Metal Detector per tutti

Posts written by echinocactus

view post Posted: 13/10/2021, 09:45     scheda elettronica e varie whites dfx - Bacheca del rottamatore (ricambi usati per md)
Ciao ,
Anche se il post è molto vecchio ci provo..
Hai ancora quei componenti per il DFX?
Grazie
view post Posted: 30/11/2016, 14:52     Meglio Racer 2 o nokta Fors relic - Guida al primo acquisto o cambio modello
Io sono felice possessore di un Nokta fors Core.

E' un metal molto performante e con una ottima discriminazione. Ha diversi programmi e modalità operative : una in All Metal, un'altra che si chiama COG ( per i terreni estremamente mineralizzati e con una conduttività particolare come ad esempio battigia , spiaggia) e due modalità in discriminazione D2 e D3. La D3 la si utilizza in zone molto sporche e il metal emette un suono basso per il ferro uno medio per oro e stagnola e uno alto per gli altri metalli.

Il D2 lo utilizzo per ripulire una zona dove sono già passato e vi assicuro che in questa modalità il Metal raggiunge profondità ragguardevoli.
Quindi operativamente è come se si utilizzassero due metal perchè le modalità sono assolutamente differenti in discriminazione profondità recovery ecc.

Il Nokta Fors Core ha oltre le sopraccitate modalità ha altre funzioni con ulteriori modalità di discriminazione che permettono una ricerca ancora più accurata del Fors Core. Presenta una modalità per le ricerche in profondità estrema ( DEEP) e un'altra modalità che rappresenta il contrario di quest'ultima che si chiama SWIFT e permette una ricerca superficiale in discriminazione in zone infestate di targhet.

La frequenza operativa di quest'ultimo è di 19 Khz rispetto i 15 del Fors Core e rispetto a quest'ultimo presenta ulteriore differenze ( alcune di queste rappresentano delle migliorie rispetto il Fors Core).
Presenta anche alcuni Difetti quali Il peso (1,8 Kg anche se ben bilanciati) , l'ergonomia dell'asta, il Display operativo su di un lato..ecc.


Non ho mai utilizzato il Relic però ho utilizzato diversi metal della NOKTA ( Velox Golden Sense e Fors Core appunto) e vi assicuro che produce degli ottimi Metal.

In conclusione quindi penso che sia un ottima macchina soprattutto in rapporto qualità prezzo.

Per riassumere consiglio assolutamente Metal Nokta ( ovviamente non sono un venditore) anche se spesso poco blasonati o reclamizzati. Non voglio entrare in merito a questioni di Marketing e non polemizzo con nessuno, ma questo è quanto!!.

Saluti Nico
view post Posted: 30/10/2016, 22:05     Altra uscita altro regalo - Cosa è???
I cocci mi sembrano un po' più vecchi.....del'ottocento!!!
view post Posted: 21/10/2016, 21:33     md x trash - Forum generale metal detector
Fisher F5, molto noto negli States per l'utilizzo nei parchi.

Fenomenale nei primi cm ed è un semi-analogico e con i potenziometri lo imposti come vuoi.
Fidati un metal molto sottovalutato in Italia ma nei parchi e un portento.

Se cerchi in rete trovi parecchio materiale ed anche un forum dedicato allo strumento..ti consiglio anche un manuale sui segreti ed utilizzo nella ricerca nei parchi che contiene una serie di articoli pubblicati da Mike Hillis considerato il guru del Fisher F5..
Pensaci..io lo rimpiango tanto e spesso ci faccio un pensierino perchè l'ho venduto qualche tempo fà...
Ciao Nico
view post Posted: 15/9/2016, 20:35     Cercametalli italiano: quale nome? - Forum generale metal detector
[/QUOTE]
... e perché non
Federico Dux[/QUOTE]

..Mai sentito nominare!.. :lol:
view post Posted: 15/9/2016, 20:14     Cercametalli italiano: quale nome? - Forum generale metal detector
Leonardo o Galileo..nomi di illustri personaggi italiani..evocativi e riconosciuti anche all'estero..
view post Posted: 24/11/2015, 12:28     IL BRIGANTAGGIO - Storia e archeologia
Penso che l'intento, perlomeno il mio, non sia quello di raccontare il fenomeno e descriverlo come "nobile" o attribuirne valori diversi da quello che è stato...

Stiamo raccontando e basta soprattutto come dicevo riportiamo alla luce un fenomeno tanto diffuso e radicato con tante diverse sfaccettature in tutte le regioni italiane...a cui la Storia, se non quella orale, non ha dato la giusta rilevanza.
La giusta rilevanza intesa non per la causa e non certo per le gesta ma quanto per il fenomeno in se che come sta emergendo non è sconosciuto , è stato presente sicuramente in tutte le regioni e quindi rilevante.....non certo "giusto"..

Quindi penso che se possa parlare semplicemente.....appunto per l'enorme rilevanza..e non per la "nobile causa"...che personalmente non reputo affatto nobile....tutto qui.


Nico
view post Posted: 24/11/2015, 10:29     IL BRIGANTAGGIO - Storia e archeologia
Brigantaggio!!

Un argomento tanto affascinante quanto controverso e dalle diverse sfaccettature nelle diverse regioni italiane.

Anche io sono d'accordo sulla possibilità di istituire una stanza apposita, magari partendo dalle differenziazioni regionali del fenomeno....anche semplicemente partendo dai ricordi della tradizione orale..

Io sono di origine abruzzese e dalle mie parti il fenomeno è molto "sentito" soprattutto nella memoria popolare.

Tante volte da bambino ascoltavo i racconti degli anziani che descrivevano una zona come terreno di battaglia o di un'altra soprattutto a ridosso delle alture, come rifugio utilizzato dai briganti.
Quando, nelle mie ricerche, sono vicino alla montagna, mi piace immaginare che quella cavità che guardo può essere stata rifugio di qualche brigante..o che la grotta accanto nasconda qualche bottino dimenticato da un maldestro brigante costretto alla fuga...che bella l'immaginazione!!! tra l'altro è gratuita ed è anche legale!!!..purtroppo spesso la realtà è molto diversa e i rifiuti delle civiltà moderne arrivano ovunque..e invece che un tesoretto troviamo lattine, materiale plastico e rifiuti vari lasciati da sprovveduti viandanti...
e il "sogno" ad occhi aperti si trasforma in rabbia ...

Ma questo è un'altro discorso...torniamo a noi..

Dicevo prima di partire dalle differenziazioni regionali perchè il fenomeno ha radici antiche ed è sempre legato alla povertà .

A partire poi dal medioevo il fenomeno si è espanso ed ha assunto identificazioni pure politiche e legate non solo al fenomeno della povertà, ma anche di ribellione nei confronti dei vari ordini costituiti.

Quindi e soprattutto nel meridione dove la natura latifondista dell'ordine politico ha generato situazioni di emarginazione e degrado ,si uniscono orde di contadini formando delle vere squadre che combattono il "potere" .

Negli anni quindi dalla natura individuale del brigantaggio, che spesso è legato al banditismo, si trasforma e diventa anche collettivo fino a formare "bande ed eserciti" di uomini che si uniscono e combattono come dei veri rivoltosi politici.

In Abruzzo dove dicevo prima il fenomeno ha avuto una rilevanza storica notevole durante il XIX secolo ha avuto addirittura una connotazione partigiana e militare....

Di seguito vi voglio riportare un interessantissimo articolo pubblicato da Abruzzo24ore on line che riprende degli articoli tratti dall’Archivio di Stato, da “ negli Abruzzi di Anne Mac Donnel, da “ Chi sono i briganti’” di Francesco Sipari ; da “Briganti di Roccaraso” di Franco Cercone
Spero di non annoiarvi.

NATURA E CAUSE DEL BRIGANTAGGIO



"Il brigantaggio in Abruzzo e nell’Italia meridionale dopo l’unità d’Italia, da tempo viene considerato dalla critica storica non in modo semplicistico , come una sollevazione contadina contro il potere economico e politico del nuovo Stato che si andava a costituire, ma come una realtà ben più complessa e articolata.
L’origine del fenomeno a livello sociale può essere ricercata nella miseria e nei continui soprusi che il popolo contadino doveva sopportare da parte di pochi ricchi padroni. Un’altra causa può essere individuata nelle illusioni che si erano andate nutrendo con l’unificazione nazionale e che lasciarono delusi i contadini e i braccianti a causa della miope politica sabauda che spesso si limitò a trattare il meridione come un territorio conquistato. Dalle popolazioni del sud dell’Italia e dell’ Abruzzo in particolare, i piemontesi furono percepiti come dei conquistatori che andarono a sostituirsi ai Borboni nell’amministrazione di un potere che restava distante anni luce dalla realtà povera e umile con cui larghissimi strati sociali erano costretti a confrontarsi quotidianamente.
Sconcerto e delusione fomentarono ribellioni che il governo pensò di poter bloccare in modo duro con la legge marziale, e bagni di sangue. Sin dal 1861, gruppi formati da contadini, salariati ridotti alla fame e disertori dell’esercito si diedero al brigantaggio in forme primitive e disorganizzate attraverso furti, vendette e vandalismi. Nacquero così pian piano le prime bande condotte da capi che divennero leggendari per la popolazione. Per combattere il brigantaggio venne utilizzato l’esercito e all’inizio del 1870, la violenta repressione militare a cui tutto il meridione fu sottoposto, portò a conclusione il periodo del brigantaggio nel sud del paese, lasciando però irrisolti i grandi problemi che ne produssero poi l’arretratezza economica nei confronti del resto d’Italia.
“Abbiamo fatto l'Italia, ora dobbiamo fare gli Italiani".
Con questa emblematica frase D'Azeglio fa comprendere la situazione dell'Italia e dell’Abruzzo negli anni immediatamente successivi all'unificazione della nostra Penisola. La maggior parte dei critici che si sono occupati di questo problema ritengono che il brigantaggio affondi le sue radici molto più indietro dal 1861 e sia stato causato da tanti fattori che già sussistevano nell'Italia Meridionale ancor prima dell'unificazione.
Questa del brigantaggio fu una malattia che si aggiunse ad altre malattie e, come un'infezione , scoppiò per tutti quei problemi che l'unificazione d'Italia comportò. Certo la proclamazione del Regno d'Italia del 1861 non poteva identificarsi con la soluzione del problema dell’ unità.
Questa nobile idea di un 'Italia unita, per la quale tanti alti spiriti avevano combattuto doveva concretizzarsi : era necessario passare dalla teoria alla pratica. E questo passaggio in tutti i campi, non è stato facile; tanto più in quel momento in cui l'Italia perdette l'unico suo figlio che avrebbe reso questo passaggio più facile: il 6 giugno del l861 moriva infatti il Conte di Cavour.


IL BRIGANTAGGIO ABRUZZESE



La miseria , la fame, le carestie, le pesti e l’inasprimento fiscale che attanagliavano la nostra gente favorirono l’accrescersi di compagnie organizzate di banditi che, nonostante leggi severissime, si facevano sempre più intraprendenti, saccheggiando paesi e castelli spesso si scontravano con truppe regolari ed erano queste ultime ad avere la peggio , soprattutto perché i capitani dei banditi erano assai di frequente ex-comandanti di compagnie di ventura che si avvalevano di gente malfamata e pregiudicata.
Il fenomeno del brigantaggio nasce in Abruzzo fin dal 1500, con le imprese di Marco Sciarra.L'epoca di massima espansione del fenomeno si ebbe subito dopo la conquista, da parte dei Piemontesi guidati da Garibaldi, delle regioni del Regno di Napoli, ossia fra il 1860 e il 1870, quando, dopo l'iniziale entusiasmo, dell’unificazione iniziarono ad emergere i primi malcontenti. I Borboni avevano infatti dominato per secoli imponendo uno stato protezionistico e assolutistico e molto legato al clero. I Piemontesi introdussero invece leva obbligatoria, leggi anticlericali, libero commercio ma anche nuove tasse .
La radice propriamente politica sembra esclusa in quanto nella nostra regione si trattò soprattutto di un fenomeno malavitoso, derivato comunque dal malcontento dei contadini che vivevano da secoli nell'indigenza e nell'ignoranza. L’andare alla montagna , l’essere costretto a nascondersi alla macchia fu per i nostri contadini una realtà di sempre, un modo per sfuggire alla giustizia dopo aver commesso un crimine e soprattutto la Majella, con le sue grotte, fitte faggete, valloni e precipizi, è stata al centro degli episodi più noti del Brigantaggio.
Il Brigantaggio in Abruzzo subito dopo l’unificazione , fu diverso a seconda dei posti e dei momenti . Vi erano anche briganti che combattevano per il ritorno dei Borboni ed erano da questi sostenuti ma i briganti erano molto spesso delinquenti crudeli che passavano di paese in paese con le loro orde , uccidendo, saccheggiando ed allestendo macabre manifestazioni con i cadaveri degli uccisi.
LE BANDE E I CAPI
Poco meno di una decina erano le bande armate di schioppi, revolver e stili, organizzate come veri e propri reparti militari che infestavano i territori intorno alla Majella, attive dal 1861 al 1867, alcune in particolare si dividevano i versanti occidentale e orientale della montagna.

Tutte comunque, in un alternarsi di fusioni e disgregazioni, passarono alla storia con la denominazione significativa di Banda della Majella. Anche Il Morrone, che non difettava di angoli selvaggi e appartati, offriva sicuri rifugi ai briganti per cui le formazioni militari regolari dell’esercito piemontese e della Guardia Nazionale, abituati a ben altri campi di battaglia, non ebbero vita facile.
Tra i briganti più temuti del 1861 era ritenuto Antonio La Vella diSulmona che capitanava la banda detta anche dei Sulmontini la quale operò isolatamente nella Valle Peligna, fino al Bosco di Sant'Antonio e Pescocostanzo, ma non superò mai i 30 elementi. Essa si rese famosa per alcuni omicidi e innumerevoli furti. Tutti i componenti della banda furono processati e condannati nell'ottobre del 1863.
Molto attiva fu anche la Banda degli Introdacquesi, che ebbe come rifugio ideale i fitti boschi del monte Plaia, nonché le montagne fra Introdacqua, Scanno e Frattura. A Pacentro fu molto attiva la banda capeggiata dal bracciante Pasquale Mancini, , diventato brigante dopo essere evaso dal carcere nei primi mesi del 1861 che insieme a Luca di Caramanico emergerà tra le file dei latitanti, evasi, sbandati dell’esercito borbonico .
Le terre nei dintorni di Pacentro , Roccacasale, Sulmona, Pettorano e Pratola Peligna Campo di Giove e Popoli, comuni a ridosso della montagna, erano oggetto sistematico di omicidi, sequestri, furti ,estorsioni da parte dei briganti nativi di quei luoghi tra cui vi furono i fratelli Marinucci di Sulmona e il più famoso Fabiano Marcucci detto Primiano di Campo di Giove che fino al 1866, data del suo arresto, montagna dopo montagna portò le sue scorribande dall’aquilano al chietino, dal Molise al casertano.
Tristemente famosa per la sua crudeltà la banda del brigante Mecola del chietino composta anche di soldati borbonici, che, nel dicembre del 1860, gettò il panico nei paesi di Arielli, Ari, Canosa, Tollo, Miglianico, Orsogna Vasto. Non meno crudele di Mecola fu Domenico Valerio il “ Cannone” che insieme ad altri malfattori si diede al crimine senza alcun alibi politico e con la sua banda infuriò nel 1867 uccidendo nei casolari del vastese decine di contadini che si erano rifiutati di collaborare con lui seminando terrore senza che le autorità riuscissero a fronteggiarlo a causa dell’omertà che si era creata.
La forza e la baldanza e il successo dei briganti erano dovuti anche allo scarso numero dei soldati dell’esercito regolare. Meno crudele e più amante delle beffe e degli scherzi fu il brigante Vincenzo Tamburini che agì nel circondario di Sulmona. Egli rimase nella leggenda per i suoi travestimenti con i quali si faceva beffa dei carabinieri presentandosi nei modi più impensati : come quando, vestito da venditore di coltelli rubati all’esercito, si presentò ad un ritrovo di ufficiali in un caffè di Sulmona senza che nessuno lo riconoscesse. Infine, tra le bande più temibili e longeve (si sciolse solo nel 1871), può essere annoverata quella capeggiata da Croce di Tola, pastore di Roccaraso.
Fu protagonista di numerosi misfatti ma in particolare era un abile autore di biglietti di ricatto con i quali otteneva soldi, vestiti e generi alimentari, indispensabili al proprio sostentamento e a quello dei suoi gregari.
Il 5 giugno del 1871 venne catturato vivo e condannato a morte per fucilazione nel 1872, pena poi convertita all'ergastolo. Questo arresto, insieme alla cattura nel 1871 di Primiano Marcucci di Campo di Giove, segna la fine del brigantaggio nella Valle Peligna.
Solo nel 1870, con la soppressione delle “zone militari” e dello stato di guerra nelle provincie del Centro Sud, si poté dire ufficialmente chiusa la repressione militare del brigantaggio, ma non la “Questione Meridionale”. Le bande sono state annientate, l’ordine ristabilito: lo Stato ha vinto, il silenzio scende sui perdenti.
Le “gesta” di alcuni tra i briganti più noti e temuti, diventeranno ben presto il soggetto di molte leggende popolari : un rapporto di amore-odio, simpatia e timore da sempre espressione degli ambienti sociali più umili: ”i cafoni veggono nel brigante il vindice dei torti che la società loro infligge” dichiarava nel 1863 il Generale Govone

La Tavola dei Briganti



La Majella, imponente ed aspra, che domina il paesaggio abruzzese , suscita un grande fascino offrendo ambienti naturali unici ma anche importanti testimonianze storiche.

la_tavola_dei_briganti


Tra queste ultime, una delle più originali è rappresentata dalla "Tavola dei Briganti", un insieme di lastroni calcarei affioranti in quota, sui quali briganti e pastori hanno graffito i loro nomi, le loro storie, i simboli delle loro vite. L'area si trova sulla Majelletta, poco oltre il Blockhaus. In questa località, nel 1866 le truppe sabaude per contrastare il Brigantaggio avevano costruito nel cuore del loro territorio rifugio un avamposto fortificato. I briganti venivano nottetempo ad irridere i soldati piemontesi, incidendo i loro nomi e lasciando i loro messaggi antiunitari proprio a due passi dal fortino.
La più nota e la più interessante così recita : “ Leggete la mia memoria per i cari lettori. Nel 1820 nacque Vittorio Emanuele Re d’Italia. Prima era il regno dei fiori , ora è il regno della miseria”. Sul calcare chiaro e compatto si mescolano e si sovrappongono nomi di fuorilegge e pastori".

Nico
view post Posted: 13/11/2015, 19:59     pinpointer garret pazzo - GARRETT
Son curioso di conoscere l'esito della riparazione in quanto anche il mio presenta lo stesso problema anzi al mio fa le bizze anche l'altoparlante perchè spesso il suono è fievolissimo.
Da tempo l'ho affiancato con un minelab profind 25 ma farebbe piacere anche a me recuperarlo del tutto.
Nico
view post Posted: 13/11/2015, 18:04     Scelta per neofita - Guida al primo acquisto o cambio modello
Il propointer è uno strumento utilissimo che ti fa risparmiare anche un sacco di tempo...ma non indispensabile..
All'inizio ne puoi benissimo fare a meno...con il tempo poi deciderai tu se utilizzarlo o meno.

Io conosco persone che non l'utilizzano nonostante lo posseggano io invece ne ho due addirittura e non ne potrei fare a meno.

Considera però che per mancanza di tempo impegni lavorativi e famigliari devo ottimizzare le mie uscite e senz'altro un pinpointer ti fa risparmiare un sacco di tempo.

All'inizio quindi puoi farne benissimo a meno e direi, leggendo i tuoi post che sei sulla buona strada: entusiasmo diligenza e conoscenza sono componenti essenziali per un buon inizio , poi aggiungerei costanza ottimismo feeling con lo strumento e un po di c...o che non guasta mai.

Anche per la tua scelta direi che è ottima e ricorda che alla fine una macchina vale l'altra anche perchè nessuno ti regala niente e la qualità del prodotto è dettata dal prezzo.

Niente è più spietato e sincero del mercato: quindi un metal di 200 euro non avraà mai le stesse qualità di un metal di mille. E sappi anche che se un venditore vende un metal di 1000 euro guadagna di più che nel vendere un metal da 200.

Sul forum si leggono tante leggende e certe logiche che non comprendo. Secondo alcuni il mercato spinge per chissà quale celato interesse la vendita dell'ace 250.

Premetto che io non ho posseduto l'ace 250 ma essendo stato commerciante in passato ( tra l'altro di elettronica) avrei spinto per un prodotto più costoso. Se è tanto venduto vuol dire che funziona bene si rompe difficilmente e rende per un metal da 200 euro... tutto qui..

Fatta questa lunga e doverosa premessa ti consiglio di concentrarti su un metal ( L'eurotek va più che bene per iniziare e la piastra da 11"DD ha fatto la fortuna di metal molto più blasonati tipo G2 e T2) e studiarne bene le caratteristiche e funzionalità su internet così quando ti arriverà già saprai come muoverti.

Poi la differenza la farai tu con il tempo più che la macchina.... sopratutto passando sopra al targhet...
Saluti Nico
view post Posted: 11/11/2015, 10:52     Cerco Deus solo telecomando - Cerco
Come da titolo,
Cerco Xp Deus versione con il solo telecomando.
Se poi qualcuno vuol vendere la versione completa ad un prezzo interessante proponete pure.
Preferibilmente con la piastra da 11".
Grazie Nico

Contattatemi in Mp..
view post Posted: 10/11/2015, 03:04     T2 in Overload - Elettronica dei metal detector
Grazie a tutti per le risposte,

Sinceramente penso che l'utente Area ( Francesco mi sembra si chiami ) abbia centrato il problema in quanto penso che i collegamenti possano essere la causa del problema.

Quanto prima ricontrollerò il tutto...Siccome le funzioni del menù sono tutte attivabili penso che debba avere combinato un qualche pasticcio con i fili.

Difficile sbagliare o invertire le posizioni anche perchè sono indicate nella scheda madre le inziali dei colori, piuttosto invece è possibile che abbia creato qualche corto all'interno delle piste che ho effettuato le saldature con poca luce e poi non sono un esperto..

Per Asolone :
Innanzitutto grazie per la puntualità e competenza che ogni volta offri al forum e agli utenti con meno conoscenze.....
Conoscevo i prodigi dell'alcool isopropilico ma l'isopropanolico non lo conosco e non so se è facilmente reperibile ....

Il box , che mi è stato regalato, era fermo da diversi anni e forse l'ossidazione potrebbe aver dato il suo contributo.
Asolone, siccome da quanto avrai capito non sono un "Drago" dell'elettronica volevo chiederti quali vantaggi apportano quei due componenti presenti nell'originale e perchè sono stati sostituiti nel GF2?
Grazie ancora
Nico
view post Posted: 8/11/2015, 13:34     T2 in Overload - Elettronica dei metal detector
Un saluto a tutti..

Tempo fa acquistai un Goldfinder Gf2 ( clone cinese del T2) che aveva alcuni problemi alla piastra che poi riparai è lo usato bene per un pò di tempo anche se un po nervosetto.

Giorni fa ho acquistato da un utente una piastra originale del T2 e il venditore che mi ha venduto la piastra del T2 mi ha regalato ( gentilmente ) anche il box originale del T2 con tanto di elettronica.

Ne ho approfittato per sostituire anche il box in quanto il mio era leggermente rovinato e a quel punto ho inserito anche l'elettronica del T2 in quanto ho pensato che se andava già bene con la scheda del GF2 sarà andato anche bene con la scheda del T2.

Premetto che le schede sono perfettamente uguali così come il software (6.5) però ho notato che la scheda originale montava un componente in più è quindi ho pensato che poteva essere meglio.

Non sono esperto di elettronica e non so quel componente a cosa serve però l'ho aveidenziato nelle foto che vi posto sotto.

Nella scheda originale ( sono due i componenti diversi) ho evidenziato con una cerchiatura rossa dei componenti che nella scheda del GF2 sono sostituiti con una semplice resistenza..

Andando al dunque quando rimonto il box originale accendo il metal e va subito in OVERLOAD.
Lo fa con entrambe le piastre a mia disposizione quindi ho pensato dipendesse dalla scheda originale che è dismessa da diversi anni...

Potrebbero essersi ossidati dei componenti?
Se si posso utilizzare lo SVITOL lubrificante ? ( quello simile al WD-40 che tra le proprietà c'è scritto anche che elimina l'umidità e lubrifica ed elimina gli attriti)..

Oppure è opportuno utilizzare uno spray a secco specifico?

Di seguito vi posto le foto...e vi informo di una cosa che ho notato smontando i due box: le saldature così come l'assemblaggio interno è molto più ordinato e fatto bene nel GF2 piuttosto che nel T2...
piccola ed inutile osservazione però pensavo che il T2 fosse molto più curato invece tutt'altro..

Cosa mi consigliate per evitare questo Overload ? Da cosa può dipendere visto che la piastra funziona benissimo?
Ecco le foto:

Scheda T2

Scheda Gf2

Grazie in anticipo..
Saluti Nico

Edited by echinocactus - 8/11/2015, 14:58
view post Posted: 1/11/2015, 20:08     Cerco piastra Teknetics T2 - Cerco
Grazie,
ovviamente sono interessato fammi sapere modello prezzo e stato d'usura magari con qualche foto .
Puoi anche scrivermj
in mp.
saluti Nico
view post Posted: 29/10/2015, 09:38     Cerco piastra Teknetics T2 - Cerco
Salve,
Come da titolo cerco piastra per teknetics T2.
Possibilmente usata ma funzionante.
Aspetto proposte se ce ne sono.
Nico
101 replies since 9/1/2014