I kanji sono dei simboli che servono a esprimere un concetto, per cui vengono usati per parole come sostantivi, verbi, aggettivi... Lo hiragana si usa per congiunzioni, preposizioni (che poi in giapponese sono post-posizioni ma vabbè
) spesso avverbi, insomma parole meno "portanti significato" in un certo senso. Inoltre si usa per le coniugazioni dei verbi o aggettivi, visto che il kanji è invariabile ma in qualche modo bisogna segnalare il tempo verbale (in cinese i verbi non variano ma in giapponese si').
Immaginati un po' come un rebus in cui ad esempio il verbo amare si scrive con un simbolo (ad esempio, il cuore) per la radice verbale che non cambia mai, e poi le lettere a scrivere la desinenza: AM-o oppure AM-erai insomma.
Il katakana invece si usa per la traslitterazione dei nomi stranieri, di persone, luoghi e anche oggetti che in Giappone sono arrivati solo con gli occidentali, ad esempio camicia si scrive in katakana (si dice shatsu, che è la traslitterazione di shirt
) e spesso si usa nei fumetti per scrivere le onomatopee che in giapponese sono enormemente più numerose che da noi.
Queste sono le regole di base, ma poi naturalmente ci sono le eccezioni, avverbi che hanno un loro kanji, katakana usato al posto dell'hiragana per dare un risalto particolare alla parola etc.
Spero sia più chiaro! :-)
Shooting star mentre tu rispondevi io stavo scrivendo e ho letto la tua risposta dopo aver postato la mia, sorry. Comunque hai detto un sacco di cose in più di me e tutte giuste!
I kanji derivano dai caratteri cinesi e sarebbero anche identici se non fosse che un po' di tempo fa i giapponesi hanno deciso di semplificare un po' e quindi hanno ridotto il numero di tratti di molti caratteri. Poi sono arrivati Mao e i suoi e in Cina hanno ridotto ULTERIORMENTE il numero di tratti. In pratica uno stesso carattere ha la versione "originaria" che si usa solo a Taiwan, poi la versione semplificata giapponese e poi quella ancora più semplificata cinese. Se trovo qualche esempio ve li posto :-)