di lui quella colpa che, invece, era solo sua.
Yu era rimasto immobile durante lo sfogo della ragazza. Le sue lacrime gli avevano lacerato il cuore. Senza fermarsi a riflettere sulle conseguenze, l’attirò a sé premendo le labbra su quelle morbide e umide di lei.
Angelica spalancò gli occhi a quel contatto e cominciò ad agitarsi tra le sue braccia, cercando di divincolarsi dalla sua stretta senza riuscirci. Puntò le mani contro il petto del ragazzo spingendolo via, cercando in tutti i modi di allontanarlo. Dopo qualche secondo riuscì nel suo intento, ma Yu non la lasciò andare. Appoggiò la fronte alla sua, puntando lo sguardo nel suo, le loro labbra ancora vicinissime. «Ti prego Angy. Ti prego» mormorava «Non respingermi. Ti prego» Le sfiorò nuovamente le labbra con le sue e la ragazza non riuscì a respingerlo. Quel tono supplichevole nella sua voce l’aveva confusa. Quelle labbra calde che accarezzavano le sue con tanta dolcezza, le sue mani che la tenevano per le spalle, il suo cuore che pulsava a mille all’ora contro le sue mani ancora appoggiate al suo petto. Non doveva lasciarlo vincere. «Sappiamo tutti e due che lo vuoi anche tu» mormorò ancora lui prima di riprendersi la sua bocca e di cercare un contatto tra le loro lingue togliendole il respiro e la capacità di spingerlo via. Ce l’aveva fatta. Era riuscito a prendersi quello che voleva. Almeno una piccola parte.
view post Posted: 15/9/2010, 15:25 Hypnotized By Jane - In fase di scrittura
CAP. 31 – Ma.. è Strify quello???

(Jane)

Che pizza. Non ne posso più. Voglio uscire di quiiiiiiiiiiii.
Oggi la scuola è ancora più noiosa del solito, sempre se questa cosa sia possibile.
Non ce la faccio. Non riesco a stare ad ascoltare quello che il professore sta spiegando col suo tono di voce da funerale. Possibile che non si renda conto che in questo modo ci sta facendo addormentare?
Ma guardali. La metà dei miei compagni è in coma a causa della sua voce altamente soporifera. Scommetto che tra mezzo minuto Marco crolla con la faccia sul banco. Ha perfino la bava alla bocca. Dio che schifo.
Chissà tu dove sei. Chissà che stai facendo. Chissà se mi stai pensando.

---

(Strify)

Forse avrei dovuto chiamarti. Ma no. Che sorpresa sarebbe altrimenti? Voglio vedere la tua espressione appena mi vedrai.
Cavolo, è prestissimo e io sono già qui, come uno stupido. Speriamo che nessuno mi prenda per un maniaco appostato fuori da un liceo altrimenti sono rovinato.
Ho così voglia di rivederti, di poterti abbracciare, di sentire le tue labbra sulle mie. Sarei disposto a tutto pur di vederti.

***

(Jane)

Finalmente anche l’ultima ora è andata. Cinque minuti e quella dannata campanella si metterà a suonare e io sarà di nuovo libera. Libera di uscire da un inferno ed entrare in un altro. Già, perché senza di te la mia vita è diventata un vero inferno.
Tra l’altro sento che qualcosa non va. Nelle ultime telefonate non mi hai più raccontato niente dei vostri progetti Bizarre. La cosa è veramente strana. Da quando Yu e Van si sono lasciati sembra che le cose siano cambiate. Kiro sta sempre col suo ragazzo. Di Yu appunto non mi parli mai. Ma che sta succedendo Strify?
«Jane presto corri!!!» Ma che gli è preso a Mirco?? E dov’è Licia?? «Muoviti Jane!!!» Sì,sì, arrivo.
Ah eccola. «Licia ma che..»
La voce di un miliardi di ragazze eccitate mi arriva dritta dritta nelle orecchie. «È lui, è lui.. è Strify!!!»
Cooosaaaaaa???? Ma che stanno dicen.. oddio Str.. oddio sei tu!!! «Sebastiaaaaaan»

---

(Strify)

Eccoti. Sei là. «Jane!» E toglietevi di mezzo voi. Stai piangendo. Lo vedo. Oh piccola mia non piangere.

---

(Jane)

Se quelle non si scansano all’istante faranno una gran brutta fine. Dio mio sei qui. Ma.. che hai fatto ai capelli? Sono più corti! Oh ma ti stanno divinamente.
«Jane, amore mio» Finalmente posso abbracciarti. Finalmente posso lasciare che le mie lacrime scorrano libere. Ma questa volta non è il dolore a farmi piangere, è la gioia. La gioia di averti qui. Di poterti guardare negli occhi. Non voglio lasciarti andare. Non posso farlo. Mi sei mancato più di quanto avessi immaginato.

---

(Strify)

Oh Jane. Sentirti di nuovo tra le mie braccia è la sensazione più gratificante del mondo.
«Sebastian ma.. come.. quando.. che fai qui? Come sei riuscito a scappare a mio zio??»
Sono tutte domande legittime ed esigono delle risposte che prima o poi dovrò darti. «Andiamo via da qui. Poi ti spiego»
Metà liceo è qui attorno e ci sta fissando. Non mi sono mai sentito così a disagio in mezzo a tanta gente come in questo momento. Ma a te sembra non importare minimamente. Mi hai preso per mano stringendomela forte lasciando che tutto il resto del mondo possa vedere che io sono tuo esattamente come tu sei mia.

---

(Jane)

Hai ragione. Dobbiamo andare via da qui. Mirco e Licia mi hanno salutata e ora se ne stanno andando a casa. C’è un sacco di gente che ci sta guardando ma a non importa. A me importa solo di te. «Vieni Sebastian, conosco un posticino dove nessuno ci potrà disturbare»
Mi hai sorriso. Mi è mancato così tanto il tuo sorriso. Tutto di te mi è mancato da morire. Ma adesso tu sei qui e io non voglio perdere nemmeno un preziosissimo secondo di tempo da passare insieme a te. «Non guardare nessuno di loro. Cammina come se non esistessero e scompariranno»

---

(Strify)

Sei così sicura di te. Mi piace. Cammini in mezzo a loro come se non fossero nessuno e forse è così. Per me, loro non sono nessuno, tu sei tutto. Andiamo via da qui. Portami nel tuo mondo Jane, ovunque sia, ma tienimi con te.
view post Posted: 14/9/2010, 15:50 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
cap.220

Shin era entrato nella stanza senza tanti complimenti interrompendo l’abbraccio di Strify e Angelica che lo guardarono interrogativamente. «Angy ti prego, devi parlare con Aurora!»
La ragazza si avvicinò al batterista prendendogli una mano. «Dov’è?»
«È uscita di corsa con il cellulare. Credo voglia chiamare Kristian. Era veramente furiosa» spiegò lui diventando improvvisamente cupo «E so bene perché»
Angelica strinse un po’ di più la sua mano. «Non ti preoccupare, ci penso io»

---

Era arrivato il momento di tornare a casa. L’unica cosa che lo teneva legato a Susan era il sesso. Niente gli impediva di rivestirsi e uscire da lì. «Ehi» Un semplice mormorio che lo fece irrigidire.
Abbassò lo sguardo sulla ragazza che lo stava fissando con i grandi occhi grigi spalancati. «Ehi» mormorò in risposta, non sapendo cos’altro dire.
Susan gli sfregò il viso contro il braccio, accarezzando con la punta delle dita la fenice tatuata sulla sua pelle. Yu sospirò a quel tocco. Possibile che quella ragazza riuscisse a procurargli brividi di piacere lungo tutto il corpo solo sfiorandolo? «Susy no, fermati»
La ragazza finse di non sentire. Continuò ad accarezzarlo, approfondendo quel gesto con piccoli baci lungo il suo collo fino ad arrivare alle sue labbra che accarezzò con la punta della lingua.
A quel tocco, Yu prese la ragazza per le spalle spingendola sul materasso. «Perché mi fai questo?» le mormorò sulle labbra prima di baciarla con foga.
«Io non ti sto facendo niente» rispose lei col fiato corto avvinghiandosi a lui.
Yu sentì un fremito percorrergli la schiena quando la ragazza allacciò le gambe alla sua vita. «Sì invece. Tu mi stai trattenendo con il sesso. Sai che non posso resisterti»
Susan fece un sorrisetto muovendosi sinuosamente sotto di lui, facendo aderire meglio i loro corpi, lasciando che lui le scivolasse dentro senza sforzo.

---

La voce di Strify la paralizzò. Aveva raggiunto Aurora sotto casa e, dopo averla lasciata sfogare, le aveva proposto una pizza. La ragazza aveva accettato con entusiasmo così avevano risalito le scale per raggiungere i ragazzi e avvertirli ma la voce di Strify era risuonata nelle loro orecchie pura e cristallina. «Sai Tim.. mi domando come riusciremo a lavorare tutti insieme adesso. Kristian non riesce a sopportare che tu e Aurora abbiate una storia, Han è innamorato di Angy e a quanto pare ha deciso di dimostrarglielo a tutti i costi.. io non credo che potrò sopportare le sue continue avance e provocazioni»
Angelica non riusciva a crederci. Non si era mai soffermata a pensare a tutto quello che avrebbe causato ai Cinema Bizarre tutta quella storia.
Anche Aurora era senza parole. Come aveva potuto non pensare alle conseguenze che tutte le loro decisioni avrebbero avuto nei riguardi della band? «Angy dobbiamo fare qualcosa»
La ragazza annuì convinta. «Dobbiamo assolutamente risolvere la situazione con i due diretti interessati Aurora. Io devo assolutamente parlare con Han!»
«E io con Kri» mormorò Aurora sapendo che Angelica aveva perfettamente ragione.
view post Posted: 30/8/2010, 21:47 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
Cap.219

Strify e Shin erano seduti sul divano, incapaci di spiegarsi come si fosse arrivati a quel punto. Tutta colpa di una stupidissima telefonata e di un, ancor più stupido, ragazzetto geloso. «Forse dovrei provare a parlare con Aurora» mormorò improvvisamente Shin con tono non convinto.
Strify fece spallucce. «Se vuoi essere fatto a pezzi accomodati pure. Io per questa sera ho già dato. Lei non mi starà a sentire per ora»

---

Angelica e Aurora cercarono di dormicchiare un po’ ma il casino successo non riusciva a dare pace a nessuna delle due. Com’era possibile che tutto si fosse improvvisamente trasformato dalla favola al film horror? Yu che se ne era uscito bellamente con la storia del tentare il tutto per tutto per conquistarsi i favori di Angelica, Strify e Shin che si erano chiusi a riccio dopo una telefonata di Kiro, i loro genitori che di chissà cosa erano a conoscenza. Non poteva essere vero.

***

Non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Non aveva mai passato un intero pomeriggio e buona parte della sera facendo sesso, ma con Susan sembrava che tutto fosse possibile. L’aveva presa e ripresa ogni volta che il suo corpo ne aveva sentito il bisogno. Era anche convinto che ad un certo punto l’avesse chiamata Angelica ma a lei sembrava non essere importato. Lo aveva soddisfatto in tutto. Lo aveva lasciato fare qualunque cosa. Conosceva il suo corpo in ogni minimo particolare. Avrebbe potuto disegnarne una mappa dettagliata. Non si era fermato davanti a niente. Le aveva fatto scoprire il sesso anche dove lei aveva timidamente confessato di essere ancora vergine e le era piaciuto, ne era molto più che sicuro. Le aveva fatto sospirare il suo nome, gemere il suo nome, gliel’aveva fatto urlare una volta, due, tre. Più lei ansimava e urlava il suo nome, più lui provava l’irresistibile impulso di possederla ancora e ancora, sempre di più.
Si sentiva un verme. Per quel che potevano saperne gli altri, lui e Susan potevano essere una coppia, ma per lui che la stava vivendo in prima persona, Susan stava diventando la sua sgualdrina personale. Ogni volta che ne avrebbe sentito il desiderio, ogni volta che avesse avuto voglia, lei sarebbe stata lì, a sua disposizione, pronta a lasciarsi prendere e sbattere quanto e come voleva.

---

In casa regnava un gelo che, al confronto, fuori tra la neve si stava più caldi.
I quattro ragazzi erano seduti al tavolo della cucina. Ognuno si era preparato la colazione per sé e la stava consumando in silenzio ignorando tutto il resto.
Angelica mise la tazza nel lavandino e, silenziosamente, tornò in camera sua. Strify lanciò un’occhiata a Shin che gli fece cenno di raggiungerla. In un secondo Aurora si ritrovò in cucina da sola con Shin. Era arrivato il momento di parlare.

---

Angelica si irrigidì sentendo la porta della camera chiudersi a chiave. Sapeva che non era Aurora. «Angy dobbiamo parlare, ti prego»
La voce di Strify non era risultata così ferma come lui avrebbe voluto. La ragazza si voltò puntando lo sguardo nel suo. «Parliamo. Spiegami cosa è successo ieri. Perché tutto ad un tratto ti sei rabbuiato, perché non hai voluto spiegarmi che è successo, perché mi hai trattato come se fossi stata un’estranea?»
Strify si staccò dalla porta per raggiungerla. «Mi sono comportato male lo so ma..»
«No Seb, non ti sei comportato male, ti sei comportato da perfetto stronzo!» lo interruppe lei.
Lui annuì. «Hai ragione, perfettamente ragione. Dio Angy io.. non lo so.. è successo tutto così improvvisamente che..»
«Cosa è successo Seb, cosa???»

---

«Che cosa????» La voce di Aurora aveva rimbombato per tutta la casa.
Shin sospirò. «Sapevo che non avrei dovuto dirtelo. Ecco perché ho reagito così ieri. Mi spiace Aurora, davvero io..»
La ragazza non gli diede il tempo di terminare la frase. Aveva stretto tra le mani il cellulare ed era corsa fuori casa come una furia.

---

«Sebastian lascia stare. Non è affar tuo quello che sta succedendo la fuori. Pensa a quello che sta succedendo qua dentro. È di questo che tu devi preoccuparti. È di noi che devi interessarti»
Strify guardò la ragazza consapevole della verità che gli aveva appena detto. Era vero. Shin e Aurora erano suoi amici ma lui doveva preoccuparsi di quella che sarebbe stata la sua famiglia e cioè Angelica. Sospirò indietreggiando fino ad appoggiarsi all’armadio. «Ieri Kristian mi ha raccontato di una cosa che gli è successa e fin qui tutto okay ma poi.. mi ha chiesto di Aurora e Tim»
Angelica sollevò un sopracciglio non riuscendo a capire dove fosse il problema. «E con questo?»
«Mi ha chiesto di loro sì, ma lo ha fatto in un modo molto poco carino. Li ha chiamati ‘l’idiota e la puttanella’»
La ragazza spalancò gli occhi. Kiro aveva effettivamente esagerato e sicuramente non sarebbe finita così ma la sua sorpresa più grande era stata la reazione del suo ragazzo. «Sebastian tu.. io capisco che puoi averla presa male, anche a me non piace che li abbia chiamati in quel modo ma.. perché hai avuto quella reazione con me? Non riguardava te Seb!»
Strify annuì. «Lo so e mi sento uno schifo per come mi sono comportato con te. Perdonami» mormorò avvicinandosi alla ragazza che lo abbracciò affondando il viso nei suoi capelli. «Ti amo piccolo ma non farlo mai più altrimenti la prossima volta ti giuro che andrà peggio di così»
«Promesso» rispose lui baciandole la guancia.

---

[Ehi ciao. Mi hanno detto che volevi sapere come stavo. Beh.. la puttanella sta benone e anche l’idiota! Azzardati ancora a chiamare Tim idiota e io ti spezzo le ossa chiaro??]
Kiro non era riuscito nemmeno a parlare. Aurora lo aveva completamente spiazzato. Alla fine Strify aveva parlato.
view post Posted: 28/8/2010, 22:40 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
Cap.218

Un nuovo gemito era sfuggito dalle labbra di Susan mentre Yu si riprendeva il suo corpo con rinnovato vigore. Erano passate due ore da quando l’aveva raggiunta a casa sua e nemmeno un’ora da quando l’aveva fatta sua sul tappeto dell’ingresso. Niente era stato mai così eccitante. Niente tranne quel momento esatto.
Aveva deciso di farsi una doccia per rinfrescarsi almeno un po’. Yu era rimasto in soggiorno, ancora completamente nudo, bellissimo. L’aveva osservata raggiungere il bagno restando seduto sul divano con una sigaretta tra le labbra.
A quanto sembrava però, aveva deciso di raggiungerla, sorprendendola quando lo sentì arrivarle alle spalle all’interno del vano doccia. Le sue mani erano di nuovo libere di muoversi lungo il suo corpo bagnato. I suoi baci erano prepotenti ma a lei piacevano da impazzire. Gli passò le braccia sulle spalle stringendosi a lui, facendo aderire completamente i loro corpi. Il ragazzo non attese oltre. Le sollevò velocemente una gamba per poter entrare in lei strappandole un mugolio che si perse nella sua bocca.

---

Aprendo la porta, Angelica vide Shin che, senza parlare, si precipitò all’interno, lasciandola così, faccia a faccia con Strify. L’espressione sul volto del ragazzo era scura. Non l’aveva mai visto così. Nemmeno quella notte di tre mesi prima a Milano quando, sotto l’effetto di qualche bicchierino di troppo, l’aveva ferita dicendole che per lui, lei non era nessuno. Lo lasciò entrare in casa richiudendo la porta silenziosamente, raggiungendo poi l’amica.
Nel soggiorno dei genitori di Aurora erano sistemati due divani posti uno di fronte all’altro, divisi da un tavolino in cristallo. Le due ragazze erano sedute su uno dei divani, i ragazzi sull’altro. Nessuno sembrava avere l’intenzione di parlare. Le due coppie si scrutavano silenziosamente.
Dopo una decina di minuti di completo silenzio, Strify scosse la testa. «Ma ti rendi conto che non sapevo dove fossi finita? Mi sono così spaventato da voler chiamare tutti gli ospedali della città!!! Io e Tim siamo usciti di casa e non abbiamo visto la macchina. Ci siamo messi a camminare senza sapere dove andare. Alla fine siamo andati a casa dei tuoi genitori nella speranza che foste andate là»
Angelica e Aurora si guardarono sconvolte. Non potevano essere andati là. Non era abbastanza il casino che si era creato? Dovevano per forza averci fatto entrare anche i loro genitori?
In quel momento, Angelica esplose. «Proprio tu mi dici questo?? Ma ti rendi conto di come ti sei comportato? Appena siamo entrati in casa, tu e quell’altro..» sbottò riferendosi a Shin «Vi siete chiusi in camera, ci avete trattato malissimo! Non mi hai voluto spiegare che era successo e secondo te io cosa avrei dovuto fare?? Starmene lì in attesa che sua maestà si decidesse ad emergere dalla camera e a rivolgermi la parola? Stai scherzando spero!!! Non esiste Sebastian, non esiste che tu possa trattarmi in questo modo!» Il ragazzo si era zittito all’istante. Lei non aveva mai reagito così, mai. «E poi.. perché avete dovuto coinvolgere i nostri genitori???? Cristo Seb!!! Non ci sono già abbastanza problemi? Anche loro dovevate aggiungere alla lista. Ah ma questo casino ve lo risolvete da soli. Voi l’avete creato e voi lo sistemate! Adesso andiamo a casa»
Shin tentò di parlare ma Aurora lo bloccò immediatamente. «Non ti azzardare. Non farlo. Non pensarlo nemmeno. A casa, io e te, faremo un bel discorsetto»

***

«Scusa» mormorò alla ragazza raggomitolata nel grande letto della sua stanza. Angelica sollevò lo sguardo per incontrare il suo e scosse la testa. «No Seb. Non puoi chiedermi scusa in questo modo tutte le volte che succede qualcosa. Non è così che funziona. Non puoi sperare che con due moine tutto passi. Mi hai ferita lo sai? Da quando non parli con me? Da quando mi tieni nascoste le cose?» Strify non sapeva cosa dire. Era vero, le aveva nascosto il motivo del suo comportamento. «Sai.. mi ha chiamato Hannes oggi. Mi ha chiesto, anzi pregato, di raggiungerlo, di andare da lui» Il ragazzo rimase in silenzio, in attesa che continuasse. «Io queste cose te le dico» Strify allungò il braccio per poterle prendere la mano ma Angelica non gli diede il modo di farlo. «Voglio stare da sola per un po’» mormorò fredda come il ghiaccio. Il ragazzo annuì appena alzandosi. Le lanciò un ultimo sguardo che lei non ricambiò e poi uscì dalla stanza.
Esattamente mezzo secondo dopo, qualcuno busso alla porta della camera. «Angy posso entrare?» La risposta, naturalmente, era sì. Aurora poteva. Erano insieme in quel casino. «Ehi.. tutto okay?»
Angelica scosse la testa amareggiata per tutta quella situazione. «Stavo pensando che dev’essere successo qualcosa con Kristian» Aurora la guardò interrogativamente. «Insomma.. era al telefono con lui prima che decidessero di trasformarsi nei signori degli stronzi»
Senza pensarci un secondo di più, incurante dell’ora, la ragazza afferrò il cellulare. Doveva capire che fosse successo.

---

Non riusciva ancora a credere alle parole del padre di Sofia. Perché non gli dava nemmeno il beneficio del dubbio? Perché non poteva fidarsi del giudizio di sua figlia?
Il suono del cellulare gli diede speranza. Non controllò nemmeno il display. [Sofy!] La voce all’altro capo del telefono lo irrigidì. [No, sono Angelica] Il tono della ragazza non prometteva niente di buono. [Kri che è successo oggi pomeriggio con Seb?]
Il ragazzo fece finta di non capire. [Di che parli?]
Aurora strappò dalle mani dell’amica il telefono. Questo era troppo anche per lei. [Non fare l’innocentino Kristian. Da quando Seb ha parlato con te al telefono qui è scoppiato il finimondo!]
Il ragazzo assunse un tono saccente. [E tu che ne sai che è colpa mia?]
A quel punto, Angelica riprese il telefono. [Andiamo Kri, non raccontare cazzate. Che vi siete detti?]
Kiro non rispose alla domanda. [Fattelo dire da lui no? Perché stai qui a chiederlo a me? Non parlate più voi due?] Se solo lo avesse avuto a portata di mano lo avrebbe senz’altro strangolato. Dopo tutto quello che era successo, dopo che era riuscita a fargli avere una tregua col suo migliore amico, lui si stava comportando nuovamente da ragazzino arrogante. Lasciandolo senza risposta, chiuse la chiamata.
Kiro rimase a fissare il cellulare stupito da quella reazione. Forse aveva esagerato ma, in fondo, se Strify se l’era presa tanto per quello che gli aveva detto al telefono, non era colpa sua.
view post Posted: 25/8/2010, 23:37 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
Cap.217

Si erano ritrovate a casa di Aurora. Non c’era nessuno. Naturale, erano tutti a casa dei genitori di Angelica. Meglio così. Le due ragazze si prepararono un the caldo e si raggomitolarono sul divano.
«Tutto okay?» chiese Aurora all’amica che ancora non aveva aperto bocca dopo la telefonata di Yu.
Angelica sospirò. «Io non riesco a capire. Perché deve fare così? Perché non può rassegnarsi al fatto che io sto con Sebastian, che lo amo e che lui non riuscirà mai, in nessun modo, a prendere il suo posto?»
Aurora fece spallucce. «Non so davvero cosa dire Angy. Han è sempre stato una testa dura»
«Sì ma adesso sta esagerando! Insomma.. gliel’ho spiegato, abbiamo parlato, gli ho comunque detto che per lui io ci sarò sempre, come amica però! Deve capire che non può esserci nient’altro tra di noi!» Era esasperata. Yu si stava comportando da ragazzino immaturo. Perché non riusciva a vedere le cose nella giusta prospettiva? Quando lei aveva creduto di non avere nessuna possibilità con Strify, non aveva insistito. Aveva semplicemente lasciato perdere. Era meglio averlo come amico piuttosto che non averlo affatto. Perché lui non poteva vederla allo stesso modo?

---

«Sapevo che saresti venuto» Era vero. Lei lo aveva sempre saputo ma in quel momento non gli importava. «Non parlare» le disse varcando la soglia dell’appartamento, stringendola a sé per impossessarsi delle sue labbra.
La ragazza si avvinghiò immediatamente al suo corpo dando una leggera spinta alla porta che si richiuse all’istante. Yu la stava baciando con così tanto ardore da toglierle il respiro. «Fammi.. Han.. asp.. lasciami chiudere la porta a chiave» ansimò cercando di riprendere fiato.
Il ragazzo la lasciò andare. Susan fece scattare la chiave nella serratura. Non riuscì a rigirarsi perché il corpo del ragazzo l’aveva spinta contro il legno duro della porta. Le sue mani la stavano accarezzando avidamente. Poteva sentire il suo tocco nonostante la stoffa pesante dei jeans. Un gemito sfuggì dalle sue labbra.
A quel suono, il ragazzo, cominciò a baciarle il collo, a succhiarle il lobo dell’orecchio. Sapeva che, così facendo, l’avrebbe fatta impazzire. Le sue mani armeggiavano con la lampo dei jeans. Quando, finalmente, riuscì ad aprirle i pantaloni, lasciò che le sue mani la torturassero fino a quando, arrivata al limite della sopportazione, l’avrebbe supplicato di possederla.
Susan era scossa da fremiti incontrollabili. Le mani di Yu sapevano esattamente cosa fare. La sua bocca lasciava una scia di fuoco sulla sua pelle. Si ritrovò ad accarezzargli le mani che la esploravano con maestria. Un nuovo gemito. Un lamento di intenso piacere. Non sarebbe riuscita a controllarsi ancora per molto. «Han.. ti prego Han..» Sul volto del ragazzo si dipinse un sorriso perverso a quella supplica. Non l’avrebbe soddisfatta. Non ancora. Voleva di più. Voleva sentirla urlare il suo nome.
La ragazza era arrivata al limite. Si sentiva bruciare dal desiderio. Lo voleva. Allungò un braccio dietro di sé per toccare il corpo eccitato di Yu. Anche lui era pronto, lo sentiva. La sua eccitazione cresceva di minuto in minuto ogni volta che lei ansimava il suo nome un po’ più forte.

---

«Merda!» Aurora corse dall’amica in bagno. «Che succede Angy?»
La ragazza sollevò lo sguardo e, con gli occhi spalancati, le mostrò l’orologio. «Sono le otto e mezza»
Aurora si portò una mano alla bocca sconvolta. Erano fuori casa da almeno tre ore, con i cellulari spenti, senza aver lasciato nessun biglietto d’avviso ai fidanzati.
Dopo essere tornate al divano, si guardarono per un attimo indecise sul da farsi poi, preso coraggio, riaccesero i cellulari. In mezzo secondo arrivarono un cinquantina di messaggi ad entrambe. La metà erano chiamate perse, l’altra metà messaggi disperati dei due ragazzi che non avevano la più pallida idea di dove fossero finite.
Improvvisamente, il cellulare di Angelica cominciò a squillare. Era Strify. «Devo rispondere. Sarà furibondo» mormorò all’amica che annuì. [Seb io..]
[Dove siete] Non era stata esattamente una domanda. Il tono di voce del ragazzo confermò ad Angelica che, questa volta, era seriamente arrabbiato. [Siamo a casa di Aurora]
[Non muovetevi di lì!] Un ordine. Ecco cos’era stato, un ordine.
view post Posted: 24/8/2010, 22:08 Angelo Mascherato - In fase di scrittura
Cap.216

[Ma si può sapere dov’eri finito? Ti ho chiamato non so più quante volte!]
La voce di Kiro era isterica. Non ricordava quand’era stata l’ultima volta che l’aveva sentito così. [Mi hai chiamato almeno una ventina di volte Kristian. Che è successo?]
Il ragazzo all’altro capo del telefono sospirò. [Un casino Seb. Un vero, enorme, gigantesco casino]

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«Ci vediamo presto. Ti aspetto» Erano le ultime parole che Susan gli aveva rivolto. Si aspettava davvero che sarebbe corso da lei dopo tutto quello che era successo? Lui, che si sentiva uno straccio per averla usata. Lui, che nonostante tutto, stava già pensando ad Angelica e non erano passati nemmeno venti minuti da quando Susan era uscita di casa. No, non sarebbe corso da lei. L’avrebbe lasciata andare. Era giusto così. Doveva trovare qualcuno che si innamorasse di lei. Doveva dimenticarlo. “Belle parole Hannes. Ma perché devono valere per Susy e non per te?” continuava a ripetersi. Se era vero che trovava il comportamento di Susan tanto assurdo, doveva farsi un gran bell’esame di coscienza. La sua situazione era la stessa. Anzi, la sua era molto peggiore. Susan doveva combattere contro un amore impossibile. Lui, invece, doveva combattere contro un amore fortissimo. La differenza era abissale. Lui non aveva legami di nessun genere. Era molto semplicemente innamorato di un’altra. Angelica invece aveva un legame profondissimo con Strify. Lo amava. Allontanarla da lui sarebbe stata la battaglia più grande. Il peggio era che sapeva benissimo che alla fine di quella battaglia, ne sarebbe uscito sconfitto al novantanove virgola nove per cento. Ma c’era quello zero virgola un per cento che non lo faceva desistere dal tentare.

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«Niente da fare. Ha il cellulare spento» annunciò Shin dopo aver tentato di chiamare il chitarrista per almeno quattro volte.
Angelica fece spallucce. «Beh.. non importa. Prima o poi si farà risentire, ne sono sicura»
Strify stava ancora parlando con Kiro. Evidentemente doveva essere successo qualcosa di importante. La ragazza gli fece cenno di raggiungerli in macchina. Avrebbe continuato a parlarci mentre tornavano a casa.

***

Aurora e Angelica si osservavano sconvolte. Che era successo? Neanche il tempo di entrare in casa che Shin e Strify si erano chiusi in camera sbattendo la porta. Durante il tragitto in macchina il tono tranquillo di Strify al telefono si era trasformato. Era arrabbiato, di nuovo. Anche Shin aveva avuto una reazione strana ma le due ragazze non erano riuscite a scoprire che fosse successo. I ragazzi parlavano in tedesco e nessuno dei due voleva dare spiegazioni.
«Io voglio sapere che cavolo sta succedendo!» annunciò Angelica all’amica che rimase immobile sulla porta ad osservarla mentre si avvicinava alla camera. «Sebastian che..»
L’improvviso brontolio proveniente da dietro la porta chiusa la spiazzò. «Angy ora no! Lasciaci in pace okay? Non ho nessuna voglia di parlare!»
Il tono di voce del ragazzo le fece gelare il sangue nelle vene. Senza pensarci, prese nuovamente il cappotto, fece cenno all’amica di uscire e si chiuse la porta di casa alle spalle.
«Adesso basta! Sono stanca di questi suoi continui sbalzi d’umore! Dovrei essere io quella isterica, non lui!! È insopportabile. Non voglio sentirlo ne vederlo per tutta la giornata!» urlò appena chiusa la portiera della macchina.
Anche Aurora era arrabbiata. Shin non si era comportato meglio di Strify. Aveva lasciato che fosse il cantante a parlare ma sapeva che anche lui aveva borbottato qualcosa. Prese il telefono e lo spense nuovamente.
«Buona idea» annuì Angelica prendendo a sua volta il telefono per spegnerlo. Proprio in quel momento però, il cellulare si mise a squillare lasciandola completamente senza parole, era Yu.
«Rispondi» la esortò l’amica. Dopo aver fatto un lungo respiro per calmarsi un po’, accettò la chiamata inserendo il vivavoce.
[L’ho fatto Angy. Gliel’ho detto!] Angelica guardò l’amica non riuscendo a capire. [A chi l’hai detto Han?]
Il ragazzo sospirò. Il silenzio era terribile. Angelica avrebbe voluto mettersi a urlare per fargli spiccicare parola ma lui la anticipò. [Vieni qui Angy. Ti prego, vieni di me]
Era stato un mormorio. Un brusio che lasciò le due ragazze impietrite. Aurora osservava l’amica nella speranza che parlasse. Angelica non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito. Una fitta lancinante le trapassò il cuore. Perché doveva essere tutto così dannatamente difficile? [Non posso Han.. e tu lo sai]
[Già] L’unica parola che risuonò dall’altro capo del telefono prima che il ragazzo chiudesse la chiamata.
Una lacrima solitaria scese lungo la guancia della ragazza che rimase a fissare il telefono senza riuscire a dire niente.
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