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| Non ho capito bene. Potresti specificare la tua risposta?
Certamente. Quando lo spirito incomincia ad esercitare il suo nuovo libero arbitrio lo fa partendo dall’istinto, che è una specie di programmazione biologica che raccoglie la conoscenza acquisita dallo spirito progenitore durante la fase d’evoluzione del regno animale e che è il germe dal quale si sviluppa la volontà indipendente dell’essere. È come una configurazione per difetto, un programma che gli permette prendere decisioni automatiche su questioni sulle quali non ha ancora la capacità sufficiente per decidere da solo. È come un pilota automatico che corregge la rotta quando ancora non si sa pilotare e che gli permette di sperimentare il viaggio senza schiantarsi, visto che sta ancora imparando a controllare l’aereo. Tra questi istinti c’è quello di sopravvivenza, che è come un programma che spinge lo spirito incarnato a cercare alternative per evitare l’estinzione della vita fisica in qualsiasi tipo di circostanza, per quanto ostile essa sia, e l’istinto sessuale necessario per la continuazione della specie. Succede che allo stesso tempo lo spirito si sente insoddisfatto, perché sente un impulso nuovo e sconosciuto di alimentare le sue incipienti necessità emozionali. A causa della sua ignoranza nei sentimenti crede, sbagliandosi, che lo può fare soddisfando a pieno i suoi istinti, visto che è ciò che ha sempre fatto, ed impiegando la sua intelligenza con questo fine, senza però considerare il danno che può provocare ad altri esseri.
Da come me lo stai raccontando, sembra che l’esistenza dell’egoismo sia qualcosa inerente alla crescita evolutiva.
E’ in realtà inevitabile che lo spirito, nel suo cammino verso la perfezione, passi per una fase egoista più o meno prolungata nel tempo, anche per molteplici incarnazioni, ma è anche vantaggioso, perché gli serve per consolidare la sua individualità e volontà, per poter sperimentare ciò che si sente in assenza d’amore e gli servirà per apprezzare ciò che si sente in presenza d’amore, man mano che incomincia a percepirlo. Per questo, le prime manifestazioni dell’egoismo, che chiameremo volontà primaria, nella quale si trovano gli spiriti giovani, sono essenzialmente materialiste, orientate alla soddisfazione degli istinti più primitivi. In questa fase iniziale, prevale la cupidigia, l’avarizia, la lussuria, che si manifestano in azioni come il materialismo, il consumismo, l’edonismo e a livello collettivo con l’imperialismo e il colonialismo, cioè lo sfruttamento di altri esseri per l’ambizione di potere e ricchezza materiale. È la fase predominante del vostro pianeta ed una buona parte dell’umanità è ancora immersa in questa tappa di adolescenza spirituale. Man mano che lo spirito avanza nella conoscenza dei sentimenti, questo egoismo materialista incomincia a trasformarsi in egoismo spirituale, che è una fase di vanità più avanzata. In questa tappa lo spirito continua afferrandosi all’egoismo però, allo stesso tempo, ha già incominciato a sviluppare il sentimento. Anche se è ancora restio a dare, è capace di riconoscere la presenza d’amore, riconoscere il benessere che l’amore sprigiona e cerca di riceverlo. Inizia un processo dove l’avarizia incomincia a trasformarsi in attaccamento e la cupidigia in assorbenza emozionale, un processo che non sarà immediato, ma graduale, passando per una fase di transizione, una vanità media nella quale coesistono tutte queste manifestazioni egoiste (cupidigia, avarizia, attaccamento e assorbenza emozionale), in diversi livelli che predominano nella Terra attualmente. Liberarsi solo di alcune di queste forme di egoismo può costare allo spirito migliaia di anni, ma partendo da un determinato momento, cioè quando lo spirito incomincia a prendere coscienza del suo egoismo, si rende conto che se si lascerà trascinare da questo difetto farà del male agli altri. Lo spirito quindi stimola il suo sentimento e sente la necessità di amare. Diventa più responsabile dei suoi atti, più sensibile alla sofferenza che provoca al prossimo, e scopre che ha bisogno di amare per essere felice.
E poi?
Inizia la lotta per l’amore e la tappa dell’orgoglio. In questa fase lo spirito incomincia non solo a cercare l’amore ma anche a darlo, incontrando però nel suo cammino un grande numero di ostacoli. Inizia a percepire, a prendere coscienza e a vivere sulla propria pelle l’incomprensione e l’ingratitudine. La maggioranza, circa i tre quarti dell’umanità, si trova ancora immerso in alcune delle fasi della vanità. Sta ancora raccogliendo il frutto delle vite precedenti e non capisce cosa gli sta succedendo. Sembra che il mondo gli sia contro e che la sua volontà di migliorare, tanto quella di amare come quella di essere amato, sia attaccata. Se soccombe allo scoraggiamento emozionale, l’egoismo prenderà il sopravvento nella sua mente. Per evitare che feriscano i sentimenti che ha appena scoperto, si chiuderà in se stesso diventando diffidente, scontroso, solitario, perché vedrà nell’isolamento una maniera per non soffrire. Anche la rassegnazione può essere una soluzione. Si adeguerà alle aspettative degli altri per evitare che spiriti più aggressivi lo attacchino. Incomincia una fase di gestazione della peggiore malattia spirituale che esiste e che è la causa di una buona parte di malattie fisiche gravi: l’annullamento della volontà e del libero arbitrio, tanto da arrivare all’estremo che lo spirito non agirà ne vivrà secondo i propri desideri, ma secondo le idee del suo intorno, credendo addirittura che vuole ciò che gli è stato imposto. Non sa che in questo modo vivrà una sofferenza sterile che non porterà a nessun processo spirituale, non sa che che così soffrirà per non voler soffrire. In questa fase si trova quasi una quarta parte dell’umanità. Il passaggio tra la tappa della vanità e quella dell’orgoglio non è rapida, ma sarà un processo graduale, coesistendo manifestazioni di entrambi i difetti durante un tempo abbastanza prolungato.
E come continua tutto questo? Come si supera questa fase?
Amando, amando sempre. Solo l’amore romperà la corazza dell’orgoglio. Come ho già detto, l’orgoglioso ha una maggiore capacità, rispetto al vanitoso, di sopportare l’ingratitudine di coloro che gli fecero del male. Quelli che agiscono con egoismo o con carenza d’amore si comportano così perché semplicemente sono spiriti giovani, spiriti in processo d’evoluzione che impareranno con il tempo, anche se avranno bisogno di molte vite per distaccarsi dall’egoismo e continuare nel cammino del sentimento. Se non percepiamo cambi notevoli in una sola vita non significa che lo spirito non stia avanzando. C’è bisogno di molto tempo per poterlo notare. Tutto quello che è positivo in questa vita è la conseguenza di un bagaglio di conoscenza di altre vite passate e anche se si può evolvere in maniera considerevole in una sola incarnazione, non possiamo pretendere che un pirata passi ad essere un santo di punto in bianco. È come pretendere che un bambino impari a parlare in un solo giorno; è impossibile, perché avrà bisogno di alcuni anni della sua vita fisica per riuscirci. Nella crescita spirituale succede lo stesso, non disperatevi se un “bambino spirituale” tarda varie incarnazioni per imparare ad amare. Lo spirito più avanzato nella conoscenza dei sentimenti non può pretendere ad un altro che lo è meno, che raggiunga il suo livello in una sola vita. Lo spirito più evoluto dovrà conformarsi, perché quello più giovane imparerà in base alle sue capacità e alla sua volontà. Deve ricordare che in qualche momento della sua evoluzione si trovava in quella stessa situazione, con qualche spirito più avanzato che dovette sopportare i suoi atteggiamenti egoisti.
E si supera tutto questo?
Dovrà superare qualcosa di più difficile. Deve ancora raggiungere l’umiltà e il distaccamento emozionale, cioè la generosità di condividere i sentimenti, obbiettivo che deve superare nella tappa della superbia. Lo spirito superbo è già uno spirito più avanzato rispetto alla media e per questo è scarso nel vostro giovane pianeta. Maggiormente si tratta di spiriti originari di altri pianeti più avanzati, che stanno evolvendo da più tempo, forse superando di molti millenni l’età spirituale media del vostro. Essi non incontrano nel loro intorno circostanze ostili che stimolino il loro difetto, visto che nel loro pianeta non esistono praticamente, ne ingiustizie, ne ingratitudini. Vanno alla terra semplicemente perché trovano un ambiente propizio per manifestare le loro imperfezioni, visto che è un posto dove l’ingiustizia e l’ingratitudine abbonda, e mettono alla prova la loro volontà. E così, attraverso prove più dure, riescono ad avanzare rapidamente. Nelle incarnazioni in pianeti meno avanzati cercano di disimpegnare missioni di aiuto spirituale, utilizzando la loro gran capacità, per esercitarsi ed aiutare il prossimo, visto che hanno bisogno di vincere la loro mancanza di umiltà e la difficoltà nel condividere i sentimenti.
Tutto quello che mi hai raccontato mi ha generato un sacco di domande che vorrei formularti e che mi piacerebbe fossero chiarite. Riguarda soprattutto le emozioni, i sentimenti, le differenti manifestazioni dell’egoismo che hai esposto (vanità, orgoglio, superbia). Mi piacerebbe conoscere qualcosa di più riguardo a tutto questo.
Certamente, chiedi pure.
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