Scusate ragazzi non posso far finta di niente in merito a quello che scrivete contro il M5S ma volevo farvi ricordare alcune cose che sono state fatte dai vecchi partiti da museo, creando il sistema per i propri interessi, a favore dei lobbysti e a quello delle multinazionali a scapito dei cittadini con i nostri soldi pubblici. Sono stati creati grandi eventi, grandi sprechi. I mondiali Italia '90 non sono stati l'unico caso di evento gestito in modo dispendioso per le casse pubbliche, piuttosto, da allora, si sono verificati in modo sistematico sprechi pubblici in corrispondenza dei cosiddetti "grandi eventi". Nel 2006 le Olimpiadi invernali di Torino costarono più di un miliardo di euro in appalti e molte delle infrastrutture costruite risultano inutilizzate e con alti costi di manutenzione, come la pista olimpica di Cesana Pariol, tracciato per bob, costata 110 milioni di € (preventivo di 60 milioni) e ne servirebbero 15 per il ripristino dei luoghi in sede pre olimpica. Le olimpiadi invernali di Torino costarono complessivamente più di 3 miliardi e le entrate direttamente legate alla manifestazione (diritti tv, vendita dei biglietti, ecc) hanno portato ricavi per circa un miliardo. A Roma, lo spreco più ingente relativo all'organizzazione dei mondiali di nuoto del 2009, è la Città dello Sport di Tor Vergata, opera incompiuta che si sarebbe dovuta comporre di un palasport con 8mila posti, un edificio palanuoto con 4mila posti, una piscina olimpionica esterna con tribune fisse per 3mila posti e una pista di atletica. Anche in questo caso l'epilogo conferma la sistematicità degli sprechi: rispetto al progetto redatto inizialmente dal SIIT (Servizi Integrati Infrastrutture e Trasporti) del Lazio che prevedeva 120 milioni di euro di spesa, quello successivamente approvato nel 2006 costava il doppio, 240 milioni di euro. Dopo l’approvazione (settembre 2006) il Comune di Roma chiese a Calatrava un’ulteriore stesura del progetto, per rendere candidabile la capitale alle Olimpiadi del 2016, col fine quindi di adeguarlo agli standard olimpici. La stesura definitiva venne passata al Comitato Tecnico e Amministrativo del Provveditorato alle Opere Pubbliche il 5 febbraio del 2007 con il risultato che la spesa aumentò raggiungendo i 323 milioni di euro, di cui circa 239 per lavori. Il progetto definitivo venne autorizzato il 25 febbraio del 2009 con dei cambiamenti rispetto al progetto iniziale (due edifici vengono alzati a 76 metri e il palazzetto dello sport ingrandito per ospitare 15mila spettatori, ossia 7mila in più) e l’importo definitivo del prospetto raggiunge i 607.983.772 euro. Nel 2009 si svolse anche la sedicesima edizione dei Giochi del Mediterraneo a Pescara: risultarono 37 milioni di euro di buco nel bilancio dei Giochi, mentre venne nominato un Comitato organizzatore composto da 78 membri, quando per le Olimpiadi di Atene ne bastarono 18. La storica e sistematica ricorrenza degli sprechi pubblici conseguenti all'organizzazione dei grandi eventi in Italia (ma si sono verificati numerosi casi analoghi in altre nazioni), non ha però fermato la propensione irrinunciabile della politica nazionale e locale ad esaltare le candidature per i grandi eventi specialmente sportivi, per ultimo la candidatura di Roma per le olimpiadi 2020, stoppata dalla decisione del governo Monti nel febbraio 2012 di non firmare la lettera di garanzia valida per la candidatura.
|